[Editoriale TGM n.273] Due opere Indimenticabili...
Sul numero che avete tra le mani abbiamo avuto modo di mettere sotto torchio due grossi calibri, attesi entrambi da un bel pezzo. Portal 2 e The Witcher 2 – Assassins of Kings sono finalmente giunti sui nostri dischi fissi, e non sono serviti secoli per capire che ogni secondo di attesa stava per essere ripagato alla grande e con gli interessi. Le produzioni in questione, create rispettivamente da Valve e CD Projekt, hanno saputo convincerci da subito: tuttavia, l’ottimo voto che si sono portate a casa non è l’unico punto di contatto tra Geralt e Chell, la signorina sparaportali che ha fatto innamorare il nostro Claudio.
State sereni e mettete giù i cellulari: non serve che chiamiate i vostri amici perché ci portino le magliette tutte bianche con le maniche lunghe a sufficienza da fare il giro. Non è nostra intenzione, infatti, accostare Portal 2 e The Witcher 2 sotto il profilo del gameplay. Il punto di contatto a cui ci riferiamo è un altro, ed emerge già nell’arco dei primi minuti spesi in ognuno dei due titoli.
Entrambi mostrano una qualità di scrittura decisamente sopra gli standard, che risponde alla domanda “quanto deve essere scritto bene un videogioco?” in maniera autoritaria. Un gioco va scritto così. Punto. Se escludiamo il fatto che sono entrambi in inglese (con sottotitoli in italiano. Questa è una cosa buona e giusta se l’alternativa è quella ascoltata in Half-Life 2. Si mettano il cuore in pace quelli che non vogliono impararlo!), The Witcher 2 e Portal 2 scelgono modi e metodologie differenti per raccontarci la loro storia: in The Witcher 2, Geralt di Rivia parla, commenta, giudica, sottolinea. Ogni singola battuta aiuta a capire meglio il personaggio che si sta interpretando, e va considerata alla stessa stregua di una pennellata d’artista su un quadro eternamente in divenire. Un gran bel quadro, per l’esattezza. Giocando è impossibile non innamorarsi di un personaggio come Geralt, che si rivela credibile in ogni sua scelta, in ogni situazione, in ogni passaggio. Il protagonista di CD Projekt risulta autentico senza che il giocatore si debba sforzare più di tanto nel processo di immedesimazione (a differenza di Dragon Age, bisognoso di massicce dosi di “volontaria sospensione dell’incredulità” per dare il meglio di sé). Valve, invece, ha scelto di affidarsi a una ragazza muta come un pesce, che non riesce nemmeno a dire “mela”, “meeela”. Non è la prima volta che la softco di Gabe Newell sceglie questa via (Gordon Freeman anyone?), ma nel recente passato i protagonisti di Left 4 Dead avevano mostrato una loquacità a tratti senza pari mentre falciavano orde di non morti. A questo proposito, in una recente intervista pubblicata su MTV. com, Erik Wolpaw, uno degli autori di Portal 2 dice: “Non penso che la gente si immedesimi molto con il personaggio di Chell, anche perché non lo abbiamo approfondito troppo. Ma si sentono coinvolti come giocatori. Abbiamo sempre dato per scontato che Chell potesse parlare, e che scegliesse semplicemente di non farlo. In fin dei conti, considerando che tutti i robot non sono propriamente dei simpaticoni, perché dar loro soddisfazione? Potreste voler conoscere il passato di Chell” continua Erik “potreste volerla sentir parlare e dire cose, ma vi garantisco che se dovesse pronunciare le sue battute a discapito anche solo di metà degli altri dialoghi, il risultato sarebbe pessimo”. E il titolo di Valve, a pensarci bene, non ha bisogno che Chell parli, perché una “spalla” per la vera regina di Portal 2, GlaDOS, c’è già, ed è l’esilarante Wheatley. Lo humor che ci viene sbattuto in faccia merita di essere vissuto, letto e ascoltato fino all’ultimo byte, esattamente come le storie di Geralt, che definire epiche è dir poco. Non importa cosa preferiate tra i corridoi della Aperture Science o il regno di Re Foltest, quello che importa è che cominciate subito queste due imperdibili esperienze ludiche. In cambio sarete rapiti, il vostro orologio si bloccherà e potrete vivere due fantastiche storie come non se ne vedevano da un po’.
Davide "ToSo" Tosini
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Sarebbe bello se questi due giochi stabiliscano degli standerd imprescindibili per tutti i giochi a venire...
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Adesso verranno copincollati anche gli editoriali della rivista? :uhm:
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Ogni mese che passa i videogiochi si avvicinano sempre di più ad una Cinematografia Interattiva. In alcuni casi simili ad un lungo, lunghissimo film, mentre in altri (TellTale Docet) più simili ad una Serie TV.
Fatto sta che la sceneggiatura è ugualmente impotrate sia nei Film/Telefilm sia nei Videogiochi e spesso questo fattore in entrambi i settori è anche più importante della Grafica (o effetti speciali). Non a caso esempi recenti come le avventure grafiche della TellTale, Starcraft 2, DragonAge Origins ed altri sono stati dei capolavori nonostante la grafica non sia proprio lo stato dell'arte.
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Numero_6
Adesso verranno copincollati anche gli editoriali della rivista? :uhm:
Si è una mia nuova iniziativa. Spero che l'utenza del Forum sia interessata ed attiva nel commentare ciò che ogni mese ci propone il ToSo.
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brightblade
Sarebbe bello se questi due giochi stabiliscano degli standerd imprescindibili per tutti i giochi a venire...
Per la verita' il livello di cura di TW2 (Portal 2 ancora non l'ho visot) non e' una cosa nuova: In passato ci sono stati VG altrettanto curati.
Dovremmo quindi augurarci che TW2 e Portal 2 siano i primi due titoli della nuova Eta' dell'oro, visto che la qualita' da qualche anno e' caduta a picco (salvo qualche raro caso isolato).
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Sono un pò scettico, oltreché EA ha già annunciato un nuovo Dragon age con pochissimi cambiamenti.
Forse potrebbero elevare il gusto dell'utente medio, ma la vedo dura.
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Beh anche quando hanno annunciato il DragonAge 2 si parlava di pochi cambiamenti. Ed oggi c'è gente che dice: DragonAge Origins Rulla, DragonAge 2 Vomito! http://smiliesftw.com/x/crunk_puke.gif
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LordOrion
Per la verita' il livello di cura di TW2 (Portal 2 ancora non l'ho visot) non e' una cosa nuova: In passato ci sono stati VG altrettanto curati.
Dovremmo quindi augurarci che TW2 e Portal 2 siano i primi due titoli della nuova Eta' dell'oro, visto che la qualita' da qualche anno e' caduta a picco (salvo qualche raro caso isolato).
No, per carità, non è cosa nuova. Però è cosa gradita :)
Intendo, stavo giocando ieri sera con un paio di titoli "minori" e c'erano traduzioni orripilanti, boiate assortite, doppiaggi scandalosi... insomma, è vero che c'è chi ha fatto benone anche prima di The Witcher 2 e Portal 2, ma è anche vero che c'è chi si ostina a fare di peggio. E non credo sia sempre una mera questione di soldi.
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ToSo
No, per carità, non è cosa nuova. Però è cosa gradita :)
Graditissima direi :asd:!
Volevo solo sottolineare che la "grande qualita' " non e' appannaggio solo di TW2 e Portal2, ne una cosa inventata da Valve e CDProjekt
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ToSo
Intendo, stavo giocando ieri sera con un paio di titoli "minori" e c'erano traduzioni orripilanti, boiate assortite, doppiaggi scandalosi... insomma, è vero che c'è chi ha fatto benone anche prima di The Witcher 2 e Portal 2, ma è anche vero che c'è chi si ostina a fare di peggio. E non credo sia sempre una mera questione di soldi.
E' anche una questione di "tempo" (ma ovviamente tempo = denaro). Purtroppo negli ultimi anni i vidoegames sono diventati un business troppo grande e le SW house cercano di sfornare piu titoli e il piu' velocemente possibile (in modo da contenere i costi). Questo pero' ovviamente significa ridurre la qualita' del prodotto: Infatti i CDProject hanno avuto 3 anni di tempo per lavorare a TW2 (se e' vero che hanno iniziato subito dopo TW1 EE) e la Valve con Portal 2 ben 4 e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La Bioware ha sviluppato Dragon Age Origins in ben 5 anni (annunciato all'E3 2004, rilasciato nel 2009) e questo e' il gran gioco che conosciamo, mentre Dragon Age 2 e' stato rilasciato con solo un anno di sviluppo (annunciato nel 2010, rilasciato nel 2011) e... beh, inutile commentarlo :facepalm:.
Ma la colpa non e' tutta delle SW house: in buona parte e' anche di noi utenti che compriamo tutto quello che ci propinano. Prendete ad esempio CoD Modern Warfare: E' da CoD4 che sono fatti con lo stampino (usando per altro lo stesso motore) e nonostante questo (ed altre bazzecole tipo campagna SP della durata risibile e costo mediamente 10 - 15 euro in piu' alto del comune VG) la gente li compra come se fossero ghiaccioli a ferragosto.
IMHO, se noi utenti fossimo piu' furbi ed iniziassimo a lasciare in massa sullo scaffale tali prodotti le SW house si vedrebbero costrette quantomeno a farsi una domanda e darsi una risposta.
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C'è anche da aggiungere che quella dei videogiochi è spesso diventata più un'Industria che un settore artistico.
Una volta i giochi venivano sviluppati in un garage, in un piccolo ufficio, magari lavorandoci la notte, ecc. Poi quando il gioco usciva ci si divideva gli introiti (tra Publisher e Sviluppatori).
Ora la Software House viene finanziata in anticipo dal Publisher (per aggiornare i propri mezzi tecnici), e poi si limita a fare il normale orario d'ufficio per lo sviluppo con gli stipendi pagati. Uscito il gioco la SH viene abbandonata a se stessa, a meno di non commissionarle dei DLC o Espansioni. Percepisce poi una minima parte (se non proprio nulla) come royalties sulle vendite. Diventa ovvio che loro si limitino di fare il compitino, a differenza ad esempio della Blizzard che si mantiene con le vendite.