Budd-e concept, il futuro di Volkswagen è in un van E’ il primo veicolo basato sulla piattaforma MEB, ha un design retrò e interni hi-tech http://www.omniauto.it/awpImages/art...etro_35551.jpg
Non ha specchietti retrovisori e poggia su una piattaforma inedita, la
Modular Electric Platform (MEB). Il
Volkswagen Budd-e è un concept molto importante per il Gruppo tedesco perché rappresenta tutto il suo futuro a zero emissioni. Non a caso debutta al
CES di Las Vegas, la più importante manifestazione tecnologica al mondo, e non ad un Salone dell’auto tradizionale. E’ la Volkswagen più connessa con il mondo circostante finora mai presentata ed ha un’autonomia promessa di quasi
600 km con una sola carica. Lungo 4,6 metri, alto 1,83 e largo 1,94 il van si posiziona a metà strada tra i due Volkswagen di maggiore successo: il Touran e il Multivan T6. Tuttavia richiama anche auto di successo, come il Maggiolino, e anticipa la tecnologia che
cambierà la vita a bordo delle auto prodotte dal Colosso tedesco.
La Modular Electric Platform La Modular Electric Platform è
l’architettura della svolta per il Gruppo tedesco che, dopo lo scandalo emissioni, ha fortemente virato verso la mobilità a basso impatto ambientale, che ritiene “primaria” nel trasporto di domani su larga scala. Questa base è stata disegnata apposta per le
auto elettriche - che vedremo sempre più spesso con i marchi del Gruppo (
qui la nuova strategia) - a cui garantisce uno spazio ottimale per tutti i componenti, a cominciare dalle batterie. Per esempio, l’unità di climatizzazione è stata completamente integrata nel frontale e questo non solo garantisce più spazio nell’abitacolo, ma promette una migliora qualità dell’aria a bordo grazie all’impiego di filtri più ampi ed efficaci. Le auto nate su quest’architettura arriveranno ad una velocità di poco inferiore ai
150 km/h e potranno essere ricaricate all’80% in circa 15 minuti.
Design retrò fuori, tecnologia dentro Basta uno sguardo e il Volkswagen Budd-e subito ricorda i classici van della casa tedesca a cominciare dal
mitico Bulli, di cui negli anni passati già si erano visti diversi
concept in chiave moderna. Alcuni elementi stilistici richiamano anche auto famose come il Maggiolino (pensiamo alla griglia a V), ma è all’interno che ci sono le innovazioni più interessanti ed un indizio è dato esternamente dall’assenza degli specchietti retrovisori, sostituiti dalle telecamere. La plancia è la somma delle novità con un’impostazione tutta rivolta al guidatore. Addio componenti separati, perché tutto è integrato in un unico pannello con più schemi: in quello immediatamente di fronte a chi guida (l’
Active Info Display) compaiono le informazioni legate alla guida (in pratica la strumentazione a cui siamo abituati va in pensione), mentre nella seconda area di display ci sono le
mappe 3D per la navigazione e si gestiscono i contenuti multimediali (immancabile la connessione a internet). Un altro aspetto interessante, oltre allo
Smart Gesture (Volkswagen vuole essere il primo costruttore a fare del riconoscimento dei gesti come comandi una tecnologia di massa), riguarda la modularità dei sedili, che permettono ai passeggeri di accomodarsi
come in un salotto (il divano posteriore è praticamente un sofà).