Ok, vada per la breve :asd:
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Ok, vada per la breve :asd:
http://www.forexinfo.it/Euro-Sterlina-verso-la-paritaCitazione:
Sterlina sempre più sotto pressione sui mercati valutari, in particolar modo nei confronti dell’Euro. Se Jim Rogers, co-fondatore del Quantum Fund insieme al finanziere magiaro George Soros, disse qualche mese fa che la Sterlina era finita e che sarebbe stata costretta a entrare nell’Unione monetaria europea qualche motivo alla base doveva pur esserci. La recessione iniziata nel 2008 con la crisi mondiale dei mutui ha intaccato pesantemente il settore immobiliare e finanziario con gravi ripercussioni sull’economia reale. Da allora solo timidi accenni di ripresa, spesso intervallati da dati macroeconomici poco confortanti. E’ di oggi il dato sulla produzione industriale risultata in calo dello 0,4% su base mensile, in calo rispetto alle stime del mercato ferme a un +0,2% dopo il +0,5% del mese di dicembre scorso). La produzione manifatturiera ha fatto registrare una flessione dello 0,9% a gennaio dal precedente +0,9% (le stime erano per un +0,3%). Domani è attesa anche la pubblicazione dell’indagine sulle aspettative di inflazione da parte della Bank of England (ore 10,30) che potrebbe creare nuova volatilità sui tassi di cambio legati al Pound. Se il Cable vive di alti e bassi nell’ultimo periodo, il tasso di cambio Euro/Sterlina sembra essere giunto a un passo dal breakout di area 0,9150. Un’eventuale rottura decisa di quest’area potrebbe creare i presupposti per allungi molto importanti prima in area 0,9350 e poi verso i massimi storici di area 0,98.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...732932143.htmlCitazione:
(ANSA)- NEW YORK, 12 mar -Londra perde il titolo esclusivo di capitale mondiale della finanza e per la prima volta e' costretta a condividere il trono con New York.I timori di una stretta delle regole e le nuove tasse penalizzano la capitale inglese che, nell'indice dei centri finanziari globali stilato da Z/Yen per la City of London Corporation, perde 14 punti e scende a quota 775, a pari merito con la Grande mela, seconda nel settembre 2009.Le citta' asiatiche riporta il Financial Times continuano la loro corsa.
http://www.telegraph.co.uk/finance/p...rown-told.htmlCitazione:
È stato chiesto a Gordon Brown di rilasciare, prima delle elezioni nazionali, un comunicato ufficiale a riguardo della sua decisione controversa di vendere le riserve auree della Gran Bretagna.
La decisione di vendere oro inglese presa da Mr Brown mentre era cancelliere, è considerata una delle peggiori mosse finanziarie del Ministero del Tesoro ed è costata 7 miliardi di sterline ai contribuenti inglesi.
Brown e il Tesoro hanno anche ripetutamente rifiutato di rivelare informazioni riguardo questa vendita, tra accuse di avere ignorato gli avvertimenti.
Dopo una serie di richieste d’informazioni da parte del The Daily Telegraph negli ultimi quattro anni, il Commissario per le Informazioni ha ordinato che il Ministero del Tesoro rilasci una dichiarazione a riguardo, pubblicando le notizie richieste entro 35 giorni a partire dalla fine di Aprile.
Ci si aspetta che questa vendita sia un ago della bilancia delle elezioni, gettando luce sulle decisioni di Brown mentre era al Tesoro.
La scorsa notte, George Osborne, il cancelliere ombra, ha richiesto che l’informativa fosse pubblicata subito: “La decisione di Gordon Brown di vendere le riserve auree in un momento in cui il mercato è al minimo costa ai contribuenti britannici miliardi di Sterline; è stata una delle peggiori scelte fatte in economia da un cancelliere”.
“Il pubblico britannico ha il diritto di sapere cosa sia successo e perché così tanti soldi dei contribuenti siano andati persi. I documenti dovrebbero essere pubblicati subito.”
Tra il 1999 e il 2002 Mr.Brown ha ordinato la vendita di 400 tonnellate delle riserve auree quando il prezzo dell’oro era il più basso degli ultimi 20 anni. A partire da quel momento il prezzo si è più che quadruplicato, il che significa che quella decisione costa ai contribuenti un prezzo stimato attorno ai 7 miliardi di sterline, almeno secondo Mike Warburton contabile della Grant Thorton.
È anche chiaro che Brown è andato avanti nella sua decisione di vendere malgrado i seri timori espressi dalla Bank of England. Non è nemmeno certo se siano stati consultati gli esperti bancari riguardo questa decisione, guidata da un piccolo gruppo di assistenti senior del Tesoro vicini alle posizioni di Brown.
Il Tesoro è stato ufficialmente richiamato dall’Information Commissioner (il commissario per l’informazione) riguardo i suoi tentativi di bloccare la pubblicazione di ogni informazione riguardo questa vendita.
Anche la decisione dell’Information Commissioner è essa stessa oggetto di critica. Il commissario incaricato si è preso quattro anni di tempo per arrivare alla conclusione di pubblicare quei documenti malgrado il forte interesse pubblico e politico riguardo la vendita. I funzionari incaricati hanno mancato una lunga serie di date di scadenza per la richiesta di pubblicazione che hanno impedito al parlamento di analizzare approfonditamente le informazioni sulla vendita.
È emerso anche che il commissario avrebbe tenuto una serie di incontri privati con dei rappresentati del Ministero del Tesoro e che avrebbe fatto in modo di insabbiare molti dei documenti perché non fossero resi pubblici. Questo avrebbe reso possibile al Tesoro di rivedere le bozze della nota di vendita – permettendosi di apportarvi numerose modifiche.
Nella nota ufficiale, l’Information Commisioner rende chiaro che l’ordine di pubblicazione riguarda un numero “limitato” di documenti.
Ed Balls, ora Schools Secretary, Ed Miliband, ora Climate Change Secretay, e la Baronessa Vadera, un altro ex ministro, erano tutti assistenti del primo ministro durane quel periodo.
Se la nota informativa non sarà resa pubblica entro Aprile, il Tesoro si ritroverà con un’accusa di oltraggio alla corte e dovrà affrontare una azione legale. Un portavoce ha dichiarato la scorsa notte che il Tesoro non ha intenzione di appellarsi alla decisione.
COME L’ASTA ARRIVA A COSTARE SETTE MILIONI DI STERLINE AI CONTRIBUENTI:
Il prezzo dell’oro è quadruplicato dal momento in cui Gordon Brown ha venduto più della metà delle riserve auree britanniche.
Il Tesoro aveva oltretutto preannunciato la sua decisione di vendere 395 delle 715 tonnellate di oro della Bank of England, causando la caduta dei prezzi. I lingotti sono stati venduti in 17 aste tra il 1999 e il 2002, facendo pagare l’oro tra i 256 e i 296 dollari l’oncia. Dopodiché il prezzo dell’oro ha cominciato a salire velocemente, assestandosi ai 1100 dollari l’oncia.
I contribuenti hanno subito una perdita stimata attorno ai sette miliardi di sterline, due volte l’ammontare delle perdite per aver lasciato l’Exchange Rate Mechanism nel 1992.
I ricavati delle vendite erano in dollari, euro e yen. Negli ultimi anni molti altri paesi hanno ricominciato a comprare oro in grandi quantità.
Titolo originale: "Explain why you sold Britain's gold, Gordon Brown told "
Cristo, un genio :facepalm:
HATSU!!!!! :jfs2:
Che fail spaventoso :asd:
Si dice che Gordon abbia venduto l'oro per permettere a Goldman e JP Morgan di salvarsi. A quel tempo, entrambe avevano enormi "short" sull'oro, e la svendita di Gordon tenne i prezzi bassi abbastanza per dare tempo a queste di chiudere le posizioni.
Domanda: chi e' da anni maxi-consulente di JP Morgan?
Risposta: Tony Fucking Blair.
Cosa? JP e Goldman manipolano i mercati dei metalli? Giammai.
edito: Beccateve l'articolo:
Spoiler:
dohCitazione:
LA GRANDE BATTAGLIA: L’ASTA DEI TITOLI SOVRANI
di Leon Zingales* e Carmen Vitanza**
Leon Zingales* e Carmen Vitanza**, collaboratori di Wall Street Italia, sono PhD in Fisica, Dipartimento di Matematica, Università di Messina e Professore Ordinario di Analisi Matematica, Dipartimento di Matematica, Università di Messina.
(WSI) – La fase di apparente normalizzazione dei mercati finanziari è semplicemente l’occhio del ciclone; una nuova crisi nel giro di non molto tempo ci avvolgerà con conseguenze economiche e geopolitiche imprevedibili: la crisi dei debiti sovrani.
E’ partita una guerra all’accaparramento dell’ultimo risparmio e gli stati stanno utilizzando tutte le armi a disposizioni, convenzionali e non, per procurarsi l’ossigeno necessario per continuare a respirare.
Il salvataggio del sistema finanziario boccheggiante ha necessitato di uno sforzo immane: la nave dei debiti sovrani è stata colmata all’inverosimile, ben oltre la capacità della stiva, ed è in procinto di essere inghiottita dal mare in tempesta. E’ una lotta all’ultimo sangue: come prigionieri in un relitto i singoli contendenti si stanno contendendo il poco cibo e la poca acqua a disposizione in una guerra che non ammette prigionieri. Chi vi scrive ha più volte espresso le proprie critiche su come è stato concepita la moneta unica attaccandone la rigidità dogmatica e la mortale staticità. Ma il repentino precipitarsi della crisi del sistema Euro deve essere vista come conseguenza di questa battaglia finale per la sopravvivenza.
Il Debito sovrano USA raggiunge i 12700 Miliardi di Dollari (quasi il 90% del PIL) ed, aggiungendo i debiti delle agenzie nazionalizzate (Fannie Mae e Freddie Mac) si perviene a 18800 Miliardi (il 130% del PIL). Nel contempo le entrate fiscali crollano e 48 dei 50 degli stati USA sono in deficit (la California ha un budget gap del 56%, l’Arizona del 51% e l’Illinois del 41%); il sistema USA divora il proprio futuro in maniera sempre più vorace: un report della Pension Modernization Task Force, commentando il buco pensionistico dell’Illinois di 90 Miliardi di Dollari, ha evidenziato come il sistema pensionistico sia ormai usato come carta di credito per mantenere i servizi essenziali in uno stato in cui si spendono 3$ per ogni 2$ effettivamente incassati.
Il mercato immobiliare continua ad essere in profonda sofferenza (considerando anche che le banche USA hanno messo in vendita solo il 30% delle case pignorate onde evitare di segnare subito le perdite nei rispettivi bilanci) e la nuova ondata di svalutazioni ARMS è in prossimo arrivo. Con questi fondamentali si comprende come l’affidabilità finanziaria degli USA sia sempre più minata e, pur di assicurarsi l’ossigeno (gli USA hanno tra l’altro il respiro corto perché la duration media del proprio debito è 4.5 anni, due anni in meno della media europea) fornito dalla vendita dei TBills, qualsiasi arma diviene lecita.
L’enfasi delle strutturali debolezze del Sistema Euro è attualmente lo strumento più utile per consentire un rafforzamento del Dollaro. Convincere dell’ineluttabilità del fallimento della moneta unica (tra l’altro non mentendo del tutto) è l’unico modo per continuare ad essere attrattivi nei confronti dei risparmi stranieri.
Ma, malgrado tutto, l’ultima asta settennale da 32 Miliardi di Dollari dei titoli USA ha evidenziato tempo nuvoloso e nel contempo il titolo decennale ha raggiunto il massimo rendimento dall’Ottobre 2008 (epoca preistorica nell’attuale evoluzione della crisi sistemica), ossia il 3.89%. Aspettiamoci dunque ulteriori scombussolamenti e tremende sollecitazioni al rigido sistema Euro: gli USA non possono permettersi di perdere la guerra dei titoli sovrani.
http://elsa.berkeley.edu/~saez/saez-...comes-2007.pdf
Spoiler:
Houston, we have a problem....
eh, potrebbe andar peggio potrebbe piovere...Citazione:
L’impressione generale di chi scrive è che ci sono ancora poche settimane e mesi per sciogliere la prognosi sulla fine della crisi. O tutto riparte e allora gli scossoni che prima o poi arriveranno su prezzi e tassi di interesse saranno assorbibili, oppure l’inflazione che verrà sarà solo il modo migliore per annacquare i debiti degli Stati. In questo secondo caso bisogna resistere ancora non per qualche mese ma per qualche anno.
CARO BENZINA/ Per l’aumento ringraziamo il dollaro, ma la situazione può peggiorare
ci mancavano pure i metereologi:
I nuovi segnali di crisi arrivano dalle previsioni meteo
:tie:
Leggiamo qualcosa di qualitativamente un po' migliore va:
http://www.zerohedge.com/article/gre...-month-bid-213Citazione:
Greek Curve Goes Apeshit: Bloomberg Reports 3 Month Bid At 21.3%
http://www.zerohedge.com/sites/defau.../picture-5.jpg
Submitted by Tyler Durden on 04/09/2010 07:47 -0500
If this information is correct, it is all over. Bloomberg calculates the yield on the Greek 3 Month as determined by the bid, or where investors are willing to buy it, based on BVAL sources at 21.3%. In all honesty the bid/offer market in the 3 Month are all over the place. HDAT gives it as 99.650x99.840, BVAL is at 99.470x99.773. The HDAT bid implies a yield of 14.049%, which is still game over for Greece.
http://www.zerohedge.com/sites/defau...20Greece_0.jpg
http://www.zerohedge.com/sites/defau...0Markets_0.jpg
Another way to see the carnage is the Greek CDS curve: 3M-5Y is at -185 bps!
http://www.zerohedge.com/sites/defau...ve%204.9_0.jpg
Why is all of this relevant? Because as Market News confirms as we initially noted, Greece plans to sell €600 million in 6 Month and €600 million in 12 Month Bills on April 13. Sorry, if the 3M is anywhere close to 14% bid (let alone 21%), this is not happening.
In addition, the country faces E8.22 billion in bond redemptions on Apr 20, E1.585 billion in T-bill redemptions on Apr 23, a E2.278 billion coupon payment on May 10 and E8.086 billion in bond redemption on May 19. The PDMA debt chief Petros Christodoulou has already hinted that April’s funding needs are taken care of, but that the country needs to raise E11.6 billion by May.
Also, apparently the American syndication is not going too hot. Greece has now moved on to the bubble of last resort: Asia.
Christodoulou added that Greece will soon do a roadshow in Asia and the U.S. Soon after that, at the end of April or the very beginning of May, “we could be in the market with a global bond deal in dollars,” he said.
Hatsu io ti voglio tanto bene ma non ho capito un minchia.
Riassunto? :asd:
Mi associo al Chiwaz :bua:, troppi termini specifici
Da quello che ho potuto capire la rendita che i titoli di stato della grecia dovrebbero avere per essere appetibili per il mercato in quantità sufficienti a saldare il debito dovrebbe essere ridicolmente alta.
Inoltre stanno per scadere un fracasso di obbligazioni greche che in teoria dovrebbero ripagare, e non riescono a trovare investitori nemmeno in America, quindi si stanno rivolgendo all'Asia.
Giusto?
Hatsu, a proposito del nulla, sul corriere di oggi c'era "l'articolone dossier" centrale su un sistema di parametri più affidabili dei semplici pil e deficit per misurare la stabilità economica di un paese. Ci volevo aprire un thread apposta ma non sono riuscito a trovarlo in versione online, e non ho voglia di copiarmi 1 pagina di roba :bua:. L'hai per caso letto/visto? (Ah Vitor, se mi leggi, hai consigli dove trovarlo?)
Perdona, in effetti forse era un po' troppo tecnico :asd:
L'articolo spiega (e mostra) come i tassi d'interesse richiesti dal mercato per prestare alla Grecia si stiano impennando.
Questo significa che il mercato ritiene che il rischio di default della grecia sia aumentato, non diminuito.
Inoltre c'è la concreta possibilità che la Grecia semplicemente non possa permettersi di prestare a quei tassi.
Aggiungo che (cosa non citata nell'articolo) la BCE abbia affermato ieri che la Grecia non andrà in default. Probabile però che, a meno che non riesca a ricacciare in basso i tassi, debba ricorrere a prestiti da entità come la BCE stessa e l'IMF.
La situazione attuale è molto interessante da un punto di vista speculativo.
Oltre che tramite CDS, mi giunge voce (non posso documentare ma trattasi di fonte certa al 100%) che diverse banche piuttosto grosse stiano comprando bond greci a manetta. La cosa è un po' reminiscente dei subprime, bello no? :asd:
Edit per rispondere a Jaqen. Non è che non trovano, come detto se vai a vedere chi sta comprando bond greci troverai un boato di banche americane ed inglesi. E' che purtroppo si tratta di cifre talmente alte che nemmeno le banche bastano e i governi occidentali sono un po restiii al momento.
E no, non ho visto il dossierone, ma sarebbe una buona scusa per discuterne ed aprire un topic nuovo (questo è morto ormai) quindi potresti scannerizzare magari? :D
E' vero potrei scannerizzarlo :facepalm: non ci avevo pensato.
Dopo apro un nuovo topic misto rischio grecia e altre robe e sposto qualcosa :sisi:
Bella, un topic unico per discutere della crisi.
Comunque per me il default greco sta per arrivare, è sempre più vicino.
Ma se l'Unione Europea lascia andare in default la Grecia, stato membro, immagino dovrà fare lo stesso quando nei guai ci sarà un altro stato membro qualunque (Portogallo, Spagna, Italia...). A parte poi la magra figuretta in termini di credibilità...
Hatsu, perchè le banche grosse stanno comprando bond della Grecia?:look:
E se la Grecia va in default che succede?
:look:
Si, ok, a quello ci arrivo.
:sisi:
Ma intendevo, rivoluzioni, casini, svalutazione dell'euro, morte&distruzione? Ci compriamo tutti un'isoletta?
:uhm:
Beh svalutazione dell'euro sicuramente, almeno temporanea. Crollo dei mercati europei e probabilmente mondiali, oro/argento alle stelle, tassi d'interesse per PIIGS e UK alle stelle.
Insomma un ecatombe.
Il bello è che personalmente ritengo che un default della Grecia, nel lungo termine, sarebbe la scelta migliore per l'eurozona, nonostante la pesantezza delle conseguenze a breve/medio termine.
:uhm:
Perché?
:mah:
Intendo dire, gli stati europei hanno investito tanti soldi in Grecia cosí da provocare un'ecatombe se questa non restituisse il debito..
:mah:
No, effetto domino. L'Europa può, economicamente, permettersi un default della Grecia, ma darebbe segno di debolezza nel breve termine. I tassi sui bond europei schizzerebbero alle stelle e questo si sarebbe un costo pesante. L'euro crollerebbe con tutte le conseguenze del caso.
Se la Grecia dovesse defaultare sarà con il beneplacito della BCE, questo è indiscutibile. Quindi essenzialmente la questione greca è una questione europea, e forse anche americana (ci sono stati americani che sono messi peggio della Grecia).