Ah, una cosa che non ho voglia di cercare sull'internets:
Nel BJJ ci sono punti per passaggi di guardia e proiezioni. E si vince direttamente se l'avversario si arrende.
Nel submission invece? :uhm:
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Ah, una cosa che non ho voglia di cercare sull'internets:
Nel BJJ ci sono punti per passaggi di guardia e proiezioni. E si vince direttamente se l'avversario si arrende.
Nel submission invece? :uhm:
Primo link di goooooooooooooooooooooooooooooooooogle:
http://www.mma-italy.com/Docs/Regola...uglio-2007.pdf
Penalità:
Tirare l'avversario nella guardia a terra
Saltare a legare l'avversario in guardia
Che significa? :asd:
Per la prima penso significhi che non lo puoi strattonare a casaccio o tirare a destra e manca per rompergli la guardia.
L'altra sto provando ad immaginarmelo :asd:
khelden, ho appena scoperto che i regolamenti possono variare in base alle federazione alla quale ti appoggi:
http://www.fijlkam.it/fileadmin/docu...EGLOTTADEF.pdf
http://www.fila-wrestling.com//index...d=31&Itemid=72
Significano entrambe la stessa cosa con un dettaglio diverso.
Sia che ti siedi a terra per fare guardia, tenendo un braccio come faresti nel bjj, o che salti addosso all'avversario per fare guardia chiusa (legare l'avversario in guardia), ti danno 1 penalità. Questo perchè molti regolamenti di submission, a differenza del bjj, vogliono penalizzare il gioco di schiena, spesso con motivazioni legate alle MMA (sotto pigli più cartoni).
Per guardia si intende non quella fatta con le mani come nel pugilato, ma quella fatta con le gambe, che sia chiusa o aperta (il gioco stando sulla schiena in sostanza).
Per i punteggi: ogni federazione ne ha di diversi, e spesso cambiano. Per dire, tra la più famosa (ADCC) e quella che ora sta iniziando a diventare la federazione ufficiale di submission (FILA grappling) il divario di punteggi è notevole.
Comunque molti punti sono simili al bjj, in un torneo fila che ho fatto l'anno scorso però, per dire, non venivano dati punti per il passaggio di guardia (concetto dinamico), ma per la posizione di side control (concetto statico), a prescindere da come ci arrivavi. Poi ci sono sempre punti per la monta, per la monta alla schiena, per il ginocchio sullo stomaco, per i ribaltamenti e per le proiezioni.
Dai è inutile facepalmare.
Le kata sono una danza, ma meno elegante. Non hanno una vera utilità e rischiano persino di essere dannose perchè portano a memorizzare delle sequenze che non lasciano troppo spazio all'improvvisazione (breaking new: l'improvvisazione è cosa buona e giusta :asd: ).
nabbanza di proporzioni epiche :fag:
So solo che il mio insegnante dice che i kata sono la base. Imparati quelli, ognuno di essi nasconde dei principi di fondo che possono essere applicati in innumerevoli situazioni.
Ma certe cose si capiscono dopo un sacco di tempo.
viva la puttanata del secolo
giochi a collezionare fail?
questo è un limite dell'essere umano non dei kata
scopriamo l'acqua calda?
si lo so sarcasm, ma veramente sei in ritardo di secoli a fare sta battuta :asd:
...Scientology applicata alle AM :smug:
Guarda, se mi dici che allenarsi quasi esclusivamente con kate o similari serve a ben poco e che per essere un combattente efficace ci vuole anche del serio sparring, possibilmente con un buon contatto, allora ti posso anche dare ragione..
Ma se mi mi dici che i kata non possono servire assolutamente a nulla questo non è proprio vero..
In primo luogo è indubbio che raffinano la tecnica e l'esecuzione dei colpi di base, specie se hai un maestro pignolo che ti corregge in continuazione. Migliorano il tuo equilibrio nell'esecuzione dei colpi, nonchè la velocità e la precisione tecnica dei colpi..io ho fatto karate un sacco di tempo fa solo per un paio d'anni, avrò avuto 14 anni..poi l'ho molltato e mai più ripreso..ora ad una distanza di circa 15 anni alcuni colpi (pochi avendo praticato per non molto tempo) ,come ad es. il calcio laterale, li tiro ancora benissimo, almeno da un punto di vista stilistico e di equilibrio (benissimo per uno che ha fatto 2 anni ovviamente)..cioè, li tiro come se il mio ultimo allenamento di karate fosse stato ieri, e non 15 anni fa..se avessi fatto kick, sarebbe stata la stessa cosa a distanza di 15 anni? non lo so, ma mi viene da pensare che la pignoleria del maestro nel farmi ripetere costantemente, e in modo anche duro da un punto di vista fisico, kata e similari mi abbiano aiutato in questo e alcune caratteristiche tecniche mi sono rimaste anche a distanza di moltissimo tempo, e nonostante abbia praticato per poco tempo.
In secondo luogo i kata, se riesci ad immedesimarti nel loro significato mentre li pratichi, ti formano anche una certa mentalità "da guerra". Ovvero ti abituano a pensare che i colpi ti possono arrivare in qualsiasi parte del corpo e in qualsiasi modo.. ti abituano a pensare che ti possono arrivare da qualsiasi posizione, non solo frontalmente come può essere su un ring o in uno scontro sportivo, ma anche dai lati, da dietro le spalle, mentre sei a terra, mentre il tuo avversario è a terra ecc..Ti abituano a pensare che potrebbe essere più di una persona ad attaccarti contemporaneamente e da più lati..insomma ti abituano ad avere una visione totale del combattimento e quindi a pensare che il pericolo può avvenire da qualsiasi direzione e in qualsiasi modo.
Io dico, banalmente, che sono un qualcosa in più.
Tu dici che ti formano a pensare che i colpi arrivano da ogni lato - possibile. Ma se il kata implica di fare, non so, un diretto sinistro e poi una parata sulla destra, il rischio è che uno memorizzi che dopo l'affondo sinistro va la parata a destra, quando magari il colpo non gli arriva da destra.
Ho fatto un esempio molto alla buona e molto "per dire", ma spero si capisca.
Sulla pulizia dei colpi e sulla tecnica, onestamente, non sono d'accordo. Piaccia o meno, la teoria è una cosa, la pratica è un altra. Quando si arriva a colpirsi con un certo contatto, la tecnica va inevitabilmente sporcata, chiunque faccia qualunque disciplina credo convenga su questo punto - i colpi (ma anche prese/chiavi articolari/whatelse) da manuale sono veramente una nettissima minoranza.
Non solo perchè chi li porta magari non ha affinato la tecnica, ma perchè nel contatto hai davanti un altro essere umano, e contro una persona le strategie e la preparazione arrivano fino ad un certo punto - oltre il quale ci devi mettere un pò di sano ingegno personale.
Motivo per cui, ad esempio, una ceffonata di counter data col sinistro (ma col giusto tempismo) può tranquillamente far più danno dell'affondo destro da karate tirato con tutto il kiai del globo terracqueo :boh2:
Tu fai poi l'esempio del karate - una AM i cui praticanti, spesso e volentieri, hanno carenze veramente pratiche in termini di equilibrio e coordinazione nel momento in cui si trovano ad applicare ciò che hanno "imparato" contro un avversario reale.
in massima sintesi che vado di fretta..
Il fattore mentale di cui parlavo centra poco con le sequenze dei kata, le sequenze non vengono mai ricollegate ad uno scontro libero, ovvero il karateka non pensa a queste se combatte, son 2 cose diverse. Il fattore mentale concerne solo il rendersi conto che uno scontro può essere variabile in tutti i modi e quindi essere pronto ad aspettarsi di tutto..
ovvio che i colpi nella realtà sono sporcati. Ma quando ti accingi per la prima volta ad affrontare un match libero a suon di colpi, sarai più facilitato se hai equilibrio e stile nel portarli o se non hai la più pallida idea di come si tiri un calcio?
I flame sui kata sono presenti a secchiate nella rete, ne ho sempre sentito parlare benissimo e malissimo.
Un dato di fatto è che facendo solo sparring/randori con avversari non collaborativi, per mia esperienza diretta e indiretta, la gente non migliora oltre una certa soglia. Impara spesso a difendersi e ad attaccare in modo grossolano, efficace contro un basso livello tecnico, con un progresso negli anni molto limitato e legato essenzialmente all'esperienza e a nient'altro.
Io concepisco tre tipologie di allenamento, che considero essenziali per il progresso del singolo nell'arte marziale (e nello sport da combattimento allo stesso modo), ovvero l'allenamento senza avversario di fronte, l'allenamento con avversario collaborativo, l'allenamento con avversario non collaborativo.
Dal mio punto di vista ed esperienza (limitata):
L'allenamento con avversario non collaborativo (non è altro che lo sparring/randori) è essenziale, deve prendere come minimo 1/3 dell'allenamento, e può variare (deve) su diversi livelli di intensità. Un buon atleta deve saper combattere al 100% come al 30%, dove al 100% ci si immedesima di più in un contesto reale o da gara, al 30% si lavora molto di più invece sulla movimentazione e la tecnica.
L'allenamento con avversario collaborativo è l'esecuzione della tecnica. L'insegnante mostra una tecnica, e questa viene ripetuta in tutte le salse, migliaia di volte. A mio avviso è la parte in cui emerge maggiormente la bravura dell'insegnante, che deve sempre saper tessere le tecniche giuste con le varianti giuste intorno al singolo atleta.
Le componenti essenziali che credo costituiscano questa fase di allenamento sono 3: la prima è la ripetizione (fino al vomito), la seconda sono le varianti (cambiare piccoli dettagli per vedere l'applicazione dello stesso principio in contesti leggermente diversi), la terza è il chiedersi il perchè dei dettagli e dei movimenti (richiede più esperienza), ovvero cogliere i principi essenziali dietro alla tecnica. Più l'atleta si chiede il perchè dei movimenti, più saprà improvvisare in situazioni difficili seguendo dei principi base.
Questa fase ricopre solitamente almeno metà lezione.
L'allenamento senza avversario, è quello che consente di apprendere gli schemi motori base di uno sport. Per un pugile può essere muoversi davanti a uno specchio, per il bjj imparare a ruotare sulla linea delle spalle e altri movimenti base, per il judo fare ad esempio le cadute ecc.ecc.
In questa "fase" compaiono in alcune arti marziali i kata. I kata però non sono solo esecuzione di programmi motori base, ma vere e proprie sequenze che al loro interno hanno un gran numero di programmi motori.
Ora, che siano efficaci io non lo so, non avendoli mai fatti. Ritengo essenziale imparare a vuoto certi movimenti, molto meno sequenze. Io non provo mai "tecniche" a vuoto, la tecnica la provo sempre con un avversario collaborativo che mi consenta di imparare un "movimento parametrico", dove i parametri sono il peso, la forma, la forza, la posizione dell'avversario. Per cui a vuoto ho sempre ripetuto solo movimenti base, che poi applico successivamente nelle tecniche, le quali a loro volta iniziano a "comparire da sè" negli sparring, e dopo migliaia di sparring, in gara (e forse dopo tante volte in gara pure in strada, ma non facendo bjj in strada non so dirvelo :asd:).
Molto probabilmente, però, l'efficacia del kata dipende dalla cultura in cui è inserito. Sono quasi sicuro che con la mentalità che abbiamo noi ai corsi di bjj, per esempio, se si inseriscono i kata la gente si confonde e basta. Ma è possibile che sia perchè non c'è proprio la cultura che consente ai singoli di scomporli in movimenti base, mentre in altri contesti possono essere più utili.
Dimenticavo: la preparazione atletica andrebbe fatta "fuori" dalla lezione, dove è presente solo un leggero riscaldamento, sia per non togliere tempo al resto, sia perchè spesso l'insegnante è massimo esperto della disciplina, ma non necessariamente anche di preparazione atletica
Qualcuno di voi sa come si misura la lunghezza giusta di una corda da salto? :pippotto: ne ho presa una in cuoio ma volevo aspettare a farci i nodi
Ecco, concordo con Nevah.
Allarga le braccia tenendo la corda. Ti deve arrivare a metà pene :sisi:
Concordo. Con le dovute distinzioni, è un pò come uno che cerca di imparare uno strumento musicale solo suonando in continuazione in un gruppo..migliorerà fino ad un certo punto e si fermerà per sempre a quello..ma se vorrà progredire dovrà per forza studiare con un maestro anche le basi senza strumento a cominciare dall'apparentemente inutile solfeggio, altrimenti rimarrà sempre fermo allo stesso livello anche se andrà avanti a suonare con il suo gruppo per 50 anni :sisi:
che appunto nel karate/kung fu si applica con kata e colpi a vuoto.
Giusto, e infatti il kata è (in parte) come dici tu l'apprendimento, il mantenimento e il perfezionamento delle tecniche base dell'arte. Un' oizuki (tecnica di base) è sempre un'oizuki sia nel primissimo kata che si impara sia nel più avanzato..con la differenza che quando arriverai a quest'ultimo l'avrai migliorato e perfezionato. E le sequenze le fa anche il pugile allo specchio..
beh penso che il motivo sia più che altro che un'arte di "grappling" sia in effetti difficilmente assimilabile a kata e forme, dato che si tratta perlopiù di tecniche che sono infattibili senza un partner..anche nel judo c'è qualche kata (che in questo caso ritengo veramente più tradizione che effettivo allenamento utile al combattimento) ma son sempre fatti in coppia e cmq non sono granchè tenuti in considerazione.
uh? da quel che ho capito lui ha detto che non sa se effettivamente i kata possano essere o meno efficaci non avendoli mai fatti, e che secondo lui in certi contesti possono esserlo. Tu invece mi pare avessi detto che sono solo na cagata pazzesca.... :asd:
Io dico che sono una cagata pazzesca quando vengono fatti passare per qualcosa di apocalittico :asd: presente il discorso riguardo al PUGNO DA KARATE? Ecco :asd:
So anch'io che a boxe mi faccio i colpi allo specchio, ma passati i primissimi mesi di apprendimento dei fondamentali, i vuoti allo specchio sono il meno, del meno, del meno del lavoro che mi serve. Li faccio quando ho finito di allenarmi su altre cose ben più importanti, per dare una ripassata alla tecnica o addirittura come defaticamento.
Come dicevo, è qualcosa che si fa in più.
Macchè apocalittico :asd:
Come dicevo prima se ci si basa quasi esclusivamente su kata/forme/colpi a vuoto questo serve a poco, e il confronto libero e diretto con l'avversario è asolutamente indispensabile (poi ovvio che più il confronto è realistico, ovvero leggasi con il meggior contatto possibile, meglio è )..Semplicemente, possono essere d'aiuto se applicati con il giusto rigore.
Uhm. OK.
E' che certe risposte stile cattofaggot "il metodo è giusto, è L'UOMO CHE è FALLACE! ! ! 1 !1 1 !" mi hanno fatto un pelo facepalmare i pugni che ho nelle mani :uhm: