Razzista.
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notare come adesso si affrettino a differenziare i "ribelli moderati" dagli estremisti.
And while direct collusion between Syria's Assad regime and the jihadists is hard to prove, there have been consistent reports that the Damascus government's military has paid far less attention to such groups while concentrating its fire on more moderate Western-backed fighters. This has given ISIS room to establish its own administrative structures in the areas it controls.
Assad quando tira missili o usa le armi chimiche, probabilmente, chiede chi abbia davanti
"Chi siete?" "non siamo Alqaida! " KABOOM, altrimenti gli tira i fiori :proud:
http://www.bbc.com/news/world-middle-east-27802746
dispiace più che altro che a Baghdad ci sarà presto un bagno di sangue.
@repubblica :rotfl:
L'onu :rotfl: :rotfl:
staranno scannando collaborazionisti o coloro che si sono arricchiti con gli americani.
Situazione a dir poco tragica.
E continuo a pensare che ad Usa e co., tutto sommato, vada bene così. O quantomeno, che uno scenario simile fosse già stato previsto e giudicato come accettabile.
Creazione di uno "stato cuscinetto" anti-sciita (vale a dire anti-iraniano), paesi sunniti del golfo contenti matti (sicuramente hanno dato forte appoggio alle forze ribelli) ed americani pure (monarchie petrolifere contente, iran risucchiato alla grande nei disordini). Da quest'ultima ipotesi potrebbero nascere conseguenze a dir poco clamorose, come questa...
http://feluche.blogautore.repubblica...federe-bagdad/
nel caso, vorrebbe dire avvicinare l'Iran alla sfera di influenza USA, e di conseguenza allontanarlo da Russia e Cina.
Al di là di alcune esagerazioni nell'articolo, le conseguenze di quello che sta succedendo laggiù le subiremo (e già le subiamo) in maniera massiccia nei prossimi anni. Specialmente quando parte di quei fanatici faranno ritorno a casa nostra...
Come questo qua: http://www.ilpost.it/2014/06/01/arre...ico-bruxelles/
Ah ma mica devi dirlo a me, io l' ho sempre sostenuto che, in un mondo globalizzato un certo tipo di evento é destinato per forza di cose a ripercuotersi anche in casa nostra, sono quelli che si guardano la punta del naso che andrebbero avvertiti :asd:
Scommetto una key del prossimo Cod che quest'anno danno il nobel per la pace all'Iran. :asd:
Mah, io non sono molto d'accordo con la visione negativa espressa nelle ultime pagine al riguardo delle scelte strategiche dei cowboys.
Non mi interesso molto a questi argomenti ma mi sembra che dal punto di vista strategico e militare le guerre in Afghanistan e Iraq siano state due successi.
In Afghanistan, gli americani hanno consolidato fortemente la loro presenza militare al centro dell'Asia (che si va ad aggiungere alle basi nelle ex repubbliche sovietiche centro asiatiche...), un'area strategicamente fondamentale per il controllo dell'intero continente, da cui possono tenere agevolmente "sotto tiro" Russia, Iran, India e Cina. Senza contare tutto ciò che è legato alla produzione di papaveri e traffico di droga che si dipana dall'Afghanistan...
Discorso analogo per l'Iraq che, oltre ad essere al centro del medio-oriente, è da sempre la spina nel deretano di tutte le potenza regionali limitrofe (Iran, Saudi Arabia, Turchia, ...). Aggiungiamoci gli enormi profitti che l'aumento del prezzo del petrolio causato dalla guerra ha fruttato a "noi sappiamo chi" e "amici di noi sappiamo chi" e il fatto che la guerra è stata un'eccezionale dimostrazione di forza verso chi voleva abbandonare il binomio dollaro-petrolio.
Per quanto riguarda l'instabilità militare e politica della zona, direi che sono proprio gli USA a guadagnare di più da una situazione simile: con essa infatti si sono guadagnati il diritto di intervenire militarmente quando vogliono e come vogliono nella zona, con il consenso dell'opinione pubblica (o almeno, senza il dissenso) che tramite i media vede soltanto caos, guerilla e terrorismo mentre ai tempi di Saddam vedeva, sì un dittatore, ma comunque ordine e stabilità. Una simile libertà di azione era in passato (con Saddam) impensabile...
Qualcosa di analogo è successo anche in Libia ed Egitto, il copione è lo stesso: via il vecchio dittatore che manteneva l'ordine, frammentazione politica e militare, incertezza e caos = più libertà di azione e di intervento. Prima si cercava di mantenere l'ordine e il controllo attraverso una dittatura militare, adesso gli americani cercano di creare un'instabilità permanente che consenta di impedire che si formi un qualunque tipo di potere duraturo, un "caos calmo" che se da un lato va a ridurre la loro influenza nella zona, dall'altro consente loro di potere, in caso di necessità, intervenire con maggiore libertà e flessibilità, in base alle esigenze del momento.
E qua già partiamo male.. :sisi: ;)
In verità, stando alla road map di Obama, progettano di levare le tende entro il 2016. E considerare un successo militare la guerra in Afghanistan ce ne vuole. Tenere lì 100.000 e passa soldati senza aver sconfitto il nemico dopo 13 anni, vuol dire che qualcosa è andato profondamente storto. E appena se ne andranno, il potere tornerà in mano ai Talebani. Gli unici in grado di pacificare definitivamente l'Afghanistan.Citazione:
In Afghanistan, gli americani hanno consolidato fortemente la loro presenza militare al centro dell'Asia (che si va ad aggiungere alle basi nelle ex repubbliche sovietiche centro asiatiche...), un'area strategicamente fondamentale per il controllo dell'intero continente, da cui possono tenere agevolmente "sotto tiro" Russia, Iran, India e Cina. Senza contare tutto ciò che è legato alla produzione di papaveri e traffico di droga che si dipana dall'Afghanistan...
Per quanto riguarda l'oppio, sotto l'occupazione Usa e Nato la produzione è alle stelle. Quindi direi che non tengono sotto controllo niente. Anzi, hanno favorito enormemente il narco-traffico.
I profitti per il prezzo del petrolio non hanno favorito solo la Exxon e soci, ma anche e soprattutto rivali come l'Iran e la Russia. In compenso la guerra in Iraq è stato un totale disastro. Persi migliaia di soldati occidentali, persi centinaia di migliaia di civili iracheni e distruzione di svariate infrastrutture. Senza contare le centinaia di miliardi di dollari buttati in questa guerra, pagati dalla classe media americana e occidentale. Per avere cosa?Citazione:
Discorso analogo per l'Iraq che, oltre ad essere al centro del medio-oriente, è da sempre la spina nel deretano di tutte le potenza regionali limitrofe (Iran, Saudi Arabia, Turchia, ...). Aggiungiamoci gli enormi profitti che l'aumento del prezzo del petrolio causato dalla guerra ha fruttato a "noi sappiamo chi" e "amici di noi sappiamo chi" e il fatto che la guerra è stata un'eccezionale dimostrazione di forza verso chi voleva abbandonare il binomio dollaro-petrolio.
Un paese instabile, dilaniato dalla guerra civile, con una parte finita dentro l'influenza iraniana e l'altra parte in mano ai figli svegli di Al Qaeda.
Gli unici che possono vantare un "successo", sono i membri della classe dirigente dell'apparato militare industriale e i vari speculatori del globo.
In verità il consenso degli americani verso guerre esterne è ai minimi. E come hai potuto vedere in Siria, gli Usa sembrano abbastanza incerti e restii ad imbarcarsi in varie avventure militari.Citazione:
Per quanto riguarda l'instabilità militare e politica della zona, direi che sono proprio gli USA a guadagnare di più da una situazione simile: con essa infatti si sono guadagnati il diritto di intervenire militarmente quando vogliono e come vogliono nella zona, con il consenso dell'opinione pubblica (o almeno, senza il dissenso) che tramite i media vede soltanto caos, guerilla e terrorismo mentre ai tempi di Saddam vedeva, sì un dittatore, ma comunque ordine e stabilità. Una simile libertà di azione era in passato (con Saddam) impensabile...
Anche questa libertà di movimento è molto più limitata di quel che sembra. Ed infatti in Siria si sono fatti umiliare da Putin.
Inoltre non si capisce in che modo il caos dovrebbe favorirli... Un conto è il divide et impera con stati deboli e protettorati militari, un conto un serbatoio di mozzatori di teste che manda nel caos la regione medio-orientale.
Tu continui a vedere questa libertà di azione, come se fosse oro per gli Usa... Ma le guerre costano e l'instabilità continua costa molto, specialmente se favorisce i tuoi avversari.Citazione:
Qualcosa di analogo è successo anche in Libia ed Egitto, il copione è lo stesso: via il vecchio dittatore che manteneva l'ordine, frammentazione politica e militare, incertezza e caos = più libertà di azione e di intervento. Prima si cercava di mantenere l'ordine e il controllo attraverso una dittatura militare, adesso gli americani cercano di creare un'instabilità permanente che consenta di impedire che si formi un qualunque tipo di potere duraturo, un "caos calmo" che se da un lato va a ridurre la loro influenza nella zona, dall'altro consente loro di potere, in caso di necessità, intervenire con maggiore libertà e flessibilità, in base alle esigenze del momento.
Poi cadi in contraddizione parlando di diminuzione della loro sfera influenza, ma allo stesso tempo di super libertà di azione.
Sarebbe bello pensare a questo caos come un fattore positivo per l'Occidente. Ma in verità è solo l'antipasto del fango che sta arrivando.
Il fatto che il grosso del contingente levi le tende non significa che non possano comunque mantenere delle basi nella zona. E credo proprio che lo faranno.
Per quanto riguarda i risultati della guerra, semplicemente in Afghanistan il nemico, realisticamente, non lo puoi sconfiggere...e lo sapevano benissimo quando hanno iniziato la guerra.
Quello che volevo esprimere è il concetto che agli USA non interessa minimamente che l'Afghanistan sia pacificato.
E' quello che volevo dire.:)Citazione:
Per quanto riguarda l'oppio, sotto l'occupazione Usa e Nato la produzione è alle stelle. Quindi direi che non tengono sotto controllo niente. Anzi, hanno favorito enormemente il narco-traffico.
Il traffico è aumentato e loro ci hanno messo sopra le mani...
Appunto, cioè chi ha voluto la guerra e ne ha tratto i benefici. A questi signori, quanto pensi che gliene possa fregare dei soldati morti, dei civili morti, della distruzione materiale del paese o del debito pubblico americano? Niente.Citazione:
I profitti per il prezzo del petrolio non hanno favorito solo la Exxon e soci, ma anche e soprattutto rivali come l'Iran e la Russia. In compenso la guerra in Iraq è stato un totale disastro. Persi migliaia di soldati occidentali, persi centinaia di migliaia di civili iracheni e distruzione di svariate infrastrutture. Senza contare le centinaia di miliardi di dollari buttati in questa guerra, pagati dalla classe media americana e occidentale. Per avere cosa?
Un paese instabile, dilaniato dalla guerra civile, con una parte finita dentro l'influenza iraniana e l'altra parte in mano ai figli svegli di Al Qaeda.
Gli unici che possono vantare un "successo", sono i membri della classe dirigente dell'apparato militare industriale e i vari speculatori del globo.
Voglio anche farti notare che il "terrorismo dilagante/influenza iraniana/fanatismo" islamico è un'autentica manna dal cielo per tutta una serie di gruppi all'interno della classe dirigente americana (militari che dopo la caduta dell'URSS se ne stavano a girarsi i pollici, industria degli armamenti, intelligence, speculatori vari) e che quindi il proliferare di queste amenità per loro significa soltanto profit...
Ma qui non si parla di guerra. Qui si parla di poter influenzare agevolmente la situazione in un paese mediorientale nel caos usando metodi poco ortodossi (droni, interventi militari mirati, finanziamenti e supporto materiale alla fazione che è più conveniente supportare in un dato momento...) che prima, quando c'era il dittatore di turno (Hussein, Gheddafi, Mubarak), semplicemente non era possibile usare.Citazione:
Tu continui a vedere questa libertà di azione, come se fosse oro per gli Usa... Ma le guerre costano e l'instabilità continua costa molto, specialmente se favorisce i tuoi avversari.
Se, ad esempio, in Libia dovesse assumere una posizione dominante una fazione per qualche ragione "sgradita" agli americani, tu pensi che si farebbero scrupoli ad intervenire? E, data l'esiguità delle forze in campo che una simile fazione potrebbe mettere in campo, e l'arretratezza tecnologica della stessa, pensi che ci sarebbe bisogno di una guerra? Attacchi aerei mirati o interventi di forze speciali, finanziamenti e armi alle fazioni opposte e così via. Azioni a basso profilo che sui media non apparirebbero nemmeno. Cioè in pratica i media non si sono cagati pari gli interventi militari per destituire Gheddafi, pensi che scriverebbero di cose ancore più oscure, incerte e su scala ridotta? Chiaramente no.
Comunque all'opinione non gliene fregherebbe nulla: non gliene è fregato nulla del "la nato va a bombardare la Libia senza nessuna causa apparente", pensi che potrebbe interessarsi a "arabi che si ammazzano a vicenda in un deserto"? No.
Per come la vedo, le due cose non si escludono a vicenda. Nel senso che per esempio è vero che in Egitto gli USA hanno perso influenza ma hanno anche più libertà di azione, sia militare (vedi punto sopra) che politica (nel senso che possono supportare la fazione che al momento è per loro più comodo sostenere). Nel senso che rinunciano alla stabilità e alla pace che la dittatura assicurava in cambio della certezza di poter controllare il caos che si è venuto a creare.Citazione:
Poi cadi in contraddizione parlando di diminuzione della loro sfera influenza, ma allo stesso tempo di super libertà di azione.
fonti?
gli introiti dell'oppio stai sicuro che non arrivano in mani usa
le guerre portano un vantaggio economico se durano poco. Se durano 13 anni e oltre, sono solo una spesa che genera depressione e disoccupazione (come negli usa oggi)Citazione:
Appunto, cioè chi ha voluto la guerra e ne ha tratto i benefici. A questi signori, quanto pensi che gliene possa fregare dei soldati morti, dei civili morti, della distruzione materiale del paese o del debito pubblico americano? Niente.
Voglio anche farti notare che il "terrorismo dilagante/influenza iraniana/fanatismo" islamico è un'autentica manna dal cielo per tutta una serie di gruppi all'interno della classe dirigente americana (militari che dopo la caduta dell'URSS se ne stavano a girarsi i pollici, industria degli armamenti, intelligence, speculatori vari) e che quindi il proliferare di queste amenità per loro significa soltanto profit...
proprio a causa di questa cosiddetta "arretratezza tecnologica" dell'avversario gli usa non vincono guerre. I nemici usano strategie di guerriglia terroristica, rendendo difficilissimo identificare terroristi da civili, mentre gli usa devono rispettare un minimo di diritto internazionale.Citazione:
Ma qui non si parla di guerra. Qui si parla di poter influenzare agevolmente la situazione in un paese mediorientale nel caos usando metodi poco ortodossi (droni, interventi militari mirati, finanziamenti e supporto materiale alla fazione che è più conveniente supportare in un dato momento...) che prima, quando c'era il dittatore di turno (Hussein, Gheddafi, Mubarak), semplicemente non era possibile usare.
Se, ad esempio, in Libia dovesse assumere una posizione dominante una fazione per qualche ragione "sgradita" agli americani, tu pensi che si farebbero scrupoli ad intervenire? E, data l'esiguità delle forze in campo che una simile fazione potrebbe mettere in campo, e l'arretratezza tecnologica della stessa, pensi che ci sarebbe bisogno di una guerra? Attacchi aerei mirati o interventi di forze speciali, finanziamenti e armi alle fazioni opposte e così via. Azioni a basso profilo che sui media non apparirebbero nemmeno. Cioè in pratica i media non si sono cagati pari gli interventi militari per destituire Gheddafi, pensi che scriverebbero di cose ancore più oscure, incerte e su scala ridotta? Chiaramente no.
Comunque all'opinione non gliene fregherebbe nulla: non gliene è fregato nulla del "la nato va a bombardare la Libia senza nessuna causa apparente", pensi che potrebbe interessarsi a "arabi che si ammazzano a vicenda in un deserto"? No.
Per fare un parallelo e' come col protocollo di Kioto: tu stato occidentale spendi un botto per ridurre le emissioni, la Cina se ne fotte e produce piu' velocemente e a prezzi piu' bassi.
I fatti comunque dimostrano che si, gli usa si stanno facendo molti scrupoli a intervenire: in Siria non hanno mandato neanche due missiletti dimostrativi, in Iraq se ne vanno cercando addirittura accordi con gli iraniani (!!!!) per "appacificare" il paese. Gli USA hanno da guadagnarci (economicamente!) soprattutto nei paesi stabili - in modo da potergli ovviamente vendere quanto prodotto dalle proprie industrie, che sia McDonalds, macchine o forniture energetiche.
Quindi secondo te gli usa, che non erano in grado di controllare una situazione stabile, sono in grado di controllare una situazione di caos?Citazione:
Per come la vedo, le due cose non si escludono a vicenda. Nel senso che per esempio è vero che in Egitto gli USA hanno perso influenza ma hanno anche più libertà di azione, sia militare (vedi punto sopra) che politica (nel senso che possono supportare la fazione che al momento è per loro più comodo sostenere). Nel senso che rinunciano alla stabilità e alla pace che la dittatura assicurava in cambio della certezza di poter controllare il caos che si è venuto a creare.
Bene vediamo:
l'Egitto, abbandonato da Obama, si e' subito rivolto alla Russia per rimpiazzare i vecchi accordi con gli yankee
l'Arabia Saudita, anche loro in rottura, potrebbero rivolgersi ad altri fornitori la prossima volta che vogliono rinnovare il proprio parco caccia bombardieri
persino Israele sta esplorando nuove collaborazioni verso i mercati asiatici, Cina India e Corea del Sud in primis, per non parlare della linea diretta con Putin annunciata proprio alcuni giorni fa...
Se v'interessa c'é un link dove spiega meglio i limiti delle strategie militari occidentali: http://www.carmillaonline.com/2013/0...stone-breccia/
Fonti? Ah, beh, nessuna. Per quanto riguarderà le fonti, se ne riparlerà forse tra 20 anni. Semplicemente mi pare un po' ingenuo pensare che i cowboys non ci abbiano messo sopra le mani...ovviamente non attraverso vie ufficiali...quindi profitti ufficiali non ne vedrai.Citazione:
fonti?
gli introiti dell'oppio stai sicuro che non arrivano in mani usa
A chi ha deciso la guerra e ne trae profitti, sai quanto gliene può importare della depressione, della disoccupazione o del bilancio pubblico?Citazione:
le guerre portano un vantaggio economico se durano poco. Se durano 13 anni e oltre, sono solo una spesa che genera depressione e disoccupazione (come negli usa oggi)
Per quanto riguarda l'Iraq o l'Afghanistan, gli interessi economici erano e sono inesistenti: per l'Afghanistan perché ogni traccia di attività economica rilevante è sparita da 40 anni. In Iraq c'era qualcosa di esiguo ma non era assolutamente in mano loro. Gli interessi legati al petrolio non sono molto toccati dallo stato di caos nel paese come si potrebbe pensare (ho un conoscente nel settore oil che lavora sul campo in Iraq da ormai un decennio che mi ha detto che loro non hanno mai avuto intoppi alla produzione legati alla sicurezza o all'instabilità...poi non lo so, magari è stato fortunato...).Citazione:
Gli USA hanno da guadagnarci (economicamente!) soprattutto nei paesi stabili - in modo da potergli ovviamente vendere quanto prodotto dalle proprie industrie, che sia McDonalds, macchine o forniture energetiche.
In Egitto il caos non ha creato una vera devastazione economica. In Libia sì ma tanto ci hanno rimesso più che altro aziende italiane:asd:
Guarda caso le zone dove gli interessi economici sono più importanti (Marocco, Algeria, Arabia Saudita e i vari Emirati) non sono state toccate.
Chi è l'Egitto? Un governo fantoccio o pseudo tale, con limitatissimo potere interno e che gli americani possono far cadere al minimo passo falso? Sai quanto gliene frega se si sono rivolti alla Russia, li tengono per i coglioni...Citazione:
l'Egitto, abbandonato da Obama, si e' subito rivolto alla Russia per rimpiazzare i vecchi accordi con gli yankee
l'Arabia Saudita, anche loro in rottura, potrebbero rivolgersi ad altri fornitori la prossima volta che vogliono rinnovare il proprio parco caccia bombardieri
persino Israele sta esplorando nuove collaborazioni verso i mercati asiatici, Cina India e Corea del Sud in primis, per non parlare della linea diretta con Putin annunciata proprio alcuni giorni fa...
Arabia Saudita e Israele possono fare quello che vogliono, potrebbero benissimo esplorare nuove soluzioni, ma per il momento è tutto sulla carta. Vedremo, nei fatti, cosa faranno.
Comunque io sono d'accordo con te, queste politiche creano instabilità nella zona. Semplicemente io ritengo che sia un'instabilità più controllata di quanto possa sembrare (potrei benissimo sbagliarmi).
Chiaramente se abitassi in Samaria, penso ne sarei più preoccupato:)
Cioè, se quello che dico fosse vero, seriamente ti aspetteresti di avere delle fonti attendibili? Suvvia, non sono argomenti sui quali si possono avere fonti attendibili. Su questi argomenti la giustizia fatica ad avere fonti attendibili nei paesi più civilizzati, pensi che sia possibile in Afghanistan?
Affermo solamente che, poiché nel bene o nel male gli americani controllano vaste zone del paese, hanno instaurato istituzioni e poteri locali da loro più o meno controllati, è realistico pensare che si siano inseriti in qualche modo nel traffico di sostanze stupefacenti. Dal mio punto di vista, pensare il contrario è perlomeno ingenuo.:)
35% del PIL afghano (tre miliardi di dollari) e 10% della popolazione coinvolta.
war on drugs™
abbi pazienza, ma a prescindere dall'argomento in questione questo metodo epistemologico è talmente insensato che non capisco come mai siamo qui a discuterne.
"non ho elementi fattuali a sostegno della mia interpretazione della realtà, ma visto che ritengo la mia interpretazione razionale, e quindi reale, significa che le evidenze che confermerebbero tale interpretazione, benché esistenti, sono al momento tenute celate"
hegel avrebbe un'erezione, btw :asd:
Ah beh, guarda che di fonti ce ne sarebbero anche...solo che hanno l'attendibilità di Mistero. Stiamo parlando di un ambito in cui l'attendibilità delle fonti è un problema importante. Come ho già detto, magari fra 30 anni se ne saprà qualcosa in più...
Ah poi, sai quanto può fregarmene dei metodi epistemologici mentre sto discutendo della guerra in Afghanistan su un forum di videogiochi...non sto certamente scrivendo un paper accademico o facendo "ssscccciiiienza"...
Comunque secondo il tuo ragionamento non potrei nemmeno affermare con tranquillità che una parte delle coppie sposate cinesi pratica sesso anale: tra di loro i cinesi non ne parlano, la comunità scientifica cinese non se ne interessa, altre fonti attendibile o prove oggettive non ce ne sono...quindi i cinesi non praticano sesso anale?
La prova oggettiva che a me basta conoscere è: "agli uomini, qualsiasi sia la loro religione o razza, piace consumare oppiacei e sono disposti a pagare molti soldi per farlo. Di conseguenza si sviluppano notevoli interessi economici intorno al traffico degli oppiacei. Poiché gli americani si sono inseriti negli interessi economici dell'Afghanistan, famoso per la produzione dell'oppio, ritengo che sia altamente probabile che si siano inseriti anche in questa attività."
;)
Comunque per me la discussione finisce qui. Non mi interessa convincere nessuno, e nemmeno andare off topic.
Interessante.
Tornando invece la nostro ministro degli esteri italiano: http://www.huffingtonpost.it/2014/06...m_hp_ref=italy
Federica Mogherini: "In Iraq l'Italia ha un ruolo da giocare". Iran: "Valutiamo cooperazione con gli Usa"
L'Italia dovrebbe pensare a come stabilizzare la sua (ex) sfera d'influenza (Libia), dato che il caos si sta ripercuotendo sulle nostre coste e sui i nostri affari. Invece di aspettare la venuta della marmotta che confeziona la cioccolata...