chan ha scritto ven, 17 febbraio 2006 alle 21:18
L'ipocrisia di un candidato elettorale che SELEZIONA il suo elettorato.
Ho preso un permesso a lavoro per andare a vederlo.
Sono arrivato 18:05.
Silvio non aveva ancora iniziato, dentro era QUASI pieno.
Fuori, qualche centinaia di metri dal palazzetto c'erano una decina di ragazzi con uno striscione di protesta, circondati da una trentina di poliziotti della celere.
Li ho ignorati e sono andato dritto.
Le porte erano sbarrate.
3 porte. Davanti ogni porta 20/30 persone di ogni età e sesso.
C'erano attempati pensionati, distinte signore in pelliccia, qualche ragazzo, qualcuno in giacca e cravatta, qualcuno con un maglione, qualcuno con una kefia al collo.
Alle porte Poliziotti e Carabinieri che impedivano letteralmente di entrare.
Non mi ci è voluto molto per rendermi conto che la situazione era alquanto paradossale.
Qualche distinto signore fra i 40 e i 60, palesi elettori di Forza Italia, avevano una faccia letteralmente sconvolta.
Le forze dell'ordine non sentivano ragioni.
<<Da qui non si entra, questa è l'uscita, andate all'altra porta.>>
Ordinatamente gli astanti eseguivano.
All'altra porta stessa identica frase (spesso era lo stesso tenente a ripeterla, correndo da una porta all'altra...).
Per la prima volta in vita mia mi sono trovato in mezzo a qualche decina di persone che inveivano (più o meno educatamente va detto) contro la polizia frasi del tipo <<Poliziotti Comunisti!>>
Non volevo proprio credere a quello a cui stavo assistendo.
Il candidato uscente alle elezioni politiche stava selezionando il suo elettorato all'entrata di un comizio elettorale.
Un candidato che seleziona gli elettori e non viceversa.
L'unica parola che mi veniva in mente era: Paradosso.
Ora devo fuggire, ma il racconto continuerebbe...magari continuo domani.