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Buongiorno signori dico inchinandomi e facendo svolazzare il mio mantello.
Nel frattempo ne approffitto per osservare attentamente i due loschi figuri e la strada circostante.
La situazione non sembra delle migliori penso. Mi rialzo e con un caldo sorriso chiedo: In cosa posso servirvi?
[ah, vedo che hai due pallini in melee, se vuoi la spada, ti è concessa] :sisi:
Come poteva farlo?Stavo sognando , è l'unica spiegazione possibile non poteva essere vero......sentii il mio cuore pietrificato davanti a un essere che non pareva neanche umano.Ma che cos'era allora?
Abbassai gli occhi a terra e balbettando dissi :
"C-c-che c-c-c-cosa sei?" "C-c-c-cosa v-v-vuoi da me?"
Non riuscivo a parlare mi sentivo impotente davanti a quell'essere sovraumano.
Mi rivolgo verso Giro
"Potresti cominciare tu a raccogliere informazioni dal monsieur, sempre se lui è d'accordo? Io vorrei esaminare il corpo al balcone..."
Vado ad aprire la porta con lenta compostezza...
una volta entrati, i gendarmi possono vedere la mia dimora: un ordinato salottino, in cui li ricevo in questo momento, arredato secondo l'ultima moda, una camera da letto piuttosto spaziosa e soprattutto il mio studio da pittore. Lo studio, interamente in legno, sarebbe piuttosto spaziosose non fosse per la grande quantità di scaffali pieni di colori e pennelli. Dal soffitto, già piuttosto basso di per sé, pendono ceste piene di pennelli e fogli arrotolati.
***
Su un tavolino al centro del salotto, è appoggiata una bottiglia di vino, aperta di recente, con accanto un calice riempito per metà.
"Bonsoir, signori! A cosa devo l'onore della vostra visita?"
Entro dopo il commissario e l'altro individuo, e lascio parlare loro. Mi aggiro per la stanza guardando in giro per vedere se qualcosa attira la mia attenzione - oggetti particolari, ritagli, libri. Lentamente mi avvicino al balcone.
[ricomincio a vivere giovedì, in questi giorni è già tanto se ci passo, sul forum, scusate]
"Buongiorno a lei Conte di Besson" risponde con cortesia uno dei due a Luc. Ad osservarli bene, i loro tratti somatici non potrebbero essere che definiti "anonimi", sono proprio quel tipo di persona che non ci si ricorderebbe per nemmeno centomila franchi. E questo è forse più un difetto che un pregio, in certe situazioni. "Siamo qui, perché vorremmo discutere di certi affarucci con lei, ci risulta che ha un sacco di debiti, corrisponde a verità quest'informazione che ci è giunta alle orecchie con tanta dovizia?"
"Io sono il peggiore di questi incubi, ora, sono uno dei due Re di Parigi, insettuccio mio..." fa per avvicinarsi con la lunga lama ricurva, pronto a farti raggiungere tuo zio più velocemente della luce. Solleva il pugnale, poi, ad un tratto si ritare. Stanno sopraggiungendo i tizi imbacuccati che Dorian aveva abilmente seminato pocanzi. Gli occhi blù scuri, profondi come pozzi galleggianti fra le ombre ti fissano per un attimo inesistente. Poi la fredda punta dell'arma maledetta ti morde le viscere con violenza [sono 6 danni aggravati, praticamente sei moribondo], ti tocchi la pancia e la senti calda e umida. Il dolore è solo un attimo, poi è quasi gioia e fremiti vari. Crolli al suolo ancora cosciente ma incapace di muoverti. Vedi il tuo carnefice svanire fra le ombre, mentre i tuoi inseguitori finalmente ti raggiungono, sembrano increduli di fronte alla scena. Ha ancora forza per parlare, Dorian, mentre boccheggia quell'aria che sembra sempre più avara.
"Mi dica un po' chi è lei, signore, e da quanto abita qui. Ha sentito dei rumori particolari questa sera, sa dirci qualcosa riguarda ai suoi vicini? " L'uomo tozzo interroga monsieur de La Loire. Sono domande semplici, di routine, Giro è cauto, forse troppo. Non vorrebbe mai mettere una parola fuori posto. Nel mentre il Commissario si sporge dalla finestra appena spalancata. Una folata di secca brezza mattutina lo schiaffeggia lieve, come un'amante tisica, mentre si sporge sul balcone. Può vedere chiaramente il cadavere da lì, ed ovviamene è, come gli altri decapitato... Però questo sembra avvinghiato al parapetto in maniera innaturale, come se ci fosse stato annodato. I suoi arti sono incastrati o forse meglio, intrecciati, fra le sbarre orizzontali che compongono il balcone. L'agente semplice che ha dato solo una fugace vista all'appartamento di De La Loire, si sporge anch'egli e dice "Non è proprio normale, vero commissario?". Ma anche il buon reporter Johson, cittadino di sua maestà sta facendo del suo meglio, analizza la casa, gli occhi cascano un po' ovunque.
[Tiro Investigation(oo)+Perception(oo) a difficoltà 7=8,8,4,7]
Quest'uomo è un artista, dunque, si, certamente. E questo è il suo atelier. Si ma se è artista, dove sono i suoi quadri? Dov'è la tela? Strange, isn't it...
Osservo attentamente i due loschi figuri mentre parlo gentilemente
Dipende, signori. Non e' mia abitudine parlare di affari per stada, ma neppure non pagare il dovuto. Ditemi chi vi manda e se mi e' creditore ne parleremo comodamente in casa mia. Altrimenti mi vedo costretto a chiedervi di lasciarmi passare.
"mmm... i miei vicini... sinceramente non ho mai avuto problemi con i miei vicini... sempre molto discreti..."
Appoggio al tavolino il bicchiere di vino.
"Quanto ai rumori, ne ho sentiti alcuni agghiaccianti, poco fa. Ma purtroppo per voi ero occupato a disegnare schizzi preparatori per un mio quadro, quindi non ho visto la scena direttamente..."
[scusate se c'ho messo tanto, ma ultimamente non ho praticametavuto una vita sociale :D]