praticamente, se ammazzi per soldi non rischi niente, se sei politicizzato e magari di destra non ti si perdona niente, vedi Priebke, Mambro, Fioravanti e via dicendo. as usual in italì. :alesisi:
Visualizzazione Stampabile
praticamente, se ammazzi per soldi non rischi niente, se sei politicizzato e magari di destra non ti si perdona niente, vedi Priebke, Mambro, Fioravanti e via dicendo. as usual in italì. :alesisi:
Vabbé non vedo che centrino loro in questo discorso
che non tutti i morti ammazzati sono uguali.
c'è chi è più uguale di altri pure da morto. :snob:
Sei nazista/ fascista? Non capisco :boh2:
no, vabbeh, lascia stare, era solo per vedere una cosa. :vendetta:
domanda da inniorante in materia
ma è normale che i giudici abbiano scoperto solo in Cassazione che i reati sono prescritti??
Beh, se la prescrizione è maturata dopo la sentenza di appello (non sono sicuro ma credo di sì) più che normale è inevitabile...
La prescrizione è maturata dopo la sentenza.
:sisi:
non è normale che sia normale allora! :mad:
In Italia finirà male.
la prescrizione era già maturata nel 1984
ma infatti, da quel che ho capito tutti sapevano che sarebbe caduto in prescrizione, forse pensavano che i condannati non avrebbero fatto ricorso?
Mi sembra che alla fine sia stato un processo inutile che ha solo fatto incazzare ancora di più le famiglie
bella stronzata, per essere più precisi disastro ambientale e omissione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro! :dentone: presi per il culo sia i poveracci che sono morti che i parenti delle vittime ah
e non dimentichiamo che i 280 milioni di euro spesi da l'inail per curare i malati di cancro non verranno risarciti! :)
:nono: Ho appena dato una occhiata a qualche fonte un po' più affidabile dei soliti media/social network.
La prescrizione, secondo la Cassazione, era maturata ben prima che cominciasse il giudizio.
Il giudizio di primo grado, peraltro, si è chiuso nel 2012, quindi non si può certo dire che sia stato un processo lento.
In realtà, il nodo era quello relativo al momento in cui si è consumato il reato.
In estremissima sintesi (stiamo parlando di sentenze da 800 pagine a botta)
Il secondo comma è una fattispecie di reato autonoma o una aggravante del primo?Citazione:
Chiunque, fuori dei casi preveduti dagli articoli precedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità, con la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è della reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene.
Nel primo caso il reato si consuma e la prescrizione comincia a decorrere nel momento in cui cessano le condotte (-> in questo caso da quando la fabbrica ha chiuso i battenti)
Nel secondo il reato "continua a consumarsi" fino a che si verifica l'ultimo accadimento espressivo del disastro (la morte/malattia del lavoratore). In parole povere, il "disastro" sarebbe tuttora in corso.
Il Tribunale di Torino (e poi la Corte d'Appello, presumo) aveva accolto la seconda tesi, ma per quel che ne so era la prima volta che un tribunale si pronunciava in questo senso...
La Cassazione è tornata sui binari canonici.
In un certo senso questo è caso molto simile alla questione Thyssen
Qui trovate gli appunti che sono stati usati dal PM per la requisitoria davanti alla Corte, le due sentenze e una serie di articoli sicuramente precisi
http://www.penalecontemporaneo.it/ar...re_il_diritto/
Quindi, riassumendo:
La prescrizione c'era in base all'interpretazione della norma.
In cassazione hanno ovviamente adottato l'interpretazione favorevole alla prescrizione.
Di sicuro è stata un'interpretazione indipendente.
Madonna che schifo.
Tra l'altro c'è il paradosso della prescrizione mentre il reato continua a produrre i suoi effetti.
Speriamo almeno che facciano un film su questa vicenda, dove uno con il mesotelioma pleurico decide di liberarsi dei polmoni con una cintura di tritolo, mentre è seduto al tavolo con questi giudici e il tizio svizzero :asd3:
ma poi il tizio svizzero, leggevo sulla stampa, ha fatto pure un commento che se stava zitto faceva più bella figura...
Ho letto un po' la storia ed è terribile. Terribile perché sapevano e cercavano di nascondere. Terribiel
Mi piacerebbe capire su che base il reato è prescritto quando (minimo) per i prossimi 15 anni continueranno a morire persone.
Il disastro ambientale è tutt'ora in corso, visto che in italia ci sono tonnellate e tonnellate di amianto ancora da bonificare. E il costo di tutto ciò ricade sulle nostre tasche, quando sti qua han continuato per 30 anni a lavorare e vendere un prodotto che sapevano essere cancerogeno.
Fosse stato scoperto nel 1984 che l'amianto era cancerogeno è un conto. Sti qua dal 60 hanno fatto di tutto per nascondere le prove che le fibre di amianto causavano tumori se inalate.
Per non so quanti anni per portare l'acqua venivano usate tubazioni in cemento/amianto. Ad esempio l'acquedotto di bologna è tutto composto totalmente di tubazione in cemento amianto.
COME CAZZO SI FA A DIRE CHE IL REATO DI DISASTRO AMBIENTALE E' PRESCRITTO????? :stress:
Dicono che hanno considerato la chiusura dello stabilimento come interruzione delle attività criminose...ma parliamo ci chiaro se avessero chiuso e ripulito tutto uno poteva anche farselo passare per la mente..non certo crederci ma questi hanno lasciato uno stabilimento con un sacco di materiale alle intemperie che si sta sfaldando stanno avvelenando le persone ancora oggi...per i prossimi 30-40 anni n quella zona ci saranno morti da amianto...
Lasciando anche stare lo stabilimento, tutta l'Italia è disseminata di amianto in stato di abbandono e da bonificare. Non sai quante stalle sono coperte da eternit.
E all'estero come è andata?