In Sicilia hanno i treni a gasolio ed una rete ferroviaria ferma agli anni cinquanta o giù di lì e pensano al ponte sullo stretto :rotfl:
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In Sicilia hanno i treni a gasolio ed una rete ferroviaria ferma agli anni cinquanta o giù di lì e pensano al ponte sullo stretto :rotfl:
dimentichi anche le citta' senz'acqua ^^
Ma, al di là dei politici, c'è qualche movimento di cittadinanza che lo ha mai chiesto sto cazzo di ponte? :asd:
Il ponte no vi prego :bua:
È da prima dell'unità che si progetta il ponte.
Non scherzo.
Come mai il topic non è stato chiuso e riaperto?? Siamo a 8700 messaggi
EDIT
Niente, pensavo fosse così per tutti :sisi:
Un tempo qui dentro c'era gente che per i ponti sullo stretto e le abolizioni dell'ICI a pioggia si indignava forte e duro. Chissà dove sono finiti...:roll:
Posso?
Si, dai:
Berluscone---> oh no, il ponte-ehh :tremo:
Prodi---> eh beh, pero' il ponte-eh...
Berluscone 2---> ci risiamo col PPonteh, chiamate a raccolta i musici e tutta l'intellettualaglia a gettone che riuscite a racimolare, NO PASARAN!!1!!
Prodi 2---> leggevo che col ponte ci sarebbero importanti ricadute per quanto riguarda turismo, occupazione, immagIUine-eh...
Berluscone 3---> Madonna del Pilar il ponte noU!! Lo ius primae noctis, le cavallette, ma il ponte no-ohh!!1! Eppoi vuoi mettere le infiltrazioni mafioSe!!! Che ha detto Fo? Ha già preso posizione la Nanda?* :tremo::tremo:
Renzie---> ne parlavo giusto ieri con l'Edgardo alla retrospettiva della 67° edizione del festival sull'arte dei pastori maroniti del LiBBano...
Sul serio vi va di psicanalizzare cotanta situazione(e, conseguentemente, cotanto paese)?
:asd:
*la Pivano
Fare il ponte senza avere una ferrovia decente per me è inconcepibile..
Al momento ricordiamo che hanno un'autostrada in cui un viadotto in entrambe le corsie vanno abbattute e ricostruite...credo che la priorità sia quella
Però l'idea, al tempo di berluscono almeno, era fare entrambe le cose.
Il problema è che gli indigeni sono refrattari al lavoro. Ad un'infrastruttura che consentirebbe di abbattere i costi di trasporto merci, preferiscono la costruzione di ospedali/Asl dove infilare amici e parenti. Salvo poi lamentarsi dell'emigrazione di massa dovuta al deserto industriale.
Non credo che la Sicilia abbia futuro.
Certo, i siciliani che conosco proprio questo mi dicevano: "Ah che bello fare Palermo-Capo d'Orlando (120km) in un'ora e 50 minuti, speriamo resti così e facciano qualche nuova Asl" :sisi: :asd:
Piuttosto, ottobre 2012
Citazione:
Sta già facendo discutere la sortita odierna di Matteo Renzi che ha dichiarato: ''Continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle piu' moderne e sicure''.
Il sindaco di Firenze si è espresso in questo parlando a Sulmona, sua prima tappa del tour abruzzese per le primarie del Pd.
Secondo me dovrebbero prima realizzare tutte le infrastrutture che poi andrebbero collegate al ponte prima di realizzare il ponte. Non ha tanto senso fare un ponte che dà su strade di merda.
E comunque, andrebbe tolto lo statuto speciale alla Sicilia dato che non è in grado
E ora pagatevi anche la Pravda di Renzi :stress:
I debiti dei Ds saldati dallo Stato
Una legge obbliga a coprire 107 milioni per i bilanci in rosso della vecchia «Unità»
http://images2.corriereobjects.it/me...20151109074933
La la legge è legge. Così tocca ai contribuenti ripianare i debiti dei Democratici di sinistra: 107 milioni di euro, versati dallo Stato nei giorni scorsi. Mentre già infuriavano le polemiche per i tagli della legge di Stabilità alle Regioni, quel gruzzolo finiva dunque nelle casse delle banche creditrici. E non è nemmeno tutto. Mancherebbero altri 18 milioni dovuti alla Sga, società nata dieci anni fa con la funzione di recuperare la montagna di crediti dal crac del Banco di Napoli che ha ritenuto di non rivendicare quella cifra. Va detto che quei 107 milioni pubblici si trovano ora parcheggiati nei forzieri delle banche creditrici dei Ds con «riserva». Significa che pende ancora il giudizio di appello, ma le speranze che quei denari tornino indietro sono al lumicino. Il finale era scritto da tempo.
Il Corriere e Report di Milena Gabanelli avevano già raccontato come il rischio che si è materializzato fosse concretissimo. E tutto grazie a una leggina del 1998 che stabiliva l’estensione della garanzia dello Stato già vigente sui debiti degli organi di partito ai debiti del partito che si faceva carico dell’esposizione del proprio giornale con le banche. Sembrava una norma scritta su misura per il quotidiano diessino l’Unità. I Democratici di sinistra avevano generosamente deciso di accollarsi la drammatica esposizione bancaria del giornale, che stava imboccando il tunnel di una crisi durissima. Tanta generosità era tuttavia condivisa con tutti gli italiani che pagano le tasse. Visto che il partito si accollava i debiti del giornale insieme alla garanzia statale trasferita per legge dal giornale al partito. Che se non avesse pagato lui, avremmo pagato noi. Il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti, il quale non ha mai rinnegato quella mossa assai discutibile, ce la mise comunque tutta per abbattere la montagna di debiti che sfiorava i 450 milioni di euro. Anche con l’aiuto di altre ancor più discutibili leggine approvate dal parlamento intero con rarissime eccezioni, che fecero lievitare come panna montata i rimborsi elettorali: l’ultima, quel capolavoro partorito all’inizio del 2006 che consentiva il pagamento dei contributi pubblici anche nel caso di scioglimento anticipato della legislatura, come avvenne nel 2008. L’anno in cui si consumò l’ultimo atto dei Ds, con la nascita del Pd: partito che non raccolse l’eredità economica dei due soggetti fondatori, la Margherita e i Democratici di sinistra, i quali pur defunti continuarono comunque a incamerare per tre anni cospicui fondi statali.
Non solo. L’astuta separazione dei destini economici consentì ai Ds con l’abile regia di Sposetti di blindare il patrimonio immobiliare dell’ex Partito comunista in una cinquantina di fondazioni indipendenti dal partito centrale perché emanazione delle federazioni provinciali. Ovvero, soggetti giuridici autonomi. Su questo punto la polemica con il segretario democratico Walter Veltroni raggiunse il calor bianco. Ma le sue dimissioni, rassegnate all’inizio del 2009, segnarono la fine di qualunque resistenza interna. E siamo arrivati a oggi, quando le banche creditrici, non avendo più neppure un mattone da pignorare, hanno preteso di escutere la garanzia dello Stato sui debiti residui: 125 milioni. Il giudice non ha potuto che dar loro ragione e lo Stato ha dovuto adesso sborsare 107 milioni. Va detto che non è la prima volta che succede una cosa del genere. Alla fine del 2003 avevamo già pagato i debiti dell’ex Avanti!, il quotidiano del Psi craxiano. Sia pure per una cifra più modesta: 9 milioni e mezzo. Ma allora non fu possibile ascoltare la versione del tesoriere socialista. Vale quindi la pena di riportare le dichiarazioni di Sposetti, attualmente senatore del Pd e presidente della Fondazione Ds, intervistato a maggio di quest’anno da Emanuele Bellano di Report: «Il debitore è morto. Se il debitore muore, che succede? Ci sono le norme e in questo caso un magistrato civile ha detto “guarda, signor Stato, che devi pagare tu…”». Gli chiede allora il giornalista, dopo aver ricordato la storia della legge del 1998: «È stata una mossa calcolata e strategica quello che poi è successo dopo?» E lui risponde: «Quindi che vuol dire? Che sono stato bravo! Una società mi avrebbe dato tanti soldi per fare questo lavoro…» Verissimo. Almeno quelli ce li siamo risparmiati. Ma è una ben magra consolazione.
è da stamattina che sto respirando a fondo e cerco di calmarmi
risparmiati per quando ci chiederanno di salvare un po' di banche... ahiahiahi
la solita storia sulla (sedicente)sinistra di governo, la quale ha il compito di realizzare quello che alla destra non è permesso in quanto:
i sindacati dormono.
i giornalai dormono.
popoli viola/se non ora quando/girotondai dormono.
i sedicenti partigiani e cientrosocialari vanno a fare casino a bologna alle manifestazioni dell'opposizione e sabotare l'alta velocità... i veri nemici del popolo italiota. :raffag:
p.s. la magistratura meriterebbe un discorso a parte e quindi sticazzi.
http://www.tomshw.it/news/expo-2015-...nologica-71677
Dov'è la fregatura :uhm:
Per quello basta la campania nella zona delle discariche non hanno neanche bisogno di inventarsi i livelli di radioattività basta mapparli...
http://www.corriere.it/economia/15_n...4f30b0b8.shtml
Qui siamo ben oltre il ridicolo. A questo punto la piantino di chiamare rispettabili professionisti (le persone interpellate erano indubbiamente competenti) e dicano chiaramente che una SR come si deve non si farà mai.
"Dopo Piero Giarda nel 2012,
Enrico Bondi nel 2013,
Carlo Cottarelli nel 2014,
è la volta di Roberto Perotti (57 anni, dottorato al Massachusetts Institute of Technology, docente prima alla Columbia University di New York e poi alla Bocconi)."
Avanti tutto a manetta col magna-magna verso il default!