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Riferimento: TITANIC (il transatlantico del BS)
GENOVA- Con in mano i volantini per difendere il crocifisso, un attivista della Lega Nord Liguria si é fatto scappare una serie di bestemmie stamani a Genova durante una animata discussione con un passante che la pensava diversamente. E' accaduto nella centrale Piazza De Ferrari, dove la Lega Nord ha allestito un gazebo per raccogliere firme per mantenere i crocifissi nelle scuole.
Verso le 11.20, un attivista del partito che distribuiva volantini ha iniziato a discutere animatamente con un passante che la pensava diversamente. In pochi secondi si è passati agli insulti e l'attivista, un uomo sui cinquant'anni, ha dato uno spintone all'altro, un uomo sui 60 anni. Sono intervenuti alcuni attivisti che hanno cercato di dividere i contendenti ma a quel punto il leghista ha perso il controllo e ha iniziato a urlare bestemmie tra lo stupore dei passanti. Sono intervenuti due agenti della Digos ai quali l'uomo ha spiegato di aver agito così perché da poco aveva perso il lavoro e l'altro gli aveva detto di "andare a lavorare".
L'episodio ha seguito un altro concitato scambio di opinioni in piazza stamani tra il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, e alcuni attivisti della Lega Nord, tra cui il segretario provinciale Edoardo Rixi, impegnati anche loro a distribuire crocifissi e a raccogliere firme a favore della loro presenza nelle scuole.
All'esterno di un gazebo era appeso un cartello con scritto che la Vincenzi è "molto legata alla comunita' islamica" e l'accusa di "non curarsi del suo popolo, ma dei nomadi e dei clandestini". Passando per la piazza il sindaco lo ha visto, si é diretta decisa verso il gazebo e ha detto: "fate le petizioni che volete, ma non dite falsita'".
Ne' e' nata una discussione molto animata con Rixi e alcune persone che si erano fermate a firmare e che l'hanno a loro volta accusata di "dare le case agli immigrati che rubano e di combattere contro il crocifisso". "Mettere poveri contro poveri è la cosa peggiore che si possa fare" ha replicato il primo cittadino, che sul crocifisso ha aggiunto: "io mi batto a favore della laicità dello Stato, ma non ho mai fatto battaglie 'contro' il crocifisso". Mentre era in corso la discussione sono arrivati anche una ventina di attivisti dei centri sociali che hanno intonato cori contro la Lega. E' intervenuta la polizia, che si è frapposta tra gli attivisti e il gazebo per evitare incidenti. Nel frattempo, il sindaco Vincenzi ha lasciato la piazza
:asd:
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Beh, ma la bestemmia è un atto di fede, in fondo.
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Lo sapevate già che Silvio è indagato per Mafia? Sapevatelo :asd:
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Non preoccuparti pk, sono tutte vili calunnie e spregevoli illazioni.
Figurarsi.
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e poi noi ti avevamo chiamato in causa per un'altra vicenda, vd. pagina precedente :fag:
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oh a proposito dell'autoradio, ho perso il codice e non pagherò mai per averne uno nuovo, qualcuno mi piemma una soluzione decente o devo chiamare lo stabilimento alla molinella?
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Calderoli: "Riaprire le case chiuse". Un'altra legge ad personam :no:
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Originariamente Scritto da
Pkforever
Lo sapevate già che Silvio è indagato per Mafia? Sapevatelo :asd:
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IL CASO
«Berlusconi e Dell'Utri
non sono indagati per mafia»
I pm di Firenze smentiscono le indiscrezioni del Giornale e di Libero
FIRENZE - «Berlusconi e Dell'Utri non sono indagati per mafia». I pm di Firenze smentiscono le indiscrezioni pubblicate da Il Giornale e Libero, secondo i quali il presidente del Consiglio e il senatore Pdl sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati.
28 novembre 2009
E' chiaramente un depistaggio :asd:
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LA NUOVA NORMA, SE APPROVATA, DOVREBBE ENTRARE IN VIGORE A PARTIRE DAL PROSSIMO ANNO
Polonia: presentata una legge per mettere al bando tutti i simboli del comunismo
Chiunque li utilizza o ne è in possesso potrebbe rischiare fino a 2 anni di carcere
Le bandiere rosse potrebbero essere vietate in Polonia a partire dal prossimo anno (Ap)MILANO - Vent'anni fa, dopo la caduta del Muro di Berlino, decisero di buttare giù le statue di Lenin e di Marx e di seguire le democrazie occidentali. Adesso i politici polacchi hanno presentato un breve emendamento che mette al bando qualsiasi simbolo comunista dal paese dell'Est europeo. Il Senato ha infatti approvato una modifica all'articolo 256 del codice penale che dichiara illegali tutti i simboli comunisti. Chiunque li utilizza o ne è in possesso rischia fino a due anni di carcere per aver commesso il reato di «glorificazione del comunismo». Il Presidente della Repubblica Leck Kaczynski lunedì prossimo dovrebbe firmare la legge che probabilmente entrerà in vigore dal prossimo anno. A questo punto anche indossare t-shirt con l'immagine di Che Guevara o solamente canticchiare l'Internazionale nelle strade di Varsavia sarà considerato un crimine in Polonia.
EMENDAMENTO – La nuova legge infatti proibisce espressamente tutte le immagini che inneggiano a sistemi antidemocratici: l'articolo afferma che è vietata «la produzione, la distribuzione, la vendita o il solo possesso di oggetti che richiamano al fascismo, al comunismo o ad altri simboli di totalitarismi». Uno dei principali promotori della norma è Jaroslaw Kaczynski, fratello gemello del Presidente della Repubblica e capo del partito di opposizione «Legge e Giustizia». Secondo Kaczynski questa legge è sacrosanta perché il comunismo è uno dei simboli negativi del '900: «Nessuna immagine del comunismo ha diritto di esistere in Polonia - ha spiegato ai media locali il leader dell'opposizione - Il comunismo e il suo sistema genocida deve essere comparato al nazismo». Molti storici polacchi condividono la tesi di Kaczynski: «Quello comunista era un sistema terribile e omicida che ha causato la morte di milioni di vite» ha dichiarato lo storico Wojciech Roszkowski. «Non è sbagliata la comparazione con il nazismo - sottolinea lo studioso polacco - e per questo i due sistemi e i loro simboli devono essere trattati allo stesso modo».
PASSATO CHE NON PASSA - Sebbene i comunisti non abbiano più alcuna influenza politica, in Polonia sembra che il passato non voglia proprio passare. Nelle scorse settimane la Polonia infatti è stato il Paese che più si è battuto contro la candidatura di Massimo D'Alema a Ministro degli Esteri dell'Ue. L'ambasciatore della Polonia presso la Ue Tombinski definì D'Alema «un problema» per il suo passato comunista e precisò che era più adatto a quest'incarico «una persona la cui autorità non può essere contestata a causa delle sue appartenenze politiche passate». Recentemente l'uscita dell'ultimo film del famoso regista Andrzej Wajda che racconta il massacro di Katyn durante la Seconda Guerra Mondiale ( i sovietici uccisero oltre 20.000 tra civili e soldati polacchi) ha suscitato un rinnovato odio contro gli oppressori russi.
LIBERTA' D'ESPRESSIONE - Come sottolinea il Times di Londra lo scopo dei politici polacchi è chiaro: «rendere invisibile il comunismo». Il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski ha ribadito che il Palazzo della Cultura e della Scienza, il più alto grattacielo in Polonia, deve essere abbattuto solo perché è un regalo fatto da Stalin ai cittadini di Varsavia. Non importa che, nel corso degli anni, sia diventato una delle strutture simbolo della città: «Se lo abbattessimo, anche la Polonia avrebbe il simbolo della fine del comunismo come la Germania ha i resti del muro di Berlino. Poi in termini ecologici è anche una costruzione molto inquinante». La battaglia contro il comunismo ha comunque il sostegno della popolazione e della stampa: «Il punto centrale è dimostrare che non vi è nulla di romantico o di divertente nel comunismo» dichiara un cronista polacco al Times. «Il comunismo - prosegue il giornalista - non è stato un gioco. E neppure un’ideologia che riscaldava il cuore. Il comunismo invece fermava i cuori, li faceva appassire e li rendeva freddi».
Francesco Tortora
27 novembre 2009
Qualcuno vada a spiegare ai polacchi che sono degli ingrati, e che ai tempi di Stalin avevano poco, ma avevano tutti :snob:
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e perché da loro non è vietato il fascismo? eh? eh? :mad:
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Originariamente Scritto da
Davidian
e allora vietiamo anche l'autoradio :tsk:
Comandi al volante :tsk:
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Originariamente Scritto da
PinHead81
Comandi al volante :tsk:
:asd:
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ma se la sigaretta me la faccio accendere da qualcun altro, oppure accosto per accenderla? :asd:
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BERLUSCONI: STROZZEREI AUTORI PIOVRA E LIBRI SU MAFIA
Sono curioso di leggere l'articolo :asd:
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Originariamente Scritto da
Vitor
e perché da loro non è vietato il fascismo? eh? eh? :mad:
Allora li' ? Vengo li' ? Eh ? Vengo li' ? :mad:
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Buon giorno a tutti, soprattutto ai diversamente giovani...
:rotfl:
Lo so che sono un pelo in ritardo, ma non potevo esimermi...
:asd:
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Originariamente Scritto da
Vitor
Il Vaticano ignorò la commissione d'inchiesta sugli abusi pedofili da parte di sacerdoti nell'arcidiocesi di Dublino e sulla loro gestione da parte dei vertici della Chiesa locale: lo afferma il voluminoso rapporto della commissione presentato ieri, citato dalla Bbc. La commissione guidata dal magistrato Yvonne Murphy chiese nel 2006 dettagli dei rapporti sugli abusi inviati alla Santa Sede dall'arcidiocesi di Dublino. Ma il Vaticano, secondo il rapporto, non rispose alla richiesta, limitandosi a comunicare al ministero degli Esteri irlandese che "la richiesta non era andata attraverso gli appropriati canali diplomatici". Ma la commissione ha sottolineato che essa era indipendente dal governo, e quindi non aveva ritenuto opportuno usare canali diploamtici. Fu anche ignorata, prosegue la Bbc, una richiesta di informazioni avanzata al Nunzio apostolico a Dublino: nel febbraio 2007, la commissione scrisse al Nunzio, chiedendo tutti i documenti rilevanti (gli abusi e la loro gestione toccati dall'inchiesta vanno dal 1975 al 2004) in suo possesso, ma non ci fu risposta. Non ci fu risposta neanche alla richiesta di commento al rapporto, estratti del quale furono inviati al Nunzio, visto che menzionavano il suo ufficio. L'Irish Times cita oggi un portavoce della Santa Sede, per il quale "si tratta di una questione che riguarda la chiesa locale". Il responsabile attuale dell'arcidiocesi di Dublino, Diarmuid Martin, ha ieri espresso "dolore e vergogna" per la vicenda degli abusi e per come furono coperti dai vertici della chiesa cattolica di Dublino, offrendo le sue "scuse" alle centinaia di vittime delle violenze.
:fag:
:facepalm:
il fuoco eterno li ridurrà in cenere che si confonderà con quella dei comunisti. :sisi:
Non è un mistero che la linea Ratzinger è quella di lavare i panni in casa e buttare fuori solo le scuse. In ogni caso credo che il Papa si sia già scusato pubblicamente per i preti pedofili, anche se questo ovviamente non è sufficiente. Non so se nel frattempo l'orientamento è cambiato ma non credo.
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Originariamente Scritto da
Chiwaz
Qualcuno vada a spiegare ai polacchi che sono degli ingrati, e che ai tempi di Stalin avevano poco, ma avevano tutti :snob:
Da noi non mi pare esista una regola analoga verso il fascismo, vero?
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Originariamente Scritto da
Vitor
Calderoli: "Riaprire le case chiuse". Un'altra legge ad personam :no:
:rotfl:
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Originariamente Scritto da
King Elessar
Da noi non mi pare esista una regola analoga verso il fascismo, vero?
Vuoi far sclerare Teon :asd:
Comunque no, la norma che citi implica tutt'altro, cioè la propaganda o l'attività volta alla ricostituzione del disciolto partito fascista. Se vuoi puoi andare in giro col busto del duce sottobraccio, non sei certo perseguibile.
Per quanto dispiaccia agli antifa, non esiste il "reato di apologia"
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Originariamente Scritto da
Khelden (H)
BERLUSCONI: STROZZEREI AUTORI PIOVRA E LIBRI SU MAFIA
Sono curioso di leggere l'articolo :asd:
«Berlusconi dovrebbe strozzarsi da solo
visto che la fiction su Riina è di Canale 5»
http://www.corriere.it/politica/09_n...4f02aabc.shtml :asd:
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Citazione:
«Ha ragione Berlusconi - ironizza lo storico protagonista delle prime quattro serie della 'Piovra', contattato dall'Adnkronos - la mafia non esiste: gli attentati a Falcone e Borsellino, a Firenze, Milano e Torino erano solo riprese cinematografiche dirette da Damiano Damiani, Florestano Vancini e Luigi Perelli (alcuni tra i registi della 'Piovra' ndr)».
:asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
King Elessar
Da noi non mi pare esista una regola analoga verso il fascismo, vero?
Sui simboli non so come sia la legge.
Di certo ci sono ancora dei treni circolanti col fascio littorio, e di certo a nessuno in Italia viene in mente di demolire la Stazione Centrale di Milano o la Casa del Fascio di Como.
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O di sostituire i millemila tombini col fascio ben stampato sopra in mezza puglia :sisi:
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Originariamente Scritto da
delfino furioso
:rotfl: