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Re: Dylan Dog
Essendo storie brevi però, la formula del what-if è spesso la soluzione migliore: non c'è bisogno di spiegare tutti i trascorsi, e basta mostrare lo svolgersi degli eventi per mostrare il mondo com'è diventato.
Discorso diverso però, a mio parere, per la prima storia di Bilotta, che aveva un grandissimo potenziale anche se sviluppata su 94 pagine.
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Re: Dylan Dog
Scusami, ma che avrebbe cambiato sapere, ad esempio, che la regina ha dichiarato guerra all'Irlanda del sud per ingerenze territoriali? Niente, non è a quello che punta la storia. Per come l'ho interpretata io è soltanto una rappresentazione esasperata del clima di diffidenza verso lo straniero che si respira in questi anni.
Il meccanismo del non detto è usatissimo nel racconto breve soprattutto quando si tratta di scrivere una storia dal plot scarno che punta tutto sull'emotività, l'autore lascia intuire il contorno per concentrarsi sul messaggio: l'assenza di contesto la rende in un certo senso senza tempo, potrebbe essere tra cent'anni come domani e il messaggio si rafforza.
Ma per curiosità, tu i racconti li leggi? E' un genere che ti piace o preferisci il romanzo perché la storia breve non ti appaga? Praticamente aggiungendo altre linee alla storia ogni raccontro può diventare un romanzo, ma se ne perdela caratteristica principale, l'incisività.
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Re: Dylan Dog
E vabbè, allora se la prendiamo come un what if (o come una storia estrapolata da tempo e spazio) allora non c'é problema.
Comunque sì, leggo i racconti brevi... mi piacciono come i romanzi, non ho preferenze. Il problema é che le storie pensate per essere brevi NON funzionano se le allunghi (come dicevi tu) ma vale anche l'opposto: le storie dall'impianto "lungo" non rendono al massimo se sviluppate in breve.
Per me la storia di Ruju é uguale (come struttura, sempre) a tante altre che abbiamo visto sulla serie regolare: poteva andare in storia breve? Sì, funziona... non dico di no.
Ma ho difficoltà a vederla come storia scritta APPOSTA per quella lunghezza, perchè mi pare abbia molte affinità con tante altre della serie regolare... anche il soggetto dal punto di vista del cattivo non é una novità, s'é già visto pure quello, su varie altre storie di Dyd.
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Re: Dylan Dog
Tac. Come il primo mi aveva fatto gloriosamente andare di corpo, questo invece buono, anzi, buonissimo. Piaciuta un sacco la prima, dove finalmente Dylan riacquista un po' del suo male di vivere (ultimamente il carattere di Dylan viene spesso annacquato in modo pesante), divertito la seconda (la Barbato ha creato una piccola scatola cinese, divertente e leggera, perfetta per le dimensioni), mentre la terza bof, prevedibilissima e un poco trascinata, troppo già vista. La quarta è davvero molto bella, è surreale e abbastanza centrata come tono, perfetta per le dimensioni.
Belli i disegni, de angelis e di giandomenico bene, Mari mi è sempre piaciuto così-così, Stano ovviamente mitico (a parte le già citate orrendezze compiuterose ).
Biasimavo la Bonelli per quest'ennesima aggiunta al già fornito "giro" dylandoghesco, ma questo numero due mi sta facendo cambiare idea :sisi:
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Re: Dylan Dog
Tutto sta nel COME si racconta qualcosa, non tanto COSA. Come ho già detto a proposito della storia di Ruju, sarebbe bastato mettere come protagonista della storia Dylan (come nella serie regolare), così il punto di vista sarebbe stato quello classico, e quindi anche lo schema (eventuale assunzione di Dylan, sospetti, indagini, soluzione e via dicendo).
Le storie della Barbato e di Gualdoni invece sono, secondo me, perfettamente funzionali per il racconto breve, perchè puntano appunto sull'emotività, sull'intensità su "breve distanza".
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
tomlovin
Il problema é che le storie pensate per essere brevi NON funzionano se le allunghi
Mica vero. Le storie lunghe accorciate in generale non vengono bene ma quelle brevi allungate, se le allunghi con coscienza e sopratutto se ha senso allungarle, funzionano. Per dire, Palahniuk ogni suo libro lo inizia scrivendolo come racconto di 10-15 pagine, semplice e lineare. Poi sta là a leggerselo e rileggerselo per qualche giorno, ci rimugina sopra e va con la stesura del romanzo vero e proprio: ci aggiunge trame secondarie, personaggi, sottotesti, mescola i piani temporali e qualsiasi cosa la sua mente malata gli suggerisca.
Di romanzi che sono nati come estensione di un racconto sono piene le librerie, soprattutto per la letteratura di genere. Mi vengono in mente, ad esempio, Il Gioco di Ender di Card, City di Simak, Fiori per Algernon di nonmiricordochi...
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Re: Dylan Dog
Comunque ribadisco una cosa, magari mi dite che ne pensate: proprio Mari dovevano scegliere, per una storia colorata?!?
Cacchio, insieme a Roi forse é il MENO indicato dei disegnatori di Dyd per vedere colorate le proprie tavole! Avevano troppo da fare i vari Brindisi, Piccatto..?
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ragnarokker
Mica vero. Le storie lunghe accorciate in generale non vengono bene ma quelle brevi allungate, se le allunghi con coscienza e sopratutto se ha senso allungarle, funzionano. Per dire, Palahniuk ogni suo libro lo inizia scrivendolo come racconto di 10-15 pagine, semplice e lineare. Poi sta là a leggerselo e rileggerselo per qualche giorno, ci rimugina sopra e va con la stesura del romanzo vero e proprio: ci aggiunge trame secondarie, personaggi, sottotesti, mescola i piani temporali e qualsiasi cosa la sua mente malata gli suggerisca.
Di romanzi che sono nati come estensione di un racconto sono piene le librerie, soprattutto per la letteratura di genere. Mi vengono in mente, ad esempio, Il Gioco di Ender di Card, City di Simak, Fiori per Algernon di nonmiricordochi...
E chissà quante ce ne sono, invece, che subendo un processo di questo tipo diventano delle palle micidiali. E' più facile che venga bene un lavoro pensato in un certo modo e costruito nello stesso modo piuttosto che un altro che parte in un modo e poi arriva in un altro... mi pare palese, no?
Io parlavo in generale, ovviamente... non é che voglio enunciare un teorema, ci saranno una caterva di eccezioni.
Che poi un conto é una storia pensata in un modo e poi rimaneggiata (allungata o accorciata), un altro é un metodo di lavoro (tipo "parto dal tema portante e poi lo allargo")... sono due cose distinte.
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
tomlovin
Comunque ribadisco una cosa, magari mi dite che ne pensate: proprio Mari dovevano scegliere, per una storia colorata?!?
Cacchio, insieme a Roi forse é il MENO indicato dei disegnatori di Dyd per vedere colorate le proprie tavole! Avevano troppo da fare i vari Brindisi, Piccatto..?
Brindisi era impegnato su una storia di Recchioni, e gli altri non saprei...forse han voluto sperimentare, anche se Mari funziona decisamente più coi bianchi e neri. Poi, personalmente, lo preferivo (stilisticamente parlando) quando era su Nathan Never.
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ragnarokker
Fiori per Algernon di nonmiricordochi...
che è sto fiori per algernon? c'era un dylan che finiva con un tale che lasciava scritto sul suo diario dio mettere dei fiori sulla tomba di algernon, il tuo topolino. Citazione?
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Re: Dylan Dog
Sicuro :sisi:
Algernon è un topolino che viene reso intelligente come un umano da un gruppo di scienziati. Visto il successo, provano a fare la stessa cosa con un ragazzo mentalmente ritardato. Diventerà un genio, ma il suo nuovo status durerà poco e tornerà alla situazione di prima. L'idea è che è tutto scritto sotto forma di diario, così questo cambiamento mentale lo si vive dal didentro. Alla fine, in una lettera d'addio agli amici dell'istituto in cui aveva fatto da "cavia", chiede che ogni tanto qualcuno si ricordi di mettere dei fiori sulla tomba di Algernon, nel cortile.
http://www.anobii.com/books/Fiori_pe...41b1db7d83268/
E' da un pochetto che lo cerco ma qua le librerie non ce l'hanno
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ragnarokker
Sicuro :sisi:
Algernon è un topolino che viene reso intelligente come un umano da un gruppo di scienziati. Visto il successo, provano a fare la stessa cosa con un ragazzo mentalmente ritardato. Diventerà un genio, ma il suo nuovo status durerà poco e tornerà alla situazione di prima. L'idea è che è tutto scritto sotto forma di diario, così questo cambiamento mentale lo si vive dal didentro. Alla fine, in una lettera d'addio agli amici dell'istituto in cui aveva fatto da "cavia", chiede che ogni tanto qualcuno si ricordi di mettere dei fiori sulla tomba di Algernon, nel cortile.
Ma é uguale (a parte il fatto che lì l'evento scatenante era una stella o qualcosa del genere) a uno dei numeri di Dyd... credo fosse "l'isola misteriosa" o cmq lì intorno, é uno dei primi 30 numeri.
Un plagio sfacciato da parte di Sclavi, quindi... di che anno é, il libro?
Vabbè che all'epoca le spacciavano per "citazioni", 'ste cose :asd: ...
PS: mi viene in mente che questa é solo una delle DUE trame che si svolgono in contemporanea su quell'albo ed é praticamente slegata da quella principale... a 'sto punto forse la si può prendere davvero come citazione, boh?
PPS: azz, Hellvis, complimenti per la memoria!
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Re: Dylan Dog
Vecchio, ha vinto il nebula negli anni 60
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Re: Dylan Dog
Ce n'era una in cui una scimmia mandata nello spazio, giunta fino ai confini dell'universo, tornava sulla Terra, in possesso di intelligenza superiore e dei poteri paranormali. Disegni di Roi mi pare. Possibile sia quella?
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Re: Dylan Dog
la storia col topo algernon è "l'isola misteriosa"
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Re: Dylan Dog
pure io amo dylan dog e di certo la versione a colori non me la perdo:asd:
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dunkan
Ce n'era una in cui una scimmia mandata nello spazio, giunta fino ai confini dell'universo, tornava sulla Terra, in possesso di intelligenza superiore e dei poteri paranormali. Disegni di Roi mi pare. Possibile sia quella?
No, quella é Alfa e Omega... e tratta, appunto, di una scimmia, non di un topo.
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
tomlovin
No, quella é Alfa e Omega... e tratta, appunto, di una scimmia, non di un topo.
Pensavo ti riferissi ad un essere generico, non che ci fosse precisamente il topo.
Essì che l'ho pure letta L'isola Misteriosa :bua:
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Re: Dylan Dog
Ah, ora che ci penso: nella prefazione alla storia (però non ricordo se sulla prima ristampa, sulla seconda, sul book o dove altro) la casa editrice presentava la storia dicendo che era ispirata a "L'isola del dottor Moreau" (di Wells). Infatti ci sono moltissime affinità col romanzo, c'é anche il dottor Moreau in persona.
Quindi il numero é un plagio (pardon, citazione) di ben DUE romanzi messi insieme. Di originale ha poco o niente, Sclavi si limita a riprendere due libri e reinterpretarli parzialmente.
Tutto questo a conferma di un pensiero che mi frullava in testa da anni, cioè che ci sarebbe davvero da chiedersi QUANTO ci sia stato di originale nei tanto osannati primi 45 numeri di Dylan Dog...
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Re: Dylan Dog
anche se un numero ha preso ispirazione da qui e da la non vuol dire che ogni numero è copia di questo e quello...
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Re: Dylan Dog
voi non avete idea dei plagi sclaviani di quel periodo: avete presente nel primo numero su safarà, "gente che scompare", che dylan si trova ina una dimensione dove tutto è buio? beh, qualche mese fa leggo un vecchi libro di fantascienza dove il protagonista si trova nella stessa identica situazione!
nel dylan si chiamava "totalbuio", nel romanzo "buio spesso", o viceversa.
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Re: Dylan Dog
e allora? :look: tutti "citano" tutti :|
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Re: Dylan Dog
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lo Zio
anche se un numero ha preso ispirazione da qui e da la non vuol dire che ogni numero è copia di questo e quello...
"Un" numero?
Mi sa che devi proprio rivedere la statistica, altro che "uno"...
Comunque non é mica vietato "citare", sia chiaro: il problema é quando le storie si riducono a copiare, che é qualcosa che non va affatto bene.
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Re: Dylan Dog
beh spara una percentuale, su :)
siamo a quota 260 numeri circa... facciamo 300 con speciali almanacchi e quant'altro
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Re: Dylan Dog
sia ben chiaro che non ho nulla contro sclavi per le scoppiazzature, sclavi è il mio dio (sono serio)