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Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Settembre 1939
1° settembre
Alle ore 4,45 l’esercito tedesco varca la frontiera polacca, è scattato il Fall Weiss, (cioè il "Piano Bianco") come viene chiamata in codice l’operazione. Non hanno avuto alcun esito gli appelli di Leopoldo III, re dei Belgi, a nome suo e di altri sei piccoli Paesi europei, né le esortazioni del presidente americano Franklin Delano Roosevelt, né le suppliche di papa Pio XII, né infine la proposta di mediazione lanciata alla ventitreesima ora da Mussolini: è la guerra. I tedeschi sfondano la frontiera in più punti con 53 divisioni agli ordini del generale von Brauchitsch, suddivise in due gruppi di armate: lo Heeresgruppe Nord, al comando del gen. von Bock, e lo Heeresgruppe Sud del gen. von Rundstedt. Le singole armate sono comandate dai generali von Kluge, von Kiìchler, List. von Reichenau e Blaskowitz:alla testa delle unità corazzate ci sono i generali Guderian, Hoepner e von Kleist, nomi dei quali si sentirà parlare a lungo negli anni che seguiranno. Le difese polacche in poche ore sono sconvolte e travolte: i carri armati tedeschi si addentrano profondamente in territorio nemico. Nel porto di Danzica la vecchia corazzata e nave-scuola Schleswig-Holstein, di costruzione anteriore alla I guerra mondiale, bombarda le difese della baia della Westerplatte, dov’è l’arsenale della marina polacca. Lo stesso 1° settembre Danzica viene annessa al Reich, anche se l’atto ufficiale di integrazione nello Stato tedesco avverrà il I novembre successivo. L’esito dell’attacco è scontato in partenza: del resto le linee generali della spartizione della Polonia sono già previste nelle clausole segrete del patto russo-tedesco del 23 agosto: in linea generale, la linea di demarcazione tra Germania e URSS correrà lungo la linea dei fiumi Narew- Vistola-San. La Lituania entrerà nella sfera d’influenza tedesca, mentre in quella dell’URSS finiranno Estonia,Lettonia, Finlandia e Bessarabia (che dovrà essere restituita all’Unione Sovietica dalla Romania).
2 settembre
Mentre ripropone la convocazione di una conferenza internazionale per far rientrare il conflitto, conferenza che dovrebbe riunirsi il 5 settembre, l’italia dichiara la propria non-belligeranza. Il governo tedesco dichiara che rispetterà l’integrità territoriale della Norvegia purché questa non sia minacciata o violata da paesi terzi. In Polonia intanto la « guerra lampo » (Blitzkrieg) dei tedeschi procede a gonfie vele: le quattro « battaglie di confine » (Slesia-Slovacchia, Czestochowa, Pomerania, Prussia Orientale) sono altrettante travolgenti vittorie tedesche. Le forze provenienti dalla Germania si congiungono con quelle uscite dalla Prussia Orientale. La 10à armata del Gruppo Rundstedt raggiunge il fiume Warta: in 36 ore è penetrata per 80 km in territorio polacco. Da sud le truppe del gen. List minacciano già Cracovia. La Luftwaffe conquista il dominio del cielo: ha distrutto al suolo gran parte degli aerei polacchi, bombarda i comandi e le strade provocando l’imbottigliamento delle retrovie nemiche. Febbrili contatti si succedono per tutta la giornata fra Parigi e Londra: la decisione di tener fede agli impegni con la Polonia è ferma, ma governi e stati maggiori non sono d’accordo sulla data e le modalità dell’intervento. Ore 22,30, a Londra: parlamentari e ministri si recano dal premier Chamberlain per sollecitare una presa di posizione dura e decisa. E infatti viene inviato un telegramma all’ambasciatore inglese a Berlino, sir Neville Henderson, in cui si danno disposizioni circa l’ultimatum da consegnare al governo tedesco.
3 settembre
Francia e Gran Bretagna entrano in guerra contro la Germania. Ore 9: l’ambasciatore inglese a Berlino Henderson consegna al consigliere d’ambasciata PauI Schmidt, interprete di Hitler, l’ultimatum del governo di Sua Maestà Britannica. Nel documento si afferma che se entro le 11, ossia entro due ore, la Germania non avrà dato assicurazioni ampie e ben precise circa il ritiro delle sue truppe dalla Polonia, la Gran Bretagna si considererà in guerra contro il Reich. Anche la Francia alla fine si muove: alle 12 il suo ambasciatore a Berlino, Robert Coulondre, consegna l’ultimatum del suo governo: l’ultimatum scadrà il giorno dopo, 4 settembre.Nel documento tuttavia si evita l’uso esplicito della parola “guerra”, in un estremo disperato tentativo di conciliare il dittatore tedesco. Ma il senso del documento è identico. Hitler è sbalordito: aveva creduto che ancora una volta gli Occidentali non si sarebbero mossi. A von Ribbentrop che lo ha informato della nuova situazione, chie- de, sorpreso e quasi in tono accusatorio: “E adesso?”. Ore 11 : la Gran Bretagna entra uffìcialmente in guerra con la Germania. Ore 11 , 1 5: dalla sua residenza ufficiale al n. 10 di Downing Street, a Londra, Chamberlain ne dà l’annuncio ai suoi compatrioti. “Non abbiamo nulla da rimproverarci”, afferma tra l’altro, e conclude: “Dio ci protegga e difenda il buon diritto”. Viene formato un gabinetto di guerra: Winston Churchill assume la carica di Primo Lord dell’Ammiragliato, Eden quella di Segretario ai Dominions. Ore 11 ,35: mentre all’ambasciata del Reich a Londra un funzionario del Ministero degli Esteri inglese (Foreign 0ff ice) e l’incaricato d’aff ari tedesco Kordt stanno urbanamente trattando lo sgombero dei diplomatici tedeschi e delle loro famiglie dalla capitale inglese, le sirene della difesa antiaerea danno l’allarme: è il primo di una lunga tragica serie. La Gran Bretagna decreta il blocco navale della Germania: tutte le merci dirette in Germania a bordo di navi di qualsiasi nazionalità vengono confiscate. Ore 1 7: anche la Francia entra in guerra contro il Terzo Reich (la scadenza dell’ultimatum, prevista in un primo tempo per il giorno dopo, è stata anticipata). Le 33 divisioni tedesche dello Heeresgruppe C, il gruppo d’armate comandato dal gen. Ritter von Leeb, completano lo schieramento a presidio della linea Sigfrido (o Vallo Oc- cidentale, Westwall) e delle frontiere belga e olandese. India, Australia e Nuova Zelanda, i dominions più legati alla Gran Bretagna, entrano in guerra a fianco della madrepatria. Ore 21: l’U-Boot 30 affonda la nave passeggeri inglese Athenia di 13.500 t scambiandola per un mercantile armato: perdono la vita 112 persone tra cui 28 cittadini americani. Il grave episodio provoca un forte risentimento antitedesco negli Stati Uniti. In Inghilterra intanto si pensa di riesumare il sistema dei convogli, già adottato verso la fine della I guerra mondiale, per difendere i collegamenti marittimi.
4 settembre
Il Vòlkischer Beobachter sostiene che l’affondamento dell’Athenia è stato voluto da Churchill per creare un incidente tra la Germania e gli Stati Uniti.
5 settembre
L’eroismo dei polacchi non basta: i tedeschi infatti forzano la linea della Vistola e si apprestano a superare anche il Narew e il Bug occidentale.
6 settembre
La 3a e 4a armata del Gruppo d’armate Nord e l’8a e la ba del Gruppo Sud puntano verso Varsavia. La 14à armata del gen. List conquista Cracovia e marcia verso la frontiera romena. Il Comando Supremo polacco dirama l’ordine di ritirata generale sulla linea Narew-Vistola-San. Durante la notte il governo polacco lascia Varsavia per trasferirsi nella regione di Luck-Krzemieniec mentre il comando supremo si trasferisce a Brzesko sul fiume Bug.
7 settembre
Avanguardie francesi, ma si tratta di poco più che pattuglie, varcano la frontiera tedesca presso Saarlouis, Saarbrùcken e Zweibrùcken: inizia quella che sarà definita la "dròle de guerre", la “strana guerra”,in cui gli eserciti si frontcggeranno senza combattere, in attesa di sviluppi diplomatici che non verranno.
8 settembre
Gli inglesi rimettono in funzione il sistema dei convogli, già sperimentato nel corso della I guerra mondiale. Sono istituite tre rotte protette, due da Liverpool e dal Tamigi all’Atlantico, una fra il Tamigi e il Firth of Forth (Edimburgo).
8-11settembre
In Polonia si svolge la battaglia di Radom, un centinaio di km a sud di Varsavia. I tedeschi fanno prigionieri circa 60.000 polacchi.
9 settembre
I primi reparti della BEF (British Expeditionary Force), al comando del visconte gen. John lord Gort, si imbarcano per la Francia. Ore 7: la 43ò Panzerdivision sferra da sud-est il suo primo attacco contro Varsavia: dopo 3 ore di combattimento viene respinta sulle posizioni di partenza. I polacchi si battono con grande coraggio.
10 settembre
Di fronte alle insistenti sollecitazioni del comandante in capo dell’esercito polacco Edward Rydz-Smigly, il Capo di di Stato Maggiore francese gen. Maurice Gamelin informa che più di metà delle sue divisioni attive sono impegnate in combattimenti con il nemico sul fronte nord-orientale, e che non è possibile fare di più.
11 settembre
Il distretto industriale dell’Alta Slesia è completamente in mano tedesca.
12 settembre
Cessano le effimere quanto inutili azioni francesi contro i tedeschi. Ormai tutti si rendono conto che è inutile tentare di aiutare la Polonia.
12-18 settembre
L’armata polacca del settore di Poznan,che avrebbe dovuto marciare su Berlino, opera un imprevisto dietrofront nel tentativo di cogliere sul fianco l’8a armata tedesca. Ha inizio la violenta battaglia del fiume Bzura, nella quale, grazie alla loro superiore mobilità e alla indiscutibile abilità di manovra, i tedeschi chiudono nella prima grande “sacca” della storia della guerra, 19 divisioni polacche: vengono fatti prigionieri 170.000 uomini.
13 settembre
Come in Inghilterra, anche in Francia viene costituito un gabinetto di guerra: Edouard Daladier assume, oltre che la presidenza del Consiglio, il dicastero degli Esteri.
14-15 settembre
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16 settembre
Varsavia è accerchiata dalle truppe tedesche. Le è intimata la resa, che viene però sdegnosamente respinta. Il grosso dell’esercito polacco, concentrato tra Leopoli (Lwow, oggi Lvov, nell’Unione Sovietica) e Chelm (oggi a ridosso del confine polacco con l’URSS) e comprendente 38 divisioni di fanteria, 11 brigate di cavalleria e 2 brigate motorizzate, viene annientato. I generali tedeschi propongono di bloccare Varsavia e di attenderne la resa per fame, ma Hitler replica che la capitale polacca deve essere considerata come una fortezza e ordina quindi di impiegare contro la città l’artiglieria e l’aviazione. Particolare curioso: il generale polacco a capo delle forze che difendono la città si chiama Rommel.
17 settembre
Affermando per bocca di Molotov che il governo polacco ha cessato di esistere, l’URSS dà via libera alle sue truppe che procedono all’occupazione della Polonia orientale, praticamente sguarnita di qualsiasi difesa. I tedeschi occupano Brest-Litovsk, quindi, in ossequio alle clausole segrete del patto di non-aggressione del 23 agosto, sgomberano regioni e città già occupate, tra cui Leopoli (oggi Lvov). Il presidente polacco Ignacy Moscicki, il governo e il comandante in capo delle forze armate polacche maresciallo Edward Rydz-Smigly si dimettono e si rifugiano in Romania. Al largo delle coste sudoccidentali irlandesi la portaerei Courageous viene affondata dall’ U-29 del comandante Schuhart: i morti sono 500. E il primo colpo grosso portato a segno dalla marina tedesca contro la flotta britannica. In conseguenza di questo fatto l’Ammiragliato decide di non impiegare più le portaerei nella caccia ai sommergibili.
18 settembre
0 Su pressioni tedesche il governo romeno interna i membri del governo polacco che il giorno prima hanno chiesto asilo alla Romania.
19 settembre
L’Armata Rossa si congiunge con le truppe tedesche a Brest-Litovsk. Il Fuhrer entra trionfalmente a Danzica, dove tiene un discorso di politica estera abbastanza conciliante nei confronti di Francia e Gran Bretagna. La campagna di Polonia può considerarsi praticamente finita: d’ora in avanti non avremo che grandi azioni di rastrellamento. Sbarca in Francia il primo corpo d’armata inglese.
20-26 settembre
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27 settembre
Assediata, bombardata dal cielo e da terra, Varsavia è costretta alla resa. Vengono fatti prigionieri 160.000 uomini. Hitler fa conoscere ai principali capi della Wehrmacht la sua intenzione di attaccare la Francia, ma i generali tedeschi si rifiutano, per adesso, di prendere sul serio un programma che ritengono sproporzionato ai mezzi che hanno a disposizione.
28 settembre
Uno degli ultimi nuclei di resistenza dei polacchi, composto da 4 divisioni accerchiate dal 10 settembre nella città di Modlin e nella zona di Kutno, cede le armi dopo essersi battuto con strenuo valore. A Mosca, von Ribbentrop e Molotov ridiscutono la spartizione della Polonia e ridefiniscono le sfere d’influenza di Germania e URSS. A quest’ultima viene data mano libera anche in Lituania, che secondo i precedenti accordi sarebbe dovuta invece finire sotto l’influenza tedesca. In cambio la linea di demarcazione russo-tedesca viene spostata a oriente (i sovietici infatti arretreranno fino alla linea Narew-Bug-San) e la regione compresa tra la Vistola e il Bug occidentale va alla Germania. Il territorio occupato dai tedeschi è la regione più ricca della Polonia, con 22 milioni di abitanti e la quasi totalità delle industrie. I russi si annettono circa 200.000 kmq di territorio polacco, per lo più atto allo sfruttamento agricolo, con 13 milioni di abitanti. Viene firmato un trattato di mutua assistenza tra l’URSS e l’Estonia: i sovietici acquisiscono il diritto di occupare le principali basi militari del piccolo paese.
29 settembre
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30 settembre
Si costituisce a Parigi un governo polacco in esilio presieduto dal gen. Wladyslaw Sikorski. La corazzata tascabile tedesca Admiral Graf Spee affonda il piroscafo inglese Clement.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Ottobre 1939
1° ottobre
Si arrendono gli eroici difensori del piccolo porto militare della penisola di Hela, immediatamente a nord di Danzica. Tre cacciatorpediniere e alcuni sommergibili polacchi riescono a prendere il largo e a riparare in Inghilterra. Terminano anche i combattimenti sulle coste baltiche e polacche.Gli ultimi, isolati e trascurabili focolai di resistenza vengono spenti in pochi giorni.
I polacchi hanno lasciato nelle mani dei tedeschi 694.000 prigionieri e altri 217.000 in quelle dei sovietici. Non si conosce il numero dei polacchi morti, feriti o dispersi in battaglia. Quanto ai tedeschi se la sono cavata a molto buon mercato.
I delegati di 21 stati americani, riuniti a Panama, decidono di istituire lungo le coste dei rispettivi paesi una « zona di sicurezza » profonda da 300 a 600 miglia, entro la quale ogni azione bellica costituirebbe un atto ostile verso lo Stato interessato.
2-4 ottobre
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5 ottobre
Trattato di mutua assistenza tra URSS e Lettonia analogo a quello firmato il 28 ottobre con I’Estonia.
6 ottobre
Soffocate le ultime resistenze, la campagna di Polonia può considerarsi ufficialmente finita.
In un discorso al Reichstag (la Camera dei deputati tedesca), Hitler lancia un appello per la pace proponendo alle potenze occidentali di riconoscere il nuovo "status quo" nell’Europa orientale.
7 ottobre
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8 ottobre
La Germania si riannette i territori polacchi che le erano stati sottratti alla fine della I guerra mondiale dal Trattato di Versailles.
9 ottobre
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10 ottobre
Trattato di mutua assistenza, analogo a quello firmato con l’Estonia e la Lettonia, tra URSS e Lituania: la città di Vilna e il suo territorio, annessi alla Polonia nel 1922, sono restituiti dai sovietici alla Lituania.
11 ottobre
Il primo ministro francese Edouard Daladier trasmette alla radio un discorso sprezzante sui propositi di pace di Hitler.
12 ottobre
Il premier inglese Arthur N. Chamberlain respinge l’appello alla pace lanciato da Hitler il 6 ottobre.
Iniziano le trattative russo-finlandesi per uno scambio di territori.
13 ottobre
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14 ottobre
Alle ore 1,30 il sommergibile tedesco U-47, al comando del tenente di vascello Gùnther Prien, penetra nella munitissima base navale di Scapa Flow, nelle isole Orcadi, e affonda la corazzata inglese Royal Oak di 29.150 t: i morti furono 786, tra cui il comandante H.E.C. Blagrove. Il forzamento di Scapa Flow, già tomba della flotta tedesca alla fine della I guerra mondiale, rappresenta un grave smacco per il prestigio della marina inglese.
15 ottobre
Trattato tedesco-estone per il trasferimento nel Reich degli estoni di origine tedesca.
16 ottobre
Aerei tedeschi attaccano navi inglesi nel Firth of Forth danneggiando gli incrociatori Southampton e Edinburgh, nonché il caceiatorpediniere Mohawk.
17-18 ottobre
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19 ottobre
Patto di mutua assistenza tra Francia,Gran Bretagna e Turchia.
20 ottobre
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21 ottobre
Trattato italo-tedesco per il diritto di opzione degli altoatesini.
22-25 ottobre
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26 ottobre
Mons. Jozef Tiso diventa presidente della Slovacchia.
La parte della Polonia occupata dai tedeschi, salvo i territori che tra qualche giorno verranno ufficialmente annessi al Reich, sono costituiti in governatorato generale, con capoluogo Cracovia.Governatore generale è nominato il gerarca nazista Hans Frank, che instaura il terrore e subito inizia la caccia agli intellettuali e agli ebrei polacchi.
27 ottobre
Il Belgio proclama solennemente la propria neutralità.
28-29 ottobre
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30 ottobre
L’URSS annette i territori polacchi occupati.
Trattato tedesco-lettone per l’evacuazione dei tedeschi dalle regioni baltiche. 31 ottobre Prosegue la caccia alla corazzata ta- scabile Admiral Graf Spee su tutti i mari.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Novembre 1939
1° novembre
Vengono ufficialmente annessi al Reich la Città Libera di Danzica e il suo “Corridoio”, i territori di frontiera ceduti alla Polonia nel 1919 in base al Trattato di Versailles, l’Alta Slesia orientale, la regione di Lodz e il distretto di Ciechanow.z
2 novembre
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3 novembre
Continuano a Mosca i colloqui russo-finnici sulle richieste sovietiche relative a uno scambio di territori e a rettifiche di frontiera.
Gli Stati Uniti d’America modificano la loro legge sulla neutralità. Nonostante la forte corrente d’opinione ancora tenacemente isolazionista, il governo di Washington incomincia timidamente a tendere la mano a Londra.
4-6 novembre
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7 novembre
La regina Guglielmina d’Olanda e Leopoldo III re dei Belgi lanciano un appello alla pace offrendosi come mediatori alle due parti in conflitto.
8 novembre
Su istruzioni segrete dello stesso Hitler una bomba viene fatta esplodere contro uno dei sacrari del primo nazismo, la Burgerbràukeller, una celebre birreria di Monaco. La propaganda nazista, orchestrata da Goebbels, accusa quali mandanti dell’attentato l’Intelligence Service e, soprattutto, Otto Strasser, ex nazista, oppositore da sinistra di Hitler, riparato all’estero nel 1933. L’accusa contro Strasser serve a Hitler per eliminare una volta per tutte una delle opposizioni interne della Germania,la sinistra appunto, a dispetto della recente innaturale alleanza con l’URSS. Nonostante la popolarità del regime, accresciuta dal successo della Blitzkrieg, la guerra lampo contro la Polonia, il Fùhrer sa di aver ancora potenti avversari in Germania: oltre alla sinistra più irriducibile, la Chiesa cattolica e quella protestante,e buona parte delle alte gerarchie militari.
9-11 novembre
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12 novembre
Chamberlain e Daladier declinano l’offerta di mediazione di Guglielmina d’Olanda e di Leopoldo del Belgio.
Churchill annuncia alla radio che se gli inglesi riescono a superare l’inverno senza che accadano grossi avvenimenti, la prima campagna della guerra è vinta.
13 novembre
Re Carol di Romania si offre come mediatore segreto tra i due contendenti.
I finlandesi interrompono le trattative con i sovietici e mobilitano le loro non ingenti forze (circa 200.000 uomini) non facendosi illusioni sull’esito della disputa. Le trattative erano iniziate il 12 ottobre con l’arrivo a Mosca del plenipotenziario finlandese Juho Kusti Paasikivi che si trova di fronte a una serie di proposte (quasi ultimative) dei sovietici per uno scambio di territori. L’URSS dunque propone di cedere alla Finlandia 5500 kmq nei distretti settentrionali di Repola e Porajorpi contro un arretramento del confine finnico nell’istmo di Carelia (tra il Lago Ladoga e il Golfo di Finlandia), tale da mettere la città di Leningrado fuori dalla gittata di eventuali artiglierie nemiche. Il governo sovietico esige inoltre la cessione di alcune isole nel Golfo di Finlandia e l’affitto trentennale del porto di Hangò, all’imbocco dello stesso golfo; reclama infine modifiche di frontiera anche nell’estremo Nord in modo da disporre del porto di Petsamo (l’attuale Pecenga), l’unico porto finlandese del mare di Barents perennemente sgombro da ghiacci. I finlandesi sono disposti a soddisfare in tutto le pretese russe salvo che per la cessione del porto di Hangò, che darebbe all’URSS il controllo completo del Golfo di Finlandia e della zona più importante del paese. Ma i russi sono irremovibili e ai finlandesi non resta che abbandonare il tavolo delle trattative.
14 novembre
Hitler respinge (ma con diplomazia) la mediazione di Guglielmina d’Olanda e di Leopoldo del Belgio.
15 novembre
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16 novembre
Anche la proposta di re Carol di Romania viene respinta dai belligeranti.
17 novembre
Si riunisce a Parigi il Consiglio Supremo Alleato. Viene deciso, in caso di attacco tedesco attraverso il Belgio, di difendere la linea Mosa-Anversa. Tempo addietro il maresciallo Pétain si era opposto a un prolungamento della munitissima linea Maginot fino alla Mosa, sostenendo che la conformazione del terreno nelle Ardenne avrebbe « reso impossibile un tentativo d’invasione in quel settore ».
18 novembre
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19 novembre
Churchill propone di minare, mediante lanci aerei, le acque del Reno fra Strasburgo e il fiume Lauter.
20 novembre
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21 novembre
L’incrociatore inglese Belfast è gravemente danneggiato da una mina magnetica.
22 novembre
Verso sera un aereo tedesco lancia presso Shoeburyness degli oggetti non meglio identificati, appesi a paracadute. Vengono immediatamente avvertite le autorità militari che inviano sul posto due ufficiali artificieri i quali, la stessa notte, con il sopraggiungere della bassa marea, scoprono che gli oggetti in questione sono delle mine magnetiche sommerse. Si tratta di un’arma segreta di cui gli aerei tedeschi hanno disseminato le imboccature degli estuari e gli approcci ai porti inglesi. Resi innocui, gli ordigni vengono trasportati in un arsenale per essere sottoposti a ulteriori esami onde studiare delle contromisure per renderli inoffensivi. Tra settembre e ottobre infatti le mine magnetiche tedesche hanno distrutto 56.000 t di naviglio alleato o neutrale.
23 novembre
L’incrociatore ausiliario inglese Rawalpindi, di pattuglia tra l’islanda e le Faròer, viene affondato dall’incrociatore da battaglia Scharnhorst, uscito in Atlantico con il “gemello” Gneisenau per attaccare i convogli inglesi. Il sacrificio del Rawalpindi non è inutile perché i due incrociatori tedeschi devono rinunciare alla missione e tornare alla base filtrando attraverso le unità nemiche che in gran numero battono il Mare del Nord per intercettarli. Alla caccia prendono parte, tra navi inglesi e francesi, 15 incrociatori e la corazzata Warspite, oltre alle forze aeree.
24-26 novembre
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27 novembre
Protestando violentemente per un bombardamento di truppe russe nel settore di Leningrado da parte dei finlandesi, il governo sovietico denuncia il trattato di non aggressione russo-finnico sottoscritto nel 1932. Helsinki naturalmente nega che il fatto sia mai avvenuto; intanto però i sovietici si sono costruito il loro “casus belli”.
28 novembre
Si intensificano i preparativi alla frontiera russo-finnica.
29 novembre
L’Unione Sovietica rompe le relazioni diplomatiche con la Finlandia, ignorando l’offerta finlandese dell’ultim’ora di ritirare unilateralmente le proprie truppe dai confini.
30 novembre
L’esercito sovietico attacca la Finlandia, concentrando l’urto sull’istmo di Carelia. Aerei sovietici bombardano Helsinki.I finlandesi comunque reggono bene al primo urto di un nemico preponderante in fatto di uomini e di mezzi che tuttavia, sottovalutando le capacità di resistenza del piccolo paese vicino, aveva messo in campo solo le grandi unità del distretto militare di Leningrado.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Dicembre 1939
1° dicembre
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2 dicembre
L’agenzia sovietica Tass annuncia la costituzione di un “governo popolare di Finlandia” (evidentemente un governo fantoccio), presieduto da Otto Kuusinen, da molti anni membro del Komintern. Ma né le mosse politiche e diplomatiche né le operazioni militari giovano in qualche modo all’URSS. I finlandesi infatti oppongono una disperata, caparbia, valorosa difesa: spostandosi per i sentieri in bicicletta o sugli sci in mezzo alle fitte foreste attaccano sui fianchi le grandi unità nemiche, costrette necessariamente a spostarsi sulle strade, infliggendo pesanti perdite all’invasore.Affrontano i carri armati russi scagliando nelle loro ferìtoie un tipo di proiettile che diventerà ovunque noto col nome di “cocktail (o bottiglia) Molotov”.
Il governo fantoccio di Kuusinen esorta i finlandesi ad “abbattere l’oppressore” (il governo legittimo) e ad accogliere “i liberatori” (i soldati dell’Armata Rossa). Intanto Kuusinen firma un trattato con l’URSS in base al quale tutte le richieste dei russi vengono accolte in cambio dell’intera Carelia sovietica.
L’Amdiral Graf Spee affonda la Doric Star, inglese.
3-12 dicembre
Arretrando ordinatamente sotto la spinta delle superiori forze nemiche nell’istmo di Carelia, i finlandesi si attestano sulla “linea Mannerheim”, cosi' chiamata dal nome del suo ideatore, il gen. Cari Gustav Mannerheim, eroe nazionale, fondatore della Repubblica finlandese nel 1919 e oggi animatore della resistenza contro l’invasore. Tutto sommato però questa “linea Mannerheim” non è una gran cosa: si tratta di una modesta serie di fortificazioni in legno e cemento che si estende per una quarantina di km attraverso l’istmo di Carelia.
4 dicembre
Una mina magnetica danneggia la corazzata Nelson.E' l’ultima vittima illustre dell’insidiosa “arma segreta” tedesca: i tecnici inglesi sono riusciti infatti a trovare il modo per neutralizzare le mine magnetiche “smagnetizzando” lo scafo delle navi per mezzo di un cavo elettrico, secondo un metodo chiamato degaussing.
Giornata nera per le marine alleate: 2 cacciatorpediniere sono affondati, altri 2 cacciatorpediniere e 1 posamine danneggiati.
L’URSS chiarisce esplicitamente la sua posizione sostenendo che il governo legale della Finlandia è quello presieduto da Kuusinen e che tra Russia e Finlandia non esiste alcuna controversia: quindi non si pone neppure la questione di negoziati con Helsinki.
5 dicembre
I sovietici raggiungono la linea Mannerheim nel settore presidiato dal II corpo d’armata.
6 dicembre
Massiccia pressione russa sulla linea Mannerheim.
7 dicembre
Una divisione russa riesce a spingersi fino alla cittadina di Suomussalmi, sul lago Kianta (Kiantajàrvi).
Danimarca, Svezia e Norvegia proclamano la più rigida neutralità.
L’Admiral Graf Spee affonda l’ennesima nave inglese nell’Atlantico.La più temuta unità tedesca è la bestia nera delle marine da guerra alleate.La squadra di ricerca co mandata dal commodoro Harwood e formata da 2 incrociatori pesanti e due leggeri, si apposta al largo dell’estuario del Rio de la Plata.
8-10 dicembre
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11 dicembre
Hitler incontra l’uomo politico norvegese Vidkun Quisling, fondatore nel suo paese di un movimento filonazista, l’Unione Nazionale.
12 dicembre
La Francia invia in aiuto alla Finlandia 5000 fucili mitragliatori mod. 1915. L’Inghilterra, dal canto suo, contribuisce alla resistenza dei finlandesi rifornendoli di un certo numero di mortai Brandt, fucili mitragliatori mod. 24 e alcuni aerei.
13 dicembre
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14 dicembre
L’URSS viene espulsa dalla Società delle Nazioni in conseguenza della sua aggressione alla Finlandia.E' una delle poche decisioni nette ed energiche prese dall’organismo internazionale che avrebbe dovuto garantire la pace nel mondo. La Società invita i paesi membri ad accordare tutto l’aiuto possibile alla Finlandia.
15 dicembre
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16 dicembre
Inizia in Finlandia il principale attacco russo nel settore di Summa, con intensa preparazione di artiglierta.Nella notte però circa 70 carri armati sovietici sono messi fuori combattimento da soldati finlandesi addestrati all’uopo.
17-19 dicembre
Affondamento della Graf Spee.
20 dicembre
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21 dicembre
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22 dicembre
Nonostante i ripetuti attacchi delle truppe sovietiche, le postazioni finlandesi rimangono saldamente in mano ai difensori.
23 dicembre
Due mercantili tedeschi vengono intercettati da unità britanniche presso le coste statunitensi. Uno dei due, il Columbus, di 32.000 t, è colato a picco, l’altro cerca rifugio nelle acque territoriali della Florida. Con notevole abilità, Churchill spiega in una lunga lettera al presidente statunitense Roosevelt che le azioni di polizia delle marine alleate nell’Atlantico sono utili anche per la sicurezza del traffico dei mercantili statunitensi e sudamericani.
24 dicembre
Ancora una volta, alla vigilia di Natale, papa Pio XII lancia un appello alla riconciliazione che, come gli altri,resterà inascoltato.
25 dicembre
Dentro il cemento e sotto le cupole corazzate della linea Maginot e della linea Sigfrido tedeschi e francesi festeggiano il primo Natale di guerra. E' tutto sommato un fronte tranquillo quello occidentale: continua la "dròle de guerre", la “strana guerra”.
26-27 dicembre
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28 dicembre
In Inghilterra viene annunciato il razionamento della carne.
29 dicembre
Riesce il terzo tentativo dei finlandesi di ricacciare i sovietici dalla riva settentrionale del Lago Ladoga: i superstiti della l63à divisione russa si disperdono in una fuga disperata. I finlandesi catturano 11 carri armati, 25 cannoni e 150 autocarri.
30 dicembre
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31 dicembre
In conseguenza degli attacchi degli U-Boote e delle unità di superficie, delle mine magnetiche e di azioni aeree, dall’inizio del conflitto gli Alleati hanno perduto 746.000 t di naviglio mercantile, 1 portaerei,1 incrociatore ausiliario, la corazzata Royal Oak. I tedeschi dal canto loro devono lamentare la perdita di una decina di U-Boote, della corazzata tascabile Admiral Graf Spee e di poche decine di migliaia di t di naviglio.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Gennaio 1940
1° gennaio
Hella Woulijoki, drammaturga finlandese, socialista, informa il ministro degli Esteri del suo paese, Vàinò Tanner, di aver ricevuto l’invito di recarsi a Stoccolma per mettersi in contatto con la signora Aleksandra Michajlovna Kollontaj, sua amica nonché ambasciatore sovietico in Svezia. Si tratta di un nuovo tentativo dei sovietici di risolvere “diplomaticamente” la questione finlandese.
2-4 gennaio
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5 gennaio
L’Unione Sovietica riprende la politica di penetrazione nei Balcani: il primo atto di questa “offensiva” è la firma di un trattato commerciale con la Bulgaria.
6 gennaio
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7 gennaio
Cambio della guardia al vertice delle gerarchie militari sovietiche: il comando della guerra contro la Finlandia viene assunto dal gen. Semen Konstantinoviè Timosenko.
8 gennaio
Nella zona di Suomussalmi i finlandesi guidati dal gen. Siilasvuo fanno a pezzi la 44a divisione d’assalto sovietica e catturano 35 carri armati, 50 cannoni, 25 cannoncini anticarro e 250 autocarri.
9 gennaio
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10 gennaio
Il ministro degli Esteri finlandesTanner autorizza la signora Woulijoki a recarsi a Stoccolma per incontrare l’ambasciatore sovietico.
Hitler comunica ai comandanti delle tre armi Hermann Gòring (aviazione), Erich Raeder (marina) e Walter von Brauchitsch (esercito) la decisione di sferrare l’offensiva a Occidente il 17 gennaio.
Un aereo tedesco con a bordo i maggiori Reinberger e Hoenmans è costretto ad un atterraggio di fortuna nei pressi di Mechelen-sur-Meuse, un centro agricolo del Belgio, non lontano dal confine tedesco. I due ufficiali hanno con sé documenti importantissimi e segretissimi destinati al comando del Gruppo di armate B, relativi al piano di attacco in Occidente. Le autorità di Bruxelles vengono cosi a conoscere le intenzioni aggressive di Hitler nei confronti del loro paese e dell’Olanda
11-12 gennaio
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13 gennaio
A causa delle sfavorevoli condizioni atmosferiche, Hitler rimanda al 20 gennaio l’attacco a Ovest.
14 gennaio
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15 gennaio
Il Belgio non consente alle truppe francesi e inglesi di attraversare il suo territorio.
16 gennaio
Hitler rimanda definitivamente alla primavera l’offensiva sul fronte occidentale.
In Francia si decide di allestire due nuove divisioni corazzate.
Gli Alleati cominciano a preparare un intervento armato nella penisola scandinava.
17-19 gennaio
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20 gennaio
Hitler espone al suo Stato Maggiore alcune modifiche al piano di attacco in Occidente; secondo queste modifiche la sorpresa del “Piano Falce” dovrebbe essere ancora più sicura.
In un discorso alla radio londinese Winston Churchill rileva la superiorità degli Alleati sul mare nei confronti della Kriegsmarine.
21-26 gennaio
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27 gennaio
Per quanto non ancora del tutto convinto, Hitler ordina la preparazione della campagna contro la Norvegia e la Danimarca. Ma gli occhi sulla Norvegia li hanno messi pure gli Alleati.
In un discorso alla Camera di commercio di Manchester, Churchill manifesta la sua perplessità e preoccupazione per quella guerra simulata e si chiede come mai la Gran Bretagna non ha ancora subito nessun bombardamento aereo.
28 gennaio
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29 gennaio
A seguito dei colloqui che si svolgono a Stoccolma tra la drammaturga finlandese Woulijoki e l’ambasciatore sovietico in Svezia Aleksandra Kollontaj, l’URSS invia al governo svedese una nota che dice, tra l’altro:“L’Unione Sovietica non pone alcuna obiezione di principio in relazione ad un eventuale accordo con il governo Ryti”(cioè il governo legittimo della Finlandia).Con questa dichiarazione è aperta la strada della pace, dal momento che l’URSS ammette implicitamente di essere pronta a rinunciare a sostenere il governo fantoccio Kuusinen.
30 gennaio
In un discorso allo Sportpalast di Berlino Hitler annuncia che la prima fase della guerra si è conclusa con la distruzione della Polonia; la seconda fase potrebbe forse iniziare subito con una “guerra di bombe” per la quale Churchill aveva dimostrato tre giorni prima tanta impazienza.
31 gennaio
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Febbraio 1940
1° febbraio
Il gen. Timosenko scatena un attacco in grande stile contro le linee finlandesi nel settore di Summa. Preceduto da un intenso cannoneggiamento e appoggiato da un’efficace azione aerea, l’attacco viene condotto contemporaneamente dai carri armati e dalla fanteria.
2-3 febbraio
L’esercito finlandese riesce a contenere l’offensiva sferrata dai sovietici contro la linea Mannerheim.
4 febbraio
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5 febbraio
Il Consiglio Supremo alleato approva un piano di intervento in Finlandia:invia intanto un cospicuo aiuto in velivoli, cannoni anticarro e contraerei.Il corpo di spedizione sarà formato da almeno 3 divisioni.
6-8 febbraio
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9 febbraio
Il gen. tedesco von Manstein,l’elaboratore del “Piano Falce” (Sichelschnitt),viene nominato comandante del XXXVIII corpo d’armata di nuova istituzione.
10 febbraio
Nel corso di una riunione del Consiglio di difesa finlandese cui partecipano il primo ministro Ryti, il ministro degli Esteri Tanner e il gen. Manncrheim, l’animatore della resistenza all’invasione sovietica, si delineano tre possibili politiche nei confronti dell’URSS:
1°-placare i sovietici,e quindi raggiungere la pace, offrendo loro un’isola al posto di Hangò,da essi rivendicata alla vigilia dello scoppio del conflitto
2°- continuare la guerra con l’attivo appoggio della Svezia (nel caso fosse possibile ottenerlo)
3°-accettare, come ultima risorsa,l’offerta di intervento avanzata al governo finlandese da Gran Bretagna e Francia.
11 febbraio
La 7à armata sovietica sfonda la linea Mannerheim. I finlandesi si ritirano ordinatamente attestandosi su una seconda linea difensiva.
Viene sottoscritto un accordo economico tra Unione Sovietica e Germania in base al quale Mosca esporterà materie prime (soprattutto petrolio) e prodotti agricoli in cambio di manufatti e armamenti.
12 febbraio
Il gen. Mannerheim esprime i suoi dubbi e le sue perplessità in relazione al piano di intervento predisposto dagli Alleati.
13 febbraio
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14 febbraio
Il Vaticano raziona pane, burro, caffè, zucchero, tabacco e benzina.
15 febbraio
Il governo tedesco dichiara che tutte le navi mercantili britanniche verranno d’ora in poi considerate navi da guerra e come tali trattate.
16 febbraio
Il cacciatorpediniere inglese Cossack attacca nello Jossing Fjord, e quindi in acque territoriali norvegesi, la nave tedesca Altmark, già impiegata per il rifornimento della corazzata tascabile Admiral Graf Spee:l’unità inglese ha la meglio e vengono liberati i 299 prigionieri inglesi che si trovano sull’AItmark.Alla protesta del governo di Oslo per la violazione inglese della sua neutralità,Londra risponde protestando a sua volta per l’atteggiamento “miope” dei politici norvegesi.
17 febbraio
Tutte le truppe finlandesi hanno completato l’arretramento dalla prima linea Mannerheim alla linea di difesa intermedia.
18 febbraio
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19 febbraio
Hitler ordina di accelerare l’elaborazione del piano Weserubung (“Esercitazione Weser”), denominazione convenzionale del piano di invasione di Norvegia e Danimarca.
20 febbraio
Il gen. Nikolaus von Falkenhorst,già comandante del XXI corpo d’armata tedesco, viene designato da Hitler quale comandante delle truppe destinate ad occupare la Norvegia e la Danimarca.
21 febbraio
Il comandante delle truppe sovietiche in Finlandia, gen. Timosenko, riorganizza i reparti in vista di un nuovo attacco alle linee di difesa finlandesi.
Iniziano i lavori per trasformare Auschwitz, cittadina di circa 12.000 abitanti, in campo di concentramento tedesco.
22 febbraio
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23 febbraio
Il governo sovietico comunica a quello finlandese le ultime, definitive condizioni di pace: la Finlandia deve rinunciare all’istmo di Carelia e alle sponde del Lago Ladoga; cedere in affitto per 30 anni all’Unione Sovietica la penisola di Hangò; firmare infine un patto di mutua assistenza per rendere strategicamente sicuro ai due paesi il Golfo di Finlandia. In cambio l’URSS evacuerà l’area di Petsamo.
La Svezia fa sapere ufficialmente che non intende assolutamente intervenire nel conflitto finno-sovietico e che non consentirà il passaggio di truppe alleate sul suo territorio.
24-25 febbraio
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26 febbraio
Dopo l’attacco del 16 febbraio alla nave tedesca AItmark da parte di unità da guerra inglesi, la neutralità norvegese sembra a Hitler troppo fragile e senza sufficienti garanzie. Viene accelerata quindi la preparazione del piano Weserùbung contro Norvegia e Danimarca e il Fùhrer firma la prima direttiva che dà il via all’operazione. Alla Germania interessano in particolare il minerale di ferro delle miniere norvegesi e la posizione strategica dei due paesi.
Il ministro degli Esteri finlandese Tanner è in visita a Stoccolma e viene invitato dai governanti svedesi ad accettare le condizioni di pace offerte dai sovietici, promettendo,in tal caso, consistenti aiuti per la ricostruzione del paese.
27 febbraio
Verso sera, il gen. Mannerheim ordina al suo esercito di evacuare anche la seconda linea difensiva.
28-29 febbraio
Le truppe di Timosenko superano il secondo sbarramento difensivo finlandese.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Marzo 1940
1° marzo
Il sottosegretario di Stato americano Summer Welles giunge a Berlino proveniente da Roma in attesa di proseguire per Londra e Parigi.Ha l'incarico del suo governo di proporre la mediazione americana per ricercare una base di intesa fra i belligeranti. Ma il tentativo è destinato al fallimento, prima di tutto perché tardivo e in secondo luogo perché nessuno ormai, in Europa, crede nella pace.
Scade l’ultimatum sovietico alla Finlandia per l’accettazione delle ultime proposte di pace.
Hitler emana le direttive finali per l’operazione Weseruhung contro la Norvegia e la Danimarca.
Fonti ufficiali tedesche rendono noto che dall’inizio del conflitto con Francia e Gran Bretagna la Kriegsmarine ha affondato 1.130.000 t di naviglio nemico: in particolare, gli U-Boote 750.000 t, le unità di superficie 63.000 t, 36.000 t la Luftwaffe e 281.000 le mine.
2 marzo
Il Servizio Informazioni dell’esercito francese viene a conoscere i preparativi tedeschi per l’attacco contro Norvegia e Danimarca.
2-3 marzo
Svezia e Norvegia ribadiscono il rifiuto agli Alleati di far transitare soldati e materiale bellico attraverso il loro territorio.
3 marzo
Il gen. Timosenko scatena una massiccia offensiva in Carelia.
4 marzo
Le truppe corazzate sovietiche assaitano la città di Vijpuri (oggi Vyborg, in URSS), il più importante punto strategico della Carelia e di tutta la Finlandia meridionale.
5 marzo
L’URSS fa sapere di essere "ancora” disposta a negoziare la pace sulla base dei termini proposti in precedenza e già scaduti il 1’marzo. Il governo finlandese, in considerazione della situazione militare, decide di accettare il negoziato.
6 marzo
Una delegazione finlandese, guidata da Juho Kusti Paasikivi, politico e diplomatico di consumata esperienza, si reca a Mosca.Anche Mannerheim,considerando ormai inutile il proseguimento dell’impari lotta,accetta che si tratti con l’Unione Sovietica.
7 marzo
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8 marzo
I sovietici conquistano Vijpuri,oggi Vyborg.
L’URSS respinge la richiesta finlandese di un armistizio immediato.
9 marzo
L’esercito finlandese non è più in grado di mantenere le posizioni e il generale Mannerheim sollecita i politici a scendere a patti con i sovietici.
10-11 marzo
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12 marzo
A Mosca viene firmato il trattato di pace finno-sovietico. Le condizioni dettate dal governo sovietico e accettate da quello finlandese sono durissime e prevedono: la cessione dell’istmo di Carelia con Vijpuri, di parte della Carelia orientale e della penisola dei Pescatori nell’Oceano Glaciale Artico; stabiliscono inoltre che la penisola di Hangò venga data in affitto per trent’anni all’URSS e che sia consentito il libero transito delle persone e delle cose russe nel territorio di Petsamo. Per quanto mutilata e umiliata, la Finlandia mantiene tuttavia la propria indipendenza nazionale.
13 marzo
Ore 11:sul fronte finnico cessano tutti i combattimenti. La Finlandia ha perduto nel conflitto con l’Unione Sovietica circa 25.000 uomini contro i circa 200.000 russi: i feriti erano stati 45.000 circa contro un numero imprecisato, ma certo elevatissimo di sovietici. Sul fronte finlandese, alla fine delle operazioni, risultano schierate ben 45 divisioni sovietiche di fanteria, 4 di cavalleria e 12 raggruppamenti corazzati. I finlandesi non erano mai riusciti a mettere in campo più di 200.000 uomini contemporaneamente.
14-17 marzo
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18 marzo
Hitler e Mussolini si incontrano al Brennero.
Il dittatore italiano dichiara che l’Italia è pronta a scendere in campo contro gli anglo-francesi.
19 marzo
A Roma il ministro degli Esteri italiano Galeazzo Ciano riceve per la seconda volta in poche settimane il sottosegretario di Stato americano Sumner Welles.
Prima, aspra condanna del nazismo da parte di un rappresentante ufficiale del governo di Washington: l’ambasciatore statunitense in Canada James Cromwell afferma che la Germania di Hitler sta apertamente tentando di distruggere l’ordine sociale ed economico sul quale si fonda il governo degli Stati Uniti.
Per rappresaglia contro l’attacco tedesco a Scapa Flow del 14 ottobre 1939,50 bombardieri della RAF colpiscono la base di idrovolanti tedeschi a Hòrnum, nell’isola di Sylt.
20 marzo
A Parigi si dimette il gabinetto Daladier: Paul Reynaud forma un governo di guerra.
21 marzo
Il governo di Parigi ordina in Norvegia un certo quantitativo di acqua pesante da impiegare nelle ricerche atomiche.
Una delegazione britannica si incontra segretamente ad Aleppo coi rappresentanti del governo turco.
22-27 marzo
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28 marzo
Francia e Inghilterra si impegnano reciprocamente a non concludere trattati di pace separati.
Il Consiglio Supremo Interalleato decide di minare le acque costiere norvegesi e di occupare, a partire dal 5 di aprile, i porti della Norvegia occidentale.
29-30 marzo
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31 marzo
Dall’inizio del conflitto, nelle acque attorno alla Gran Bretagna e nelI ‘Atlantico orientale fino all’altezza di Gibilterra,gli U-Boote(in media risultano in operazione 14 unità) hanno affondato 753.803 t di naviglio nemico: la Kriegsmarine ha perso in compenso 18 sommergibili. In Atlantico le corazzate e i cacciatorpediniere tedeschi dislocati nel Mare del Nord hanno affondato complessivamente 63.098 t di naviglio. Attorno alle coste inglesi sono state affondate da mine posate da sommergibili,cacciatorpediniere e aerei 281.154 t; altre 36.189 direttamente da aerei.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Aprile 1940
1° aprile
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2 aprile
Hitler dà il via all’operazione Weserubung (“Esercitazione Weser”) contro Norvegia e Danimarca.L’inizio delle operazioni viene fissato al 9 aprile.
3 aprile
A Londra, rimpasto del ministero Chamberlain:Churchill viene chiamato a presiedere il comitato dei ministri della Difesa e ottiene il consenso del governo per la posa di campi minati nelle acque territoriali norvegesi, già deciso nella seduta del Consiglio Supremo Interalleato del 28 marzo.
4 aprile
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5 aprile
Per ragioni tecniche la partenza dei primi contingenti del corpo di spedizione alleato in Norvegia viene posticipato all’8 aprile.
6 aprile
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7 aprile
Nelle prime ore del mattino salpano le navi da guerra tedesche con le truppe destinate ad effettuare gli sbarchi iniziali in Norvegia.
I primi contingenti del corpo di spedizione alleato in Norvegia si imbarcano su incrociatori della marina britannica.
Verso sera la flotta inglese salpa da Scapa Flow dirigendosi verso la costa norvegese per intercettare la formazione navale germanica.
Nella notte 8 cacciatorpediniere della marina inglese posano tre campi di mine nelle acque territoriali norvegesi.
8 aprile
Gli Alleati informano il governo di Oslo dell’avvenuta posa di mine nelle sue acque territoriali.
Ore 11,50: al largo della costa norvegese, vicino a Lillesand, la nave tedesca Rio de Janeiro,adibita al trasporto di truppe, viene silurata dal sommergibile polacco Orzel.I naufraghi tedeschi vengono raccolti dall’unità alleata:nonostante sia ormai certo che la forza di invasione tedesca è in mare, il governo norvegese non ordina la mobilitazione generale.Verso sera,durante una riunione del Consiglio dei ministri, il capo di Stato Maggiore dell’esercito,colonnello Rasmus Hatledal, in- forma il ministro della Difesa che tutti gli ufficiali dello Stato Maggiore sono a disposizione. Viene decisa la mobilitazione (segretissima) di 5 brigate da campagna nella Norvegia meridionale.
9 aprile
Le truppe tedesche incominciano la occupazione della Danimarca e della Norvegia. Il corpo di spedizione comprende 7 divisioni di fanteria e 2 da montagna; un corpo d’armata aereo forte di oltre 400 aerei da combattimento, 70 da ricognizione e 500 da trasporto. Partecipa all’operazione al gran completo tutta la marina del Reich.Dei sette raggruppamenti in cui è suddiviso l’esercito di occupazione, due, al comando del gen. Kaupitsch, invadono la Danimarca e la conquistano in 48 ore (a 12 ore dallo sbarco le truppe di Kaupitsch entravano già nella capitale Copenaghen). Gli altri 5 sbarcano in Norvegia a Oslo,Kristiansand, Bergen, Trondheim e Narvik. Nel corso delle operazioni di sbarco i tedeschi perdono l’incrociatore pesante Blucher(davanti a Oslo)e due leggeri:il Karlsruhe (a Kristiansand) e il Kònigsberg (davanti a Bergen).
Avuta notizia dell’attacco tedesco in Danimarca e Norvegia gli anglofrancesi chiedono al Belgio di poter entrare con le loro truppe nel paese. Il governo belga respinge la richiesta.
10 aprile
Il re e il governo danesi si sottomettono all’ultimatum tedesco.
Re Haakon di Norvegia sconfessa il governo fantoccio formato da Vidkun Quisling.
Unità inglesi al comando di Warburton Lee sorprendono 10 cacciatorpediniere tedeschi nel fiordo di Narvik riuscendo ad affondarne due, ma perdendone a loro volta due.
11 aprile
Il comandante in capo dell’esercito norvegese maggiore generale Laake rassegna le dimissioni: ai suo posto viene nominato il generale Otto Ruge.
12 aprile
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13 aprile
La corazzata inglese Warspite affonda 8 cacciatorpediniere tedeschi nello specchio d’acqua antistante a Narvik.
Nuove direttive del governo inglese al comandante supremo dell’aviazione da bombardamento, maresciallo dell’Aria sir Charles Frederick Algernon Portai:in caso di invasione tedesca del Belgio e dell’Olanda, gli obiettivi da bombardare dovranno essere i concentramenti di truppe e soprattutto le vie di comunicazione e gli stabilimenti della Ruhr; i bombardieri pesanti agiranno soprattutto di notte.
14 aprile
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15-16 aprile
Sbarcano in Norvegia i primi contingenti alleati.
17 aprile
L’incrociatore inglese Suffolk bombarda l’aeroporto di Sola nei pressi di Stavanger.A sua volta attaccato e gravemente danneggiato dalla Luftwaffe,il Suffolk riesce tuttavia a rientrare a Scapa Flow.
18 aprile
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19 aprile
Sbarco alleato a Narvik.
20 aprile
I tedeschi prendono contatto con le linee norvegesi poste a difesa di Lillehammer,Rena e Aamot.
21 aprile
Prosegue l’avanzata tedesca in Norvegia.
22 aprile
I tedeschi con due colonne si spingono verso nord, lungo i fiumi Rena e Glomma. Nel pomeriggio, unità tedesche attaccano nel settore di Balbergkamp, poche miglia a nord di Lillehammer.
23 aprile
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24 aprile
Il primo ministro francese Pani Reynaud invita Mussolini a non entrare in guerra.
In Norvegia i tedeschi avanzano su tutti i fronti.
25-26 aprile
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27 aprile
Hitler comunica a Wilhelrn Kcitel, comandante in capo delle forze armate,e ad Alfred Jodl, capo dell’ufficio operativo del Comando Supremo della Wehrmacht,che intende scatenare l’offensiva contro la Francia nella prima settimana di maggio.
28 aprile
Fallisce il tentativo della XV brigata alleata del gen. britannico sir Bernard Paget di avanzare su Gudbrandsdal partendo da Trondheim. Sir Paget comunica al comandante in capo dell’esercito norvegese Otto Ruge che la ritirata dalla Norvegia centrale appare inevitabile.
29 aprile
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30 aprile
Le truppe tedesche provenienti da Oslo e da Trondheim si ricongiungono a Dombas.
Parte delle truppe alleate abbandona il suolo norvegese.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Maggio 1940
1° maggio
Con un suo messaggio personale il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt invita caldamente Mussolini a non entrare in guerra.
L’addetto militare francese a Berna invia a Parigi la segnalazione che i tedeschi sferreranno una grande offensiva tra l’8 e il 10 maggio e che lo sforzo principale verrà effettuato in direzione di Sedan.
2-4 maggio
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5 maggio
Re Haakon e il suo governo si riparano a Londra,dove viene formato un governo norvegese in esilio.
6 maggio
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7 maggio
A causa dello scacco subito dagli Alleati in Norvegia, il primo ministro inglese Chamberlain viene messo in minoranza ai Comuni ed è costretto a dimettersi.
8 maggio
L’ambasciatore belga a Berlino Jacques Davignon riferisce che i tedeschi stanno stendendo l’ultimatum che consegneranno al suo governo. Contemporaneamente l’addetto militare dell’ambasciata belga nella capitale tedesca informa i suoi superiori che il Comando Supremo germanico ha diramato alle sue truppe l’ordine dell’attacco.
9 maggio
Vigilia dell’attacco tedesco a Occidente.
L’OKW emana le direttive per l’attacco previsto per la mattina del giorno dopo.
Ecco il testo letterale dell’ordine diramato dall’Oherkommando della Wehrmacht la mattina del 9 maggio 1940, relativo all’attacco tedesco a Occidente:
W. FA/abt. L-Nr. 22-180/40 g k
CHEFS
li Fuhrer e comandante supremo ha deciso.
Giorno A l0-V
Ora X 5,35
Le parole convenzionali “Danzig” o “Augsburg” saranno date ai vari reparti della Wehrmacht il 9-V prima delle 2 I .30.
Il Capo dell’Oberkommando della Wehrmacht.
Keitel
Ore 23, 15: stato d’allarme generale in Belgio. Dell’emergenza vencono informati gli anglo—francesi.
10 maggio
Ore 5,35. Mentre truppe tedesche aviotrasportate si lanciano sui ponti di Rotterdam, Dordrecht e Moerdijk in Olanda, e altri paracadutisti piombano sul forte di Eben Emael, cardine della difesa di Liegi, in Belgio, le armate tedesche dei Gruppi B e A varcano i confini belga, olandese e lussemburghese.
Ore 7,30: le avanguardie della 7à armata francese e della BEF entrano in Belgio. Secondo il piano elaborato dagli anglo-francesi, chiamato “Piano Dyle”, sarebbe stato possibile contenere un eventuale attacco tedesco basando la difesa sul Belgio e facendo perno col fianco destro su Sedan e sull’altopiano delle Ardenne. Da qui l’immediata avanzata anglofrancese in territorio belga.Il “Piano Dyle” non prevede però la possibilità di un attacco tedesco proprio attraverso quell’altopiano delle Ardenne che era considerato invalicabile;l’azione è invece ritenuta realizzabile dal “Piano Falce” di von Manstein. Con l’attacco in forze ai Paesi Bassi, il Comando tedesco attira verso nord-est gli Alleati e rende più agevole sfondare le linee sulle Ardenne e raggiungere in breve il mare nei pressi di Calais.Salta cosi' d’un colpo il cardine alleato di Sedan con conseguenze disastrose per gli anglo-francesi.
A Londra, Winston Churchill forma un governo di unione nazionale.
11 maggio
I tedeschi, avvalendosi di paracadutisti e di reparti aviotrasportati, conquistano il forte belga di EbenEmael.
Il presidente americano Roosevelt esprime a Leopoldo III del Belgio la commozione e l’indignazione del suo popolo per l’invasione tedesca.
Churchill autorizza il comando bombardieri ad effettuare incursioni sulla Germania.
Tre divisioni inglesi della BEF si organizzano a difesa sulla riva sinistra della Dyle, tra Wavre e Lovanio.
12 maggio
I belgi rafforzano le posizioni sulla linea della Dvle.
La 7a armata francese, che era entrata nei Paesi Bassi, riceve l’ordine di evacuare Breda e di ripiegare sulla Schelda.
Le truppe francesi si attestano sulla riva sinistra della Mosa, la riva destra essendo stata abbandonata al nemico. In particolare risulta abbandonata al nemico Sedan che viene raggiunta dalla la e l0à divisione corazzata di Guderian.
13 maggio
Con le sue divisioni corazzate Guderian forza i passaggi sulla Mosa ai due fianchi di Sedan.
In Belgio, la la armata francese e le divisioni inglesi di lord Gort raggiungono la riva della Dyle: gli inglesi si dispongono tra Lovanio e Wavre, i francesi tra Wavre e Namur.I tedeschi conquistano Liegi.
L’esercito olandese è allo sbando e il comando generale ordina la ritirata sulle posizioni difensive della cosiddetta “Fortezza olandese”, una fetta di terra compresa all’incirca tra Amsterdam, Rotterdam ed Utrecht. La regina Guglielmina e il suo governo riparano a Londra.
Un comunicato del Quartier Generale francese ammette onestamente la situazione:“Da Namur a Mézières il nemico è riuscito a stabilire due piccole teste di ponte, una a Houx, a nord di Dinant, l’altra a Monthermé. Una terza, più importante, è stata stabilita nel bosco della Marfé, presso Sedan...”.
14 maggio
Ore 13,30: Rotterdam è sottoposta a un terrificante bombardamento aereo. Henri Winkelman, comandante supremo delle forze armate olandesi, firma la capitolazione dell' Olanda.
Ore 16: i carri francesi, già pronti a contrattaccare i mezzi corazzati tedeschi nella zona dello sfondamento sulla Mosa, tra Dinant e Sedan, ricevono l’ordine di sparpagliarsi su un fronte di 20 km. La 9à armata francese del gen. Corap ripiega su Rocroi.
Per quasi tutto il giorno, circa 200 bombardieri alleati attaccano in ondate successive il ponte galleggiante gettato da Guderian sulla Mosa nei pressi di Sedan, attraverso il quale affluiscono i rinforzi tedeschi; ma senza risultati.Degli 85 velivoli abbattuti dalla contraerea tedesca, 35 sono inglesi.Tra Dinant e Sedan i tedeschi hanno aperto una breccia di 80 km. Entro il pomeriggio Guderian porta sulla Mosa quasi tutti i mezzi delle sue divisioni corazzate. Il gen. Walter von Reichenau riceve l’ordine di attaccare con la sua armata le posizioni nemiche tra Lovanio e Namur. L’azione è prevista per il giorno dopo.
15 maggio
Il presidente americano Roosevelt invita per la seconda volta Mussolini a non entrare nel conflitto in corso.
La 6à divisione corazzata tedesca taglia la ritirata all’armata di Corap: l’armata si disperde.
La 6à armata tedesca investe le linee nemiche tra Lovanio e Namur. Nonostante che la situazione militare sia estremamente critica, nei quartieri generali francesi continua a regnare l’ottimismo.Ecco alcuni brani di rapporti ufficiali inviati dall’ufficio di Alphonse-ioseph Georges,comandante in capo del settore nord-est,al comandante in capo delle forze di terra Gamelin: “Non ci sono grandi novita... Piccole infiltrazioni nemiche a Mézières-Charleville... Chiusu- ra della breccia di Sedan... L’attacco sembra bloccato... Tutti i prigionieri sottolineano la stanchezza delle truppe tedesche...”. Nel comunicato giornaliero di Gamelin si legge tra l’altro: “La giornata del 15 sembra segnare una stasi. Il nostro fronte sconvolto tra Namur e l’area a ovest di Montmédy è in via di graduale riassestamento...”.
Incursioni aeree della RAF sulla Ruhr.
Nella tarda serata, arriva al Quartier Generale la notizia che i carri armati tedeschi hanno raggiunto Montcornet, a una ventina di km da Laon. Gamelin la comunica subito a Daladier, ministro della Difesa Nazionale, il quale ordina un immediato contrattacco. Gamelin replica che non ha più riserve disponibili;la distruzione dell’esercito francese è prossima.
Nella notte, il governo francese rivolge un appello urgente a Churchill perché intensifichi l’appoggio aereo.
Il governo britannico decide di concentrare la produzione aerea in un numero limitato di modelli.
16 maggio
Il comandante in capo dell’esercito francese Gamelin declina ogni responsabilità per la difesa di Parigi e ordina la ritirata generale delle forze francesi dal Belgio.
Le truppe belghe ricevono l’ordine di ritirarsi sulla Schelda. Arretrano anche le divisioni di lord Gort.
Churchill scrive a Mussolini invitandolo ad evitare lo scontro tra Inghilterra e Italia.Ad ogni buon conto, l’incombente minaccia di intervento dell’italia nel conflitto spinge il governo inglese ad abbandonare la rotta del Mediterraneo per quella più sicura attorno al Capo di Buona Speranza.
Il presidente americano Roosevelt chiede al Congresso un credito straordinario di 900 milioni di dollari per potenziare le forze armate.
Il presidente del Consiglio francese Paul Reynaud comunica via radio a Churchill che la battaglia è perduta e che la strada per Parigi è ormai aperta al nemico.
Nel primo pomeriggio Winston Churchill arriva a Parigi in aereo. Alle 17,30, accompagnato da sir John Dill, vicecapo dello Stato Maggiore Imperiale, incontra al Quai d’Orsay, sede del Ministero degli Esteri francese, il presidente del Consiglio Reynaud, il ministro degli Esteri Daladier e il comandante in capo delle forze armate francesi gen. Gamelin.
La 7à divisione corazzata di Rommel è penetrata per 80 km in territorio francese in direzione di Cambrai catturando circa 10.000 prigionieri e 100 carri armati.
Verso sera, le divisioni corazzate di Guderian si trovano a circa 90 km a est di Sedan.
17 maggio
Anziché proseguire in direzione sud-ovest verso Parigi. Guderian piega verso nord-ovest: a mezzogiorno le sue avanguardie raggiungono l’Oise a sud di Guise, poco lontano da St.Quentin. I generosi contrattacchi dei 150 mezzi corazzati della 4à divisione corazzata del colonnello De Gaulle (17-19 maggio) a nord di Laon, per quanto favorevoli ai francesi, non possono certo arrestare le offensive delle divisioni corazzate di Guderian.
Reparti della 6a armata del gen. von Reichenau entrano a Bruxelles, che viene dichiarata “città aperta”. A Parigi si tira un respiro di sollievo: la valanga corazzata tedesca non punta più sulla capitale.Il presidente del Consiglio Reynaud richiama il maresciallo Pétain dall’ambasciata di Madrid e il gen. Weygand dal comando del Levante.
18 maggio
Guderian occupa St.Quentin.
Rommel raggiunge Cambrai.
Il gen. Henri-Honoré Giraud e i resti della 9a armata (che era stata di Corap) entrano a Le Cateau,un piccolo centro poco distante da Cambrai,e vengono fatti prigionieri dai tedeschi che vi erano penetrati qualche ora prima.
I tedeschi conquistano anche Anversa.
Esaltato dai continui e folgoranti successi dei tedeschi, Mussolini risponde negativamente ai messaggi inviatigli nei giorni precedenti dal presidente americano Roosevelt e dal premier inglese Churchill.
19 maggio
Le nove divisioni corazzate tedesche che hanno sfondato il fronte francese tra Namur e Sedan si riorganizzano tra Cambrai e Peronne.
A Parigi il maresciallo Pétain viene nominato vicepresidente del Consiglio. Cambio della guardia al vertice delle forze armate francesi: il gen. Gamelin viene sostituito con il settantatreenne gen. Maxime Weygand.
Rommel, che il giorno precedente aveva ricevuto l’ordine di fermarsi per consentire la riorganizzazione delle truppe attaccanti, riesce a convincere il suo diretto superiore, gen. Herman Hoth, comandante del XV corpo corazzato, dell’opportunità che la sua 7à divisione avanzi fino ad occupare le importantissime alture di Arras, una ventina di km a ovest di Cambrai.
20 maggio
Rommel raggiunge il suo obiettivo e occupa le alture attorno ad Arras.
Ore 9: la la divisione corazzata, con Guderian in prima linea, occupa Amiens.
Ore 19: la 2à divisione corazzata di Guderian occupa Abbeville.Un’ora dopo uno dei suoi battaglioni raggiunge la Manica a Noyelles. I carri armati tedeschi hanno aperto nelle linee alleate un corridoio largo all’incirca una trentina di km, da est a ovest. A nord di questo corridoio si trovano la la armata francese, le 9 divisioni del Corpo di spedizione britannico di lord Gort e l’esercito belga; a sud 4 armate francesi, la 10à, la 7à, la 6à e la 2a dislocate nell’ordine da ovest a est. Avendo raggiunto il mare, i tedeschi hanno virtualmente accerchiato nelle Fiandre e nell’estremo lembo della Francia nord- orientale 45 divisioni alleate.Il Fuhrer, fuori di sé dalla gioia, dichiara che l’armistizio sarà firmato nella radura di Rethondes (dove fu firmato l’armistizio dell’ 11 novembre 1918) e che la Francia dovrà restituire alla Germania “tutti i territori che le ha rapinato da 400 anni a questa parte”.
21 maggio
Le forze corazzate inglesi tentano di interrompere il corridoio tedesco all’altezza di Arras, ma, dopo un avvio favorevole sono costrette ad arretrare sulle posizioni di partenza. Analogo tentativo viene effettuato da due divisioni della 1à armata francese, in direzione di Cambrai, ma il risultato non cambia.
Il grande ammiraglio Erich von Raeder, comandante in capo della Kriegsmarine, richiama l’attenzione del Fuhrer sulla necessità di preparare, per ogni eventualità, un piano per invadere dal mare l’Inghilterra.
22 maggio
Il parlamento inglese vota l’EmergencY Powers Act, che concede pieni poteri all’Esecutivo.
Le divisioni corazzate tedesche, che hanno raggiunto il mare a Noyelles il 20 maggio, puntano ora decisamente verso nord: in particolare la 2à divisione corazzata verso Boulogne e la 1à in direzione di Calais.
Al castello di Vincennes, alla periferia di Parigi, il nuovo comandante in capo delle forze armate francesi, gen. Weygand, espone al primo ministro francese Reynaud e al premier britannico Churchill il suo piano per evitare la disfatta, visto che ormai gli inglesi del BEF stanno ripiegando dalla Schelda verso il confine francese, e i francesi non hanno saputo opporsi validamente all’invasore e ne sono stati anzi travolti. Secondo Weygand, dunque, i belgi dovrebbero ripiegare sull’Iser mentrei britannici e la 1à armata francese dovrebbero contrattaccare in forze in direzione sud-ovest. Contemporaneamente le armate provenienti dal sud dovrebbero varcare la Somme e, attaccando verso nord, cercare di ricongiungersi alle forze alleate di quel settore: si spezzerebbe così' il cuneo creato dalle divisioni corazzate tedesche. La RAF dal canto suo fornirà tutto l’appoggio aereo necessario. Il piano Weygand ottiene l’approvazione dei politici, ma, sfortunatamente, nessuna delle mosse previste potrà essere attuata,nonostante un improvviso arresto dell’avanzata tedesca dal 23 al 25 maggio.Innanzitutto i belgi non sono assolutamente disposti a ritirarsi più a ovest del fiume Lys. In secondo luogo, lungi dall’attaccare da Arras in direzione sud, bord Gort e le sue 9 divisioni inglesi eviteranno di misura l’accerchiamento, evacuando la città nella notte sui 24. L’attacco alleato da nord sarà pertanto rinviato al 26 maggio, ma la sera del 25, lord Gort dovrà lanciare due delle divisioni destinate all’offensiva in direzione di Ypres, per turare una falla apertasi nello schieramento alleato proprio nel punto dove avrebbero dovuto saldarsi le linee difensive inglese e belga. D’altra parte il coordinamento tra francesi e inglesi è del tutto carente.
23 maggio
Il gen. Karl Gerd von Rundstedt, comandante del Gruppo di armate A, ordina ai suoi reparti corazzati di sospendere l’avanzata e di procedere al raggruppamento.
24 maggio
La 2à divisione corazzata investe con violenza Boulogne; la 10à attacca Calais.
25 maggio
I tedeschi conquistano Boulogne. Gli Alleati arretrano verso Dunkerque.
Il fronte belga è spezzato tra Geluwe e il fiume Lys.
26 maggio
Il comando belga informa gli anglofrancesi che la situazione del suo esercito è critica. Dal canto suo il governo belga chiede a re Leopoldo di abbandonare il paese come già hanno fatto la regina d’Olanda e la granduchessa del Lussemburgo. Il re però rifiuta.
27 maggio
Calais capitola dinanzi agli attacchi della 10à divisione corazzata tedesca.
Comincia l’evacuazione del Corpo di spedizione britannico da Dunkerque (operazione “Dynamo”). Massiccio intervento della RAF.
Il presidente americano Roosevelt offre la sua mediazione per trattative fra Italia, Francia e Inghilterra allo scopo di evitare l’entrata in guerra dell’Italia.
Ore 17: Leopoldo III re dei Belgi invia un suo parlamentare al Quartier Generale tedesco: è il primo atto della capitolazione belga.
Ore 22 : i tedeschi fanno sapere all’inviato del re dei Belgi che il Fuhrer esige la resa incondizionata.
28 maggio
Ore 0,30: Leopoldo III, senza consultare gli Alleati, firma la capitolazione del suo paese: il governo lo sconfessa, ma, obiettivamente, l’esercito belga non esiste più.
La ‘fine del Belgio convince Mussolini che l’Italia deve intervenire nel conflitto il più presto possibile.
Le armate francesi indietreggiano su tutti i fronti mentre a Dunkerque circa 350.000 soldati aspettano sulle spiagge la salvezza dal mare. Oggi risultano imbarcati ben 17.804 uomini, ma la situazione è molto grave: la città e le banchine sono sottoposte da alcuni giorni a intensi bombardamenti aerei mentre le unità inglesi che riescono a lasciare le banchine del porto devono sfidare il fuoco delle batterie tedesche installate a Calais e gli attacchi degli U-Boote provenienti dal Mare del Nord.
29 maggio
I tedeschi conquistano Ypres, Ostenda e Lilla.
A Roma, nella mattinata, si costituisce il Comando Supremo, al cui vertice c’è Mussolini.
Prosegue, sotto i continui attacchi della Luftwaffe (ben contenuti peraltro dall’ aviazione inglese), l’evacuazione da Dunkerque: vengono portati in salvo oltre Manica 47.310 uomini.
Hitler informa i comandanti dei Gruppi di armate riuniti a Cambrai di aver deciso di “riunire immediatamente le forze corazzate per un’azione a sud, al fine di chiudere i conti con l’esercito francese”. Di conseguenza le 10 Panzerdivisionen vengono riorganizzate in 5 Panzerkorps, tre dei quali vengono affidati a von Bock, comandante del Gruppo di armate B e due a von Rundstedt, che comanda il Gruppo di armate A. Von Bock trasferisce tre armate, la 4à,la 6à e la 9à sulla Somme per prendere posizione con la 2à, la 12à e la 16à di von Rundstedt già sull’Aisne e l’Ailette.
Dal canto suo il gen. Weygand,comandante in capo delle forze armate francesi, intende contrattaccare proprio dal lato meridionale del corridoio aperto dalle divisioni corazzate tedesche, dove del resto è concentrato il grosso delle forze francesi: ai Panzerkorps egli contrappone dunque, sulla sinistra dello schieramento, la 10à, la 7à e la 6à armata,al centro la 4à e la 2à, mentre sulla destra piazza le tre rimanenti,la 3à, la 5à e l’8à.
Verso la mezzanotte la maggior parte del Corpo di spedizione inglese e quasi metà della la armata fran- cese sono in vista del mare nei pressi di Dunkerque.
30 maggio
Continua l’evacuazione delle truppe alleate da Dunkerque mentre l’artiglieria inglese, con le ultime munizioni disponibili, cerca di tenere a bada le truppe tedesche che avanzano. La Luftwaffe affonda tre cacciatorpediniere e ne danneggia sei: vengono colati a picco anche numerosi pescherecci e varie navi mercantili impiegate con le navi da guerra per il trasporto degli Alleati sul suolo inglese.
Mussolini fissa per il 5 giugno l’intervento dell’Italia nel conflitto.
31 maggio
Da Dunkerque riescono ad imbarcarsi 68.104 soldati alleati. L’Ammiragliato decide comunque di ritirare da Dunkerque tutti i cacciatorpedifiere moderni: non ci si può permettere il lusso di perdere altre unità di questo tipo.
Il comandante della BEF, lord Gort, lascia il comando delle truppe ancora sul suolo francese al maggiore generale Alexander e con sir Alan Francis Brooke, comandante del Il corpo della BEF, si imbarca per Dover.
Giunge a Parigi Churchill con tre dei suoi più stretti collaboratori: Clement Riehard Attlee, lord del sigillo privato, sir John Dill, vicecapo dello Stato Maggiore Generale Imperiale, e Hastings Lionel Ismay, capo della sezione militare del segretariato del Gabinetto di guerra.
Nuovo intervento di Roosevelt presso il governo italiano: l’entrata in guerra dell’Italia contro Francia e Inghilterra, avverte il presidente americano, costringerà il governo degli Stati Uniti ad aiutare in misura maggiore gli Alleati occidentali.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Giugno 1940
1° giugno
Lord Cork and Orrey,L'ammiraglio britannico comandante la forza combinata alleata in Norvegia, comunica a re Haakon che le sue truppe sono costrette a ritirarsi: si conviene per un rinvio dell’operazione di 24 ore.
L’artiglieria tedesca sottopone a un intenso fuoco il litorale di Dunkerque mentre la Luftwaffe lancia l’attacco più violento dall’inizio dell’operazione: in poche ore vengono affondati un cacciatorpediniere francese e tre inglesi, assieme a due navi traghetto, un dragamine e una cannoniera. La linea di difesa inglese viene sfondata a Bergues, a pochi chilometri da Dunkerque, il che rende necessario un ulteriore ripiegamento delle retroguardie verso la costa. In conseguenza dell’offensiva tedesca, verso sera l’Ammiragliato britannico ordina la sospensione temporanea delle operazioni di imbarco per l’Inghilterra. Ben 64.229 sono comunque gli uomini che riescono a imbarcarsi dalle spiagge di Dunkerque prima della sospensione delle operazioni.
Hitler chiede a Mussolini di spostare di qualche giorno la data dell’intervento italiano nel conflitto già fissata dal Duce per il 5 giugno. Dal canto suo Mussolini risponde all’ultimo messaggio di Roosevelt del 31 maggio dichiarando di non poter accogliere l’invito del presidente americano a non entrare nel conflitto.
2 giugno
Aderendo alla richiesta di Hitler, Mussolini sposta alla mezzanotte del 10 giugno il momento dell’intervento dell’Italia nel conflitto.
Nella notte si conclude l’operazione“Dynamo”: lasciano il suolo francese gli ultimi 4000 soldati inglesi.
3 giugno
I tedeschi effettuano lo sforzo decisivo contro il perimetro difensivo di Dunkerque: la retroguardia francese è costretta a ripiegare su una linea che dista poco più di 3 km dalla base del molo est di Dunkerque.
4 giugno
Alle ore 3,40 lascia Dunkerque il cacciatorpediniere Shikari, l’ultima nave con truppe francesi evacuate da Dunkerque. All’alba i tedeschi arrivano sul litorale.
Dal 27 maggio alle prime ore del 4 giugno hanno lasciato la Francia 338.226 uomini, di cui circa 120.000 francesi. L’operazione è stata diretta dal comandante del dipartimento di Dover, l’ammiraglio sir Bertrani Home Ramsey, il quale ha mobilitalo tutte le imbarcazioni disponibili, compresi i panfili privati, grandi o piccoli: cosi contro i soli 7669 uomini imbarcati il primo giorno dell’operazione, il 28 vengono posti in salvo 17.804 soldati del BEF, il 29 ben 47.310, tra il 30 e il 31 maggio addirittura 120.927, 64.229 nella sola giornata del 1° giugno, e altri 54 mila fino alla notte tra il 3 e il 4 giugno. Complessivamente nel grandioso e disperato salvataggio sono andate perdute circa 200 imbarcazioni tra grandi, medie e piccole, 177 aerei, il 40% dei quali bombardieri, contro i circa 140 della Luftwaffe. Seguendo il giusto principio militare che prima si salvano gli uomini e poi, se possibile, gli armamenti e i mezzi di trasporto, gli inglesi hanno abbandonato sul suolo francese 2000 cannoni, 60.000 automezzi, 76.000 tonnellate di munizioni, 600.000 tonnellate di carburante e di rifornimenti.L’inghilterra è rimasta praticamente disarmata: terminata l’evacuazione di Dunkerque sul suolo metropolitano sono disponibili soltanto 500 pezzi di artiglieria, compresi quelli prelevati dai musei.
Parlando alla Camera dei Comuni,il premier Winston Churchill dichiara che l’inghilterra continuerà a combattere dai territori dell’impero se il paese dovesse mai venire occupato dai tedeschi.
5 giugno
Inizia la “Battaglia di Francia” con un violento bombardamento aereo e di artiglieria pesante sulla linea della Somme e sull’Aisne, nonché sulle retrovie delle armate francesi schierate tra Abbeville e la linea Maginot. Il comandante in capo dell’esercito francese, gen. Weygand, rivolge un accorato appello alle sue divisioni: “Possa il pensiero delle sofferenze del nostro paese infondere in voi la ferma risoluzione di resistere.Il destino della nazione e il futuro dei nostri figli dipendono dalla vostra determinazione”. L’ordine è di difendere le posizioni a oltranza.
Il gen. De Gaulle viene nominato sottosegretario di stato alla Guerra.
6 giugno
Il XV corpo corazzato tedesco del gen. Hermann Hoth sfonda sulla Somme inferiore tra la costa e Amiens, dove è schierata la 10à armata francese. Resiste bene invece tra Amiens e Péronne, agli attacchi del XIV e del XVI corpo corazzalo di von Kleist, la 7a armata francese.Più a est la fanteria della 9à armata tedesca riesce a fare breccia nello schieramento della 6à armata francese, ma viene respinta davanti allo Chemin-des-Dames: i francesi comunque sono costretti a ritirarsi sulla riva meridionale dell’Aisne. Dal canto suo il Panzergruppe di Guderian (formato da due corpi corazzati, il XXXIX e il XLI) punta verso sud-est in direzione di Chàlons e Langres, cioè verso la frontiera svizzera, per giungere alle spalle della linea Maginot e delle armate francesi schierate a est (precisamente la 3à, la 5à e l’8à).
7 giugno
Re Haakon VII di Norvegia e il suo governo si imbarcano a Tromsò sull’incrociatore Devonshire diretto a Londra.
I tedeschi occupano Montdidier, Noyon e Forges-les-Eaux, 60 km a sud della Somme e a una quarantina da Rouen, sulla Senna: giungervi ormai è solo questione di tempo.
8 giugno
La portaerei britannica Glorious e i due cacciatorpediniere che la scortano vengono affondati al largo di Narvik dagli incrociatori da battaglia tedeschi Gneisenau e Scharnhorst.
9 giugno
Le ultime truppe alleate abbandonano il suolo norvegese: entra in vigore un armistizio preliminare tra i tedeschi e le autorità militari e politiche superstiti della Norvegia.
I tedeschi occupano Rouen, Dieppe, Compiègne, raggiungono la Senna e la Marna: la battaglia della Somme si è trasformata per i francesi in una rotta. L’ala occidentale della 10à armata francese, rimasta completamente isolata, ripiega su St.-Valéry per tentare una ritirata via mare. Intanto le truppe tedesche superano la Marna. Il comandante in capo delle forze armate francesi, gen. Weygand, avverte il presidente del Consiglio Paul Reynaud che il cedimento definitivo delle linee può avvenire da un momento all’altro: l’esercito francese è praticamente già in rotta.
Il sottosegretario di stato alla Guerra gen. De Gaulle compie una rapida visita a Londra.
10 giugno
I tedeschi attraversano la Senna mentre l’esercito francese si ritira in disordine sulla Loira. Il comandante in capo dell’esercito francese, gen. Weygand, ammette ufficialmente che il fronte è stato sfondato. Il governo francese lascia Parigi per Tours, mentre lo raggiunge la notizia che l’Italia sta per dichiarare guerra alla Francia e all’inghilterra.
Ore 16,30: il ministro degli Esteri italiano, conte Galeazzo Ciano, riceve a Palazzo Chigi l’ambasciatore di Francia cui comunica che “l’Italia si considera in stato di guerra con la Francia a partire da domani 11 giugno”.
Ore 16,45: analoga dichiarazione di guerra viene consegnata dai ministro degli Esteri italiano all’ambasciatore di Gran Bretagna.
La polemica investe i vertici politico-militari francesi: il gen. Weygand, comandante in capo, ritiene che la disfatta delle sue truppe sia imminente e manifesta il proposito di arrendersi; il capo del governo Paul Reynaud pensa invece a una resistenza estrema in Bretagna.
10-11 giugno
Nella notte aerei italiani decollati da basi siciliane sganciano il primo carico di bombe su Malta.
11 giugno
Il capo di Stato Maggiore dell’esercito greco gen. Alexandros Papagos assicura che il suo governo ha apprezzato le dichiarazioni di Mussolini e annuncia che la neutralità del suo paese sarà osservata e difesa anche con le armi.
L’aviazione italiana compie otto incursioni su Malta.
Il governatore militare di Parigi, gen. Hering, annuncia che la città è stata dichiarata città aperta. La decisione è stata presa dal gen. Weygand che considera militarmente inutile il sacrificio di una città circondata a est e a ovest dal nemico. Dal canto loro, i tedeschi comunicano per radio che, per riconoscere lo stato di città aperta della capitale, esigono la fine di ogni resistenza militare francese a nord della linea Saint-Ger-main — Versailles — Juvisy — Saint- Maur — Meaux. La condizione viene accettata dai francesi: i parigini esultano alla notizia che la loro città verrà risparmiata.
Prosegue l’avanzata delle armate germaniche verso la Francia centrale:anche Reims cade in mano alle forze tedesche.
La situazione dell’esercito francese è la seguente: delle 30 divisioni ancora esistenti sulla carta, 11 non possiedono più del 50% degli effettivi, 13 sono ridotte al 25%, le altre non sono che “resti” di divisioni.
Prime schermaglie in Africa: l’aviazione italiana bombarda Porto Sudan e Aden mentre quella inglese effettua incursioni in Eritrea.
12 giugno
Continua a Briare il Consiglio Supremo Interalleato.
In mattinata Guderian attraversa le alture della Champagne e lancia il XXXIX corpo corazzato su Chàlons-sur-Marne, che cade senza opporre alcuna resistenza.
Il gen. Weygand, comandante in capo dell’esercito francese, firma l’ordine di ritirata generale. Al Consiglio dei ministri francese che si tiene presso Tours, lo stesso Weygand, appoggiato da Pétain, sostiene la necessità di chiedere l’armistizio: la proposta viene energicamente respinta dal capo del governo Paul Reynaud.
Il sommergibile italiano Bagnolini silura, a sud di Creta, l’incrociatore britannico Calypso.
13 giugno
Il premier inglese Churchill si incontra per l’ultima volta con il presidente del Consiglio francese Reynaud, sostenitore della resistenza a oltranza all’invasore tedesco. Con un messaggio a Roosevelt, Reynaud chiede l’aiuto degli Stati Uniti.
Dagli Stati Uniti salpa la Eastern Prince, la prima nave da carico con armamenti destinati all’Inghilterra.
La Spagna, che in un primo tempo si era dichiarata neutrale, assume ora la posizione di non belligerante.
14 giugno
Parigi, dichiarata città aperta, viene occupata dai tedeschi, dopo una serie di bombardamenti su obiettivi industriali della banlieue. Dalla torre Eiffel soldati tedeschi ammainano il tricolore francese mentre le stazioni radio già diramano notiziari in lingua tedesca.
Il governo francese si trasferisce da Tours a Bordeaux.
La 7à armata francese e l’armata di Parigi ripiegano sulla Loira.
A sud di Saarbrucken, la Maginot viene sfondata dai soldati del Gruppo di armate C. Intanto il Comando Supremo tedesco dirama nuove direttive sull’impiego futuro delle sue truppe in territorio francese: in direzione sud-ovest, verso la Loira quindi, si porterà il XIV corpo corazzato per tagliare la ritirata alle truppe francesi che ripiegano su Bordeaux; il XVI corpo corazzato dirigerà a sud-est, verso Lione e Digione, per agevolare agli italiani la traversata dei valichi alpini attaccando i difensori francesi alle spalle; infine Guderian con il XXXIX e il XLI corpo corazzato punterà verso est, in direzione dell’altipiano di Langres e del confine svizzero, per tagliare la ritirata alle armate francesi che si trovano sulla Maginot.
Truppe spagnole occupano la zona internazionale di Tangeri.
15 giugno
Costretto dagli eventi, è ora il presidente del Consiglio francese Paul Reynaud a proporre che si chieda la pace ai tedeschi, ma gli si oppone proprio il gen. Weygand, fino a qualche giorno prima strenuo sostenitore dell’armistizio.
Verdun viene conquistata dalle truppe tedesche.
Il presidente americano Roosevelt risponde al messaggio di Paui Reynaud del 13 giugno sostenendo che gli Stati Uniti aumenteranno l’invio di materiale bellico a Francia e Inghilterra, ma che non intendono scendere in campo.
16 giugno
Durante la seduta del Consiglio dei ministri francese, il vice-primo ministro Pétain invoca l’armistizio, minacciando le dimissioni in caso di rifiuto da parte dei suoi colleghi di gabinetto. Malgrado gli accordi precedentemente sottoscritti i governanti francesi si consultano con l’alleato inglese in vista di probabili trattative con i tedeschi. Questa la risposta di Churchill: “A condizione, ed esclusivamente a condizione che la flotta francese salpi immediatamente alla volta dei porti britannici durante i negoziati, il governo di Sua Maestà dà il suo pieno consenso al governo francese di procedere alla richiesta di termini di armistizio per la Francia.
De Gaulle, che si trova a Londra dal giorno precedente, telefona a Paul Reynaud proponendogli il testo, già preparato a Londra di una proposta di” Unione franco-britannica”, in sostanza la fusione dei due stati in uno solo. Personalmente Reynaud è favorevole al progetto, ma quando lo sottopone al Consiglio dei ministri non trova una buona accoglienza. Reynaud si dimette: Pétain forma subito dopo un nuovo gabinetto e alle 23 incarica il suo ministro degli Esteri Paul Baudouin di chiedere l’armistizio a tedeschi e italiani. Alle 24, tramite l’ambasciatore di Spagna a Parigi, il governo francese presenta ufficialmente la richiesta di armistizio.
Conquistata Digione, i corpi corazzati di Guderian sono sulla Saòne puntando quindi direttamente su Besancon e Pontarlier. La linea Maginot è cosi' aggirata, mentre il Gruppo di armate C attraversa il Reno presso Colmar.
Nella notte una nave britannica lascia la Francia dopo aver caricato l’acqua pesante ordinata in Norvegia il 21 marzo.
17 giugno
A mezzogiorno, il nuovo primo ministro francese Henri-Philippe Pétain si rivolge per radio alla Nazione informando i suoi concittadini che sono in corso trattative per la richiesta dell’armistizio.
Churchill parla all’Inghilterra dando I’annuncio del passo francese e sostenendo che, dopo quella di Francia, ci sarà sicuramente la Battaglia d’Inghilterra. A questo proposito, in data odierna, il comando della Kriegsmarine riceve dal Quartier Generale il seguente dispaccio: “Con riferimento allo sbarco in Inghilterra, il Fuhrer non ha manifestato finora tale intenzione in quanto si rende perfettamente conto delle difficoltà di una simile operazione. Fino a questo momento perciò il Comando Supremo delle forze armate non ha effettuato alcun lavoro preparatorio.
I carri armati di Guderian sono a Pontarlier, non lontano dal confine svizzero.
La rapidità della vittoria tedesca e la conseguente richiesta di armistizio da parte dei francesi costringe Hitler a impartire nuove istruzioni ai suoi più diretti collaboratori, i generali Keitel e Jodl, rispettivamente comandante in capo delle forze armate e capo dell’ufficio operativo del Comando Supremo della Wehrmacht: il gioco politico e l’impegno tattico infatti diventano adesso più sottili e delicati. Si tratta in sostanza di staccare completamente la Francia dalla Gran Bretagna perché, ad esempio, un eventuale trasferimento del governo francese nell’Africa settentrionale porterebbe a un inevitabile rafforzamento psicologico e politico (oltre che militare) dell’inghilterra e scatenerebbe la guerra nel Mediterraneo.Da queste considerazioni scaturiscono le seguenti esigenze:
1) il governo francese deve sopravvivere come potenza sovrana. Solo in questo modo i tedeschi potranno essere sicuri che l’impero coloniale francese non passerà all’Inghilterra
2) per consentire la sopravvivenza del governo francese (che deve quindi conservare una propria sfera di sovranità) non è consigliabile l’occupazione totale del paese
3) l’esercito francese verrà fatto affluire nella zona libera dove smobiliterà: sarà consentito il mantenimento di alcuni reparti con il compito di provvedere all’ordine pubblico
4) la flotta francese deve essere neutralizzata evitando di chiederne la consegna perché, molto probabilmente, in tal caso si ritirerebbe oltremare o in Inghilterra
5) le questioni territoriali devono essere poste durante le trattative per il trattato di pace
6) richieste relative all’impero coloniale francese potranno venir formulate solo in un secondo tempo; farle ora significherebbe probabilmente l’annessione delle colonie stesse da parte dell’Inghilterra.
18 giugno I tedeschi conquistano Caen, Cherbourg, Rennes, Briare, Le Mans, Nevers, Colmar.
A Monaco di Baviera avviene un nuovo incontro tra Hitler e Mussolini per stabilire una condotta comune nei confronti della Francia.
Il ministro degli Esteri francese Paul Baudouin e l’ammiraglio Francois Darlan, ministro della Marina francese, assicurano l’incaricato d’affari americano e l’ambasciatore inglese a Parigi sir Ronald Campbell che la flotta sarà evacuata o si autoaffonderà pur di non cadere in mani nemiche.
Ore 18: da Radio Londra, il gen. Charles De Gaulle lancia il suo primo messaggio alla nazione francese: la guerra è tutt’altro che finita, sostiene il generale, perché si tratta di una guerra mondiale di cui la Battaglia di Francia rappresenta solo un episodio. Invita quindi i francesi che vivono in inghilterra a mettersi in contatto con lui per continuare la lotta. L’appello dell’ancora sconosciuto generale non solleva particolari entusiasmi.
La RAF bombarda Amburgo e Brema.
19 giugno
Cadono in mano tedesca Brest e Nantes e, dopo una strenua difesa dei cadetti di Francia, anche Saumur.
Le navi francesi già alla fonda nei porti della Manica si mettono in salvo, parte in Gran Bretagna e parte nell’Africa settentrionale. Dimostrando una straordinaria abilità marinaresca, il capitano di vascello Ronarch riesce a far uscire dal bacino di carenaggio di Saint-Nazaire la corazzata Jean Bart, il cui allestimento non è ancora ultimato, e a raggiungere felicemente Casablanca.
Il governo tedesco si dichiara pronto a far conoscere le clausole per la cessazione delle ostilità e richiede l’invio di plenipotenziari suggerendo al governo francese di mettersi in contatto con l’italia per trattative analoghe.
Da Radio Londra il gen. De Gaulle parla nuovamente ai francesi: il discorso, questa volta, è politico, e segna la rottura definitiva del generale con il governo Pétain.
20 giugno
Da Lione, conquistata dalle truppe tedesche in mattinata, partono alcuni reparti corazzati in direzione delle Alpi per dare una mano agli italiani che hanno iniziato il loro attacco appunto sulle Alpi occidentali. Malgrado il parere contrario degli alti comandi e le difficoltà di cambiare la strategia difensiva (decisa alla vigilia della dichiarazione di guerra) in una strategia offensiva in tempi brevi, Mussolini ha infatti ordinato il 17 giugno di passare all’attacco della frontiera francese.
Seguendo il consiglio del governo tedesco, i francesi chiedono l’armistizio anche all’Italia.
Il ministro degli Esteri francese Paul Baudouin invia all’ambasciatore spagnolo accreditato in Francia, José Felix de Lequerica, i nominativi dei componenti la delegazione di plenipotenziari francesi che verranno inviati alla firma dell’armistizio con i tedeschi. Ne fanno parte l’ambasciatore Léon Noèl, il ministro plenipotenziario Rochard, l’ammiraglio Le Luc, i generali Parisot e Bergeret: presidente viene nominato il gen. Charles Huntziger. La direttiva è una sola: rompere immediatamente le trattative nel caso che i tedeschi chiedano la consegna della flotta. Alle 14 la delegazione parte alla volta di Rethondes, nella foresta di Compiègne.
I tedeschi promulgano importanti disposizioni in materia finanziaria: una di queste estende anche alla Francia l’istituzione delle Reichskreditkassen, istituti di emissione creati durante la guerra per le truppe dei territori occupati. I nuovi organismi emetteranno biglietti di banca che avranno nel paese corso legale al pari del franco. Un altro provvedimento di carattere economico-finanziario attuato quasi contemporaneamente è il Devisenschutzkommandos, in base al quale vengono immediatamente congelati tutti i conti bancari stranieri e bloccati i risparmi dei cittadini francesi.
21 giugno
Ore 15,30: a Rethondes, nella foresta di Compiègne, sullo stesso vagone ferroviario dove l’ 11 novembre 1918 era stata firmata la resa della Germania alla fine della I guerra mondiale, Hitler riceve i plenipotenziari francesi.E' il capo di Stato Maggiore Generale della Wehrmacht, gen. Keitel, a leggere il fascicolo che accusa la Francia di spergiuro e aggressione: viene quindi consegnato ai francesi il testo delle condizioni armistiziali: non sono ammesse discussioni, i francesi potranno tutt’al più chiedere chiarimenti.
Ore 20,30: il gen. C.L.C. Huntziger ottiene il permesso di mettersi in contatto telefonico con il comandante in capo delle forze armate francesi, gen. Weygand, cui comunica le pesanti condizioni dettate dai tedeschi: tre quinti del territorio nazionale verranno occupati dall’invasore, non saranno resi i prigionieri, le spese di occupazione verranno fissate a discrezione del vincitore, l’esercito sarà ridotto a 100.000 uomini.
Italia. Durissimo duello di artiglieria fra italiani e francesi.
22 giugno
Ore 18,30: il gen. C.L.C. Huntziger, presidente della delegazione francese, e il gen. Keitel, capo di Stato Maggiore Generale della Wehrmacht, firmano l’armistizio.
La 3à, 5à e 8à armata francese, intrappolate tra Epinal e Belfort, presso il confine svizzero, si arrendono.
Reparti della 1à armata italiana occupano Mentone.
23 giugno
Parlando dai microfoni di Radio Londra, De Gaulle propone la costituzione di un Comitato Nazioitale Francese.
Parte per Roma la delegazione francese per trattare l’armistizio.
24 giugno
Ore 19,15: a villa Olgiata, presso Roma, il gen. Huntziger per l’esercito francese e il gen. Badoglio per quello italiano firmano l’armistizio. Conquistate Saint-Etienne e Angouléme, i tedeschi occupano ora tutto il territorio a nord e ad ovest della linea Ginevra-Dole-Tours-Mont-deMarsan-confine spagnolo. Il Canale della Manica e tutta la costa atlantica sono in mano tedesca e costituiscono la difesa a lungo raggio della Germania per le operazioni in Atlantico.
25 giugno
Ore 1,35: entra in vigore l’armistizio franco-tedesco e cessano tutti i combattimenti sul suolo francese. Durante la brevissima campagna la Francia ha perduto 92.000 uomini; i feriti sono 250.000, 1.500.000 i prigionieri. Dal canto loro gli inglesi lamentano 3500 caduti e 14.000 feriti, i belgi 7500 morti e 16.000 feriti, gli olandesi 2900 caduti e 7000 feriti. Le perdite tedesche ammontano a 27.000 morti e 18.000 dispersi: i feriti sono 111.000.
Alla Camera dei Comuni ‘Churchill deplora la fine della Francia, critica il governo di Pétain, afferma che l’inghilterra deve salvare se stessa anche per salvare l’onore della Francia e il mondo.
26 giugno
L’Unione Sovietica intima alla Romania la cessione della Bessarabia e della Bucovina settentrionale (i russi hanno da poco occupato Estonia, Lettonia e Lituania).
La Turchia annuncia la propria non belligeranza.
27 giugno
Il governo di Londra prende misure atte a impedire che le navi da guerra francesi possano tornare nei porti metropolitani.
28 giugno>br> Il gen. Charles De Gaulle viene riconosciuto da Londra capo dei “francesi liberi”.
I sovietici occupano la Bessarabia e la Bucovina settentrionale dopo averne imposto la cessione alla Romania, sulla quale hanno esercitato pressioni i tedeschi.
Nel cielo di Tobruk, in Libia, muore il maresciallo Italo Balbo, governatore della Libia: l’aereo su cui stava rientrando da una ricognizione viene abbattuto per errore dalla contraerea italiana.
29 giugno
Il governo francese decide di trasferirsi da Bordeaux a Vichy.
30 giugno
I tedeschi occupano le Isole britanniche del Canale (Channel Jslands).
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Luglio 1940
1° luglio
Il generale Rodolfo Graziani è il nuovo comandante in capo delle forze armate italiane in Africa settentrionale e il nuovo governatore della Libia.
Nell’Africa Orientale, aerei italiani effettuano azioni di bombardamento notturne sulla stazione di Etteb. Vengono inoltre attaccate le basi aeronavali di Aden e Porto Sudan.
In una nota diramata dall’Oberkommando della Wehrmacht alle sue unità si parla per la prima volta dell’operazione “Seelowe”, cioè dell’azione che prevede uno sbarco in Inghilterra.
2 luglio
Il governo francese del maresciallo Pétain si trasferisce da Bordeaux a Vichy.
3 luglio
Le navi francesi ormeggiate nei porti di Plymouth, Portsmouth e Southampton vengono “catturate” dagli inglesi. Nel porto di Mers el-Kebir, presso Orano, una squadra inglese, la forza H del viceammiraglio Somerville, cannoneggia le unità francesi che vi avevano trovato rifugio dopo l’armistizio di Compiègne:risultano danneggiati l’incrociatore Dunkerque, le corazzate Provence e Bretagne e un cacciatorpediniere. Nell’azione perdono la vita 1300 marinai francesi. Riescono a sfuggire all’accerchiamento inglese l’altra corazzata della squadra francese Strasbourg, la portaerei Cornmandant-Teste e altri cinque cacciatorpediniere.
Nell’Africa Orientale Italiana, forze inglesi attaccano il presidio di Metemma. L’aviazione italiana ha nuovamente battuto Aden.
4 luglio
Verso sera arrivano nel porto di Tolone l’incrociatore da battaglia Strasbourg, la portaerei Commandant- Teste e i 5 cacciatorpediniere che sono riusciti a sfuggire all’accerchiamento inglese nel porto di Mers eI-Kebir, presso Orano.
5 luglio
In conseguenza dell’attacco inglese a Mers el-Kebir, la Francia di Vichy rompe le relazioni diplomatiche con l’Inghilterra. L’operazione “Catapult" provoca le risentite proteste anche dei francesi che vivono in Gran Bretagna.
Una azione di rappresaglia condotta da aerosiluranti francesi contro Gibilterra non provoca danni: sarà questo il solo atto ostile della marina francese in risposta all’azione di Mers el-Kebir.
6 luglio
Hitler propone all’inghilterra pace e collaborazione sulla base di una spartizione del mondo.
7 luglio
L’ammiraglio francese Godfroy e l’inglese Cunningham si accordano per neutralizzare, senza ricorrere ad azioni di forza, le unità francesi alla fonda nel porto di Alessandria.
8 luglio
Attaccate da motosiluranti e da siluri lanciati da aerosiluranti britanniche, le corazzatè francesi Richelieu e Jean Bart, rispettivamente nei porti di Dakar e Casablanca, vengono gravemente danneggiate e poste fuori combattimento per parecchi mesi.
Dichiarazione pubblica di Ch. De Gaulle a Londra: il generale deplora la decisione presa dal governo britannico e afferma che tutti i francesi sono sgomenti e addolorati.
9 luglio
Al largo della costa calabra, all’altezza di Punta Stilo, si ha il primo scontro navale di un certo rilievo tra una squadra inglese (1 portaerei, 3 corazzate, 5 incrociatori leggeri, 6 cacciatorpediniere), comandata dall’ammiraglio A.B. Cunningham, e una italiana (2 corazzate, 6 incrociatori pesanti, 12 leggeri e numerosi cacciatorpediniere), guidata dall’ammiraglio I. Campioni.Lo scontro si conclude quando l’ammiraglia italiana, la corazzata Giulio Cesare, viene colpita dall’ammiraglia inglese Warspite. L’ammiraglio Campioni riesce comunque a dirigersi verso Messina.
10 luglio
L’Assemblea Nazionale francese concede i pieni poteri al maresciallo Pétain con 569 voti a favore e 80 voti contrari.
11 luglio
Viene formato il primo governo della Francia di Vichy.
L’ammiraglio tedesco Erich von Raeder cerca di dissuadere Hitler dall’attaccare l’Inghilterra dal mare e pertanto di non dare il via all’operazione “Seelòwe".
12 luglio
In un memorandum il generale tedesco Alfred Jodl esprime la sua opinione sull’operazione “Seelòwe”: le obiettive difficoltà dell’azione sarebbero superabili se l’invasione assumesse “l’aspetto dell’attraversamento in forze di un fiume su un fronte molto ampio...”. Aggiunge che la parte dell’artiglieria, in questa operazione, dovrebbe essere assolta dalla Luftwaffe.
13 luglio
Dopo aver a lungo discusso con i suoi più stretti collaboratori dei tempi e dei modi per l’attacco all’Inghilterra, Hitler emana la direttiva n. 1 7 in cui si delinea la strategia che verrà seguita dalle tre armi in vista dell’invasione della Gran Bretagna. L’offensiva aerea generale inizierà il 5 agosto e suo scopo preciso sarà l’eliminazione della RAF. A questo scopo sono pronti 2669 apparecchi divisi in tre flotte aeree: la n.5,del gen. Stumpfl, di stanza in Scandinavia, interverrà nel Nord della Gran Bretagna; la Luftflotte n.2 di Kesselring, con quartier generale a Bruxelles, “curerà” l’Inghilterra fino alla linea Portsmouth-Oxford-Manchester; l’ultima flotta aerea, la 3à, attaccherà le regioni occidentali e sudoccidentali dell’Isola.
14 luglio
A Whitehall, a Londra, il generale De Gaulle passa in rassegna i primi reparti della Francia Libera.
15 luglio
Nell’Africa Orientale, l’aviazione italiana bombarda la base navale di Aden.
16 luglio
Hitler emana la direttiva n. 16: “Poiché l’inghilterra, nonostante la sua situazione disperata, non lascia scorgere alcun segno di comprensione, ho stabilito di preparare contro di essa un’operazione terrestre e, se fosse necessario, di eseguirla...”. E' il “via” ufficiale alla preparazione dell’operazione “Seelòwe”.
17-18 luglio
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19 luglio
Parlando a Berlino, Hitler lancia un ultimo appello all’Inghilterra. Tra l’altro, afferma: “La coscienza mi obbliga a lanciare all’Inghilterra un nuovo appello alla ragione... Non voglio assolutamente e per nessun motivo continuare questa lotta. Deploro le vittime che essa causa e vorrei risparmiarle. Il signor Churchill troverà forse in queste parole una prova del mio dubbio sull’esito finale: ma mi sono liberato la coscienza...”.
Il presidente americano Roosevelt firma il Two-Ocean Navy Expansion Act che prevede un forte potenziamento della flotta americana.
20 luglio
All’offerta di pace di Hitler, Churchili risponde per bocca del suo ministro degli Esteri Lindley Wood Halifax: “La Germania avrà pace se evacuerà tutti i territori che ha occupato, restaurerà le libertà che ha abbattuto e darà garanzie per l’avvenire”.
21 luglio
L’Unione Sovietica si annette gli stati baltici(Estonia, Lettonia e Lituania)conferendo loro lo status di repubbliche autonome.
22 luglio
Gli inglesi costituiscono lo S.O.E. (Special Operations Executive) per coordinare azioni di Commandos e la lotta clandestina nei paesi occupati dai tedeschi.
23-24 luglio
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25 luglio
Formazioni aeree italiane bombardano la base navale di Alessandria.
26 luglio
Aerei italiani effettuano un bombardamento aereo notturno sulla base di Gibilterra.
27-28 luglio
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29 luglio
In un memorandum redatto dallo Stato Maggiore della marina tedesca si sostiene che lo sbarco sulle coste inglesi potrebbe essere effettuato solamente nella seconda metà del mese di settembre e neppure in questo caso la marina potrebbe sostenerlo dal mare.
30 luglio
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31 luglio
Hitler convoca i più alti ufficiali della marina per fare il punto della situazione. L’ammiraglio Raeder, comandante in capo dell’arma, espone ancora una volta, in maniera particolareggiata, le difficoltà di attraversare la Manica con i mezzi attualmente a sua disposizione; sostiene che comunque, secondo il suo parere, l’operazione “Leone marino” sarebbe opportuno rimandarla dal 13 a una data compresa tra il 19 e il 26 settembre, per sfruttare le maree favorevoli, e soprattutto limitarla allo stretto di Dover.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Agosto 1940
1° agosto
Hitler dirama la direttiva ultrasegreta n. 17 con l’ordine categorico per l’aviazione tedesca di “schiacciare l’aviazione inglese con tutti i mezzi a sua disposizione".
2 agosto
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3 agosto
In Africa Orientale, inizia l’attacco italiano contro la Somalia britannica.
4 agosto
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5 agosto
Causa le avverse condizioni atmosferiche, i tedeschi sono costretti a rimandare l’inizio dell’offensiva aerea contro la Gran Bretagna.
6-7 agosto
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8 agosto
Uno speciale statuto approvato a Londra da Churchill e dal generale De Gaulle regola le condizioni di impiego dei volontari della “Francia Libera".
9-10 agosto
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11 agosto
Alla vigilia dell’attacco aereo tedesco, l’Inghilterra dispone di 704 caccia operativi, di cui 620 tra Hurricane e Spitfire,appoggiati da 350 bombardieri. La Germania, dal canto suo, può disporre di ben 2669 velivoli, in buona parte bombardieri: bombardieri orizzontali (1015 tra Do-17, Do-217, Do-215, He-111, Ju-88); 346 sono i bombardieri in picchiata (Stukas) Ju-87, monomotori; 375 caccia-bombardieri Me-110,bimotori. La caccia comprende 933 velivoli monomotori Me-109.
12 agosto
Formazioni di bombardieri tedeschi attaccano sei importanti stazioni radar nell’inghilterra meridionale.
13 agosto
È il “Giorno dell’aquila”,l'Adlertag, come viene battezzato con nome convenzionale il primo giorno dell’azione di bombardamento cui l’aviazione tedesca sottoporrà per settimane i centri inglesi, i campi di aviazione, gli stabilimenti aeronautici. In questa prima giornata i tedeschi impiegano complessivamente 1485 velivoli e ne perdono 45:gli inglesi perdono 13 caccia e 7 piloti. Ma fin da questa iniziale fase della battaglia, la Luftwaffe mostra tutti i suoi difetti e manchevolezze: gli Stukas ad esempio, con i loro 300 km/h di velocità massima e la possibilità di volare a una quota di solo 3500 m, sono facile preda degli Spitfire,più maneggevoli e soprattutto più veloci (possono raggiungere infatti i 600 km/h e superare i 10.000 m di quota); e cosi ancora i cacciabombardieri Me- 110 non brillano per manovrabilità, i bombardieri Dornier, Heinkel e Ju-88 possono trasportare solo circa 500 kg di bombe e hanno quindi una capacità distruttiva estremamente ridotta rispetto al rischio di portarli sugli obiettivi e quindi di poter essere abbattuti dai caccia nemici. Comunque, secondo lo Stato Maggiore tedesco, 4 giorni dovevano essere sufficienti per demolire la difesa aerea inglese a sud della linea Londra-Gloucester e 4 settimane per eliminare la RAF al completo.
14 agosto
Giornata di cattivo tempo; si registrano solo 500 sortite di aerei tedeschi sull’inghilterra:gli obiettivi sono le linee ferroviarie vicine alla costa e i centri operativi della RAF nel Sud del paese.
15 agosto
Approfittando della giornata serena, l’aviazione tedesca lancia un attacco in grande stile. Almeno 7 grandi incursioni spazzano l’Inghilterra: vi vengono impiegate tutte e tre le Luftflotten in una serie di attacchi coordinati contro obiettivi situati anche a notevole distanza l’uno dall’altro. Tutte le azioni tedesche, iniziate alle 11,30 circa e conclusesi attorno alle 18,30, sono tenacemente contrastate dall’aviazione e dalla contraerea britanniche.
16 agosto
Nuove incursioni aeree sull’inghilterra. La Luftwaffe attacca in varie riprese numerosi campi d’aviazione inglesi danneggiando gravemente quello di Tangmere.
17 agosto
I tedeschi ritirano dal gruppo delle forze aeree d’attacco gli Stukas, che si sono rivelati decisamente troppo vulnerabili.
Hitler proclama il blocco totale delle Isole Britanniche.
Il ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop spegne bruscamente la campagna “anti-Grecia” iniziata tre giorni prima in Italia dal ministro degli Esteri di Mussolini Galeazzo Ciano: Hitler non vuole (per ora) complicazioni militari nei Balcani.
Lo Stato Maggiore ellenico dà inizio alla mobilitazione vera e propria richiamando alcune categorie di riservisti residenti in Ciamuria, Epiro e Macedonia occidentale.
18 agosto
La Luftwaffe scatena nuovi pesanti attacchi contro i campi d’aviazione inglesi nelle tre contee meridionali del Kent, del Surrey e del Sussex, perdendo 71 apparecchi contro 27 della RAF.
19 agosto
Gli italiani, dopo una rapida avanzata, occupano Berbera, capitale della Somalia britannica.
Mussolini scrive al gen. Rodolfo Graziani, governatore di Libia e comandante in capo delle forze armate italiane dell’Africa settentrionale, in relazione ai futuri obiettivi strategici. Sostiene tra l’altro: “... L’invasione della Gran Bretagna è decisa, è in corso di ultimazione come preparativi e avverrà.Circa l’epoca, può essere tra una settimana o fra un mese. Ebbene, il giorno in cui il primo plotone di soldati germanici toccherà il territorio inglese voi simultaneamente attaccherete. Ancora una volta vi ripeto che non ci sono obiettivi territoriali, non si tratta di puntare su Alessandria e nemmeno su Sollum. Vi chiedo soltanto di attaccare le forze inglesi che avete di fronte. Mi assumo la piena responsabilità personale di questa decisione... ».
20 agosto
In Grecia vengono mobilitate alcune classi di specialisti della difesa contraerea.
21 agosto
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22 agosto
Mussolini ordina di rinviare, senza però dire fino a quando, ogni preparativo di guerra contro la Grecia.
23 agosto
In Grecia vengono poste in opera le ostruzioni di reti per sbarrare i porti principali, specie quelli ionici.
24 agosto
Massiccia incursione aerea tedesca su Northweald e Hornchurch, due centri nevralgici del comando aereo inglese.
24-25 agosto
Durante un’incursione notturna, aerei tedeschi sganciano (forse per errore)alcune bombe su Londra: il primo ministro Winston Churchill ordina per rappresaglia un’incursione della RAF su Berlino.
26 agosto
Aerei della RAF bombardano Berlino:qualche tempo prima, Hermann Gòring aveva assicurato Hitler che un’eventualità del genere non si sarebbe mai verificata.
27 agosto
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28 agosto
Arrivano a Londra gli ufficiali di collegamento dell’esercito e della marina inglesi distaccati a Dakar, nell’Africa Occidentale francese, prima del crollo della Francia davanti alle divisioni tedesche.
29 agosto
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30 agosto
Nuova offensiva aerea tedesca contro i centri operativi del comando aereo inglese del sud.
31 agosto
Ricognitori inglesi in missione al di là della Manica rivelano la massiccia presenza di mezzi da sbarco tedeschi.
La RAF perde 39 apparecchi mentre i tedeschi arrecano gravi danni a Debden (a nord di Londra), Biggin Hill e Hornchurch (quest’ultima alla periferia di Londra), tre dei centri operativi del comando aereo inglese.
Dalla rada di Scapa Flow, la principale base navale britannica, salpano le unità che formano la “Forza M”, vale a dire la squadra navale che deve appoggiare lo sbarco a Dakar, nell’Africa Occidentale francese, del gen. De Gaulle e dei suoi 2700 uomini della Francia Libera. Lo scopo è di trovare nuovi consensi al suo movimento e, soprattutto, di sottrarre alla Francia di Vichy le colonie francesi dell’Africa equatoriale e, possibilmente, di quella settentrionale. Il piano, esposto da De Gaulle ai governanti inglesi ai primi di agosto, aveva trovato un entusiastico sostenitore nel premier Churchill anche perché il generale francese aveva abilmente convinto l’alleato che uno sbarco di sorpresa a Dakar avrebbe probabilmente incontrato scarsa resistenza.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Settembre 1940
1° settembre
Nuova incursione degli aerei della Luftwaffe sul centro operativo di Biggin Hill.
2 settembre
Si ripete l’incursione aerea su Biggin Hill.
3 settembre
Viene firmato l’accordo tra Stati Uniti e Gran Bretagna in base al quale l’America fornirà alla marina inglese 50 cacciatorpediniere ottenendo in cambio l’affitto per 99 anni di basi nelle Bahamas, in Giamaica, Santa Lucia, Trinidad e Antigua.
4 settembre
Hitler dichiara: “Ho tentato di risparmiare gli inglesi. Essi hanno scambiato per debolezza la mia umanità e rispondono assassinando donne e bambini tedeschi” (si riferisce al bombardamento della RAF su Berlino della notte tra il 25 e il 26 agosto, che ha causato una ventina di morti tra la popolazione civile). “Raderà al suolo le loro città.”
Pétain esonera dal suo incarico il ministro della Difesa Nazionale gen. Maxime Weygand.
Lodo di Vienna. Sotto le forti pressioni dell’Asse e in seguito all’arbitrato pronunciato il 30 agosto a Vienna da Ribbentrop e Ciano, i romeni sono costretti a cedere all’Ungheria gran parte della Transilvania settentrionale, abitata prevalentemente dalla popolazione ungherese degli Székely. Ma oltre a questa zona,e nonostante le resistenze opposte da re Carol Il e dal suo primo ministro Gigurtu, deve anche concedere agli ungheresi una vasta fascia di territorio abitata da 3 milioni di romeni e comprendente le città di Cluj e di Oradea-Mare.
5 settembre
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6 settembre
I bombardamenti tedeschi degli impianti portuali lungo la costa meridionale inglese fanno scattare l’allarme di invasione di secondo grado, che significa: “Probabile attacco entro tre giorni”.
7 settembre
Ore 17: 300 bombardieri tedeschi, scortati da 600 caccia, sganciano su Londra 337t di bombe: obiettivo preferito l’arsenale di Woolwich e i docks sul Tamigi. Si scatenano paurosi incendi. Alle 20,07 i comandanti in capo delle forze armate inglesi lanciano la parola d’ordine “Cromwell”, che significa: “Probabile invasione della Gran Bretagna entro 24 ore”. Dunque Hitler sta mantenendo la promessa fatta nel discorso del 4 settembre: “Raderò al suolo le loro città”.
Romania. Facendo leva sul malcontento della popolazione per le cessioni territoriali subite dal paese, il movimento ultranazionalista e antisemita della “Guardia di Ferro” suscita disordini, provocando l’abdicazione di re Carol 11, cui succede il principe ereditario Michele,e l’assunzione del potere da parte del generale Antonescu, che si proclama “Conducator” e instaura la dittatura militare.
8 settembre
Durante la notte 200 bombardieri della 3à Luftflotte prendono di mira le centrali elettriche e le linee ferroviarie di Londra.
9 settembre
Nuova incursione di bombardieri tedeschi su Londra. Durante l’azione vengono abbattuti 28 aerei attaccanti: i britannici perdono 19 caccia.
10 settembre
Consiglio di guerra a Berlino: dal momento che la resistenza della RAF continua e che a tutt’ora la vitalità della caccia inglese è tale che non può essere garantito uno sbarco senza sorprese sulle coste della Gran Bretagna, la data di inizio dell’operazione “Leone marino” (Seelòwe) viene spostata al 14 (in realtà l’invasione vera e propria non avrebbe potuto avere inizio prima del 24 settembre avendo la marina da guerra tedesca bisogno di ben 10 giorni di preavviso). La Luftwaffe ha ancora qualche giorno di tempo per mettere a tacere la RAF.
Incursioni aeree italiane sul porto di Giaffa, in Palestina, e sulla ferrovia Alessandria-Marsa Matruh. Dall’Africa Orientale viene compiuta un’incursione sulla base aerea di Porto Sudan: il comunicato del Comando Supremo italiano parla di vari velivoli colpiti a terra e di uno abbattuto in volo.
Incursioni di aerei inglesi su Massaua, Asmara e Dessiè (in Africa Orientale) e in Cirenaica.
11 settembre
Le unità della “Forza M” britannica si trovano a circa 300 miglia a nord-est di Dakar; contemporaneamente si viene a sapere che una squadra francese formata da 3 incrociatori e 3 grandi cacciatorpediniere è entrata nell’Atlantico dallo stretto di Gibilterra e sta dirigendo verso sud-ovest, cioè verso Dakar, con l’evidente intento di contrastare lo sbarco dei volontari della Francia Libera di De Gaulle.
12-13 settembre
A causa della scarsa visibilità si riducono notevolmente le incursioni della Luftwaffe su Londra; diminuiscono anche gli attacchi notturni.
Il 13 ha inizio l’offensiva italiana in Egitto.
14 settembre
Viene rimandato al 17 l’avvio all’operazione “Seelòwe”: l’eventuale giorno X viene quindi a cadere al 27 settembre (avendo bisogno la Kriegsmarine di 10 giorni per preparare e coordinare l’azione), che è tra l’altro l’ultimo giorno di settembre in cui le maree saranno favorevoli ad uno sbarco.
15 settembre
Per tutta la giornata e la notte giungono a ondate su Londra i bombardieri tedeschi; le distruzioni che provocano sono catastrofiche, ma non sono centrati obiettivi bellici importanti. Altre formazioni della Luftwaffe puntano su Southampton cercando di colpire gli stabilimenti aeronautici della città, ma incontrano una violenta reazione contraerea. Durante la notte vengono attaccate anche Bristol, Cardiff, Liverpool e Manchester. I tedeschi, che hanno gettato nella battaglia odierna 230 bombardieri e 700 caccia, lamentano la perdita di 60 velivoli; gli inglesi ne hanno perduti solo 23. Si conclude dunque con una vittoria inglese la giornata in cui Gòring aveva sperato di assestare il colpo di grazia alla caccia britannica.
Truppe italiane occupano Sollum (Al-Salum) nell’Egitto occidentale, nei pressi del confine con la Cirenaica (regione orientale della Libia).
16 settembre
Gli italiani raggiungono e occupano Sidi-el-Barrani sulla costa della Marmanca, a est di Sollum.
17 settembre
L’operazione “Leone marino” viene ulteriormente rinviata “fino a nuovo ordine”.
18-19 settembre
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20 settembre
Si registrano incursioni di aerei inglesi nelle zone di Tobruk e Sollum, in Africa settentrionale.
21 settembre
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22 settembre
Dal 13 agosto, “Giorno dell’aquila” (Adlertag), ad oggi sono state sganciate sull’inghilterra non meno di 15.000 t di bombe.
23 settembre
Le unità inglesi della “Forza M” si trovano poco al largo di Dakar pronte a dare inizio all’operazione voluta da De Gaulle, intesa a sbarcare truppe della Francia Libera nell’Africa settentrionale francese. Si spera che le forze di Vichy non oppongano resistenza. Alle 7 il gen. De Gaulle lancia un inutile appello-radio alle autorità della colonia francese chiedendo di poter sbarcare con le sue truppe. Lo stesso pressante appello viene ripetuto alle 8, dopo che cinque emissari del generale, che avrebbero dovuto consegnare un messaggio al governatore Boisson, vengono respinti senza tanti complimenti, rischiando anzi di venire imprigionati. Anche un terzo appello resta inascoltato nonostante le minacce di ricorso alla forza: alle 10,50, anzi, le batterie costiere di Dakar e le unità alla fonda nel suo porto aprono il fuoco contro le navi inglesi. Queste rispondono. Intanto si mettono in atto i tentativi di sbarco che vengono però puntualmente bloccati.
24 settembre
Aerei decollati dalla portaerei inglese Ark Royal tentano di colpire le batterie costiere di Dakar e la temibilissima corazzata Richelieu. Viene colpita dai francesi, non gravemente, la corazzata inglese Barham.
25 settembre
Anche la seconda corazzata della squadra inglese, la Resolution, viene centrata dai proiettili francesi e gravemente danneggiata. Le difese di Dakar continuano a dare prova di grande efficienza e precisione. Da parte dei comandanti inglesi e dello stesso gen. De Gaulle ci si rende ormai conto che uno sbarco richiederebbe un sacrificio troppo grande di uomini e mezzi.
26 settembre
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27 settembre
A Berlino i rappresentanti di Germania (il ministro degli Esteri von Ribbcntrop), Italia (il ministro degli Esteri Ciano) e Giappone (l’ambasciatore Saburo Kurusu) firmano il Patto Tripartito.L’accordo, oltre all’obbligo della reciproca assistenza militare in caso di attacco di un paese non ancora coinvolto nel conflitto, riconosce agli italo-tedeschi il disegno di stabilire un “nuovo ordine” in Europa e ai giapponesi il piano di imporre il loro “ordine nuovo” in Asia.
28 settembre
Incursioni aeree inglesi nella regione di Sollum non provocano, secondo fonti italiane, nessun danno.
29 settembre
Battaglia aerea presso le coste della Marmarica tra formazioni italiane e inglesi; fonti italiane assicurano che la caccia nemica ha perduto 3 aerei del tipo Hurricane.
30 settembre
Dall’inizio dell’offensiva aerea su Londra, il 7 settembre, a tutt’oggi, la caccia inglese ha perso 247 apparecchi, contro i 433 della Luftwaffe.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Ottobre 1940
1° ottobre
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2 ottobre
Hitler non ha ancora perduto la speranza di poter effettuare lo sbarco in Inghilterra (operazione “Leone Marino”) nonostante le sollecitazioni dei comandanti dell’esercito e della marina ad abbandonare il piano per evitare di esporre inutilmente alle incursioni dei bombardieri inglesi le unità che già sono state ammassate nei porti europei.
3 ottobre
Partono da Freetown, capitale della Sierra Leone, dove si erano rifugiate, le navi della “Forza M” che avevano partecipato tra il 23 e il 25 settembre all’azione contro Dakar: scortano le forze della Francia Libera di De Gaulle a Douala nel Camerun francese. Non fanno parte della squadra le corazzate Barham e Resolution che hanno preso la strada del Mediterraneo: la Resolution si fermerà a Gibilterra per riparare i danni subiti nel corso della battaglia di fronte a Dakar.
4 ottobre
lncontro Mussolìni-Hlitler al Brennero.Hitler raccomanda che non si intraprendano azioni che non siano “di assoluta utilità all’Asse”. Sono presenti i rispettivi ministri degli Esteri Ciano e Ribbentrop. Il Fuhrer offre la collaborazione delle sue truppe nella lotta in Africa settentrionale.Il Duce declina l’offerta.
5 ottobre
Cessano del tutto gli attacchi diurni degli aerei della Luftwaffe sull’Inghilterra: continuano invece, senza sosta, i bombardamenti notturni.
6 ottobre
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7 ottobre
Accogliendo una richiesta rivoltagli già dal principio di settembre da re Carol e rinnovatagli da Antonescu (la Romania si appoggia naturalmente alla Germania, poiché la rivale Ungheria ha nell’Italia la sua paladina tradizionale), Hitler invia forze in Romania, per riorganizzare l’esercito e presidiare i pozzi di Ploesti.
Cospicui rinforzi inglesi, australiani, neozelandesi, indiani sbarcati ad Alessandria sono subito fatti affluire verso Marsa Matruh.
8 ottobre
A causa della costituzione, avvenuta il 27 settembre, del Patto Tripartito, la Gran Bretagna non accede alla richiesta nipponica di chiudere la “strada della Birmania”, attraverso la quale i rifornimenti occidentali possono giungere all’esercito di Chiang Kai-shek.
9-11 ottobre
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12 ottobre
Hitler rinuncia all’attuazione dell’operazione “Seelòwe” contro l’Inghilterra, che viene definitivamente rinviata alla primavera dcl 1941.
Mussolini viene a sapere che Hitler ha occupato i pozzi petroliferi romeni “per proteggerli” (non si sa da chi). Il colpo di mano manda su tutte le furie il capo del fascismo che, stizzito, confida a Ciano: “Hitler mi mette sempre di fronte al fatto compiuto,ma questa volta lo pago con la stessa moneta: saprà dai giornali che ho occupato la Grecia, cosi l’equilibrio verrà ristabilito”.
13 ottobre
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14 ottobre
Il maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, capo di Stato Maggiore Generale italiano, fa sapere a Mussolini che per sconfiggere la Grecia gli occorrono non meno di 20 divisioni e tre mesi di tempo.
15 ottobre
Mussolini indice a Palazzo Venezia una riunione cui prendono parte il ministro degli Esteri Ciano, il capo di S.M.G. maresciallo Pietro Badoglio, il sottosegretario alla Guerra gen. Ubaldo Soddu, il sottocapo di S.M. dell’Esercito gen. Mario Roatta, il comandante delle truppe italiane in Albania gen. Sebastiano Visconti Prasca e il luogotenente del re in Albania Francesco Jacomoni di San Savino. Oggetto della riunione: l’occupazione della Grecia (per controbilanciare la penetrazione tedesca in Romania). Si parla di una campagna di due settimane, da iniziare il 26 ottobre (la data sarà poi spostata di due giorni). Ciano viene incaricato di provocare il “casus belli”.
Il maresciallo Hermann Gòring emana una direttiva nella quale vengono specificati gli obiettivi principali della guerra-lampo aerea tedesca sull’Inghilterra: essi saranno, nell’ordine: Londra, le fabbriche aeronautiche, la zona industriale Birmingham-Coventry e le basi dei caccia.
16 ottobre
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17-20 ottobre
8 U-Boote attaccano successivamente i convogli SC 7 e HX 79 affondando 31 navi per 152.000 t.
21 ottobre
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22 ottobre
Re Boris III di Bulgaria, invitato a partecipare alla prossima impresa contro la Grecia, respinge l’invito di Mussolini.
23 ottobre
Hitler incontra a Hendaye, cittadina francese nel dipartimento dei Bassi Pirenei, il capo dello stato spagnolo gen. Francisco Franco, cui chiede l’intervento nel conflitto al fianco delle potenze dell’Asse: in cambio Hitler promette al suo interlocutore l’annessione del territorio di Gibilterra alla Spagna.
24-25 ottobre
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26 ottobre
È pronto l’ultimatum alla Grecia, che il ministro italiano ad Atene Emanuele Grazzi dovrà consegnare alle ore 3 del 28 ottobre. Nel documento si accusa la Grecia di atteggiamento non neutrale nei confronti dell’Italia e si intima al governo greco di consentire alle forze italiane di occupare, a garanzia della neutralità greca e per la durata del presente conflitto con l’inghilterra, alcuni punti strategici in territorio greco... Ove le truppe italiane dovessero incontrare resistenza, tali resistenze saranno piegate con le armi e il governo greco si assumerebbe la responsabilità delle conseguenze”.
27 ottobre
Hitler è informato della decisione di Mussolini di attaccare la Grecia.
28 ottobre
Alle ore 3, secondo le istruzioni, Grazzi presenta al primo ministro greco Metaxas l’ultimatum italiano. Metaxas lo prende per quello che è, ossia una vera e propria dichiarazione di guerra; perciò d’accordo col re lo respinge e afferma che la Grecia resisterà con tutte le sue forze. All’alba, le truppe italiane dislocate in Albania (complessivamente 105.000 uomini comprendenti un “Gruppo litorale” e le divisioni Siena, Ferrara, Piemonte, Parma, Venezia, Arezzo, la divisione corazzata Centauro e la divisione alpina Julia) “varcano la frontiera greca e penetrano per vari punti in territorio nemico”. Le divisioni Ferrara, Centauro e Siena avanzano lungo il litorale puntando alla conca di Giànnina (Ioannina) superando il fiume Kalamas. Alla loro sinistra la divisione Julia punta sul passo di Metsovo per tagliare i collegamenti dei greci tra l’Epiro e la Macedonia. Piu' a nord, la Parma e la Piemonte si attestano a difesa della conca di Corcia (alb. Korcè). Le condizioni atmosferiche, pessime, favoriscono i difensori.
Alle ore 11, Mussolini e Hitler si incontrano a Firenze, alla stazione di Santa Maria Novella. Hitler ha appreso a Bologna, “dai giornali”, come voleva Mussolini, dell’azione italiana in Grecia. Ma sa nascondere assai bene la propria irritazione; mette anzi a disposizione dell’alleato le divisioni paracadutiste che potrebbero rendersi necessarie per l’occupazione dell’isola di Creta.I due dittatori esaminano la situazione generale; Hitler afferma che non firmerà alcun trattato di pace con la Francia se questa non acconsentirà a soddisfare le rivendicazioni italiane(giudicate “assai modeste”); circa la Spagna, gli sembra che sia in preda a un grande disordine e che le sue richieste di materiali siano troppo gravose per l’Asse. Quanto alla Russia, Hitler afferma: “La mia diffidenza verso Stalin è pari alla diffidenza di Stalin verso di me”. Esistono tuttavia accordi che “immobilizzano” la Russia, e a garanzia di tale immobilità stanno 180 divisioni tedesche pronte a entrare in azione. Conta di piegare la resistenza dell‘Inghilterra con i bombardamenti aerei; ringrazia Mussolini per l’aiuto dato dai sommergibili italiani alla guerra.
23-30 ottobre
Proseguono le operazioni degli italiani contro i greci.
31 ottobre
Il bollettino di guerra 146 del Comando Supremo italiano annunzia: “Le nostre unità proseguendo l’avanzata nell’Epiro hanno raggiunto il fiume Kalamas in vari punti. Le sfavorevoli condizioni atmosferiche e le interruzioni create dal nemico in ritirata non rallentano il movimento delle nostre truppe. La nostra aviazione ha bombardato il porto di Patrasso colpendo piroscafi nemici carichi di truppe, la base di Lepanto, baraccamenti di truppe greche al passo Metsovo e importanti apprestamenti e nodi stradali nella valle del Kalamas”. Ma in realtà l’offensiva italiana, condotta senza convinzione, si va già esaurendo.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Novembre 1940
1° novembre
Prosegue la Battaglia d’Inghilterra. Dall’Adlertag (13 agosto) gli inglesi hanno perduto 827 aerei, abbattendone 2409.
2 novembre
Fronte greco-albanese. Dal bollettino di guerra 148 del Comando Supremo italiano: “In Grecia, azioni delle nostre truppe sono in corso nella valle del Kalamas in direzione di Giànnina e sulle alture del Pindo”. Risalendo la valle della Voiussa (alb. Vijosè, gr. Aoos), gli italiani riescono a occupare il villaggio di Vovousa, presso il passo di Metsovo, di notevole importanza strategica. Viene segnalata anche una discreta attività dell’aviazione italiana, le cui capacità operative sono tuttavia fortemente ostacolate dal maltempo. Frattanto i greci si vanno organizzando sotto l’energica guida del capo di Stato Maggiore gen. Alexandros Papagos. La mobilitazione generale doveva fornire a quest’ultimo forze sufficienti per tenere in scacco gli italiani: 15 divisioni e 4 brigate di fanteria, oltre a 1 divisione di cavalleria.
3 novembre
Nella notte aerei inglesi hanno tentato un’incursione su Napoli: secondo fonti italiane il fuoco di sbarramento contraereo ha costretto i velivoli attaccanti a sganciare le bombe in aperta campagna (“causando un morto e alcuni feriti”), e ad allontanarsi rapidamente.
4 novembre
Fronte greco-albanese.I greci passano decisamente al contrattacco, e a farne le spese è soprattutto la divisione alpina Julia, sorpresa presso il passo di Metsovo. Sette divisioni greche la aggrediscono di fianco e a tergo puntando sulla conca di Corcia (Korcè), dove le divisioni Parma e Piemonte, e poi Venezia e Arezzo fatte accorrere dal confine iugoslavo, sono travolte. I greci minacciano di aggirare tutto lo schieramento italiano raggiungendo la strada Corcia-Perati.
5 novembre
Un secondo tentativo dell’aviazione inglese di raggiungere e bombardare Napoli viene frustrato dalla contraerea italiana.
La corazzata tascabile tedesca Scheer attacca un convoglio inglese nell’Atlantico.
6 novembre
Con una maggioranza di oltre 4,5 milioni di voti sull’avversario, il repubblicano Wendell Willkie, il democratico Franklin Delano Roosevelt è eletto per la terza volta alla presidenza degli USA.
7 novembre
Aerei della RAF bombardano le fabbriche di munizioni Krupp a Essen.
8 novembre
Fronte greco-albanese.Di fronte alla situazione, il comando italiano dà l’ordine di ritirata. Per difficoltà di comunicazioni, questo non giunge a tutti i reparti. La divisione Julia, o quanto ne resta, riesce a stento a ripassare il ponte di Perati, e ciò non in base a istruzioni del comando italiano, ma per decisione del comandante presa in seguito alle notizie captate da Radio Londra, la quale annuncia che “la divisione alpina sarà schiacciata da tre divisioni”.
9 novembre
Fronte greco-albanese.Il gen. Ubaldo Soddu assume il comando del Gruppo di armate di Albania, che raggruppa le divisioni operanti sul fronte greco. Visconti Prasca è in pratica esonerato dal comando.
10 novembre
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11 novembre
Ore 22,40: i siluri di 12 aerei inglesi del tipo Swordfish, decollati dalla portaerei inglese Jllustrious, che naviga a 170 miglia allargo delle coste italiane, nello Ionio, colpiscono nel porto di Taranto le corazzate Cavour e Littorio (quest’ultima, con la gemella Vittorio Veneto, è la più recente della classe e stazza ben 35.000 t). Ore 23,30: una seconda ondata di 9 Swordfish provenienti come i primi dalla lllustrious sventrano la corazzata Duilio. È un colpo molto duro per la flotta italiana che perde la metà delle sue corazzate.
Nella notte gli incrociatori inglesi Orion, Sydney e Ajax, e i cacciatorpediniere Nubian e Mohawk affondano nel Canale d’Otranto 4 mercantili italiani.
12 novembre
Fronte greco-albanese.Contenuta la spinta italiana e avendo a disposizione oltre 100 battaglioni contro una cinquantina del nemico, Papagos si prepara a un grande contrattacco su tutta la linea del fronte, che va dal Lago di Prespa, attraverso il monte Morova e il massiccio del Grammos, allo Ionio lungo la valle del fiume Kalamas.
Incursione aerea inglese su Brindisi, Taranto e Bari.
Il generale Alfred Jodl, capo dell’ufficio operativo del Comando Supremo della Wehrmacht, il più ascoltato dei consiglieri militari di Hitler, consegna al Fuhrer un rapporto in cui si sostiene l’impossibilità (almeno per il momento) di uno sbarco tedesco in Inghilterra.
13 novembre
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14 novembre
Nella notte, 449 aerei tedeschi bombardano a tappeto Coventry, capitale dell’industria inglese dell’automobile. Gli antichi edifici del bellissimo centro storico della città, e con essi la magnifica cattedrale del Trecento, vengono letteralmente polverizzati: le vittime sono 550, non si contano i feriti, le fabbriche distrutte 21.Non è però compromessa la capacità produttiva della città. D’ora in avanti il verbo coventrizzare significherà "annientare,radere al suolo”.
Sul fronte greco-albanese, i greci passano all’offensiva.
Nel Canale di Sicilia il sommergibile italiano Capponi colpisce una delle unità di scorta della portaerei Illustrious.
15 novembre
Fronte greco-albanese.Il III corpo d’armata greco apre una breccia nella zona del monte Morova, nel settore di fronte tenuto dalla 9à armata italiana.
Incursioni aeree inglesi su Sidi-elBarrani, Sollurn e Bardia (Cirenaica).
16 novembre
Il comando aereo britannico istituisce particolari unità di Spitfire, non armati, dotati di speciali strumentazioni fotografiche per poter riprendere, nei giorni sereni,ad uso e consumo dei bombardieri, le zone sulle quali è previsto un attacco: e ciò per ridurre al minimo gli errori ed evitare gli sprechi di materiale.
17 novembre
Si segnalano incursioni di aerei britannici su Bengasi.
18 novembre
Ricevendo a Berchtesgaden il ministro degli Esteri italiano Ciano, Hitler non nasconde la sua amarezza per l’insuccesso dell’impresa di Grecia e la sua preoccupazione per gli evidenti dissidi in seno al Comando Supremo italiano. Egli sostiene, e lo ribadisce in una lettera a Mussolini che affida al conte Ciano, che l’acquisizione di basi aeree in Grecia (a Atene, Salonicco, Larissa e Arta) consente agli inglesi di bombardare i pozzi petroliferi romeni di Ploesti. Perciò giudica necessario un intervento tedesco, che tuttavia non potrà realizzarsi prima del 15 marzo dell’anno seguente. Secondo lui, il Duce deve cambiare radicalmente politica nei confronti della Iugoslavia, che occorre attrarre nell’orbita dell’Asse, eventualmente promettendole il porto di Salonicco quando la Grecia sarà stata battuta. Mussolini non deve poi dimenticare che le basi aeree inglesi in Grecia costituiscono una minaccia per l’Albania e per tutta l’Italia meridionale. Secondo Hitler, infine, occorre sbarrare il Mediterraneo, cercare un’intesa con la Turchia, convincere la Romania ad accettare un più forte presidio tedesco e l’Ungheria a consentire il passaggio della Wehrmacht, sconfiggere gli inglesi in Africa settentrionale, indurre la Spagna a entrare nel conflitto attaccando Gibilterra. È una vera lezione politico-strategica, una tirata d’orecchi, addolcita da una premessa verbale, espressa a Ciano, circa la calda e immutata amicizia che lo lega al dittatore italiano.
19 novembre
Il ministro degli Esteri spagnolo Serrano Suner, su precise istruzioni di Franco e del Comando Supremo spagn olo, ribadisce a Hitler e a Ribbentrop che la Spagna necessita di 400.000 t di cereali e di due mesi di preavviso per poter attaccare Gibilterra, anche se Hitler ha promesso l’aiuto di unità tedesche (operazione “Felix”). In realtà, Franco ha saggiamente deciso di tenere il suo paese fuori dal conflitto.
20 novembre
L’Ungheria aderisce al Patto Tripartito.
21 novembre
Fronte greco-albanese.Il III corpo d’armata greco occupa Corcia (alb. Korce) in territorio albanese, a sud del Lago di Ocrida, catturando 2000 uomini, 135 pezzi di artiglieria e 600 mitragliatrici.
Il lI corpo d’armata greco avanza nei settore del massiccio del Grammos conquistando Ersekè, Leskoviku e Perati.
In Africa settentrionale, continuano le incursioni aeree britanniche su Sollum, Bardia, Tobruk, Bengasi.
22 novembre
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23 novembre
Incursione notturna di aerei inglesi su Torino e sulla Liguria.
Anche la Romania aderisce al Patto Tripartito.
24 novembre
Incursioni aeree italiane sulla base navale di Alessandria d’Egitto e sulla regione a sud di Marsa Matruh, nell’estrema punta orientale della Marmarica.
La Slovacchia di monsignor Josef Tiso sottoscrive il Patto Tripartito.
25-30 novembre
Fronte greco-albanese.Le truppe italiane sono severamente impegnate dal nemico.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Dicembre 1940
1°-2 dicembre
Proseguono assai duri gli scontri sul fronte greco-albanese.
3 dicembre
Fronte greco-albanese.Ripassato il fiume Kalamas, i greci avanzano anche lungo la costa conquistando la località di Sarande (Santi Quaranta, ribattezzata Porto Edda).
4 dicembre
Fronte greco-albanese.Il III corpo d’armata greco, dopo un’avanzata di oltre 40 km da Corcia (Korcè), espugna Pogradec sulle rive del Lago di Ocrida.
5 dicembre
Fronte greco-albanese.Il II corpo d’armata greco conquista Permet, 38 km entro i confini albanesi nella valle della Voiussa (alb. Vijosé). Gli italiani, di fronte all’aggravarsi della situazione, hanno fatto affluire nel porto di Valona e nell’aeroporto di Tirana numerosi rinforzi, tra cui la divisione alpina Tridentina, ma gran parte di essi si sbandano mentre marciano verso le linee. I materiali sono scarsissimi: mancano del tutto le riserve di munizioni e gli indumenti di lana (e il clima è freddissimo, numerosi i casi di congelamento).Il comando italiano riesce tuttavia (anche perché i greci, scarsamente motorizzati e del tutto privi di mezzi corazzati, non sono in grado di sfruttare il successo) a stabilire una linea difensiva che va da Klimara (alb. Himare) lungo la costa, a nord di Sarande, al Lago di Ocrida. Perno di questa linea sono le posizioni fra Klisura (alb. Kèlcyrè) e Tepeleni (Tepelenè) nella valle della Voiussa (Vijose). Klisura è persa e riconquistata. Fra gli italiani regna il caos. Durissimi i combattimenti nella valle della Voiussa e a Quota 731 di Monastir.
6 dicembre
Fronte greco-albanese.Attacchi greci nella zona di Argirocastro (alb. Gjinokastrie) nell’Albania meridionale, e ininterrotta pressione sull’ala sinistra italiana sul gruppo di montagne a ovest di Pogradec. Come sempre, i greci sono ostacolati dalla mancanza di autocarri, mezzi corazzati e artiglieria controcarro: i britannici non sono in grado di fornire aiuti consistenti all’esercito ellenico.
7-8 dicembre
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9 dicembre
In Egitto gli inglesi sfondano le linee italiane a Sidi-el-Barrani. Le 7 divisioni del gen. Graziani non riescono a contrastare l’urto delle 2 inglesi (la 4à indiana e la 7à corazzata) che il comandante supremo britannico nel Medio Oriente, gen. Archibald Percival WaveIl, ha mandato al contrattacco. Per le truppe italiane la sorpresa è totale: da quando, il 16 settembre, hanno conquistato Sidi-elBarrani, gli italiani, nonostante la schiacciante superiorità numerica, si sono trincerati nella loro fragile conquista invece di proseguire l’avanzata. L’azione inglese comunque, efficace quanto improvvisa, mette in seria difficoltà tutto lo schieramento italiano: in due ore i britannici aggirano il campo trincerato di Nibeiwa uccidendo tra gli altri il gen. Maletti che lo comanda e che è sorpreso in pigiama dagli attaccanti. In quattro giorni di combattimento cadono in mano inglese Tummar, Maktila, la stessa Sidi-el-Barrani: quattro divisioni italiane vengono distrutte (i prigionieri sono circa 38.000, tra cui 4 generali). I britannici perdono, tra morti, feriti e dispersi, 624 uomini. Gli inglesi hanno inoltre catturato 237 cannoni, 73 tra carri armati medi e leggeri e non meno di 1000 automezzi.
9-10 dicembre
Africa settentrionale.Le truppe italiane superstiti si ritirano verso occidente.
11 dicembre
Africa settentrionale.Unità della marina inglese bombardano pesantemente Sollum.
12 dicembre
I soli italiani rimasti in territorio egiziano, oltre naturalmente ai prigionieri, formano le truppe che bloccano gli immediati accessi di Sollum e la consistente forza nelle vicinanze di Sidi Omar.
Il premier inglese Churchill fa giungere in serata al gen. Wavell un telegramma con le sue più vive congratulazioni per la “splendida vittoria” conseguita.
13 dicembre
Hitler emana la direttiva “Marita”, che prevede l’intervento nei Balcani.
14 dicembre
In Africa settentrionale, la 4à divisione indiana viene pesantemente bombardata dall’aviazione italiana.
15-16 dicembre
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17 dicembre
In Africa settentrionale, cadono in mano inglese anche Sidi Omar e Sollum; a Sidi Omar 1000 soldati italiani sono fatti prigionieri. La situazione delle forze italiane in Africa settentrionale è critica.
18-19 dicembre
Aerei della RAF compiono incursioni su Magonza.
19 dicembre
I 34 bombardieri inglesi Wellington effettuano un pesante attacco su Mannheim.
20-23 dicembre
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24 dicembre
In un discorso, il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt attacca duramente le potenze dell’Asse.
25 dicembre
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26 dicembre
Riprendono i bombardamenti aerei della Luftwaffe su Londra.
27-28 dicembre
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29 dicembre
Il gen. Ugo Cavallero, nuovo capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano, riceve formalmente l’incarico di sostituire il gen Ubaldo Soddu nel comando delle forze italiane in Albania.
30 dicembre
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31 dicembre
Fronte greco-albanese.Fra l’inizio delle operazioni (28 ottobre) e questa data la marina italiana ha trasportato in Albania gli effettivi di 8 divisioni.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Gennaio 1941
1° gennaio
In un proclama al popolo tedesco Hitler afferma, tra l’altro, che “nel 1941 l’esercito, la marina e l’aviazione della Germania saranno talmente rafforzati e riceveranno tali miracolosi perfezionamenti che i loro colpi determineranno la fine dei guerrafondai, aprendo la strada all’attuazione di un nuovo stile, di un nuovo ordine nella convivenza tra i popoli...”.
A Vienna, von Ribbentrop incontra il ministro bulgaro Filov, con il quale concorda le modalità del transito di truppe tedesche in territorio bulgaro.
2 gennaio
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3 gennaio
Africa settentrionale.Gli inglesi, dopo l’arrivo di rinforzi, e in particolare della 6à divisione australiana in sostituzione della 4à divisione indiana inviata nel Sudan, riprendono l’offensiva in Cirenaica investendo la piazzaforte italiana di Bardia, località ai confini con l’Egitto. Le difese di Bardia sono sfondate quasi subito, soprattutto grazie all’impiego di un gruppo di carri armati Matilda contro i quali nulla possono i minuscoli e meno veloci carri italiani.A Bardia, dove le truppe italiane si sono ritirate in seguito alla disfatta di Sidi-el-Barrani e alla caduta di Sollum, si trovano 45.000 uomini al comando del gen. Annibale Bergonzoli, soprannominato per il suo dinamismo “barba elettrica”.
Da Londra si sollecita il gen.Wavell, comandante supremo delle forze britanniche in Medio Oriente, a procedere ai preparativi su vasta scala per l’invio di un corpo di spedizione inglese dall’Egitto verso la Grecia.
Gli italiani sono in rotta disordinata, ma il gen. Wavell, comandante delle forze britanniche, non osa, almeno per il momento, sfruttare il successo incalzando il nemico dappresso, sia perché le sue linee di rifornimento, che fanno capo all’Egitto, si sono allungate troppo, sia perché Londra ha già progettato il ritiro dall’Africa settentrionale di un corpo di spedizione da inviare in Grecia.
4 gennaio
Fronte greco-albanese.I greci, pur rimasti alquanto stremati dopo l’offensiva di novembre e avendo l’equivalente di 13 divisioni contro 16 divisioni italiane (alcune delle quali tuttavia in condizioni di scarsa efficienza), cercano di ottenere un ampio successo prima che il nemico, il quale si rafforza di giorno in giorno, tolga loro l’iniziativa.
5 gennaio
Africa settentrionale.Nonostante la coraggiosa difesa opposta agli inglesi dagli uomini del gen. Bergonzoli, la piazzaforte di Bardia cade. Gli inglesi fanno prigionieri quasi 40.000 uomini e catturano 462 pezzi d’artiglieria e 129 carri arniati leggeri e più di 700 automezzi. Gli inglesi hanno perduto 456 uomini tra morti e feriti. Il gen. Bergonzoli riesce ad abbandonare Bardia e a raggiungere Tobruk con poche migliaia di uomini.
6 gennaio
In un lungo memorandum al Consiglio dei capi di Stato Maggiore, Churchill pone al primo posto l’aiuto alla Grecia, a rischio di sacrificare ogni ulteriore avanzata in Africa settentrionale.Il premier sostiene che occorre aiutare i greci nella conquista di Valona, in Albania, per evitare che, sentendosi abbandonati dall’alleato inglese, possano scoraggiarsì e magari firmare una pace separata con l’italia. Pochi giorni dopo, avuta notizia dei concentramenti di truppe tedesche che preludono a una vasta azione nei Balcani, lo stesso Churchill precisa a Wavell che, una volta conquistata Tobruk, tutte le operazione in Libia devono essere subordinate alle esigenze del fronte greco.
7 gennaio
Africa settentrionaleI primi contingenti britannici prendono contatto con i difensori dcl settore orientale di Tobruk. La caduta di Bardia ha più che dimezzato le truppe di cui può disporre il comandante in capo delle forze italiane in Africa gen. Graziani. Per la difesa di Tobruk egli puo ora contare su non piu di 25.000 uonlini, 220 cannoni e una settantina di carri armati medi e leggeri. A ovest di Tobruk, e precisamente a Derna,Bengasi e el-Mechili si trovano rispettivamente la divisione Sabratha, la 17à e un gruppo corazzato.L’indomani, Tobruk è assediata.
8 gennaio
Fronte greco-albanese.I greci premono con grande energia contro Klisura (Kèlcyrè) che il giorno dopo deve essere evacuata dagli italiani. Non riescono tuttavia a sfondare in direzione di Berat, e la loro offensiva contro Valona si spegne. Nei combattimenti di Klisura, gravi perdite per le divisioni Lupi di Toscana, Julia, Pinerolo e Pusteria. Gli scontri in questo settore dureranno fino a fine mese.
Nel corso di un bombardamento Inglese su Napoli, subisce danni seri la corazzata italiana Giulio Cesare. di 29.000 t (dovrà essere trasferita alla Spezia per un lungo periodo di riparazioni): viene colpita anche, ma in maniera non grave, la modernissima corazzata Vittorio Veneto,
Il presidente degli Stati Unìti, Franklin Delano Roosevelt, ordina che su tutte le unità navali americane gli effettivi vengano gradualmente portati a i livelli previsti in caso di guerra.
9 gennaio
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10 gennaio
Poco dopo l’alba, al largo dell’isola di Pantelleria, due torpediniere italiane attaccano una squadra navale britannica che scorta un convoglio diretto a Malta.Ia torpediniera italiana Vega viene affondata. Entrano successivamente in azione 40 aerei tedeschi Ju-87 e Ju-88, che fanno parte dei 10à Fliegerkorps di stanza in Sicilia, e colpiscono la portaerei Illustrious,che subisce danni molto seri, e l’incrociatore Southampton (che viene affondato dagli stessi inglesi perché è impossibile recuperarlo). La corazzata Warspite riesce a passare fra le bombe: vengono invece colpiti alcuni piroscafi del convoglio e altre più piccole unità di scorta. È la prima azione nel Mediterraneo di aerei tedeschi.
L’aviazione italo-tedesca compie pesanti attacchi contro Malta.Il 10° Flìegerkorps (o meglio una parte di esso) si è da poco affiancato alle squadriglie aeree italiane che operano sul Mediterraneo: proviene dalle basi del nord Europa e nel corso della campagna norvegese ha svolto un ruolo molto importante nelle operazioni antinave. Il gruppo, ospitato negli aeroporti siciliani, comprende, ai primi di gennaio 1941, 96 bombardieri e 25 caccia ma, completo, è formato da 120 bombardieri, 150 bombardieri in picchiata, 40 caccia e 20 aerei da ricognizione: una unità insomma di tutto rispetto.
11 gennaio
A Mosca, la Pravda annuncia “un’altrà vittoria della politica estera sovietica”, come è definito il nuovo accordo russo-tedesco, sottoscritto il giorno prima da Molotov e dall’ambasciatore del Reich von der Schulenburg, relativo alla delimitazione dei nuovi confini fra i due paesi. Con l’accordo si è anche deciso di dare un forte impulso agli scambi commerciali fra Germania e URSS.
12 gennaio
Aerei inglesi decollati da Malta attaccano l’aeroporto di Catania.
13 gennaio
Re Boris di Bulgaria, invitato da Hitler in Germania, temporeggia di fronte alle richieste del dittatore tedesco:
1) aderire al Patto Tripartito
2) aprire le frontiere del suo paese alle truppe tedesche per consentire l’attacco alla Grecia
3) prendere parte attiva alle operazioni militari dell’Asse.
14-15 gennaio
Il gen. Wavell e il maresciallo dell’aria Longmore sono ad Atene, ove esaminano situazione e prospettive con il premier greco Metaxas e il comandante in capo dell’esercito gen. Papagos. Sul fronte albanese sono schierate 12 divisioni e 3 brigate di fanteria; a presidio della frontiera bulgara stanno 4 divisioni, ma una sta per essere trasferita dalla Macedonia all’Albania, ove gli italiani stanno rafforzando di giorno in giorno il loro dispositivo. Si ha notizia che i tedeschi, d’altro canto, hanno in Romania almeno 12 divisioni, e che in Bulgaria ufficiali tedeschi in borghese dirigono il potenziamento della rete stradale e aeroportuale. Percio' i greci chiedono agli inglesi almeno 9 divisioni, e un più consistente appoggio aereo. Wavell dice ai greci che può fornire loro solo un reggimento di artiglieria, un reggimento controcarro e contraereo, e circa 60 carri armati. In seguito l’Inghilterra potrà fornire, in capo a due o tre mesi, circa tre divisioni e maggiori forze aeree.
15 gennaio
Mediterraneo.Durante la notte, aerei da ricognizione tedeschi sorvolano il porto di Malta per localizzare la portaerei Illustrious che vi si è rifugiata per riparare i danni subiti nell’attacco aereo tedesco il 10 gennaio al largo dell’isola di Pantelleria.
16 gennaio
Mediterraneo.Partendo dalle basi aeree in Sicilia circa 80 Stukas della Luftwaffe attaccano il porto di Malta nel tentativo di affondare la portaerei Illustrious e di mettere fuori uso l’arsenale. L’unità britannica viene colpita da un solo proiettile: gravi invece risultano i danni provocati dai bombardieri attaccanti alle installazioni portuali, alle chiese e agli edifici pubblici e privati. L’incursione causa quasi 100 vittime tra la popolazione civile, tra cui sono numerosi i bambini e le donne.E' la prima incursione tedesca di una lunga serie che gli abitanti dell’isola ricordano come il “Blitz deIl’lllustrious”.
17 gennaio
Si registra un’intensa attività di ricognizione di velivoli tedeschi su Malta.
18 gennaio
I greci accettano l’aiuto, non certo cospicuo, promesso dagli inglesi. Non vogliono invece irrisori aiuti immediati, per non fornire a Hitler il pretesto per accelerare il suo intervento.
Mediterraneo.Nuovo attacco della Luftwaffe su Malta. Questa volta sono presi di mira gli aeroporti di Luqa e Hal Far.
19 gennaio
Hitler e Mussolini si incontrano a Berchtesgaden per discutere la critica situazione italiana. Mussolini chiede che non vengano inviati in Albania rinforzi tedeschi, mentre non rifiuta un eventuale aiuto dell’alleato in Africa settentrionale.
Africa Orientale.Il comandante della forza inglese del Sudan, tenente generale sir William Platt, lancia una offensiva contro le forze italiane in Eritrea. Dispone di 2 divisioni (la 4à e la 5à indiana dei generali M.N. Beresford-Peirse e Heath) e delle forze di difesa del Sudan. Le truppe italiane in Eritrea, ammassate in particolare nella zona di Kassala e nei capisaldi di confine, ammontano a circa 17.000 uomini con carri armati leggeri e artiglierie, al comando del gen. Trusci.
Mediterraneo.Nuovo, durissimo attacco aereo tedesco su Malta: gli Stukas riescono a colpire ancora, anche se in maniera non grave, la portaerei Illustrious.
20 gennaio
Personalmente Hitler ha già preso la decisione di inviare in Libia, in appoggio all’esercito italiano, la 15à divisione corazzata tedesca agli ordini del gcn Erwin Rommel.
Secondo i capi di Stato Maggiore britannici, la presenza della Luftwaffe in Sicilia rende inattuabile il piano che prevede l’occupazione dell’isola di Pantelleria con un’azione di Commandos. Contro tale progetto comunque (visto peraltro con entusiasmo dal premier inglese Churchill) si era già schierato l’ammiraglio Cunningham che non poteva sopportare un ulteriore carico alle già incredibili difficoltà che incontrava l’opera di rifornimento alla squadra nel Mediterraneo. Malta è destinata a rimanere, per lungo tempo ancora, la sola fortezza inglese nel Mediterraneo centrale.
21 gennaio
Africa Orientale Italiana.Gli inglesi conquistano Kassala,presso il confine tra il Sudan e l’Eritrea. Sotto la pressione nemica gli italiani si ritirano ad Agordat e successivamente raggiungono la munitissima fortezza di Cheren.
Africa settentrionale.Si scatena contro Tobruk l’attacco della fanteria australiana.
Da Londra due comunicazioni urgenti e importanti ai comandanti delle forze terrestri e navali britanniche in azione nel bacino del Mediterraneo: all’ammiraglio Cunningham si ordina di dotare Malta delle forze aeree necessarie alla sua difesa; al gen. WavelI viene comunicato che si ritiene oltremodo importante la conquista di Bengasi, e che si proceda quindi verso tale obiettivo. Dal canto suo il gen. O’Connor ha disposto che la IV brigata australiana si metta in marcia verso cl-Mechili e che la VII brigata corazzata continui la sua avanzata verso Derna : con el-Mechili quest’ultima località è un importante centro della Cirenaica.
In Romania il gen. Antonescu, che pure è stato portato aI potere dalle “camicie verdi’’ stronca con l’aiuto del l’esercito I'insurrezione della “Guardia di Ferro".
22 gennaio
Africa settentrionale.La guarnigione italiana di Tobruk si arrende dopo aver fatto saltare nella notte le installazioni portuali e l’incrociatore San Giorgio. Gli inglesi fanno prigionieri 30.000 italiani e catturano più di 200 cannoni e una settantina di carri armati. Nell’operazione gli inglesi hanno impiegato soltanto 16 carridel tipo Matilda.
Verso sera, la VII brigata corazzata inglese si trova a circa 30 km da Derna (Cirenaica) mentre alcune pattuglie della IV brigata percorrono le piste che da el-Mechili conducono verso ovest, sud e sud-ovest.
Africa Ortentale Italiana.Gli inglesi passano in forze il confine con la Somalia italiana nella regione dell’Oltregiuba, e occupano Gelib.
A nome di re Boris, il capo di Stato Maggiore dell’esercito bulgaro, gen. Boydeff, mette a punto col rappresentante del comando tedesco un piano di collaborazione e di cooperazione tra i due paesi.
Wavell riceve l’ordine di mettersi nelle condizioni di sostenere i greci con tutti i mezzi a disposizione.
23 gennaio
Mediterraneo.La portaerei inglese Illustrious puo lasciare Malta diretta ad Alessandria d’Egitto.
24 gennaio
Africa settentrionale.Nei pressi di el-Mechili, in Cirenaica, ha luogo una delle prime battaglie tra carri armati della guerra d’Africa: la 7à divisione corazzata inglese distrugge 8 carri armati medi italiani e ne cattura 1 perdendo a sua volta 1 carro pesante e 6 leggeri.
25 gennaio
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26 gennaio
Fronte Greco-Albanese.Prende il via una controffensiva italiana, sollecitata da Mussolini, per la riconquista di Klisura (alb. Kèlcyre).
27 gennaio
Il ministro degli Esteri italiano Galeazzo Ciano raggiunge il fronte greco-albanese per assumervi il comando di un Gruppo aereo da bombardamento. Altri gerarchi sono pure mandati al fronte.
L’ambasciatore USA a Tokyo informa il suo governo che lo Stato Maggiore Imperiale nipponico starebbe approntando piani d’attacco contro le basi aeronavali americane nel Pacifico,e in primo luogo menziona esplicitamente Pearl Harbor.
28 gennaio
Africa Orientale Italiana.A Barentu, a sud di Agordat, raggiunta dalla 5à divisione indiana, gli italiani oppongono una strenua resistenza,ma quando apprendono che Agordat è stata conquistata dai soldati britannici abbandonano il campo ritirandosi in direzione sud-ovest, tra i monti.
29 gennaio
Africa settentrionale.I soldati italiani.per sfuggire all’accerchiamento delle truppe inglesi della 7à divisione corazzata, abbandonano Derna e si accingono a sgomberare l’intera Cirenaica per costituire una nuova e più solida linea difensiva a el-Agheila, al confine con la Tripolitania.
Dopo brevissima malattia muore il primo ministro greco Joannis Metaxas; gli succede Alexandros Koritzis, governatore della Banca Ellenica.
30 gennaio
Africa settentrionale.Truppe inglesi occupano il caposaldo di Derna, in Cirenaica.
Il governo tedesco rende noto che qualsiasi nave che trasporti merci dirette in Gran Bretagna verrà affondata indipendentenìente dalla sua nazionalità.
31 gennaio
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Febbraio 1941
1° febbraio
Africa settentrionale.Gli italiani sgombrano la zona di Bengasi, per evitare che tutte le forze dislocate rischino di rimanere chiuse in una sacca.
II governo italiano è costretto a chiedere ufficialmente rinforzi alla Germania per la campagna d’Africa. GiI Stati Uniti riorganizzano le loro forze navali raggruppandole in 3 flotte, dell’Atlantico, del Pacifico e Asiatica.
Di primo mattino, il gen. O’Connor. comandante dele truppe inglesi che operano in Libia, invia al Cairo, sede del comandante in capo gen. Wavell, il brigadiere generale Erich Dorman-Smith per ottenere l’autorizzazione a tagliare la strada alle truppe italiane che si stanno ritirando verso la Tripolitania.
2 febbraio
Africa settentrtonale.Dorman-Smith rientra dal Cairo e riferisce al gen. O’Connor che Wavell autorizza l’operazione contro il nemico che si sta ritirando.
Il Gran Consiglio di Guerra tedesco mette a punto i particolari dell’operazione “Barbarossa” contro l’Unione Sovietica in base alla relazione (sommaria) presentata dal gen. Halder sull’esercito russo. Sul fronte occidentale le forze sovietiche si valutano in 145 divisioni di fanteria, 26 di cavalleria e 40 brigate motorizzate: in totale 211 grandi unità di fronte alle 190 della Germania e dei suoi alleati. Una sostanziale parità numerica, conclude la relazione Halder, dove però il fattore tecnico-strategico è decisamente a favore dell’esercito tedesco.
3 febbraio
Africa settentrionale.Il gen. Graziani ordina la ritirata generale delle truppe italiane verso la Tripolitania.
Il Comando Supremo tedesco decide il trasferimento in Libia dei primi contingenti dell’Afrikakorps.
Africa Orientale Italiana.Inizia in Eritrea la battaglia di Cheren.
Francois Darlan, ministro della Marina francese e fedelissimo di Pétain, e Pierre LavaI, già vicepresidente del Consiglio dei ministri francese con lo stesso Pétain, si incontrano a Parigi con l’ambasciatore tedesco Otto Abetz: questi propone ai rappresentanti del governo di Vichy i modi con cui inserire la Francia nel “nuovo ordine” europeo predicato da Hitler, convincendoli alla fine a collaborare sempre più strettamente con i tedeschi.
Cina.Dopo un rapido sbarco nella zona di Wai Chow, reparti giapponesi occupano Tam-shin, a est di Canton.
4 febbraio
Africa settentrionale.Cominciano ad affluire a el-Mechili, in Cirenaica, i primi rifornimenti inglesi provenienti da Tobruk: la IV brigata corazzata può cosi procedere verso ovest per tagliare la strada alle truppe italiane che si sono ritirate da Bengasi.
5 febbraio
Africa settentrionale.In Cirenaica, la IV brigata corazzata inglese e l'11° reggimento autoblindato Ussari riescono a tagliare la colonna italiana che da Bengasi si sta dirigendo verso Agedabia.
Al crepuscolo gli uomini del gen. O’Connor sono penetrati profondamente nella Cirenaica meridionale in direzione ovest. La IV brigata corazzata si sta avvicinando a Beda Fomm dove gli italiani si stanno ammassando frettolosamente in vista di quella che potrebbe rappresentare l’ultima resistenza. A sud-est di Beda Fomm si arrende una colonna di 5000 uomini tra militari e civili italiani.
Hitler scrive a Mussolini per esprimergli la sua preoccupazione e la sua disapprovazione per il modo con cui il comando italiano sta conducendo le operazioni in Africa settentrionale; all’alleato offre inoltre l’aiuto di una divisione corazzata a condizione che nel frattempo gli italiani tengano duro e non ripieghino fino a Tripoli.
6 febbraio
Africa settentrionale.In Cirenaica, Bengasi viene occupata dalle truppe inglesi. Per sottrarsi all’accerchiamento gli italiani impegnano severamente le truppe corazzate britanniche lungo la strada Bengasi-Beda Fomm: nel corso di ripetuti tentativi per spezzare il cerchio che si è rapidamente formato attorno a loro, perdono più di 80 carri armati.
A Berlino Hitler riceve il gen. Erwin Rommel cui affida il comando dell’Afrikakorps, cioè delle forze tedesche che dovranno appoggiare l’esercito italiano in Libia. Pur trovandosi nella sfera d’azione del gen. Albert Kesselring, comandante del settore operativo sud (che abbraccia l’italia e lo scacchiere del Mediterraneo), Rommel dipende direttamente da Hitler cui solo deve riferire.
lI Congresso degli Stati Uniti vota un emendamento che rimette in discussione la legge “Affitti e prestiti” (Lend-Lease Act) per i soccorsi alla Gran Bretagna.
A Tokyo, sotto gli auspici del governo nipponico, ha inizio la conferenza di pace tra la Francia di Vichy e la Thailandia.
7 febbraio
Africa settentrionale.In Cirenaica la 10à armata italiana è accerchiata a Beda Fomm.Anche Agedabia, a sud di Beda Fomm, uno degli ultimi caposaldi italiani in Cirenaica, cade in mano inglese. Quanto resta delle truppe italiane, che hanno perduto a Beda Fomm ben 20.000 uomini, più di 200 cannoni e 120 carri armati, si attesta sulla strada costiera che porta da Agedabia a el-Agheila, al confine tra la Cirenaica e la Tripolitania. Tutta la Cirenaica risulta ormai in mano inglese.
8 febbraio
Africa settentrionale.Il gen. Rodolfo Graziani, comandante in capo delle forze armate italiane in Africa settentrionale, nonché governatore della Libia, invia a Mussolini una lettera in cui tra l’altro scrive: “Duce, gli ultimi avvenimenti hanno fortemente depresso i miei nervi e le mie forze, tanto da non consentirmi di tenere più il comando nel pieno possesso delle mie facoltà. Vi chiedo pertanto di essere richiamato”.
Il neopresidente del Consiglio greco Koritzis riapre con gli inglesi il discorso sugli aiuti in caso di intervento tedesco contro il suo paese. Gli giungono assicurazioni da parte di Churchill che ordina di costituire il nucleo di un’armata per un rapido intervento in Grecia.
Delegati degli Stati Maggiori Generali germanico e bulgaro stipulano un accordo militare.
9 febbraio
Velivoli decollati dalla portaerei britannica Ark Royal bombardano Pisa e Livorno mentre tra le 8,15 e le 8,45 le corazzate inglesi Renown e Malaya e i’incrociatore Sheffield rovesciano su Genova 1500 proiettili di grosso e medio calibro. L’attacco provoca lievi danni agli impianti portuali, ma molte vittime tra la popolazione civile: la sorpresa per questa azione è totale e mette a nudo l’inefficienza, se non addirittura l’inconsistenza, delle difese italiane. Una squadra navale italiana cerca di stabilire il contatto con il nemico, ma dopo 35 ore di inutili ricerche deve rinunciare: le unità inglesi sembrano essersi volatilizzate; neppure gli aerei sono riusciti a localizzarle.
In Libia, gli inglesi raggiungono el-Agheila, al confine tra Cirenaica e Tripolitania.
10 febbraio
Il governo tedesco e quello spagnolo stipulano un accordo (segreto) in base al quale la Spagna si impegna a respingere un eventuale attacco da parte delle forze alleate occidentali.
Churchill telegrafa a Wavell, comandante in capo delle forze armate inglesi nel Medio Oriente: “La distruzione della Grecia” ammonisce il premier inglese “metterebbe in ombra le vittorie ottenute dalle forze inglesi in Libia e la nostra indifferenza per la sorte degli alleati potrebbe indurre la Turchia a cambiare atteggiamento”.
11 febbraio
Giunge a Roma il generale tedesco Erwin Rommel, comandante delI ‘Afrikakorps.
11-13 febbraio
Mussolini incontra a Bordighera il capo dello stato spagnolo gen. Francisco Franco. Il comunicato finale parla di “identità di vedute” tra i due governi, ma il vertice si risolve in sostanza in un nulla di fatto.
12 febbraio
Il gen. Italo Gariboldi è designato a sostituire il maresciallo Rodolfo Graziani al comando delle truppe italiane in Africa settentrionale.
Africa Orientale Italiana.In Eritrea, le truppe alpine italiane rioccupano il Roccione Forcuto, nella zona di Cheren, obbligando i britannici (operano nel settore la 4à e la 5à divisione indiana) a ripiegare verso est.
Africa settentrionale.Il gen. Erwin Rommel arriva in volo a Tripoli.
Churchill invia un telegramma al gen. Wavell congratulandosi per la rapida conquista di Bengasi, ma ordinandogli di sospendere l’avanzata e di prepararsi a inviare in Grecia tutte le forze non strettamente indispensabili. A disposizione degli inglesi, in Libia, resta solo una squadriglia di caccia. Wavell ordina a O’Connor di rientrare al Cairo:a presidio del territorio conquistato agli italiani vengono lasciate pochissime truppe. Churchill teme che, se non tempestivamente aiutati, i greci possano accordarsi con Hitler.
Il ministro degli Esteri inglese Anthony Eden e il capo di Stato Maggiore Generale Imperiale sir John Dill partono per il Cairo: da qui, assieme al gen. Wavel, si porteranno ad Atene, Ankara e Belgrado per una serie di colloqui tesi a costituire contro l’Asse una coalizione che dovrebbe estendersi dall’Egeo al Danubio. Il governo di Belgrado però rifiuterà di ricevere i rappresentanti britannici, i turchi li riceveranno ma dichiareranno di non poter aderire alla loro proposta.
13 febbraio
A Montpellier il capo del governo francese di Vichy, maresciallo Pétain, incontra il gen. Francisco Franco,capo dello stato spagnolo.
A Merano si incontrano l’ammiraglio Arturo Riccardi, capo di Stato Maggiore della marina italiana, e l’ammiraglio Erich Raeder, comandante in capo della marina tedesca, con i rispettivi stati maggiori per mettere a punto una più stretta collaborazione in campo navale tra i due paesi.
14 febbraio
Hitler riceve a Berchtesgaden il presidente del consiglio iugoslavo Dragisa Cvetkovic ed esercita forti pressioni affinché la Iugoslavia aderisca al Patto Tripartito.
Fronte greco-albanese.Dopo accaniti combattimenti, i greci si impadroniscono di Quota 1178 nel settore dello Scindeli. I bollettini italiani in questo periodo segnalano, ogni tanto, aspri combattimenti, ma affermano sempre che gli attacchi nemici sono stati respinti con gravi perdite. Più spesso si parla di normale attività di pattuglie e di azioni di artiglieria, mentre notevole risalto viene dato all’attività aerea.
Africa settentrionale.Sbarcano a Tripoli, in Libia, i primi contingenti dell’Afrikakorps, un battaglione di esploratori e un battaglione contro-carro: sono le avanguardie del corpo di spedizione tedesco che comprende la 15à divisione corazzata e la 5à divisione leggera motorizzata.
15 febbraio
L’Inghilterra rompe le relazioni diplomatiche con la Romania.
Africa settentrionale.Salvo le oasi di Cufra e Giarabub, tutta la Cirenaica è in mano agli inglesi.
16 febbraio
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17 febbraio
Nella Somalia italiana meridionale le truppe del gen. Cunningham (la 11à e la 12à divisione africana e la 1à divisione sudafricana) raggiungono la base di Chisimaio.
Su pressione tedesca, Turchia e Bulgaria firmano un patto di amicizia in base al quale la Turchia si impegna a non considerare come un casus belli il transito delle truppe tedesche attraverso la Bulgaria.
18 febbraio
Con 260 voti favorevoli contro 165 contrari, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti approva la legge “Affitti e prestiti”.
19 febbraio
Hanno luogo al Cairo le consultazioni tra il ministro degli Esteri inglese Anthony Eden e il capo di Stato Maggiore Generale Imperiale sir John DiIl con il gen. Wavell e l’ammiraglio Cunningham sul piano di aiuti da inviare alla Grecia.
20-21 febbraio
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22 febbraio
Giunge ad Atene la delegazione britannica incaricata di discutere le modalità per l’invio in Grecia del corpo di spedizione britannico che si sta allestendo in Africa: fanno parte della delegazione il ministro degli Esteri inglese Eden, sir John DiIl, capo di Stato Maggiore, il gen. WavelI, comandante in capo delle forze inglesi in Medio Oriente e un rappresentante dell’ammiraglio Cunningham, capo della flotta inglese del Mediterraneo.
23 febbraio
Il primo ministro greco Koritzis accetta formalmente l’aiuto che la Gran Bretagna offre al suo paese: una forza di 100.000 uomini con 240 pezzi di artiglieria da campagna, 32 cannoni di medio calibro, 192 cannoni antiaerei e 142 carri armati.
Africa settentrionale.Il presidio italiano di Giarabub, nella Cirenaica orientale, resiste eroicamente.
24 febbraio
Africa Orientale Italiana.Nella Somalia meridionale, i britannici riescono a passare sulla sponda sinistra del basso Giuba. Le truppe italiane arretrano in direzione di Mogadiscio.
25 febbraio
Egeo.Un nutrito Commando inglese sbarca nell’Isola di Castelrosso (oggi Kastellorizon), nel Dodecanneso, e la occupa dopo aver sopraffatto la guarnigione italiana.
In Bulgaria viene sventato un complotto filobritannico mirante all’attuazione di un colpo di stato.
26 febbraio
Africa Orientale Italiana.Nella Somalia meridionale, le truppe inglesi del gen. Cunningham occupano Mogadiscio, capoluogo della regione, evacuata il giorno prima dalle forze italiane.
27 febbraio
Egeo.Con l’appoggio della marina, gli italiani sbarcano nell’Isola di Castelrosso, appena occupata dai britannici, e la riconquistano.
28 febbraio
Africa Orientale Italiana.Aerei inglesi bombardano la città di Asmara, in Eritrea.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Marzo 1941
1° marzo
A Vienna, al Castello del Belvedere, i rappresentanti della Bulgaria sottoscrivono, alla presenza di Ribbentrop, Ciano e dell’ambasciatore giapponese a Berlino gen. Oshima, l’adesione al Patto Tripartito.
Africa settentrionale.In Tripolitania, le truppe della ‘‘Francia Libera’’ agli ordini del gen. Jaeques-Philippe Leclerc, costringono alla resa i soldati italiani che difendono l’oasi di Cufra.
2 marzo
Le truppe tedesche destinate ad attaccare la Grecia incominciano ad attraversare il Danubio e a riversarsi in territorio bulgaro. Si tratta di forze imponenti: la 12à Armata, composta da 5 corpi d’armata (il IV, l‘XI, il XIV, il XVIII e il XXX); il 1 Gruppo corazzato di von Kleist, forte di 3 divisioni (5à, 9à e 11à), un’altra divisione corazzata, la 2à, aggregata all’XI corpo d’armata, e infine l’8° Corpo aereo al comando dal gen. Wolfram von Richthofen.
La Romania adotta una serie di provvedimenti antisemiti, a imitazione del modello tedesco.
Rientra ad Atene da Ankara la missione inglese guidata dal ministro degli Esteri Anthony Eden: i colloqui con i governanti turchi non hanno sortito l’effetto sperato in vista della progettata formazione di una coalizione anti-Asse.
Fronte greco-albanese.Mussolini giunge in Albania per un’ispezione alle truppe combattenti.
3 marzo
Penetrate in Bulgaria col consenso del governo, ormai alleato della Germania, truppe tedesche vanno ad attestarsi al confne con la Grecia. Due giorni dopo, la Gran Bretagna romperà le relazioni diplomatiche con Sofia.
4 marzo
Lascia Alessandria d’Egitto il primo convoglio di navi mercantili e da guerra britanniche con a bordo le truppe e i rifornimenti destinati alla Grecia. La protezione dei convogli viene affidata a 4 incrociatori e 4 cacciatorpediniere.
Il gen. Henry Maitland Wilson, designato il 28 febbraio a comandare le forze britanniche in Grecia, arriva ad Atene.
A Berchtesgaden Hitler riceve in gran segreto il principe Paolo, reggente di Iugoslavia, cui chiede l’adesione al Patto Tripartito e il libero passaggio delle truppe tedesche sul territorio iugoslavo: in cambio la Iugoslavia potrà a suo tempo annettersi il porto di Salonicco e una parte della Macedonia greca da essa rivendicata.
5 marzo
La Gran Bretagna rompe le relazioni diplomatiche con la Bulgaria.
6 marzo
In Olanda, il tribunale di guerra tedesco condanna a morte 18 appartenenti all’Organizzazione di lotta clandestina. Sono le prime vittime della resistenza olandese all’invasore tedesco.
7 marzo
Incominciano i primi sbarchi del corpo di spedizione britannico in Grecia, nel porto del Pireo e a Volos. In precedenza, la presenza inglese consisteva soprattutto nell’aviazione. Il corpo di spedizione è formato non dai 100.000 uomini concordati, ma da oltre 57.000 uomini in quattro divisioni, due delle quali corazzate.
8 marzo
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9 marzo
Fronte greco-albanese.Alla presenza di Mussolini, ha inizio in Albania (metà della quale è in mano ai greci) l’offensiva italiana fra Tomor e il fiume Voiussa; si registrano alcuni successi nel settore di Mali Arza e del monte Trebescini, a sud-est di Berat. I greci riusciranno tuttavia, il 14, a fermare la spinta italiana.
10 marzo
Con la mediazione nipponica, viene composta la vertenza fra Thailandia e Francia con la cessione alla prima della regione di Luang Prabang, alla destra del fiume Mekong, e di alcune province cambogiane. Il Giappone estende il suo controllo sull’amica Thailandia, ottiene il monopolio della produzione di riso dell’indocina e l’accesso al porto di Saigon.
11 marzo
In Iugoslavia scoppiano disordini e dimostrazioni antitedesche e antiitaliane.
USA.Il Congresso americano, con il voto favorevole del Senato (60 contro 31), approva la legge “Affitti e prestiti” che diventa cosi operante. Essa consente al presidente degli Stati Uniti di “vendere, trasferire, scambiare, affittare, prestare o altrimenti adoperare materiali di difesa a beneficio di ogni paese la cui difesa sia giudicata vitale per la difesa degli Stati Uniti d’America”. L’America diventa anche de jure, come già lo è di fatto, "I’arsenale delle democrazie". Il presidente ha la libertà di designare le nazioni beneficiarie e di fissare la natura e l’ammontare dell’aiuto. La sintesi, paradossale, ma reale, del provvedimento la dà un senatore del Texas che esclama: “Se ho ben capito questa legge consente di trasferire alla Repubblica dei Soviet la corazzata Texas”. Le prime due nazioni ammesse a beneficiare degli aiuti americani sono la Gran Bretagna, che riceverà 28 potenti vedette lanciasiluri, e la Grecia che otterrà notevoli forniture di artiglieria.
12 marzo
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13 marzo
Fronte greco-albanese.Durissimi i combattimenti fra gli attaccanti italiani e i difensori greci; sono impegnati 32 reggimenti di fanteria italiani e 34 reggimenti greci. Gli italiani puntano in direzione di Klisura (alb. Kèlcyrè). Non riescono a travolgere i greci, e i combattimenti si protrarranno fino alla fine del mese. Ma scopo del comando italiano non è tanto il guadagno territoriale, quanto il logoramento del nemico.
14-15 marzo
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16 marzo
Africa orientale.Reparti inglesi provenienti via mare dal protettorato di Aden sbarcano a Berbera, nella Somalia britannica, ne ricacciano gli italiani che l’avevano occupata e puntano verso ovest in direzione del confine con l’Abissinia.
Mai cessate, le incursioni aeree tedesche sulla Gran Bretagna registrano un’improvvisa recrudescenza.
17 marzo
Africa orientale.Le truppe britanniche del gen. Cunningham (11à e 12à divisione africana e 1à divisione sudafricana), penetrate in Abissinia dalla Somalia italiana, raggiungono Giggigà, località poco distante dal confine con la Somalia inglese, da poco evacuata dagli italiani.
In Eritrea, nel settore di Cheren, durante un violento contrattacco contro gli inglesi, muore il generale italiano Orlando Lorenzini.
18 marzo
La Spagna si annette il Territorio Libero di Tangeri.
18-19 marzo
Durante la notte Londra subisce uno dei più pesanti attacchi aerei dall’inizio del conflitto.
19 marzo
L’ammiraglio Weichold, rappresentante della marina germanica presso il comando supremo italiano a Roma, invia una lettera al capo di Stato Maggiore della marina italiana ammiraglio Arturo Riccardi, in cui si mostra favorevole ad un attacco in forze italiano nel Mediterraneo orientale; da notizie in suo possesso, infatti, risulta che nella base inglese di Alessandria d’Egitto solo una nave da battaglia (la Valiant) risulta in piena efficienza.
I tedeschi lanciano una specie di ultimatum alla Iugoslavia concedendole solo 5 giorni di tempo per decidere sulle richieste di collaborazione e di adesione al Patto Tripartito avanzate da Hitler al reggente Paolo il 4 marzo.
20 marzo
Nel corso di una riunione del Consiglio della Corona a Belgrado, il principe reggente Paolo si mostra propenso ad aderire alle richieste di Hitler.
Africa settentrionale.Dopo una lunghissima e tenace difesa, il presidio italiano dell’oasi di Giarabub, in pieno deserto cirenaico, si arrende.
Africa Orientale.Nella Somalia inglese, contingenti britannici provenienti da Berbera giungono ad Hargeisa, presso il confine con l’Abissinia.
21 marzo
Africa settentrionale.Il generale Italo Gariboldi prende effettivo possesso della sua nuova carica di governatore della Libia e di comandante in capo delle forze italiane in Africa settentrionale in sostituzione di Rodolfo Graziani.
22 marzo
Africa Orientale Italiana.In Abissinia, di fronte alla pressione incombente delle truppe inglesi, la città di Harar, a ovest di Giggigà, viene dichiarata dagli italiani “città aperta”.
23 marzo
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24 marzo
Africa settentrionale.Con rapida azione, Rommel occupa con le sue truppe el-Agheila, al confine tra la Tripolitania e la Cirenaica.
Una nota diplomatica del governo inglese ammonisce il governo iugoslavo a non allinearsi alle potenze del Patto Tripartito.
25 marzo
A Vienna, presente il suo ministro degli Esteri Cinkar Markovié, il presidente del Consiglio iugoslavo Dragisa Cvetkovic firma il trattato di adesione del suo paese al Patto Tripartito.
Anche la Bulgaria aderisce al Patto Tripartito.
25-26 marzo
Nella notte sei “barchini” esplosivi appartenenti al reparto speciale della marina italiana denominato X MAS partono dalla base di Lero, nell’Egeo, al comando del tenente di vascello Luigi Faggioni in direzione di Creta. Questi “barchini” erano motoscafi a fondo piatto con motore fuoribordo dotati di una potente carica di esplosivo e di un sedile a molla, che consentiva al pilota di porsi in salvo prima dello scoppio del “barchino” contro l’obiettivo. Dopo aver forzato gli sbarramenti nemici della baia di Suda, dirigono i loro mezzi contro le navi inglesi alla fonda mettendo fuori combattimento l’incrociatore pesante York di 8250 t e la nave cisterna Pericles di pari stazza.
26 marzo
Da Londra Leopold Stennett Amery, ministro per l’india e la Birmania, lancia un appello ai serbi affinché non consentano a nessuno di ridurli “ancora una volta al rango di razza sottomessa”.
Iugoslavia.Si allarga a macchia d’olio la protesta per l’adesione del paese al Patto Tripartito, che coinvolge sindacati, contadini, Chiesa ed esercito. Mentre scendono dal treno che li riporta da Vienna a Belgrado, il ministro degli Esteri Markovic e il presidente del Consiglio dei ministri Cvetkovic vengono arrestati: il reggente Paolo è consegnato nel suo palazzo.
Africa Orientale.Gli inglesi occupano Harar.
Mediterraneo.Ricognitori del Corpo Aereo Tedesco di stanza in Sicilia avvertono il comando della marina italiana che sono rientrate nella base di Alessandria d’Egitto le corazzate Barham e Warspite e la portaerei Formidable.
27 marzo
In Iugoslavia, un gruppo di ufficiali dell’aeronautica, guidati dal capo di Stato Maggiore gen. Dusan Simovic, mette in atto un colpo di stato e rovescia il governo. Il Consiglio di Reggenza è sciolto, il principe Paolo viene esiliato ed è chiamato al trono il non ancora diciottenne Pietro, figlio dell’assassinato re Alessandro. Viene costituito un governo di unione nazionale, presieduto dallo stesso gen. Simovic, che tra i primi atti stipula un patto di non aggressione con Mosca.
Hitler dirama la direttiva n. 25, che ordina la liquidazione della Iugoslavia, paese che dopo il colpo di stato militare “deve essere considerato nemico e perciò schiacciato al più presto”. L’OKH prepara nuovi piani per l’operazione “Marita”, a causa della quale è necessario un rinvio dalla metà di maggio a fine giugno dell’operazione “Barbarossa” (l’invasione dell’URSS).
Terminano a Washington le consultazioni tra i rappresentanti degli Stati Maggiori britannico e americano durante le quali sono state fissate le direttive strategiche dei due paesi in caso di un intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto.
Africa Orientale Italiana.In Eritrea, dopo 12 giorni di aspri combattimenti, gli italiani si ritirano da Cheren verso l’Asmara. Le difese dell’Africa Orientale Italiana si vanno sgretolando. La battaglia per Cheren è durata 8 settimane ed è costata agli inglesi 4000 uomini tra morti e feriti, circa 3000 agli italiani.
28 marzo
Il mar. John Dill. capo dello Stato Maggiore Generale Imperiale inglese, si reca a Belgrado per sondare le intenzioni del nuovo governo di Dusan Simovic. Nonostante la difficile situazione il governo iugoslavo invierà quanto prima, sembra, un proprio rappresentante per riprendere i colloqui con gli Alleati in vista della progettata “alleanza balcanica” dall’Egeo al Danubio.
Africa Orientale Italiana.Gli italiani abbandonano Diredaua e ripiegano verso Addis Abeba.
29 marzo
Africa Orientale Italiana.Gli inglesi occupano Diredaua, località dell’Abissinia a nord-ovest di Harar.
30 marzo
Hitler nel pomeriggio approva il piano particolareggiato per l’invasione della Iugoslavia.
In 4 nazioni del continente americano, cioè Stati Uniti, Messico, Costarica e Venezuela, vengono posti sotto sequestro tutti i piroscafi tedeschi, italiani e danesi che si trovano nei loro porti.
Mediterraneo.Nel tardo pomeriggio la flotta inglese dell’ammiraglio Cunningham raggiunge il porto di Alessandria dove viene celebrata una funzione religiosa di ringraziamento per il successo di Capo Matapan: vittoria tanto più significativa se si pensa che gli inglesi hanno perduto un solo aereo.
31 marzo
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi di Rommel attaccano Marsa el-Brega, località della Cirenaica a nord-est di el-Agheila. Gli inglesi sono costretti a ritirarsi.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Aprile 1941
1° aprile
Africa Orientale Italiana.L’Asmara, capoluogo del l’Eritrea, viene occupata dalle truppe della 4à e 5à divisione indiana del gen. Platt.
USA.Il comandante delle operazioni navali americane comunica che le iniziative delle potenze dell’Asse prendono il via generalmente il sabato o la domenica ed esorta pertanto gli Alleati ad intensificare in quei giorni le varie misure di sicurezza.
Italia.Il ministro degli Esteri nipponico Matsuoka è in visita a Roma.
Iugoslavia.Viene sciolto il Senato e proclamata la mobilitazione generale, a seguito della quale il paese, che ha già schierati ai confini 900.000 uomini, dovrebbe averne alle armi 1.400.000.
2 aprile
Africa settentrionale.Rommel riconquista Agedabia e Zuetina.
Iugoslavia.Il capo di Stato Maggiore Generale Imperiale gen. John DiII è a Belgrado dove ha un colloquio “segretissimo” con il capo del governo iugoslavo gen. Dusan Simovic. Nonostante le assicurazioni, il gen. Simovic rifiuta di stipulare un accordo formale con la Gran Bretagna.
Africa Orientale Italiana.Mentre le truppe inglesi dall’Asmara puntano verso Massaua, 5 cacciatorpediniere italiani alla fonda nel porto della città prendono il largo puntando verso Porto Sudan. Avvistati però da ricognitori inglesi vengono attaccati da una squadriglia di aerosiluranti: 4 sono affondati dalle bombe nemiche.
3 aprile
Il presidente del Consiglio ungherese conte Pàl Teleki si toglie la vita, giudicando contraria all’onore del paese la decisione, presa dall’amm. Horthy, di collaborare con la Germania nell’invasione della Iugoslavia, cui l’Ungheria è da meno di un mese legata da un patto di non aggressione. Lo sostituisce il ministro degli Esteri Làszl6 Bàrdossy, notoriamente filotedesco, il quale conserva il portafoglio degli Esteri.
Africa settentrionale.La riconquista della Cirenaica da parte delle forze dell’Asse si è avviata sotto buoni auspici, grazie soprattutto all’audacia dcl gen. Rommel (da notare comunque che l’Afrikakorps è ancora a ranghi incompleti) e per la relativa inesperienza delle truppe inglesi.
4 aprile
Africa settentrionale.Da Agedabia, riconquistata il 2 aprile, Rommel scatena la sua offensiva in Cirenaica, in tre direzioni verso nord, in direzione di Bengasi, verso nord-est per Msus e el-Mechili e in direzione est per Ben-Gama e Tengeder, minacciando cosi le retrovie britanniche. Dispone della 5à divisione motorizzata leggera tedesca (che invia parte in direzione di Msus-el-Mechili e parte, assieme alla divisione italiana Aride, su Ben-Gama e Tengeder) e delle divisioni italiane Trento e Brescia che lancia in direzione di Bengasi. A difendere la Libia gli inglesi hanno lasciato il gen. Philip Neame con la Il brigata, la 2à divisione corazzata, la 9à divisione australiana e una brigata motorizzata indiana. Ben poca cosa dunque e per questo motivo, molto saggiamente, il gen. Neame ha avuto l’ordine, in caso di massiccio attacco nemico, di ritirarsi perché non sono disponibili rinforzi. Rommel incontra percio' scarsissima resistenza e lo stesso 4 aprile le sue truppe entrano a Bengasi.
5 aprile
Africa settentrionale.Continua,inesorabile e rapida,l’avanzata delle truppe dell’Asse che conquistano a nord Barce e a sud Tengeder.
Africa Orientale Italiana.Gli italiani sgombrano la capitale Addis Abeba.Nei giorni 3 e 4 il viceré Amedeo d’Aosta ha distribuito le forze che gli restano in vari centri di resistenza nelle regioni montuose del paese, dall’Amba Alagi al Galla Sidarno, all’Amara.
L’URSS offre alla Iugoslavia un patto di amicizia (ma non di mutua assistenza) che viene immediatamente accettato. La firma ha luogo a Mosca. Ma la mossa non può certo fermare Hitler.
6 aprile
La Germania invade la Iugoslavia e dichiara guerra alla Grecia. Le operazioni contro la Iugoslavia iniziano senza dichiarazione alcuna.
Ore 5,15: inizia l’invasione della Iugoslavia. “Le forze dell’Asse in marcia contro il tradimento serbo e la minaccia inglese”, annunciano i giornali italiani e tedeschi.
All’alba la Luftwaffe, diretta personalmente da Gòring, lancia un pesantissimo attacco (operazione "Castigo”) su Belgrado, che pure è stata dichiarata città aperta.Una seconda massiccia incursione sarà effettuata l’indomani. Si tratta di una inutile strage, che serve solo a fini terroristici. Anche tutti i campi d’aviazione sono bombardati e gli aerei distrutti al suolo.
La 2à armata tedesca (von Weichs) punta su Belgrado dall’Austria e dall’Ungheria. Il I gruppo corazzato (von Kleist) avanza dalla Bulgaria verso Nis a nord e verso Skopje e Monastir a sud per impedire il congiungimento delle truppe iugoslave con quelle greche. Già nel primo giorno di lotta i tedeschi si impadroniscono della sponda iugoslava delle Porte di Ferro, la gola rocciosa del Danubio che corre lungo il confine romeno-iugoslavo) fra Orsova e Turnu-Severin. Minacciano anche Nis. La 12à armata (von List) attacca sia in Iugoslavia, verso Strumica, sia in Grecia sulla linea Metaxas. La Luftwaffe distrugge praticamente il porto del Pireo.
La linea Metaxas è tenuta da 2 brigate e 4 divisioni di fanteria. Altre due divisioni sono in riserva a circa 50 km dal fronte, a nord di Salonicco, dove è attestato anche il corpo di spedizione britannico, forte di circa 57.000 uomini.
L’italia dichiara guerra alla Iugoslavia. Le sue truppe occupano qualche villaggio di frontiera nella Venezia Giulia.
Africa settentrionale.In Cirenaica reparti dell’Asse occupano el-Mechili e Msus. La 9à divisione australiana comincia a ritirarsi da Derna nei cui pressi vengono presi prigionieri i generali inglesi Richard O’Connor e Philip Neame.
Africa Orientale Italiana.Addis Abeba viene occupata dalla 12à divisione coloniale comandata dal gen. Wetherall. Dal 10 gennaio, giorno in cui le truppe del gen. Cunningham sono penetrate nella Somalia Italiana, al loro ingresso ad Addis Abeba gli in glesi hanno percorsa circa 2700 km ma non hanno dovuto sostenere battaglie sanguinose; le loro perdite assommano a circa 500 uomini. Gli italiani dal canto loro hanno perduto buona parte dell’armamento, equipaggiamenti e scorte viveri e decine di migliaia di prigionieri.
7 aprile
Il XL corpo corazzato tedesco, entrato in Iugoslavia dalla Bulgaria, occupa Skopjc e prosegue l'avanzata puntando su Monastir. Nel Nord del paese, la 2à armata di von Weichs punta su Zagabria. La 2à armata italiana (gen. Ambrosio) ha superato la frontiera giuliana.
Il capo del movimento separatista croato, il Poglavnik Ante Pavelic, lancia un appello ai croati spronandoli alla costituzione di uno stato indipendente.
La 12à armata tedesca (von List) entra in Grecia dalla Bulgaria. A contrastarla sono 4 divisioni greche, alle cui spalle, a una cinquantina di chilometri, sta il corpo di spedizione britannico (4 divisioni britanniche e 1 brigata di volontari polacchi), mentre altre 3 divisioni elleniche presidiano la linea Metaxas (sistema di fortificazioni lungo circa 160 km che si estende dai Monti Belastica fino alla foce del fiume Nestos). I tedeschi conquistano, dopo duri combattimenti, l’importante passo di Rupel. Gli Stukas martellano senza posa i coraggiosi difensori.
Nella notte sul 7, bombardieri inglesi compiono un’incursione su Sofia, capitale della Bulgaria. Sembra quasi trattarsi di un’operazione “Castigo” di marca britannica dato che, come le incursioni tedesche su Belgrado, ha risultati puramente terroristici.
Africa settentrionale.Nei pressi di el-Mechili, in Cirenaica, le truppe dell’Asse hanno la meglio sulla 2à divisione corazzata inglese e sulla III brigata indiana. Intanto gli inglesi cominciano a rinforzare il presidio di Tobruk.
8 aprile
Iugoslavia.Di fronte alle preponderanti forze tedesche, l’esercito iugoslavo dà segni di rapida disgregazione. Nel Sud, i tedeschi del I gruppo corazzato (von Kleist) occupano Nis e proseguono in direzione di Belgrado lungo la valle del fiume Morava.
Africa Orientale Italiana.Massaua, ultimo centro della resistenza italiana in Eritrea, è costretta a cedere le armi. Dei 13.000 uomini che la difendevano oltre 3000 sono rimasti uccisi e 5000 feriti.
9 aprile
Grecia.Aggirata a occidente dalla 2à divisione corazzata tedesca (penetrata in Grecia dalla Iugoslavia), che conquista la sera stessa Salonicco, l’armata greca del Vardar o Axios (fiume che dalla Iugoslavia entra in Grecia e si getta in mare a ovest di Salonicco), comandata dal gen. Bakopoulos, è costretta a capitolare, con l’autorizzazione del Comando Supremo. 70.000 uomini sono fatti prigionieri.15 divisioni tedesche proseguono I‘avanzata verso l’Egeo scontrandosi con le restanti truppe greche e con il corpo di spedizione britannico.
10 aprile
Grecia.Il gen. Henmy Maitland Wilson, comandante il corpo di spedizione britannico, dà l’ordine di ritirata, indotto a questa decisione dallo spettro di una seconda Dunkerque.
Iugoslavia.Zagabria è superata dalle forze dell’Asse in marcia verso sud. La città cade dopo un’effimera resistenza.
La Croazia si proclama indipendente.
Africa settentrionale.La piazzaforte di Tobruk, dove si sono rifugiati gli australiani della 9à divisione e altri sotto l’incalzare degli italo-tedesehi, è completamente isolata. I soldati dell’Asse, che arrivano a scaglioni, la cingono d’assedio. Ogni centimetro del perimetro difensivo della piazzaforte si trova entro il raggio d’azione dell’artiglieria tedesca e italiana; parimenti esposte al fuoco degli assedianti sono le squadre che lavorano nel porto.
Atlantico.Primo gesto di ostilità degli Stati Uniti contro la Germania: al largo dell’Islanda, durante un’operazione di soccorso ai naufraghi di un mercantile olandese affondato, il cacciatorpediniere americano Ni-black sgancia cariche di profondita' contro l’U-Boot responsabile dell’afondamento.
Germania.Durante un bombardamento inglese su Berlino, è distrutto il teatro dell’Opera.
11 aprile
Iugoslavia.La 2à armata italiana, penetrata in Iugoslavia dalla frontiera giuliana, avanza lungo due direttrici: all’interno verso Lubiana, che viene occupata; lungo la costa verso Spalato (Split) e Ragusa (Dubrovnik). Altre 4 divisioni italiane irrompono nel paese dall’Albania. Nelle operazioni, gli italiani impegnano 320 aerei. La 3à armata ungherese, suddivisa in 10 brigate, entra anch’essa in Iugoslavia e avanza verso Novi Sad.
Africa Settentrionale.Rommel sferra un improvviso quanto violento attacco contro Tobruk:partecipano all azione le divisioni italiane Trento e Brescia (lungo il litorale) e la 5à divisione corazzata tedesca. La guarnigione britannica è all’erta e la sorpresa,su cui aveva contato Rommel, non riesce. Si trovano chiusi a Tobruk la 9à divisione australiana, una brigata di fanteria, una contraerea e un reggimento corazzato,al comando del gen. LesIie James Morshead. Verso sera l'assalto degli italo-tedeschi è respinto.
12 aprile
Iugoslavia.Cade Belgrado sotto la pressione del XLI corpo motorizzato tedesco proveniente dalla Romania. Presso la capitale avviene il congiungimento delle truppe tedesche penetrate dall’Ungheria con quelle provenienti dalla Romania.
Anche gli italiani avanzano conquistando varie cittadine costiere e l’isola dalmata di Ugliano.
Ante Pavelic assume la carica di capo dello stato croato,fantoccio di Mussolini.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse occupano Bardia e avanzano in direzione del confine egiziano.
Truppe statunitensi occupano la GroenIandia.
13 aprile
Africa settentrionale.Rommel dichiara di voler proseguire la sua avanzata almeno fino a Mersa Matruh, in Egitto, indipendentemente dall'evolversi delle operazioni attorno a tobruk. Da Berlino invece si suggerisce di consolidare il fronte a Sollum, al confine tra Libia ed Egitto, e soprattutto di eliminare in qualsiasi modo la resistenza della guarnigione inglese di Tobruk.
Fronte greco-albanese.Robusta offensiva italiana contro i greci. In Albania sono riconquistate Corcia (Korce), Permeti (Permet), Argirocastro (Gjinokastrè), Porto Palermo (Portè e Palermos), mentre alcune divisioni avanzano nell’Epiro.
14 aprile
A Mosca, il ministro degli Esteri nipponico Matsuoka e quello sovietico Molotov firmano un patto di non aggressione, della durata di cinque anni, fra i due paesi.
Africa settentrionale.Rommel lancia all’attacco di Tobruk da sud la 5à divisione leggera tedesca, che riesce in un primo tempo a penetrare nelle difese nemiche. Nel pomeriggio comunque l’efficace fuoco di interdizione e di sbarramento delle artiglierie e un deciso contrattacco delle fanterie britanniche costringono gli attaccanti a ritirarsi. Tobruk dunque resiste e agli italo-tedeschi non resta che rafforzare l’assedio alla piazzaforte.Gli italo-tedeschi cercano anche di impedire l’afflusso di rifornimenti via mare.
15 aprile
*****
16 aprile
Iugoslavia.I tedeschi occupano Sarajevo. Gli italiani occupano Antivari e Danilovgrad, mentre un repato del reggimento da sbarco San Marco si impadronisce dell’isola Veglia.
Africa Settentrionale.Alle 2,20,nei pressi delle coste tunisine, all’altezza delle secche di Kerkenah,una formazionie di cacciatorpediniere inglesi attacca un convoglio italiano di 5 navi scortato da cacciatorpediniere. I piroscafi del convoglio e 3 cacciatorpediniere italiani di scorta (il Tarigo, il Lampo e il Baleno) sono affondati: gli inglesi perdono il cacciatorpediniere Mohawk.
17 aprile
L’esercito iugoslavo è ormai distrutto.Gli ultimi nuclei di resistenza, in Bosnia, cedono le armi, Il ministro degli Esteri A. Cincar-Markovic e il gen. Jankovic per la Iugoslavia, il gen. von Weichs per la Germania e il col. Bonfatti per l’Italia firmano a Belgrado l’atto di resa. 334.000 uomini sono stati fatti prigionieri dalle forze dell’Asse. Re Pietro Il e il governo, a bordo di aerei inglesi, riparano in Grecia, prima tappa dell’esilio londinese.
Gli italiani occupano Ragusa (Dubrovnik).
Fronte greco.La 9à armata italiana avanza neIl’Epiro.
Africa Orientale Italiana.Nella loro marcia verso il nord, le truppe inglesi di Cunningham giungono nei pressi di Dessiè, importante centro a nord-est della capitale Addis Abeba.Sull’Amba Alagi si rafforzano le difese italiane attorno al viceré Amedeo di Savoia.
18 aprile
Il primo ministro greco Alexandros Koritzis si toglie la vita.
Grecia.Il XVIII corpo d’armata alpino tedesco forza il passaggio del fiume Aliakmon vincendo la resistenza della 2à divisione neozelandese, circonda il monte Olimpo e occupa la città di Larisa. Il XL corpo d’armata corazzato completa l’aggiramento premendo su Florina e Trikkala. In questo modo viene aperto un varco fra l’ala sinistra del corpo di spedizione britannico e l’ala destra dello schieramento greco. In questo varco irrompono i tedeschi.
19 aprile
Grecia.Mentre gli italiani avanzano nell’Epiro, i greci si vedono tagliare la via della ritirata dai carri della divisione corazzata SS Adolf Hitler che ha attaccato sul Pindo e occupato il passo di Metsovo, nonché il centro di Grevenà. Per i greci è la fine. Le retroguardie del corpo di spedizione britannico prendono posizione alle Termopili per proteggere il reimbarco del grosso.
Violando gli ordini superiori, il comandante dell’armata greca della Macedonia occidentale, gen. Zolakoglu, entra in contatto con i tedeschi per trattare la resa.
Ad Atene si svolge un consiglio cui prendono parte re Giorgio Il, il gen. Papagos e i generali inglesi Wavell e Maitland Wilson. I greci accettano l’evacuazione del corpo di spedizione britannico dalla Grecia continentale. La resistenza continuerà nelle isole.
Inghilterra.La Luftwaffe devasta Londra bombardandola violentemente:l’incursione causa 2300 morti.
20 aprile
Grecia.Martellati dagli Stukas, i britannici ripiegano su Nàuplion, Kalamata (Kalàmai) e Monemvasia, punti fissati per il reimbarco. Le retroguardie tengono duro alle Termopili; la loro resistenza durerà fino al 24.
Africa settentrionale.Un forte contingente di Commandos della 8à armata britannica cerca di sbarcare a Bardia nel tentativo di recare soccorso ai difensori di Tobruk, ma viene respinto dalle truppe italo-tedesche. Dal canto suo Rommel decide che attaccherà nuovamente Tobruk non appena potrà disporre della 15à divisione corazzata tedesca.
Il comandante in capo delle forze inglesi nel Medio Oriente, gen. Wavell, chiede a Churchill rinforzi di mezzi corazzati.
21 aprile
Grecia.La divisione corazzata SS Adolf Hitler occupa Giànnina, alle spalle dello schieramento greco contro gli italiani.
A Làrisa, presso il comando della 12à armata tedesca (von List), i plenipotenziari greci firmano la capito]azione.16 divisioni depongono le armi. La notizia riempie di sdegno Mussolini. Per ordine di Hitler, la cerimonia verrà ripetuta, con l’intervento di un rappresentante italiano,due giorni dopo in una villa nei pressi di Salonicco.
Africa settentrionale.Forze navali inglesi provenienti da Malta e da Alessandria d’Egitto bombardano il porto di Bengasi.
22 aprile
Africa Orientale Italiana.Gli inglesi espugnano le difese di Dessiè.
23 aprile
Grecia.In una villa presso Salonicco, si ripete la firma della resa greca, alla presenza dei rappresentanti italiani.
24 aprile
Grecia.I tedeschi attaccano violentemente le linee inglesi (rafforzate da reparti greci che rifiutano di arrendersi) alle Termopili. La loro vittoria è rapida e totale.
Paracadutisti tedeschi occupano le isole di Lemno, Taso e Samotracia nell’Egeo nord-orientale.
La 9à armata italiana occupa il ponte di Perati, congiungendosi con le forze tedesche.
Iraq.Le guarnigioni inglesi nell’Iraq sono rafforzate con l’invio di nuovi reparti.
25 aprile
Grecia.Dopo aver ripiegato dalle Termopili su Tebe, australiani e neozelandesi sono costretti a proseguire la loro ritirata “storica”, incalzati dai tedeschi, verso i piccoli porti di Rafina, Mégara e Porto Rafti, nella Grecia continentale, per reimbarcarsi.
Paracadutisti tedeschi si calano oltre il Canale di Corinto a Corinto e la divisione corazzata SS Adolf Hitler attraversa con mezzi di fortuna l’imboccatura occidentale dello stesso canale. Le truppe germaniche dilagano in tutto il Peloponneso.
Hitler emana la direttiva n. 28 riguardante l’operazione “Merkur” (invasione di Creta).
Africa settentrionale.I tedeschi attaccano il passo di Halfaya, chiave d’accesso alla strada orientale verso l’Egitto, e riescono a ricacciare gli inglesi sulla linea Buq-Buq-Sofafi.
Africa Orientale Italiana.AIl’Amba Alagi la situazione degli italiani comincia a farsi difficile.
26 aprile
Grecia.Prosegue l’avanzata tedesca nel Peloponneso, nonché il reimbarco del corpo di spedizione britannico.
Africa settentrionale.Inviatovi dall’Oberkommando della Wehrmacht, giunge a Tobruk il generale von Paulos per un esame diretto della situazione. Durante la notte aerei inglesi hanno bombardato Bengasi provocando vittime e danni.
27 aprile
Grecia.I Panzer tedeschi entrano ad Atene.
Africa settentrionale.Un tentativo degli inglesi di spezzare l’accerchiamento attorno a Tobruk viene respinto.
Estremo Oriente.Riuniti a Singapore, inglesi, olandesi e americani concordano un piano di difesa comune in caso di attacco giapponese nel settore.
28 aprile
Grecia.Circa 43.000 britannici e polacchi del corpo di spedizione si reimbarcano nei porti di Nàuplion, Monemvasia e Kalàmai. All’evacuazione provvedono 6 incrociatori, 19 cacciatorpediniere e numerosi trasporti di piccolo tonnellaggio.
Nella disastrosa campagna il corpo di spedizione ha perduto 12.712 uomini di cui 9000 caduti prigionieri dei tedeschi, e tutto il materiale pesante. L’evacuazione (operazione"Demon") ha comunque successo. Il gen. Freyberg, comandante del contingente neozelandese del corpo di spedizione, giunge a Creta.
Perdite italiane nei sei mesi della campagna di Grecia: 13.755 morti, oltre 50.000 feriti, 12.368 congelati gravi e 25.067 dispersi.
Perdite tedesche fra Iugoslavia e Grecia: 1684 morti e 3752 feriti, 548 dispersi.
Perdite greche: 15.700 fra morti e dispersi. Circa 300.000 uomini sono caduti prigionieri delle forze dell’Asse, ma a eccezione degli ufficiali saranno rilasciati quasi immediatamente.
Malta.Formazioni aeree italo-tedesche compiono numerose incursioni sulle basi aeronavali dell’isola.
29 aprile
Africa settentrionale.Aerei inglesi bombardano Bengasi.
Africa Orientale Italiana.Reparti della 5à divisione indiana raggiungono da nord le pendici dell’Amba Alagi: nello stesso tempo continua da sud l’avvicinamento alle posizioni italiane da parte delle truppe del gen. Cunningham dopo la conquista di Dessiè.
Malta.Nuova incursione dei velivoli del Corpo Aereo Tedesco sul porto di La Valletta.
30 aprile
Africa settentrionale.Rommel lancia una nuova offensiva su vasta scala contro Tobruk L’attacco inizia con un pesante bombardamento aereo e di artiglierie, e prosegue con l’intervento dei mezzi corazzati e della fanteria nel settore occidentale delle linee di difesa. La reazione inglese, violenta e compatta, è affidata al fuoco incessante dell’artiglieria; tuttavia, alla fine della giornata, gli attaccanti sono riusciti a penetrare nelle difese inglesi nel settore occidentale formando un saliente profondo 3 Km.
Africa Orientale Italiana.Da Addis Abeba l'11à divisione africana punta in direzione sud verso Shashamanna base di una divisione italiana.
Creta.Il gen.Freyberg riceve il comando delle truppe britanniche e dellle milizie greche che presidiano l'isola.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Maggio 1941
1° maggio
Africa settentrionale.Infuriano i combattimenti nel saliente prodotto dalle truppe italo-tedesche nel perimetro occidentale delle difese di Tobruk: per ampliare il varco, Rommel invia continuamente in prima linea truppe fresche, ma ciò nonostante non riesce a compiere progressi apprezzabili.
Africa Orientale Italiana.Cresce la pressione inglese sulle difese italiane nel settore dell’Amba Alagi.
Grecia.I tedeschi non sono riusciti, com’era loro intento, ad annientare il corpo di spedizione britannico, ma occupano tutte le rive dell’Egeo.
Germania.A Berlino, parlando al Reichstag, Hitler annuncia l’esito trionfale della campagna balcanica.
2 maggio
Africa settentrionale.Situazione immutata a Tobruk: gli inglesi riescono a bloccare i reiterati tentativi degli attaccanti di ampliare il saliente creato nel settore occidentale del perimetro difensivo.
Iraq.Truppe irachcne occupano Rutba e attaccano i presidi inglesi di varie località presso il Golfo Persico, fra cui Bassora.
3 maggio
Africa Orientale italiana.Inizia la fase finale della battaglia deIl’Amba Alagi: gli italiani respingono un duplice attacco inglese.
Grecia.Grande parata italo-tedesca ad Atene per celebrare la vittoria.
4 maggio
Africa settentrionale.A Tobruk il tentativo di sfondamento messo in atto dalle truppe italo-tedesche del gen. Rommel può considerarsi fallito.
Dopo questo secondo insuccesso, i comandi dell’Asse elaborano un piano di potenziamento delle rispettive forze nell’Africa settentrionale. I contingenti italo-tedeschi dovrebbero assumere l’entità di un’armata, formata da 3 corpi d’armata (2 italiani e 1 tedesco) con 5 divisioni corazzate (3 italiane e 2 tedesche), 7 divisioni motorizzate (italiane) e 4 divisioni non motorizzate “da occupazione” (anche queste italiane). Per la sola parte italiana questo progetto comporterebbe il trasporto in Africa di 100.000 uomini, 14.000 automezzi e 850 cannoni.Il piano rimarra comunque sulla carta.
Africa Orientale Italiana.La XXIX brigata di fanteria indiana conquista e riesce a mantenere, con l'appoggio dell’artiglieria, le tre cime più occidentali del Passo Alagi.
5 maggio
Africa Orientale italiana.Nel 5° anniversario dell’occupazione italiana di Addis Abeba, l’imperatore d’Etiopia Hailé Selassié rientra in trionfo nella sua capitale.
Creta.Il gen. Freyberg informa Churchill che ritiene possibile respingere un tentativo di invasione dell’isola per via mare o mediante paracadutisti a patto che gli vengano forniti in misura adeguata artiglierie, carri armati, automezzi e aerei da caccia. La RAF, dopo le gravi perdite subite in Grecia, si oppone allo stabilimento di basi permanenti a Creta: fornira' l’appoggio aereo dalle basi dell’Africa settentrionale.La Royal Navy, sfidando la minaccia della Luftwaffe, riesce a trasportare nell’isola 16 carri leggeri e 6 autoblindo. A nessuno sfugge l’importanza strategica di Creta, distante 1000 chilometri da Alessandria d’Egitto e poco piu di 300 da Tobruk. I britannici temono per l’Africa, i tedeschi la minaccia aerea che, da Creta, si profilerebbe per i pozzi petroliferi di Ploesti.
6 maggio
Creta.Freyberg viene informato dai servizi segreti britannici circa le linee particolareggiate dell’operazione “Merkur”, ossia il piano d’invasione tedesco dell’isola di Creta.
URSS.Il Praesidium del Soviet Supremo nomina Stalin, già segretario del Partito, presidente del consiglio dei commissari del popolo, ossia capo del governo.
Malta.Continuano gli attacchi di formazioni aeree italo-tedesche su obiettivi dell’isola.
Africa Orientale Italiana.Aumenta la pressione inglese nel settore dell’Amba Alagi.
7 maggio
Africa settentrionale.Sul fronte di Tobruk, in Cirenaica, scambi di colpi di artiglieria e bombardamento aereo delle posizioni inglesi.
8 maggio
Africa settentrionale.Violenta, rapida puntata offensiva inglese nel tentativo di alleggerire la pressione su Tobruk.
Germania.L’aviazione inglese effettua un violento bombardamento su Amburgo.
Inghilterra.Durante la notte pesante bombardamento aereo tedesco su Londra.
9 maggio
Germania.L’aviazione inglese bombarda pesantemente Brema.
Africa settentrionale.Incursione di aerei inglesi su Derna. Attività di artiglierie attorno a Tobruk, ma la situazione resta immutata.
Africa Orientale Italiana.La pressione inglese aumenta in tutti i settori dell’Amba Alagi.
10 maggio
Inghilterra.Ore 10,30: il delfino di Hitler, Rudolf Hess, si lancia col paracadute dal suo Messerschmitt 110 sul villaggio di Eaglesham, nel Lanarkshire, poco lontano dal castello di Dungavel House, residenza del duca di Hamilton. Fatto prigioniero da una guardia territoriale, ottiene di parlare col duca cui rivela la sua vera identità dicendosi latore di un piano di pace: l’Inghilterra, egli sostiene, non potrà mai vincere il confronto con la Germania ed è quindi auspicabile e necessario trovare un accordo tra i due paesi per far cessare il conflitto. Churchill non ritiene opportuno dare seguito a conversazioni di questo tipo e del resto Hess parla a titolo puramente personale, essendo stato sconfessato da Hitler non saputo della sua “diserzione”. Il gerarca nazista viene quindi imprigionato e rinchiuso a Buchanan Castle, poi alla Torre di Londra, e infine confinato in una villa ad Abergavenny, nel Galles meridionale. Il 10 ottobre 1945 verrà trasferito a Norimberga per essere processato dal tribunale alleato.
Nuovo durissimo attacco aereo tedesco su Londra: viene danneggiato tra l’altro il Palazzo del Parlamento.
Francia.Francois Darlan,vicepresidente del Consiglio dei Ministri francese nonché ministro degli Esteri e degli Interni di Vichy, incontra Hitler a Berchtesgaden: in cambio di alcune formali concessioni da parte tedesca, offre alla Germania alcune basi in Siria per eventuali operazioni dell’esercito tedesco.
11 maggio
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12 maggio
Africa settentrionale.Giunge ad Alessandria d’Egitto un convoglio (denominato “Tiger”) di navi cariche di carri armati (238) e di aerei da caccia del tipo Hurricane (43). L’invio è stato deciso dallo stesso Churchill ed è la sua risposta al messaggio urgente speditogli da Wavell il 20 aprile in cui si reclamavano rinforzi per raddrizzare in qualche modo la situazione al confine tra Libia ed Egitto, ora che l’arrivo di Rommel ha vanificato l’attacco inglese in Cirenaica.
13 maggio
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi rintuzzano un nuovo tentativo inglese di spezzare l’accerchiamento di Tobruk.
14 maggio
Malta.Aerei italiani e tedeschi bombardano basi aeree e navali dell’isola.Dal primo pesante attacco sferrato dalla Luftwaffe sulla portaerei Illustrious, il 16 gennaio, i caccia inglesi preposti alla difesa di Malta hanno abbattuto 62 velivoli tedeschi e 15 italiani: dal canto loro gli inglesi hanno perduto in combattimento 32 Hurricane e quasi altrettanti sono stati distrutti al suolo.
15 maggio
Africa settentrionale.Inizia I‘operazione “Brevity”, nome convenzionale che designa l’azione decisa dal gen. Wavell, comandante in capo delle forze armate inglesi in Medio Oriente, per riconquistare il passo di HaIfaya, al confine tra Libia ed Egitto, dal 25 aprile in mano tedesca. WavelI ritiene il contrattacco indispensabile se si vuole organizzare una qualsiasi operazione per alleggerire la pressione italo-tedesca su Tobruk. A capo delle forze destinate all’attacco (il VII gruppo Brigata Corazzata il XXII gruppo Brigata Guardie e il Gruppo costiero), Wavell pone il gen. di brigata W.H.E. Gott. Gli attaccanti puntano su tre obiettivi diversi: il Passo di Halfaya, la città di Sollum e la Ridotta Capuzzo. Il passo viene conquistato rapidamente e dopo un pesante scontro il XXII gruppo Brigata Guardie si impadronisce anche della Ridotta Capuzzo. Convinto che si tratti di un attacco di vaste proporzioni Rommel sferra un immediato contrattacco che vede impegnati 3 reggimenti corazzati e il 54° fanteria.
Secondo i piani d’attacco degli inglesi, la 7° divisione corazzata avrebbe dovuto concentrare gli sforzi in direzione di Sidi Azeiz, sulla fascia sinistra del fronte d’attacco, mentre la XXII Brigata Guardie avrebbe dovuto continuare a tenere la Ridotta Capuzzo cercando contemporaneamente di spingersi in direzione di Sollum. L'indomani il contrattacco tedesco è in pieno sviluppo: le truppe corazzate di Rommel puntano sulla Ridotta Capuzzo e mirano ad aggirare da ovest le posizioni inglesi sul Passo di Halfaya. I britannici non reggono alla controffensiva e ripiegano: in breve la Ridotta Capuzzo è di nuovo in mano tedesca mentre per la riconquista di Halfaya è solo questione di giorni, dipendendo dal tempo che impiegherà l’8° reggimento corazzato del colonnello Cramer ad aggirare il passo. La manovra tuttavia non sfugge ai comandanti inglesi, e infatti il gen. Gott ordina ai difensori del passo, il 3° Coldstream Guards, di ritirarsi.
Iugoslavia.Viene costituito, sotto l’egida italiana, il regno di Croazia che, oltre a questa regione, comprende le province serbe di Bosnia e Erzegovina.
Creta.Attuando la direttiva del Fuhrer, i tedeschi incominciano una serie di bombardamenti aerei su Creta in preparazione allo sbarco. All’operazione, diretta dal gen. Student, prenderanno parte la 7à divisione paracadutisti e la 5à divisione da montagna, rinforzate da 6 reggimenti di fanteria e con l’appoggio dell’VIlI corpo aereo (gen. von Richthofen) forte di 280 bombardieri in quota, 150 bombardieri in picchiata, 239 caccia e 50 ricognitori. 500 trimotori Junkers Ju-52 e 72 alianti provvederanno al trasporto della prima ondata d’invasione. Gli italiani scorteranno con 2 cacciatorpediniere e 12 torpediniere le truppe alpine, che raggiungeranno l’isola via mare.
16 maggio
Africa settentrionale.Il capo di Stato Maggiore Generale tedesco, maresciallo Franz Halder, ordina a Rommel di lasciare agli italiani il compito di continuare l’assedio a Tobruk e di concentrare invece le sue truppe nei pressi di Sollum.
17 maggio
Africa Orientale.I circa 7000 italiani che presidiano l’Amba Alagi agli ordini del viceré d’Etiopia Amedeo d’Aosta si arrendono agli inglesi.
Creta.Si completa in Grecia il dispositivo tedesco per l’attacco all’isola. La data dell’operazione, fissata al 18, viene rimandata al 20 maggio. Iraq. Aerei italiani raggiungono basi irachene per contribuire alla lotta contro gli inglesi.
18 maggio
Il duca di Spoleto, Ajmone di Savoia-Aosta, è eletto re del regno-fantoccio di Croazia e assume il nome di Tomislao Il. Accetta l’investitura, ma non si recherà mai a visitare il suo reame.
Con l’uscita dal porto di Gdynia, sul Baltico, inizia l’avventura della corazzata tedesca Bismarck.
19 maggio
Africa Orientale.Il duca Amedeo d’Aosta firma la resa offerta dagli inglesi: gli italiani che hanno difeso l’Amba Alagi ottengono l’onore delle armi mentre agli ufficiali viene lasciata la pistola.
Inghilterra.Il premier Churchill informa sir John Dill, capo di Stato Maggiore Generale imperiale, di ritenere opportuno un avvicendamento ai vertici del comando inglese in Africa: al posto del gen. Wavell intende mettere il gen. Claude Auchinleck, comandante in capo in India, ma conviene con Dill che non è questo il momento migliore per una operazione del genere, considerato soprattutto il fatto che sono in corso o stanno per iniziare importanti operazioni.
Creta.16 aerei da caccia britannici rimasti a Creta (29 sono stati distrutti dall’inizio del mese dalla Luftwaffe) vengono trasferiti in Egitto. Si ritiene inutile sacrificarli, vista la schiacciante superiorità dell’avversario.
20 maggio
Creta.Ore 5,30: violento bombardamento aereo tedesco sugli aeroporti di Maléme e Iràklion. Ore 7,15: nuovo attacco aereo. Lo scopo è quello di immobilizzare i britannici, e sarà pienamente raggiunto. Dopo il secondo bombardamento arriva la prima ondata di paracadutisti. Ai difensori (circa 32.000 britannici, in prevalenza australiani e neozelandesi, e 10.000 greci mal equipaggiati; vi sono inoltre 68 pezzi contraerei fra pesanti e leggeri, sparsi su ben 260 km, quanti ne misura l’isola da est a ovest), essi appaiono come “palloncini che scendano dal soffitto di un salone alla fine di una festa”: i paracadute sono infatti di ogni colore, rosa o violetto per gli ufficiali, nero per sottufficiali e soldati, giallo per i rifornimenti di medicinali, bianco per le armi e le munizioni. A terra, gli uomini hanno l’ordine di radunarsi in squadre formate da 8 uomini armati di fucile mitragliatore, 2 tiratori scelti muniti di fucile Mauser con mirino telescopico e i 3 serventi di una mitragliatrice leggera Solothurn. Speciali reparti sono muniti di armi leggere anticarro, lanciafiamme, mortai. 493 sono i trimotori Ju52 che sbarcano i paracadutisti, oltre a una settantina di alianti. La contraerea britannica riesce ad abbattere solo 7 Ju-52. Gli invasori sono lanciati su Maleme e nelle zone della Canea (Khanià). Réthimnon ed Iràklion. Pagano un prezzo alto, costituendo un bersaglio troppo facile per i difensori. Il nucleo principale degli invasori attacca senza successo il promontorio di Akrotiri che domina La Canea e la baia di Suda.
Nel pomeriggio giunge una nuova ondata oli invasori, ma gli apparecchi che li trasportano, anziché presentarsi in formazione serrata, arrivano alla spicciolata. Gli aerei destinati a proteggere l'aviosbarco, a causa del ritardo dei paracadutisti, sono costretti a rientrare anzitempo alle basi.Tutto cio' facilita il compito dei difensori. A sera, i tre aeroporti di Maléme,Réthimnon e lràklion sono ancora in mano agli inglesi e i tedeschi hanno subito pesanti perdite. Ma gli inglesi non contrattaccano durante la notte e i tedeschi, approfittandone, concentrano i loro sforzi sull’aeroporto di Maléme, espugnandolo.
I primi convogli di truppe alpine e rifornimenti diretti a Creta lasciano il Pireo e Salonieco scortati dalle torpediniere Lupo e Sagittario. Il primo è distrutto, ma il Lupo affonda un incrociatore, prima di rifugiarsi nell’isola di Milo. All’alba del 22 il Sagittario, ripresa la rotta per Creta, è intercettato da 4 incrociatori e due caccia inglesi. Li affronta, affondando un incrociatore e immobilizzando un caccia che sarà preda degli Stukas.
21 maggio
Creta.Nella notte sul 21 alcune unità della Royal Navy sono avvistate in prossimità della costa settentrionale di Creta. All’alba, aerei dell’VIII corpo aereo tedesco le attaccano colando a picco il cacciatorpediniere Juno e danneggiando l’incrociatore Ajax.
Africa settenrrionale.Si registrano azioni di artiglierie sul fronte di Tobruk mentre aerei italiani e tedeschi bombardano batterie e impianti logistici della piazzaforte.
Inizia la caccia della marina inglese alla corazzata gigante tedesca Bismarck nei mari dell’Europa settentrionale.
22 maggio
Creta.Serie di scontri tra la Luftwaffe e la Royal Navy, che sotto le bombe degli Stukas perde gli incrociatori FiJi e Gloucester e 4 cacciatorpediniere. Altre 4 unità vengono danneggiate.
Convogli tedeschi, contrastati dalla marina britannica, fanno rotta verso Creta trasportando le truppe da montagna e materiali.
Giudicando insoddisfacenti i risultati finora ottenuti dagli alleati, gli italiani escono dal loro atteggiamento di prudenza e offrono una piu' diretta collaborazione alla conquista di Creta.
Africa settentrionale.Incursione aerea inglese su Bengasi.
Africa Orientale.Nel settore del Galla e Sidamo aumenta la pressione delle forze inglesi sui difensori italiani.
23 maggio
Creta.Aerei in glesi Hurricane muniti di serbatoi supplementari attaccano l’aeroporto di Maléme. Alcuni di essi atterrano addirittura a Iràklion, sotto il fuoco tedesco.E'una prodezza inutile: nella stessa giornata i primi caccia tedeschi riescono ad atterrare a Maléme.
Il gen. Ringel, cui è affidato il comando delle operazioni tedesche a Creta, avendo ricevuto rinforzi di truppe da montagna decide di ripulire tutta la parte occidentale dell’isola.Il nemico è attestato su una linea difensiva che corre dalla costa alle colline attraverso il paese di Gàlathas. Ringel decide di dividere le forze del settore di Maléme in due: i paracadutisti attaccheranno lungo la strada costiera settentrionale dell’isola, mentre la fanteria da montagna si dirigerà a sud, nell’aspro interno, con l’intento di prendere i britannici alle spalle.
24 maggio
Creta.L’amm. Cunningham informa Londra che non è più in grado di sbarrare la strada ai convogli tedeschi se non a rischio di perdite estremamente gravi. La risposta di Londra è categorica: Royal Navy e RAF devono impedire, a qualsiasi costo, che i tedeschi ricevano rifornimenti via mare.
Sull’isola, si combatte aspramente ovunque, i paracadutisti contro i britannici, le truppe alpine contro i greci attestati sulle montagne. I caccia tedeschi attaccano duramente il nemico. A sera, la situazione a Réthimnon e a lràklion è sempre incerta. Durante la giornata, le forze tedesche del settore di Iràklion sono state rafforzate con un altro battaglione di paracadutisti.
Il gen. Freyberg si rivolge a Wavell chiedenclogli un massiccio intervento della RAF in appoggio alle truppe di terra. In serata, gli inglesi sbarcano a Soda due battaglioni di Commandos agli ordini del col. Laycock.
25 maggio
Creta.I tedeschi passano decisamente all’offensiva: obiettivi sono Alikianou, da dove spingersi avanti per tagliare la strada principale dell’isola a sud della baia di Soda; Gàlathas, a sud-ovest di La Canea; il villaggio delle Carceri, presso Gàlathas. A sera, la posizione di Gàlathas è conquistata, nonostante i contrattacchi alla baionetta dei britannici. Momentaneamente perduta, viene riconquistata dopo un violentissimo scontro. La posizione di Alikianou, all’interno,tenacemente difesa dall’8° reggimento greco, non viene raggiunta.
Mediterraneo.Durante la notte tre gruppi di sommozzatori italiani della X Mas forzano il porto di Gibilterra: li comanda il tenente di vascello Decio Catalani. L’azione va a vuoto per il difettoso aggancio dei “maiali”, i siluri a lenta corsa dei mezzi di assalto.
26 maggio
Creta.Prendendo atto del deterioramento della situazione il gen. Freyberg comunica a Wavell che a suo parere la sola cosa che resta da fare è evacuare l’isola, per salvare almeno una parte delle truppe britanniche.
In uno scontro con aerei in picchiata tedeschi, la portaerei inglese Formidable è gravemente danneggiata, tanto che sarà necessario trasferirla nei cantieri americani per ripararla. Martellati dall’artiglieria e dall’aviazione e sotto la violenta pressione tedesca, i britannici devono ripiegare verso est su Mourniés e i greci, all’interno, verso sud.
27 maggio
Creta.Autorizzato da Londra, il gen. Freyberg predispone l’ordinata evacuazione delle truppe britanniche da Creta. Questa avverrà dai porticcioli di Hieràpetra e di Sfakia nel corso di più notti, a bordo delle unità dell’amm. Cunningharn. Le unità di Commandos e la fanteria di marina proteggeranno la ritirata delle altre forze e ne proteggeranno il reimbarco.
Frattanto i tedeschi attaccano nella zona di Pyrghos, cogliendo di sorpresa australiani e neozelandesi, che tuttavia reagiscono energicamente riuscendo a respingere momentaneamente il nemico.
Freyberg, però, deve ritirare tutte le forze possibili per stabilire una linea di difesa a nord dei punti fissati per il reimbarco. Facilitati nella loro azione, i tedeschi tagliano fuori dal resto delle forze britanniche un battaglione di Commandos nella zona di Stilos. Ai difensori di Réthimnon e di lràklion incominciano a scarseggiare le munizioni.
I tedeschi attaccano anche a La Canea. La giornata si conclude con l’occupazione della conca e della baia di Suda.
Africa settentrionale.Rommel riconquista e fortifica il passo Halfaya, al confine tra Cirenaica ed Egitto.
Atlantico.La corazzata Bismarck è affondata da unità britanniche.
28 maggio
Creta.Non rendendosi conto della situazione disperata dell’avversario, il gen. Ringel concentra lo sforzo dei tedeschi verso Réthimnon e Iràklion, con l’appoggio delle truppe da montagna, anziché verso sud, dove vanno concentrandosi i britannici per l’evacuazione. Nella notte sul 29, una squadra comandata dall’amm. Rawlings e comprendente gli incrociatori Orion, Dido, Ajax e 6 CT imbarca 4000 uomini a Iràklion. Altri 4 CT, comandati dal capitano S.H.T. Arliss, vanno all’approdo di Sfakia, imbarcano oltre 1500 uomini e tornano ad Alessandria indisturbati. La squadra di Rawlings è invece duramente attaccata dai bombardieri tedeschi. Il CT Imperial, bloccato da avaria, è affondato dal CT Hotspur, il CT Hereward è affondato dai bombardieri, gli incr. Orion e Dido sono gravemente danneggiati. Molti i morti e i feriti a bordo. 2700 italiani sbarcano a Sitia, all’estremità N-E dell’isola.
29 maggio
Nella notte suI 30 l’ammiraglio King, con gli incr. leggeri Phoebe, Perth, l’incr. antiaereo Calcutta, il trasporto veloce Glengyle e 3 CT reimbarca truppe a Sfakia. Il Perth è colpito e gravemente danneggiato da un bombardiere in picchiata tedesco.
30 maggio
Creta.Réthimnon e lràklion cadono in mano dei tedeschi.
Altri 2 cacciatorpediniere britannici sono colpiti da aerei tedeschi mentre si apprestano alle operazioni di reimbarco. Queste proseguono. Si imbarca Io stesso gen. Freyberg. 9000 britannici, parte dei quali sbandati, restano ancora nell’isola.
Africa settentrionale.In un rapporto del Comando Supremo Italiano si giudica sconsigliabile un attacco in forze contro la piazza di Tobruk: “fino a che le forze nemiche non subiscono notevoli aumenti, si sostiene, la situazione puo essere guardata con serenità... Solo nel caso che il nemico rinforzasse molto e con intenzioni aggressive e a noi arrivassero modesti rinforzi (o nessuno)) la situazione potrebbe capovolgersi e divenire pericolosa per noi, fino al punto da obbligarci a togliere l’assedio a Tobruk...”.
31 maggio
Creta.King reimbarca a Sfakia 4000 uomini e fa rotta per Alessandria. Il Calcutta, mandatogli incontro per proteggerlo, è affondato. Il bilancio dell’operazione è assai pesante.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Giugno 1941
1° giugno
Creta.La battaglia di Creta può dirsi conclusa, anche se gli ultimi rermbarchi dei britannici avverranno nella notte suI 2 giugno. A quanti sono rimasti isolati o abbandonati non resta altra soluzione che arrendersi o ripararsi sulle montagne.
2 giugno
Creta.Si può tracciare un bilancia della cruenta battaglia: i britannici hanno perso 16.583 uomini (8200 inglesi, 3376 australiani, 2996 neozelandesi, per quanto riguarda l’esercito,oltre a 2011 uomini della Royal Navy). Quanto ai tedeschi, hanno avuto 3714 morti e dispersi e circa 2500 feriti, ma si è trattato di truppe sceltissime, tanto che l’Alto Comando non oserà più impiegare paracadutisti in operazioni di casi vasta portata.
Africa settentrionale.Il governo di Vichy concede agli eserciti dell’Asse l’utilizzazione del porto di Biserta, in Tunisia: la concessione vale esclusivamente per la spedizione di viveri e vestiario escludendo il movimento di uomini e materiale bellico.
In un incontro tra Hitler e Mussolini al Brennero vengono affrontati i più scottanti problemi militari del momento.
3 giugno
Africa settentrionale.Continuano i bombardamenti degli aerei dell’Asse contro la base diTobruk.
4-5 giugno
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6 giugno
Negli Stati Uniti d’America viene varato un progetto di legge che autorizza il governo a requisire le navi mercantili straniere immobilizzate nei porti statunitensi.
7 giugno
Africa settentrionale.Mentre i velivoli italiani bombardano ancora la piazza di Tobruk l’aviazione inglese compie incursioni su Bengasi e Derna.
8 giugno
In Siria, le truppe britanniche attaccano le forze francesi fedeli al governo di Vichy che presidiano il paese. Gli attaccanti sono appoggiati da reparti di Francesi Liberi. Le forze di Vichy (45.000 uomini, al comando del gen. Dentz) si oppongono con fermezza all’aggressione.
9 giugno
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10 giugno
Africa Orientale Italiana.Gli inglesi attaccano a fondo il centro di resistenza della regione di Galla e Sidamo, a sud-ovest di Addis Abeba. A capo degli italiani è il gen. Pietro Gazzera, comandante superiore delle forze armate dell’Africa Orientale dopo la cattura dell’Amba Alagi e la resa di Amedeo d’Aosta.
11 giugno
Una forza navale anglo-indiana occupa il porto di Assab, nell’Eritrea meridionale, già sgombrata dalle truppe italiane.
12 giugno
Malta.Violenti combattimenti aerei tra caccià italiani e inglesi sul cielo dell’isola: secondo il bollettino di guerra del comando italiano 8 Hurricane sarebbero stati abbattuti Contro 2 velivoli attaccanti.
Africa Orientale Italiana.Nella zona di Gondar, a occidente dell’Amba Alagi, continuano gli attacchi inglesi alle postazioni difensive italiane. Anche il presidio di Debra Tabor è sottoposto a un pesante bombardamento da parte delle artiglierie britanniche.
13 giugno
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14 giugno
Africa settentrionale.Nel pomeriggio forze inglesi avanzano da Sidi el Barrani avvicinandosi di circa 40 km alla frontiera libica. Verso sera, mentre l’avanzata riprende dopo i rifornimenti, Rommel mette in stato di allarme le sue truppe.
Nella notte caccia italiani bombardano Alessandria d’Egitto.
Africa orientale.Continua la pressione inglese attorno a Gondar, Debra Tabor e nella regione di Galla e Sidamo.
15 giugno
Malta.Arrivano di rinforzo sull’isola 43 aerei da caccia del tipo Hurricane, provenienti dalle portaerei Ark Royal e Victorious: prima della fine del mese ne giungeranno altri 64, alcuni dei quali però destinati alle basi aeree in Egitto.
Africa settentrionale.In Cirenaica inizia l’operazione “Battleaxe”, voluta dal gen. Wavell al fine di alleggerire la pressione delle truppe dell’Asse su Tobruk e, se possibile, liberare la piazzaforte. A Tobruk infatti se la situazione militare è pressoché immutata, quella logistica va lentamente, ma decisamente, peggiorando.E' su questo che conta soprattutto Rommel che in una lettera di questo periodo scrive: “l’acqua a Tobruk è molto scarsa; le truppe inglesi ne ricevono solo mezzo litro al giorno. Spero, con l’aiuto dei nostri bombardieri, di riuscire a ridurre ancora di più le loro razioni. Il caldo peggiora di giorno in giorno e non si riesce a placare la sete...”.
Il piano inglese prevede un attacco frontale al passo Halfaya, l’occupazione della Cresta Hafid (a ovest della Ridotta Capuzzo) ad opera della VII brigata corazzata, e l’aggiramento della Ridotta Capuzzo e di Sollun ad opera della IV brigata corazzata della 4à divisione indiana. Prima di sera gli inglesi hanno conquistato la Ridotta Capuzzo e la posizione fortificata nota come Quota 205 sulla Cresta Hafid. Al passo Halfaya gli attaccanti sono respinti dall’artiglieria tedesca i cui cannoni contraerei da 88 mm fanno strage di carri armati inglesi. Avendo ricevuto l’ordine tassativo di non attaccare, Rommel affida alle sue truppe di trincea il compito di spezzare l’attacco inglese e sposta a ovest la 5à divisione leggera facendola procedere verso sud in direzione Sidi Omar a occidente della Cresta Hafid.
16 giugno
Africa settentrionale.Mentre prosegue la sua marcia verso sud, la 5à divisione leggera tedesca viene attaccata per tutta la giornata dalla VII brigata corazzata britannica che però, in battaglia o per guasti, perde quasi tutti i suoi carri. Intanto la IV brigata corazzata inglese si ritira dalla Ridotta Capuzzo verso sud per ricongiungersi alla VII brigata corazzata e proteggere il fianco sinistro dello schieramento inglese dall’aggiramento della 5à divisione leggera tedesca.
USA.Il Dipartimento di Stato americano chiede al governo tedesco di chiudere tutti i suoi consolati negli Stati Uniti.
17 giugno
Africa settentrionale.Giunta all’altezza di Sidi Omar la 5à divisione leggera tedesca piega verso est in direzione Sidi Suleiman. Contemporaneamente, in mattinata, Rommel lancia verso sud-ovest e poi verso est l'8° reggimento corazzato che si era portato a ridosso della Ridotta Capuzzo.Il piano di Rommel prevede il congiungimento delle sue corazzate a occidente del passo di Halfaya e sferrare quindi un attacco congiunto in quella direzione, contro gli inglesi che ancora premono sul passo. Di fronte al successo della manovra tedesca i britannici, anche per evitare di essere presi in una morsa mortale, si ritirano precipitosamente. Al pomeriggio la situazione militare al confine tra Libia ed Egitto è esattamente quella di due giorni prima.
18 giugno
Africa settentrionale.L’aviazione tedesca bombarda le truppe inglesi in ritirata dal passo di Halfaya.
Ankara.L’ambasciatore tedesco von Papen sottoscrive un trattato decennale di amicizia fra Germania e Turchia.
19 giugno
Africa Orientale Italiana.Si fanno sempre più insistenti gli attacchi inglesi contro le posizioni italiane di Gondar e di Debra Tabor.
Italia e Germania chiedono agli Stati Uniti d’America di chiudere gli uffici consolani nei rispettivi paesi.
20 giugno
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21 giugno
Africa settentrionale.Il premier inglese sir Winston Churchill decide di sostituire sir Percival Wavell, comandante in capo delle forze inglesi operanti in Medio Oriente, con sir Claude Auchinleck. comandante in capo dell’india.
Africa Orientale Italiana.Truppe britanniche entrano a Gimma, località a sud-ovest di Addis Abeba, e accettano la resa dell’intero presidio italiano. Intanto il grosso delle truppe italiane della regione al comando del gen. Pietro Gazzera, comandante in capo delle forze armate dell’Africa Orientale, concentrate nel Galla e Sidamno sono costrette a evacuare la zona dopo aver resistito per 3 mesi agli attacchi delle truppe del gen. Cunningham. Gli italiani ripiegano verso ovest. Ma la resistenza italiana in Abissinia non è cessata: gli ultimi reparti, arroccati nella zona del Lago Tana, a sud di Gondar, terranno ancora duro fino a novembre sotto la guida del gen. Guglielmo Nasi.
22 giugno
Ore 3,15: scatta l’operazione “Barbarossa”,l’invasione dell’Uniomie Sovietica. Già il 21 luglio 1940 Hitler aveva ordinato ai suoi generali di elaborare un piano d’attacco contro l’URSS. Un’altra direttiva in tal senso, la n. 21, era stata emanata dal Fuhrer il 18 dicembre dello stesso anno. Il piano era stato rielaborato due volte. Nella versione originaria si prevedevano due offensive principali,su Mosca e su Kiev, con un’azione di copertura a nord, in direzione di Leningrado. Nella seconda elaborazione, pur restando Mosca l’obiettivo principale, era prevista anche un’avanzata in Ucraina con forze provenienti dalla Romania, nonché una più massiccia spinta su Leningrado. Secondo il piano definitivo, lo sforzo più immediato sarà esercitato su Leningrado, con una contemporanea pressione in direzione di Smolensk e Mosca.
L’attacco coglie i sovietici quasi completamente di sorpresa; il concentramento dell’immensa armata tedesca è avvenuto senza che il nemico sia riuscito a rendersi conto della situazione di estremo pericolo. Il successo degli invasori, che contano di concludere la campagna prima dell’inverno, è travolgente: i tedeschi sfondano su quasi tutta la linea.
Italia e Romania dichiarano guerra all’URSS.
Il Fuhrer ha posto il suo Quartier Generale (convenzionalmente chiamato Wolfsschanze - Tana del Lupo) in Prussia Orientale, in una foresta presso Rastenburg.
Le truppe tedesche sfondano clamorosamente le linee sovietiche in ogni settore salvo quello meridionale, dove la loro penetrazione è scarsa a causa dell’accanita resistenza sovietica. D’altronde, le forze russe, oltre a difettare di veicoli a motore per gli spostamenti rapidi, non sono schierate a ridosso della frontiera (che è nuova e scarsamente fortificata), ma scaglionate in profondità, su fasce che vanno dai 100 ai 500 km.
Come si è detto, i tedeschi traggono pieno vantaggio dalla sorpresa. Eppure, il loro attacco avrebbe dovuto essere previsto: l’agente segreto Richard Sorge, che operava in Giappone, l’aveva preannunciato, specificando le forze che vi sarebbero state impiegate, fin dal 19 maggio, e il 15 giugno ne aveva precisato anche la data. Una conferma alle informazioni di Sorge era venuta il 18 giugno da un disertore tedesco consegnatosi ai russi per sfuggire alla corte marziale. Ma Stalin e Molotov, convinti che la Germania non potesse né volesse distogliersi dall’impegno contro l’Inghilterra, non ne tennero conto.
Varie ore dopo l’inizio dell’attacco tedesco, Molotov ne dà l’annuncio al popolo sovietico: “Alle 4 di stamane, senza dichiarazione di guerra e senza che alcuna rivendicazione fosse stata avanzata all’Unione Sovietica, truppe tedesche hanno assalito il nostro paese, attaccato in molti punti la nostra frontiera e bombardato dall’aria Zitomir, Kiev, Sebastopoli, Kaunas e alcune altre località.I morti e feriti superano i duecento. Analoghi attacchi aerei e d’artiglieria sono stati anche compiuti partendo dal territorio romeno e finnico. Questo inaudito attacco al nostro paese è un atto di perfidia che non ha uguali nella storia delle nazioni civili.E' stato compiuto nonostante l’esistenza di un patto di non aggressione tra l’Unione Sovietica e la Germania.., e benché il governo tedesco non sia mai stato in grado di sollevare la minima lamentela per inadempienze dei propri obblighi da parte dell’Unione Sovietica. Pertanto l’intera responsabilità di quest’atto di rapina deve essere fatta ricadere sui governanti nazisti.., il governo dell’Unione Sovietica è profondamente convinto che l’intera popolazione del nostro paese farà il suo dovere... Il governo fa appello a voi, uomini e donne, cittadini dell’Unione Sovietica, perché vi raduniate ancora più strettamente attorno al glorioso partito bolscevico, al governo sovietico e al nostro grande capo. compagno Stalin. La nostra causa è buona. Il nemico sarà sconfitto. La vittoria sarà nostra”. Stalin parlerà al popolo solo undici giorni dopo.
Viene costituito d’urgenza un Comitato supremo di difesa (Stavka) e sono richiamati alle armi 15 milioni di uomini.
Africa settentrionale.Il gen. Wavell viene informato dal suo governo delle decisioni di sollevarlo dall’incarico di comandante in capo degli inglesi nel Medio Oriente e di inviarlo in India come comandante supremo delle truppe britanniche là dislocate. La guerra nel Medio Oriente perde così uno dei suoi primi protagonisti.
23 giugno
Fronte sovietico.Il successo dei tedeschi è spettacoloso. Nel settore dello Heeresgruppe Nord, il LVI corpo corazzato (gen. Manstein) del IV Panzergruppe (Hoepner) ha superato l'importante viadotto di Ariogala sul fiume Duhysa. in Lettonia, a 80 krn dal punto di partenza. Nel settore centrale, superato di slancio il fiume Bug a monte e a valle di Brest Litovsk, i carri di Gudenian (XXIV corpo corazzato, gen.von Schweppenburg, e XLVII corpo corazzato,gen. Lemelsen) sono attestati a Kobrin e a Pruzany, ossia a 65 e 75 km dalla linea di frontiera, mentre quelli di Hoth (LXII corpo corazzato, gen. Kuntzen, e XXXIX corpo corazzato, gen. Schmidt) hanno conquistato Merec e Alytus prendendo intatti i ponti sul Niemen con un’avanzata di 90 km. Nel settore meridionale, a sud del Pripet, i progressi del I Panzergruppe di Kleist sono invece modesti, data la forte concentrazione su quel fronte di truppe sovietiche (56 divisioni di cui 16 corazzate).
La Luftwaffe seguita a infliggere colpi durissimi al nemico (1200 aerei sono stati distrutti al suolo o in combattimento prima di mezzogiorno del 22, primo giorno di operazioni).
Alle grandi unità sovietiche, in preda al caos, giungono dallo Stato Maggiore Generale direttive che rivelano una totale ignoranza della realtà della situazione, come quella impartita al comando del fronte sud-occidentale di sferrare una grande offensiva e di conquistare entro il 24 Lublino, 50 chilometri entro le linee nemiche.
Africa settentrionale.Continuano le incursioni aeree italo-tedesche sulla piazzaforte di Tobruk.
Italia.Incursione aerea inglese su Siracusa.
24 giugno
La Slovacchia dichiara guerra all’URSS.
Si apre in Spagna e in Danimarca l'arruolamento di volontari contro l’Unione Sovietica.
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, violento contrattacco sovietico.
Africa settentrionale.Durante la notte squadriglie di bombardieri inglesi hanno attaccato Bengasi e Tripoli.
25 giugno
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i tedeschi occupano Dubno, importante centro a nord-est di Leopoli (Lwòw), le ali corazzate dello Heeresgruppe Centro, comandate da Guderian e da Hoth, raggiungono Baranovici, Lida e Borodecno, oltre 200 chilometri a est di Bialystok (dove si trova il comandante del fronte occidentale sovietico, Pavlov). Si delinea la minaccia di accerchia- mento per la 3à, 10à e 4à armata sovietiche.
Sul fronte settentrionale, i sovietici attaccano il dispositivo difensivo dei finnici; sono contrattaccati nella zona di Murmansk.
Africa Orientale Italiana.Il presidio italiano di Debra Tabor a sud-ovest dell’Amba Alagi è sottoposto a pesanti attacchi aerei inglesi.
26 giugno
Anche la Finlandia dichira guerra all’URSS.
Fronte sovietico.Nel settore setten trionale, il IV Panzergruppe di Hoepner dilaga in Lituania e conquista Daugavpils, sulla Dvina, stabilendo teste di ponte oltre il fiume. Nel settore dello Heeresgruppe Centro, i carri di Guderian e di Hoth stabiliscono un primo contatto a Slonim, tra Baranovici e Bialystok.
A Verona, Mussolini passa in rassegna la divisione Torino, destinata al fronte sovietico.
27 giugno
L’Ungheria dichiara guerra all’Unione Sovietica.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Centro di von Bock, penetrato in profondità oltre Brest-Litovsk, con una manovra a tenaglia chiude ingenti forze nemiche in una vasta sacca nel settore tra Bialystok e Nowogrodek (oggi Novogrudok).
Lo Heeresgruppe Sud di von Rundstedt, col I Panzergruppe di von Kleist, irrompe tra i Carpazi e le Paludi del Pripet in direzione di Kiev e di Vinnica (a sud-est di Kiev). Tenace e talvolta brillante la resistenza sovietica. All’attacco si unirà il 2 luglio sull’ala destra, nel settore della Moldava, il Gruppo di armate Antonescu, formato dalla 3à e 4à armata romena e dall’11à tedesca.
Il generale CarI E. Mannerheim, eroe nazionale finlandese, lancia un proclama al popolo incitandolo alla “guerra santa” contro i sovietici.
Malta.Furiosi duelli aerei nel cielo dell’isola tra caccia inglesi e formazioni dell’Asse. Gli attacchi agli impianti del porto della Valletta si susseguono con maggiore frequenza.
28 giugno
L’Albania dichiara guerra all’URSS.
Fronte sovietico.Le truppe dello Heeresgruppe Centro proseguono la loro avanzata minacciando Minsk.
Nipponici entrano in Cocincina.
29 giugno
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i corpi corazzati di Hoth (III Panzergruppe) e di Guderian (Il Panzergruppe) si congiungono, dopo una nuova manovra a tenaglia, presso Minsk, isolando in un’immensa sacca le truppe sovietiche nella zona di Gorodisce, cittadina della Bielorussia a sud-ovest di Minsk, presso Baranovici. In Finlandia, i finnici attaccano i russi in Carelia, mentre nell’estremo Nord tedeschi provenienti dalla Norvegia e finlandesi sono impegnati nella zona di Murmansk-Petsamo (oggi Pecenga). Sono in gioco l’unico porto sul Mare di Barents quasi sempre libero dai ghiacci e una miniera di nichel, di grande importanza strategica. L’obiettivo ultimo dell’offensiva in Carelia è il congiungimento con lo Heeresgruppe Nord tedesco.
30 giugno
La Francia di Vichy rompe le relazioni diplomatiche con l’URSS.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i tedeschi occupano Bobrujsk e stabiliscono una testa di ponte oltre la Beresina (Berezina). Nel frattempo eliminano la grande sacca di Bialystok, distruggendo quanto resta della 10à armata sovietica.
Lo Heeresgruppe Sud prende Leopoli (Lwow, Lvov) e investe la linea Stalin, sistema di fortificazioni del tutto trascurato dai sovietici dopo l’avanzamento del confine in Polonia. La minaccia su Kiev prende sempre maggiore consistenza.
I tedeschi, impegnati sul fronte orientale con la Russia, sospendono la Battaglia d’Inghilterra che ha causato fino ad oggi la distruzione di 116.000 edifici nella sola Londra.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Luglio 1941
1° luglio
Sul fronte diplomatico, Ribbentrop esorta il ministro degli Esteri giapponese Matsuoka a premere sul suo governo affinché dichiari guerra all’URSS. I sovietici stanno infatti sguarnendo l’Estremo Oriente per far affluire tutti i rinforzi possibili a Ovest, e non sono mai stati cosi deboli. Un grande blocco euro-asiatico, argomenta il ministro degli Esteri del Reich, dissuaderà gli Stati Uniti da qualsiasi intervento nel conflitto. Ma i giapponesi rifiuteranno prontamente (e Mosca ne sarà informata dalla spia Sorge): essi hanno già scelto la strada della loro espansione,verso l’Asia sud-orientale e il prezioso petrolio delle Indie Olandesi.
2 luglio
Il Giappone ordina a tutti i suoi mercantili in navigazione nell’Atlantico di rientrare in patria, e chiama alle armi oltre 1 milione di uomini.
Fronte sovietico.Nel settore dello Heeresgruppe Nord, il IV Panzergruppe (Hoepner) si concentra sulla riva destra della Dvina e attacca le fortificazioni sovietiche al confine con la Lettonia, operando uno sfondamento a Ostrov.
Nel settore dello Heeresgruppe Sud, l’11à armata tedesca e le due armate romene (3à e 4à) entrano in campo, aumentando considerevolmente la pressione sui sovietici in Moldavia e in direzione di Vinnica.
3 luglio
Per la prima volta dall’inizio dell’invasione, Stalin parla alla radio al popolo sovietico. Il suo esordio è insolito,ma certo adatto alle circostanze: “Compagni, cittadini, fratelli e sorelle, combattenti del nostro esercito e della nostra marina. Parlo a voi, amici miei!”. Stalin ammette la perdita della Lituania, di gran parte della Lettonia, di parti della Bielorussia e dell’Ucraina occidentale. “Una grave minaccia incombe sulla patria.” Ma i tedeschi, afferma, non sono invincibili. E si richiama all’esempio di Napoleone. Difende poi il patto di non aggressione con la Germania del 1939 (sempre rimproveratogli dai “puri” del Partito), dettato, dice, dalla vocazione pacifista dell’URSS. Sprona poi i russi a resistere a oltranza contro ‘invasore, facendo la terra bruciata davanti a lui. Ogni atto di codardia sarà punito: “Tribunali militari devono giudicare immediatamente chiunque, per panico o viltà, intralci la nostra difesa, indipendentemente dalla posizione o dal grado”. Annuncia l’avvenuta costituzione del Comitato nazionale di difesa dello stato (presieduto da Stalin e formato da Moiotov, Vorosilov, Malenkov e Beria), incita alla guerra partigiana dietro le linee nemiche, ordina la mobilitazione di tutte le risorse del paese. “Tutte le forze del popolo devono essere impiegate per abbattere il nemico. Avanti verso la vittoria!” In sostanza, e con molto acume psicologico, Stalin fa appello al patriottismo russo più che agli ideali comunisti.
Il fronte viene riorganizzato in tre settori: Nord-occidentale, con la flotta del Baltico e del Nord, affidato a Vorosilov; Occidentale, posto agli ordini di Timosenko; Sud-occidentale, con la flotta del Mar Nero, affidato a Budènnij. Ai tre comandanti vengono rispettivamente assegnati, quali consiglieri politico-militari, Zdanov, Bulganin e Kruscev.
Sono costituiti anche battaglioni operai nelle grandi città. Tutti gli uomini dai 16 ai 60 anni e le donne da 18 a 50 sono tenuti a far parte dei gruppi di difesa civile. La resistenza dovrà essere a oltranza; la linea da tenere ad ogni costo, secondo i responsabili sovietici, è quella che va da Smolensk a Mosca.
Il gen. Franz Halder, capo di S.M. Generale tedesco, annota sul suo Diario che può essere considerato assolto il compito assegnato alle forze armate tedesche, di schiacciare il grosso del nemico al di qua della Dvina e del Dnepr.
Africa Orientale Italiana.Nella regione del Galla e Sidamo il gen. Pietro Gazzera è costretto ad arrendersi agli inglesi, ottenendo comunque l’onore delle armi.
4 luglio
Africa Orientale Italiana.Il presidio di Debra Tahor, circa 6000 uomini al comando del colonnello Angelini, è costretto alla resa.
5 luglio
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, la 6à armata tedesca (von Reichenau) apre una breccia nella linea Stalin in prossimità del vecchio confine polacco a est di Leopoli (Lvov), nel settore difeso dalla 6à e 26à armata sovietiche. Nel varco irrompe il I Panzergruppe (von Kleist) lanciandosi in direzione di Berdicev e Zitomir (a sud-est e a est di Kiev). Ma verrà fermato da Hitler.
6 luglio
Fronte Sovietico.Nel settore meridionale, truppe romene occupano la città di Cernauti (oggi Cernovcy), appena oltre la catena dei Carpazi, e sono accolte con entusiasmo dalla popolazione, che è romena.
Nei pressi di Vitebsk (non lontano da Smolensk) la 16à armata dello Heeresgruppe Nord entra in contatto con la 9à armata, dello Heeresgrappe Centro. La più settentrionale delle armate tedesche, la 18à, prosegue l’avanzata verso nord, stabilendo una linea che va dal Lago Peipus (Cudskoje Ozero), attraverso Tartu, a Parnu, a nord del Golfo di Riga. Africa settentrionale. Aerei italo-tedeschi bombardano la piazza di Tobruk e la zona di Sidi el-Barrani.
Italia.Velivoli inglesi hanno compiuto un ‘incursione aerea su Palermo.
7 luglio
Fronte sovietico.Continua la pressione tedesca dal Baltico al Mar Nero, mentre si procede alla liquidazione delle sacche entro le quali sono state isolate ingenti forze nemiche.
D’accordo con il governo inglese e con le autorità locali, gli americani sbarcano in Islanda la I brigata di Marines del brigadiere generale John Marston. Roosevelt motiva l’operazione con la necessità di difendere l’emisfero occidentale.
8 luglio
Germania e Italia proclamano la fine dello stato iugoslavo. Il nuovo assetto politico dato al paese è il seguente: la Croazia è costituita in regno indipendente sotto Tomislao Il (Ajmone duca di Spoleto, nipote di Vittorio Emanuele III). La provincia autonoma di Lubiana, appena costituita, è aggregata al regno d’italia. La maggior parte della Dalmazia e le isole dell’Adriatico sono pure assegnate all’italia, insieme alle Bocche di Cattaro (Boka Kotorska). Gran parte della Bosnia è posta sotto presidio e amministrazione italiana.Il Montenegro diventa un protettorato italiano, per il quale sarà decisa, ma mai attuata, la restaurazione della monarchia. La Croazia aderirà il 12 luglio al Patto Tripartito, il 25 novembre al Patto Anticomintern.
Alla Germania sono incorporate la Bassa Carinzia e parte della Carniola.All’Ungheria viene assegnato il territorio compreso tra la Sava e il Mur, la parte della Barania (tra la Sava e il Danubio) attribuita alla Iugoslavia nel 1918, e, in Serbia, parte della Backa.
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, il IV Panzergruppe (Hoepner) conquista Pskov, presso l’estremità meridionale del lago omonimo e avanza verso nord-est in direzione di Novgorod e Leningrado.
9 luglio
Fronte sovietico.La resistenza dei russi ha termine in tutte le sacche non ancora liquidate: fino a questo momento, l’Armata Rossa ha perso 2500 carri armati e 300.000 suoi uomini sono caduti prigionieri. 40 divisioni sono state annientate nel settore di Bialystok.
Il II e III Panzergruppen (Guderian e Hoth), riuniti nella 4à armata corazzata, avanzano oltre i fiumi Dnepr e Dvina in direzione di Smolensk, sulla strada di Mosca.
Africa settentrionale.Proseguono i bombardamenti della piazza di Tobruk da parte degli aerei e delle artiglierie dell’Asse.
Italia.Incursione aerea notturna inglese su Napoli.
10 luglio
Dopo la divisione Torino, il resto del Corpo di Spedizione italiano in Russia - CSIR -, cioè le divisioni Pasubio e Principe Amedeo duca d’Aosta e la legione camicie nere Tagliamento, parte per il fronte orientale.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, inaspettatamente i sovietici sferrano un violento contrattacco nella zona di Korosten (a ovest di Kiev), contrattacco che viene respinto con severo impegno da parte del I Panzergruppe (von Kleist).
11 luglio
Fronte Sovietico.Respinto il contrattacco dei russi a Korosten, le truppe corazzate tedesche avanzano fino a soli 16 km da Kiev, ma la tenacissima resistenza sovietica le obbliga a segnare il passo.
Malta.Violenta battaglia aerea nel cielo dell’isola: secondo fonti italiane sarebbero stati abbattuti 4 velivoli inglesi, mentre numerosi altri sarebbero stati distrutti al suolo. La notizia non è confermata da fonti britanniche.
12 luglio
A seguito della proposta inviata due giorni prima da Churchill a Stalin viene stipulato un patto di mutua assistenza tra Gran Bretagna e URSS. Le due parti si impegnano a non firmare una pace separata.
Mosca è attaccata per la prima volta dalla Luftwaffe.
13 luglio
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale i tedeschi proseguono l’avanzata da Pskov verso Luga,a circa 120 km da Leningrado.
14 luglio
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i tedeschi raggiungono il fiume Luga e minacciano ormai direttamente Leningrado. La difesa opposta dai sovietici, compromessa dalla disorganizzazione, non è cosi' brillante come in altri settori del fronte. Della gravità della situazione si rendono pienamente conto i responsabili; il comandante in capo delle armate settentrionali, Vorosilov, e il capo dell’organizzazione del partito per Leningrado, Zdanov, lanciano un proclama rivolto “a tutte le unità della direzione nord-occidentale” in cui si legge: “Una diretta minaccia d’invasione nemica incombe su Leningrado, culla della rivoluzione proletaria. Mentre le truppe schierate dal Mare di Barents fino a Tallinn e Hangò combattono valorosamente contro le orde dei corpi d’assalto nazisti e finlandesi difendendo ogni palmo della nostra amata terra sovietica, le truppe del fronte centro-occidentale (ossia quelle del settore di Leningrado), spesso non respingendo gli attacchi nemici e abbandonando le posizioni senza nemmeno combattere, incoraggiano con il loro comportamento la sempre crescente arroganza dei tedeschi. Certi codardi non soltanto abbandonano il fronte senza ordine, ma seminano il panico tra i soldati buoni e valorosi. In qualche caso, non soltanto ufficiali e responsabili politici non fanno nulla per arginare il panico, ma con la loro vergognosa condotta lo accrescono e provocano la disorganizzazione sul fronte”.
L’ordine proseguiva avvertendo che chiunque avesse abbandonato le linee senza l’ordine dei superiori sarebbe stato giudicato da un tribunale da campo che ne avrebbe ordinato la fucilazione “senza tenere alcun conto del grado o dei precedenti”. Come si vede, si ammette la criticità della situazione, mentre si afferma la volontà di tener duro ad ogni costo.
In Siria, francesi e inglesi firmano l’armistizio. La Siria è proclamata stato indipendente.
In Iugoslavia e in Montenegro incominciano le azioni armate dei partigiani contro gli occupanti italotedeschi. A capo flella resistenza è il misterioso Tito (Josip Broz), della cui identità si favoleggia. Alcuni giornalisti occidentali sostengono l’ipotesi che si tratti di una donna.
15 luglio
Fronte sovietico.Davanti a Leningrado si sviluppa un contrattacco dei russi nella parte meridionale della “linea Luga”, tra il Lago llmen e Solcy. Gli sforzi proseguiranno fino al 18, ma il massimo che i sovietici riescono a ottenere è di ritardare l’avanzata nemica. Le divisioni improvvisate con I’opolcenie, la milizia cittadina rcclutata a Leningrado, sono volonterose ma inesperte. Vanno allo sbararglio contro i carri armati tedeschi, che ne fanno strage. Centinaia di migliaia di uomini e donne sono frattanto mobilitati per erigere fortificazioni. Si costruiscono più linee di difesa: una dalla foce della Luga a Cudovo, Gatèina, Urick, Pulkovo e quindi lungo la Neva; un’altra “esterna”, da Peterhof a Gatcina, Pulkovo, Kolpino e Koltusi, a est della città e a nord della Neva. Altre linee sono apprestate nelle immediate vicinanze della città e una nei sobborghi settentrionali, di fronte ai finlandesi. Alla fine, saranno complessivamente scavati 540 km di fossati anticarro, 640 km di barriere di filo spinato, 25.400 km di trincee scoperte, erette 5000 postazioni per cannoni e mitragliatrici in legno e cemento, nonché barriere formate con alberi abbattuti per una lunghezza di 300 km.
Gli Stati Uniti d’America istituiscono una base aeronavale ad Argentia nell’isola di Terranova.
16 luglio
Hitler convoca nel suo Quartier Generale Gòring, Keitel, Larrers, Bormann e il teorico del nazismo Roseoberg per esporre loro gli obiettivi del Reich in Oriente: suddivisione di parte dei territori occupati in quattro Commissariati del Reich e diretta annessione al “Grande Reich” dello province più ricche, tra cui la Crimea. Rosenberg viene designato capo di un nuovo Ministero per i territori orientali occupati. Suo compito sara non solo lo sfruttamento di quei territori a beneficio dell’economia tedesca, ma anche la loro “bonifica” politica, con l’eliminazione dei comunisti e la deportazione degli ebrei.
Le truppe finniche, sfondate le posizioni sovietiche a nord del Lago Ladoga, occupano Sortavala, all’estremità nord del lago stesso.
Nel settore centrale del fronte le truppe dello Heeresgruppe Centro, proseguendo l’avanzata, raggiungono i sobborghi di Smolensk, che a detta dei responsabili sovietici è uno dei capisaldi della “linea di estrema difesa”.
Lo Heeresgruppe Sud, sfondata la linea Stalin, incomincia l’annientamento di ingenti forze sovietiche chiuse in una sacca nel settore di Uman, e il rastrellamento del bacino del Dnepr. Nell’Armata Rossa, viene ristabilito il sistema dei commissari politici. Malvisti dai comandanti militari per motivi di funzionalità, i commissari verranno nuovamente soppressi l’anno dopo.
Africa settentrionale.Mentre continuano le incursioni aeree dell’Asse nel settore di Tobruk, l’aviazione inglese bombarda Bengasi e Tripoli.
17 luglio
Fronte sovietico.Continua ovunque la pressione delle truppe d’invasione. Nel settore centrale, i tedeschi stabiliscono una testa di ponte oltre il Dnepr, presso Mogilov, a est di Minsk.I romeni, nel settore meridionale, conquistano Chisinau (in russo Kisinov), capitale della Bessarabia. Presso Vitebsk cade prigioniero dei tedeschi il figlio primogenito di Stalin, Iakov Giugasvili, tenente di artiglieria in una divisione corazzata.
Il gen. Giovanni Messe assume il comando del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia).
Africa settentrionale.Nuovi bombardamenti aerei italo-tedeschi su Tobruk; bombardamento inglese su Tripoli.
Malta.Durante la notte, aerei dell’Asse bombardano le basi dell’isola. Aspra battaglia aerea, il mattino, tra caccia inglesi e italiani.
18 luglio
Il principe Konoye forma un nuovo governo in Giappone; il vice ammiraglio T. Toyoda sostituisce Yosuke Matsuoka al Ministero degli Esteri.
19 luglio
L’OKW stabilisce che, dopo aver annientato le forze sovietiche nel settore di Smolensk, il lI Panzergruppe (Guderian) e la 2à armata,abbandonando l’offensiva contro Mosca, pieghino a sud per travolgere la 5à armata sovietica (Potapov), circondare Kiev e congiungersi, con una manovra a tenaelia, con il I Panzergruppe (von Kleist). Guderian è contrario all’abbandono della spinta su Mosca, ma le sue obiezioni sono respinte.
Africa settentrionale.Bengasi e Tripoli bombardate da aerei inglesi.
Malta.Continua l’offensiva aerea italo-tedsca.
20 luglio
Stalin è nominato Commissario del Popolo per la Difesa.
Aerei inglesi bombardano Napoli causando vittime e danni.
21 luglio
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22 luglio
Malta.Forzando il blocco navale italiano un convoglio di rifornimenti inglese raggiunge l’isola.
23 luglio
Con l’assenso del governo di Vichy, forze giapponesi iniziano l’occupazione completa dell’indocina, per collaborare alla sua difesa.
24 luglio
Fronte sovietico.L’eroica guarnigione di Brest-Litovsk, assediata fin dal 22 giugno e da allora sottoposta a un duro martellamento aereo e di artiglieria (viene impiegato per la prima volta dai tedeschi il gigantesco mortaio Karl, calibro 615 mm, proietto del peso di oltre 2 t), è infine costretta alla resa.
Malta.Un secondo convoglio britannico riesce ad approdare a Malta.
25 luglio
Malta.Nella notte sul 26 mezzi d’assalto italiani, partiti da Augusta al comando del cap. di fregata Vittorio Moccagatta, tentano di forzare il porto della Valletta con 9 barchini esplosivi e 2 siluri a lenta corsa (“maiali”). Scoperti prima di giungere sugli obiettivi, affrontano una lotta disperata: dei 33 partecipanti all’azione 15 sono uccisi (fra essi il magg. Teseo Tesei, ideatore con Elios Toschi dei “maiali”) e 18 catturati.
26 luglio
Il governo di Washington decide il congelamento di tutti i beni giapponesi e cinesi in USA e mette in allarme il comando del settore delle Hawaii. Il gen. Douglas MacArthur assume il comando delle forze armate americane in Estremo Oriente e delle forze filippine.
Il Canada denuncia il proprio trattato commerciale col Giappone.
27 luglio
Fronte sovietico.I tedeschi occupano Tallinn, capitale dell’Estonia, sul Golfo di Finlandia.
Nel settore centrale, completano l’accerchiamento delle forze sovietiche a Smolensk. Tuttavia i sovietici riescono a organizzare una nuova linea di resistenza 40 km a est della città, e rivelano una certa superiorità in fatto di artiglierie. Nel “calderone” di Smolensk fanno la loro comparsa i mortai multipli lanciarazzi (velocità di fuoco 320 razzi in 25 secondi )detti “Katiusa” dai sovietici e “organi di Stalin” dai tedeschi, che incutono un sacrosanto terrore ai tedeschi, e agli stessi fanti russi dapprincipio ignari dell’esistenza della nuova arma.
Inghilterra.Dopo una relativa tregua durata qualche settimana, i tedeschi effettuano un violentissimo bombardamento su Londra.
Africa settentrionale.Il gen. Ettore Bastico riceve dal gen. Gariboldi le consegne del comando supremo delle truppe italiane in Africa settentrionale.
28 luglio
Quale misura di ritorsione alla recente decisione americana, il Giappone congela i beni di società e privati statunitensi sul suo territorio.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, ha inizio la liquidazione delle forze sovietiche accerchiato nella sacca di Smolensk.
29 luglio
I giapponesi completano l’occupazione dell’indocina meridionale col consenso forzato delle autorità di Vichy.
30 luglio
Il consigliere del presidente Roosevelt Harry Hopkins è a Mosca per concordare l’invio di aiuti all’URSS.
In Cina, a Chungking, la cannoniera fluviale americana Tutuila è bombardata da aerei nipponici. L’indomani il governo giapponese presenta le sue scuse per l’incidente a quello americano.
31 luglio
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, la 16à armata tedesca raggiunge il Lago Ilmen. Dopo lo sfondamento delle posizioni sovietiche sui laghi Ilmen e Peipus, è aperta la strada di Leningrado, che viene investita anche da sud.
Italia.Caccia inglesi attaccano varie località della Sicilia.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Agosto 1941
1° agosto
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Centro prosegue i combattimenti contro i sovietici chiusi nella sacca di Smolensk. La resistenza dei russi è particolarmente tenace nel settore Orsa-Vitehsk, a ovest di Smolensk. Improvvisamente, nello stesso settore centrale, le forze sovietiche guidate da Timosenko scatenano una robusta controffensiva a Gomel (a sud di Mogilov) contro le teste di ponte stabilite dall’ala destra dello Heeresgruppe Centro sulla riva sinistra del Dnepr.
USA.Viene istituito il Consiglio per la difesa economica.
Africa settentrionale.Nel settore di Tobruk continuano le azioni di bombardamento delle opposte artiglierie.
2 agosto
Incominciano ad affluire in URSS i primi aiuti americani.
Fronte sovietico.Le avanguardie dello Heeresgruppe Nord raggiungono Staraja Russa, a sud di Leningrado presso il Lago llmen.
Nel settore meridionale, entrano in linea le divisioni italiane Pasubio e torino.
3 agosto
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, il I Punzergruppe (von Kleist) si congiunge con la 17à armata (Stulpnagel) dopo aver distrutto grandi unità russe a ovest di Pervomajsk (circa 160 km a nord di Odessa).
4 agosto
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5 agosto
Fronte Sovietico.La sacca di Smolensk è liquidata. A detta dei tedeschi, 700.000 russi vi sono rimasti intrappolati, e 310.000 sono stati fatti prigionieri. I sovietici ammettono la perdita di 9 divisioni, 3000 tra carri armati e mezzi cingolati, circa 1000 aerei. Alle operazioni ha dato un validissimo apporto la IV Luftflotte, comandata dal gen. Lòhr.
6 agosto
Fronte sovietico.Rastrellate le poche zone in cui i sovietici offrivano qualche resistenza in Estonia, i tedeschi si insediano saldamente sulle coste del Golfo di Finlandia.
7 agosto
Stalin assume la carica di comandante in capo delle forze armate sovietiche.
8 agosto
L’ambasciatore nipponico a Washington, amm. Kishisaburo Nomura, propone colloqui diretti tra il presidente americano e il primo ministro nipponico per giungere a una composizione della vertenza fra i due paesi.
9 agosto
Ad Argentia, nella baia di Placentia (Terranova) si incontrano il premier Winston S. Churchill e il presidente Franklin D. Roosevelt.
Il primo, accompagnato dal capo di Stato Maggiore Imperiale Sir John Dill e dal primo Iord dell’Ammiragliato Sir Dudley Pound, è giunto a bordo della nuovissima corazzata Prince of Wales; il secondo, coi suoi consiglieri, è giunto sull’incrociatore Augusta. L’indomani, dopo un servizio religioso a bordo della Prince of Wales, avrà inizio la conferenza atlantica nella quale saranno enunciati i principi della Carta Atlantica, che definiscono gli scopi di guerra delle democrazie. Churchill preme con grande energia sul presidente per sollecitare l’intervento americano. Ne ottiene una garanzia in caso di attacco giapponese contro la Malesia, Singapore e le Indie Olandesi. Viene anche concordata una risposta alle proposte nipponiche; in essa si prospetta (senza farsi illusioni) la neutralizzazione della Thailandia e dell’Indocina francese, e nel contempo si lancia un duro monito a Tokyo: “Ogni ulteriore espansione nipponica condurrebbe a una situazione in cui il governo degli Stati Uniti si vedrebbe costretto a prendere contromisure, anche se queste dovessero portare alla guerra”. La conferenza dura fino al 14 agosto.
10-11 agosto
Fronte sovietico.Nel settore meridionale si scatena la battaglia del Bug, cui prendono parte, con i corazzati tedeschi, reparti italiani. La linea difensiva sovietica è infranta. Ma pur arretrando ovunque i russi sono tutt’altro che finiti: mettono in campo eccellenti carri armati, tra cui i giganteschi Klim. Vorosilov da 55 t. Invano i generali tedeschi chiedono a Hitler un carro e cannoni controcarro più potenti dei pezzi da 37 e da 50 mm di cui dispongono. Sono ancora rari i pezzi da 75 mm forniti in dotazione ai reparti della Wehrmacht.
12 agosto
Hitler emana la direttiva n. 34 per la condotta delle operazioni sul fronte orientale. Lo Heeresgruppe Sud dovrà impedire al nemico di rioccupare la riva orientale del Dnepr, occupare la Crimea, il distretto industriale di Charkov e il bacino carbonifero del Donec. Lo Heeresgruppe Nord seguiterà l’offensiva volta all’isolamento di Leningrado e al congiungimento con le truppe finniche. Lo Heeresgruppe Centro (contro il preciso intendimento di von Brauchitsch) dovrà sospendere temporaneamente l’offensiva verso Mosca e appoggiare con parte delle sue forze le operazioni degli altri gruppi di armate.
Francia.Un messaggio del maresciallo Pétain, capo del governo di Vichy, annuncia l’adozione di una serie di misure totalitarie tra cui la soppressione di tutti i partiti politici, l’istituzione di tribunali speciali, la riorganizzazione corporativistica dell’economia e il raddoppiamento delle forze di polizia.
13-15 agosto
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16 agosto
Incursione aerea inglese su Catania e Siracusa. Nella prima città, secondo fonti italiane, ci sarebbero stati 18 morti e 25 feriti.
17 agosto
USA.Il presidente e il segretario di stato espongono all’ambasciatore nipponico le condizioni che gli Stati Uniti giudicano indispensabili perché possano essere riprese le conversazioni in vista di un’eventuale “Conferenza per il Pacifico”.
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i tedeschi conquistano l’antica città di Novgorod, a nord del Lago Ilmen e a sud-est di Leningrado.
Nel settore meridionale, conquistano Dnepropetrovsk, sul basso Dnepr. Ormai minacciano Charkov e Doneck, la penisola di Crimea. Odessa è circondata.
18-19 agosto
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20 agosto
Continuano le incursioni aeree inglesi sulla Sicilia: questa volta tocca ad Augusta, ma le conseguenze, secondo le fonti italiane, non sarebbero gravi (“alcuni feriti tra la popolazione, danni materiali di poca entità”).
21 agosto
Fronte sovietico.Hitler ribadisce gli intenti già specificati nella direttiva n. 34 del 12 agosto, precisando che, oltre a occupare il bacino del Donec, le armate tedesche dovranno tagliare ai sovietici le linee di rifornimento del petrolio dal Caucaso.
Nel settore centrale, ha inizio la battaglia per Kiev, condotta dalla 6à armata e dal I Panzergruppe.
Nel settore settentrionale, sul fronte di Leningrado, i difensori occupano un saliente largo una ventina di chilometri e profondo 200, mentre i tedeschi avanzano verso il Golfo di Finlandia a sud-ovest della città e verso il Lago Ladoga a sud-est. Per evitare che le truppe schierate nel saliente vengano accerchiate, il comando sovietico ordina la ritirata. Lo stesso giorno, i tedeschi occupano Cudovo, e cosi interrompono la principale linea ferroviaria che congiunge Leningrado a Mosca.
22 agosto
Fronte sovietico. Francia.A Parigi viene ucciso un ufficiale tedesco: è il segnale d’inizio della resistenza attiva agli occupanti e alle autorità collaborazioniste.
23 agosto
Fronte sovietico.Il Il Panzergruppe e la 2à armata si dirigono verso sud attraverso Gomel e Starodub. In tal modo le Heeresgruppe Centro ottempera alle direttive del Fuhrer, fornendo rinforzi all’offensiva delle Heeresgruppe Sud.
24 agosto
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25 agosto
Gli ambasciatori inglesi e sovietici a Teheran presentano un ultimatum al governo iraniano, ingiungendogli di accettare la “protezione” degli Alleati. Quasi contemporaneamente. truppe sovietiche e inglesi irrompono nel paese: i sovietici, da nord, puntano direttamente sulla capitale. mentre gli inglesi, provenendo dal Golfo Persico e dall’Iraq, occupano il centro petrolifero di Abadan. Lo scià Reza Pahlevi denuncia l’aggressione. Il gesto degli Alleati ha, tra le altre conseguenze, quella di rafforzare la neutralità della Turchia.
Un Commando anglo-canadese-norvegese sbarca nel possedimento norvegese delle Spitzbergen, arcipelago del Mar Glaciale Artico, e distrugge depositi e impianti minerari sfruttati dai tedeschi.
25-29 agosto
Mussolini fa visita al Quartier Generale tedesco. Per due giorni ha colloqui con Hitler e con altri responsabili politici e militari tedeschi; quindi ispeziona in compagnia del Fuhrer il fronte sud, ove passa in rassegna col mar. von Rundstedt e col gen. Messe le truppe italo-tedesche che hanno partecipato alle ultime operazioni.
26 agosto
Fronte sovietico.Nel settore centrale, nella zona di Velikije Luki (a nord di Vitebsk). i sovietici sferrano un contrattacco. I tedeschi lo respingono nel giro di ventiquattr’ore.
27 agosto
Il governo nipponico protesta a Washington contro le ripetute violazioni delle acque territoriali giapponesi da parte delle navi americane che trasportano aiuti al porto sovietico di Vladivostok.
In Iran, viene formato un nuovo governo che chiede l’armistizio agli Alleati. L’atto, in base al quale gli Ànglo-sovietici presidieranno i punti strategici del paese a eccezione della capitale, verrà sottoscritto l’indomani. Con questa occupazione gli Alleati hanno inteso premunirsi contro una possibile manovra a tenaglia da parte delle forze dell’Asse attraverso l’Egitto e la Siria.
Francia.Partigiani comunisti francesi compiono a Versailles un attentato dinamitardo ferendo Pierre Laval, vicepresidente del consiglio del governo di Vichy e Marcel Déat, acceso collaborazionista e direttore de L’Oeuvre, giornale controllato dai tedeschi.E' la risposta della resistenza francese all’occupante che pochi giorni prima ha annunciato di considerare alla stregua di ostaggi i francesi tratti in arresto fino a quel momento.
28 agosto
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i tedeschi completano il rastrellamento dell’Estonia e continuano la pressione su Leningrado.
29 agosto
Fronte sovietico.I finlandesi riconquistano Viborg (Vijpuri), già ceduta all’URSS. Sono quindi vicinissimi a Leningrado ma, nonostante le insistenze dei tedeschi, non proseguono l’avanzata in base a considerazioni di ordine politico, fermandosi al confine prebellico. Solo alcuni reparti penetrano in territorio sovietico spingendosi fino al fiume Svir e al Lago Onega, tagliando cosi le vie di comunicazione russe tra il Mar Bianco e il Mar Baltico.
In Iugoslavia, il generale Milan Nedié accetta di essere posto a capo di un governo fantoccio costituito dai tedeschi in Serbia.
30 agosto
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i tedeschi occupano Mga, tagliando l’ultimo collegamento ferroviario di Leningrado con il resto del paese.
Nel settore centrale, i sovietici lanciano un’altra, inutile controffensiva a nord di Gomel. I Gruppi corazzati di Kleist e Guderian gettano il loro peso nella battaglia di Kiev, strenuamente difesa dalle truppe del mar. Budènnij.
31 agosto
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Settembre 1941
1° settembre
Il governo tedesco ordina che tutti gli ebrei, di età superiore ai 6 anni, portino cucito sul petto, quale marchio d’infamia, un distintivo con la stella di David.
Fronte sovietico.Settore settentrionale. Attaccando in forze, i tedeschi raggiungono la riva meridionale del Lago Ladoga, prendono gran parte della riva sinistra della Neva ma non riescono a forzare il fiume. Anche Schlusseburg (dal 1944 Petrokrepost) è presa, e Leningrado è isolata dal resto del paese, tranne che per le comunicazioni sul Lago Ladoga. Disperata la situazione dei sovietici anche a sud-ovest della città, essendosi ormai i tedeschi attestati sul Golfo di Finlandia a pochi chilometri da Leningrado. A sud lo Heeresgruppe Nord attacca violentemente nei settori di Kolpino e Pulkovo, a 25 km dalla città. I russi mantengono una ampia testa di ponte a Oranienbaum, di fronte a Kronstadt e a ovest del punto in cui i tedeschi si sono insediati sul Golfo di Finlandia.
2-3 settembre
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4 settembre
Fronte sovietico.I finlandesi occupano, a 30 km da Leningrado, la stazione di frontiera di Beloostrov, ma ne saranno respinti il giorno dopo. D’altronde, come si è detto, la loro volontà politica è di non superare i confini della Carelia orientale, regione che avevano dovuto cedere l’anno prima ai sovietici. Da parte tedesca, ha inizio il cannoneggiamento di Leningrado. Le truppe di von Leeb minacciano direttamente la piazzaforte. di cui ha inizio il lungo e durissimo assedio.
Il gen. Jodl si reca espressamente da Mannerheim per convincerlo a proseguire l’offensiva, ma il vecchio generale rifiuta.
Atlantico.Il cacciatorpediniere statunitense Greer informa di essere stato attaccato da un sommergibile tedesco 175 miglia a sud-ovest delle coste islandesi.
5-6 settembre
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7 settembre
Fronte sovietico.Violenti bombardamenti terrestri e aerei su Leningrado. Vengono sganciate anche mine a scoppio ritardato, che provocano molti morti. Ma il maggior problema dei difensori è quello di sfamare 3 milioni di persone.
Mediterraneo.Il mercantile statunitense Steel Seafarer viene affondato da aerei tedeschi nel Golfo di Suez.
8 settembre
Fronte sovietico.I finlandesi tagliano la ferrovia Leningrado-Murmansk a Lodeinoe Pole e minacciano Petrosavodsk sul Lago Onega.
9 settembre
Fronte sovietico.Nel settore di Leningrado è schierata la divisione Azul, formata da volontari spagnoli anticomunisti. Seguitano implacabili i bombardamenti tedeschi contro la città.
Italia.Incursione aerea inglese su Reggio Calabria e Messina. Questi attacchi sulla Sicilia hanno ormai raggiunto una periodicità quotidiana.
10 settembre
Fronte sovietico.Forze congiunte degli Heeresgruppen Centro e Sud convergono su Kiev, scontrandosi con l’accanita resistenza sovietica. Il Gruppo corazzato di von Kleist sfonda sul Dnepr; cosi anche il Gruppo corazzato di Guderian, che raggiunge Konotop.
11 settembre
Fronte sovietico.Settore settentrionale. La situazione di Leningrado è disperata. La razione di pane, che il 2 settembre è stata portata a 600 grammi per gli operai, 350 per gli impiegati, 300 per tutti gli altri, compresi i ragazzi, è ulteriormente ridotta di 50 grammi. Il pane è fatto di tutto: segale, crusca, lino, soia, malto, e anche di farina di grano. La gente nasconde i morti per poter usufruire della loro tessera alimentare. Non vi è luce, nè riscaldamento. La gente incomincia a morire di freddo e di inedia.
Vorosilov va in prima linea, nella speranza di trovare morte eroica sul campo. A salvare la città dal caos arriva Zukov, che nel giro di tre giorni riorganizza le difese. I tedeschi sono certi di poter prendere per fame la città. D’altronde, non è intenzione di Hitler di accettarne la resa, per non doversi accollare l’onere del mantenimento di quell’enorme massa di persone. Le truppe tedesche hanno l’ordine di sparare contro i profughi che si dirigono verso le loro linee, e di non molestare invece quelli che scappano verso oriente, dove andranno ad aumentare il caos. Frattanto, sotto l’energica guida di Zukov, Leningrado è fortificata strada per strada.
Stati Uniti.Dopo l’attacco del 4 settembre al cacciatorpediniere Greer, il presidente americano Roosevelt impartisce l’ordine “Shoot First!” (“tirate per primi”) a tutte le navi che pattugliano la zona di sicurezza. In pratica Roosevelt ordina alla forza navale americana di attaccare qualsiasi unità che minacci il libero transito sui mari dei mercantili statunitensi e di quelli scortati da forze americane.
12 settembre
Fronte sovietico.I Panzergruppen di von Kleist e Guderian si congiungono a Romny,170 km a est di Kiev, chiudendo in un’enorme sacca la 5à e la 38à armata sovietica di Budénnij e Timosenko. Prezioso il contributo dato alle operazioni dalla II Luftflotte.
13-14 settembre
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15 settembre
Fronte sovietico.Settore settentrionale. Il pericolo immediato dell’occupazione di Leningrado da parte dei tedeschi è evitato, ma l’unica speranza di sbloccare la città è di aprire una breccia nel cerchio d’acciaio che la stringe, a parte la via d’acqua del Ladoga. Ma gli eroici tentativi di contrattacco sono sterili: la linea formata dai tedeschi fra Mga e Sinjavino è cosi salda che potrà essere sfondata solo nel febbraio del 1944. Nel momento attuale, le riserve di viveri di cui dispone la piazzaforte sono sufficienti per un mese, mediamente, quelle di zucchero per due.
16 settembre
Stati Uniti.Il Dipartimento della Marina americana annuncia che la sua flotta atlantica proteggerà i convogli di materiale diretti ai paesi interessati alla legge “Affitti e prestiti” fino al limite del 260 meridiano Ovest.
Iran.Contravvenendo agli accordi armistiziali, gli Alleati occupano la capitale Teheran. Per protesta, lo sci'à abdica a favore del figlio Mohammed Reza Khan.
17 settembre
Fronte sovietico.Si chiude ermeticamente la grande sacca di Kiev. I tedeschi occupano il bacino del basso Dnepr.
18 settembre
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19 settembre
Fronte sovietico.Fine della battaglia di Kiev. I tedeschi occupano la città. Avanzando fra le rovine, devono lamentare molti morti perché i sovietici hanno minato tutto.
Secondo le fonti tedesche, nella sacca i sovietici perdono oltre 600.000 prigionieri, 2500 pezzi di artiglieria e 1000 carri armati. Sempre secondo fonti tedesche, dall’inizio delle operazioni al 31 agosto la Wehrmacht ha avuto sul fronte orientale 86.000 morti, 20.000 dispersi, 292.000 feriti. Circa 4000 uomini sono caduti prigionieri dei sovietici.
Gibilterra.Un gruppo di assaltatori italiani sbarcati dal sommergibile Sciré affonda 30.000 t di naviglio nemico alla fonda nella rada della Rocca.
20-22 settembre
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23 settembre
Inghilterra.Si costituisce a Londra il Comité National Frangais con a Capo il gen. Charles De Gaulle che guiderà la lotta aperta e clandestina Contro l’occupante tedesco.
24 settembre
Mediterraneo.Diretto a Malta, parte da Gibilterra un grosso convoglio scortato da una imponente formazione navale agli ordini dell’ammiraglio Somerville : fanno parte della scorta 3 corazzate (Nelson, Rodney, Prince of Wales), 5 incrociatori, 18 cacciatorpediniere e la portaerei Ark Royal. L’operazione viene battezzata “Halberd”.
Alla Carta Atlantica, redatta da Churchill e Roosevclt durante la conferenza nelle acque di Terranova. dal 9 al 14 agosto,danno la loro adesione 15 governi (alcuni dei quali in esilio): Australia, Belgio, Canada, Cecoslovacchia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Iugoslavia, Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Sudafrica, URSS.
25 settembre
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26 settembre
Stati Uniti.Il comando della marina statunitense ordina la protezione di tutte le navi che solcano le acque “difensive” americane nonché il rilevamento e, ove possibile, l’attacco ad ogni unità italiana e tedesca che si trova in tali acque.
27 settembre
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i tedeschi occupano Perekop: sono ormai all’imboccatura della penisola di Crimea.
Mediterraneo.Un aereo S-84 del 36° stormo italiano colpisce con un siluro, ma in maniera non grave, la corazzata Nelson, una delle unità che scortano il convoglio partito il 24 settembre da Gibilterra diretto a Malta.
Si registrano torbidi e repressioni in Boemia, dove è stato nominato Reichsprotektor il gen. Reinhard Heydrich (il “razzista ariano con la nonna ebrea”) in sostituzione del meno rigido von Neurath.
In USA, nel cantiere navale di Baltimore viene lanciata la Patrick Henry, la prima nave “Liberty”, un tipo di mercantile da 10.000 t, di costruzione altamente razionalizzata, di cui si costruiranno migliaia di esemplari.
28 settembre
Africa Orientale Italiana.Il presidio italiano di Uolchefit, nell’Amara, sulla strada Adua-Gondar, si arrende per fame agli inglesi.
Malta.Il convoglio britannico dell’operazione “Halberd” raggiunge praticamente indenne l’isola dove sbarca complessivamente 50.000 di materiale: Malta ha cosi scorte sufficienti per resistere fino al maggio 1942.
29 settembre
A Mosca, ha inizio una conferenza cui prendono parte per la Gran Bretagna Lord Beaverbrook, per gli Stati Uniti Averell Harriman e per l’Unione Sovietica Vjaceslav Molotov, allo scopo di concordare un piano di aiuti da fornire d’urgenza all’URSS.
Fronte Sovietico.Nel settore meridionale, ha inizio la penetrazione tedesca nel Donbass, l’importante bacino del Don.
30 settembre
Fronte sovietico.Settore settentrionale. Dopo duri combattimenti, reparti finlandesi infrangono le difese sovietiche a Petrosavodsk.
Settore centrale. Si predispongono le forze per l’offensiva contro Mosca. Settore meridionale. L’11à armata tedesca, con il concorso di truppe italiane, infligge una sconfitta ai sovietici a Petrikovska.
Da giugno a tutto settembre italiani e tedeschi hanno perduto 270 mila t di naviglio mercantile.
Mediterraneo occidentale.Due caccia inglesi affondano il sommergibile italiano Adua.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Ottobre 1941
1° ottobre
Termina a Mosca la conferenza russo-anglo-americana circa la fornitura di aiuti urgenti all’Unione Sovietica.
2 ottobre
Fronte sovietico.Ha inizio l'operazione “Taifun” (attacco contro Mosca). L’ala destra dello Heeresgruppe Centro (2à armata corazzata, Panzergruppe di Guderian), sfondate le difese russe a Gluchov, irrompe verso Orèl per poi piegare rapidamente a nord in direzione di Tula, a circa 200 km da Mosca. La 2à armata punta verso Brjansk,su cui converge parte dei corazzati di Guderian. La 4à armata e il IV Panzergruppe (Hoepner) sfondano l’ala destra del fronte occidentale sovietico (Konev) a est oli Roslavl puntando su Vjazma. Sulla stessa città convergono da nord i carri del III Punzergruppe (Hoth).
Nel settore meridionale, si sviluppa la battaglia del Mar d’Azov.
3 ottobre
Hitler annuncia al popolo tedesco l’inizio, avvenuto il giorno prima,di una grande offensiva sul fronte orientale.E' l’attacco, ritenuto decisivo, contro Mosca. Il grande sforzo della Wehrmacht non avrà esito, anche se il 9 ottobre il capo dei servizi stampa del Reich, Otto Dietrich, dichiarerà: “La lotta in Oriente è decisa”.
Settore settentrionale: i tedeschi occupano le difese di Carskoje Selo (oggi Puskin), presso Leningrado.
Settore centrale: il fronte sovietico di Brjansk, difeso dalla 43à, 3à, 50à e 13à armata e comandato da Timosenko, incomincia a sgretolarsi. Si formeranno due grandi sacche, a nord e a sud di Brjansk, mentre più a nord una terza sacca si formerà presso Vjazma.
Settore meridionale : viene rafforzata la testa di ponte di Dnepropetrovsk.
In un’intervista, Gandhi incita alla resistenza passiva tutti i popoli soggetti al dominio britannico.
4 ottobre
Fronte Sovietico.Settore centrale. Sfruttando il successo del IV Panzergruppe (Hoepner), il XL Corpo corazzato (Stumme) si lancia verso Vjazma.
5 ottobre
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6 ottobre
Fronte Sovietico.Le forze corazzate tedesche superano la linea Rzev- Vjazma e avanzano verso Mozajsk, a soli 80 km da Mosca. Non riuscendo a conquistarla per l’eroica resistenza opposta dai sovietici, sei giorni dopo la aggireranno puntando verso sud in direzione di Kaluga.
Nel settore meridionale, il i Panzergruppe (von Kleist), dopo aver attraversato il Dnepr e la Samara e aggirato la 9à e la 18à armata sovietiche, raggiunge Berdjansk. Oltre 100.000 russi cadono prigionieri.
7 ottobre
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8 ottobre
Fronte Sovietico.Nel settore meridionale i tedeschi raggiungono Mariupol sul Mar d’Azov: 7 divisioni sovietiche sono accerchiate.
Nel settore centrale, incominciano le piogge e il fango: l’avanzata delle grandi unità mobili tedesche viene fortemente rallentata.
9 ottobre
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10 ottobre
Fronte Sovietico.Il gen. Zukov assume il comando di un nuovo Fronte occidentale creato per difendere Mosca. Gli è affiancato quale consigliere e responsabile politico N. Bulganin.
11 ottobre
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12 ottobre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i tedeschi conquistano Kaluga, circa 165 km a sud-ovest di Mosca, importante centro ferroviario sulla linea Mosca-Kiev. Nelle zone di Vjazma e Brjansk, si procede alla liquidazione delle sacche. Il grosso delle forze di Timosenko sarà annientato; circa 660.000 uomini cadranno prigionieri.
13 ottobre
Fronte sovietico.Continua la pressione dello Heeresgruppe Centro su Mosca, ma i russi tengono con molta energia la linea di Mozajsk.
14 ottobre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, forze corazzate tedesche occupano Kalinin, a nord-ovest di Mosca.
15 ottobre
Polonia.Un’ordinanza stabilisce la pena di morte per gli ebrei che verranno sorpresi fuori dai ghetti.
16 ottobre
Fronte Sovietico.Nel settore meridionale, tedeschi e romeni conquistano Odessa dopo due mesi di assedio.
Nel settore settentrionale, le forze tedesche occupano Vaidal. E' la giornata del “bolscioi drap”, il “grande panico” a Mosca. La gente viene infine a sapere che i tedeschi sono alle porte e, anche a causa delle notizie circa le atrocità commesse dal nemico e naturalmente gonfiate dalla propaganda, tutti quelli che possono farlo fuggono a oriente. Molti Commissariati del Popolo e tutto il corpo diplomatico sono evacuati a Kujbysev, oltre il Volga. La città è nel disordine, si verificano atti di sciacallaggio che sono repressi con ferrea energia.
Il presidente del Consiglio nipponico, principe Konoye, è costretto a dimettersi perché giudicato troppo arrendevole nei confronti degli Stati Uniti. Gli subentra un fautore della maniera forte che gode la fiducia della casta militare e più oltranzista, il gen. Hideki Tojo.
Pesante incursione aerea inglese su Napoli: riferiscono le fonti italiane che “sono stati colpiti alcuni edifici civili, nei quali 12 persone sono rimaste uccise ed altre 37 ferite; il lancio di spezzoni incendiari ha dato origine, in qualche punto della città, a incendi...”.
17 ottobre
Fronte sovietico.E' conclusa la liquidazione delle sacche di Vjazma-Brjansk.
Atlantico.Il cacciatorpediniere statunitense Kearny viene silurato da un U-Boot a sud-ovest dell’islanda.
18 ottobre
Fronte sovietico.Settore centrale. Il Panzergruppe di Hoepner occupa Mozajsk, a est di Mosca e uno dei cardini del suo sistema difensivo.
19 ottobre
Stalin fa sapere di essere a Mosca. La notizia ridà animo ai moscoviti e a tutto il paese: se Stalin resta nella capitale, la situazione di quest’ultima non può essere proprio disperata. La città, proclama il capo supremo dell’URSS, sarà difesa all’ultimo sangue.
Nel settore dello Heeresgruppe Sud, l’11à armata tedesca occupa Taganrog, sul Mar d’Azov.
20 ottobre
Fronte sovietico.Continua implacabile la pressione tedesca su Mosca. I sovietici gettano nella mischia tutte le forze disponibili.
A Mosca è proclamato lo stato d’assedio: sciacalli e mercanti neri saranno passati per le armi sul posto, senza processo. A questa data, i sovietici hanno perso 1,5 milioni di kmq di territorio, con 65 milioni di abitanti. Secondo le fonti tedesche, solo parzialmente smentite, hanno perduto 3.200.000 uomini caduti prigionieri, oltre ai morti di cui non è nota la cifra, 19.000 carri armati, 28.000 pezii d’artiglieria, 14.600 aerei. Parte del materiale è stata distrutta, parte catturata dal nemico. Nonostante ciò, grazie alle forze fresche fatte affluire da oltre gli Urali e ai carri armati costruiti con ritmo febbrile nelle fabbriche moscovite e in quelle trasferite oltre gli Urali (mentre è seguita la tattica della “terra bruciata” davanti all’invasore) il comando sovietico può organizzare ovunque contrattacchi. I T-34 e gli altri poderosi carri sovietici infliggono gravi perdite al nemico. Grazie ai larghi cingoli, non sprofondano nel fango, mentre i carri tedeschi spesso si impantanano.
A Mosca sono state mobilitate, fra uomini e donne, 500.000 persone che a tempo di primato costruiscono una formidabile cintura fortificata, scavando 8000 km di trincee, 100 km di fossati anticarro, tendendo 300 km di reticolati e innalzando sbarramenti di tronchi.
21 ottobre
Pesante incursione aerea inglese su Napoli:in 5 ondate successive sono state lanciate centinaia di bombe incendiarie e dirompenti.
22 ottobre
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23 ottobre
Fronte sovieticoIl maresciallo Timosenko assume il comando del fronte meridionale, dove le forze tedesche di von Rundstedt stanno compiendo vistosi progressi. La 6à e la 17à armata, con brillante manovra aggirante, investono Charkov.
Malta.Ennesima incursione aerea italiana sull’isola: sono colpiti l’aeroporto di Micabba e gli impianti aeroportuali di La Valletta.
Africa settentrionale.Bombardieri britannici compiono un’incursione su Bengasi e Tripoli.
24 ottobre
Fronte Sovietico.Settore meridionale: i tedeschi prendono Charkov. Il I Panzergruppe (von Kleist) si lancia nel bacino del Donec.
25 ottobre
Fronte sovietico.La prima offensiva tedesca contro Mosca si esaurisce, sia per la tenace resistenza sovietica, sia per le avverse condizioni atmosferiche.
26 ottobre
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27 ottobre
Fronte sovietico.Settore meridionale: dopo dieci giorni di aspri combattimenti, I’ 11à armata tedesca occupa tutta la Crimea salvo la piazzaforte di Sebastopoli.Tutta la regione industriale meridionale dell’URSS è ormai in mano ai tedeschi.
28 ottobre
Fronte sovietico.Settore centrale: in un ultimo tentativo di sfondare le difese di Mosca, i carri armati di Guderian lanciano un attacco nella zona fra TuIa e Serpuchov, a sud della capitale. Ma il fango e la resistenza russa li paralizzano.
29 ottobre
Fronte sovietico.Le prime divisini ritirate dalla Siberia entrano in azione contro i tedeschi nel settore di Borodino.
NeI pomeriggio l’aviazione inglese effettua alcune incursioni nel territorio delle province di Reggio Calabria e Catanzaro.
30 ottobre
Fronte sovietico.Settore meridionale: ha inizio l’assedio della piazzaforte di Sebastopoli. Durerà oltre 8 mesi.
31 ottobre
Fronte sovietico.In una sola giornata, la Luftwaffe effettua ben 45 incursioni su Mosca. Lo scopo non è tanto arrecare distruzioni, quanto minare il morale della popolazione.
Nell’estremo Nord della Finlandia, le truppe da montagna tedesche del gen. Dietl (che dipende dal comandante delle forze di occupazione in Norvegia, gen. N. von Falkenhorst) premono in direzione di Murmansk, ma sono contrastate validamente dai sovietici. Nella Finlandia centrale operano due divisioni tedesche del XXXVI corpo d’armata, mentre dalla zona di Salla all’istmo di Carelia operano le truppe finlandesi, la cui spinta offensiva viene esaurendosi.
Atlantico.Il cacciatorpediniere statunitense Reuhen James, silurato da un U-Boot, affonda nelle acque a ovest dell’islanda: i morti sono quasi 100.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Novembre 1941
1° novembre
Stati Uniti.La guardia costiera statunitense viene posta sotto la giurisdizione dell’autorità militare.
2 novembre
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3 novembre
Fronte sovietico.Settore meridionale: le forze tedesche conquistano Kursk, a nord di Charkov.
Settore settentrionale: i tedeschi tentano di conquistare tutta la sponda meridionale del Lago Ladoga, compreso il nodo ferroviario di Volchov. Non vi riescono, ma tagliano la linea ferroviaria Leningrado-Vologda e puntano su Tichvin, circa 180 km a est di Leningrado.
Continuano le incursioni aeree inglesi sulla Sicilia: a più riprese vengono prese di mira alcune località tra Siracusa e Licata.
4 novembre
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5 novembre
I giapponesi inviano a Washington, quale rappresentante speciale per regolare la vertenza nippo-americana, Saburu Kurusu. Ma si tratta di polvere negli occhi: in realtà, tutto è già stato deciso.
6 novembre
Nella stazione Majakovskij della metropolitana di Mosca viene celebrato il 240 anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. Stalin parla in tono rassicurante, minimizzando, com’è naturale, le perdite sovietiche ed esagerando quelle avversarie. Nei primi 4 mesi di guerra l’URSS avrebbe avuto 350.000 morti, 378.000 dispersi, 1.020.000 feriti. L’indomani, parla ai soldati sulla Piazza Rossa, spronandoli alla difesa della “santa Russia” e affermando che i tedeschi hanno perso, tra morti e feriti, 4,5 milioni di uomini. Inoltre, dice, mentre le riserve tedesche sono esaurite (ciò che è in parte vero), quelle sovietiche incominciano solo adesso a far sentire il proprio peso. Gli accesi appelli al sentimento patriottico, all’unione sacra dei russi contro l’invasore, non garbano ai puri del Partito, ma sono giusti, necessari e si riveleranno molto efficaci.
Atlantico.La nave corsara tedesca Odenwald, camuffata da mercantile americano, è catturata dall’incrociatore Omatra e dal cacciatorpediniere Somers della marina degli Stati Uniti.
7 novembre
Fronte sovietico.Settore centrale:Non più impantanati nel fango, i tedeschi si preparano a riprendere l’offensiva contro Mosca, ma presto sarà il “generale Inverno” a bloccarli un’altra volta.
La legge “Affitti e prestiti” è estesa all’URSS, cui peraltro fin da settembre gli Stati Uniti stanno inviando aiuti. Tra il 1° ottobre 1941 e il 31 maggio 1945 Washington fornisce a Mosca, impiegando nel trasporto 2660 navi, 15.239.791 t di viveri e materiali (in particolare autocarri, ma anche carri armati, locomotive, interi impianti chimici).
Italia.Pesante incursione aerea inglese su Brindisi.
Germania.Come conseguenza della decisione statunitense di armare i suoi mercantili, il governo tedesco rende noto che impartirà agli U-Boote l’ordine di silurare ogni nave armata.
8 novembre
Euforico discorso di Hitler a Monaco.Il Fuhrer supera Stalin nell’esagerare le perdite nemiche: tra morti, feriti e prigionieri l’URSS avrebbe perduto, dall’inizio delle operazioni, circa 10 milioni di uomini, nonché dal 60 al 75% del suo potenziale industriale e delle risorse di materie prime. “Per quanto a lungo possa durare la guerra, l’ultimo battaglione sarà tedesco... Si sta decidendo il destino dell’Europa per mille anni..."
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, il XXXIX corpo corazzato conquista Tichvin. Lo scopo dell’avanzata a est di Leningrado, oltre che il completo accerchiamento della città, è il congiungimento con le truppe finlandesi. Non sarà raggiunto.
Mediterraneo.Nella notte un convoglio italo-tedesco diretto in Libia viene affondato da una divisione navale britannica 200 miglia a est di Malta.
9 novembre
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10 novembre
Ormai convinto che l’operazione “Barbarossa” (che prevedeva l’arrivo fino al Volga) non si concluderà entro l’anno, Hitler fissa i nuovi obiettivi delle sue armate in Russia. A sud, von Rundstedt dovrà prendere Sebastopoli e Rostov sul Don (Rostovna-Donu), passare il fiume, conquistare Majkop e la zona petrolifera del Kuban. AI centro, von Bock rinnoverà l’offensiva contro Mosca, che dovrà essere presa con un’ampia manovra a tenaglia. Al nord, von Leeb deve congiungersi con i finlandesi, isolando del tutto Leningrado.
Mediterraneo.Venti U-Boote entrano nel Mediterraneo. L’appoggio dei sommergibili tedeschi era stato richiesto all’Alto Comando tedesco personalmente da Rommel dopo l’affondamento di numerosi convogli italo-tedeschi diretti in Africa.
Atlantico.Per la prima volta navi da guerra americane intraprendono la scorta di un convoglio di truppe britanniche. Si tratta di 20.000 uomini diretti da Halifax (Canada) in Estremo Oriente.
11 novembre
Hitler e Himmler danno il via allo studio della “soluzione finale” del problema ebraico: la distruzione fisica, il genocidio.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, vigorosi contrattacchi sovietici.Un reggimento italiano (l’80° della divisione Pasubio) riesce a stento a sottrarsi all’accerchiamento da parte di una divisione sovietica.
12 novembre
Fronte sovietico.Si precisano ulteriormente i piani per la nuova offensiva contro Mosca: il Il Panzergruppe (Guderian), protetto sul fianco dalla 2à armata, avanzerà da Tula verso Kolomna; la 4à armata attaccherà frontalmente per impegnare il maggior numero possibile di forze sovietiche; il III Panzergruppe (Hoth) e il IV (Hoepner), coperti sul fianco sinistro dalla 9à armata, passeranno il canale Moskva-Volga e aggireranno Mosca da nord, volgendo poi a sud-est per congiungersi con le forze di Guderian avanzanti da Tula.
Si registrano 12 gradi sotto zero, il giorno dopo la temperatura scende ancora. Tra i tedeschi si moltiplicano i casi di congelamento.
Francia.Il governo di Vichy fa internare nel Forte di Portalet, sui Pirenei, Léon Blum ed Edouard Daladier, ex presidenti del Consiglio dei ministri e il gen. Gamelin, ex comandante in capo dell’esercito francese.
13 novembre
Mediterraneo.L’U-Boot 81, comandato dal tenente di vascello Guggenberger, silura e danneggia gravemente allargo di Gibilterra, la portaerei inglese Ark Royal. Un altro sommergibile silura e danneggia in maniera altrettanto grave un’altra unità inglese, la corazzata Malaya.
14 novembre
Fronte sovietico.I tedeschi si preparano alla seconda fase della battaglia per Mosca, ma i mezzi disponibili sono limitati. Guderian è costretto a trasformare un suo corpo corazzato, il cui organico iniziale era di 350 carri, in una “brigata” di appena 50 carri efficienti.
Gli USA ordinano l’evacuazione dei loro Marines da Shanghai, Pechino e Tientsin.
Mediterraneo.Ore 2,15: nella sala macchine dell’Ark Royal scoppia un pauroso incendio che mette fuori uso le pompe. Verso le 6 la nave si inabissa.
Incursioni aeree inglesi su Catania, Brindisi e Acireale provocano vittime e danni.
15 novembre
Fronte sovietico.Nel settore centrale, incomincia la nuova offensiva per la conquista di Mosca. A sud di Orel, una colonna corazzata conquista Maloarchangelsk.
Nel settore settentrionale, i sovietici sono costretti a ripiegare da VoIchov, sul fronte di Leningrado.
16 novembre
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, mentre l’11à armata tedesca investe Sebastopoli, il XLII corpo d’armata (von Sponeck) occupa Kerè, all’estremità orientale della penisola di Crimea.
17 novembre
Attuando decisioni prese da tempo, i tedeschi costituiscono il Reichskommissariat Ostland, per l’amministrazione e lo sfruttamento di Estonia, Lettonia, Lituania e Bielorussia. Il commissario è Alfred Rosenberg, l’ideologo del Partito nazionalsocialista.
18 novembre
Africa settentrionale.Sotto la guida del gen. Cunningham, l’8à armata britannica lancia l’operazione “Crusader” contro gli italo-tedeschi che circondano Tobruk. Scopo immediato dell’operazione è appunto rafforzare la testa di ponte di Tobruk, quello finale la riconquista della Cirenaica e, in caso di successo, l’invasione della Tripolitania.
19 novembre
Africa settentrionale.Proseguendo la sua avanzata senza incontrare ostacoli gravi, l’8à armata britannica raggiunge Sidi Rezegh. A Bir el-Gobi, però, sul fianco sinistro dello schieramento inglese, la divisione italiana Ariete oppone una strenua resistenza mentre sul fianco destro si sviluppa contro la IV brigata corazzata l’attacco di contingenti della 21à divisione Panzer.
20 novembre
Fronte sovietico.Settore meridionale: dopo avere tentato senza successo una manovra aggirante, con un sanguinoso attacco frontale i tedeschi occupano Rostov sul Don (Rostovna-Donu).
Nel settore settentrionale, situazione di stallo a Leningrado; ma intanto freddo e fame mietono un numero sempre maggiore di vittime fra la popolazione. Le razioni alimentari vengono ridotte per la quinta volta dall’inizio del blocco tedesco: agli operai e al personale specializzato vengono assegnati 250 grammi di pane e altri generi per un totale di 1067 calorie giornaliere; i bambini hanno viveri per 644 calorie; le persone “a carico” (anziani e altri non impegnati in attività produttive) per 466 calorie. Si pensi che la razione alimentare normale, in climi freddi come quello di Leningrado d’inverno, è di oltre 3000 calorie. “La gente non aveva la forza di scavare le fosse nella terra gelata. I morti erano abbandonati presso i cimiteri, avvolti in un lenzuolo, e generalmente sepolti in fosse comuni scavate con la dinamite. A primavera, si scopriranno migliaia di cadaveri rimasti tutto l’inverno sotto la neve.”
L’inviato straordinario giapponese a Washington, Kurusu, con l’ambasciatore Nomura, presenta le ultime proposte del suo governo per risolvere la crisi dei rapporti nippo-americani.
Africa settentrionale.Per far fronte alla minaccia tedesca gli inglesi spostano la XXII brigata corazzata da Bir eI-Gobi a Gabr Saleh.
21 novembre
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, il I Panzergruppe completa l’occupazione di Rostov, mentre la 17à armata dilaga nella zona industriale e mineraria del basso Donec. Africa settentrionale. Mentre la VII brigata corazzata inglese partendo da Gabr Saleh si avvicina a Tobruk, viene attaccata dai Panzer di Rommel e perde 113 dei suoi 141 carri.
Richiamato dall’Africa settentrionale francese, il gen. Weygand, comandante supremo delle forze francesi in Africa, si ritira a vita privata sulla Costa Azzurra, dissociandosi cosi apertamente dall’atteggiamento collaborazjonistico delle autorità del governo di Vichy.
Africa Orientale Italiana.Il presidio italiano di Culquaber, presso Gondar, al comando del colonnello Augusto Ugolini, si arrende ai britannici.In riconoscimento del suo valore al colonnello italiano verrà concesso di portare la sua pistola durante la prigionia.
22 novembre
Africa settentrionale.Presso Sidi Rezegh, furiosi scontri fra la IV brigata sudafricana e la 21à divisione Panzer tedesca.
Atlantico.L’Atlantis, nota nave corsara tedesca, è affondata dall’incrociatore pesante Devonshire. La nave-appoggio Python, intercettata dall’incr. pesante Dorsetshire, si autoaffonderà il 1° dicembre. Raccolti da 8 sommergibili, i naufraghi giungeranno a Bordeaux il 27 dicembre.
23 novembre
Fronte sovietico.Sul fronte di Mosca, i reparti che devono forzare il canale Moskva-Volga conquistano Klin, Solnecnogorsk e Istra, questa ultima a una cinquantina di chilometri dalla capitale, in direzione nord- ovest.
Forze USA occupano, con il consenso del governo olandese in esilio, Surinam nella Guyana olandese, allo scopo di proteggere le miniere di bauxite, di grande interesse strategico.
Africa settentrionale.Continuano gli scontri tra le forze inglesi e quelle tedesche in tutta la zona tra Bir el- Gobi e Sidi Rezegh.
24 novembre
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25 novembre
Nel quinto anniversario della stipulazione, si rinnova a Berlino il Patto Anticomintern, cui aderiscono Germania, Italia, Giappone, Ungheria, Manciukuò, Spagna e ora anche Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Romania, Slovacchia e il governo fantoccio cinese di Nanchino.
Africa settentrionale.Al largo di Sollum, l’U-Boot 331 al comando del tenente di vascello von Tiesenhausen affonda con quattro siluri la corazzata inglese Barham.
Pacifico.Unità americane avvistano al largo di Formosa un convoglio militare giapponese in rotta, presumibilmente,verso la Malesia.
26 novembre
A Washington, vengono presentate all’inviato di Tokyo, Kurusu, le richieste americane per avviare a soluzione la crisi.Esse sono: abbandono da parte dei nipponici dei territori occupati in Cina e in Indocina, disconoscimento del governo fantoccio di Nanchino e uscita dall’alleanza con l’Asse. Sono richieste che preeludono, ovviamente, qualsiasi possibilità di trattativa. D’altronde, già la notte prima la flotta nipponica ha lasciato in gran segreto le sue basi metropolitane per concentrarsi nei punti previsti dai piani operativi dello Stato Maggiore Imperiale.
27 novembre
L’amm. H.R. Stark, capo delle operazioni navali del Comando Supremo americano, invia un “preavviso di stato di guerra” ai comandanti delle flotte dell’Asia e del Pacifico.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, la 37à armata sovietica e parte della 2à preparano un contrattacco in direzione di Rostov.
Africa Orientale Italiana.Inizia l’attacco finale degli inglesi all’ultimo presidio italiano della regione, quello di Gondar.
28 novembre
Africa settentrionale.I difensori inglesi di Tobruk riescono a ricongiungcrsi alle forze dell’8à armata.
Africa Orientale Italiana.Il gen. Guglielmo Nasi, comandante il presidio di Gondar, chiede agli inglesi le condizioni della resa.
Italia.Durante la notte un’incursione aerea inglese su Napoli provoca gravi danni.
29 novembre
Fronte sovietico.Mentre contrastano il passo ai tedeschi metro per metro nella zona di Mosca, nel settore meridionale i sovietici, con una violenta controffensiva, riconquistano Rostov e Taganrog, minacciando di accerchiamento le forze nemiche. Von Rundstedt si vede costretto a ordinare la ritirata dietro la linea del fiume Mius.
Africa Orientale italiana.Gli italiani superstiti di Gondar depongono le armi: l’Africa Orientale Italiana non esiste più.
30 novembre
Fronte sovietico.La pressione tedesca contro Mosca porta i Panzergruppen di Hoepner e Reinhardt oltre Klin all’altezza di Dmitrov, sul canale Moskva-Volga, e quello di Guderian a tagliare la ferrovia fra Tula e Serpuchov.
Perdite tedesche (secondo fonti tedesche) dal 22 giugno al 30 novembre 1941: 162.000 morti, 33.334 dispersi, 572.000 feriti.
A Leningrado assediata, nel mese di novembre sono morte di fame 11.000 persone. A dicembre ne moriranno altre 52.000. A Natale, grazie a un relativo miglioramento della situazione dei rifornimenti, la razione di pane degli operai verrà elevata da 225 a 300 grammi, quella degli impiegati e assimilati a 200 grammi giornalieri. Ma la resistenza è indomita; in mancanza di forniture militari, i difensori si fabbricano da soli rozzi ma efficienti fucili mitragliatori e relative munizioni.
Il primo ministro nipponico Tojo respinge con decisione, com’era da attendersi, le richieste americane per la soluzione della crisi in atto fra i due paesi.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Dicembre 1941
1° dicembre
Africa settentrionale.Attorno a Tobruk, Rommel riesce a ripristinare le condizioni di assedio della piazzaforte precedenti il 28 novembre. Si conclude cosi' la prima parte dell’operazione "Crusader” con un sostanziale successo strategico degli inglesi di Cunningham.
Francia.Il capo del governo di Vichy, maresciallo Pétain, si incontra a St. Florentin con il maresciallo del Reich Hermann Gòring per discutere il futuro delle relazioni franco-tedesche e l’integrazione della Francia nel “nuovo ordine” europeo.
Fronte sovietico.Von Reichenau sostituisce von Rundstedt nel comando dello Heeresgruppe Sud. Rundstedt si è dimesso perché Hitler ha tentato di revocare il suo ordine di ritirata da Rostov e Taganrog.
Nel settore centrale, i tedeschi sono a soli 38 km dalla Piazza Rossa.
Si accerta che il 19 novembre la nave corsara tedesca Kormoran ha affondato al largo dell’Australia l’incrociatore australiano Sydney, colando a picco essa stessa poco dopo.
2 dicembre
Fronte sovietico.Guderian, anima dell’attacco contro Mosca, stabilisce il suo quartier generale a Jasnaja Poliana, villaggio 7 krn a sud di Tula, dove sono la casa e la tomba di Tolstoj (che la propaganda sovietica afferma essere stata profanata).
Il governo finlandese proclama la riannessione dei territori ceduti l’anno prima all’Unione Sovietica.
3 dicembre
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4 dicembre
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i finlandesi (che pure, come si è detto, hanno rinunciato a ogni iniziativa contro Leningrado) conquistano Hangò, la base all’ingresso del Golfo di Finlandia occupata l’anno prima dai russi.
Nel settore centrale, continua la pressione dello Heeresgruppe Centro contro Mosca, particolarmente nella zona di Tula, a sud della capitale. Ma la notte seguente arriva il grande gelo, con 35 gradi sotto zero: i carri armati non partono, le armi non sparano, migliaia di uomini sono vittime di congelamento. I tedeschi hanno il torto, secondo quanto commenta Zukov (ma da alcuni l’osservazione è attribuita a Mannerheim), di portare scarponi del numero giusto, mentre i russi hanno imparato da due secoli a portare, d’inverno, scarpe fuori misura per poterle imbottire di lana e paglia e proteggersi dal gelo.
Africa settentrionale.Rommel scatena un’ultima, inutile offensiva contro Tobruk.
5 dicembre
Fronte sovietico.Mentre la spinta offensiva tedesca si esaurisce davanti a Mosca per difetto di mezzi e per le terribili condizioni climatiche, i sovietici, che hanno accumulato tutte le possibili riserve umane e materiali, lanciano una controffensiva generale su tutti i fronti, e in particolare su quello di Mosca. Qui circa 88 divisioni di fanteria,15 di cavalleria e 1500 carri armati si lanciano contro 67 divisioni tedesche. L’obiettivo è di sfondare sulle ali dello Heeresgruppe Centro per circondarlo e annientarlo. I sovietici mandano al macello la loro cavalleria, ma impongono anche la superiorità dei loro carri armati. Guderian chiede invano a Hitler di consentire a una rettifica difensiva del fronte. A nord-ovest di Mosca, nella zona di Krasnaja Poliana-Dmitrov-Kalinin, ove sono concentrate le punte della 9à armata tedesca e del III e IV Panzergruppen, premono con grande energia 7 armate sovietiche; a sud di Mosca, nella zona di Tula-Kasira- Mihajlov, contro il Il Panzergruppe sferrano il loro attacco 3 armate sovietiche e un corpo d’armata di cavalleria della Guardia. I tedeschi sono nettamente sorpresi dalla violenza e dalla consistenza dell’attacco russo.
La Gran Bretagna dichiara la guerra a Finlandia, Ungheria e Romania.
Stalin si incontra a Mosca con Eden. Il capo del governo sovietico incontra anche il generale Sikorski capo del governo polacco in esilio a Londra, e con lui sottoscrive un patto di mutua assistenza russo-polacco.
Il Giappone, in seguito a richieste americane, assicura che gli spostamenti di truppe nipponiche in Indocina hanno carattere cautelativo.
6 dicembre
Fronte Sovietico.Nel settore settentrionale i sovietici contrattaccano a est di Leningrado, nella zona di Tichvin.
Nel settore centrale, i sovietici penetrano per una profondità di 18 km entro le linee del III Panzergruppe (a nord di Mosca). A sud della capitale, il Il Panzergruppe di Guderian resiste disperatamente contro le preponderanti forze nemiche.
7 dicembre
Pearl Harbor.Hawaii.Alle ore 7,55 locali, senza che vi sia stata dichiarazione di guerra, aerei nipponici attaccano di sorpresa la grande base aeronavale americana seminando morte e distruzione. 8 corazzate sono affondate o gravemente danneggiate;3 incrociatori, 3 cacciatorpediniere, 2 navi ausiliarie, 1 posamine e 1 nave-bersaglio sono affondati.188 aerei sono distrutti o danneggiati al suolo. 2729 i morti e 656 i feriti: lo riferirà al Congresso americano il segretario alla Marina Knox dopo un’ispezione in loco, con qualche imprecisione dovuta alle circostanze. Da dati ufficiali USA pubblicati nel 1955, risulta che i morti sono stati 2330, i feriti 1347.
Il nerbo della flotta USA del Pacifico è eliminato dalla lotta ancora prima che questa abbia inizio: occorrerà molto tempo perché la potenza industriale americana colmi i vuoti e prenda il sopravvento.
Quando i rappresentanti diplomatici giapponesi a Washington si recano al Dipartimento di Stato per notificare la rottura delle relazioni tra i due paesi, l’operazione di Pearl Harbor è già in corso da mezz’ora.
Alle ore 11,50, aerei nipponici bombardano Wake (a metà strada fra le Hawaii e l’Asia orientale) distruggendo 8 dei 12 aerei americani dislocati nell’isola.
La 2à Flotta giapponese, al comando del viceammiraglio Nobutake Kondo,scorta sulle coste thailandesi e malesi un convoglio che trasporta la 25à armata nipponica (gen. Tomoyoku Yamashita) destinata all’occupazione della penisola malese e alla conquista dell’importantissima base britannica di Singapore.
Agana, capoluogo dell’isola di Guam (unica dell’arcipelago delle Marianne data in amministrazione fiduciaria agli USA, mentre le altre sono sotto amministrazione giapponese) è violentemente bombardata da aerei nipponici.
Alle ore 21,35,2 cacciatorpediniere giapponesi bombardano l’isola di Midway, presidiata da un battaglione di Marines, per neutralizzarne il campo d’aviazione.
Come si vede, i giapponesi colpiscono ovunque. La loro offensiva è il frutto di un colossale sforzo logistico e organizzativo.
8 dicembre
Stati Uniti e Gran Bretagna dichiarano formalmente guerra al Giappone.
Estremo Oriente.Malesia. Alle 4,15 17 bombardieri nipponici sganciano le loro bombe su Singapore. La città è ancora tutta illuminata, come in tempo di pace. 61 i morti e 133 i feriti, in gran parte fra la popolazione cinese. Alle 17,35, I’amm. Phillips salpa da Singapore con la Prince of Wales, il Repulse e i cacciatorpediniere di scorta con il proposito di intercettare le forze giapponesi che starebbero per sbarcare a Singora. In realtà, i nipponici hanno già incominciato le operazioni di sbarco a Kota Bharu, porto della costa orientale malese nei pressi del confine con la Thailandia, e hanno già iniziato lo sbarco anche a Singora e Chumphon, a nord-ovest di Kota Bharu in territorio thailandese. L’aviazione britannica può offrire alla squadra navale solo l’aiuto di saltuari voli di ricognizione, ma non un’efficiente copertura aerea.
Filippine.Sotto la guida del gen. Masaharu Homma, i nipponici danno inizio alle operazioni contro il grande arcipelago posto lungo la futura linea di rifornimento del petrolio che i nipponici vogliono procurarsi nelle Indie Olandesi. La base aerea principale per l’attacco alle Filippine è Formosa, dove i piloti giapponesi vengono specialmente addestrati a volare col massimo risparmio di carburante, data la grande distanza dall’arcipelago fihippino. A difendere le isole vi sono solo 160 aerei americani, tra cui 35 Boeing B-17 “Fortezze Volanti”, qui del tutto inutili.
Alle ore 12,55 ha inizio la prima incursione aerea nipponica su Luzon, la principale isola dell’arcipelago. Ancora impreparati, gli americani perdono 86 aerei, contro solo 7 caccia giapponesi Zero. Oltre a Luzon viene attaccato anche il porto di Davao nell’isola di Mindanao.Notevoli le distruzioni. Una grande tempesta bloccherà le operazioni l’indomani.
I giapponesi occupano, senza incontrare opposizione, l’isola di Ba-Taan (fra Luzon e Formosa).
L’Asiatic Fleet americana, al comando del contramm. W.A. Glassford, lascia Iloilo nelle Filippine alla volta dello Stretto di Makassar, nelle Indie Olandesi.
La cannoniera USA Wake, rimasta nel porto di Shanghai, dopo un fallito tentativo di autoaffondamento si arrende ai nipponici. I giapponesi catturano le guarnigioni americane di Shanghai e Tientsin. I loro aerei bombardano anche Hong Kong, Guam e Wake.
Fronte sovietico.Si sviluppa ovunque la controffensiva dei russi. Nel settore settentrionale, la 16à armata tedesca deve abbandonare Tichvin, sulla strada ferrata Leningrado-Vologda, occupata l’8 novembre. I tedeschi riescono a sottrarsi all’accerchiamento a prezzo di gravi sacrifici, abbandonando al nemico grandi quantità di materiali, e ritirandosi a sud del Volchov. Il Il corpo d’armata (100.000 uomini) resterà comunque tagliato fuori dal resto dell’armata nella zona di Demjansk (a sud-est del Lago llmen) e dovrà attendere, rifornito per via aerea, il 28 aprile 1942 prima di poter ristabilire il contatto col resto dell’armata.
La linea di arresto dei tedeschi nel settore di Mosca, tenuta dallo Heeresgruppe Centro, va da Orél a Rzev. A sinistra di questo schieramento, i sovietici sono riusciti ad aprire una pericolosa breccia che i tedeschi non possono chiudere, ma solo contenere fino al febbraio 1942. La Wehrmacht tiene la linea Vjazma-Orél-Kursk- Charkov con una serie di capisaldi collegati tra loro: la disposizione è detta “a istrice”.
9 dicembre
Malesia.Altri sbarchi giapponesi a Kota Bharu, a Singora e a Pattani (in Thailandia). La resistenza dei thailandesi, che sono già stati politicamente conquistati alla causa del Sol Levante, è poco più che simbolica. I giapponesi occupano da amici la capitale Bangkok dove sono accolti con entusiasmo.
I nipponici sbarcano a Tarawa e Makin (Isole Gilbert) per proteggere il loro fianco sinistro, mentre neutralizzano l’intero arcipelago con l’offensiva aerea.
Alle 14,00, un sommergibile nipponico che fa parte della squadra dell’amm. Kondo, comprendente le corazzate Kongo e Haruna, avvista la Prince of Wales e il Repulse e ne informa immediatamente la base, ma fornisce la posizione sbagliata. Inutilmente all’imbrunire si levano dall’aeroporto di Saigon alcuni aerosiluranti: non riusciranno a localizzare il nemico.
10 dicembre
Estremo Oriente.Reparti nipponici sbarcano nell’Isola di Guam e la conquistano in poche ore.
Filippine.All’alba, i giapponesi sbarcano all’estremità settentrionale di Luzon, presso Aparri e Gonzaga, e sull’Isola di Camiguin. Abbastanza energica, ma vana, la resistenza americana.
Possente attacco aereo nipponico sulle installazioni portuali di Cavite. 1 cacciatorpediniere, 2 sommergibili e 1 dragamine americani sono danneggiati. 2 dragamine e i sommergibile nipponici di scorta alla forza di invasione sono affondati.
Malesia.La Prince of Wales e il Repulse sono affondati da bombardieri e aerosiluranti giapponesi.
Africa settentrionale.I britannici liberano il presidio di Tobruk.
11 dicembre
Mussolini dal balcone di Palazzo Venezia e Hitler dal Reichstag dichiarano guerra agli Stati Uniti d’America.
Fronte sovietico.I sovietici annunciano la liberazione di 400 località nella zona di Mosca, comprese Solnecnogorsk e Istra, e la distruzione di 17 divisioni tedesche, di cui 7 corazzate e 3 motorizzate. Anche Rogacev e Stalinogorsk sono state riconquistate.E' il momento migliore della controffensiva russa.
Estremo Oriente.Cina. Il presidio americano di Pechino è fatto prigioniero dai nipponici.
Hanno inizio le operazioni nipponiche contro la colonia britannica di Hong Kong nella Cina meridionale, comprendente l’isola omonima e i cosiddetti “nuovi territori” sulla terraferma cinese. Sotto la violenza del bombardamento aereo e di artiglieria, gli 11.300 soldati scozzesi, canadesi e indiani della guarnigione devono abbandonare la terraferma e ritirarsi sull’isola, lasciando in mano al nemico grandi quantità di armi e munizioni.
Wake.Una squadra giapponese al comando dell’amm. Sadamichi Kajioka, proveniente dalle Isole Marshall e formata dall’incrociatore leggero Yubari, da 6 caeciatorpediniere, 2 navi pattuglia e due navi trasporto truppe, si presenta davanti all’Isola di Wake per occuparla. Gli americani aprono il fuoco delle artiglierie e fanno decollare gli aerei quando la forza d’invasione si trova a soli 4500 metri dalla costa. 2 cacciatorpediniere giapponesi (Hayate e Kisaragi) sono affondati, e I’amm. Kajioka ordina il ripiegamento generale. Da quel giorno pesanti incursioni aeree prepareranno la strada all’invasione.
Filippine.3000 soldati nipponici sbarcano a Aparri, nella parte nord di Luzon, unendosi a quelli già sbarcati. Altri contingenti sbarcano a sud-est di Manila, a Legaspi.
12 dicembre
Le navi francesi all’ancora nei porti statunitensi vengono requisite dalle autorità di Washington.
Estremo Oriente.Aerei giapponesi martellano duramente Hong Kong, gli aeroporti delle Filippine e in particolare la zona della Baia di Subic (a ovest di Manila).
13 dicembre
Estremo Oriente.Hong Kong. Un parlamentare giapponese si reca sull’isola e presenta al governatore Young una proposta di resa, che gli inglesi respingono nella speranza che la 7à armata cinese di Chiang Kaishek, distante una cinquantina di chilometri, possa venire in loro soccorso. Ma ciò non avverrà.
Borneo.Un distaccamento di truppe indiane distrugge gli impianti petroliferi nel Sarawak orientale e nel Brunei occidentale, quindi si ritira a Kuching, capitale di Sarawak, per difendere il locale aeroporto.
Birmania.Gli inglesi evacuano Vietoria Point (nella parte meridionale del paese al confine con la Thailandia, nell’istmo di Kra) ritirandosi a nord nella regione del Tenasserim.
Hawaii.Una squadra navale amencana al comando del contramm. F. J. Fletcher salpa da Pearl Harbor per portare soccorso all’isola di Wake.
14 dicembre
Estremo Oriente.Il Giappone stipula un trattato di alleanza con la Thailandia, che di li a poco più di un mese, il 25 gennaio 1942, dichiarerà guerra agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, allineandosi al Giappone.
Filippine.Nuovo sbarco nipponico a Legazpi nell’Isola di Luzon, con l’appoggio di 2 incrociatori pesanti (Myoko e Nachi) e di 2 cacciatorpediniere.
A Parigi, i tedeschi fucilano 100 ostaggi.
14-22 dicembre
Primo insuccesso degli U-Boote. Con la tattica del “branco di lupi” viene lanciato un lungo attacco contro il convoglio HG 76, a ovest di Gibilterra. I tedeschi affondano 1 cacciatorpediniere,1 nave cisterna e 3 mercantili, ma perdono 5 sommergibili.
15 dicembre
Estremo Oriente.Birmania. Una brigata giapponese penetra nel paese attraverso l’Istmo di Kra.
Malesia.Hanno inizio le operazioni decisive dei giapponesi contro Singapore, l’inespugnabile fortezza che ha il torto di essere tale solo dalla parte del mare, e non dal retroterra.
Fronte sovietico.Nel settore settentrionale, i sovietici che hanno passato il Volchov stabiliscono una testa di ponte profonda 50 km oltre questo fiume. Nella zona di Schlusselburg (Petrokrepost) diventa precaria la situazione dei tedeschi che assediano Leningrado.
Nel settore centrale, a nord di Mosca i sovietici liberano Klin e avanzando verso Kalinin, a sud della capitale liberano da ogni minaccia la città di Tula.
16 dicembre
Estremo Oriente.Ricognitori americani avvistano un convoglio di oltre 100 navi giapponesi nel Mar Cinese Meridionale.
Borneo.I giapponesi sbarcano a Minello stato di Brunei. La “corsa al petrolio” da parte del Sol Levante si fa più serrata.
Fronte sovietico.I russi riconquistano Kalinin e Ruga.
Africa settentrionale.Nella notte Rommel inizia la ritirata nel settore di Tobruk: negli scontri delle settimane precedenti le forze dell’Asse hanno avuto circa 38.000 morti contro i circa 18.000 degli inglesi e perduto 300 carri armati contro 278 perduti dal nemico.
17 dicembre
Mediterraneo.Nel Golfo della Sirte si incrociano casualmente un convoglio italiano diretto in Libia e scortato da tutta la forza navale italiana (le corazzate Littorio, Doria, Cesare e Duilio, 5 incrociatori e 20 cacciatorpediniere) al comando dell’amni. Iachino e un convoglio inglese diretto a Malta la cui scorta, al comando dell’amm. Vian, è formata da 6 incrociatori e 16 cacciatorpediniere. Lo scontro, iniziatosi alle 17,40 dopo un lungo)“studio a distanza”, dura pochi minuti e non ha conseguenze.
18 dicembre
Estremo Oriente.A Hong Kong, sotto la protezione di un poderoso fuoco di sbarramento, i nipponici sbarcano sull’isola, occupandone oltre la metà nel giro di 24 ore.
Borneo.A Miri, il CT nipponico Shinonome affonda a causa di una mina.
18-19 dicembre
Mediterraneo.La squadra dell’amm. Vian incappa in uno sbarramento di mine davanti a Tripoli e perde l’incrociatore Neptune e 1 CT.
La notte sul 19,3 siluri a lenta corsa italiani (i “maiali”) pilotati da Durand de la Penne-Bianchi, Marceglia-Schergat e Martellotta-Marino penetrano nel porto di Alessandria e fanno saltare in aria le navi da battaglia Valiant e Queen Elizabeth (da 31.000 t), il CT Jervis e la petroliera norvegese Sagona. Un durissimo colpo per gli inglesi.
Fronte sovietico.Hitler costringe von Brauchitsch a rassegnare le dimissioni e assume personalmente l’OKH (il comando supremo dell’esercito). C’è una vera rivoluzione negli alti comandi: lo Heeresgruppe Centro è affidato a von Kluge in sostituzione di von Bock; lo Heeresgruppe Nord passerà il 15 gennaio 1942 da von Leeb a von Kuchler; il 18 gennaio il comando dello Heeresgruppe Sud sarà assegnato a von Bock in sostituzione di von Reichenau, deceduto per colpo apoplettico.
Africa settentrionale.Le truppe italo-tedesche hanno ripiegato ordinatamente su Derna.
20 dicembre
Filippine.Sbarco giapponese a Davao nell’isola di Mindanao. Gli invasori incominciano immediatamente a trasformare l’isola in una grande base fortificata.
21 dicembre
Filippine.Il convoglio avvistato il 16 da ricognitori americani nel Mar Cinese Meridionale si presenta nel Golfo di Lingayen, a nord di Manila nell’Isola di Luzon, portando 43.000 soldati nipponici al comando del gen. Masaharu Homma.E' l’intera 14à armata: l’invasione incomincia.
22 dicembre
Filippine.Alle ore 1, i giapponesi sbarcano a Bauang, Aringay e Agoo, 60 km più a nord del punto previsto da MacArthur e dove questo ha concentrato il grosso delle artiglierie disponibili. Alle 11, la testa di ponte nipponica è già saldamente stabilita ed è stato effettuato il congiungimento con le truppe sbarcate dal giorno 10 presso Aparri e Gonzaga.
Wake.Ore 23,30: i giapponesi sbarcano sull’isola. Questa volta, per evitare un nuovo smacco, hanno mandato forze imponenti: 2 portaerei e 2 incrociatori pesanti con i relativi cacciatorpediniere, al comando dell’amm. Kajioka. Due cacciatorpediniere trasformati in trasporti truppe veloci sbarcano i primi contingenti. La lotta è impari e breve.
Stati Uniti.Roosevelt e Churchill discutono la situazione a Washington. Si decide l’istituzione di uno Stato Maggiore Combinato anglo-americano.
23 dicembre
Estremo Oriente.Wake. L’amm. Kajioka sbarca, accetta la resa della guarnigione americana e prende ufficialmente possesso dell’isola, ribattezzandola “Isola degli Uccelli”. La flotta di soccorso (Task Force 14) inviata da Pearl Harbor si trova ancora a 425 miglia di distanza e viene dirottata su Midway.
Africa settentrionale. Filippine.A Luzon, MacArthur trasferisce il proprio quartier generale nell’isola fortificata di Corregidor, all’imboccatura della Baia di Manila. Altri 10.000 giapponesi sbarcano nella Baia di Lamon.
Hong Kong.Nonostante la tenace difesa, cui collaborano anche volontari civili, i giapponesi spezzano in due il dispositivo britannico.
24 dicembre
Filippine.Le forze nipponichc sbarcate nella Baia di Lamon, nel Sud dell’isola di Luzon, conquistano Atimonan e Siain, poi avanzano per congiungersi con i reparti della zona di Legazpi nell’estremo sud di Luzon. Avanzano rapidamente anche le forze sbarcate nel Nord dell’isola. Le truppe americane e filippine si ritirano verso la penisola di Bataan, a ovest di Maoila sia dal Sud che dal Nord dell’isola; quelle provenienti da nord cercano di contrastare il passo al nemico sulla linea del fiume Agno.
Arcipelago di Sulu.Truppe nipponiche occupano praticamente senza incontrare resistenza l’isola di Jolo, capoluogo dell’arcipelago filippino di Sulu, a breve distanza dal Borneo. Le Indie Olandesi sono cosi' minacciate sempre più da vicino.
Borneo.Un convoglio nipponico, nonostante gli attacchi di aerei inglesi e olandesi e di sommergibili olandesi, riesce a sbarcare un contingente di truppe nella zona di Kuching, nello Stato di Sarawak. La guarnigione locale, che ha già provveduto a distruggere l’aeroporto, chiede di poter raggiungere il Borneo olandese, ma le viene ordinato di rallentare il più possibile l’avanzata nemica. Gli olandesi ritirano le loro forze aeree dal Borneo, trasferendole a Sumatra.
Malesia.L’11à divisione indiana organizza una linea difensiva in profondità nella zona del fiume Slim e della città di Kampar, al centro della penisola malese a nord di Kuala Lumpur, sul lato occidentale della penisola stessa.
Birmania.I nipponici danno inizio a una serie di violenti attacchi aerei contro Rangoon per garantirsi la supremazia nei cieli. Tali attacchi proseguiranno fino alla fine di febbraio del 1942.
25 dicembre
Africa settentrionale.L’8à armata britannica entra a Bengasi. Grossi reparti sono rimasti tagliati fuori a Bardia e a Sollum.
Atlantico.Forze navali della Francia Libera, al comando dell’amm. Muselier, occupano le isole St.Pierreet-Miquelon, fra Terranova e la Nuova Scozia.
Il gen. George C. Marshall, capo di S.M. USA, propone alla conferenza anglo-americana dell’Arcadia, che si svolge a Washington, che le forze alleate in Estremo Oriente operino sotto un comando unificato.
Filippine.Il contrammiraglio F.W. Rockwell è incaricato di dirigere tutte le attività delle forze navali americane nelle Filippine. I nipponici, avanzando da nord, riescono ad attraversare il fiume Agno in un punto in cui la linea americana non è consolidata. Le forze americane che presidiavano la parte meridionale dell’isola si ritirano verso la penisola di Bataan, inseguiti da presso dai nipponici, che occupano i centri di Sampoloc e Pagbilao.
Nell’arcipelago di SuIu, i nipponici completano la conquista di Jolo.
Borneo.Dopo aspri combattimenti presso l’aeroporto di Kuching, nel Sarawak, la guarnigione indiana si ritira verso il Borneo olandese.
Cina.Hong Kong.Ore 9: i giapponesi intimano nuovamente la resa alla guarnigione britannica, offrendo una tregua di 3 ore. Non avendo avuto risposta, alle 12 riaprono il fuoco. Alle 15,30, riconoscendo inutile il massacro, il comando inglese dirama l’ordine di resa. Questa è effettiva alle 17,30. La popolazione cinese dell’isola, con antica saggezza e anche sotto l’influenza della propaganda giapponese a proposito della “sfera di prosperità comune asiatica”, accoglie in trionfo i vincitori sventolando bandierine del Sol Levante prudentemente preparate.
Nella Cina continentale, i giapponesi iniziano un’offensiva contro Changsha, nella provincia dello Hunan.
Fronte sovietico.I russi iniziano una serie di violenti attacchi contro le posizioni nemiche nel settore meridionale, in particolare nel settore tenuto dal Corpo di spedizione italiano e nella Crimea orientale.
26 dicembre
Filippine.Manila è dichiarata città aperta, ma i bombardamenti giapponesi continuano.
L’amm. Rockwell sposta le difese navali a Corregidor. Le forze terrestri americane e filippine abbandonano il fiume Agno arretrando sulla linea Santa Ignacia-Guimba-San José. Quelle provenienti dal Sud dell’isola organizzano una linea di difesa a ovest di Sariaya.
Malesia.La città di lpoh viene evacuata dall’11à div. indiana.
Norvegia.Commandos britannici effettuano rapide incursioni contro basi tedesche sulle isole costiere di fronte alla Norvegia.
St.-Pierre-et-Miquelon.La popolazione riconosce attraverso un plebiscito il cambiamento di regime (da quello di Vichy, per intenderci, a quello di De Gaulle). La cosa non è gradita a Washington, che ancora non ha riconosciuto la legittimità gaullista e intrattiene rapporti diplomatici con Vichy.
Fronte sovietico.I Panzer tedeschi evacuano Kaluga, a sud-ovest di Mosca, a breve distanza dalla ferrovia che collega la capitale a Brjansk.
27 dicembre
Estremo Oriente.Il ten. gen. britannico sir Henry Pownall subentra al mar. dell’Aria sir Robert BrookePopham nel comando in capo delle forze britanniche dislocate in Estremo Oriente.
Filippine.Calma a Luzon, dove i giapponesi consolidano il loro schieramento sul fiume Agno. I reparti americani e filippini di Luzon settentrionale si attestano sulla linea Tarlac-Cabanatuan.
Malesia.I giapponesi minacciano Kampar (ovest) e Kuantan (sulla costa orientale della penisola).
Norvegia.Commandos britannici attaccano nuovamente alcune isole costiere norvegesi.
28 dicembre
Filippine.I giapponesi riprendono l’offensiva in grande stile nell’isola di Luzon. Superato il fiume Agno, attaccano verso Cabanatuan. Nel sud dell’isola, le truppe filippine ripiegano verso Manila e Bataan.
29 dicembre
Incontro Stalin-Eden a Mosca.
Filippine.La pressione giapponese a Luzon e sempre più massiccia. Per la prima volta, aerei nipponici attaccano l’isola fortificata di Corregidor, a sud della pen. di Bataan, ove si è trasferito il Q.G. USA.
Malesia.La XII brigata dell’11à div. indiana deve abbandonare la posizione di Kampar, non più tenibile, e ripiegare su Bidor
Borneo.La guarnigione indiana ritiratasi da Kuching raggiunge il Borneo olandese a Sanggau, ed è posta sotto comando olandese.
Birmania.Sotto la pressione dei britannici, i giapponesi si ritirano da Bokpyin rientrando in Thailandia.
30 dicembre
Filippine.Premuti a nord dai nipponici, le truppe americane e filippine abbandonano la linea Tarlac-Cabanatuan e si ritirano sull’ultima linea predisposta a difesa prima di Bataan.
Fronte sovietico.Mentre l’Heeresgruppe Sud continua l’offensiva contro Sebastopoli, truppe russe provenienti dal Caucaso attaccano con operazione anfibia la Crimea orientale, occupando Kerè e Feodosia. Sul fronte centrale, i tedeschi devono ritirarsi sotto la spinta della controffensiva dei sovietici, che entrano a Kaluga.
31 dicembre
I partecipanti anglo-amerieani alla conferenza dell’Arcadia, a Washington, ordinano l’istituzione di un comando unico ABDA (Australian, British, Dutch, American) per l’Estremo Oriente, affidato al gen. britannico Wavell, dal quale dipenderanno appunto le forze australiane, britanniche, olandesi e americane operanti nel settore.
Filippine.Completata da parte degli americani e filippini l’evacuazione di Manila. Alcune posizioni chiave, come il ponte di Calumpit, sono rafforzate per contenere il nemico e consentire il concentramento dei difensori nella penisola di Bataan. Alle 17,45, i primi giapponesi entrano a Manila in fiamme. MacArthur ha già perduto 30.000 uomini; gliene rimangono 80.000, di cui 15.000 americani, il resto filippini, ormai sfiduciati e quasi privi di armi.
Malesia.Le truppe indiane cercano di contenere il nemico nelle zone di Kampar e Kuantan, rispettivamente a ovest e a est della penisola. Ma ormai i britannici hanno abbandonato al nemico una regione che produce il 38% del caucciù e il 58% dello stagno consumati nel mondo.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i tedeschi interrompono le operazioni contro Sebastopoli per bloccare le minacciose puntate russe da Kerè e Feodosia. A metà dicembre le truppe tedesche combattenti in URSS si sono ridotte di 775.000 uomini, ossia di poco meno del 25% rispetto alla consistenza iniziale.
Nel settore centrale, la controffensiva dei sovietici davanti a Mosca si conclude con la rioccupazione di Kozelsk.
Australia.Il gen. americano Brett, proveniente dalla Cina, assume il comando delle Forze americane in Australia (USFIA). L'amm. Chester W. Nimitz è designato al comando dell’Asiatic Fleet americana.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Gennaio 1942
1° gennaio
A Washington, i rappresentanti di 26 paesi sottoscrivono la Carta Atlantica, i cui principi sono stati enunciati da Roosevelt e Churchill il 14 agosto 1941. La dichiarazione, dopo aver riaffermato i principi ispiratori della lotta delle democrazie (“per assicurare la vita, la libertà, l’indipendenza e la libertà di religione e per preservare i diritti dell’uomo e la giustizia”), impegna i paesi firmatari a usare tutte le proprie forze contro i paesi del Tripartito e i loro alleati e a non concludere con essi una pace separata. Firmano la dichiaraziòne: USA, Gran Bretagna, URSS, Cina, Australia, Belgio, Canada, Cecoslovacchia, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Grecia, Guatemala, Haiti, Honduras, India, Iugoslavia, Lussemburgo, Nicaragua, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Panama, Polonia, Santo Domingo, Sud Africa. A questa alleanza “aperta” potranno aderire tutte le nazioni che “contribuiranno materialmente alla lotta per il conseguimento della vittoria sull’hitlerismo".
Fronte sovietico.In Crimea, i tedeschi contrattaccano energicamente i sovietici penetrati nella penisola nelle zone di Feodosia e di Kerc.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi, attestati nella zona di Agedabia, lanciano un contrattacco suI loro fianco destro, all’interno, per allgerire la pressione dell’8à armata britannica.
Indie Olandesi.I nipponici sbarcano nell’Isola di Labuan, a nord del Brneo.
Filippine.Le forze americane e filippine dell’isola di Luzon si ritirano combattendo verso la penisola di Bataan.
Malesiaa.La 25à armata nipponica, al comando del gen. Yamashita, prosegue la sua avanzata verso sud.Nel settore orientale la divisione delle Guardie Imperiali ha superato Kuantan, in quello orientale la 5à e 18à divisione occupano Telok Anson, dopo una brillante operazione anfibia volta a scavalcare le forze della 11à divisione indiana che oppone una tenace resistenza ai nipponici a Kampar, a nord-est di Telok Anson e lungo la strada occidentale che conduce verso sud a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, e a Singapore.
Nell’isola di Singapore, primo violento bombardamento nipponico sull’aeroporto di Tengah.
Cina.Il governo cinese chiede aiuti in base alla legge “Affitti e prestiti” per costruire una strada che partendo da Ledo in India giunga a Lungling in Cina attraversando la Birmania settentrionale. In tal modo si verrebbe a creare una vera “Strada della Birmania” per rifornire le forze cinesi.
2 gennaio
Filippine.Ritirandosi lentamente americani e filippini evacuano la città di San Fernando, a nord di Manila, e organizzano punti di resistenza nella zona di Guagua (tra San Fernando e la penisola di Bataan) per ritardare l’avanzata nemica e consentire al maggior numero possibile di uomini di concentrarsi a Bataan. I giapponesi occupano Balinag, consolidano la conquista di Manila e occupano, a sud di questa, la base di Cavite. I loro bombardieri incominciano sistematici attacchi contro l’isola fortificata di Corregidor.
Malesia.Per evitare di essere accerchiati dai giapponesi che, sbarcati alle loro spalle, hanno occupato Telok Anson, i reparti indiani che difendono Kampar iniziano a sera la ritirata verso sud, sulla linea del fiume Slim. I giapponesi occupano Kampar e tentano uno sbarco a Kuala Selangor (sulla costa occidentale, a nord-ovest di Kuala Lumpur), ma ne sono impediti dalle artiglierie britanniche.
Africa settentrionale.Il presidio di Bardia, assediato da metà dicembre e rimasto senza viveri e munizioni, si arrende ai britannici della 2à divisione sudafricana e della I brigata corazzata dell’8à armata.
Malta.Si rinnovano gli attacchi aerei dell’Asse contro le basi aeree e navali dell’isola.
Italia.Aerei inglesi effettuano un’incursione su Napoli provocando gravi danni materiali.
3 gennaio
Filippine.A Luzon, il gen. americano Jonathan M. Wainwright assume il comando delle truppe americane e filippine asserragliatesi nella penisola di Bataan e nell’isola fortificata di Corregidor. Le truppe filippine riescono a contenere robusti attacchi giapponesi nella zona di Guagua-Porac.
Malesia.Sulla costa occidentale, i britannici continuano la ritirata oltre il fiume Slim. Su quella orientale le forze poste a difesa della zona di Kuantan, per evitare di essere tagliate fuori, iniziano a ritirarsi verso sud. Il comando britannico avrebbe voluto mantenere il possesso dell’aeroporto di Kuantan almeno fino al 10 gennaio.
A rinsanguare le scarse difese aeree di Singapore giungono 51 caccia Hurricane, ma solo 24 piloti, i quali provengono dall’Inghilterra o dal fronte libico e sono del tutto inesperti delle condizioni in cui dovranno combattere.
Borneo.I giapponesi, senza incontrare opposizione, completano l’occupazione dell’isola di Labuan, nel Golfo di Brunei. Da li, un distaccamento passa sulla terraferma, a Mempakul.
Malta.Continuano le incursioni aeree italo-tedesche contro obiettivi militari nell’isola.
4 gennaio
Chiang Kai-shek è nominato comandante di tutte le truppe alleate operanti in Cina. Le sue forze arrestano l’avanzata intrapresa dai nipponici nella zona di Changsha, nella provincia dello Hunan.
Filippine.A Luzon, proseguono gli attacchi dei nipponici nella zona di Guagua-Porac. Guagua è superata e i giapponesi avanzano fino a Lubao, tagliando la strada della ritirata verso Bataan all’11à divisione filippina. A sera, i difensori si sganciano dal nemico e tentano di stabilire una nuova linea difensiva tra Lubao e Santa Cruz.
Malesia.L’aviazione nipponica martella le truppe indiane che, nel settore occidentale della penisola, si apprestano a difesa lungo la linea del fiume Slim. Ma già i nipponici, dopo lo sbarco a Kuala Selangor, risalendo il fiume Selangor minacciano, alle spalle dei difensori, la cittadina di Rawang, poco a nord di Kuala Lumpur, capitale degli Stati Federati della Malesia.
Nuova Britannia.I giapponesi iniziano un’offensiva aerea contro Rabaul, base strategica nell’arcipelago delle Bismarck (a nord della Nuova Guinea), dove 1400 britannici presidiano due aeroporti, a Lakunai e Vunakanu.
In queste difficili condizioni, il Comando Supremo alleato impartisce al gen. Wavell, comandante in capo delle forze ABDA (australiane, britanniche, olandesi, americane) le seguenti istruzioni: tenere la “barriera malese” (linea Penisola malese-Sumatra-Giava-Australia settentrionale) e contrastare il passo ai nipponici al di là ditale linea, rafforzare la Birmania e l’Australia, ristabilire i contatti con le Filippine attraverso le Indie Olandesi.
5 gennaio
Fronte sovietico.Settore settentrionale. Proseguono con esito incerto i combattimenti lungo la linea del fiume Volchov, mentre a Leningrado, dove il freddo e la fame mietono migliaia di vittime al giorno, ci si prepara a un massiccio sgombero della popolazione civile attraverso il Lago Ladoga gelato. Settore centrale: a sud di Kaluga, i sovietici rioccupano Belov, a ovest del fiume Oka. Nel settore meridionale, l’Armata Rossa sbarca rinforzi sulle coste della Crimea presso Evpatoria e Sudak, nel tentativo di rompere l’assedio posto dai tedeschi e dai romeni alla fortezza di Sebastopoli. Ma i russi compiono scarsi progressi di fronte alla tenace resistenza tedesca.
Filippine.A Luzon, americani e filippini ripiegano su una nuova linea difensiva alla base della penisola di Bataan, da Dinalupihan a occidente a Hermosa a oriente. Ma anche da qui, alla fine della giornata, devono ritirarsi a causa della violenta pressione giapponese sulla cosiddetta linea di Layac, ove è un ponte sul quale convergono tutte le strade che si immettono nella penisola di Bataan. Poco dopo mezzanotte, il ponte viene fatto saltare. Le razioni dei difensori vengono dimezzate. I nipponici continuano la quotidiana offensiva aerea su Corregidor, attaccando saltuariamente altri obiettivi nella zona della Baia di Manila.
Malesia.Sulla linea del fiume Slim, l’11à divisione indiana respinge un attacco giapponese lungo la linea ferroviaria Pinang-Singapore. Il comando della flotta britannica dell’Estremo Oriente si trasferisce da Singapore a Batavia, nell’isola di Giava.
Il governo australiano dichiara guerra alla Bulgaria.Il governo egiziano rompe le relazioni diplomatiche con Francia, Finlandia e Bulgaria.
Malta.Si intensificano i bombardamenti aerei italo-tedeschi sull’isola.
6 gennaio
Roosevelt chiede al Congresso USA uno stanziamento straordinario che consenta agli Stati Uniti di produrre, entro il 1943, 125.000 aerei, 75.000 carri armati, 35.000 pezzi di artiglieria e naviglio per 8 milioni di tonnellate.
Filippine.A Luzon, battaglia fra le opposte artiglierie nella zona di Layac, alla base della penisola di Bataan. I giapponesi entrano a Dinalupihan, già evacuata dagli americano- filippini. Cessa temporaneamente l’offensiva aerea contro Corregidor, continuano solo gli attacchi di disturbo.
Malesia.Nel settore occidentale, truppe indiane si schierano a difesa del fiume Selangor. In quello orientale, prosegue la ritirata delle truppe che hanno evacuato Kuantan.
Cina.Il Generalissimo Chiang Kaishek chiede a Washington di nominare un ufficiale superiore americano capo di Stato Maggiore delle truppe alleate (americane e inglesi) che operano in Cina.
Africa settentrionale.La 1à divisione corazzata britannica, recentemente giunta dall’inghilterra a rimpiazzare la 7à divisione corazzata, prende posizione ad Antelat. Il porto di Derna è riaperto al traffico. Si completa lo schieràmento delle truppe italo-tedesche lungo la linea El Agheila- Marada.
7 gennaio
Filippine.I giapponesi si preparano a sferrare una grande offensiva contro la penisola di Bataan. Americani e filippini (in tutto circa 80.000 uomini) scaglionano in profondità le loro difese. Gli americani formano nuovi battaglioni di fanteria con tutti gli uomini disponibili (aviatori dei servizi a terra, marina, Marines).
Malesia.I giapponesi attaccano all’alba, appoggiati da carri armati, le posizioni dell’ 11à divisione indiana sul fiume Slim,e infrangono e avanzano rapidamente in direzione di Kuala Lumpur, giungendo a 3 km dal villaggio di Slim. Il III corpo d’armata indiano riesce a formare una nuova linea difensiva più a sud, presso Kuala Kubu.
Il gen. Wavell giunge a Singapore.
Borneo.I giapponesi sbarcati a Sarawak raggiungono il confine di questo stato con il Borneo Occidentale olandese.
Atlantico.Inizia la prima grande “spedizione di caccia” degli U-Boote tedeschi lungo le coste orientali degli Stati Uniti. Vi operano in media 54 unità sottomarine che in meno di un mese affondano naviglio nemico per 142.373 t.
Africa settentrionale.Il XIII corpo dell’8à armata britannica invia reparti in azione avanzata fino ad Agedabia e scopre che le forze dell’Asse hanno abbandonato quella posizione. Un convoglio di rifornimenti giunge senza aver subito perdite nel porto di Bengasi, parzialmente riattato.
Malta.Prosegue l’azione aerea delle forze dell’Asse.
8 gennaio
Filippine.Nessuna operazione di rilievo, mentre le opposte forze si preparano alla battaglia nella penisola di Bataan.
Malesia.Il gen. Wavell visita il fronte e ordina la ritirata del III corpo indiano nella regione dello Johore, immediatamente a nord di Singapore, dove si tenterà l’estrema difesa della piazzaforte e del suo retroterra.
BorneoI giapponesi occupano Jesselton, nel Borneo Settentrionale britannico.
9 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di Bataan, i nipponici scatenano il previsto attacco alle ore 15.2 reggimenti, appoggiati da artiglieria e aviazione,avanzano nel settore onientaie della penisola,1 in quello occidentale. Non si hanno scontri decisivi. Il progresso dei nipponici è più che altro contrastato dalle demolizioni operate da americani e filippini. Una colonna giapponese raggiunge, partendo da Dinalupihan, le vicinanze di Album.
Malesia.Il III corpo d’armata indiano inizia la ritirata verso sud. L’11à e la 9à divisione indiane dovranno ritardare l’avanzata nemica coprendo le zone di Seremban, Port Dickson, Tampin e Malacca.
10 gennaio
Filippine.Il gen. MacArthur ispeziona le difese della penisola di Bataan. I giapponesi lanciano dagli aerei volantini che invitano i difensori alla resa. A terra, le loro colonne esercitano una forte pressione, pur essendo ritardate, oltre che dalla resistenza nemica, dalla fitta giungla. Raggiungono il fiume Calaguiman sotto la località di Samal, e nella parte occidentale la località di Olongapo.
Malesia.I britannici abbandonano Port Swettenham e Kuala Lumpur, che sono prontamente occupate dai giapponesi incalzanti. Gli aerei giapponesi, che finora si sono limitati ad azioni notturne contro gli aeroporti dell’Isola di Singapore, incominciano ad attaccarli anche di giorno.
BorneoI giapponesi sbarcano a Tarakan. La 3à Flotta nipponica, incaricata delle operazioni nel Borneo al comando del viceammiraglio Takahashi, è formata da 2 incrociatori pesanti, 8 cacciatorpediniere e 41 navi trasporto. Un altro gruppo, di copertura, comprende 2 incrociatori pesanti e 7 cacciatorpediniere, ed è al comando del contramm. Takagi. Le forze terrestri sono poste sotto il comando del gen. Yamashita.
11 gennaio
Filippine.A Luzon, i giapponesi compiono qualche progresso lungo la costa orientale della penisola di Bataan, superando il fiume Calaguiman. L’intervento delle riserve fa si che gli americani riconquistino quasi tutto il terreno perduto. Al centro della penisola, elementi avanzati di una colonna nipponica raggiungono, dopo una giornata di combattimento, il fiume Orani.
Malesia.Il III corpo d’armata indiano prosegue la ritirata verso sud. Le azioni terrestri ristagnano, mentre si rinvigorisce l’offensiva aerea nipponica, in particolare contro la zona del fiume Muar, a sud di Malacca.
Borneo.Le forze del gen. Yamashita proseguono gli sbarchi e completano la conquista dell’isola di Tarakan, ricca di giacimenti petroliferi.
Celebes.Altri reparti giapponesi occupano Manado, all’estremo nord dell’Isola di Celebes, e la vicina Kema. Vengono impiegati nell’operazione anche paracadutisti della marina. Le piccole guarnigioni olandesi sono rapidamente costrette alla resa.
Sia l’Isola di Tarakan nel Borneo, sia Manado a Celebes vengono trasformate in basi aeree per appoggiare l’ulteriore spinta dei nipponici verso sud.
Africa settentrionale.La 2à divisione sudafricana del XXX corpo dell’8à armata britannica attacca SoIlum e la conquista in parte dopo 24 ore di combattimenti. Le forze dell’Asse si consolidano a EI Agheila.
Malta.Nuove incursioni degli aerei dell’Asse.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, le truppe sovietiche proseguono la loro controffensiva, riuscendo a tagliare la linea ferroviaria Rzev- Brjansk.
12 gennaio
Filippine.I giapponesi esercitano una forte pressione nel settore onientale della penisola di Bataan, a Luzon, difeso dal Il corpo americano-filippine. La 51à divisione filippina perde terreno, ma grazie all’invio di riserve riesce a contrattaccare. Sulla costa orientale della penisola, i giapponesi ristabiliscono le teste di ponte oltre il fiume Calaguiman perdute a causa dei contrattacchi americani del giorno precedente.
13 gennaio
Filippine.Nel settore orientale della penisola di Bataan, gli americani, dopo una robusta preparazione di artiglieria, contrattaccano i nipponici riducendo il saliente da essi occupate a sud del fiume Calaguiman. I nipponici tuttavia avanzano nel settore centrale costringendo la 51à divisione filippina ad arretrare fino al fiume Balantay.
Malesia.Il gen. Wavell visita nuovamente il fronte. La ritirata del III corpo d’armata indiano nello Johore è quasi completata. A Singapore giunge un convoglio di rifornimenti (soprattutto cannoni contraerei) e di rinforzi (parte della 18à div. britannica).
Fronte sovietico.Nel settore centrale, l’Armata Rossa approfondisce il saliente che ha scavato fra il Il e il IV Panzergruppen a sud-ovest di Kaluga con la conquista di Kirov.
14 gennaio
A Washington termina la conferenza dell’Arcadia tra americani e britannici. Le maggiori decisioni prese sono: l’istituzione di un comitato congiunto dei Capi di Stato Maggiore per coordinare io sforzo bellico anglo-americano; la precedenza assegnata, nel quadro generale delle operazioni, alla lotta contro la Germania; il riconoscimento dell’importanza strategica dell’occupazione dell’Africa settentrionale francese (operazione “Gymnast”). Il gen. Wavell assume formalmente il comando supremo in Asia.
Filippine.A Luzon, persiste la pressione nipponica contro i difensori della penisola di Bataan. Nel settore orientale, la 41à divisione deve ritirarsi oltre il fiume Balantay. Nel settore occidentale i giapponesi avanzano da Olongapo verso Moron su due colonne. Alcuni reparti sbarcano a metà strada fra le due località. Gli americani mandano rinforzi a Moron.
Malesia.I difensori britannici si schierano a difesa della parte meridionale della penisola di Malacca, con l’intento di sbarrare il passo ai nipponici sulla linea Muar-Segamat (lungo la ferrovia) - Labis - Mersing (sulla costa orientale). A nord di questa località, i britannici entrano in contatto con le truppe nemiche provenienti da Kuantan. Molti nipponici che si spostano in bicicletta verso sud cadono in imboscate tese dalle pattuglie britanniche.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i sovietici riconquistano Medyn, sul fiume Medynka, a nord-ovest di Kaluga.
15 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di Bataan, i giapponesi conquistano una testa di ponte a sud del fiume Balantay. A nulla valgono i contrattacchi dei difensori. Le truppe nipponiche che avanzano lentamente nel settore centrale si fermano per riorganizzarsi. Nel settore occidentale, le due colonne giapponesi che convergono su Moron si avvicinano alloro obiettivo.
Malesia.Al centro della penisola, reparti australiani infliggono gravi perdite alle avanguardie nipponiche, ma successivamente si ritirano nella zona loro assegnata. Sul fianco occidentale della penisola, i giapponesi raggiungono la riva settentrionale del fiume Muar e sbarcano piccoli contingenti di truppe fra Muar e Batu Pahat, scompigliando le comunicazioni dei britannici nel settore occidentale del fronte.
Giava.Il comando ABDA (australiano - britannico - olandese - americano) diretto dal gen. Wavell si insedia a Batavia.
Fronte Sovietico.Settore meridionale. Un violento attacco è sferrato dai russi nel settore degli italiani.
Al comando dello Heeresgruppe Nord, von Kuchler sostituisce von Leeb. La sostituzione rientra nel grande avvicendamento voluto da Hitler, adirato per le decisioni autonome di arretramento in qualche settore prese dai suoi generali senza consultarlo o addirittura violando i suoi ordini.
16 gennaio
Filippine.Nel settore orientale della penisola di Bataan, a Luzon, la 51àdivisione filippina contrattacca, ma è respinta e volta in fuga dai nipponici. La colonna nipponica che avanza nel settore centrale forza le posizioni nemiche nella zona del Monte Natib e procede verso sud lungo la valle del fiume Abo-Abo. A oriente, la 41à divisione filippina riesce a fermare l’avanzata nemica, mentre il 310 reggimento fanteria USA, schierato presso Abucay, prepara un contrattacco. A occidente, i nipponici varcano il fiume Batalan e attaccano Moron, ma sono respinti fino al fiume dagli americani.
Malesia.I giapponesi attraversano il fiume Muar e scacciano dall’omonimo villaggio la XLV brigata indiana, mentre proseguono gli sbarchi nella zona di Batu Pahat.
Birmania.I giapponesi passano all'attacco,aggirando le forze britanniche a Myitta e minacciano Tavoy.
17 gennaio
Filippine.Luzon: nella penisola di Bataan, le truppe del Il corpo (gen. Parker), incaricate della difesa del settore orientale, effettuano un contrattacco nella zona di Abucay, raggiungendo il fiume Balantay in qualche settore. La mancata riconquista dell’intera linea del fiume rende sterile il successo. Al centro, la colonna giapponese, pronta a piegare a est o a ovest quando si presenti l’occasione di accerchiare grosse unità nemiche, prosegue l’avanzata lungo la valle dell’Abo-Abo verso Orion.
A occidente, i difensori di Moron sono costretti a ripiegare a sud e a sud-est di questa località.
Malesia.I britannici avviano rinforzi nella zona di Muar-Yong Peng. I giapponesi tengono sotto pressione i difensori, mentre ammassano le loro forze per l’offensiva contro la parte meridionale della penisola di Malacca.
Borneo.Truppe nipponiche sbarcano a Sandakan, nel Borneo Settentrionale britannico.
Le scarse forze alleate non riescono a contenere le mlte iniziative nipponiche. Da sir Archibald Wavell, comandante in capo dell’ABDA, dipendono l’ammiraglio americano Hart, comandante delle forze navali, il maresciallo inglese Peirse, comandante delle forze aeree, e il generale olandese ter Poorten, a capo delle forze terrestri.
Africa settentrionale.Dopo due mesi di resistenza, i presidi italo-tedeschi di Sollum e Halfaya, bombardati da terra, dal mare e dall’aria, e rimasti senz’acqua da tre giorni, si anrendono ai britannici.
Con la distruzione delle ultime resistenze nella Cirenaica, la prima fase della campagna britannica in Libia può considerarsi conclusa. Gli italo- tedeschi sono attestati sulla linea di El Agheila.
Fronte sovietico.Muore di colpo apoplettico il mar. von Reichenau, già comandante della 6à armata (il cui apporto era stato decisivo nella conquista di Kiev e di Charkov), che il 10dicembre del 1941 aveva sostituito von Rundstedt nel comando dello Heeresgruppe Sud. L’indomani il suo posto è affidato al mar. von Bock, che il 16 dicembre, stremato fisicamente e psichicamente, aveva chiesto di essere esonerato dal comando dello Heeresgruppe Centro.
18 gennaio
Filippine.Situazione immutata nella penisola di Bataan, dove i contrattacchi dei difensori non hanno alcun esito nel settore orientale, mentre in quello occidentale accresce leggermente la pressione degli attaccanti.
Malesia.La XLV brigata indiana respinge attacchi nipponici nella zona di Muar-Yong Peng, ma nuovi consistenti sbarchi nipponici immediatamente a nord di Batu Pahat mette in grave pericolo le posizioni britanniche nel settore. Verso sera, il comando britannico ordina la ritirata, per evitare l’accerchiamento.
A esclusione dei 51 Hurricane, non ancora pronti a entrare in azione, le forze aeree a difesa della Malesia ammontano in totale a 75 fra bombardieri e ricognitori e 28 aerei da caccia. I bombardieni si apprestano a trasferirsi da Singapore all’isola di Sumatra.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i russi sfondano le linee nemiche e compiono una profonda penetrazione nel settore di lzum, a ovest del Donec in Ucraina. Notevoli progressi sono compiuti anche nella zona di Kursk.
19 gennaio
Filippine.A Luzon, nuovi contrattacchi americani sono respinti dai giapponesi. La colonna nipponica che avanza lungo la valle dell’Abo-Abo raggiunge i dintorni di Guitol ed è impegnata dalla 31à divisione filippina.
Malesia.Continuano i combattimenti nella zona di Muar-Yong Peng. I britannici perdono Yong Peng e devono ritirare le loro forze ormai isolate da Muar.
Borneo.Il Borneo Settentrionale britannico si arrende alle truppe nipponiche.
Birmania.I giapponesi conquistano Tavoy e il suo aeroporto.I britannici decidono di ritirare a Rangoon la guarnigione di Mergui, città non ancora investita dai nipponici. Una divisione cinese viene inviata in Birmania a sostenere i britannici.
Africa settentrionale.Il gen. Auchinleck emana le direttive per l’8à armata britannica. L’obiettivo è Tripoli. Nel caso che l’offensiva in Libia debba essere interrotta, è stabilita la strategia difensiva da seguire.
Fronte sovietico.Duri combattimenti nel settore meridionale; i tedeschi niconquistano Feodosia, nella penisola di Crimea.
20 gennaio
Filippine.Luzon: i giapponesi contengono i contrattacchi delle divisioni filippine sul fianco sinistro del lI corpo americano; impegnati severamente davanti a Guitol, si ritirano verso nord. Nel settore del I corpo americano, seguitano a premere e a infiltrarsi.
Malesia.I britannici contrattaccano a ovest di Yong Peng, ma senza risultati. Le forze isolate nella zona di Muar cercano, con difficoltà, di sganciarsi.
Conferenza di Wansee-Berlino.
Heydrich, capo dell'ufficio centrale di sicurezza del Reich (RSHA) e braccio destro di Himmler, convoca 15 alti funzionari e membri del partito, ai quali comunica l'ordine di procedere alla: Endlosung (soluzione finale) del problema ebraico.
27 bombardieni giapponesi senza scorta attaccano Singapore. Affrontati dagli Hurricanes britannici perdono 8 unità.
Isole Bismarck.Oltre 100 bombardieri nipponici decollati da portaerei attaccano Rabaul nella Nuova Britannia, provocando gravi danni alle installazioni aeroportuali. Un attacco minore viene portato anche a Kavieng, nella Nuova Irlanda.
Birmania.I giapponesi penetrano in forze in Birmania dalla Thailandia, attaccando nella regione del Tenasserim settentrionale, a est di MouImein,la 17à divisione indiana.
Fronte sovietico.Proseguendo la controffensiva iniziata nel settore centrale, i russi niconquistano Mo-zaisk, a un centinaio di km a ovest di Mosca.
21 gennaio
Filippine.A Luzon, i giapponesi ammassano forze e si preparano a lanciare una grande offensiva contro le posizioni americane e filippine.
Malesia.Prosegue la ritirata dei britannici da Muar e Segamat. Ancora isolate, le truppe della zona di Muar devono essere rifornite per via aerea.
Nuovo bombardamento diurno giapponese contro Singapore. Questa volta i bombardieri sono scortati dai caccia Zero della marina, che surclassano agevolmente gli Hurrica.nes, la cui velocità è diminuita dagli speciali filtri per l’immissione dell’aria utilizzati nel deserto libico, da dove provengono tali aerei, inoltre, a causa della perdita o della distruzione delle stazioni radar per l’avvistamento precoce del nemico, il tempo di allarme è ridotto pressoché a zero, mentre per i lenti Buffalos degli inglesi occorre quasi mezz' ora per portarsi alla quota di 7500 m, cui si tengono i bombardieri nemici.
Isole Bismarck.I giapponesi rinnovano i loro bombardamenti aerei su Rabaul (Nuova Britannia) e Kavieng (Nuova Irlanda) in vista dell’invasione. L’unica batteria costiera di Rabaul è distrutta.
Nuova Guinea.L’aviazione nipponica inizia l’offensiva anche in questo settore, attaccando con 50 aerei la zona di Lae-Salamaua.
Cina.Il governo cinese accetta la nomina del generale americano Stilwell a capo di Stato Maggiore del Generalissimo Chiang Kai-shek per le forze alleate operanti in Cina.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale - zona di lzum, bacino del Donec - i sovietici riescono a sfondare il fronte della 17à armata tedesca. In pochi giorni tuttavia altre tre armate tedesche, tra cui la 1à corazzata di von Kleist, ristabiliranno la situazione con un vigoroso ed efficace contrattacco.
Africa settentrionale.I continui attacchi aerei su Malta, neutralizzando questa base, hanno consentito ai convogli italiani di portare in Africa viveri, munizioni e carburante. Rommel lancia una controffensiva dalla linea El Agheila-Marada in direzione di Agedabia.
22 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di Bataan, il gen. MacArthur ordina il ripiegamento di tutte le forze americane e filippine dalla linea Mauban-Abucay all’estrema linea difensiva della penisola, dietro la strada Pilar-Bagac. Il ripiegamento dovrà avvenire in tre giorni. Frattanto vengono contenuti gli attacchi nipponici. Gli invasori iniziano nella notte sul 23 una serie di operazioni anfibie, trasportando truppe da Moron verso sud, in direzione di Caibobo, a sud di Bagac. Due chiatte nipponiche sono affondate da motosiluranti statunitensi.
Malesia.Sul fronte di Muar, la battaglia si conclude con la completa vittoria dei nipponici. La XLV brigata indiana è annientata nonostante l’appoggio aereo e navale. Le forze che difendono Batu Pahat (reparti dell’11à divisione indiana) hanno brevi scontri col nemico. A est della penisola viene respinto un tentativo dei giapponesi di forzare il passaggio a Mersing. Nuove truppe indiane giungono di rinforzo a Singapore. 100 bombardieri nipponici attaccano Singapore, provocando molti morti e ingenti distruzioni.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse avanzano rapidamente verso est, occupando Agedabia.
Incursione aerea inglese su Tripoli e su altre località della costa della Sirte.
Malta.Proseguono senza sosta gli attacchi aerei dell’Asse contro gli obiettivi militari dell’isola.
Fronte sovietico.Con autobus che percorrono una strada tracciata sui Ladoga gelato, ha inizio lo sfollamento in massa della popolazione civile da Leningrado. Nel solo mese di dicembre si sono avuti 52.000 morti (che è il numero normale per un anno). Anche le razioni alimentari delle truppe combattenti sono ridotte da 3500 a 2600 calorie, mentre alle truppe di retrovia vengono distribuiti viveri per sole 1600 calorie.
A fine gennaio il numero dei morti di fame e di freddo avrà superato le 200.000 persone ma la città resiste.
23 gennaio
Filippine.Al centro della penisola di Bataan si intensifica la pressione dei nipponici. I reparti anfibi giapponesi imbarcatisi a Moron diretti a Punta Caibobo, per errori di rotta sbarcano in parte presso Punta Quinauan, in parte a Punta Longoskawayan, entrambe molto a sud dell’obiettivo. Le truppe americane e filippine inviate per liquidarli non raggiungono lo scopo.
Malesia.Continuano i combattimenti nella zona di Batu Pahat. I difensori dei fronti di Segamat e Muar riescono a sganciarsi dal nemico e a ritirarsi a sud. La difesa dello Johore, e quindi della base di Singapore , resta affidata principalmente al III corpo d’armata indiano.
Isole Bismarck.Truppe giapponesi in convogli scortati dalla 4à Flotta sbarcano a Rabaul (Nuova Britannia) e Kavieng (Nuova Irlanda). La piccola guarnigione di Rabaul, importante base aerea, è prontamente sopraffatta; quanto a Kavieng, è del tutto indifesa.
Isole Salomone.Elementi della 4à Flotta nipponica invadono Kieta (Bougainville) senza incontrare opposizione.
Indie Olandesi.Due convogli giapponesi sbarcano truppe a Balikpapan (Borneo) e a Kendani (Celebes). Le navi nipponiche sono attaccate al largo di Balikpapan da aerei olandesi, senza grandi risultati.
Birmania.Si intensifica l’attività aerea nipponica nella zona di Rangoon, nell’intento di eliminare dalla lotta l’aviazione britannica.
Africa settentrionale.Travolgendo le difese del XIII corpo dell’8à armata britannica, le forze dell’Asse occupano Antelat e Saunnu.
Fronte sovietico.A nord-ovest di Mosca, proseguendo la sua energica controffensiva, l’Armata Rossa riconquista Cholm, uno dei capisaldi della linea difensiva tedesca fra gli Heeresgruppen Nord e Centro. A sud-est un altro caposaldo dei tedeschi, Rzev, è minacciato d’accerchiamento.
24 gennaio
Stretto di Makassar.La prima grande battaglia navale nel teatro orientale dall’inizio delle operazioni ha luogo al largo di Balikpapan, tra Borneo e Celebes. Le navi trasporto giapponesi (16) e le loro scorte (1 incr. leggero e 9 cacciatorpediniere) sono attaccati dai cacciatorpediniere americani Parrot, Pope, John D. Ford e Paul Jones e da un gruppo di sommergibili. 4 trasporti nipponici e una unità di scorta sono affondati,1 cacciatorpediniere americano è danneggiato. L’azione ritarda di qualche giorno l’invasione di Giava da parte dei nipponici, ma non l’occupazione del porto petroliero di Balikpapan, conquistato il giorno stesso.
Filippine.Nella penisola di Bataan a Luzon, il lI corpo americano, cui è affidata la difesa del settore orientale, ripiega rapidamente verso sud. La situazione non è migliore nel settore orientale, dove le truppe del I corpo riescono solo temporaneamente a far arretrare le truppe nipponiche sbarcate a Punta Longoskawayan, a sud dell’intero schieramento americano.
Malesia.Si predispone la ritirata di tutte le forze britanniche nell’Isola di Singapore, mentre duri combattimenti hanno luogo a Batu Pahat. I giapponesi minacciano la città di Kluang.
Circa 3000 australiani, non ancora bene addestrati, giungono di rinforzo a Singapore.
Nuova Guinea.Le truppe alleate evacuano Lae e Salamaua, direttamente minacciate dai giapponesi.
BirmaniaI giapponesi si avvicinano alla città di Moulmein.
Africa settentrionale.Breve pausa nell’offensiva di Rommel. Il XIII corpo britannico si prepara a contrattaccare. Nel caso che il nemico non possa essere contenuto, gli inglesi ripiegheranno sulla linea che va grosso modo da Derna a EI Mechili.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, sul fronte del Donec, i sovietici infrangono la resistenza nemica presso lzum e conquistano Barvenkovo, circa 60 km a est di Lozovaja, a sud di Charkov. Nel settore centrale, nella zona del Rialto del Valdai, approfondiscono il saliente fra Cholm e Rzev, avvicinandosi a Velikije Luki, dove tuttavia le posizioni tedesche sono molto forti.
25 gennaio
La Thailandia dichiara guerra agli Stati Uniti.
Filippine.A Luzon, seguita la ritirata delle truppe americane e filippine verso l’estremità meridionale della penisola di Bataan. I difensori non riescono ad annientare i contingenti nemici sbarcati a Punta Quinauan e Punta Longoskawayan.
Malesia.Si combatte tutto il giorno a Batu Pahat, ma la sorte della battaglia è già segnata a favore dei giapponesi. Nella parte orientale della penisola, invece, gli attacchi nemici nella zona di Kluang sono contenuti con energia.
Birmania.Il gen. Wavell compie una visita a Rangoon e ordina che la città di Moulmein sia difesa ad ogni costo. Truppe indiane della 17à divisione si schierano a difesa di Moulmein sulla riva occidentale del fiume Salween. I giapponesi non compiono operazioni di rilievo: sono intenti a riorganizzarsi.
Africa settentrionale.Le truppe dell’Asse occupano Msus e muovono verso Er Regima, a est di Bengasi. La 1à divisione corazzata inglese si ritira su Ei Mechili, lasciando un distaccamento a proteggere la ritirata della 4à divisione indiana da Bengasi e Barce. Il gen. Ritchie ordina tuttavia che si lanci un contrattacco nella zona di Msus.
26 gennaio
Filippine.Americani e filippini completano la ritirata verso l’estremità meridionale della penisola di Bataan, dietro la linea della strada Pilar-Bagac. Tra le varie grandi unità si aprono varchi che vengono frettolosamente colmati con l’impiego di riserve. All’estremo sud, i giapponesi mantengono le loro teste di sbarco sulle Punte Quinauan e Longoskawayan. Temendo nuovi sbarchi, gli americani rafforzano le difese.
Malesia.Reparti anfibi giapponesi sbarcano a sud di Endau nella parte orientale della penisola e penetrano rapidamente all’interno. Le forze britanniche del settore di Batu Pahat, ormai superate dall’avanzata nipponica, cercano di raggiungere le loro linee infiltrandosi attraverso la giungla.
Irlanda del Nord.Sbarcano i primi contingenti di truppe americane. Il premier irlandese Eamon De Valera protesta violentemente.
Malta.Nuove incursioni aeree italo- tedesche; obiettivi principali gli aeroporti.
Sicilia.Incursione aerea inglese sull’aeroporto di Catania: lievi i danni.
27 gennaio
Filippine.A Luzon, nuovo sbarco nipponico a Punta Anyasan, immediatamente a nord di Punta Quinauan. Consolidata la testa di sbarco in queste due posizioni, i giapponesi hanno l’ordine di avanzare verso la città di Mariveles, all’estremo sud della penisola di Bataan. L’offensiva nipponica è generale, ma americani e filippini resistono lungo la linea che va da Bagac, sulla costa occidentale, a Pilar e Orion su quella orientale.
Malesia.Il comandante delle truppe che difendono la Malesia, gen. Percival, ottiene dal comandante in capo dell’ABDA gen. WavelI il permesso di ritirare le sue forze a Singapore nel momento che riterrà più opportuno. Egli decide che il movimento avvenga attraverso la città di Johore Bharu e la diga collegante questa a Singapore e sia completato entro la notte sul 31 gennaio.I difensori combattono ormai azioni di retroguardia; parte di essi vengono evacuati via mare.
Africa settentrionale.Mentre il XIII corpo britannico si accinge a contrattaccare nella zona di Msus, gli italotedeschi riprendono vigorosamente l’offensiva puntando lungo due direttrici su Bengasi e El Mechili.
Indie Olandesi.Partiti da Kuching, i nipponici occupano con operazione anfibia Pemangkat (Borneo occ.).
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i russi riconquistano l’importante nodo ferroviario di Lozovaja, a ovest di Izum.
28 gennaio
Filippine.Situazione stazionaria a Luzon nella penisola di Bataan. Americani e filippini si accaniscono senza tangibili risultati contro le teste di sbarco nipponiche di Quinauan e Anyasan.
Malesia.Prosegue la ritirata delle forze britanniche dalla terraferma. I giapponesi, raggiunta Benut, incalzano l’11à divisione indiana, che fugge disordinatamente lasciando scoperta al suo fianco la XXII brigata indiana, la quale resta tagliata fuori dal grosso.
Africa settentrionale.La 4à divisione indiana, che presidia Bengasi, è autorizzata a ritirarsi, in quanto non potrà avere l’appoggio corazzato che le era stato assicurato. La VII brigata, che è l’ultima a ritirarsi, si trova la strada sbarrata dalle forze dell’Asse, ma riesce a sganciarsi e a riunirsi all’8à armata. La 90à div. tedesca di fanteria leggera e il XX corpo d’armata italiano occupano En Regima, già oltre Bengasi, a est.
Malta.Nuovi attacchi aerei italotedeschi.
Nuova Guinea.I giapponesi sbarcano sull’isola di Rossel nelle Louisiade, a est della Nuova Guinea. La minaccia sull’Australia va profilandosi sempre più nettamente.
Termina a Rio de Janeiro la conferenza dei ministri degli Esteri delle repubbliche americane, iniziatasi il 15. Ne viene cementata l’unità continentale.
29 gennaio
Pacifico.Il comitato dei Capi di Stato Maggiore istituisce il settore delI’ANZAC (Australia and New Zealand Army Corps); il comando delle operazioni navali nel settore del Sud Pacifico è affidato agli americani.
Isole Figi.Truppe americane arrivano a presidiare le isole.
Filippine.Americani e filippini contengono, nella penisola di Bataan, la crescente pressione nemica. Dopo una consistente preparazione di artiglieria, riescono a liquidare la testa di sbarco di Punta Longoskawayan.
Malesia.Prosegue la ritirata dei britannici su Singapore. Arrivano nell’isola reparti della 18à divisione britannica e qualche decina di carri leggeri, unici mezzi corazzati inviati in Malesia.
Indie Olandesi.I nipponici sbarcano sull’Isola di Badoeng e a Mampawan, nell’Isola di Celebes. Nel Borneo olandese, occupano Pontianak, sulla costa occidentale.
Iran.Gran Bretagna e URSS firmano con l’Iran un trattato di alleanza in base al quale l’Iran si impegna a rimanere neutrale; le truppe inglesi e sovietiche saranno ritirate dal paese sei mesi dopo la fine del conflitto con le potenze dell’Asse. Il “corridoio persiano” diventerà una delle principali vie di rifornimento degli Alleati occidentali all’URSS.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi occupano Bengasi alle prime luci dell’alba e mandano elementi avanzati all’inseguimento della 4à divisione indiana che si ritira su Derna.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i sovietici approfondiscono il saliente che si incunea fra le armate tedesche a sud-ovest di Kaluga e riconquistano Suchinici, infliggendo gravi perdite umane e materiali al nemico.
30 gennaio
Filippine.Nella parte meridionale della penisola di Bataan, i giapponesi premono sulle linee difensive americano-filippine, stabilendo una testa di ponte oltre il fiume Pilar. Vani i tentativi di eliminare le infiltrazioni, nonché la testa di sbarco a Punta Quinauan.
Singapore.La XXII brigata indiana resta tagliata fuori dalla avanzata nemica; alcuni reparti di essa saranno in seguito traghettati a Singapore. Si decide di trasferire nelle Indie Olandesi tutte le forze aeree a eccezione di una squadriglia da caccia, per sottrarle all’offesa nemica.
Indie Olandesi.I giapponesi occupano Amboina nell’arcipelago malese. Si tratta di una delle maggiori basi navali del settore. La guarnigione olandese e australiana è prontamente battuta.
Birmania.I giapponesi iniziano un robusto attacco contro Moulmein, di cui occupano l’aeroporto.
31 gennaio
Filippine.A Luzon, nella penisola di Bataan, i giapponesi attaccano ma sono respinti dall’intenso fuoco di artiglieria. I loro reparti infiltratisi oltre le principali linee difensive americane restano tagliati fuori dai rifornimenti; a notte, incominciano a evacuare la testa di ponte oltre il fiume Pilar. Il comando nipponico manda rinforzi alla testa di sbarco di Quinauan.
Malesia.Alle 8,15, gli ultimi reparti britannici si ritirano nell’Isola di Singapore e fanno saltare l’argine che la collega alla terraferma. L’isola è divisa in tre settori: nord, sud e ovest, affidati rispettivamente ai generali Heath,Keith Simmons e Bennett, da cui dipendono indiani, inglesi, australiani, canadesi, malesi. I giapponesi occupano la città di Jhore Baru, di fronte all’isola, e iniziano il bombardamento di artiglieria. Obiettivi principali dei bombardamenti terrestri e aerei saranno d’ora in poi i depositi e gli aeroporti, in particolare quello di Kalang.
Birmania.La guarnigione di Moulmein si ritira oltre il fiume Salween. I giapponesi bombardano da terra e dall’aria Martaban. Una brigata della 19à divisione indiana giunge a Rangoon.
Africa settentrionale.Violento bombardamento della RAF su Misurata e Tripoli. Le truppe dell’Asse conquistano Barce e proseguono verso Cirene.
La Gran Bretagna riconosce l’indipendenza e la sovranità dell’Etiopia, di recente liberata dall’occupazione italiana.
Durante il mese di gennaio, l’aviazione italo-tedesca ha compiuto in media 13 incursioni giornaliere su Malta.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Febbraio 1942
1° febbraio
Norvegia.Il collaborazionista Vidkun Quisling assume la carica di primo ministro.
Pacifico.Due Task Forces (gruppi tattici autonomi) della marina americana, rispettivamente al comandi del viceammiraglio Halsey e del contramm. Fletcher, e comprendenti 2 portaerei, 5 incrociatori e 10 cacciatorpediniere, attaccano di sorpresa con gli aerei e le artiglierie basi aeronavali giapponesi a Kwajalein, Wotje, Roi, Taroa e Mili nell’arcipelago delle Marshall,e Makin in quello delle Gilbert, arrecando gravi danni agli impianti aeroportuali. Nell’azione restano danneggiate la portaerei Enterprise e l’incrociatore pesante Chester, la prima da un bombardiere suicida.
Filippine.Un tentativo di sbarco nipponico nella parte meridionale della penisola di Bataan è respinto dalle motosiluranti americane. Parte dei giapponesi, che erano destinati alla testa di sbarco di Punta Quinauan, prende terra ugualmente nella zona di Anyasan.
Africa settentrionale.Il gen. Ritchie ordina al XIII corpo britannico, che rischia di rimanere accerchiato dagli italo-tedeschi, di ritirarsi sulla linea Gazala-Bir Acheim. La 4à divisione indiana, che dipende operativamente dal XIII corpo, ripiega su Derna. Conquistata Cirene, Rommel punta su Derna.
Fronte sovietico.Nel settore nieridionale, i sovietici rafforzano le loro truppe in Crimea, ma i tentativi di liberare Sebastopoli si scontrano contro la sempre più decisa resistenza tedesca. Anche i tentativi di liberare Leningrado e le altre offensive sui vari fronti, che dureranno per tutto febbraio, rimarranno senza alcun esito.
Malta.Inizia per l’isola un nuovo mese di durissime incursioni aeree.
2 febbraio
Filippine.Nella penisola di Bataan, filippini e americani attaccano la testa di ponte nipponica oltre il fiume Pilar. Durante la notte successiva, il nemico si ritira oltre il fiume.E' invece impossibile liquidare la testa di sbarco giapponese di Punta Quinauan, mentre i difensori fanno qualche progresso nel settore di Anyasan.
Africa Settentrionale.Rommel, superata Barce e ripresa Cirene, si avvia verso Derna. Il gen. Auchinleck ordina all’8à armata britannica di tenere a tutti i costi la piazzaforte di Tobruk, che potrà servire da base di rifornimento per future offensive.
3 febbraio
Filippine.I filippine-americani rioccupano la testa di ponte oltre il fiume Pilar sgomberata dai nipponici la notte prima.
Indie Olandesi.I giapponesi iniziano gli attacchi aerei che preludono all’invasione di Giava. I loro bombardieri, decollati da Kendari(CeIebes), colpiscono duramente le basi di Surabaya,Madionen e Malang, danneggiando gli impianti portuali e distruggendo al suolo tutta l’aviazione olandese di stanza a Giava.
Nuova Guinea.Inizio dei bombardamenti nipponici su Port Moresby, difesa da una piccola guarnigione australiana.
Birmania.Chiang Kai-shek invia la la sua 5à armata e il resto della 6à armata a rafforzare i presidi britannici.
4 febbraio
Filippine.Ancora combattimenti nella penisola di Bataan. I difensori riescono a ridurre la testa di sbarco nipponica di Punta Quinauan.
Giava.Nello stretto dì Madura una squadra navale olandese-americana, formata da 4 incrociatori e 7 cacciatorpediniere al comando del contrammiraglio olandese Karel W. Doorman, attraversa lo stretto per attaccare le forze di sbarco nipponiche nel Borneo, davanti a Balikpa-pan, ma è scoperta e attaccata da bombardieri nemici. Deve abbandonare la missione. L’incrociatore pesante Houston e l’incrociatore leggero Marblehead, americani,sono seriamente danneggiati.
Amboina.La piccola guarnigione che ha tentato di opporsi all’invasione nipponica è costretta alla resa.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi riprendono Derna. Il XIII corpo britannico si attesta sulla linea EI Gazala-Bir Acheim. Le forze dell’Asse sono presso la linea Tmimi-El Mechili.
Sicilia.Aerei inglesi effettuano un’incursione su Palermo e dintorni.
5 febbraio
Filippine.A Bataan, i difensori riescono a respingere fin sulla spiaggia i nipponici sbarcati a Punta Quinauan. Sul resto del fronte, pausa.
Singapore.Un convoglio porta nell’isola il resto della 18à divisione britannica e altri rinforzi indiani. La nave più lenta del convoglio, la Empress of Asia, è affondata da aerei nipponici;ingente il numero dei morti. Violenti attacchi aerei sui depositi portuali della piazzaforte.
Africa settentrionale.I britannici che presidiano Ei Mechili, a sud-ovest di Derna, devono ritirarsi per non restare accerchiati. Sulla costa, gli italo-tedeschi conquistano Tmimi, poco distante da Gazala.
6 febbraio
Filippine.Rinforzi giapponesi sbarcano nel Golfo di Lingayen a Luzon. Iniziano i bombardamenti di artiglieria nipponici sulle isole fortificate nel Golfo di Manila.
Indie Olandesi.I nipponici si impadroniscono di Samarinda, presso la costa orientale del Borneo a nord di Balikpapan.
Il Gran Mufti' di Gerusalemme è a Roma e conferisce con Mussolini, che si atteggia a grande paladino della causa araba.
7 febbraio
Filippine.Nella penisola di Bataan, gli americani attaccano con violenza due salienti creati dai nipponici nel settore centrale. Prosegue l’annientamento della testa di sbarco di Punta Quinauan: rinforzi nipponici che tentano di sbarcare nella zona sono respinti dal fuoco delle artiglierie.
Africa settentrionale.Presa Gazala, Rommel si ferma sulla linea di fortini e campi minati che va da Derna (sulla costa) a Bir Acheim (nell’interno). L’avanzata italo-tedesca qui si arresta: entrambi i contendenti hanno imparato a non allungare troppo le loro linee logistiche.
Atlantico.Si conclude la prima grande “spedizione di caccia” degli U-Boote tedeschi lungo le coste orientali degli Stati Uniti, iniziata il 7 gennaio.
8 febbraio
Filippine.Il gen. Masaharu Homma, comandante delle forze nipponiche a Luzon, ordina un arretramento generale su posizioni migliori. Gli americani tentano l’accerchiamento dei due salienti nemici, mentre completano l’annientamento della testa di sbarco di Punta Quinauan.
Singapore.Dopo violenti bombardamenti di artiglieria, i giapponesi (reparti della 5à e della 18à divisione) sbarcano alle 20,45 sulla costa nord- occidentale dell’isola. Nonostante la tenace difesa britannica, stabiliscono una robusta testa di sbarco e avanzano verso il campo d’aviazione di Tengah, il più importante dell’isola.
Nuova Britannia.I giapponesi occupano Gasmata.
9 febbraio
Muore in un incidente aereo il ministro degli Armamenti tedesco Fritz Todt, creatore dell’omonima organizzazione addetta ai grandi lavori di fortificazione.
Si forma a Londra un Consiglio per la guerra nel Pacifico,costituito da rappresentanti inglesi, australiani, neozelandesi e olandesi.
Africa settentrionale.Aerei italiani bombardano le installazioni navali e aeroportuali di Alessandria d’Egitto.
Filippine.Nella penisola di Bataan, uno dei salienti giapponesi è annientato dai filippino-americani.
Singapore.Nonostante i rinforzi inviati dal gen. Percival a contrastarli, i giapponesi raggiungono l’aeroporto di Tengah. 15.000 uomini, che hanno attraversato su chiatte e battelli di gomma il braccio di mare che separa la terraferma malese da Singapore, occupano tutta la parte occidentale dell’isola.
10 febbraio
Filippine.Attività dei difensori contro il maggior saliente nipponico nella penisola di Bataan. Nella zona di Anyasan gli invasori sono sottoposti a forte pressione.
Singapore.I britannici arretrano dalla parte occidentale rafforzando lo schieramento difensivo sulla linea Kranji-Jurong. Sferrano anche un vano contrattacco.
Indie Olandesi.I giapponesi proseguono la conquista di Borneo e Celebes; su quest’ultima isola, sbarcano in forze a Makassar.
Birmania.Le truppe indiane che difendevano la linea del fiume Salween presso Martaban cedono sotto la spinta nipponica, abbandonano Martaban e si ritirano combattendo su Thaton.
11 febbraio
Filippine.Nella penisola di Bataan gli americani compiono ulteriori progressi contro il saliente maggiore dei nipponici, ma questi sfuggono all’accerchiamento e si ritirano verso nord.
Singapore.Nuovi progressi dei nipponici. Il gen. Tomoyuki Yamashita fa lanciare sulla città volantini con l’intimazione di resa. Gli inglesi la ignorano.
Birmania.Progressi nipponici oltre il fiume Salween.
Salazar, capo del governo portoghese, e Franco, caudillo di Spagna, si incontrano a Siviglia e riaffermano la neutralità dei rispettivi paesi.
12 febbraio
Filippine.Si seguita a combattere nella penisola di Bataan, ma le posizioni dei contendenti restano immutate.
Singapore.I giapponesi attaccano ripetutamente e con energia. A sera, i britannici sguarniscono le difese costiere orientali e sud-orientali per rafforzare il perimetro difensivo di Singapore città. La situazione dei rifornimenti si va facendo critica.
La Manica.Gli incr. da battaglia tedeschi Scharnhorst e Gneisenau e l’incrociatore pesante Prinz Eugen, con 13 motosiluranti e 5 CT e sotto forte copertura aerea forzano la Manica, presidiata dalla Home Fleet. Uscite da Brest, le unità sono attaccate da aerei e navi inglesi. Indenni, puntano verso la Germania. Nel tentativo di impedire la beffa, gli inglesi perdono 15 bombardieri e 17 caccia, contro una motosilurante e 17 caccia tedeschi. L’impresa riesce, ma Scharnhorst e Gneisenau sono danneggiati da mine: il secondo non rientrerà più in linea.
13 febbraio
Filippine.Nella penisola di Bataan, eliminato il maggior saliente nipponico, gli americani attaccano il minore. Nel settore meridionale, i nipponici insediatisi nella zona di Silaiim, presso Anyasan, sono annientati.
Singapore.Il perimetro difensivo dei britannici si restringe sotto l’incessante pressione nemica. A sera, tutte le navi lasciano il porto. I cannoni costieri da 381 mm, che avrebbero dovuto rendere inespugnabile la piazzaforte, sono distrutti senza che abbiano sparato un solo colpo.
Indie Olandesi.I giapponesi occupano Bandjermasin, punto chiave del Borneo sud-orientale.
14 febbraio
Filippine.Nella penisola di Bataan, i filippino-americani riducono ulteriormente il saliente nipponico. Tra i difensori incominciano a manifestarsi letali malattie dovute alla denutrizione e alle pessime condizioni igieniche.
Singapore.I giapponesi seguitano ad attaccare principalmente nel settore occidentale dell’isola. I rifornimenti di acqua, viveri e munizioni scemano rapidamente.
Indie Olandesi.Sbarco nipponico di paracadutisti a Palembang (Sumatra). L’esigua guarnigione olandese-britannica deve battere in ritirata. Una Task Force alleata cerca di impegnare le navi nemiche nello Stretto di Bangka, ma pesantemente attaccata da bombardieri nipponici deve invertire la rotta.
Malta.Continua il bombardamento dell’isola da parte degli aerei dell’Asse: è oggi la volta di formazioni tedesche che battono senza tregua basi aeree e navali.
15 febbraio
Singapore.Distrutto l’impianto idrico della città, gli inglesi non possono far altro che arrendersi. Alle 19,50 il gen. Percival firma l’atto di resa della città e della guarnigione al gen. Tomoyuki Yamashita. La resa, incondizionata, ha effetto immediato.
I nipponici catturano circa 70.000 uomini fra inglesi, indiani e australiani. La conquista della ricca penisola malese e della piazzaforte che era chiamata “la Gibilterra dell’Estremo Oriente” è costata loro 10.000 uomini tra morti, feriti e dispersi.
Filippine.Situazione stazionaria a Luzon, con lieve prevalenza americana.
Indie Olandesi.Al seguito dei paracadutisti, una flotta di invasione nipponica giunge a Muntok e Palembang (Sumatra) e sbarca cospicui rinforzi, nonostante gli attacchi aerei anglo-olandesi. Gli Alleati devono ritirarsi senza aver completato la demolizione delle raffinerie di petrolio.
Da Darwin, in Australia, salpa un convoglio alleato con rinforzi per Koepang nell’Isola di Timor. Scopo della missione è l’occupazione dell’aeroporto di Penfoie, l’unico dell’Isola di Timor da cui l’aviazione possa esser messa in grado di operare contro i nipponici a Giava.
Birmania.Le truppe indiane abbandonano Thaton e incominciano a ritirarsi dietro il fiume Bilin, incalzate dai nipponici.
16 febbraio
Filippine.Fronte stazionario. I nipponici tagliano presso Cavite l’acquedotto che rifornisce l’isola fortificata di Carabao. Gli americani rimedieranno installando un impianto di dessalazione dell’acqua di mare.
Indie Olandesi.Aerei e aviatori britannici sgombrano Sumatra passando a Giava. Il convoglio alleato diretto a Timor deve invertire la rotta a causa dei pesanti attacchi aerei nipponici.
17 febbraio
Pacifico.Gli americani sbarcano un battaglione di Seabees (api marine), civili militarizzati, a Bora Bora (Isole della Società) per costruirvi e attrezzarvi un aeroporto.
Filippine.Situazione invariata nella penisola di Bataan, dove i nipponici seguitano a ripiegare su posizioni più favorevoli.
Africa settentrionale.Il gen. Auchinleck riceve l’ordine di inviare due divisioni in Estremo Oriente. La 70à divisione britannica partirà, la 9à australiana resterà invece in Africa.
Aerei italiani e tedeschi bombardano la piazza di Tobruk e un campo di aviazione nei pressi di Marsa Matruh.
Sicilia.Incursione aerea inglese nella zona di Castelvetrano in provincia di Trapani.
Germania.Convocato al quartier generale del Fuhrer a Rastenburg, nella Prussia orientale, Rommel chiede rinforzi a Hitler cercando di convincerlo dell’importanza del fronte africano nell’economia della guerra. Ma il Fùhrer è ora concentrato sul fronte russo e non intende disperdere le sue forze: Rommel otterrà solamente la XV brigata paracadutisti che gli invierà dalla Grecia il generale Hermann Ramcke.
18 febbraio
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19 febbraio
Indie Olandesi.I giapponesi invadono l’Isola di Bali, a est di Giava. Quest’ultima è cosi completamente isolata. Inglesi e olandesi distruggono ponti e installazioni militari. La sera ha inizio (e durerà fino al giorno successivo) uno scontro navale nello Stretto di Lombok fra le navi di scorta al convoglio nipponico che trasporta le fanterie e una squadra alleata al comando del contramm.Karel Doorman, olandese. Un cacciatorpediniere olandese è affondato, 2 incrociatori olandesi e 1 cacciatorpediniere americano sono danneggiati. Da parte nipponica,1 cacciatorpediniere danneggiato.
Birmania.I giapponesi varcano il fiume Bilin presso l’omonima città e premono con manovra aggirante sul fianco della 17à divisione indiana, che è costretta a ripiegare.
Mandalay è bombardata.
Aerei partiti dalla portaerei dell’amm. Nagumo (l’uomo di Pearl Harbor) bombardano con grande efficacia Darwin, nell’Australia settentrionale, distruggono le installazioni portuali e affondano 12 navi da guerra, tra cui il cacciatorpediniere statunitense Peary.
19-23 febbraio
Africa settentrionale.Le pessime condizioni meteorologiche non consentono azioni di rilievo e impediscono soprattutto l’intervento dell’aviazione.
Malta.Continua invece senza sosta il martellamento di Malta dove con immutata frequenza vengono attaccate le installazioni portuali e gli aeroporti.
20 febbraio
Il governo USA concede all’URSS un prestito di 1 miliardo di dollari.
Filippine.A Luzon, nella Baia di Manila, l’artiglieria giapponese tempesta di proiettili le isole fortificate, tra cui Corregidor. Un sommergibile USA imbarca il presidente filippino Quezon.
Indie Olandesi.I giapponesi invadono Timor, da un mese presidiata da una piccola guarnigione alleata. L’Australia è ora direttamente minacciata.
Pacifico.Una Task Force americana formata dalla portaerei Lexington, da incrociatori e cacciatorpediniere, fa rotta su Rabaul (Nuova Britannia) per scacciare i nipponici, ma deve desistere dalla missione a causa dei durissimi attacchi aerei nemici. I giapponesi sacrificano molti aerei per respingere la minaccia, e devono rimandare per qualche tempo ancora le previste operazioni contro la Nuova Guinea.
21 febbraio
Birmania.La 17à divisione indiana si ritira su Mokpalin sotto l’incalzare del nemico.
Filippine.I nipponici consolidano il loro schieramento difensivo, ritirando le truppe ancora avanzate nella zona di Balanga.
22 febbraio
Il generale di squadra aerea A.T. Harris assume il comando del Bomber Command, i bombardieri strategici della RAF.
Il presidente Roosevelt ordina al gen. MacArthur di lasciare le Filippine e di trasferirsi in Australia.
Birmania.I nipponici sferrano un violento attacco contro reparti della 17à divisione indiana nella zona di Mokpalin, presso un passaggio obbligato, un ponte sul fiume Sittang.
23 febbraio
Isole Bismarck.Sei B-17 americani decollati da una base australiana bombardano per la prima volta Rabaul, nella Nuova Britannia.
Indie Olandesi.Il bollettino giapponese annuncia che è stata completata la conquista dell’Isola di Amboina. I comandi alleati lasciano Giava.
Birmania.Violenti scontri intorno alla testa di ponte nipponica sul fiume Sittang. Gli indiani fanno saltare l’unico ponte della zona anche se molti loro reparti sono ancora dall’altra parte del fiume.
Africa settentrionale.Il gen. Auchinleck emana nuove direttive sulla condotta delle operazioni: in linea di massima, in caso di nuove offensive italo-tedesche, le truppe britanniche non dovranno tentare controffensive, ma limitarsi a ritardare il più possibile l’avanzata nemica.
24 febbraio
Fronte sovietico.Nel corso di una dura battaglia sul fronte settentrionale, i sovietici circondano il Il corpo d’armata della 16à armata tedesca a sud-est di Staraja Russa. Nel settore centrale i tedeschi contengono la pressione sovietica su Smolensk; in quello meridionale oppongono una ferma resistenza al nemico che cerca di sfociare nella grande ansa del Dnepr.
Wake.Una Task Force americana al comando del viceamm. W.F. Halsey e formata dalla portaerei Enterprise, 2 incrociatori e 7 cacciatorpediniere, bombarda dal mare e dal cielo le installazioni nipponiche dell’isola.
Indie Olandesi.Prosegue l’evacuazione di Giava.
25 febbraio
Indie Olandesi.Viene sciolto il comando unificato ABDA. Il gen. Wavell lascia Giava, a difendere la quale restano soltanto gli olandesi.
Birmania.I giapponesi si infiltrano in un varco scoperto tra Nyaunglebin e Pegu, minacciando la ferrovia Rangoon-Mandalay.
Africa settentrionale.Incursioni aeree notturne inglesi su Bengasi e Tripoli provocano danni limitati.
Malta.Bombardieni dell’Asse colpiscono la base navale della Valletta e gli aeroporti di Hal Far e Luka.
26 febbraio
Filippine.Forze anfibie nipponiche lasciano Olongapo, nell’Isola di Luzon, dirette all’Isola di Mindoro.
Oceano Indiano.La nave appoggio idrovolanti americana Langley, diretta a Giava, è affondata con 32 aerei dall’aviazione nipponica.
Birmania.Le opposte forze ingaggiano violenti scontri nella zona di Waw, a nord-est di Pegu, mentre prosegue l’infiltrazione dei nipponici a ovest del fiume Sittang.
Africa settentrionale.Il XIII corpo britannico è posto a difesa della linea Ei Gazala-Bir Acheim; il XXX corpo prepara apprestamenti difensivi lungo la frontiera egiziana e nell’oasi di Giarabub. Per il secondo giorno consecutivo, aerei britannici bombardano con efficacia Tripoli e Bengasi.
27 febbraio
Filippine.I giapponesi salpati da Luzon sbarcano sulla costa nord-orientale dell’isola di Mindoro, occupando un aeroporto. L’isola è pressoché del tutto sguarnita e gli invasori hanno buon gioco.
Mar di Giava.Grande battaglia navale che si risolve trionfalmente per i nipponici. Una Task Force alleata al comando dell’ammiraglio olandese Karel Doorman e formata da 5 incrociatori e 11 cacciatorpediniere affronta presso Surabaya le unità nipponiche di scorta al convoglio che trasporta le truppe d’invasione destinate a Giava. 2 incrociatori olandesi, il De Ruyter e lo Java, 2 cacciatorpediniere britannici e uno olandese sono affondati: 1 incrociatore inglese, l’Exeter, e l’americano Houston sono danneggiati. Doorman muore in battaglia. Le perdite nipponiche sono trascurabili.
28 febbraio
Mar di Giava.Solo 4 cacciatorpediniere americani riescono a fuggire dal Mar di Giava. I giapponesi sbarcano a Giava, sulla costa settentrionale, non lontano da Batavia. Le forze d’invasione sono costituite dalla 16à armata. Grazie alla grande vittoria navale conseguita, i giapponesi possono sbarcare indisturbati. Anche la strada delle isole della Sonda è ormai spalancata davanti a loro. Le unità alleate sfuggite alla battaglia del Mar di Giava fanno rotta per lo Stretto della Sonda.
Birmania.Le truppe britanniche ripiegano su Pegu.E' il preludio alla ritirata generale.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Marzo 1942
1° marzo
Malta.Il mese che inizia non porta novità all’infelice isola: continua infatti il martellamento delle sue basi da parte degli aerei dell’Asse.
Africa settentrionale.Tripoli continua ad essere l’obiettivo preferito dell’aviazione inglese che durante la notte compie una nuova incursione.
Indie Olandesi.Avendo eliminato la flotta nemica e distrutto ai suolo quasi tutti gli aerei olandesi e britannici, i giapponesi procedono con grande rapidità nell’occupazione di Giava. Dai porti dell’isola tutte le unità alleate presenti salpano per riparare in Australia. Nello Stretto della Sonda queste unità, e le residue della squadra comandata da Doorman, sono affrontate da superiori forze nipponiche. Gli incrociatori Houston (americano) e Perth (australiano),2 cacciatorpediniere americani e una nave cisterna sono affondati dai cannoni e dai siluri nipponici.E' affondato anche l’Exeter, massimo avversario della Graf Spee nel 1939. Vanno perduti anche 1 cacciatorpediniere inglese e 1 olandese. I nipponici perdono solamente 4 navi trasporto.
Altri sbarchi nipponici a Giava.
Birmania.Una divisione birmana riconquista il centro di Nyaunglebin, sulla strada Rangoon-Mandalay. La 5à armata cinese si concentra nella zona di Toungoo. La 17à divisione indiana, già ritiratasi da Waw, viene rinviata in questa località. Il gen. Wavell ordina di intensificare gli sforzi difensivi, in attesa dell’arrivo di adeguati rinforzi.
Fronte sovietico.Il fronte si stabilizza, in ogni settore. I tedeschi restano incapaci di liberare dall’accerchiamento il Il corpo d’armata della 16à armata, isolato a sud-est di Staraja Russa, ma riescono a ritirare le loro truppe dal saliente a sud-ovest di Kaluga e a contenere gli attacchi sovietici nel settore meridionale, attacchi che si sono estesi alla regione a est di Charkov.
Il gen. Halder riepiloga le perdite tedesche sul fronte sovietico: 1.500.636 uomini (il 31% degli effettivi), di cui 202.257 morti, 725.642 feriti, 112.617 gravemente congelati, 46.511 dispersi.I rimanenti 413.609 sono prigionieri del nemico. Le cifre dell’OKH, diramate il 16 marzo, saranno assai inferiori.
2 marzo
Birmania.I giapponesi seguitano a infiltrarsi tra la 1à divisione birmana e la 17à indiana e aggirando Pegu. convergono in direzione sud-ovest verso Rangoon.
Indie Olandesi.I giapponesi proseguono nell’occupazione di Giava. I loro bollettini annunciano la conquista della capitale Batavia, da cui il governo delle Indie Olandesi si è trasferito a Bandoeng.
Nuova Guinea.Incominciano massicce incursioni aeree nipponiche in preparazione dell’invasione.
Sicilia.Duplice, pesante incursione aerea inglese su Palermo: risultano colpiti, secondo fonti italiane, “fabbricati civili nel centro della città e danneggiate, nel porto, alcune navi mercantili delle quali una affondata...”.
3 marzo
Birmania.Proseguono i combattimenti nella zona di Waw-Pyinbon, a nord-est di Pegu. Una nuova brigata britannica giunge a rafforzare le difese di Rangoon.
Australia.Aerei nipponici compiono un incursione su Broome, dove sono concentrati molti profughi da Giava. Distruggono al suolo molti aerei alleati.
Filippine.Un contingente nipponico sbarca a Zamboanga nell’Isola di Mindanao.
Africa settentrionale.L’aviazione italo-tedesca bombarda impianti nemici nella zona di Tobruk mentre si registra una nuova incursione aerea inglese su Bengasi.
Malta.Successive incursioni aeree tedesche nel porto della Valletta: secondo fonti dell’Asse sarebbe stato colpito un incrociatore inglese.
4 marzo
Filippine.In previsione della sua partenza, MacArthur riorganizza le forze che difendono le isole. Il gen. Sharp mantiene il comando della guarnigione di Mindanao, il gen. Chynoweth assume quello delle forze delle Filippine centrali. Le truppe di Corregidor e delle altre isole fortificate nella Baia di Manila saranno agli ordini del gen. Moore, mentre quelle di Luzon saranno raggruppate sotto il comando di un generale non ancora designato.
Indie Olandesi.Gli olandesi combattono una battaglia già perduta per difendere Giava, di cui distruggono comunque tutte le installazioni che possono essere utili agli invasori nipponici.
Cina.Il gen. Stilwell stabilisce a Chungking il comando delle forze americane operanti in Cina, Birmania e India.
5 marzo
Indie Olandesi.Proseguono i combattimenti a Giava. Gli olandesi ammettono l’evacuazione di Batavia.
Nuova Britannia.Un convoglio nipponico salpa da Rabaul alla volta del Golfo di Huon in Nuova Guinea, trasportando truppe d’invasione.
Birmania.Il gen. Harold R.L.G. Alexander arriva a Rangoon e assume il comando delle truppe in Birmania. Ordina una immediata controffensiva per chiudere il varco tra la 1à divisione birmana e la 17à indiana. I nipponici attaccano Pegu da ovest e riescono a penetrare nella città.
Fronte sovietico.Nel settore centrale, i sovietici riconquistano Yuchnov, a nord-ovest di Kaluga.
Africa settentrionale.Aerei della RAF attaccano con violenza le installazioni aeroportuali e marittime di Bengasi.
6 marzo
Birmania.La LXIII brigata della 17à divisione indiana compie uno sterile tentativo di sbloccare la strada Rangoon-Pegu, bloccata dai nipponici, e di liberare la guarnigione di Pegu, rimasta isolata. Il gen. Alexander ordina, data la gravità della situazione, che Rangoon venga evacuata.
Malta.In un ennesimo attacco aereo dell’Asse, alla Valletta risultano danneggiati alcuni sommergibili attraccali alle banchine del porto.
7 marzo
Indie Olandesi.Si compie il destino di Giava; la conquista nipponica è virtualmente completa. Tutti gli aerei da caccia alleati sono stati distrutti.
Cessano le comunicazioni radio con Bandoeng. I governanti olandesi sono già fuggiti in Australia. I presidi, comandati dal gen. ter Poorten, si arrendono ai nipponici.
Nuova Guinea.Nella notte sull’8, il convoglio nipponico d’invasione arriva nel Golfo di Huon e, coperto dai fuoco delle unità di scorta, sbarca i primi contingenti di truppe a Salamaua e Lae, senza incontrare opposizione.
Birmania.I britannici evacuano Rangoon e si ritirano verso il Nord del paese. D’ora in poi, dovranno essere riforniti per via aerea. La guarnigione di Pegu, rimasta isolata, riceve l’ordine di sganciarsi e filtrare verso nord.
8 marzo
Birmania.I giapponesi entrano a Rangoon. Fanti indiani appoggiati da carri armati e artiglieria rompono il blocco posto dai nipponici sulla strada Rangoon-Prome, lungo la quale si stanno ritirando i britannici.
Africa settentrionale.Data la grave situazione dei rifornimenti a Malta, il gen. Auchinleck ordina a Ritchie di impegnare al massimo l’aviazione dell’Asse, in modo da poter inviare all’isola un convoglio di rifornimenti in condizioni di maggior sicurezza.
Germania.Incursione aerea inglese su Essen, capoluogo della Renania settentrionale.E' la prima di una lunga serie di bombardamenti notturni che ridurranno la città ad un ammasso di rovine: per l’occasione viene adottata una tecnica di attacco del tutto medita con l’impiego di aerei-guida che lanciano razzi illuminanti. Seguono altri aerei che sganciando bombe incendiarie indicano gli obiettivi ai bombardieri.
9 marzo
Indie Olandesi.Gli ultimi reparti olandesi che ancora combattevano a Giava si arrendono ai giapponesi.
Tutte le Indie Olandesi sono ora sotto controllo nipponico. Un cardine della “barriera malese” è stato infranto e l’Australia è più che mai in pericolo.
Filippine.MacArthur annuncia che il gen. Masaharu Homma è stato sostituito nel comando in capo delle forze nipponiche delle Filippine dal gen. Yamashita, l’abile ed energico conquistatore della Malesia e di Singapore che, a imitazione di Rommel, si è guadagnato il nomignolo di “volpe dell’Estremo Oriente”. In realtà Yamashita è stato solo affiancato a Homma.
Nuova Guinea.Aerei americani attaccano un convoglio di truppe nipponiche nel Golfo di Huon. L’aviazione giapponese prosegue le sue incursioni contro le posizioni australiane e britanniche nell’isola.
10 marzo
Nuova Guinea.Nuovo sbarco nipponico a Finschhafen. 104 aerei americani decollati dalle portaerei Lexington e Yorktown bombardano Lae e Salamaua danneggiando il naviglio e i campi d’aviazione giapponesi. Dal canto loro, aerei nipponici provenienti da Rabaul in Nuova Britannia compiono incursioni “di neutralizzazione” sul capoluogo della Nuova Guinea, Port Moresby.
Il governo USA dichiara che i benefici della legge “Affitti e prestiti” possono essere estesi all’iran.
Sbarco nipponico a Buka nelle Isole Salomone.
11 marzo
Filippine.Il gen. Douglas MacArthur con i familiari e il contramm. F.W. Rockwell, oltre a membri dello Stato Maggiore, lasciano Luzon a bordo di 4 motosiluranti alla volta di Mindanao. Commosso ma pieno di determinazione, il comandante del Sud Pacifico promette: “Ritornerò!”.
Birmania.Le truppe alleate assumono uno schieramento difensivo per impedire ai nipponici l’accesso alla parte settentrionale del paese. La 17à divisione indiana è disposta presso Tharrawaddy, nella valle dell’Irrawaddy. La 1à divisione birmana si schiera nell’alta valle del Sittang. Il generale americano Stilwell è posto a capo della 5à e 6à armata cinesi: la 5à deve concentrarsi a Mandalay, la 6à presidia gli stati Shan. Una divisione cinese, inoltre, è schierata nella zona di Toungoo.
12 marzo
Nuova Caledonia.17.500 americani al comando del gen. Patch sbarcano a Nouméa per prcsidiare le isole e installarvi basi.
Isole Andamane.Viene ritirata la guarnigione britannica della locale base per idrovolanti, divenuta indifendibile dopo la caduta di Rangoon.
Birmania.Il quartier generale alleato si insedia a Maymyo.
Malta. Aerei dell’Asse bombardano gli aeroporti di Micabba, Ta Venezia e Hal Far.
Poiché il fronte sovietico assorbe una parte sempre maggiore della Luftwaffe, la RAF acquista gradualmente il predominio in Occidente.
Dal principio di marzo essa avvia una sistematica offensiva contro centri industriali e basi di sommergibili in Germania, nella Francia occupata e in Italia.
13 marzo
Nuova Guinea.Avendo ormai consolidato le loro posizioni nella zona di Lae e Salaniaua, i nipponici sostituiscono le loro fanterie con personale della marina.
Isole Salomone.Si completa la conquista di Buka e altre isole nella parte settentrionale dell’arcipelago. Lo sbarco è protetto dalla 4à Flotta nipponica salpata da Rabaul, nella Nuova Britannia.
India.Reparti dell’aviazione USA, originariamente diretti a Giava, giungono a Karaci.
14 marzo
Africa settentrionale.Nuovo pesante bombardamento inglese contro Bengasi.
Malta.Si ripetono le incursioni aeree degli italo-tedeschi contro gli aeroporti di Ta Venezia e Hal Far.
Filippine.Il gen. MacArthur e il suo seguito giungono a Mindanao.
USA.Il Comitato dei Capi di Stato Maggiore Riuniti decide di mantenere una posizione difensiva nel teatro del Pacifico e di procedere ali’ammassamento di forze americane in Gran Bretagna in vista dell’apertura di un secondo fronte contro l’Asse in Europa.
15 marzo
Filippine.Nalla Baia di Manila viene rinforzata l’artiglieria nipponica che martella quotidianamente le isole fortificate. Il fuoco resterà intensissimo fino al 21 marzo.
Birmania.Essendosi manifestati conflitti di competenza, viene ufficialmente notificato al generale americano Stilwell che il comando in capo delle operazioni in Birmania spetta al generale britannico Wavell, comandante supremo delle forze alleate per l’india.
16 marzo
Fronte sovietico.Benché i loro vasti perimetri difensivi "a istrice" abbiano retto abbastanza bene alla costante pressione sovietica, i tedeschi hanno subito dal principio dell’anno un arretramento di quasi tutta la loro linea.I progressi maggiori i sovietici li hanno conseguiti a cavallo tra il settore settentrionale e quello centrale, nella zona di Kalinin, di Kaluga e a sud del Lago llmen, dove tengono chiuse nelle sacche di Demjansk e di Cholm ingenti forze tedesche, e nel settore meridionale davanti a lzum. Da Leningrado, il fronte ora corre a Novgorod, Staraja Russa e Velikije Luki (questo settore è presidiato dallo Heeresgruppe Nord, con la 18à e la 16à armata).
Da Velikije Luki, nei settore dello Heeresgruppe Centro, la linea del fronte è molto sinuosa, a causa dei salienti sovietici e dei controsalienti tedeschi: scende a Nevel, piega a est verso Veliz (presso Vitebsk), Demidov, Dorogobuz quindi risale verso nord col saliente di Vjazma e Rzev; infine piega a sud-sudest passando per Kirov e a nord di Brjansk e Orél.
Nel settore operano la 3à armata corazzata, la 9à armata, la 4à corazzata, la 2à corazzata. Lo Heeresgruppe Sud, il cui fronte si estende da Orel al Caucaso imperniandosi su Kursk, Charkov, Dnepropetrovsk, Stalino, Taganrog e il centro del Caucaso, comprende la 2à e la 6à armata, il Gruppo di armate Kleist e quello Manstein, e l’11à armata, impegnata in Crimea.
Secondo le statistiche dell’OKH, dal gennaio a metà marzo i tedeschi hanno perduto sul fronte orientale circa 240.000 uomini, di cui 52.000 morti e 15.000 dispersi. Dal 22 giugno 1941 la Wehrmacht ha perso oltre 1 milione di uomini. (Le cifre del gen. Halder, riportate alla data del 1° marzo, parlano di oltre 1,5 milioni.)
Le perdite sovietiche, le cui cifre sono molto discusse, sono presumibilmente alquanto più elevate.
17 marzo
Per ordine del presidente Roosevelt, MacArthur si trasferisce in volo da Mindanao a Darwin, in Australia, dove assumerà il comando supremo delle forze alleate nel Pacifico sud- occidentale. I limiti territoriali del suo comando devono però essere ancora definiti. Comunque, d’accordo con i governi alleati, gli Stati Uniti si assumono la responsabilità della difesa strategica dell’intero Oceano Pacifico.
Malta.Continua ininterrotto il martellarnento aereo dell’Asse. Durante il mese, di 25.000 tonnellate di rifornimenti destinati all’isola, solo 5000 arriveranno a destinazione.
18 marzo
Nuove Ebridi.Fanti e genieri americani giungono a Efate per costruirvi un aeroporto.
19 marzo
Birmania.Il generale britannico William J. Slim arriva in Birmania e assume il comando delle truppe britanniche, riunite nel I corpo d’armata di Birmania. Nella valle del Sittang, i giapponesi avanzano su Toungoo, contrastati dalla 200à divisione cinese.
Fronte sovietico.Continua la pressione dei russi nel settore centrale e meridionale. In quello settentrionale, lo Heeresgruppe Nord sferra un energica controffensiva per liberare dalI'accerchiamento il Il corpo d’armata della 16à armata nella zona di Cholm-Staraja Russa.
Malta.Violente azioni di bomhardamento dei campi di Ta Venezia e Hal Far. Alcuni velivoli inglesi sono distrutti al suolo.
20 marzo
Filippine.Il gen. Wainwright è posto al comando di tutte le forze americane nelle Filippine.
Africa settentrionale.Per distogliere il maggior numero possibile di aerei dell’Asse da un convoglio di rifornimenti diretto a Malta, ormai in situazione critica, la RAF attacca campi d’aviazione nelle zone di Derna e Bengasi.
21 marzo
Filippine.Il gen. Wainwright fissa il proprio quartier generale nell’isola fortificata di Corregidor. Suo capo di S.M. è il gen. Beebe, mentre il gen. E.P. King assume il comando delle forze americane e filippine dell’Isola di Luzon.
Birmania.La 1à divisione birmana si sposta sul fronte dell’lrrawaddy, lasciando scoperto un vasto settore a sud di Toungoo. La difesa di questa città e della linea Toungoo-Prome è assunta dalla 5à armata cinese, in collaborazione coi britannici. Gli attacchi aerei nipponici sugli aeroporti riducono il già esiguo numero di velivoli alleati che difendono la regione.
Fronte sovietico.Uscendo da Staraja Russa, nel settore settentrionale a sud del Lago llmen,i tedeschi attaccano con 4 divisioni nel settore di Demjansk. Sono però presto blocati dal disgelo e solo il 21 aprile le 4 divisioni riusciranno a ristabilire i contatti con la loro armata.
Africa settentrionale.Nonostante gli attacchi diversivi della RAF sugli aeroporti libici, il convoglio inglese per Malta arriva nell’isola decimato e soffre ulteriori danni durante le operazioni di scarico.
22 marzo
Birmania.Violenti attacchi aerei nipponici sull’aeroporto di Mangwe costringono gli aerei inglesi e americani a trasferirsi a Loiwing (presso la frontiera cinese) e ad Akyab. In tal modo viene a mancare l'appoggio aereo ravvicinato alle truppe che difendono la Birmania.I cinesi contengono la pressione giapponese nel settore di Toungoo.
23 marzo
Isole Andamane.I nipponici occupano le isole, da cui sono state evacuate le guarnigioni britanniche e nepalesi.
24 marzo
Filippine.A Luzon, i nipponici danno inizio a una nuova serie di bombardamenti terrestri ed aerei della penisola di Bataan. Aerei di base nell’isola attaccano senza tregua Corregidor,iniziando una serie di bombardamenti anche notturni.
Birmana.I giapponesi compiono un attacco di sorpresa a nord di Toungoo e mettono in fuga i difensori cinesi e birmani, riuscendo ad accerchiare quasi completamente la città.
25 marzo
Birmania.Il I corpo birmano si concentra nella zona Prome-Allanmyo.
Isole della Societa.Un reggimento di fanteria americano arriva a presidiare Bora Bora.
26 marzo
Birmania.I giapponesi conquistano parte della città di Toungoo. Una divisione cinese viene inviata in Soccorso alla 200ò divisione, che ancora si batte nella città e nelle immediate vicinanze.
27 marzo
Birmania.La 200à divisione cinese seguita a difendere alcuni quartieri di Toungoo. Sul fronte dell’lrrawaddy, i nipponici ammassano forze a sud di Prome. Gli aerei della RAF, a causa della crescente minaccia nemica, sono ritirati dalla base di Akyab e trasferiti in India.
28 marzo
Germania.Durante la notte 234 bombardieri inglesi effettuano un violento attacco contro la città di Lubecca, nello Schleswig-Holstein, sull’estuario della Trave, a 15 km dal Mar Baltico: per l’aviazione inglese è un successo strepitoso, per Hitler un buon pretesto per richiamare dalla Sicilia due gruppi di aerei da bombardamento e ordinare per ritorsione il bombardamento dei centri storici inglesi come Exeter, York, Canterbury, ecc.
La realtà nuova sta nella ritrovata superiorità aerea della RAF in Europa, dal momento che, come già è stato osservato, il fronte russo assorbe una parte sempre più considerevole della Luftwaffe.
Filippine.A Luzon, i nipponici si apprestano a sferrare l’offensiva finale contro la penisola di Bataan. Gli incessanti bombardamenti aerei e di artiglieria rendono precaria la situazione dei rifornimenti dei difensori.
Birmania.Aderendo a una richiesta dei generale americano Stilwell, il gen. Alexander ordina al I corpo birmano di attaccare sul fronte dell’lrrawaddy. Il nemico viene impegnato vigorosamente a Paungde, a sud-est di Prome.
29 marzo
Birmania.Allo scopo di alleggerire la pressione nipponica sui cinesi del settore di Toungoo, una forza speciale del I corpo birmano investe e conquista Paungde, ma la sua posizione diventa subito precaria in quanto il nemico si insedia poco a nord di Padigon e sulla riva orientale dell’Irrawaddy a Shwedaung.
Africa settentrionale.Incursione aerea tedesca su Tobruk.
Malta.Continuano le azioni dell’aviazione dell’Asse contro le installazioni dell’isola.
30 marzo
Birmania.La 200à divisione cinese abbandona Toungoo non potendo più contenere la pressione nemica.
La forza speciale del I corpo birmano ripiega da Paungde su Prome.
A sera, i nipponici attaccano la LXIII brigata indiana a Prome e presto la mettono in fuga.Il fianco destro della 17à divisione indiana resta pericolosamente scoperto.
I Capi di Stato Maggiore Riuniti suddividono il teatro di operazioni del Pacifico in due zone: Zona dell’Oceano Pacifico, al comando dell’amm. C.W. Nimitz, e Zona del Pacifico sud-occidentale, al comando del gen. Douglas MacArthur. Quest’ultima comprende l’Australia, la Nuova Guinea, le Filippine, gli arcipelaghi delle Bismarck e delle Salomone e gran parte delle Indie Olandesi. Si profila un conflitto di competenze che si rifletterà in un dualismo strategico: i “grandi balzi” di Nimitz e la politica di conquista “di isola in isola” perseguita da MacArthur.
E' istituito a Washington il Consiglio per la guerra nel Pacifico:ne fanno parte rappresentanti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda Olanda e Cina.
Oceano Indiano.Truppe da sbarco nipponiche si impadroniscono dell'isola Christmas, a sud di Giava.
Atlantico.Un distaccamento americano arriva nella piccola isola di Ascension, tra l’Africa e l’America meridionale.
31 marzo
Birmania.La 200à e la 22à divisione cinesi si ritirano dalla zona di Toungoo verso Pyinmana. Con la perdita di Toungoo, resta aperta ai giapponesi la strada di Mawchi, la cui piccola guarnigione cinese è di li a pochi giorni sopraffatta.
Oceano Indiano.La Squadra Alleata delle Indie, comandata dall’amrn. inglese sir James Somerville e formata dalle portaerei Indomitable, Formidable e Hermes, da 5 corazzate antiquate, da 8 incrociatori (2 dei quali olandesi) e da 15 cacciatorpediniere, preavvertita di un imminente attacco giapponese, lascia Ceylon e si rifugia in una base segreta nelle Isole Maldive. La squadra nipponica che le dà la caccia, salpata il 26 marzo da Kendari nell’isola di Celebes e comandata dall’amm. Nobutake Kondo (alle cui dipendenze e l’amm. C. Nagumo, l’uomo di Pearl IHarbor), è formata dalle corazzate Kongo, Haruna, Hiei e Kirishima, dalle portaerei Akagi, Soryu, Hiryu, Shokaku e Zuikaku, dagli incrociatori Tone, Chikuma e Abukuma e da 9 cacciatorpediniere.E' nettamente superiore al nemico e decisa a distruggerlo per eliminare una seria minaccia potenziale al fianco occidentale del grande schieramento giapponese.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Aprile 1942
1° aprile
Birmania.Viene ordinato l’immediato ripiegamento del I corpo birmano da Prome alla zona di Allanmyo, a nord di Prome, per evitare che venga accerchiato dai nipponici.
Nuova Guinea.A cominciare dal 1° e fino al 20 aprile, reparti nipponici provenienti dalle Indie Olandesi sbarcano in molti punti della costa della Nuova Guinea Olandese, da Sorong, all’estremità nord-occidentale dell’isola, a Hollandia, oggi Djajapura.
Fronte Sovietico.Situazione di stallo lungo l’intero fronte, salvo rinnovati tentativi tedeschi di liberare dalla morsa nemica il II corpo d’armata della 16à armata nella zona di Staraja Russa.
Malta.Il mese inizia nell’isola con l’affondamento di due sommergibili inglesi da parte di aerosiluranti dell’Asse.
Nel mese che inizia sotto auspici cosi' poco favorevoli per Malta, gli italo-tedeschi sganceranno sul suo territorio e nelle acque circostanti più di 6700 t di bombe. La difesa dell’isola è affidata a pochi aerei Hurricane e Spitfire che tuttavia rendono la vita difficile ai cacciabombardieri nemici: in aprile riusciranno ad abbatterne ben 37. Ma questo di Malta non è che un aspetto della critica situazione in cui si trovano gli inglesi nel Mediterraneo: essi dispongono di soli 4 incrociatori e di 15 cacciatorpediniere contro 4 corazzate, 9 incrociatori, 55 siluranti e una settantina di sommergibili dell’Asse. La schiacciante superiorità della marina italo-tedesca fa ragionevolmente temere un tentativo di invasione dell’isola da parte di truppe dell’Asse.
2 aprile
Londra.Al premier inglese Winston S.Churchill giunge una lettera del presidente americano F.D. Roosevelt in cui si preannuncia l’arrivo nella capitale britannica di Harry Lloyd Hopkins, eminenza grigia del presidente sul piano della politica estera, e del gen. George Marshall, capo di stato maggiore dell’esercito. “Essi vi sottoporranno” scrive Roosevelt “un piano che, spero, sarà accolto con entusiasmo dalla Russia...” Si tratta, in sostanza, del progetto di aprire un secondo fronte in Europa, e precisamente in Francia, cioè nel punto più “caldo” e sensibile per i tedeschi. Il piano, che è stato elaborato da Dwight David Eisenhower, un tenente colonnello americano di 52 anni, fa sue le insistenti sollecitazioni dei sovietici che sperano in questo modo di alleggerire la pressione tedesca su Mosca.
3 aprile
Filippine.I giapponesi lanciano la loro grande offensiva nella penisola di Bataan contro truppe ormai sfinite, mal equipaggiate e a corto di viveri. Dopo una preparazione di artiglieria durata 5 ore, alle 15 le fanterie giapponesi vanno all’assalto costringendo americani e filippini a ripiegare.
Birmania.Il I corpo birmano, in base a ordini ricevuti e non sotto la pressione nemica, si ritira anche dalla zona di Allanmyo. Nella valle del Sittang, il gen. StilwelI schiera le divisioni cinesi a difesa di Pyinmana.
Malta.Continuano senza sosta le incursioni degli aerei dell’Asse.
4 aprile
Filippine.Si rinnova l’attacco giapponese nella penisola di Bataan, preceduto da mitragliamenti aerei e da un fuoco di artiglieria intensissimo che fiacca il morale dei difensori. Al cader della notte, i nipponici si riorganizzano per un nuovo attacco che ha come obiettivo principale il Monte Samat.
Oceano Indiano.Un ricognitore inglese avvista la squadra dell’amm. Kondo al largo di Colombo e riesce a dare l’allarme al suo comando prima di essere abbattuto dai caccia Zero nipponici.
Africa settentrionale.Incursioni della RAF su Bengasi e su Derna.
5 aprile
Filippine.Nella penisola di Bataan, dopo la consueta preparazione aerea e di artiglieria, i nipponici vanno all’assalto del Monte Samat, presidiato dalla 21à divisione, e lo conquistano, facendo a pezzi i difensori.
Una forza d’invasione di circa 5000 nipponici salpa dal Golfo di Lingayen, a Luzon, alla volta di Cebu, isola delle Filippine centrali a nord di Mindanao.
Oceano Indiano.All’alba, 200 aerei nipponici tra bombardieri in quota, bombardieri in picchiata e caccia decollano dalle portaerei 200 miglia a sud di Ceylon. Avvistano 12 aerosiluranti inglesi diretti contro la squadra nipponica e li distruggono, quindi attaccano Colombo, dove ritengono si trovi la squadra dell’amm. Somerville. Non trovano invece alcuna nave in porto, ma distruggono le installazioni. Mentre gli aerei si raggruppano dopo l’azione, viene segnalata da un ricognitore lanciato dall’incr. Tone la presenza di 2 incrociatori inglesi al largo, a sud-ovest di Ceylon. Altri 80 bombardieri in picchiata vengono fatti decollare alla ricerca delle unità nemiche, i due incrociatori pesanti inglesi da 10.000 t Dorsetshire e Cornwall, che sono raggiunti, attaccati e affondati. La squadra nipponica seguita la ricerca della squadra alleata, che l’amm. Somerville decide di disperdere per non esporla all’annientamento. La decisione viene approvata dall’Ammiragliato.
Malta.Durante un’incursione di aerei tedeschi sul porto della Valletta viene affondato un cacciatorpediniere inglese e altri due sono gravemente danneggiati.
6 aprile
Filippine.Proseguono i combattimenti nella penisola di Bataan. Americani e filippini effettuano qualche sterile contrattacco, ma sono respinti dai nipponici, sempre ottimamente appoggiati dall’aviazione e dall’artiglieria.La giornata si chiude con qualche ulteriore arretramento dei difensori nella zona di San Vicente.
Birmania.I nipponici sbarcano rinforzi a Rangoon.Chiang Kai-shek visita il fronte e raccomanda che venga difesa a oltranza la regione degli Shan, alle spalle della frontiera cinese. La 96à e la 200à divisione cinesi sono in posizione per difendere Pyinmana, nella valle del Sittang e all’incirca a metà strada fra Rangoon e Mandalay.
Isole dell’Ammiragliato.Un piccolo contingente nipponico proveniente da Truk sbarca a Lorengau, all’estremità nord-est dell’Isola Manus. Le isole dell’Ammiragliato fanno parte dell’arcipelago delle Bismarck e si trovano a nord della Nuova Guinea.
Cosi' i giapponesi seguitano a consolidare sempre più la loro minaccia contro l’Australia.
Africa settentrionale.Un nuovo attacco aereo inglese su Bengasi e sul campo di aviazione di Derna causa danni non gravi.
7 aprile
Filippine.Nella penisola di Bataan, l’avanzata dei nipponici si fa sempre più incalzante. Nel settote orientale le loro divisioni premono oltre il Monte Samat facendo arretrare i difensori fino a Limay. Un’approssimativa linea di difesa si stabilisce da Punta Caibobo, sulla costa occidentale, a Limay su quella orientale.
Americani e filippini si difendono meglio nel settore occidentale, ritirandosi lentamente da Bagac. Il sommergibile Seadragon evacua dall’Isola di Corregidor piloti e altro personale specializzato.
8 aprile
Filippine.Nella penisola di Bataan, il settore orientale del fronte americano si sfascia completamente sotto l’incalzare dei nipponici. Si cerca di improvvisare linee difensive d’emergenza, ma queste vengono travolte.
Americani e filippini sono in rotta.
Il gen. King decide la resa delle forze di Luzon e ordina che tutto l’equipaggiamento venga distrutto nella notte successiva. Dei 78.000 uomini che costituivano i due corpi di Luzon, solo 2000 riescono a trasferirsi nell’isola di Corregidor.
Malta.Nel corso di un’incursione di aerei tedeschi sull’isola viene affondato un cacciatorpediniere inglese.
9 aprile
Filippine.A Luzon, alle 3,30, ufficiali inviati dal gen. King si presentano con la bandiera bianca agli avamposti giapponesi per predisporre la resa. Questa, che è incondizionata, ha effetto dalle 12,30. Da allora incomincia il rastrellamento, e poi la terribile marcia dei prigionieri (76.000 uomini di cui 12.000 americani) verso San Fernando. Migliaia di essi moriranno di privazioni e di dissenteria durante il trasferimento divenuto famoso col nome di “marcia della morte”. I nipponici piazzano le loro artiglierie a Cabcaben, sulla costa meridionale della penisola, e aprono il fuoco su Corregidor, investita anche da attacchi aerei, nei quali si era registrata una sosta dalla fine di marzo. La resa di Bataan è approvata successivamente da Roosevelt. Nell’Isola di Cebu, la guarnigione è avvertita dell’approssimarsi delle forze di sbarco nipponiche.
Birmania.Il I corpo birmano viene schierato su un fronte di circa 60 km fra Minhla e Taungdwingyi, nel bacino dell’Irrawaddy, a difesa dei pozzi petroliferi della zona.
Oceano Indiano.Aerei nipponici della squadra dell’amm. Kondo attaccano in forze la base di Trincomalee sulla costa orientale dell’isola di Ceylon distruggendo installazioni navali e aeroportuali. Contemporaneamente, una portaerei e un cacciatorpediniere inglesi sono segnalati 70 miglia a sud di Batticaloa, sempre sulla costa orientale dell’isola.
Poco dopo, la portaerei Hermes (priva dei suoi aerei che si erano levati per attaccare, senza successo, la squadra nipponica) e il cacciatorpediniere Vampire sono raggiunti e colati a picco nel giro di dieci minuti. Viene affondato anche un trasporto da 10.000 t che si trova poco più a nord delle unità britanniche.
Contemporaneamente, un’altra flotta nipponica (6 incrociatori pesanti e la portaerei leggera Ryujo) agli ordini del viceammiraglio Takeo Kurita, penetra nel Golfo del Bengala e affonda 135.000 t di naviglio mercantile, quasi tutto impiegato nel trasporto di truppe e rifornimenti in Birmania.Le due squadre nipponiche attraverseranno lo Stretto di Malacca e rientreranno indenni alle loro basi.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, i sovietici attaccano con violenza nella zona di Kerc, in Crimea, ma i loro progressi sono irrisori a causa della tenace resistenza tedesca. Nel settore centrale i tedeschi restano sulla difensiva, respingendo le puntate sovietiche; in quello settentrionale avanzano lentamente, contro la forte resistenza sovietica, in direzione delle forze accerchiate nella zona di Cholm-Staraja Russa.
10 aprile
Filippine.I giapponesi sbarcano a Cebu e presso Toledo nell’isola di Cebu, presidiata da 6500 americani e filippini. Questi si ritirano nell’entroterra, difendendo i nodi stradali dell’isola.
Birmania.Pattuglie del I corpo birmano segnalano che i nipponici stanno avanzando verso la linea Minhla- Taungdwingyi.
Germania.Nella notte sull’ 11, bombardieri dei Bomber Command della RAF sganciano su Essen la prima bomba da 2 tonnellate impiegata dall’aviazione nel conflitto.
Malta.In successive incursioni, aerei dell’Asse bombardano gli impianti bellici dell’isola, danneggiando, tra l’altro, un cacciatorpediniere alla fonda nel porto della VaIletta.
A seguito dell’impresa aeronavale nipponica a sud di Ceylon e nel Golfo del Bengala, la Royal Navy abbandona l’Oceano indiano e si rifugia nel Golfo Persico. Churchill chiede agli americani di intraprendere qualche grossa azione nel Pacifico per distogliere dall’Oceano Indiano le forze nipponiche. Queste, sorprendentemente, non sfruttano il successo conseguito e concentrano i loro sforzi sulla Nuova Guinea e le Nuove Ebridi, per completare l’isolamento dell’Australia.
Data la grave situazione, e per prevenire gli allettamenti della propaganda giapponese, la Gran Bretagna promette l’indipendenza all’india alla fine della guerra.
11 aprile
Filippine.A Cebu, i filippino-americani non riescono a contenere i giapponesi, che avanzano da Toledo senza difficoltà verso est.
Birmania.I giapponesi aprono l’offensiva nel settore centrale della linea difesa dal I corpo birmano.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, in Crimea, i sovietici tentano di sbarcare nuove forze a Evpatoria, ma sono tenacemente contrastati dai tedeschi. Nessuna azione di rilievo nel settore centrale, mentre in quello settentrionale seguitano i lenti progressi dello Heeresgruppe Nord verso la sacca formata nella zona di Cholm-Staraja Russa.
12 aprile
Filippine.A Cebu, i difensori si ritirano sulle montagne settentrionali per organizzarvi la guerriglia. Con le loro batterie collocate sulla punta meridionale della penisola di Bataan e a Cavite, i nipponici intensificano il bombardamento di Corregidor, continuamente investita anche dal cielo.
Birmania.La 38à divisione cinese, già assegnata alla difesa di Mandalay, viene spostata sul fronte dell’lrrawaddy per appoggiare il I corpo birmano nella difesa della linea Minhla-Taungdwingyi. Nella notte sul 13, i giapponesi conquistano Migyaungye, cosi' che il fianco occidentale dell’esercito birmano resta scoperto.
13 aprile
Filippine.Cebu è ormai saldamente in mano ai giapponesi. Sporadiche azioni di guerriglia da parte dei difensori.
Birmania.I giapponesi sfondano al centro della linea difesa dal I corpo birmano e avanzano a nord in direzione dei pozzi petroliferi. I cino-britannici rafforzano le difese di Magwe, di Taunggyi, di Lashio e del confine con la Thailandia. La 66à armata cinese riceve ordine di concentrarsi a sud di Mandalay.
Malta.Formazioni aeree italo-tedesche attaccano con successo gli aeroporti di Micabba, Hal Far, Luka e Gudia, danneggiando al suolo numerosi velivoli inglesi.
14 aprile
Il governo e i capi di Stato Maggiore britannici accettano il piano “Bolero”, proposto dal gen. Marshall, per la preparazione di un secondo fronte contro la Germania.
Birmania.Viene iniziata dai difensori la distruzione dei pozzi petroliferi di Yenangyaung. I nipponici iniziano l’aggiramento della 55à divisione cinese nella zona di MawchiLoikaw.
15 aprile
Birmania.I nipponici seguitano a premere in direzione nord e superano la 1à divisione birmana.
Londra.I due inviati del presidente americano Roosevelt a Londra, Harry Hopkins e George Marshall, ripartono dalla capitale inglese alla volta di Washington con in tasca l’ancora non ben definito piano “Bolero” per l’apertura di un secondo fronte in Europa.
16-18 aprile
Africa settentrionale.In Cirenaica violente tempeste di sabbia ostacolano qualsiasi attività militare e in particolare quella aerea.
16 aprile
Filippine.Il gen. Wainwright pone al comando delle guarnigioni delle Filippine centrali il gen. Sharp. Ormai occupata Cebu, i nipponici sbarcano oltre 4000 uomini sull’isola di Panay, principalmente vicino al capoluogo lloilo, nel sud, e a Capiz (att. Roxas) nel nord-est.17000 uomini della guarnigione, anziché opporsi agli invasori, si ritirano sulle montagne all’interno predisponendosi ad operare come guerriglieri.
Malta.Per l’eroismo con cui affronta le terribili prove cui la sottopongono le forze aeree dell’Asse, viene assegnata all’isola la George Cross.
17 aprile
L’amm. William D. Leahy, ambasciatore americano a Vichy, è richiamato in patria per consultazioni.
Birmania.Sul fronte dell’lrrawaddy, i nipponici interrompono la strada a nord e a sud di Pin Chaung presso Yenangyaung. La 38à divisione cinese e parte della 17à indiana accorrono nella zona di Magwe per alleggerire la pressione nemica sulla 1à divisione birmana, rimasta isolata, ma non riescono nell’intento. Sul fronte del Sittang, a causa dei rovesci subiti dai I corpo birmano, le forze cinesi del gen. Stilwell devono rinunciare alla progettata difesa di Pyinmana. I nipponici insistono nella pressione sulla 55à divisione cinese nella zona di Bawlake-Mawchi.
18 aprile
La struttura dei comandi nell’area del Pacifico meridionale viene modificata. Da MacArthur, comandante supremo, dipendono il comandante in capo delle forze australiane gen. sir T. Blamey, che dirigerà tutte le operazioni terrestri, il generale americano Brett a capo delle forze aeree, e l’amm. Leary, già capo delle forze dell’ANZAC, che comanderà le forze navali alleate.
Francia.Sostenuto dai tedeschi, Pierre Laval diventa capo del governo di Vichy in sostituzione di Darlan.
Giappone.Primo attacco aereo americano sul Giappone.16 B-25 del XVII gruppo da bombardamento dell’8à Forza aerea USA, al comando del ten. col. J.H. Doolittle, decollano dalla portaerei Hornet a una distanza di circa 1200 km da Tokyo. La Hornet e la sua scorta, formata dagli incrociatori Vincennes e Nashville e dai relativi cacciatorpediniere, sono partite il 14 da un punto di riunione a nord dell’Isola di Midway.
In vicinanza del Giappone, l’appoggio caccia è assicurato da un’altra portaerei, l’Enterprise. Con grande audacia, i B-25 giungono alle 12,15 sugli obiettivi; sganciano bombe su Tokyo, Kobe, Yokohama, Nagoya e Yokosuka. Poi volano verso la Cina, ma a causa delle cattive condizioni atmosferiche compiono atterraggi rovinosi o sono abbandonati dagli equipaggi che si lanciano col paracadute. Un aereo atterra presso Vladivostok e il suo equipaggio è internato dai sovietici; due finiscono in territorio occupato dai nipponici: gli aviatori sono fatti prigionieri e alcuni di loro saranno fucilati il 15 ottobre 1942. Le portaerei e le altre unità americane si ritirano senza danni. Gli effetti materiali dell’incursione sono irrilevanti, profondi invece quelli psicologici.
Birmania.Arretramenti dei cino-britannici nella valle del Sittang. La 55à divisione cinese è annientata dai nipponici a sud di Loikaw, cosi che è aperta al nemico la strada per Lashio.La 22à divisione cinese si ritira a nord di Pyinmana.
19 aprile
Filippine.I giapponesi annunciano la conquista di tutta l’isola di Cebu.
Birmania.Si accresce la minaccia alla “Strada della Birmania”, attraverso la quale passano i rifornimenti alleati per la Cina, col convergere di colonne nipponiche poco a sud di Loikaw.
20 aprile
Filippine.I nipponici estendono la loro conquista dell’Isola di Panay e sono virtualmente padroni delle Filippine centrali, in quanto le piccole guarnigioni di Negros, Samar, Leyte e Bohol non sono in alcun modo in grado di ostacolarli.
Birmania.La 38à divisione cinese si ritira da Yenangyaung verso Gwegyo,a nord, proteggendo i reparti della 1à divisione birmana che si sottraggono alla morsa nemica. Parte della 5à armata cinese, nella valle del Sittang, arretra da Pyinmana verso nord, mentre i giapponesi si mantengono molto attivi nella zona di Loikaw-Loilem.
Mediterraneo.Dalla portaerei statunitense Wasp decollano, con destinazione Malta, 46 aerei da caccia del tipo Spitfire: è una notevole boccata d’ossigeno per i difensori dell’isola che ripongono in quell’invio tutte le loro speranze.
20-22 aprile
Malta.Gli aerei dell’Asse martellano incessantemente l’isola e distruggono o danneggiano al suolo quasi tutti gli Spitfire appena inviati di rinforzo. Sembra davvero che per Malta non ci sia più niente da fare; basta che lo vogliano, le truppe italo-tedesche possono sbarcare sull’isola in ogni momento. Esiste tra l’altro un piano per la conquista di Malta, il cosiddetto piano “Operazione C. 3”, c’è un ammiraglio italiano, Vittorio Tur, che è già incaricato della sua esecuzione, e un generale tedesco, Kurt Student, pronto a intervenire con i suoi paracadutisti (Student è stato il protagonista della conquista di Creta); il comando italiano preme affinché l’isola venga occupata, ma Hitler rifiuta di dare il via all’operazione.
21 aprile
Birmania.I nipponici raggiungono la 6à armata cinese a Hopong. Elementi della 49à divisione cinese si spostano rapidamente verso ovest e impegnano il nemico nella zona Mong Pawn-Loilem (presso Taunggyi).
Sicilia.Riprendono le incursioni aeree inglesi sull’isola: gli obiettivi odierni sono Catania e Comiso.
22 aprile
Birmania.Il gen. Stilwell sposta la 200à divisione cinese da Meiktila a Taunggyi per contrastare le mosse nemiche nel settore di Loikaw-Loilem.Anche la 28à divisione cinese dovrebbe spostarsi nella zona di Loilem, ma l’ordine non viene eseguito.
La 96à divisione cinese continua le azioni di retroguardia nella valle del Sittang, mentre la 17à divisione indiana,la VII brigata corazzata e la 22à divisione cinese prendono posizione intorno a Meiktila e Thazi.
Sicilia.Nuova incursione aerea inglese su Ragusa e Comiso: i bollettini italiani comunicano che non c'è stata “nessuna vittima tra la popolazione”; si lamentano solo leggeri danni.
23 aprile
Birmania.La 200à divisione cinese impegna il nemico a ovest di Taunggyi, mentre i nipponici espugnano Loilem.La 6à armata cinese batte in ritirata verso la Cina.
Malta.Dopo la falcidie di aerei compiuta dai bombardieri tedeschi, continua senza sosta il bombardamento dell’isola da parte dell’aviazione dell’Asse.
Sicilia.Nuova, duplice incursione aerea inglese su Comiso e Vittoria (Ragusa).
24 aprile
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25 aprile
Birmania.Il gen. Alexander ordina che si dia inizio al ripiegamento dalla linea di Meiktila-Kyaukpadaung alla riva nord dell’Irrawaddy. Nel settore di Meiktila la 22à divisione cinese è accerchiata dai nipponici.
La 5à armata cinese respinge i giapponesi da Taunggyi ma non riesce a bloccare la loro avanzata verso Lashio, posizione di grande importanza strategica.
Africa settentrionale.Il miglioramento delle condizioni atmosferiche consente la ripresa degli attacchi aerei su tutto il fronte.Formazioni italiane e tedesche attaccano il porto di Tobruk mentre aerei inglesi compiono un’incursione notturna su Bengasi.
26 aprile
Birmania.Ormai quasi convinto che la Birmania è perduta, il gen. Alexander decide di concentrare le forze a sua disposizione nella difesa dell’India.
Filippine.Un contingente nipponico forte di oltre 4800 uomini salpa da Cebu alla volta di Mindanao per rinforzare le truppe già da tempo sbarcate nell’isola e impegnate contro alcuni battaglioni filippini.
Hitler dichiara che l’inverno russo e stato molto duro, con temperature assai rigide che sono scese a -53 C°, ma che con l’imminente primavera si profilano nuovi grandi vittorie per le armi tedesche.
Malta.L’aviazione tedesca colpisce e distrugge varie postazioni contraeree inglesi in diversi punti dell’isola.
Sicilia.Bombardamento notturno di Catania da parte di una formazione aerea inglese.
27 aprile
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28 aprile
Filippine.A Mindanao, i nipponici impegnano con grande energia i difensori, per impedire che possano concentrarsi e respingere la nuova forza d’invasione.
Birmania.La 28à divisione cinese, che si trova a Mandalay, è inviata d’urgenza a Lashio ormai minacciata di occupazione.I nipponici occupano infatti Kehsi Mansam.
29 aprile
Hitler e Mussolini si incontrano a Salisburgo. I due alleati fanno il punto della situazione che, se non catastrofica, non è certo rosea. Il fronte orientale preoccupa Hitler che appare decisamente cambiato, pensieroso e preoccupato: non ha perduto però, come sottolinea il ministro degli Esteri italiano Ciano, la sua “verbosità” che si manifesta in un’ occasione in un monologo (cronometrato)di 1 ora e 40 minuti!.
Filippine.A Mindanao, i rinforzi nipponici provenienti da Cebu sbarcano sulla costa occidentale, a Cotabato e Parang, conquistando le due località. Un reggimento e due battaglioni di soldati filippini non sono in grado di impedire il congiungimento delle truppe delle due teste di sbarco. I nipponici sbarcati in precedenza a Davao avanzano verso nord-ovest, in direzione di Bugo.
L’appoggio aereo di cui godono i nipponici è molto efficace.
Si fanno più intensi, a Luzon, i bombardamenti terrestri e aerei contro l’isola fortificata di Corregidor.
Nuova Guinea.I giapponesi, che contemplano l’invasione del continente australiano, predispongono le forze per l’invasione del capoluogo della Nuova Guinea, Port Moresby.
In codice,l' invasione è denominata “operazione Mo”.
Birmania.I giapponesi superano di slancio Lashio, punto terminale della “Strada della Birmania” per l’invio di rifornimenti in Cina. La Cina è dunque definitivamente isolata e d’ora in poi potrà ricevere aiuti solo per via aerea.La 200à divisione cinese, dopo aver raggiunto Loilem, inverte la marcia e si avvia verso la frontiera cinese. Il gen. Alexander decide di predisporre una nuova linea difensiva tra Kalewa-Katha-Bhamo e Hsenwi, sulla quale le forze disponibili debbono arretrare a partire dal 2 maggio.
Medio Oriente.Il gen. Auchinleck emana disposizioni circa i compiti che la 9à e 10à armata britanniche dovranno svolgere in caso di attacco tedesco attraverso l’Anatolia. Si teme la possibilità di una “grande tenaglia” tedesca dalla Russia al Mediterraneo.
30 aprile
Filippine.Proseguono le operazioni a Mindanao. Truppe del contingente sbarcato a Parang si spostano nottetempo via mare e sbarcano a sud di Malabang attaccando all’alba il 61° regg. fanteria filippino e costringendolo a ripiegare di 7 chilometri.
I nipponici sbarcati a Cotabato avanzano lungo il fiume Mindanao e raggiungono Piket.
Birmania.I nipponici completano la conquista della Birmania centrale. Le forze britanniche si ritirano oltre l’Irrawaddy attraverso il ponte di Ava, che viene fatto saltare. La 22à divisione cinese, dopo aver protetto la ritirata britannica, si ritira da Mandalay.
La sera stessa i nipponici attraversano l’Irrawaddy. Gli Alleati già temono per la linea difensiva che si va predisponendo su ordine di Alexander, e si prospettano l’eventualità di ritirare tutte le forze della 5à armata cinese a Imphal in India.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Maggio 1942
1° maggio
Filippine.Proseguono i combattimenti a Mindanao e l’offensiva aerea e di artiglieria contro Corregidor.
Birmania.I nipponici occupano Monywa e Mandalay.
2 maggio
Filippine.In qualche punto dell’Isola di Mindanao lo slancio offensivo dei nipponici è ben contenuto dalle truppe filippine. I nipponici sbarcati a Cotabato avanzano verso est in direzione di Kabacan, che viene rinforzata con tutte le unità disponibili.
Allargo dell’isola viene avvistato un nuovo convoglio che presumibilmente trasporta altre forze d’invasione.
Isole Salomone.Nella parte meridionale dell’arcipelago, di fronte a Guadalcanal, un convoglio nipponico si appresta a sbarcare truppe nell’isoletta di Tulagi.
La piccola guarnigione formata da un reparto dell’aviazione australiana distrugge subito le installazioni e si imbarca per le Nuove Ebridi. Grazie al possesso del codice della marina nipponica, gli americani sanno del nuovo sbarco. Il comandante della squadra navale che pattuglia il Mar dei Coralli, contramm. Frank J. Fletcher, fa immediatamente rotta su Tulagi con le portaerei Yorktown e Lexington e le loro forze di appoggio. Da parte nipponica, il convoglio d’invasione è scortato dalle portaerei Shokaku e Zuikaku, al comando dell’amm. Takagi, con le loro unità d’appoggio, tra cui almeno un’altra portaerei e 4 incrociatori pesanti.
Birmania.Tre brigate del I corpo birmano attaccano Monywa, appena occupata dai nipponici, ma sono respinte. Si ritirano in ordine sparso, mentre il resto dell’esercito birmano ripiega su Shwegyin. I nipponici sono ormai a Mandalay.
Atlantico settentrionale.L’incrociatore inglese Edinburgh è affondato da un U-Boot mentre scorta un convoglio di ritorno dall’URSS.
Mediterraneo.Aerei inglesi hanno compiuto incursioni notturne sulle isole di Rodi e di Lero e, in Grecia, nella zona del Pireo e nei dintorni di Atene.
3 maggio
Isole Salomone.Un piccolo contingente nipponico sbarca, come previsto, a Tulagi, che viene subito trasformata in una base per idrovolanti con i quali appoggiare le operazioni di sbarco a Port Moresby in Nuova Guinea, porta dell’Australia.
Fletcher con la Yorktown e le unità di scorta giunge nella zona, ma le unità nipponiche si sono già allontanate e gli americani riescono solo ad affondare qualche trasporto nemico.
Filippine.Alle ore 1, reparti anfibi nipponici provenienti dall’Isola di Panay sbarcano nella Baia di Macajalar a Mindanao e subito si mettono in marcia verso sud, invano contrastati dalle truppe filippine. Altri giapponesi arrivano a Kabacan, ma non vi trovano più difensori: il comando ha già dato l’ordine di ritirata verso le colline dell’interno.
Le azioni aeree e di artiglieria contro Corregidor, in preparazione dell’invasione, proseguono senza sosta.
4 maggio
Filippine.A Mindanao, i filippini completano la ritirata su una nuova linea di difesa nei settori di Dalirig e di Puntian. Un terzo raggruppamento difende la valle del fiume Cagayan. Da parte nipponica, è attiva solo l’aviazione.
Luzon.Il bombardamento di Corregidor raggiunge l’apice dell’intensità: ben 16.000 proiettili tempestano l’isola.
Nuova Britannia.Un convoglio d’invasione nipponico lascia Rabaul diretto a Port Moresby in Nuova Guinea.
Birmania.I britannici evacuano Akyab nel Golfo del Bengala. I giapponesi occupano Bhamo e sconfiggono la 29à divisione cinese a Wanting Chiang Kai-shek ordina che la 5à armata cinese si concentri nella zona di Myitkyina.
Isole Salomone.La Yorktown raggiunge il resto della squadra navale del Mar dei Coralli.
Malta.Aerei italiani e tedeschi bombardano gli aeroporti di Micabba, Gudia, Hal Far e i depositi di Floriana.
Africa settentrionale.Nuovo bombardamento aereo di Alessandria d’Egitto da parte di aerei dell’Asse.
5 maggio
Mar dei Coralli.Lexington e Yorktown con le unità di scorta seguitano la caccia alla squadra nipponica.
Filippine.Dopo una micidiale preparazione aerea e di artiglieria, i giapponesi sbarcano nell’Isola di Corregidor presso Punta Nord. A Mindanao, i filippini organizzano una nuova linea di difesa.
Giappone.Il Quartier Generale Imperiale impartisce alla Flotta combinata l’ordine di predisporre l’invasione dell’isola di Midway e delle Aleutine.
Birmania.Il gen. Stilwell, che sta ritirandosi con i cinesi su Myitkyina, apprende a Indaw che la ferrovia è interrotta e che il nemico ha occupato Bhamo, per cui decide di ripiegare non più verso la Cina, ma verso l’India.
6 maggio
Mar dei Coralli.Prosegue la battaglia fra le squadre americana e nipponica.
Filippine.Dopo un’intera giornata di negoziati, il gen. Wainwright firma l’atto di resa incondizionata di tutte le forze americane e filippine ai nipponici del gen. Masaharu Homma. A Corregidor, i nipponici conquistano il Malinta Tunnel e sbarcano nuove forze. A Mindanao, i nipponici riprendono l’offensiva, conquistando Tankulan e avvicinandosi a Dalirig, che viene a trovarsi sotto il fuoco delle artiglierie.
Birmania.La 200à divisione cinese e parte della 55à, che si trovano ancora a Taunggyi, ricevono l’ordine di ritirarsi a Myitkyina. Riusciranno a rientrare in Cina.
Madagascar.Una squadra navale inglese agli ordini del contramm. Syfret e formata dalla corazzata RamilIies, dalle portaerei Indomitable e Illustrious, dall’incrociatore leggero Hermione, dall’incrociatore olandese Van Heemskerk e da 4 caccia torpediniere sbarca un contingente britannico nella rada di Courier, nella parte nord-orientale dell’isola, occupando i porti di Diego Suarez e Antsirene.I presidi locali, fedeli al governo di Vichy, offrono una resistenza poco più che simbolica. Diego Suarez viene rapidamente trasformata in una grande base aeronavale che preoccuperà i comandi giapponesi.
7 maggio
Filippine.Da Manila, il gen. Wainwright annuncia alla radio l’avvenuta resa, implicitamente invitando i reparti filippini e americani che ancora resistono in varie isole a deporre le armi. A Corregidor, i nipponici hanno fatto 15.000 prigionieri. A Mindanao, essi sospendono i combattimenti pur proseguendo le azioni aeree e di artiglieria.
8 maggio
Mar dei Coralli.Si conclude la battaglia aeronavale fra americani e giapponesi. L’esito è in sostanza favorevole ai primi, perché i giapponesi sono costretti a rimandare l’invasione in forze di Port Moresby.
Filippine.Il gen. Wainwright invia messaggi ai vari comandanti militari invitandoli alla resa. A Mindanao i nipponici riprendono l’offensiva annientando un reggimento di fanteria e avanzando su Dalirig.
Birmania.I nipponici occupano Myitkyina.
Fronte sovietico.I tedeschi iniziano una serie di attacchi per saggiare la consistenza delle forze nemiche in vista della grande offensiva estiva che avrà come obiettivo i campi petroliferi del Caucaso.L’11à armata dello Heeresgruppe Sud avanza in Crimea puntando verso Kerc.
9 maggio
Filippine.A Mindanao, i nipponici conquistano Dalirig e volgono in rotta i difensori. La conquista dell’isola è virtualmente compiuta.
Nuova Guinea.Il Comando Supremo nipponico ordina la sospensione dell’invasione di Port Moresby.
Malta.Lanciati dalle portaerei Wasp (statunitense) e Eagle (britannica) 60 Spitfire raggiungono l’isola. Ammaestrati dalla precedente esperienza del 20 aprile, quando un improvviso attacco nemico aveva danneggiato o distrutto al suolo numerosi velivoli appena atterrati, questa volta il personale di terra li rifornisce rapidamente di carburante consentendo il decollo dopo soli 35 minuti dall’atterraggio. Il successo dell’operazione riaccende la speranza negli “assediati” di Malta.
Isole Tonga.Gli americani sbarcano a Tongatabu.
Isole Galapagos.Sono occupate da reparti americani con il consenso del governo dell’Ecuador, cui appartengono.
10 maggio
Filippine.Il gen. Sharp, che comanda le forze filippino-amenicane delle isole centrali e di Mindanao, ordina alle sue truppe di arrendersi. Piccoli reparti seguiteranno a resistere sia nelle Filippine meridionali sia a Luzon, ma deporranno le armi nel giro di un mese.
Birmania.I nipponici attaccano nel settore di Shwegyin.
Mediterraneo.Il gen. Albert Kesselring, in Sicilia quale comandante del fronte sud (Mediterraneo), comunica a Berlino che “Malta è stata completamente neutralizzata”.
11-17 maggio
Malta.Violente incursioni aeree italo-tedesche martellano quotidianamente le basi aeronavali dell’isola mentre la caccia dell’Asse ingaggia con quella inglese furibondi duelli aerei. Considerevoli le perdite da ambo le parti.
11 maggio
Cina.I giapponesi lanciano un’offensiva locale nella provincia del Chekiang.
12 maggio
Birmania.I nipponici attraversano il fiume Salween puntando su Kengtung.
Fronte sovietico.Mentre lo Heeresgrappe Sud prosegue l’offensiva contro Kerc, i sovietici sferrano un attacco a tenaglia contro Charkov puntando verso nord dal saliente di Izum e in direzione sud-ovest, oltre l’alto Donec.
13 maggio
Isole Figi.Un contingente americano sostituisce i neozelandesi nel presidio di queste isole.
Fronte sovietico.I sovietici contrattaccano in Crimea, mentre conseguono qualche successo nell’offensiva contro Charkov.
14 maggio
Birmania.Le truppe britanniche che si ritirano dalla Birmania raggiungono Tamu, nell’Assam.
Una nuova divisioneamericana, la 32à, arriva in Australia.
15 maggio
Nuova Guinea.Mezza brigata australiana e gruppi di artiglieria contraerea partono per Port Moresby per potenziare le difese locali.
India.Il gen. Alexander sposta il suo quartier generale dalla Birmania alla zona di lmphal in India. Anche il generale americano Stilwell giunge in India.
Fronte sovietico.Dopo dura lotta, i tedeschi riconquistano la città e il porto di Kerc, in Crimea, catturando 170.000 uomini e 1400 cannoni, e distruggendo 300 carri armati.
Africa settentrionale.L’8à armata britannica ha quasi completato i preparativi per passare all’offensiva, ma le forze dell’Asse mostrano tutte le intenzioni di prevenirla.
16 maggio
India.Reparti di sussistenza e di sanità americani giungono a Karachi.
17 maggio
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud passa al contrattacco contro il saliente di Izum e a est di Charkov, bloccando l’offensiva sovietica. Si accendono scontri violentissimi.
18 maggio
Birmania.Chiang Kai-shek ordina che la 5à armata cinese (ormai praticamente ridotta alla 22à e 96à divisione cinesi) prenda posizione tra Myitkyina e Fort Hertz. I superstiti della 22à divisione raggiungeranno la zona di Ledo fra luglio e agosto.
Più tardi, i resti della 96à rientreranno in Cina da Fort Hertz.
Londra.Il generale di squadra aerea A.T. Harris, capo del Bomber Command della RAF, presenta un piano dettagliato per attacchi aerei sulla Germania, basato sul presupposto di riuscire a trasferire sul paese nemico 1000 bombardieri in una sola notte.
19 maggio
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20 maggio
Londra.Arriva nella capitale inglese il vicepresidente del comitato di difesa nazionale dell’URSS Molotov: la sua visita suggella l’alleanza anglo-russa che impegna tra l’altro l’Unione Sovietica a diventare un membro delle Nazioni Unite e a non interferire negli affari interni degli altri Stati.
Il piano di attacco aereo della RAF sulla Germania, elaborato dal gen. Harris, ottiene l’approvazione definitiva del Comando Supremo e del governo. In una lettera inviata ai comandi costiero e caccia e a quello per la cooperazione con l’esercito, Harris illustra il piano chiedendo la massima collaborazione possibile. La sua direttiva prevede la distruzione di uno dei principali centri industriali della Germania; Colonia (o Amburgo) deve essere rasa al suolo in una sola notte.
Oceano Pacifico.Al corrente, grazie alla conoscenza del codice giapponese, che il nemico sta per invadere Midway e le Aleutine, gli americani fanno affluire d’urgenza rinforzi nei due settori.
Birmania.I nipponici hanno virtualmente completato la conquista della Birmania. Le quattro divisioni che hanno realizzato l’impresa (18à, 33à 55à e 56à della 15à armata) danno il via a operazioni di rastrellamento e assumono posizioni difensive.
India.Le retroguardie del I corpo birmano riparano in India ove sono aggregate al IV corpo d’armata.
21 maggio
Hitler decide che l’invasione di Malta (denominata ora “operazione Ercole”), progettata dai comandi dell’Asse, venga rimandata a dopo la conquista dell’Egitto, cui gli italo-tedeschi si stanno apprestando.
22 maggio
Nuova Guinea.Vengono avviati rinforzi nella zona di Wau, a difesa della vallata del Bulolo. Sono stati arruolati anche volontari locali che si affiancano alle truppe alleate, principalmente australiane.
Il Messico dichiara la guerra a Germania, Giappone e Italia.
23 maggio
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud infligge duri colpi ai sovietici nella zona di Charkov, isolando parte delle forze nemiche del saliente di Izum, a ovest del Donec.
24 maggio
Malta.Proseguono durissimi i bombardamenti dell’aviazione italo-tedesca sull’isola, che è completamente neutralizzata come base aeronavale.
25 maggio
India.Provenendo dalla Birmania, giungono in India i superstiti della 38à divisione cinese.
26 maggio
Londra.Viene diramato l’ordine di operazione dei “1000 bombardieri”. Molotov firma un trattato ventennale di assistenza fra URSS e Gran Bretagna. Quindi parte per Washington.
Africa settentrionale.Rommel riprende le operazioni interrotte il 7 febbraio quando si era attestato in prossimità di Gazala, sulla linea Derna-Bir Acheim. Il generale tedesco dispone di 3 divisioni germaniche (la 15à e la 21à corazzata e la 90à leggera), e di 2 italiane (la Ariete e la Trieste), disposte sull’ala destra del suo schieramento; sull’ala sinistra, cioè nel settore di Gazala, c’è il gruppo del generale Ludwig Cruwell, amico personale di Rommel, che dispone del X e del XXI corpo d’armata italiani (divisioni Sabratha, Trento, Brescia e Pavia) e della 15à brigata di fanteria leggera tedesca. Dal canto suo il gen. Neil Ritchie, comandante l’8à armata inglese, ha schierato di fronte a Cruwell il grosso delle sue truppe (a nord il XIII corpo, con in prima linea la 1à divisione sudafricana e la 50à divisione inglese affiancate dalla 2à divisione sudafricana,dalla 5à indiana, dalla IX brigata indiana e dalla I brigata carri), convinto com’è che Rommel attaccherà nel settore litoraneo per poter puntare direttamente su Tobruk. In prima linea a sud, sull’ala sinistra dello schieramento inglese (quello cioè direttamente interessato ai movimenti dei carri di Rommel), ci sono 2 divisioni corazzate (la 1à e la 7à), affiancate da: CCI brigata Guardie, III gruppo di brig. indiano motorizzato, XXIX brigata della 5à div. indiana. Bir Acheim è tenuta dalla I brigata dei Francesi Combattenti, 5500 uomini al comando del gen. Koenig, che resisteranno eroicamente fino all’11 giugno.
Quando, nel primo pomeriggio del 26 maggio, Cruwell attacca nel settore di Gazala, il gen. Ritchie è fiero di se stesso perché pensa di aver previsto esattamente le mosse dell’avversario e il punto in cui il nemico avrebbe cercato di sfondare le linee inglesi. In realtà l’azione di Cruwell è un diversivo: il vero attacco, quello decisivo, avviene a sud, ed è condotto dalle truppe corazzate comandate da Rommel.
Ore 21: le divisioni corazzate di Rommel avanzano in direzione sud-est, attraverso il deserto.
27 maggio
Africa settentrionale.Ore 6: i carri armati di Rommel si trovano a sud di Bir Acheim e con essi la divisione Ariete; l’altra divisione italiana, la Trieste, invece di dirigere verso sud-est, in direzione di Bir Acheim appunto, sta puntando per errore verso est-nord-est, dove è appostata la CL brigata inglese. L’aggiramento del fronte meridionale inglese è riuscito in pieno: l’operazione è intesa a lanciare verso Tobruk la 90à divisione leggera tedesca per disorientare le retrovie nemiche, mentre la divisione italiana Ariete “si occuperà” di Bir Acheim; dal canto loro le due divisioni corazzate dell’Afrikakorps (la 15à e la 21à) puntano in direzione nord per accerchiare il grosso dell’esercito inglese.
Ore 6,30: Rommel lancia la 21à divisione corazzata tedesca e la divisione italiana Ariete verso le postazioni della III brigata indiana (appostata a sud di Bir Acheim) i cui soldati vengono sorpresi mentre fanno colazione.
La “volpe del deserto” non si smentisce: è sempre prodiga di sorprese spiacevoli per i britannici.
Intanto la 90à divisione leggera tedesca avanza verso Tobruk forzando la posizione di Retma tenuta dalla VII brigata motorizzata inglese che riesce a disimpegnarsi e a rifugiarsi a Bir el-Gobi.
Mentre l’attacco della divisione Ariete contro Bir Acheim viene respinto dalla I brigata dei Francesi Combattenti, le due Panzerdivisionen (la 15à e la 21à) sono attaccate sui fianchi dalla Il brigata corazzata inglese (da destra) e dalla I brigata carri (da sinistra). La situazione per Rommel si fa estremamente delicata: egli ha perso un terzo dei suoi carri, mentre scarseggia la benzina, cosi che si trova praticamente bloccato e isolato in un territorio controllato dagli inglesi.
Per di più la 90à divisione leggera tedesca si trova pericolosamente esposta non avendo la copertura dell’Afrikakorps.
Sul fianco sinistro dello schieramento tedesco, vale a dire nel settore di Gazala, le truppe dell’Asse hanno raggiunto la scarpata costiera e controllano la via Balbia, l’unica linea di ritirata che possa essere utilizzata dal nemico.
Sicilia.In ondate successive aerei britannici bombardano Messina, Catania e Siracusa.
Londra.Formazioni temporalesche e nubi basse costringono il gen. inglese Harris a rimandare l’operazione dei “1000 bombardieri” contro una delle città più industrializzate della Germania.
Oceano Pacifico.La squadra navale di portaerei al comando del viceammiraglio Chuichi Nagumo lascia il Giappone con le portaerei e 21 altre unità, seguita a 600 miglia di distanza dal grosso della flotta imperiale sotto il comando dell’amm. Yamamoto, diretta a Midway. Gli altri gruppi sono comandati dai viceammiragli Tanaka, Kurita e Kondo.
Anche da Saipan e da Guam partono trasporti nipponici scortati da incrociatori e cacciatorpediniere,diretti a Midway. Le forze americane che attenderanno il nemico nella zona di Midway sono sotto la guida dei contrammiragli R.A. Spruance e F. J. Fletcher; le compongono 3 portaerei (Yorktown, Enterprise, Hornet), 26 fra incrociatori e cacciatorpediniere, petroliere e navi minori, e 19 sommergibili.
Cecoslovacchia.Patrioti cechi paracadutati nel paese da un aereo britannico attentano, a Praga, alla vita del Reichsproteklor Reinhard T.E. Heydrich. Il “protettore” della Boemia-Moravia, duro proconsole di Hitler, morirà il 4 giugno in seguito alle ferite riportate. I tedeschi reagiscono con l’esecuzione di molti patrioti imprigionati e con la strage di tutti gli abitanti maschi del villaggio di Lidice, presso Praga.
28 maggio
Pacifico.Il grosso della flotta nipponica, al comando dell’amm. lsoroku Yamamoto, lascia le basi seguendo l’avanguardia comandata da Nagumo. La squadra del contramm. Spruance lascia Peanl Harbor, diretta anch’essa a Midway.
Truppe americane provenienti da Efate sbarcano nell’isola di Espiritu Santo (Nuove Ebridi) dove sarà costruito un aeroporto atto ai bombardieni per appoggiare l’invasione delle Salomone.
Birmania.I nipponici occupano Kengtung, uno dei pochi centri del paese che non avevano ancora raggiunto.
Cina.Sotto la pressione dei nipponici, i cinesi si ritirano da Kinhwa, nella provincia del Chekiang.
Africa settentrionale.L'8à armata britannica frustra gli sforzi degli italo-tedeschi per raggiungere la costa alle spalle delle posizioni di Gazala.
Fronte sovietico.La battaglia di Chankov finisce con una brillante vittoria tedesca: 240.100 prigionieri, 1250 carri e 2000 cannoni sovietici distrutti o catturati.
Nuovo rinvio dell’operazione “1000 bombardieri” sulla Germania, a causa del maltempo.
29 maggio
Africa settentrionale.Aperto un varco nei campi minati che difendono le linee dell’8à armata britannica nel settore centrale, gli italo-tedeschi avanzano coi carri armati nonostante la violenta reazione dei britannici. Il grosso dei Panzer di Rommel, momentaneamente sulla difensiva finché non sia aperta una strada per i rifornimenti, arretra verso sud sotto la spinta dei carri del XXX corpo.L’Afrikakorps difetta di carburante.
30 maggio
Oceano Pacifico.La squadra del contramm. Fletcher lascia Pearl Harbor alla volta di Midway, dove si prepara una trappola per la flotta nipponica. Un’altra squadra navale nipponica, con 2 portaerei, 2 incrociatori, 3 cacciatorpediniere e 2 trasporti, salpa dal Giappone per le Aleutine con il compito di sbarcarvi piccoli contingenti di truppe e soprattutto di effettuare un attacco diversivo che attiri nelle acque artiche la flotta americana distogliendola da Midway.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse, per consolidare le teste di ponte conquistate oltre i campi minati inglesi, attaccano senza successo le posizioni britanniche. Intensissima l’attività della RAF. Il gen. Ritchie decide un contrattacco per la sera del 31, ma in seguito alle richieste dei comandanti sul campo acconsente a un rinvio dell’operazione di 24 ore. La I brigata corazzata, appena giunta in Libia, viene suddivisa fra le altre unità per colmare i vuoti.
Il gen. tedesco Ludwig Crùwell, che comanda la fanteria italiana nel settore di Gazala, viene fatto prigioniero.
Rommel abbandona l’idea di avanzare verso nord e si pone sulla difensiva spostando tutti i suoi mezzi corazzati nel cosiddetto “Calderone”, una zona a sud di Sidi Muftah e a ovest di Bir el-Harmat, girando in questo modo le spalle ai campi minati inglesi: egli si attende da un momento all’altro l’attacco dell’8à armata inglese, che però, incredibilmente, non avviene.
Londra.Primi segni di un miglioramento delle condizioni atmosferiche sulla Germania: nel frattempo il piano “1000 bombardieri” è una realtà. Gli aerei sono pronti a decollare: la loro destinazione sarà Colonia.
Ore 22,30: viene dato il via all’operazione. I primi a decollare sono gli Stirlings del XV gruppo, di base a Wyton, nello Huntingdonshire, seguiti via via da tutti gli altri.
Appena dopo mezzanotte si inizia il bombardamento di Colonia: sono ore terrificanti per gli abitanti della città, centinaia dei quali rimangono bloccati nelle cantine. Furiosi incendi devastano il centro cittadino, una nuvola di fumo acre e denso avvolge Colonia, su cui cadono oltre 2000 t di bombe. I danni sono ingentissimi: 13.000 abitazioni distrutte, 6000 gravemente danneggiate, più di 45.000 senzatetto, 469 morti, più di 4500 i feriti. Gli inglesi perdono 39 bombardieri, la maggior parte abbattuti dai caccia notturni tedeschi.
Nel suo diario il delfino di Hitler, Hermann Gòring, cosi commenta il bombardamento di Colonia: “Certamente gli effetti della guerra aerea sono terribili se si considerano casi singoli. Ma bisogna accettarli...”.
31 maggio
Africa settentrionale.Il gen. Neil Ritchie, che comanda l'8à armata inglese, è convinto che la manovra di Rommel si sia ormai arenata. “Ormai l’ho in pugno” scrive al gen. Auchinleck, comandante in capo delle forze armate britanniche nel Medio Oriente. “Lo schiaccerò nel suo calderone.” Ma Rommel è tutt’altro che domato e si getta infatti sulla CL brigata inglese della 50à divisione, attestata tra la pista Capuzzo e la pista EI Abd, a sud-ovest di Sidi Muftah. Nel pomeriggio, il XIII corpo britannico dà l’avvio a uno sterile tentativo di contrattacco, prontamente rintuzzato.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Giugno 1942
1° giugno
Africa settentrionale.La CL brigata inglese è distrutta dalle forze corazzate di Rommel: vengono catturati 3000 prigionieri e 123 cannoni.
L’Afrikakorps riesce cosi ad aprire un varco alle colonne dei rifornimenti. Per l’occasione il gen. Ritchie scrive:"Mi dispiace di aver perduto la CL brigata, ma la nostra situazione va migliorando di giorno in giorno..."
Malta.Aerei italiani e tedeschi bombardano le installazioni di Hal Far.
Australia.Un sommergibile tascabile giapponese penetra nel porto di Sydney e affonda un mercantile australiano.
1-2 giugno
Africa settentrionale.Un primo timido tentativo delle forze inglesi dell’8à armata di penetrare nel “Calderone” fallisce per la pronta reazione dei carri di Rommel.
2 giugno
Africa settentrionale.Rommel invia a Bir Acheim, difesa dalla I brigata dei Francesi Combattenti, la divisione Trieste e la 90à divisione leggera tedesca, confluita qualche giorno prima nel “Calderone”. Le due unità rilevano la divisione italiana Ariete impegnata invano contro la brigata francese dal 26 maggio.
Oceano Pacifico.Le Task Forces dei contrammiragli Fletcher e Spruance si congiungono a circa 350 miglia da Midway, a nord-est dell’isola.
Fletcher assume il comando delle operazioni e sposta le due squadre a circa 200 miglia a nord di Midway.
Nelle Aleutine, ricognitori americani avvistano 2 portaerei nipponiche a 400 miglia da Kiska.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale,11à armata dello Heeresgruppe Sud inizia una violentissima preparazione di artiglieria, che durerà cinque giorni, in vista dell’assalto tedesco-romeno alla piazzaforte di Sebastopoli, in Crimea.
3 giugno
Oceano Pacifico.Aerei americani decollati da Midway avvistano e attaccallo, a circa 600 miglia a ovest dell’isola, le navi trasporto della Flotta combinata dell’amm. Yamamoto.
L’attacco non porta a risultati tangibili.
Africa orientale.Una mezza brigata britannica si imbarca per il Madagascar per dare il cambio alle truppe che presidiano l’isola.
Malta.Si susseguono senza sosta le incursioni di velivoli dell’Asse sulle postazioni dell’isola e contro l’aeroporto di Micabba in particolare.
Sardegna.Incursione aerea inglese su Cagliari e sull’Isola di Sant’Antioco.
4 giugno
Oceano Pacifico.Ha inizio la decisiva battaglia di Midway, che durerà fino al 7 e vedrà la sconfitta dei nipponici, i quali perderanno 4 portaerei.
Isole Aleutine.Aerei nipponici decollati da portaerei attaccano Dutch Harbor nell’Isola di Unalaska, danneggiando una nave americana e colpendo serbatoi di carburante. Ricognitori e bombardieri americani cercano la flotta nipponica per tutto il giorno, ma non riescono a localizzarla.
Africa settentrionale.L’8à armata passa al contrattacco al cader della notte, per ridurre il saliente nel quale sono penetrate, nel settore centrale della linea, le forze dell’Asse. Nella notte sul 5, la 15à divisione corazzata tedesca si attesta a Bir el-Harmat e respinge gli attacchi dei britannici.
Cecoslovacchia.In seguito alle ferite riportate nell’attentato del 27 maggio, muore il Reichsprotektor della Boemia e Moravia Heydrich:i tedeschi reagiscono procedendo a numerose esecuzioni di patrioti imprigionati e trucidando tutti gli abitanti maschi di Lidice; le donne e i bambini vengono internati.
5 giugno
Gli Stati Uniti d’America dichiarano guerra a Bulgaria, Romania e Ungheria.
Africa settentrionale.Il contrattacco britannico (denominato, in codice, “Aberdeen”) fallisce. Il saliente italo-tedesco non viene ridotto e gli inglesi perdono 2 brigate di fanteria e 4 reggimenti di artiglieria.E' mancato il coordinamento tra i reparti, ed è stato micidiale il fuoco di sbarramento opposto dalle forze corazzate tedesche.
Nel pomeriggio Rommel sferra un contrattacco lanciando i carri di riserva verso est. Al calar del sole tutte le unità inglesi che hanno tentato di penetrare nel “Calderone” sono volte in fuga. L’8à armata ha perduto 6000 uomini tra morti, feriti e dispersi. Dal canto suo Rommel annuncia di aver fatto 4000 prigionieri e di aver catturato 150 carri armati nemici.
Italia.Nella notte aerei inglesi effettuano un’incursione su Napoli e dintorni causando danni e vittime.
6 giugno
Africa settentrionale.Rommel invia la 15à Panzerdivision a Bir Acheim a dar man forte alla divisione Trieste e alla 90à divisione leggera tedesca che non riescono ad aver ragione della resistenza francese guidata dal gen. Marie-Pierre Koenig. Gli italo-tedeschi si concentrano nella zona detta Knightsbridge, minacciando Tobruk.
Malta.I bombardieri dell’Asse martellano le attrezzature belliche dell’isola: nel corso di aspri combattimenti aerei si registrano gravi perdite da ambo le parti.
7 giugno
Fronte sovietico.Dopo 5 giorni di preparazione di artiglieria, tedeschi e romeni dello Heeresgruppe Sud lanciano l’offensiva finale contro la piazzaforte di Sebastopoli, in Crimea.
La spina di Sebastopoli va eliminata prima che si possa intraprendere la conquista del Caucaso. Azioni minori si svolgono anche nei settori centrale e settentrionale per rettificare localmente le linee.
Africa settentrionale.Continua la resistenza della i brigata francese a Bir Acheim.
Sardegna.Un’incursione notturna di aerei inglesi su Cagliari provoca gravi danni e numerose vittime.
Isole Aleutine.I nipponici invadono le isole occidentali, sbarcando 1800 uomini a Attu e Kiska.
Cina.Proseguendo l’offensiva nella provincia del Chekiang, i nipponici conquistano l’aeroporto di Chuhsien e attaccano la città.
8 giugno
Africa settentrionale.Sempre incerta la lotta nella zona di Knightsbridge e di Bir Acheim. I francesi difendono valorosamente quest’ultima posizione, ma sono costretti a cedere terreno e la loro situazione logistica diventa critica.
Pacifico sud-occidentale.A seguito del brillante esito della battaglia di Midway, MacArthur propone un’offensiva di portata limitata per riguadagnare le posizioni perdute nelle Isole Bismarck.
9 giugno
Stati Uniti e Gran Bretagna firmano un accordo per la messa in comune delle risorse agricole e industriali.
Filippine.I giapponesi hanno ormai completato la conquista dell’arcipelago, benché gruppi isolati di difensori non abbiano ancora deposto le armi. Gli americani hanno cosi' perduto una forza combattente di 140.000 uomini.
Africa settentrionale.Risultano vani i tentativi dei britannici per recare soccorso agli assediati di Bir Acheim, dove si seguita a combattere furiosa mente.
Italia.Aerei inglesi bombardano Taranto causando gravi distruzioni.
10 giugno
Africa settentrionale.Gruppi d’assalto dell’Afrikakorps penetrano nelle posizioni nemiche di Bir Acheim.
Durante la notte i francesi superstiti fuggono attraverso le linee tedesche, abbandonando dietro di sé i feriti, e riescono a ricongiungersi alle truppe alleate. Gli inglesi non lesinano gli elogi al generale francese la cui coraggiosa difesa ha costretto Rommel a ritardare di molti giorni l’assalto finale a Tobruk. Il vincitore però resta comunque lui, la vecchia “volpe del deserto”.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud compie lenti progressi contro le fortificazioni di Sebastopoli. La piazzaforte è difesa da 7 divisioni di fucilieri,1 di cavalleria appiedata, 2 brigate di fanteria, 3 brigate di fucilieri di marina, vari battaglioni corazzati e unità autonome, 10 reggimenti di artiglieria, 2 battaglioni di lanciabombe,1 reggimento controcarro, 45 gruppi di artiglieria da marina:in tutto 101.000 uomini, con 600 cannoni e 2000 mortai. Da parte tedesca, sotto il comando di von Manstein, operano 7 divisioni tedesche e 2 divisioni romene. Anch’esse sono servite da cospicue forze di artiglieria, tra cui mortai e obici di calibro eccezionale.
Cina.I cinesi, dopo quattro giorni di combattimenti, sono costretti a ritirarsi da Chuhsien.
11 giugno
A Londra e a Washington viene annunciata la stipulazione di un nuovo accordo di mutua assistenza con l’URSS. Questa potrà ripagare in natura i prestiti contratti in base alla legge “Affitti e prestiti”.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi prendono Bir Acheim e catturano circa 500 francesi.
Mediterraneo.Iniziano le operazioni “Harpoon” e “Vigorous”.
12 giugno
Romania.I pozzi petroliferi di Ploesti sono bombardati da aerei americani di base in Egitto. Di ritorno dall’incursione, parecchi B-24 sono costretti ad atterraggi d’emergenza in Turchia, dove gli equipaggi vengono internati.
Africa settentrionale.Proseguono i combattimenti tra carri armati nelle zone di El Adem e Knightsbridge.
Fronte sovietico.Dopo aver contenuto l’offensiva sovietica nella zona di Charkov, i tedeschi passano al contrattacco e nel giro di pochi giorni annientano 3 armate sovietiche.
13 giugno
Africa settentrionale.I carri armati italo-tedeschi infliggono una pesante sconfitta a quelli britannici, costringendo il nemico a ritirarsi dalla zona di EI Adem e Knightsbridge.
Di conseguenza, la linea dei rifornimenti del XIII corpo viene a trovarsi minacciata. I difensori di Knightsbridge ripiegano su Acroma.
14 giugno
Oceano Pacifico.Lo Stato Maggiore Imperiale nipponico decide l’invasione della Nuova Caledonia, delle Samoa e delle Figi.
Africa settentrionale.Il gen. Ritchie ordina la ritirata delle divisioni più avanzate del XIII corpo, la 1à sudafricana e la 50à britannica, venute a trovarsi in situazione precaria dopo la perdita di EI Adem e di molti carri armati. Le due divisioni, l’una passando per il litorale, l’altra all’interno, ripiegano sul confine egiziano. Gli italo-tedeschi attaccano in direzione di Acroma ma, nonostante la superiorità in fatto di mezzi corazzati, compiono progressi irrilevanti.
“Comunque” dice il gen. Auchinleck “Tobruk deve essere tenuta e non si deve consentire al nemico di investirla.” Probabilmente il comando supremo del Cairo non conosce la reale situazione dell’8à armata.
Il gen. Auchinleck informa Churchill che il comandante dell’8à armata, gen. Ritchic, prospetta la possibilità che gli inglesi debbano ritirarsi sulla “vecchia frontiera”, cioè al confine con l’Egitto. Churchill si allarma: che ne sarà di Tobruk? E telegrafa ad Auchinleck: “Presumo che in ogni caso non si pensi minimamente di evacuare Tobruk”. La risposta del comandante in capo delle forze inglesi nel Medio Oriente è rassicurante: “Il gen. Ritchie si prepara a lasciare a Tobruk le forze da lui ritenute sufficienti a difenderla, anche nel caso che la piazzaforte dovesse venire temporaneamente isolata... con scorte adeguate di munizioni, carburante, viveri e acqua".
Intanto nel settore di Gazala le forze dell’Asse, superata la località di Acroma e la via Balbia, raggiungono la costa ad ovest del perimetro di Tobruk.
15 giugno
Africa settentrionale.Rommel comunica che la battaglia contro l’8à armata inglese è vinta: manca solo la conquista di Tobruk.
La XXIX brigata della 5à divisione indiana respinge tre attacchi delle fanterie italo-tedesche appoggiate da carri armati e da aerei nella zona di El Adem. Il magg. gen. Klopper, comandante la 2a div. sudafricana, è posto a capo della piazzaforte di Tobruk con l’incarico di difenderla a oltranza.
Mediterraneo.Battaglia aeronavale di Pantelleria. Gli italiani perdono l’incrociatore Trento, gli inglesi 1 incrociatore, 3 cacciatorpediniere e 6 mercantili facenti parte di due convogli diretti a Malta.
16 giugno
Africa settentrionale.Gli inglesi guarniscono la piazzaforte di Tobruk con 4 brigate di fanteria e contingenti di artiglieria e di mezzi corazzati.Il resto dell’8à armata britannica prosegue le operazioni contro le forze dell’Asse che premono con energia. Il presidio di Acroma contiene gli attacchi dei carri armati di Rommel. Una colonna corazzata italo-tedesca punta su Sidi Rezegh e finge una diversione verso EI Adem, la cui guarnigione si ritira nottetempo.
Londra.Evidentemente rassicurato dai dispacci del gen. Auchinleck, il premier inglese Winston Churchill parte per Washington per un esame della situazione militare sui vari fronti con il presidente americano Roosevelt.
17 giugno
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi, convergendo sulla costa iall’interno, si assicurano il controllo della strada per Bardia, isolando Tobruk.
Fronte sovietico.In Crimea, i tedesco-romeni che attaccano Sebastopoli espugnano la fortezza “Siberia”, importante caposaldo della cinta difensiva.
18 giugno
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi occupano davanti a Tobruk la zona di Gambut, dove si trovano i campi d’atterraggio che dovrebbero servire per i rifornimenti alla piazzaforte. Rommel ha cosi completato la manovra di accerchiamento.
Fronte sovietico.A Sebastopoli, i tedeschi espugnano il forte "Maksim Gorkij" dopo 11 giorni di sanguinosi combattimenti.
Il gen. Spaatz assume il comando dell’VIII Forza aerea statunitense, di stanza in Inghilterra.
Si riunisce a Mosca il Soviet Supremo per ratificare l’alleanza anglo-sovietica.
19 giugno
Africa settentrionale.I britannici si ritirano oltre Bardia, sulla linea di confine tra Libia ed Egitto.
20 giugno
Africa settentrionale.Preceduto da un violento bombardamento aereo che inizia alle 5,30, l’attacco alla piazzaforte di Tobruk è affidato all’Afrikakorps e al XX corpo d’armata italiano. Alle ore 7 entrano in azione i carri armati, che penetrano per circa 2 km nel perimetro difensivo. Il XXI corpo d’armata italiano attacca invece in direzione sud-ovest.
I carri e le artiglierie della guarnigione britannica sono distrutti. Il gen. Klopper viene autorizzato a evacuare la piazzaforte, ma non è in grado di farlo perché gli italo-tedeschi riescono a isolarlo anche dal porto.
La 7à divisione corazzata del XXX corpo britannico tenta di aprire un varco alle truppe accerchiate, ma non riesce a intervenire tempestivamente. Alle ore 19, i carri della 21à Panzerdivision entrano a Tobruk.
Fronte sovietico.I tedeschi e romeni che si battono per la conquista di Sebastopoli occupano il forte “Lenin” e raggiungono la sponda settentrionale del porto.
21 giugno
Africa settentrionale.Ore 2: il comandante della piazza di Tobruk, gen. H.B. Klopper, promette al suo superiore, il gen. Ritchie, che resisterà “fino all’ultimo uomo e all’ultima cartuccia”.
Ore 6: il gen. Klopper chiede a Ritchie l’autorizzazione ad arrendersi.
Ore 8: Klopper invia una delegazione(con bandiera bianca) per chiedere a Rommel i termini della resa: in mano tedesca cadono con Klopper altri cinque generali e 30.000 uomini della 2à divisione sudafricana, della XXIX brigata indiana e di due battaglioni delle Guardie.
Il gen. Ritchie decide di ripiegare su Marsa Matruh, in Egitto, e ordina al XIII corpo di rallentare l’avanzata nemica mentre il XXX corpo provvederà a organizzare le difese di Marsa Matruh.
Verso sera Hitler in persona telegrafa a Rommel che gli invierà il bastone di maresciallo. “Sarebbe meglio se mi inviaste una divisione” risponde la “volpe del deserto”.
Con la conquista di Tobruk Rommel si impadronisce di 2000 t di benzina, 5000 t di vettovaglie, di abbondanti quantitativi di munizioni e quasi 2000 veicoli funzionanti, del porto e di un grande impianto per distillare l’acqua. La vittoria è costata a Rommel (dal 26 maggio) 3360 uomini dei quali ben 300 sono ufficiali (cioè il 70% del totale degli ufficiali dell’Afrikakorps);circa 3000 sono le perdite italiane.
Nell’occasione Mussolini scrive a Hitler sollecitando una decisione in rapporto alla progettata invasione di Malta: “E' mio avviso, e certamente anche il vostro, che bisogna consolidare, e, al più presto, ampliare i risultati raggiunti. Al centro del nostro quadro strategico sta il problema di Malta, a proposito del quale abbiamo preso a suo tempo le note decisioni.Ora, per mantenere i risultati conseguiti in Marmarica e provvedere alle future esigenze, occorre poter eseguire con sufficiente sicurezza i necessari trasporti. L’occupazione di Malta, oltre a risolvere il problema dei traffici nel Mediterraneo, ci restituirebbe la piena disponibilità delle forze aeree”. Con questo messaggio Mussolini sottopone all’alleato un problema che da lungo tempo il comando italiano sta studiando e preparando anche dal punto di vista operativo, cioè il progetto (operazione “C. 3”) che prevede lo sbarco a Malta. Ne sono stati promotori il capo di Stato Maggiore italiano gen. Ugo Cavallero e il feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring. I due alti ufficiali si sono resi conto dell’importanza che l’isola ricopre nell’ambito del conflitto nell’area del Mediterraneo anche per favorire la guerra di Rommel in Africa. Il piano è stato studiato fin nei minimi particolari e ora i soldati del corpo da sbarco, dopo un meticoloso addestramento lungo le scogliere di Calafuria, a sud di Livorno, che presentano le stesse caratteristiche morfologiche di quelle di Malta, sono stati trasferiti in Sicilia in attesa dell’ordine di partenza (si trovano nell’isola da aprile). Ma Rommel vuole la precedenza: dapprima chiede (e ottiene) da Hitler di poter attaccare Tobruk (gli italiani si accontentano dell’impegno formale del comandante tedesco che una volta conquistata la piazzaforte africana Rommel si fermerà per dare la possibilità di realizzare lo sbarco) poi, una volta conquistata la città, dichiara (e lo fa sapere ad Hitler) che non intende fermarsi:"Io proseguo per Suez" dichiara "e spero che gli italiani mi seguano".Per tagliare la testa al toro, Rommel si rivolge direttamente a Hitler, facendogli balenare davanti agli occhi una incredibile avanzata verso Suez e una (impossibile) occupazione dei pozzi petroliferi del Golfo Persico. Hitler, molto sensibile al fascino del suo prediletto Rommel e soprattutto entusiasmato dalla grandiosità del piano propostogli, finisce per sposare l’alternativa del comandante dell’Afrikakorps.Si tratta però, a questo punto, di calmare e persuadere l’alleato italiano che gli ha appena inviato il messaggio in cui chiede espressamente l’intervento a Malta.
22 giugno
A un anno dall’invasione tedesca, il Sovinformbureau pubblica una Rassegna del primo anno di guerra, che fa il seguente bilancio delle perdite sofferte dalle due parti:
Morti, feriti e prigionieri: Germania, circa 10 milioni, URSS, 4,5 milioni; cannoni perduti: Germania, 30.500, URSS, 22.000; carri armati: Germania, oltre 24.000, URSS, 15.000; aerei: Germania, oltre 20.000, URSS, 9000.
Queste cifre, alquanto improbabili, non sono state riprese dalle storie della Il guerra mondiale pubblicate dai sovietici dopo il conflitto. Altrettanto improbabili, anzi inverosimili, le cifre ufficiali fornite dai tedeschi relativamente alle perdite subite nello stesso periodo: 271.612 morti e 63.730 dispersi.
Più attendibili le cifre fornite, in merito alle perdite tedesche, dal Diario del gen. Halder, che espone la seguente progressione (morti, feriti e prigionieri, esclusi i malati): al 15 febraio1942, 946.000; al 10 maggio 1942, 1.183.000; al 20 maggio 1942, 1.215.000, al 10 giugno 1942, 1.268.000; al 30 giugno1942, 1.362.000. Al 10 settembre1942 le perdite tedesche in morti, feriti e prigionieri saranno salite, in seguito alla campagna che precederà la battaglia di Stalingrado, a 1.637.000.
Le cifre sovietiche vanno corrette in aumento, per quanto riguarda le perdite umane, mentre per quelle materiali potrebbero essere state “gonfiate” al fine di stimolare le industrie belliche alla massima produttività, nonché per ottenere più consistenti aiuti.
Nella “Direttiva n. 41”, Hitler ha tracciato i seguenti obiettivi per la campagna d’estate: liquidazione dei sovietici in Crimea, conquista di Voronez per minacciare sia il settore centrale del fronte sia Stalingrado; accerchiamento ed eliminazione delle forze sovietiche nell’ansa del Don attaccando da nord (Voronez) e da sud (Taganrog). Aperta la strada per Stalingrado, conquista o distruzione della città; conversione verso il Caucaso per la conquista delle regioni petrolifere di Majkop, Groznyi e Baku; raggiungimento della frontiera turca, cosa che potrebbe indurre la Turchia a schierarsi con l’Asse.E' previsto anche un nuovo tentativo di liquidare Leningrado.
L’evolversi della campagna, con i suoi elementi imprevisti (i sovietici bloccano i tedeschi a Voronez, mentre cedono rapidamente a Rostov), induce Hitler a mutamenti strategici di grande portata: a voler attuare contemporaneamente, per esempio, la presa di Stalingrado e la conquista del Caucaso. Si tratta, commenterà in seguito Cuikov, di un madornale errore, gravido di funeste conseguenze per la Wehrmacht.
Africa settentrionale.L’8à armata britannica ripiega ordinatamente su Marsa Matruh senza essere molestata dal nemico che sta riorganizzandosi. Avanguardie italo-tedesche raggiungono Bardia presso il confine egiziano. Il gen. Auchinleck fa visita al quartier generale dell’8à armata e conferisce col gen. Ritchie.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud inizia un’offensiva di portata limitata nel settore di Izum per migliorare le posizioni a est del Donec in vista della grande offensiva che sara lanciata non appena sarà stata eliminata la “spina nel fianco” rappresentata da Sebastopoli, dove infuria la lotta.
USA.Un sommergibile nipponico cannoneggia il deposito militare di Fort Stevens nell’Oregon, sull’estuario del fiume Columbia. I danni sono irrilevanti.E' il primo attacco contro un’installazione militare americana negli USA dalla guerra del 1812, e rimarrà l’unico in tutto il conflitto.
23 giugno
Hitler scrive a Mussolini in relazione alla progettata invasione di Malta:
“Il destino, Duce, ci ha offerto un occasione che non si ripeterà due volte nello stesso teatro di guerra... L’8à armata inglese è stata praticamente distrutta, le installazioni del porto di Tobruk sono pressoché intatte. Se in questo momento i resti dell’8à armata non venissero inseguiti senza un attimo di tregua accadrebbe ciò che capitò agli inglesi quando si fermarono quasi alle porte di Tripoli per inviare rinforzi in Grecia.Questa volta l’Egitto può, a certe condizioni, essere strappato all’Inghilterra... Il mio consiglio è questo: ordinate il proseguimento delle operazioni fino al completo annientamento delle truppe britanniche... La dea della fortuna in battaglia passa accanto ai condottieri una sola volta:chi non l’afferra in quel momento non può più raggiungerla”.
La lettera di Hitler riempie di orgoglio Mussolini che decide nel senso voluto da Rommel e rinvia l’operazione “C. 3” ordinando anzi che tutti gli uomini e i mezzi del corpo da sbarco vengano resi disponibili per Rommel.Verso sera il Comando Supremo Italiano comunica al comandante italiano in Africa, gen. Bastico:
“Il Duce concorda di massima con il concetto di procedere nello sfruttamento a fondo del successo”. Malta è salva.
Africa settentrionale.Le forze italotedesche sono pronte a un nuovo balzo in avanti. Le avanguardie si scontrano con la 7à divisione corazzata del XIII corpo britannico nei pressi di Sollum, già in territorio egiziano. Data la critica situazione in questo teatro di operazioni, 24 bombardieri B-17 americani destinati in Cina sono dirottati a Khartum.
24 giugno
Africa settentrionale.Rommel avvia l’attacco all’Egitto, lanciando le sue colonne corazzate verso est e nord-est, e travolgendo le retroguardie britanniche nella zona di Sidi Barrani.Il X corpo, appena arrivato in Egitto dalla Siria, rileva il XIII corpo che è inviato a El Alamein per organizzarvi una nuova linea difensiva.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud raggiunge la linea del fiume Oskol, che era l’obiettivo stabilito dai comandi nella zona di Izum. Prosegue la battaglia di Sebastopoli, ormai prossima alla conclusione.
Il magg. gen. Dwight D. Eisenhower assume il comando delle forze americane in Gran Bretagna.
25 giugno
Fronte sovietico.Avendo praticamente eliminato la minaccia di Sebastopoli sul loro fianco destro, i tedeschi attaccano in tutto il settore meridionale con 35 divisioni che muovono dal settore di Kursk in direzione di Voronez.
Africa settentrionale.Nonostante il martellamento della RAF, le forze italo-tedesche avanzano in territorio egiziano verso Marsa Matruh. Il gen. Auchinleck assume personalmente il comando dell’8à armata sostituendo Ritchie; dopo un approfondito esame della situazione, decide di far proseguire la ritirata delle sue divisioni da Marsa Matruh a EI Alamein (155 km a est di Marsa Matruh).
Nuova Guinea.La XXX brigata australiana, integrata con un battaglione australiano e un battaglione indigeno, costituisce la Maroubra Force per presidiare la pista di Kokoda che, superando la catena Owen Stanley, collega Port Moresby, sulla costa meridionale, con Buna sulla costa settentrionale. Una guarnigione alleata giunge nella Baia di Milne.
26 giugno
Fronte sovietico.Grande vittoria della 6à armata tedesca (gen. von Paulus) a Charkov sul Donec. Più a sud, lo Heeresgruppe Sud sta per riprendere Rostov-na-Donu.
Africa settentrionale.Nella tarda serata le truppe dell’Asse attaccano nel settore a sud di Marsa Matruh:partecipano all’azione la 90à divisione leggera tedesca, la 15à e 21à Panzerdivision e le divisioni italiane Littorio, Ariete e Trieste.
27 giugno
Africa settentrionale.Il X e il XIII corpo dell’8à armata britannica sono costretti a ritirarsi verso El Alamein in quanto le forze italo-tedesche si sono infiltrate fra loro e le hanno parzialmente circondate nella zona di Marsa Matruh.
Alle ore 19, infatti, la 90à div. leggera tedesca ha raggiunto la costa all’altezza di Ras Hawala, 40 km a est di Marsa Matruh.
Pacifico sud-occidentale.Il gen. MacArthur mette a punto un piano, denominato “Tulsa lI” per la riconquista della Nuova Britannia, della Nuova Irlanda e delle Isole dell’Ammiragliato.
Fronte sovietico.I tedeschi stabiliscono varie teste di ponte oltre il Don. Nel settore centrale si sta aprendo un varco nelle linee sovietiche. Anche nel settore settentrionale i tedeschi hanno ripreso l’iniziativa rimasta per tanto tempo ai sovietici.
28 giugno
Fronte sovietico.I tedeschi intensificano l’offensiva in tutti i settori. In quello settentrionale, ottengono una squillante vittoria sul fiume Volchov, eliminando il saliente sovietico.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse travolgono la XXIX brigata della 5à divisione indiana che sta coprendo la ritirata del X corpo nella zona di Fuka. Il X corpo si ritira su EI Alamein. Le avanguardie della 90à div. leggera tedesca raggiungono Fuka, ca. 70 km a est di Marsa Matruh.
Malta.Aerei dell’Asse bombardano le basi di Luka e Micabba.
29 giugno
Cina.Incontrandosi con il gen. Stilwell, Chiang Kai-shek chiede che l’America garantisca l’invio in Cina di 3 divisioni, 500 aerei e 5000 t di rifornimenti al mese.
Africa settentrionale.Le truppe dell’Asse entrano a Marsa Matruh.
Proseguendo la sua marcia verso est, la 90à divisione leggera tedesca raggiunge Sidi Abd el-Rahman, una trentina di km da El Alamein dove il gen. Auchinleck sta preparando la linea di difesa dell’8à armata. Il fronte da difendere presenta un’ampiezza di circa 50 km e le sole direttrici su cui il nemico può avanzare si trovano all’estremità settentrionale e meridionale del fronte stesso, cioè, rispettivamente, lungo la costa e attraverso la “Pista Barrel” che porta direttamente al Cairo.
Mussolini parte per la Cirenaica pilotando personalmente il suo aereo: si dice porti con sé un cavallo bianco che il Duce vorrebbe montare in occasione del suo ingresso al Cairo che egli ritiene questione di giorni se non addirittura di ore(Dichiara: “Entro 15 giorni vi installerò un Alto Commissario Italiano”).
Mediterraneo.La nave appoggio inglese per sommergibili Medway, diretta ad Haifa con un carico di 90 siluri, viene affondata dal sommergibile tedesco U-372. Il settore centrale del Mediterraneo è sotto il completo dominio della flotta italiana e delle forze aeree italo-tedesche.
30 giugno
Nuova Guinea.Un reparto australiano compie un’incursione contro la base nipponica di Salamaua. Pochi giorni dopo un’analoga azione è effettuata contro un’altra importante base strategica e di rifornimento nipponica,quella di Lae.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse seguitano a premere, mentre il XXX corpo britannico si schiera sulla linea di EI Alamein, a nord;a sud si schiera il XIII corpo, mentre il comando del X corpo organizza la Forza del Delta, incaricata della difesa di Alessandria e del delta del Nilo. In un suo ordine del giorno rivolto alle truppe il gen. Auchinleck, comandante in capo delle forze inglesi nel Medio Oriente, dichiara tra l’altro: “Il nemico sta compiendo il suo ultimo sforzo e ci ritiene un esercito disfatto... Spera di conquistare l’Egitto bluffando. Sta a voi dimostrare che è in errore”.
Fronte sovietico.I tedeschi ampliano la loro offensiva nel settore meridionale. La 2à armata e il IV Panzergruppe attaccano verso Voronez, mentre la 6à armata preme verso est nella regione a sud-est di Belgorod.
In Crimea, la lotta per la conquista di Sebastopoli è praticamente conclusa. Solo alcuni reparti isolati resisteranno ancora per qualche giorno. Lo Heeresgruppe Nord elimina la sacca sovietica che ancora resisteva a occidente del fiume Volchov.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Luglio 1942
1° luglio
Africa settentrionale.La 90à divisione leggera tedesca si sposta lungo il perimetro difensivo di Ei Alamein seguendo da vicino la IV brigata corazzata inglese che si sta portando verso Alam el Onsol.
Ore 18: le due divisioni corazzate dell’Afrikakorps (la l5à e la 21à) invadono la zona di Dir el-Shein ma l’attacco viene contenuto dalla XVIII brigata indiana e dal successivo intervento della i divisione corazzata inglese.
Malta.Ennesima incursione di aerei italo-tedeschi sulle basi aeronavali dell’isola.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Centro prosegue l’avanzata nel bacino del Don.
2 luglio
Londra.Ai Comuni viene discussa la mozione di sfiducia presentata contro il primo ministro Winston Churchill dal deputato conservatore sir John Wardlaw Milne. I rovesci in Africa hanno messo in grave difficoltà il premier inglese che alla notizia della caduta di Tobruk è rientrato precipitosamente in patria da Washington. Ora anche i suoi migliori amici (come l’ammiraglio Keyes e Hore-Belisha) lo attaccano duramente sostenendo in pratica che la direzione della guerra deve essere assunta da una persona non coinvolta nel governo. L’inghilterra, si sostiene, “ha bisogno di un generalissimo; non può più accontentarsi di un primo ministro indipendente...”.E' una situazione molto delicata.
Nella risposta alla mozione di sfiducia Churchill sfodera tutta la sua aggressività, il suo realismo, la sua abilità dialettica. Dice, tra l’altro: “Le nostre forze erano superiori a quelle dell’Asse. Noi avevamo 100 mila uomini contro 90.000, di cui solamente 50.000 tedeschi. Era nostra la superiorità d’artiglieria nelle proporzioni di 8 a 5 e mettevamo in linea i nuovi obici semoventi. Ciò nonostante, Tobruk è caduta dopo una sola giornata di combattimento. Abbiamo ripiegato fino a Marsa Matruh mettendo 190 km di deserto tra la nostra 3à armata e il nemico. Appena cinque giorni dopo, Rommel è arrivato davanti alla nostra nuova posizione e abbiamo dovuto sganciarci nuovamente, rientrare in Egitto, indietreggiare fino a EI Alamein. Non capisco che cosa possa essere accaduto...”. La mozione viene respinta con 476 voti contro 25: Churchill può continuare a dirigere la guerra secondo i metodi e sistemi che gli sono congeniali.
Africa settentrionale.L’8à armata britannica strappa l’iniziativa agli italo-tedeschi contrattaccando col XIII corpo alle spalle delle loro posizioni avanzate. La RAF appoggia con grande efficacia le operazioni terrestri. Gli italo-tedeschi, non riuscendo a sfondare al centro, estendono le loro posizioni verso sud.
Malta.L’aviazione dell’Asse bombarda duramente gli aeroporti di Micabba e Ta Venezia.
Oceano Indiano.Truppe britanniche e coloniali occupano l’isola di Mayotte, a nord del Canale di Mozambico, per installarvi una base aerea.
Australia.La VII brigata australiana riceve l’ordine di partire per la Baia di Milne in Nuova Guinea.
Pacifico sud-occidentale.Vengono emanate le direttive per l’occupazione della fascia Nuova Britannia- Nuova Irlanda-Nuova Guinea. Le forze armate alleate dovranno, a partire dal 1° agosto, occupare le Isole Salomone, poi la costa nord-orientale della Nuova Guinea, infine Rabaul, nella Nuova Britannia, e le posizioni vicine nella Nuova Guinea e nella Nuova Irlanda. La data d’inizio dell’operazione sarà successivamente spostata di una settimana.
3 luglio
Proseguono i preparativi americani per la progettata operazione nel Pacifico.
Fronte sovietico.Secondo una valutazione fornita dal “Ramo Armate Straniere Est”, un ufficio del servizio informazioni tedesco specializzato nel raccogliere informazioni sull’esercito sovietico, alla data del 1° maggio 1942 i russi avevano perduto 7.300.000 uomini fra morti, feriti, invalidi permanenti e prigionieri. Poiché, secondo il rapporto, le forze mobilitabili dall’URSS assommavano a 17 milioni di uomini, se ne deduce che il potenziale umano ancora disponibile ai sovietici è di 9.700.000 uomini. Di questi, 7,8 milioni sono già alle armi (6 milioni nell’esercito, 1,5 milioni nell’aviazione, 300.000 nella marina da guerra): 4,5 milioni sono truppe di prima linea. Le riserve ancora mobilitabili sono circa 2 milioni di uomini. Sempre alla stessa data, i sovietici avevano perduto il 60% della loro produzione di coke, e tale perdita si è ripercossa sulla produzione siderurgica. A compensare il diminuito potenziale interno, tuttavia, L’URSS riceve cospicui aiuti alleati. Per la rotta artica di Murmansk sono giunti, al luglio 1942, Ca. 2800 carri armati, migliaia di aerei e locomotive. Non senza gravi sacrifici, come mostra la storia dei convogli PQ e QP (Islanda-URSS e viceversa). Tragica l’odissea del PQ-17, salpato il 27 giugno con 36 navi e una scorta poderosa. Temendo l’attacco di grandi unità tedesche, il 4 luglio l’Ammiragliato ordina alla scorta di ritirarsi e al convoglio di disperdersi. È una festa per U-Boote e Luftwaffe, che in pratica annientano le navi sparse: solo 11 arriveranno.
Africa settentrionale.La divisione italiana Ariete, che ha attaccato in direzione di Alam Nayil, viene bloccata dall’artiglieria neozelandese che infligge agli italiani gravi perdite. Alle 12 all’Ariete sono rimasti solo 5 carri armati e 2 cannoni: per Rommel è una vera sciagura.
Malta.Si susseguono i bombardamenti sulle postazioni militari.
4 luglio
Africa settentrionale.Il XXX corpo dell'8à armata britannica è rinforzato con la 9à divisione australiana che viene avviata a El Alamein.Proseguono gli attacchi del XIII corpo sul fianco meridionale dell’Asse.
5 luglio
Fronte sovietico.In Crimea è cessata ogni resistenza sovietica organizzata. Il IV Panzergruppe raggiunge il Don nella zona di Voronez, dove si fa tenacissima la resistenza nemica. Nel settore centrale, i tedeschi migliorano le proprie posizioni nella zona di Smolensk.
6 luglio
Fronte sovietico.La 6à armata tedesca e il IV Panzergruppe si avvicinano a Voronez da ovest e da sud- ovest.
Africa settentrionale.Proseguono i combattimenti attorno a EI Alamein.
Aerei della RAF attaccano Tobruk e Bengasi.
7 luglio
Fronte sovietico.La 6à armata tedesca e il IV Panzergruppe si congiungono a nord-est di Valuiki. Voronez è occupata, ma immediatamente a est della città i sovietici fermano il nemico con una violenta controffensiva. Frattanto, le altre unità dello Heeresgruppe Sud procedono alla liquidazione delle forze russe nel bacino del Don.
Pacifico.Le portaerei Saratoga e Enterprise salpano da Pearl Harbor per il Pacifico meridionale.
Sicilia.Aerei inglesi effettuano un’incursione su Messina e Reggio.
8 luglio
Pacifico.L’amm. Nimitz emana il suo definitivo piano di operazioni. Le forze navali americane del Sud Pacifico dovranno conquistare Santa Cruz e le isole di Tulagi e Guadaicanal nel gruppo delle Salomone.
Cina.Il gen. Chennault assume il comando delle forze aeree americane in Cina. Per la loro audacia, i suoi piloti si guadagneranno il soprannome di “tigri volanti”.
Fronte sovietico.I russi annunciano l’evacuazione di Oskol, a sud-est di Kursk. Non riuscendo a sfondare oltre Voronez, i tedeschi distolgono da quel settore la 6à armata avviandola a sud lungo la riva destra del Don, per attaccare Stalingrado.
Malta.Nuove azioni di bombardieri dell’Asse contro le basi di Luka e Micabba.
9 luglio
Pacifico sud-occidentale.Truppe australiane si imbarcano per la Nuova Guinea.
Fronte sovietico.Lo Heeresgruppe Sud è diviso in due gruppi: il Gruppo di armate A, a sud, comprendente la 1à armata corazzata, l’11à e la 17à armata. Il Gruppo di armate B, a nord, comprende la 2à armata tedesca, la 2à ungherese, la 4à armata corazzata (ex IV Panzergruppe) e la 6à armata. Il Gruppo di armate A dovrà conquistare Rostov-na-Donu, dove si ritiene siano concentrate le maggiori forze nemiche, e quindi avanzare a sud verso il Caucaso. Il Gruppo di armate B deve avanzare lungo il Don fino a Stalingrado, e quindi lungo il Volga in direzione di Astrachan.
Africa settentrionale.I tentativi di Rommel di sfondare le difese di El Alamein si infrangono contro la Caparbia resistenza degli inglesi.
10 luglio
Africa settentrionale.Con una serie di attacchi limitati, la 9à div. australiana del XXX corpo britannico si impadronisce dei rilievi di Teli ei-Eisa, a ovest di El Alamein.L’Afrikakorps compie un vano tentativo di ridurre il saliente conquistato dal nemico.
Mussolini rientra a Roma dall’Africa settentrionale rinunciando per il momento ai progettato trionfale ingresso al Cairo.
Fronte sovietico.La 4à armata corazzata tedesca si unisce alla 6à nell’avanzata lungo il Don verso Stalingrado, mentre la 1à armata corazzata e la 17à del Gruppo di armate A premono in direzione di Rostov. I sovietici ammettono la perdita di Rossos.
11 luglio
Fronte sovietico.L’OKW annuncia che dal 28 giugno al 9 luglio le truppe del Reich hanno sfondato le linee nemiche oltre Charkov e Kursk. Proseguendo l’avanzata verso Rostov, il Gruppo di armate A supera Lisicensk, sul Donec.
Africa settentrionale.Continuano i combattimenti nella zona di Ei Alamein.
Malta.Continuano le azioni di bombardamento sull’isola,formazioni aeree dell’Asse colpiscono le attrezzature di Hal Far, Ta Venezia e Micabba.
12 luglio
Nuova Guinea.Un reparto australiano partito da Port Moresby raggiunge Kokoda.
Africa settentrionale.Combattimenti incerti attorno a EI Alamein.
Fronte sovietico.I russi costituiscono il “Fronte di Stalingrado”, sotto il comando del mar. Timosenko.
13 luglio
Pacifico.Vengono lievemente modificati i piani operativi per la realizzazione di “Tulsa Il” e incominciano in Australia gli spostamenti di truppe relativi.
14 luglio
Pacifico.Il gen. Harmon è nominato comandante delle forze armate americane nell’area del Pacifico meridionale. In vista dell’invasione delle Salomone, le navi della Task Force 44 lasciano Brisbane dirette in Nuova Zelanda, dove sono assegnate alla Forza anfibia delle Salomone. La Task Force 42, costituita da sommergibili, dovrà interdire i traffici nipponici nella zona di Rabaul. Il 7° regg. Marines, di stanza nelle Samoa, riceve l’ordine di tenersi pronto a partire per le Salomone con un preavviso di 4 giorni.
Fronte sovietico.I Gruppi di armate B e A proseguono rapidamente la loro avanzata verso, rispettivamente, Stalingrado e Rostov. La 4à armata corazzata è trasferita dal Gruppo di armate B ai Gruppo di armate A per partecipare alle operazioni a sud di Rostov.
Africa settentrionale.I britannici attaccano lungo la Cresta Ruweisat e a sud di questa, compiendo progressi limitati ma infliggendo notevoli perdite al nemico.Il sogno di Rommel di conquistare Alessandria e Suez in pochi giorni sta svanendo.
15 luglio
Pacifico sud-occidentale.Sono approntati i piani dell’operazione “Providence” per l’occupazione da parte alleata della zona di Buna, sulla costa settentrionale della Nuova Guinea.
Cina.Entra in funzione il ponte aereo India-Cina, realizzato dai coraggiosi piloti del gen. Chennault.
Africa settentrionale.Gli italo-tedeschi contrattaccano per due volte con i carri armati e riconquistano una piccola parte del terreno perduto nel settore della Cresta Ruweisat (circa 8 km a sud del perimetro di El Alamein). Assai brillante è l’azione dell’artiglieria inglese.
Fronte sovietico.I bollettini sovietici ammettono la perdita di Bogucar e di Millerovo. Mentre il Gruppo di armate A tedesco prosegue con rapidità verso Rostov, la 1à e la 4à armata corazzate raggiungono Kamensk, sul Donec.
16 luglio
Africa settentrionale.I britannici contrattaccano a loro volta e allargano il saliente aperto a ovest di El Alamein con la conquista di un costone roccioso a 5 km dalla stazione ferroviaria. Il XIII corpo britannico lancia alcuni attacchi a sud.
Hitler trasferisce il suo Q.G. da Rastenburg a Vinnica (Werwolf).
Gli Stati Uniti informano il governo finlandese che a partire dal 1° agosto interromperanno le relazioni consolari con la Finlandia.E' un gesto doveroso nei confronti dell’alleato sovietico.
17 luglio
Fronte sovietico.I russi resistono con accanimento sul Don nella zona di Stalingrado, per consentire che siano apprestate le difese della città. Africa settentrionale. L’intervento dell’Afrikakorps in aiuto delle divisioni italiane Trieste e Pavia nel settore della Cresta di Miteirya (a sud- ovest del perimetro di El Alaniein) riesce a bloccare un contrattacco delle truppe inglesi e ad evitare che lo schieramento dell’Asse ceda; ma le perdite delle forze italo-tedesche sono pesanti. Cosi Rommel riassume la situazione: “Quel giorno furono gettate in combattimento le ultime riserve tedesche. Le nostre forze erano ormai talmente esigue rispetto a quelle britanniche in costante aumento che cominciavamo gia a ritenerci fortunati se fossimo riusciti a tenere la linea che occupavamo. il nostro fronte era presidiato da reparti sparsi a causa delle enormi perdite subite dagli italiani... Eravamo rimasti praticamente senza riseve...”. Il problema dei rifornimenti rappresenta la nota dolente per gli italo-tedeschi: Rommel insiste per avere rinforzi, ma inutilmente e quando, realisticamente, in un incontro con Cavallero e Kesselring, il feldmaresciallo tedesco propone che le truppe dell’Asse arretrino da El Alamein a Sollum, viene seccamente messo a tacere; nell’occasione Cavalero afferma: “Ripiegamento è una parola che deve essere cancellata dal vocabolario della guerra in questo settore”.
Dal canto loro gli inglesi sono in grado di ricevere rifornimenti e rinforzi con regolarità e continuità per cui possono sopportare l’assedio di El Alamein in assoluta tranquillità.
Pacifico sud-occidentale.Si iniziano i movimenti di truppe alleate per l’occupazione di Buna in Nuova Guinea. L’operazione dovrà avvenire tra il 10 e il 12 agosto.
18 luglio
Fronte sovietico.Proseguendo l’avanzata verso sud su un ampio fronte, i tedeschi conquistano Vorosilovgrad, centro minerario e industriale nel bacino del Donec, e a sud-est raggiungono il fiume Don all’altezza di Cimlyansk.
19 luglio
Pacifico sud-occidentale.Un contingente nipponico forte di circa 1800 uomini si imbarca a Rabaul (Nuova Britannia) per occupare Buna e Gona, in Nuova Guinea.
Cina.Il gen. Stilwell chiede al Generalissimo Chiang Kai-shek la collaborazione cinese alla riconquista della Birmania quale condizione per accrescere gli aiuti americani.
Fronte sovietico.I sovietici concentrano la loro resistenza sul Don a protezione di Stalingrado. I tedeschi proseguono l’avanzata su Rostov, scontrandosi con una forte resistenza sovietica.
20 luglio
Pacifico.Sono emanate le direttive tattiche per l’invasione alleata delle Isole Salomone, parte dell’operazione “Tulsa Il”.
21 luglio
Pacifico.La Forza di spedizione delle Salomone (Task Force 61) riceve l’ordine di radunarsi a sud-est delle Isole Figi il 26 luglio.
Aerei alleati avvistano e attaccano un convoglio nipponico diretto in Nuova Guinea. Si tratta del contingente salpato da Rabaul il 19, che nella notte sul 22 sbarca a Gona e Buna prevenendo l’operazione “Providence” programmata dagli Alleati. Le forze navali giapponesi di stanza a Lae compiono azioni diversive attaccando Mubo e Komiatum. Con quest’impresa, l’impero del Sol Levante raggiunge la sua massima espansione territoriale.
Africa settentrionale.Gli inglesi attaccano il settore centrale delle linee dell’Asse, mandando guastatori a preparare varchi nei campi minati avversari per consentire il passaggio dei carri armati.
Rommel invia al Comando Supremo della Wehrmacht un dettagliato rapporto sulla situazione dell’esercito tedesco in Africa. Nel documento il feldmaresciallo afferma tra l’altro che le unità germaniche devono registrare perdite pesantissime, che il fronte può tenere, ma che la situazione rimarrà critica per le sue truppe almeno fino a che non potrà disporre di tutta la 164à divisione: le sue formazioni sono infatti ridotte al 40% degli effettivi. Sugli italiani del resto, prosegue il rapporto di Rommel, non c’è da contare essendosi dimostrati di così scarso affidamento da dover essere incorporati, suddivisi, nei reparti tedeschi.
22 luglio
Pacifico.La Forza d’invasione delle Salomone, comprendente la 1à divisione dei Marines, salpa da Wellington in Nuova Zelanda verso il punto di raduno presso le Isole Figi, dove è diretto anche un battaglione proveniente da Pearl Harbor.
Nuova Guinea.Gli aerei alleati attaccano i trasporti nemici a nord dell’isola. Sbarcati a Buna e Gona, i nipponici si spingono subito fino a Giruwa e penetrano all’interno fino alla zona di Soputa per esplorare la pista che scavalcando le montagne porta a Port Moresby.
Africa settentrionale.La XXIII brigata corazzata inglese, da pochi giorni affluita al fronte, penetra attraverso i varchi aperti nei campi minati delle forze dell’Asse, ma i suoi progressi sono minimi, mentre molto elevate risultano le perdite di mezzi corazzati. Gli italo-tedeschi contrattaccano con grande energia, annientando la VI brigata neozelandese e un battaglione della CLXI brigata indiana.
Si registrano gravi perdite anche da parte degli italo-tedeschi. Rommel, per il momento, decide di abbandonare il primitivo piano di rompere la linea difensiva britannica e di aggirare EI Alamein per raggiungere il Nilo.E' più urgente infatti ricostituire le unità e riordinarle prima di intraprendere qualsiasi nuova azione o di elaborare nuovi piani.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A apre l’offensiva finale contro Rostov-na-Donu.
Gli inglesi respingono la proposta degli americani di tentare uno sbarco in Europa nel 1942.
23 luglio
Fronte sovietico.I tedeschi sono ormai alle porte di Rostov. Sempre accanita la resistenza sovietica a ovest di Stalingrado.
Nuova Guinea.I giapponesi avanzano lungo la pista che scavalca le montagne e si scontrano con reparti australiani presso Awala, costringendoli a ripiegare verso Wairopi.
23-27 luglio
Africa settentrionale.Sul fronte di EI Alamein continuano aspri gli scontri tra le truppe dell’Asse e quelle inglesi: sono tuttavia azioni che non modificano il quadro tattico. Anche il gen. Auchinleck, come del resto Rommel, si dedica soprattutto alla “ricostruzione” delle sue forze.
Malta.Prosegue il martellamento dell’isola da parte dei bombardieri dell’Asse.
24 luglio
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A conquista Rostov e Novocerkassk. Grosse forze sovietiche sono annientate o del tutto accerchiate.
Nuova Guinea.Gli australiani devono ritirarsi su Kokoda dopo aver fatto saltare il ponte di Wairopi sul fiume Kumusi.
25 luglio
Roosevelt e Churchill, tante volte sollecitati da Stalin ad aprire il secondo fronte, mentre rinunciano all’invasione dell’Europa, decidono un grande sbarco in Africa. Si tratta dell’operazione “Torch”, nuova denominazione dell’operazione “Gymnast".
Nuova Guinea.Prosegue l’avanzata dei nipponici all’interno.
Fronte sovietico.I tedeschi consolidano la conquista di Rostov e Novocerkassk. Più a sud, si concreta la minaccia su Stalingrado. I russi mantengono tuttavia varie teste di ponte a ovest del Don.
26 luglio
Pacifico.La Forza di spedizione alleata destinata alle Salomone si raduna a sud-est delle Isole Figi.
Africa settentrionale.Il XXX corpo dell’8à armata britannica sferra, a sera inoltrata, un attacco sul fianco sinistro delle forze dell’Asse.
27 luglio
Fronte sovietico.I tedeschi conquistano Bataisk, mentre proseguono il rastrellamento delle residue forze sàvietiche nella grande ansa del Don. La 6à armata di von Paulus sferra una poderosa offensiva per eliminare la testa di ponte sovietica di Kalac, a ovest di Stalingrado.
Africa settentrionale.Proseguono scontri non risolutivi nel settore di El Alamein.
Nuova Guinea.Gli australiani devono evacuare l’importante posizione strategica di Kokoda, che sarà occupata dai nipponici.
28 luglio
Nuova Guinea.Gli australiani rioccupano Kokoda, ma la loro posizione è precaria perché rinforzi nipponoici stanno sopraggiungendo dalla testa di ponte di Buna. Il Quartier Generale Imperiale nipponico ordina un’immediata offensiva generale per la conquista della Nuova Guinea orientale: sono previste operazioni anfibie nella Baia di Milne e un attacco da terra e dal mare su Port Moresby.
Cina.Ha termine l’offensiva nipponica nella provincia del Chekiang, sferrata come rappresaglia per l’incursione degli aerei di Doolittle su Tokyo e altre città nipponiche.
Fronte sovietico.I bollettini russi annunciano la perdita di Rostov-na- Donu e di Novocerkassk.Anche i comuni cittadini si rendono conto che i tedeschi stanno per invadere il Kuban e il Caucaso. Il nemico ha attaccato Rostov non da ovest, come nel 1941, ma da nord e da nord-est, cioè nel settore più sguarnito.I russi sono stati presi dal panico, i reparti si sono sbandati, ufficiali di ogni grado e uomini di truppa sono stati fucilati per diserzione. L’annuncio della caduta di Rostov propaga un vero terrore nell’Unione Sovietica. Tre giorni dopo, Stalin proclamerà: “Non più un passo indietro!”. Ci si ritirerà ancora, ma si sa che non vi è più molto spazio per farlo: se i tedeschi non saranno fermati a Stalingrado e alle pendici del Caucaso, la guerra sarà perduta. Dopo la caduta di Rostov, nell’Armata Rossa viene introdotta una disciplina di ferro: i disertori vengono passati per le armi sul posto. Si ridà autorità alla casta degli ufficiali,subordinando ad essi i commissari politici, conferendo loro maggiore professionalità, ripristinando tra l'altro i galloni d’oro nelle uniformi, istituendo decorazioni ad essi riservate di ispirazione chiaramente patriottica e non di partito: l’ordine di Kutuzov, di Suvorov, di Aleksandr Nevskij, i “grandi antenati”. Tra qualche mese il ruolo dei commissari politici, che è già stato parzialmente ridimensionato, verrà ulteriormente ridotto.
29 luglio
Fronte sovietico.I tedeschi prendono la città di Proletarskaya e stabiliscono una testa di ponte oltre il fiume Manyè, nel Caucaso.
Nuova Guinea.I nipponici riconquistano Kokoda, quindi consolidano le loro posizioni. L’aviazione alleata impedisce a due trasporti nipponici di sbarcare rinforzi sulla costa settentrionale dell’isola.
30 luglio
Indie Olandesi.I giapponesi occupano le isole di Aru, Kei e Tanimbar.
Africa settentrionale.Il gen. Auchinleck decide di restare sulla difensiva fino all’arrivo di rinforzi. Dal 26 maggio, data d’inizio dell’offensiva, gli italo-tedeschi hanno fatto in questo teatro di operazioni 60.000 prigionieri inglesi, sudafricani, indiani, francesi, australiani e neozelandesi, distruggendo oltre 2000 fra carri armati e automezzi.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, il Gruppo di armate A consolida la testa di ponte oltre il fiume Manyè; il Gruppo di armate B procede alla riduzione della testa di ponte sovietica di Kalac a ovest del Don e di Stalingrado. Nel settore centrale, i sovietici iniziano un’offensiva nella zona di Rzev.
31 luglio
Pacifico.La Forza anfibia delle Salomone, protetta dagli aerei e dalle navi della Task force 63 (amm. McCain), lascia le Isole Figi alla volta delle Salomone. I Liberators della Task Force iniziano una serie di incursioni su Guadalcanal e Tulagi,in preparazione dell’invasione.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Agosto 1942
1° agosto
Africa settentrionale.Attività di pattuglie e scambi di artiglieria, mentre ambo le parti si preparano a nuove operazioni di vasto impegno.
Londra.Churchill decide di recarsi al Cairo. Un telegramma del comandante in capo delle forze armate iniglesi nel Medio Oriente, gen. Auchinleck, lo ha reso nervoso e inquieto e vuole esaminare di persona la situazione.Dice il telegramma: “A causa della nostra mancanza di riserve e in seguito al consolidamento delle posizioni nemiche, dobbiamo concludere, seppure a malincuore,che nella situazione attuale non è possibile rinnovare i nostri tentativi di sfondamento del fronte nemico.E improbabile che la possibilità di riprendere l’offensiva si ripresenti prima della metà di settembre”.
Atlantico.In agosto inizia una nuova fase della Battaglia dell’Atlantico che si concluderà nel maggio del 1943.E' il periodo in cui raggiunge l’acme l’attività di gruppi di U- Boote (i cosiddetti “branchi di lupi”) contro i convogli alleati nell’Atlantico settentrionale, mentre si registrano azioni isolate nell’Atlantico centrale e meridionale. Mediamente operano contemporaneamente 108 U-Boote. Il bottino dei sommergibili tedeschi è cospicuo: 3.857.705 t di naviglio affondato contro la perdita di 123 U-Boote. Si tratta comunque di un successo che con il passare del tempo si fa sempre meno clamoroso: con i primi mesi del 1943 infatti gli Alleati possono disporre di aerei a largo raggio di azione specializzati nella caccia ai sommergibili, di radar perfezionati,di Asdic-Sonar, di navi scorta più numerose e gruppi di caccia antisommergibili attivi soprattutto nel Golfo di Biscaglia che sono inoltre dotati di nuove bombe di profondità: a questo punto il prezzo del successo che i mezzi tedeschi devono pagare diventa decisamente alto rispetto ai risultati.
Fronte sovietico.Nel settore meridionale, il Gruppo di armate A (al quale è stata restituita la 1à armata corazzata) avanza a ventaglio a sud di Rostov, tagliando la ferrovia Novorossijsk-Stalingrado e occupando la città di Salsk; le avanguardie raggiungono il fiume Kuban. Nel settore del Gruppo di armate B, proseguono furiosi combattimenti nell’ansa del Don di fronte a Stalingrado, nel tentativo da parte tedesca di isolare i difensori. Nel settore centrale, i sovietici rinnovano i loro attacchi nella zona di Rzev.
Cina.Chiang Kai-shek accetta le proposte di collaborazione del gen. Stilwell per la riconquista della Birmania e modifica le tre richieste che aveva avanzato il 29 giugno.
2 agosto
Malta.Proseguono gli attacchi dei bombardieri dell’Asse contro i porti, gli aeroporti e le varie installazioni militari dell’isola.
3 agosto
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A tedesco avanza rapidamente nel Kuban, conquistando la città di Vorosilovsk (oggi Stavropol). Varcato il Don e stabilita una testa di ponte a Cimljanskaja, i tedeschi raggiungono Kotelnikovo, donde avanzeranno più lentamente fino al 18 agosto verso Stalingrado. I russi riescono tuttavia a tenere la regione a nord della grande ansa del Don e un certo numero di teste di ponte al di qua del fiume, come a Kleckaja, contrastando il passo al Gruppo di armate B. Nel settore centrale, i sovietici proseguono i loro attacchi nella zona di Riev.
4 agosto
Churchill giunge al Cairo.
5 agosto
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A tedesco conquista una testa di ponte oltre il Kuban nella regione di Armavir-Nevinnomyssk, a breve distanza dalle pendici settentrionali del Caucaso e dai campi petroliferi di Majkop. Conquista anche la città di Kropotkin. L’Armata Rossa prosegue la coraggiosa ma apparentemente inutile resistenza nella grande ansa del Don.
Africa settentrionale.Churchill visita il fronte. Verso sera comunica a Clement Attlee, ministro dei Dominions: “Di chiunque possa essere la colpa della grave situazione esistente, non lo è certamente delle truppe e può essere ascritta solo in piccola parte al loro armamento ed equipaggiamento...”. Il premier inglese è del parere insomma che occorra un drastico e immediato mutamento in seno all’Alto Comando della guerra nel Medio Oriente, avendo ormai perso ogni fiducia nel gen. Auchinleck.
6 agosto
Fronte sovietico.I russi ammettono la perdita di Kotelnikovo. I tedeschi conquistano Tichoreck nel Kuban (a sud di Rostov e a nord di Krasnodar) e superano Armavir sul fiume Kuban con il Gruppo di armate A, mentre la resistenza sovietica al Gruppo di armate B nell’ansa del Don presso Stalingrado si viene affievolendo.
Pacifico.La forza d’invasione alleata diretta alle Salomone si avvicina all’obiettivo senza essere stata scoperta dai nipponici.
Nuova Guinea.Situazione stazionaria. Tutte le forze australiane e americane nella Nuova Guinea australiana (Papua e Nuova Guinea nord- orientale) sono riunite nella “New Guinea Force”.
7 agosto
Pacifico.Dopo un massiccio bombardamento aeronavale delle zone prescelte per gli sbarchi, la 1à divisione Marines al comando del gen. Vandegrift invade le isole di Florida, Tulagi, Gavutu, Tanambogo e Guadalcanal nel gruppo delle Salomone.E' la prima azione offensiva terrestre effettuata dagli americani. Con l’appoggio ravvicinato delle artiglierie navali e degli aerei decollati dalle portaerei al comando del viceammiraglio F.J. Fletcher, i Marines sbarcano alle 7,40 sull’Isola di Florida, alle 8 sulla costa meridionale di Tulagi. Su quest’isola incontrano la accanita resistenza dei nipponici, che li fermano a circa 1 km dalla punta sud-orientale. Alle 9,10 un reggimento di Marines sbarca senza incontrare resistenza sulla costa settentrionale di Guadalcanal, a circa 6 km da Punta Lunga, e stabilisce una testa di sbarco tra le foci dei fiumi Tenaru e Tenavatu. Quindi avanza verso sud-ovest in direzione del Monte Austen. A sera, gli invasori sono penetrati all’interno per circa 1600 metri. Alle 12, un battaglione di paracadutisti invade le isolette gemelle (unite da un argine) di Gavutu e Tanambogo, a est di Tulagi, e le occupa quasi interamente nonostante il fuoco nemico.
I nipponici contrastano gli sbarchi anche con attacchi aerei, danneggiando un cacciatorpediniere americano, il Mugford.
Isole Aleutine.Una Task Force di incrociatori e di cacciatorpediniere americani al comando del contramm. W.W. Smith bombarda l’Isola di Kiska, occupata dai nipponici, danneggiando installazioni.
Nuova Guinea.Scontri di pattuglie. A causa degli sbarchi americani nelle Salomone, i nipponici richiamano un convoglio salpato da Rabaul e diretto a Buna.
Africa settentrionale.L’aereo che sta portando al Cairo dal fronte il gen. W.H.E. Gott, già comandante del XIII corpo britannico e designato da Churchill al comando dell’8à armata, viene intercettato e abbattuto da due Messerschmitt tedeschi: Gott muore con tutto l’equipaggio. A sostituirlo viene chiamato il gen. Bernard Law Montgomery.
8 agosto
Churchill e Roosevelt concordano nella decisione di affidare al gen. Eisenhower il comando dell’operazione “Torch” (sbarco in Africa).
India.Il Congresso indiano chiede ai britannici l’indipendenza.
Africa settentrionale.Churchill sostituisce il gen. Auchinleck con il gen. Harold Rupert Alexander,51 anni, nel comando del Medio Oriente. Auchinleck è destinato ai comando del settore Iraq-Persia.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate B tedesco conquista Surovikino, a ovest di Stalingrado. Il Gruppo di armate A si avvicina sempre più a Majkop e Krasnodar.
Pacifico.Nelle Salomone, gli aerei nipponici attaccano le forze navali americane che trasportano la forza di sbarco, affondando il trasporto George F. Elliott e danneggiando il trasporto Barnett e il cacciatorpediniere Jarvis, che affonderà mentre tenta di raggiungere Nouméa, il giorno 9.
A Guadalcanal, gli americani si impadroniscono del villaggio di Kukum e di un campo d’aviazione in corso di costruzione. Il campo viene subito ribattezzato “Henderson Field”. Si completa la conquista di Tulagi, Gavutu e Tanambogo.
Battaglia dell’Isola di Savo.Nella notte sul 9, una squadra giapponese salpata da Rabaul (Nuova Britannia) alla notizia dello sbarco americano nelle Salomone e comprendente 5 incrociatori pesanti (Chokai, Aoba, Kako, Kinugasa e Furutaka), 2 incrociatori leggeri (Tenryu e Yubari) e il cacciatorpediniere Yunagi, al comando del viceammiraglio Gunichi Mikawa, sorprende al largo dell’Isola di Savo la flotta alleata che protegge i trasporti destinati all’invasione delle Salomone. La comanda il contrammiraglio australiano Crutchley e la compongono 6 incrociatori pesanti (Chicago, Vincennes, Àstoria, Quincy e gli australiani Australia e Canberra), 2 incrociatori leggeri (San Juan e l’australiano Hobart) e 8 cacciatorpediniere. Nella dura battaglia notturna gli incrociatori pesanti Astoria, Quincy, Vincennes e Canberra sono affondati, l’incrociatore pesante Chicago e 2 cacciatorpediniere sono gravemente danneggiati. I giapponesi si allontanano quasi senza danni: gli incrociatori Kinugasa, Chokai e Aoba leggermente danneggiati.Lamentano 58 morti e 53 feriti. Gli Alleati hanno avuto 1023 morti e 709 feriti.
9 agosto
Pacifico.Dopo la grave sconfitta notturna, gli americani ritirano in tutta fretta dalle Salomone il gruppo anfibio e quello di appoggio aereo, portando via oltre la metà dei rifornimenti per 60 giorni destinati alla forza di sbarco e circa 2000 uomini della stessa.I 17.000 Marines ormai a terra restano abbandonati a se stessi nelle varie isole.Gli 11.000 Marines che hanno preso terra a Guadalcanal consolidano la testa di ponte e intraprendono il completamento della pista dell’aeroporto. Gli altri occupano le isolette di Mbangai, Kokomtambu e Makambo.
Nuova Guinea.Il gen. australiano Sydney F. Rowell assume il comando degli Alleati in Nuova Guinea.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A conquista i centri petroliferi di Majkop e Krasnodar, nel Caucaso. Alle pendici della catena, la resistenza sovietica si fa più vigorosa, favorita dal terreno.
10 agosto
Africa settentrionale.Churchill indica al gen. Alexander il suo obiettivo: la distruzione delle forze italotedesche in Egitto e in Libia.
Mediterraneo.Inizia l’operazione “Pedestal” che mira a far giungere a Malta un grande convoglio di rifornimenti.
Pacifico.Un sommergibile americano affonda davanti a Kavieng (Nuova Irlanda) l’incrociatore pesante nipponico Kako, reduce dalla battaglia di Savo.
11 agosto
Nuova Guinea.Gli americani impiantano un grosso centro di rifornimenti e comunicazioni a Port Moresby. Australiani e indigeni devono abbandonare l’aeroporto di Kokoda, non più difendibile.
Fronte sovietico.Si aggrava la minaccia tedesca su Stalingrado con l’eliminazione, da parte del Gruppo di armate B, della testa di ponte sovietica presso Kalac nell’ansa del Don.
Dissensi tra Hitler e Halder. Questi seguita a sostenere il carattere prioritario che deve avere la conquista di Mosca, mentre Hitler mira ai pozzi petroliferi del Caucaso. Cosa errata, tant’è vero che la Germania potrà combattere per altri due anni e mezzo senza i pozzi del Caucaso.
12 agosto
Fra il 12 e il 15 agosto si incontrano a Mosca Stalin, Churchill, Averell Harriman in rappresentanza di Roosevelt e emissari del gen. De Gaulle per discutere l’apertura del secondo fronte in Europa.
Fronte sovietico.Gli attacchi russi nella zona di Rzev raggiungono la massima intensità ma non portano a risultati decisivi. Nel settore meridionale, le avanguardie del Gruppo di armate A tedesco raggiungono Slavjansk nel Kuban, a breve distanza dalla costa orientale del Mar d’Azov.
Africa settentrionale.Il gen. sir Bernard L. Montgomery, nuovo comandante dell’8à armata britannica, giunge in Egitto dall’Inghilterra.
Pacifico.1400 Marines che avrebbero dovuto essere sbarcati a Guadalcanal sbarcano nell’isola di Espiritu Santo, che dovrà servire come base di rifornimento per le truppe delle Salomone. Il primo aereo con rifornimenti atterra a Guadalcanal sullo Henderson Field appena completato.
13 agosto
Fronte sovietico.I tedeschi conquistano Elista, nel distretto di Kalmyk, a sud di Stalingrado e a sud-est di Kotelnikovo.
Nuova Guinea.Un convoglio nipponico sbarca 3000 genieri a Basabua, presso Gona. I nipponici attaccano in forze gli australiani e indigeni nella zona di Deniki, facendoli arretrare di 8 km. Dopo essersi assicurata con questo successo la pista Buna-Kokoda, si limitano a consolidare le posizioni.
Nuova Britannia.Il Quartier Generale Imperiale nipponico affida al comando della 17à armata, di stanza a Rabaul, il compito di scacciare gli americani da Guadalcanal e dalle altre isole delle Salomone da essi occupate. Il gen. Maruyama prende le opportune disposizioni.
14 agosto
Fronte sovietico.Gran parte della 6à armata tedesca (von Paulus), con l’appoggio dell’armata corazzata del gen. Hoth, completa la conquista di tutta la regione compresa nell’ansa del Don (tranne piccole teste di ponte sovietiche a nord) e avanza su Stalingrado da sud, da ovest e da nord-ovest.
15 agosto
Pacifico.Arrivano a Guadalcanal i primi cacciatorpediniere adibiti al trasporto veloce di rifornimenti, nonché reparti di personale di terra dell’aviazione per far funzionare l’aeroporto Henderson. Come misura precauzionale, le razioni dei Marines vengono ridotte.
Fronte sovietico.I tedeschi conquistano Georgijevsk presso Pjatigorsk, ai piedi del Caucaso.
Medio Oriente.Il gen. Alexander sostituisce effettivamente Auchinleck nel comando del Medio Oriente.
Africa settentrionale.Appena giunto dall’inghilterra, Montgomery avvia il rafforzamento e la riorganizzazione dell’8à armata britannica. Il X corpo è schierato in riserva. La 44à divisione e la 10à divisione corazzata, che stanno addestrandosi nella zona del Delta, vengono inviate a presidiare il costone di Alam Halfa, alle spalle della linea di El Alamein, giudicato dal nuovo comandante posizione di vitale importanza per la difesa di Alessandria. Una brigata della 44à divisione viene aggregata alla 2à divisione neozelandese a El Alamein.
16 agosto
Africa settentrionale.Per la prima volta, bombardieri medi americani attaccano le posizioni dell’Asse a El Alamein.
17 agosto
Pacifico. Isole Gilbert.Un reparto di Marines sbarcato da 2 sommergibili prende terra nell’isola di Makin impegnando in un’incursione durata 2 giorni la guarnigione giapponese e distruggendo una stazione radio.
Guadalcanal.La Task Force 62 (amm. Turner) è incaricata di assicurare le comunicazioni con le truppe sbarcate. Il campo di aviazione Henderson entra pienamente in funzione. I nipponici, nella notte sul 18, sbarcano rinforzi presso la Punta Taivu e nella zona di Kokumbona: in tutto 900 uomini portati da 4 cacciatorpediniere.
Fronte sovietico.I tedeschi stabiliscono una testa di ponte oltre il fiume Kuban, nel Caucaso. Conquistano le stazioni termali di Pjatigorsk, Essentuki e Kislodovsk alle pendici del Caucaso. Reparti della 1à e 4à divisione tedesche da montagna si accingono a scalare l’Elbrus (oltre 5600 m, la più alta vetta della catena del Caucaso). Ma è più un’impresa sportiva che militare. Data la natura del terreno, i sovietici avranno sempre la meglio sugli attaccanti.
18 agosto
Nuova Guinea.Tre trasporti nipponici scortati sbarcano un nutrito contingente di truppe a Basabaua senza essere avvistati dagli aerei alleati.
19 agosto
Fronte sovietico.Mentre le divisioni tedesche avanzano a raggiera nell’ansa del Don, un contrattacco russo apre un varco tra l’armata italiana e la 6à armata tedesca.
Nel settore settentrionale, da questa data fino alla fine di settembre i sovietici del Fronte di Leningrado e del Volchov tentano con una serie di attacchi di tagliare il corridoio fra Tosno, a sud di Leningrado, e il Lago Ladoga, al fine di liberare Leningrado,ma sono ben contenuti dalla 18à armata tedesca.
Africa settentrionale.Alexander raccomanda a Montgomery di tenere a ogni costo le posizioni di EI Alamein mentre viene preparata la controffensiva.
Pacifico.A Guadalcanal, nelle Salomone, il 5° regg. Marines libera i villaggi di Matanikau e Kokumbona dai nipponici. Ma il perimetro della zona occupata dagli americani è ancora molto ristretto, intorno a Lunga e allo Henderson Field. Frattanto i nipponici fanno salpare da Rabaul nella Nuova Britannia altri 1500 uomini, in 4 trasporti scortati da cacciatorpediniere, per Guadalcanal.
Nuova Guinea.Reparti della 7à divisione australiana giungono a Port Moresby e subito si dirigono verso Isurava per soccorrere la “Maroubra Force” in difficoltà.
Francia.Un contingente di truppe alleate cerca di sbarcare a Dieppe, cittadina di pescatori sulle coste francesi della Manica (dipartimento della Seine-Maritime): ne fanno parte 5000 canadesi, 1100 inglesi, una cinquantina di Rangers americani e un pugno di uomini della Francia Libera.
Ore 3: le unità che trasportano le truppe da sbarco giungono senza essere scoperte a circa 8 miglia al largo di Dieppe.
Ore 3,30: gli LSI (Landing Ship, Infantry), cioè le navi da trasporto e sbarco per fanteria, calano in mare i mezzi da sbarco. I guai iniziano quasi subito: la flottiglia dei mezzi da sbarco che trasporta il Reggimento Reale del Canada è finita lontano dalla rotta prefissata e non riesce quindi a trovarsi nel punto preciso della spiaggia al momento giusto.Alle 3,47 poi, la cannoniera che fa da battistrada al Commando n. 3 è finita in mezzo a un gruppo di pescherecci tedeschi armati. Si scatena un fuoco d’inferno durante il quale l’unità inglese ha la peggio: i 20 mezzi da sbarco che trasportano il Commando n. 3 si mettono in salvo disperdendosi.
Dal canto loro i canadesi riescono a raggiungere i punti prestabiliti ma vengono subito inchiodati sull’angusta spiaggia ghiaiosa da un fuoco micidiale e preciso. Appena sbarcati dai mezzi speciali della marina inglese, 27 carri leggeri sono distrutti e gli assalitori fatti a pezzi.
Ore 9: visto il totale fallimento dell’azione, viene dato l’ordine di reimbarco immediato delle truppe: circa 3000 degli uomini impiegati, cioè una buona metà, restano a terra, uccisi o prigionieri; tutti i veicoli, l’equipaggiamento e un buon numero di armi vengono abbandonati sulla spiaggia. (A questo proposito Hitler dirà: “E' questa la prima volta in cui si ha la cortesia, da parte inglese, di attraversare il mare per offrire al nemico un campionario completo delle sue nuove armi”).
Ore 16: a Dieppe nessun segno dello scontro avvenuto la mattina davanti alla sua spiaggia, la vita vi scorre normale, i negozi sono aperti...
20 agosto
Fronte sovietico.L’avanzata tedesca a sud-est di Stalingrado viene rallentata dai fiumi Aksai e Myskova.
Pacifico.A Guadalcanal, una trentina di aerei americani arriva a guarnire lo Henderson Field. Unità del 1à divisione Marines sono impegnate in scontri a fuoco, la sera, da reparti nipponici che avanzano da est sul fiume llu.
Nuova Guinea.Un contingente giapponese di 1500 uomini provenienti da Buna e dalla Nuova Irlanda si prepara a sbarcare nella Baia di Milne, all’estremità orientale dell’isola.
21 agosto
Fronte sovietico.Elementi dei Gruppo di armate A tedesco occupano Krymsk presso la costa nord dei Mar Nero, a breve distanza di Novorossijsk.E' sempre accanita la resistenza sovietica nei settore di Stalingrado.
Pacifico.Guadalcanal.I nipponici attaccano prima dell’alba per impadronirsi della sponda occidentale dei fiume Ilu, ma sono respinti e contrattaccati alle spalle, subendo la perdita di circa 800 uomini.
Nuova Guinea.Il convoglio nipponico segnalato il 20 sbarca rinforzi a Salamaua, completando il contingente che dovrà procedere alla conquista di Port Moresby. La XVIII brigata australiana raggiunge la Baia di Milne, dove si unisce alla VII, pure australiana, che si trova in quella posizione da luglio.
22 agosto
Il Brasile dichiara guerra all’italia e alla Germania.
Pacifico.Nelle Salomone, a Guadalcanal, un battaglione di Marines proveniente da Tulagi rafforza la guarnigione di Lunga. A Tulagi giungono altri Marines dalle Nuove Ebridi.
Nuova Guinea.Le forze nipponiche, 11.000 uomini al comando del gen. Tomitaro Horii, si preparano all’offensiva. Le forze australiane, americane, inglesi e indigene sono equivalenti.
23 agosto
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate B tedesco sfonda a nord di Stalirigrado in direzione del Volga, conquistando tra Rynok e Erzovka un saliente largo 8 km.600 bombardieri della Luftwaffe attaccano la grande città industriale, provocando 40.000 morti. Ma i sovietici non perdono la testa, e il saliente viene “stabilizzato”. Per evitare l’accerchiamento, il grosso delle truppe sovietiche ripiega sulla città. Nell’ansa del Don, a Izbusenskij, il “Savoia Cavalleria” comandato dal col. Bettoni, attacca con 600 cavalleggeri 2000 russi armati di mortai e mitragliatrici per consentire a italiani e tedeschi di chiudere la breccia aperta dai sovietici tra la 6à armata tedesca e l’armata italiana. Gli italiani, con l’ultima carica di cavalleria della storia, sgominano il nemico. Sciabole e bombe a mano contro mortai e mitragliatrici: il prezzo della vittoria, di importanza locale, è altissimo.
La bandiera con la svastica sventola sulla cima dell’Elbrus, raggiunta dai reparti alpini tedeschi.
24 agosto
Pacifico.Salomone orientali.Tre Task Forces americane riunite, al comando del viceammiraglio Frank J. Fletcher e comprendenti 3 portaerei (Saratoga, Enterprise, Wasp, con un totale di 254 aerei), la corazzata North Carolina, 5 incrociatori pesanti (Minneapolis, New Orleans, Portland, San Francisco, Salt Lake City), 2 incrociatori leggeri (Atlanla, San Juan) e 18 cacciatorpediniere, intercetta a est di Guadalcanal un gruppo di squadre nipponiche, comandate dal viceammiraglio Nobutake Kondo ma dirette strategicamente dal comandante in capo della flotta combinata amm. Yamamoto, a bordo della corazzata Yamato, all’ancora a Truk. Le forze nipponiche comprendono 3 portaerei (Shokaku, Zuikaku e Ryujo, con un totale di 168 aerei, integrati però da altri 100 aerei con base a terra), 3 corazzate (Mutsu, Hiei, Kirishima), 13 incrociatori pesanti (Ataqa, Maya, Takao, Myoko, Aguro, Suzuya, Kumano, Chikuma, Tone, Chokai, Aoba, Kinugasa, Furutaka), 3 incrociatori leggeri,1 nave trasporto idrovolanti, 31 cacciatorpediniere e 12 sommergibili. Una delle squadre scorta 4 navi trasporto truppe con rinforzi per Guadalcanal. Si scatena una grande battaglia aeronavale in cui i nipponici perdono 90 aerei, gli americani 20. Prima di ritirarsi, i nipponici perdono inoltre la portaerei Ryujo, colpita da bombe e siluri, l’incrociatore leggero Jintsu,1 cacciatorpediniere, 1 trasporto truppa; moltissime le vittime. Da parte americana, la portaerei Enterprise è danneggiata da bombardieri in picchiata.
Guadalcanal.Si intensificano i bombardamenti aerei nipponici sull’aeroporto Henderson, cui sono assegnati 11 bombardieri in picchiata distaccati dalla portaerei Enterprise.
Nuova Guinea.Il gen. Horii ordina di aprire l’offensiva generale. Due forze anfibie provenienti da Buna e dalla Nuova Irlanda salpano per la Baia di Milne. Quella proveniente da Buna (7 grosse chiatte) e avvistata dagli australiani.
25 agosto
Pacifico.Battaglia delle Salomone orientali.Bombardieri dell’esercito e della marina USA attaccano i trasporti nipponici con i rinforzi per Guadalcanai costringendoli a invertire la rotta.1 trasporto e 1 cacciatorpediniere sono affondati,1 incrociatore è danneggiato.
Isole Gilbert.I giapponesi occupano Nauru.
Nuova Guinea.I giapponesi occupano l’Isola Goodenough nel gruppo delle Isole D’Entrecasteaux, presso la costa sud-orientale della Nuova Guinea. Sono le 7 chiatte dirette alla Baia di Milne, che hanno perso la rotta e che vengono distrutte dagli aerei americani. Nella notte sul 26, i nipponici riescono ugualmente a sbarcare a est di Rabi, presso la Baia di Milne, e sono impegnati dagli australiani mentre avanzano verso ovest.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A respinge un contrattacco sovietico a Mozdok e punta in direzione di Groznyi e Baku, nel Caucaso.
26 agosto
Pacifico.Nelle Salomone, a GuadaIcanal, i Marines si preparano a una piccola puntata offensiva per eliminare la pressione nipponica sul fianco ovest della testa di sbarco.
Nuova Guinea.Aerei alleati attaccano i giapponesi nella Baia di Milne, all’estremità orientale dell’isola, distruggendo depositi di viveri e munizioni e danneggiando alcune navi trasporto. A sera, un convoglio nipponico proveniente dalla Nuova Irlanda sbarca un nuovo contingente di truppe nella baia. Nella zona di Isurava, i nipponici che avanzano attraverso i monti su Port Moresby costringono i reparti australiani a ripiegare sotto la loro crescente pressione.
I nipponici occupano l’Isola Ocean.
27 agosto
Pacifico.Guadalcanal.Un battaglione di Marines sbarca a ovest di Kokumbona mentre un altro reparto muove da Kukum verso l’interno per tagliare la ritirata al nemico. La manovra è sventata dall’energica resistenza dei nipponici a poco più di 1 km da Kokumbona. Una squadriglia di caccia viene a rinforzare le unità aeree americane.
Nuova Guinea.Progressi nipponici sia lungo la costa, sia all’interno lungo la pista che congiunge Port Moresby con la costa settentrionale. Una brigata australiana è inviata di rinforzo all’interno.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate B seguita a premere su Stalingrado.Il Gruppo di armate A si avvicina a Groznyi conquistando Prochladnij e attestandosi sul fiume Terck.
28 agosto
Pacifico.Guadalcanal.I Marines si ritirano sulle posizioni di partenza. Bombardieri in picchiata affondano un cacciatorpediniere nipponico, ne danneggiano due e impediscono al nemico di sbarcare rinforzi sull’isola.
Nuova Guinea.Gli australiani nella Baia di Milne contengono violenti attacchi frontali nipponici. Proseguono i combattimenti all’interno sulla catena Owen Staniey.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A tedesco inizia l’attacco a Novorossijsk sul Mar Nero.
29 agosto
Nuova Guinea.Nuovi rinforzi giapponesi, circa 750 uomini, sbarcano nella Baia di Milne. Proseguono i combattimenti lungo la pista sulla catena Owen Stanley che collega Port Moresby con la costa settentrionale.
30 agosto
Africa settentrionale.Ore 23: Rommel sferra un attacco su tutto il fronte di El Alamein; è iniziata la battaglia di Alam Halfa, cosi chiamata dall’omonima “Cresta” a sud-est di El Alamein nei pressi della quale si svolge la battaglia principale. Il piano del feldmaresciallo tedesco prevede delle azioni diversive condotte dalla sinistra del suo schieramento (verso El Alamein), contro il XXX corpo nemico dalla 164à divisione tedesca e dalle divisioni italiane Trento e Bologna: l’attacco principale è previsto nel settore meridionale delle linee tedesche, contro il XIII corpo britannico, ad opera della 90à divisione leggera, dei corpo d’armata motorizzato italiano (con le divisioni Ariete e Littorio), le due divisioni corazzate dell’Afrikakorps (la 15à e la 21à), la divisione Folgore e il Gruppo Recce. Rommel intende aggirare da sud le posizioni britanniche, spostarsi ad est della Cresta di Alam Halfa e quindi accerchiare l’8à armata britannica.
L’offensiva di Rommel si è resa necessaria nel momento in cui egli si è reso conto che il tempo avrebbe favorito la ricostituzione e la riorganizzazione delle truppe del gen. Alexander. In quest’occasione il feldmaresciallo tedesco dichiara: “La decisione di attaccare oggi è la più grave della mia vita.O si riesce a raggiungere ora il canale di Suez oppure...”.
Pacifico.Guadalcanal.12 bombardieri in picchiata e 18 caccia vengono a potenziare l’aviazione americana nello Henderson Field. Bombardieri in picchiata nipponici attaccano e affondano, ai largo dell’isola, il trasporto veloce americano Colhoun.
Nuova Guinea.La sera, i nipponici attaccano nella Baia di Milne per impadronirsi di una pista d’atterraggio. Sono respinti all’alba dopo sanguinosi combattimenti.
31 agosto
Africa settentrionale.Rommel non riesce a sfondare le difese inglesi di Alam Halfa: ne viene impedito dagli attacchi della RAF, dalla presenza sul suo fianco destro della 7à divisione corazzata inglese (che gli impedisce l’aggiramento completo della Cresta di Alam Halfa), dalla scarsità di carburante e dalla presenza di campi minati che rendono necessariamente molto lenta l’avanzata.
Pacifico.Isole Salomone.La portaerei americana Saratoga è danneggiata dai siluri di un sommergibile nipponico 260 miglia a sud-est di Guadalcanal, presso l’Isola Santa Cruz. Resterà fino a novembre in riparazione a Pearl Harbor.
Nuova Guinea.Gli australiani assumono l’iniziativa nella Baia di Milne.Dato il deterioramento della situazione, il gen. Horii riceve dai comando nipponico l’ordine di passare sulla difensiva anche all’interno, sulla catena Owen Stanley.
Fronte sovietico.Nonostante l’accrescersi della resistenza sovietica sul fiume Terek, le forze del Gruppo di armate A rafforzano la testa di ponte conquistata oltre lo stesso fiume nella zona di Mozdok.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Settembre 1942
1° settembre
Il ministro degli Esteri nipponico Shigenori Togo rassegna le dimissioni. Il suo portafoglio è assunto dal primo ministro Hideki Tojo.
Africa settentrionale.La 15à div. corazzata tedesca rinnova il tentativo di conquistare Alam Halfa ma è respinta sul versante sud dalla XXII brigata corazzata inglese. I britannici si preparano al contrattacco per chiudere il varco aperto dal nemico sul fianco meridionale delle linee del XIII corpo. Le perdite di questo sono colmate da reparti del XXX corpo. Il X corpo viene fatto avanzare dalle retrovie verso la zona dei combattimenti.
Fronte sovietico.La 6à armata tedesca seguita a premere su Stalingrado, di cui ha raggiunto i sobborghi, minacciando di isolare la 62à armata sovietica. Il Gruppo di armate A conquista il porto di Anapa sul Mar Nero.
Pacifico.Guadalcanal.Un battaglione di Seabees (Api del mare, Construction Battalions), civili militarizzati con compiti di genieri, arriva sull’isola.
Nuova Guinea.Gli australiani seguitano a fare lievi progressi nella Baia di Milne, mentre perdono terreno sulle montagne della catena Owen Stanley. Reparti nipponici partiti da Salamaua attaccano gli australiani che presidiano la valle del Bulolo.
2 settembre
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A tedesco avanza combattendo su Novorossijsk e Groznyi. Altre truppe tedesche e romene provenienti dalla Crimea attraversano lo stretto di Kerc: Novorossijsk è cosi minacciata, oltre che da nord, anche da ovest.
Africa settentrionale.Le forze dell’Asse ripiegano sulla linea di partenza (El Taqa-Bab el Qattara) preparandosi a una controffensiva britannica che però non ha luogo.
Nuova Guinea.Gli australiani avanzano nella parte settentrionale della Baia di Milne, all’estremità orientale dell’isola, mentre all’interno non riescono a contenere la pressione dei nipponici in direzione di Port Moresby. Nella notte sul 3, altri 1000 giapponesi sbarcano a Basabua provenendo da Rabaul.
3 settembre
Fronte sovietico.I tedeschi sfondano sul Volga a sud di Stalingrado e penetrano nei sobborghi occidentali della città. Seguitano ad avanzare su Novorossijsk e Groznyi. Ovunque la resistenza dei sovietici è tenacissima.
Africa settentrionale.La 2à divisione neozelandese del XIII corpo attacca nella notte sul 4 per chiudere il varco nei campi minati aperto dagli italo-tedeschi, ma è respinta con estrema energia. Durante la giornata, l’offensiva aerea dei britannici si concentra sugli autocarri che trasportano rifornimenti alle forze dell’Asse, a corto di viveri, di munizioni e soprattutto di carburante.E' per mancanza di questo che Rommel non può lanciare una nuova offensiva.
4 settembre
Fronte sovietico.Prosegue l’avanzata tedesca in Caucasia.
Africa settentrionale.Il XIII corpo britannico rinnova i suoi attacchi, nuovamente respinti dagli italo-tedeschi.
Nuova Guinea.Proseguendo l’avanzata verso est nella Baia di Milne, gli australiani occupano Goroni.
Pacifico.Nella notte sul 5, due trasporti veloci americani sono affondati dai nipponici nel Mare delle Salomone mentre trasportano rinforzi e rifornimenti a Guadalcanal.
5 settembre
Il Comando Supremo alleato decide che i principali punti di sbarco dell’operazione “Torch” saranno Algeri e Orano in Algeria e Casablanca in Marocco.
Africa settentrionale.Proseguono gli attacchi del XIII corpo britannico contro le posizioni dell’Asse a EI Alamein.
Nuova Guinea.I nipponici evacuano circa 1300 uomini dalla Baia di Milne. A contrastare gli australiani restano solo 600 uomini.
6 settembre
Fronte sovietico.I tedeschi conquistano Novorossijsk, importante porto sul Mar Nero. Durissimi combattimenti attorno a Stalingrado.
Africa settentrionale.Il XIII corpo britannico compie lenti progressi in direzione sud a prezzo di gravi sacrifici umani e materiali.
Nuova Guinea.Gli australiani spengono gli ultimi focolai di resistenza dei nipponici nella Baia di Milne, mentre sulla catena Owen Stanley devono ulteriormente arretrare verso Port Moresby.
La corazzata americana South Dakota urta contro una barriera corallina al largo delle Isole Tonga e resta seriamente danneggiata.
7 settembre
Fronte sovietico.I sovietici contengono la pressione tedesca sia a Stalingrado, sia a est di Novorossijsk.
Africa settentrionale.Montgomery sospende gli attacchi del XIII corpo nella zona El Alamein-Alam Halfa lasciando agli italo-tedeschi una fascia profonda circa 8 km sul fianco meridionale dell’8à armata.
Nuova Guinea.Cessa ogni resistenza nipponica nella Baia di Milne, ma l’avanzata nemica verso Port Moresby attraverso la catena Owen Stanley non può ancora essere arrestata dagli australiani.
8 settembre
Pacifico.Guadalcanal.Reparti americani partiti a bordo di battelli da Punta Lunga sbarcano a Tasimboko presso Punta Taivu, dove è concentrata gran parte dei rinforzi nipponici giunti di recente nell’isola.
Il breve scontro, nel quale intervengono gli aerei di base allo Henderson Field, si conclude con il reimbarco degli americani.
Nuova Guinea.Il gen. Horii attacca la XXI brigata australiana sulle montagne Owen Stanley presso lo Sperone Efogi, accerchiandone due battaglioni.
Africa settentrionale.Si intensificano le azioni di bombardamento di Tobruk da parte dell’aviazione inglese.
9 settembre
USA.Un piccolo aereo nipponico lanciato da un sommergibile sgancia bombe incendiarie presso Brookings nell’Oregon, provocando l’incendio di una foresta. Questo resterà l’unico attacco aereo sul territorio metropolitano degli Stati Uniti durante la guerra.
Nuova Guinea.La XXV brigata della 7à divisione australiana è avviata d’urgenza sul fronte della catena Owen Stanley. Una brigata della 6à divisione è trasferita a Port Moresby.
Madagascar.I britannici compiono un nuovo sbarco nell’isola, occupando Majunga, sulla costa occidentale. L’obiettivo è assicurarsi il centro del Canale di Mozambico.
Germania.Pesantissima incursione dei bombardieri della RAF su Dusseldorf, con impiego di bombe da 2 tonnellate, soprannominate “blockbusters” (spaccaisolati).
10 settembre
Nuova Guinea.Aerei alleati affondano il cacciatorpediniere nipponico Yaoi presso l’isola di Normanby nel gruppo delle D’Entrecasteaux, presso la Nuova Guinea.
11 settembre
Pacifico.Guadalcanal.Dal 29 agosto sono giunti nell’isola 6000 giapponesi, a bordo di trasporti veloci scortati da unità da guerra che effettuano le operazioni di sbarco nottetempo e sono battezzati dagli americani il “Tokyo Night Express”.
Isole Aleutine.Essendo stata completata una pista di decollo a Adak, gli americani intraprendono una serie di incursioni sull’Isola di Kiska, occupata dai nipponici.
Madagascar.I britannici proseguono lungo la costa in direzione di Tananarive, capitale dell’isola.
Nuova Guinea.Gli australiani arretrano ancora nel settore della catena Owen Stanley. MacArthur espone un piano di operazioni che prevede l’impiego di un reggimento USA a fianco degli australiani per scacciare il nemico dall’isola.
12 settembre
Fronte sovietico.Mentre la 6à armata tedesca preme ormai da sud e da nord alla periferia di Stalingrado, il comando sovietico affida al gen. Cujkov il comando della 62à armata, nerbo della difesa della città. Il Partito è rappresentato dall’attivissimo Nikita Kruscev.
Oceano Glaciale Artico.U-Boote e Luftwaffe iniziano una serie di attacchi, che dureranno dieci giorni, contro due preziosi convogli alleati, il PQ 19 e il QP 14, che trasportano rifornimenti in Russia. 17 navi, per 94.791 t, sono affondate. I tedeschi, dal canto loro, perdono 4 sommergibili e 41 aerei.
Oceano Pacifico.Guadalcanal.Dopo furiosi combattimenti, che si protraggono per tutta la notte successiva, i nipponici riescono a infiltrarsi nel perimetro difensivo americano presso Lunga. Gli stenti, le piogge e le malattie tropicali, l’incessante fuoco d’artiglieria e di fucileria dei giapponesi stremano i difensori.
13 settembre
Fronte sovietico.La 6à armata tedesca è ormai penetrata nella vitale città di Stalingrado. Entro il 18 novembre, i tedeschi riusciranno a conquistare quasi tutta la città, riducendo i sovietici al possesso di tre piccole teste di ponte al di qua del Volga. Ma il grosso delle artiglierie sovietiche è schierato dall’altra parte del fiume ed è relativamente invulnerabile da parte dell’aviazione tedesca.
Oceano Pacifico.Guadalcanal.I giapponesi lanciano attacchi aerei e terrestri contro il perimetro difensivo di Lunga nel tentativo di riconquistare il campo Henderson, le cui forze sono accresciute dall’arrivo di altri 18 aerei, soprattutto bombardieri in picchiata. Anche unità navali nipponiche appoggiano col loro fuoco l’azione. Gli americani cercano di contrattaccare lungo una serie di bassi rilievi chiamati Bloody Ridge, ma riescono ad avanzare di appena 250 metri. Poi devono passare sulla difensiva, e solo grazie all’intenso appoggio dell’artiglieria riusciranno a resistere agli assalti portati dai nipponici durante tutta la notte. I nipponici attaccano anche lungo il fiume Ilu, ma non riescono a sfondare.
Africa settentrionale.Dopo un forte bombardamento aereo, nella notte sul 14 i britannici tentano un’incursione, dal deserto e dal mare (appoggiati da 6 tra incrociatori e cacciatorpediniere), su Tobruk per distruggere i depositi e le installazioni portuali dell’Asse. Analoga azione tenta contro Bengasi una colonna motorizzata partita dall’oasi di Cufra, distante oltre 800 km. Entrambi i tentativi falliscono, con notevole perdite per gli attaccanti. Entro le 9 le forze da sbarco sono costrette a riprendere il mare.
14 settembre
Fronte sovietico.Nonostante la disperata difesa sovietica, le fanterie di von Paulus penetrano nel centro di Stalingrado e raggiungono la sponda del Volga. A questo punto ha veramente inizio la parte epica della battaglia di Stalingrado.
Africa settentrionale.Per distogliere gli italo-tedeschi dall’inseguimento della colonna che ha tentato il colpo di mano contro Bengasi, i britannici compiono incursioni diversive su Barce e Gialo.
Oceano Pacifico.Guadalcanal.All’alba i nipponici sospendono i loro assalti sul Bloody Ridge e si ritirano lasciando 600 morti sul terreno. I Marines hanno perso 150 uomini. Piccoli scontri lungo il fiume Ilu.
Nel pomeriggio, i nipponici attaccano un battaglione americano schierato sulle colline che sovrastano la strada costiera nel settore occidentale della testa di ponte USA,ma sono respinti. Un battaglione del 20 reggimento Marines giunge di rinforzo sull’isola.
Nuova Guinea.Sulle montagne, i nipponici fanno arretrare gli australiani sulla Cresta Imita, ultima asperità della catena, distante solo 51 km da Port Moresby. Ma non riusciranno a spingersi oltre, contrattaccati dagli Alleati.
15 settembre
Oceano Pacifico.Una Task Force americana comandata dal contramm. Noyes, di scorta a un convoglio che trasporta rinforzi a Guadalcanal dall’Isola di Espiritu Santo, nelle Nuove Ebridi, è attaccata da due sommergibili nipponici che affondano la portaerei Wasp e danneggiano la corazzata North Carolina e un cacciatorpediniere.
Guadalcanal.Il 5° reggimento Marines estende il perimetro difensivo di Lunga a sud del campo Henderson, oltre il crinale del Bloody Ridge. I giapponesi fanno fuoco a intermittenza sulle posizioni nemiche, che vengono colpite anche dai proiettili di una corazzata nipponica.
Nuova Guinea.Arrivano a Port Moresby dall’Australia i primi reparti di fanteria americani.
Fronte sovietico.Durissimi gli attacchi tedeschi nel centro di Stalingrado. Ma i sovietici, trincerati nelle fabbriche, resistono.
16 settembre
Fronte sovietico.Proseguono i sanguinosissimi combattimenti a Stalingrado.
Nuova Guinea.L’avanzata nipponica attraverso le montagne è fermata a Ioribaiwa. Saldamente attestati sulla Cresta Imita, più a sud, gli australiani si preparano alla controffensiva.
Madagascar.Il governatore generale francese dell’isola chiede di avviare trattative d’armistizio.
Cina.Il gen. Chennault propone che i suoi aerei siano assegnati in via prioritaria alla difesa del ponte aereo tra l’India e la Cina.
Isole Aleutine.I giapponesi hanno sgomberato l’isola di Attu, trasferendone la guarnigione a Kiska.
17 settembre
Nuova Guinea.Mentre australiani e americani iniziano i preparativi per la controffensiva, i nipponici sono in situazione precaria a Ioribaiwa. Praticamente in vista di Port Moresby, non sono in grado di attaccare le posizioni australiane per mancanza di rifornimenti e di rinforzi.
Madagascar.I plenipotenziari francesi respingono le condizioni poste dai britannici per la cessazione delle ostilità.
18 settembre
Oceano Pacifico.Guadalcanal.Gli americani ricevono rinforzi (oltre 4000 uomini del 7° regg. Marines), veicoli, armi e munizioni, viveri e benzina. Le razioni possono essere riportate a livello normale. Scontri di piccola portata con i giapponesi lungo il perimetro difensivo.
Nuova Guinea.Il Quartier Generale Imperiale nipponico ordina al corpo di spedizione di tenere le posizioni e di rafforzare la testa di sbarco di Buna-Gona. Il gen. Horii incomincia a sfoltire i ranghi rinviando gli uomini verso il settore di BunaGona. Nuovi rinforzi americani si imbarcano a Brisbane per la Nuova Guinea.
Madagascar.La XXIX brigata di fanteria dell’Africa Orientale britannica sbarca senza incontrare opposizione sulla costa orientale, a Tamatave, e si inoltra all’interno verso Tananarive, su cui dalla costa occidentale avanza la XXII brigata.
19 settembre
Oceano Pacifico.Guadalcanal.Il gen. Vandegrift divide la testa di sbarco americana in 10 settori parzialmente autonomi, e stabilisce una linea difensiva continua.
Sicilia.Riprendono i bombardamenti inglesi sull’isola.
20 settembre
Fronte sovietico.Furiosi combattimenti di casa in casa a Stalingrado. il Gruppo di armate A conquista la città di Terek, sulla riva meridionale del fiume omonimo, al centro del Caucaso.
Stalin rinnova a Eden e a Wendell Wilkie la richiesta pressante dell’apertura di un secondo fronte.
Vengono emanati i piani operativi dell’operazione “Torch”: la data dello sbarco in Africa settentrionale è fissata all’8 novembre.
Sicilia.La RAF bombarda centri della provincia di Agrigento.
21-22 settembre
Gli Stati Uniti si assumono la responsabilità diretta del controllo degli aiuti inviati all’URSS attraverso l’Iran.
23 settembre
Fronte sovietico.Proseguono i combattimenti a Stalingrado, mentre il Gruppo di armate A invia un gruppo d’assalto alla conquista del porto di Tuapse, sul Mar Nero, a nord-ovest di Soci.
Sicilia.Attacchi aerei inglesi su Trapani e l’Isola Colombaia, e sulla strada Gela-Licata.
Guadalcanal.Gli americani danno inizio a un’operazione limitata tendente a ricacciare il nemico a distanza di sicurezza dal campo Henderson.
Nuova Guinea.Il 128° reggimento della 32à divisione USA è aviotrasportato a Port Moresby. Il generale Blamey assume il comando diretto delle forze alleate nell’isola.
Madagascar.La XXII brigata africana entra a Tananarive, che è stata dichiarata città aperta.
24 settembre
Pacifico.Guadalcanal.I Marines attaccano i nipponici sul Monte Austen e nella zona di Matanikau-Kokumbona.
Il gen. Franz Halder, in pieno disaccordo con Hitler circa la conduzione della guerra in Russia, è estromesso dalla carica di capo di Stato Maggiore della Wehrmacht. Al suo posto è chiamato il gen. Kurt Zeitzler, la cui responsabilità è tuttavia limitata al fronte orientale.
25 settembre
Nuova Guinea.Gli australiani aprono la controffensiva sui monti, lungo la pista Port Moresby-Kokoda, attaccando in forze Ioribaiwa.
Madagascar.I britannici controllano ora tutta la parte centrale dell’isola.
26 settembre
Oceano Pacifico.Guadalcanal.Scontri presso il villaggio di Matanikau. L’azione dei Marines è appoggiata dall’artiglieria e dall’aviazione.
Madagascar.Il gen. Platt, comandante le forze britanniche, trasferisce il proprio comando da Majunga a Tananarive.
27 settembre
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani tentano inutilmente, con attacchi locali, di estendere il perimetro della propria testa di sbarco.
Nuova Guinea.Sopraffatti dagli australiani, i nipponici si ritirano rapidamente lungo la pista della catena Owen Stanley.
Isole Gilbert.I nipponici occupano l’isola di Kuria. Il 24 hanno occupato Maiana, il 25 Beru.
28 settembre
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29 settembre
Pacifico.Guadalcanal.Gli effettivi americani nell’isola sono ora oltre 19.000, mentre altri 3260 uomini presidiano l’isola di Tulagi. Le “Api del mare” (i genieri civili militarizzati) stanno facendo dello Henderson Field un aeroporto in piena regola, anche se spesso la pista è sconvolta dalle bombe nipponiche.
Madagascar.Avanzando verso sud da Tananarive, truppe britanniche occupano Fianarantsoa, mentre altri reparti salpati da Diego Suarez sbarcano a Tuléar sulla costa sud-occidentale occupando il porto, l’aeroporto e la base per idrovolanti che consentono di perlustrare il Canale di Mozambico.
Sicilia.Aerei della RAF bombardano Porto Empedocle e le località vicine causando vittime e danni.
30 settembre
Isole Aleutine.I giapponesi compiono la prima di una serie di azioni aeree di disturbo sull’isola di Adak.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Ottobre 1942
1° ottobre
Fronte sovietico.Il vigore della spinta tedesca si va esaurendo. Proseguono durissimi i combattimenti entro Stalingrado, dove la 6à armata paga a caro prezzo ogni metro di terreno che conquista. Risultano vani, d’altronde, gli sforzi sovietici per recare soccorso alla città, costantemente battuta dal fuoco delle artiglierie e dalle incursioni aeree. Il Gruppo di armate A, incaricato della conquista del Caucaso e dei suoi ricchi giacimenti petroliferi, segna il passo di fronte all’accresciuta resistenza sovietica. I tedeschi non riescono a conquistare Groznyi. Si combatte aspramente nella zona fra Novorossijsk e Tuapse, sul Mar Nero. Le gravi perdite umane e materiali, la scarsità di rifornimenti, soprattutto di carburante, e la natura del terreno incominciano a farsi sentire negativamente sulle armate del Reich.
2 ottobre
Pacifico.Un reparto americano salpato da Espiritu Santo occupa l’Isola di Funafuti nel gruppo delle Isole Ellice, presso le Gilbert.
Madagascar.I britannici proseguono l’occupazione della parte meridionale dell’isola.
3 ottobre
Fronte sovietico.Nel Caucaso, il Gruppo di armate A tedesco compie qualche progresso in direzione di Groznyi. Continua con immutata asprezza la lotta a Stalingrado.
4 ottobre
Nuova Guinea.Gli australiani continuano la loro pressione sui nipponici lungo la pista Port Moresby-Kokoda. Pattuglie americane effettuano una ricognizione su un’altra pista all’interno, presso Jaure.
5 ottobre
Pacifico.Aerei americani decollati da portaerei bombardano installazioni nipponiche nell’isola di Bougainville (Salomone).
6 ottobre
Viene sottoscritto a Washington il secondo protocollo riguardante gli aiuti americani all’URSS. Da questa data al luglio 1943 è previsto l’invio in Russia di 4.400.000 t di rifornimenti, tre quarti di essi per via mare, un quarto attraverso la Persia.
Africa settentrionale.Montgomery emana le prime direttive per l’offensiva che l’8à armata si appresta a sferrare a EI Alamein.
Fronte sovietico.Il Gruppo di armate A occupa la città e l’importante centro petrolifero di Malgobek, presso Terek nel Caucaso, a ovest di Groznyi.
7 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Sempre allo scopo di mettere il campo Henderson al di fuori della portata delle artiglierie nipponiche, la 1à divisione Marines attacca, con l’appoggio dell’artiglieria e dell’aviazione, a ovest del perimetro difensivo raggiungendo la foce del fiume Matanikau. Due colonne, avanzando in direzione sud-ovest, si attestano su Quota 65, che domina il fiume stesso. Scarsa la resistenza giapponese.
Nuova Guinea.Spostamenti di truppe alleate in vista della controffensiva che dovrà portare alla liquidazione del nemico.
8 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.I Marines devono rinunciare ad attaccare il nemico oltre il fiume Matanikau a causa delle piogge torrenziali. Alcuni reparti riducono tuttavia la testa di ponte che i nipponici ancora tengono a est del fiume; gli scontri sono molto cruenti. Avendo la ricognizione segnalato l’imminenza di un contrattacco nipponico in forze, il comando americano ordina ai Marines di effettuare una puntata contro i reparti nipponici di Punta Cruz e quindi di rientrare nel perimetro di Lunga.
Nuova Guinea.Sulla catena Owen Stanley, i nipponici interrompono la ritirata verso Kokoda e si preparano ad arrestare gli australiani su un passo a nord di Myola.
9 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.I Marines rientrano dall’azione sul fiume Matanikau. Durante i combattimenti, i nipponici hanno perso circa 700 uomini, gli americani 190.
Francia.100 bombardieri americani attaccano di giorno (americani e inglesi si sono divisi i compiti; agli americani sono affidate le incursioni diurne, agli inglesi quelle notturne) impianti industriali a Lilla. Circa 100 aerei tedeschi levatisi per intercettarli sono distrutti o danneggiati.
Nell’esercito sovietico, viene ristabilito il comando unico dei reparti. Il comandante militare assume il ruolo degli ufficiali comandanti di tutti gli altri eserciti, mentre il commissario politico viene drasticamente ridimensionato. La sua designazione diventa “vicecomandante in campo politico” presso le unità dell’esercito, ma tutte le responsabilità decisionali di carattere militare sono esclusivamente riservate all’ufficiale comandante.
10 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Preparandosi alla controffensiva nipponica, i Marines erigono postazioni difensive sulla riva orientale del fiume Matanikau.
11 ottobre
Madagascar.Il gen. Platt cede il comando del settore al gen. Smallwood.
11-12 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Battaglia aeronavale di Capo Esperance. Una squadra americana comandata dal contramm. Norman Scott (incr. pesanti San Francisco e Salt Lake City, incr. leggeri Boise e Helena e 5 cacciatorpediniere) che pattuglia le acque delle Salomone per impedire l’arrivo di rinforzi e rifornimenti nipponici a Guadalcanal con l’ormai famoso “Tokyo Express” intercetta a est dell’Isola di Savo una squadra nipponica che scorta trasporti con rinforzi, artiglieria pesante e carri armati destinati a Guadalcanal in vista dell’offensiva finale contro gli americani. La squadra nipponica, comandata dal contramm. Aritomo Goto, è formata da 3 incrociatori pesanti (Aoba, Kinugasa, Furutaka), 2 trasporti idrovolanti e 8 cacciatorpediniere.
Nella battaglia, che ha inizio nella notte sul 12 ottobre e prosegue per tutta la giornata, e alla quale prendono parte aerei nipponici di stanza a Rabaul e americani decollati da Guadalcanal, vengono affondati l’incr. pesante nipponico Furutaka e 3 cacciatorpediniere, nonché 1 cacciatorpediniere americano. Danneggiati 2 incrociatori americani (Salt Lake City e Boise) e 2 cacciatorpediniere. Il contramm. Goto muore nella battaglia, che può essere considerata la rivincita della marina USA per la sconfitta di Savo. I trasporti nipponici riescono, tuttavia, a sbarcare ugualmente circa 800 uomini e materiale pesante a Guadalcanal. Gravi le perdite umane nipponiche a Capo Esperance: molti naufraghi rifiutano di essere raccolti dalle navi americane e preferiscono essere divorati dagli squali che infestano quelle acque.
Grosse formazioni aeree nipponiche mettono fuori uso lo Henderson Field di Guadalcanal, distruggendo la pista, aerei e depositi di prezioso carburante.
13 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.La 1à divisione Marines è rinforzata da 1 reggimento di fanteria. I nuovi cannoni nipponici a lunga gittata appena sbarcati sull’isola e gruppi di bombardieri tempestano lo Henderson Field.
14 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Poco dopo le ore 1, le corazzate giapponesi Kongo e Haruna, della 3à divisione di linea comandata dal viceammiraglio Takeo Kurita e comprendente anche l’incr. Isuku e 9 cacciatorpediniere, bombardano le posizioni americane presso Punta Lunga e in particolare il campo Henderson. Il "Tokyo Express" seguita a portare regolarmente rinforzi e rifornimenti al contingente giapponese, sbarcando circa 4000 uomini a Tassafaronga (a ovest di Lunga). Dei 90 aerei americani di base ai campo Henderson 48 sono stati distrutti.
Nuova Guinea.Rinforzi australiani e americani giungono per via aerea a Wanigela. Si tratta di un reggimento USA e di un battaglione australiano. Sulle montagne, i giapponesi resistono alla pressione australiana al passo Templeton.
15 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.6 trasporti nipponici sbarcano in pieno giorno il proprio carico a Tassafaronga, nella certezza che nessun aereo americano può più levarsi dal campo Henderson. Invece alcuni bombardieri in picchiata riescono a decollare da una pista riattata alla meno peggio e affondano o costningono ail’incagliamento 3 trasporti nemici.
Le navi appoggio idrovolanti MacFarland e aerei da trasporto di base sull’isola Espiritu Santo riforniscono gli americani di carburante per aviazione. Il comando della 17à armata nipponica dirama le disposizioni tattiche per la grande offensiva contro il perimetro americano di Lunga.
Il cacciatorpediniere americano Meredith è affondato da un aerosilurante nemico presso l’isola di San Cristobal nelle Salomone. Nella notte sul 16, gli incrociatori nipponici Maya e Myoko bersagliano con 1500 proiettili il perimetro difensivo americano.
16 ottobre
Pacifico.Aerei decollati dalla portaerei Hornet, che pattuglia le acque a sud di Guadalcanal, compiono un’ incursione sulla Baia di Rekata nell’Isola di Santa Isabel, distruggendo depositi nipponici di armi e munizioni nelle vicinanze di Tassafaronga.
I giapponesi ammassano le loro forze in previsione dell’offensiva; il fuoco delle artiglierie contro il perimetro difensivo americano si fa sempre più intenso e preciso.
Isole Aleutine.Aerei americani affondano 1 cacciatorpediniere nipponico.
17 ottobre
Nuova Guinea.Duri combattimenti fra australiani e giapponesi sulla pista Port Moresby-Kokoda presso l’Eora Creek.
Gran Bretagna.Nel Firth of Clyde incominciano a radunarsi i convogli destinati all’operazione “Torch” (sbarco in Africa settentrionale).
18 ottobre
Pacifico.Il viceammiraglio W.F. Halsey sostituisce il viceammiraglio R.L. Ghormley nel comando del settore del Pacifico meridionale.
Nuova Guinea.Proseguono violenti i combattimenti nella zona dell’Eora Creek, lungo la pista per Kokoda.
19 ottobre
Il Dipartimento della Guerra USA si impegna ad armare ed equipaggiare altre 30 divisioni cinesi.
Madagascar.I britannici proseguono l’occupazione della parte meridionale dell’isola. Con un attacco a tenaglia si impadroniscono del centro di Andriamanalina.
Pacifico.Guadalcanal.L’attacco giapponese previsto per il 18 è stato rimandato al 22, in quanto il previsto schieramento non è ancora stato completato.
20 ottobre
Pacifico.Su richiesta del gen. Vandegrift, il viceammiraglio Halsey destina un altro reggimento di fanteria, il 147°, a Guadalcanal.
Africa settentrionale.La RAF intensifica i suoi attacchi contro le posizioni,le linee di rifornimento e soprattutto gli aereoporti dell'Asse,inmodo di garantirsi la supremazia nei cieli durante l'imminente offensiva,il cui inizio è stato fissato da Montgomery il giorno 24.
21 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Reparti nipponici appoggiati da artiglieria e da 9 carri armati tentano, senza riuscirvi, di forzare la linea americana sul fiume Matanikau.
22 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.I nipponici, non essendo ancora riusciti a schierare tutti i reparti sulle posizioni stabilite, rimandano di 24 ore l’inizio dell’offensiva contro il perimetro americano di Lunga.
Nuova Guinea.Per garantirsi il controllo della parte settentrionale della Baia di Milne, gli australiani mandano un battaglione della XVIII brigata, imbarcato su 2 cacciatorpediniere, a occupare l’isola Goodenough, presidiata da circa 300 giapponesi.
Algeria.A bordo di un sommergibile, il generale americano Mark W. Clark, vice di Eisenhower, accompagnato da alcuni collaboratori giunge nottetempo in Algeria per conferire con il gen. Charles Mast, esponente degli ufficiali francesi favorevoli agli Alleati. Mast assicura a Clark e al console generale americano Robert Murphy che i reparti francesi, agli ordini del gen. Henri Giraud, sono pronti ad appoggiare l’azione degli Alleati. Frattanto, il primo convoglio destinato all’operazione “Torch” salpa dall’Inghilterra.
Africa settentrionale.In gran segreto, con spostamenti notturni, le truppe dell’8à armata britannica prendono posizione per l’imminente offensiva.
23 ottobre
Pacifico.Guadalcanal.Alle ore 18, l’artiglieria nipponica inizia un poderoso bombardamento contro le posizioni americane sul fiume Matanikau. Dopo di esso fanterie e carri armati vanno all’assalto, ma non riescono ad attraversare il fiume e subiscono gravi perdite: 600 uomini e almeno 8 carri armati.Il grosso dei nipponici avrebbe dovuto sferrare simultaneamente un attacco sul fianco sud del perimetro americano, ma per difficoltà Iogistiche ciò non avviene.
Africa settentrionale.Ore 21,30: con un violentissimo fuoco di artiglieria inglese (oltre 1000 cannoni) contro le postazioni italo-tedesche inizia la seconda battaglia di EI Alamein.L’attacco sorprende nettamente le forze dell’Asse. Oltre tutto, Rommel si trova da qualche settimana in Germania ed è temporaneamente sostituito dal gen. Georg Stumme. Al fuoco delle artiglierie inglesi le forze dell’Asse hanno l’ordine di non rispondere per risparmiare munizioni. E tuttavia un momento molto delicato per gli inglesi: qualche giorno prima Churchill ha telegrafato al gen. Alexander, comandante in capo delle forze armate inglesi nel Medio Oriente: “Tutte le nostre speranze sono riposte, in questo momento, sulla battaglia che voi e Montgomery vi apprestate a scatenare. Può darsi che essa sia la chiave del futuro...”. A sua volta Montgomery, alla vigilia dell’attacco, ha rivolto una specie di proclama alle truppe: “Quando assunsi il comando dell’8à armata affermai che il nostro compito sarebbe stato quello di annientare Rommel e che questo sarebbe successo non appena saremmo stati pronti. Ebbene, ora siamo pronti. La battaglia che sta per iniziare è una battaglia decisiva e come tale entrerà nella storia... Abbiamo armi e materiale di prim’ordine, carri armati potenti... e ci appoggia la migliore aviazione del mondo...”.
Quanto alle forze in campo, gli inglesi sono decisamente superiori potendo schierare 195.000 uomini (contro circa 105.000 dell’Asse), 1029 carri armati di cui molti Sherman americani (gli italo-tedeschi ne hanno circa 490), più di 1000 cannoni contro 480 circa dell’avversario, 530 aerei contro i 350 dell’aviazione italo-tedesca, 1400 pezzi anticarre mentre l’Asse può disporne di soli 744). Dal gen. Montgomery dipendono il XXX, il X e il XIII corpo, schierati rispettivamente al nord, al centro e al sud della linea d’attacco. Dall’altra parte hanno preso posizione la 15à divisione corazzata e la 164à divisione tedesche e la divisione italiana Littorio(al nord), le divisioni italiane Trento, Bologna e Brescia (al centro), la 21à divisione corazzata tedesca e altre due divisioni italiane, l’Ariete e la Folgore (al sud).
Il compito degli italiani è difendere le posizioni mentre gli eventuali attacchi sono affidati ai mezzi corazzati tedeschi che però soffrono l’handicap di essere distribuiti un po’ lungo tutto il fronte perdendo cosi in for0za d’urto.
Il piano inglese prevede l’attacco decisivo nel settore nord da parte della fanteria del XXX corpo inglese e delle divisioni corazzate del X corpo; al XIII sono affidate per il momento azioni diversive.
Ore 22: I tre corpi inglesi lanciano il loro attacco:l'’imprevista offensiva provoca grande sorpresa nelle forze dell’Asse che tuttavia reagiscono prontamente.
Italia.Incursione aerea inglese su alcune zone del Piemonte, della Liguria e della Lombardia: sono colpite Torino, Genova e in particolare Savona.
24 ottobre
Stati Uniti.Salpa alla volta del Mediterraneo un gigantesco convoglio agli ordini del gen. Patton e del contrammiraglio Hewitt: trasporta le truppe americane destinate all’operazione “Torch”.
Africa settentrionale.All’alba il XXX corpo britannico raggiunge il suo obiettivo (la linea “Oxalic”) a ridosso della 15à divisione corazzata tedesca e della divisione Littorio, ma i mezzi corazzati del X corpo non sono ancora riusciti a superare i campi minati e a raggiungere il primo obiettivo (“Pierson”) previsto dal piano d’attacco.
Nel settore meridionale del fronte, il XIII corpo impegna la 21à divisione corazzata tedesca.
Pomeriggio: il gen. Stumme, che sostituisce Rommel nel comando, è stroncato da un attacco cardiaco quando la sua autoblindo viene colpita da un proiettile nemico. L’ufficiale, che sta aggrappato sul predellino della sua vettura, cade a terra senza che l’autista se ne accorga e in un primo tempo viene dato per disperso: il suo corpo sarà ritrovato solo molte ore più tardi.
Al calar della notte la 1à divisione corazzata inglese è riuscita a far uscire le sue unità dai campi minati mentre la 10à resta intrappolata nel corridoio tra le mine.
Pacifico.Guadalcanal.Nella notte sul 25, un reggimento nipponico lancia un robusto attacco sul fianco meridionale del perimetro difensivo americano. Gli americani fanno accorrere rinforzi dagli altri settori e contengono la pressione dei nipponici, che all’alba ripiegano sulle posizioni di partenza.
Nuova Guinea.I nipponici evacuano l’Isola di Goodenough.Il presidio è reimbarcato su 2 cacciatorpediniere che fanno rotta su Rabaul, nella Nuova Britannia.
Italia.Durante una nuova incursione di velivoli inglesi sull’Italia settentrionale vengono colpite in particolare Milano, Monza e Novara: nella capitale lombarda si segnalano numerosi morti e feriti e gravi danni.
Inghilterra.Salpano alla volta del Mediterraneo 2 convogli misti anglo-americani che prenderanno parte all’operazione “Torch”.
25 ottobre
Africa settentrionale.Nelle prime ore della mattina, nel corridoio dove si è infilata la 10à divisione corazzata inglese la situazione si fa molto delicata, ma Montgomery alle 3,30 conferma che il tentativo di sfondamento deve continuare costi quel che costi.
Ore 12: il comandante inglese attua una variazione nel suo piano d’attacco decidendo di spostare verso nord il cardine dell’offensiva; l’attacco viene affidato alla 9à divisione australiana con la copertura della 1à divisione corazzata. Scontri particolarmente violenti vengono segnalati attorno alla Cresta Kidney con perdite molto pesanti da parte della 15à divisione corazzata tedesca, ridotta a 39 carri da 119 che ne aveva al mattino. Rommel rientra precipitosamente in Africa.
Nel porto di Tobruk vengono affondate le petroliere Proserpina e Luisiano cariche di benzina destinate ai serbatoi quasi asciutti dei mezzi di Rommel.
Isole Bermude.Una squadra di por-taerei americane salpa per l’Africa settentrionale per l’operazione “Torch”.
Pacifico.Guadalcanal.Dopo una vivace attività diurna dell’aviazione e dell’artiglieria nipponiche, il fronte terrestre si rimette in moto durante la notte sul 26, quando due reggimenti nipponici attaccano le posizioni americane sul fianco sud del perimetro di Lunga e altri reparti investono la linea del fiume Matanikau. Notevoli perdite da ambo le parti. L’azione terrestre cessa la mattina dopo.
26 ottobre
Africa settentrionale.Continuano i combattimenti su tutto il fronte: particolarmente violenti gli scontri in prossimità del varco aperto dagli inglesi nello schieramento avversario attorno alla Cresta Kidney. Inizia l’attacco della 9à divisione australiana sul fronte settentrionale: la mossa costringe i tedeschi a spostare le loro riserve notevolmente più a nord.
L’azione inglese è comunque notevolmente rallentata rispetto ai giorni passati: Montgomery convoca i suoi generali e li sprona a riprendere l’avanzata con la determinazione delle prime ore. A Londra si attendono notizie decisive che non arrivano: Churchill è furibondo, minaccia addirittura di far “saltare” Montgomery; sembra esclami: “E' mai possibile che non si riesca a trovare un generale che sia capace di vincere una battaglia?”.
Rommel raggiunge il suo quartier generale e, rendendosi immediatamente conto dellà gravità della situazione, prepara contromisure: la prima riguarda la 21à divisione corazzata tedesca, che viene spostata dal settore meridionale a quello settentrionale.
Fronte sovietico.Proseguono i durissimi combattimenti di Stalingrado.
Nel Caucaso, il Gruppo di armate A conquista Nalcik.
Gran Bretagna.Un altro convoglio destinato all’operazione “Torch” saipa per l’Africa.
Pacifico.Guadalcanal.Le truppe nipponiche, al comando del gen. Kawaguchi, rinnovano i loro attacchi ma sono ancora una volta respinte.
I loro cannoni vengono in gran parte messi a tacere dal preciso tiro delle batterie americane. Fino a questo punto, i nipponici hanno perso a Guadalcanal oltre 4000 uomini, mentre le perdite americane sono molto inferiori. Anche l’aviazione nipponica, negli ultimi giorni, ha perso oltre 100 aerei contro una quindicina degli americani. Anche unità navali nipponichc hanno dato il loro contributo di fuoco alla battaglia; da parte americana, aerei decollati dal campo Henderson hanno gravemente danneggiato l’incr. leggero nipponico Yura.
27 ottobre
Africa settentrionale.Rommel lancia una serie di contrattacchi contro le linee britanniche (in particolare contro la 1à divisione corazzata) con l’unico risultato di veder ulteriormente assottigliarsi il numero dei suoi mezzi corazzati: alla fine della giornata infatti risulteranno distrutti o catturati dal nemico 61 carri armati della 15à divisione corazzata tedesca e 56 della divisione corazzata italiana Littorio. Durissimi sono gli scontri a Tell el-Aqqaqir.
La 7à divisione corazzata inglese viene staccata dal XIII corpo e inviata nel settore settentrionale del fronte.
28 ottobre
Africa settentrionale.Formazioni della RAF bombardano a lungo le truppe corazzate italo-tedesche che stanno cercando di riorganizzarsi in vista di un nuovo contrattacco.
Verso sera Rommel può contare su 148 carri armati tedeschi e 187 italiani, una vera miseria se si considerano gli 800 mezzi corazzati di cui ancora dispongono gli inglesi. La “volpe del deserto” usa tutte le sue arti di tattico e di stratega, ma si rende perfettamente conto che la battaglia è persa. Continuano gli attacchi, sul fronte nord, della 9à divisione australiana che verso sera si trova in prossimità della strada costiera, dopo essere penetrata a cuneo nello schieramento nemico. Rommel accorre nel settore con la 90à divisione leggera e con la 21à divisione corazzata tedesche: il settore lasciato sguarnito da quest’ultima unità viene affidato alla divisione italiana Trieste, fino a quel momento in riserva.
Gli italo-tedeschi cercano di disporsi per un nuovo attacco contro le posizioni britanniche, ma ne sono impediti dall’incessante martellamento aereo della RAF. Nella notte sul 29, gli inglesi attaccano in direzione del mare, per eliminare il saliente che le forze dell’Asse mantengono sulla costa e per tagliare la strada e la ferrovia litoranee. Giungono fin quasi alla strada, ma la loro avanzata è bloccata dai difensori del caposaldo Thompson.
29 ottobre
Africa settentrionale.Nuovi contrattacchi italo-tedeschi nel settore nord del XXX corpo britannico. Montgomery, sapendo che il grosso delle forze tedesche è concentrato a nord, presso la costa, decide di tentare lo sfondamento non in direzione ovest, lungo la costa, ma in direzione sud, nel settore presidiato dalle ormai esauste fanterie italiane.
Pacifico.Guadalcanal.Date le gravi perdite subite nei recenti scontri, i nipponici iniziano un ripiegamento generale su Punta Koli e su Kokumbona. Frattanto gli americani, rafforzati da 2 battaglioni di Marines trasferiti da Tulagi, gettano passerelle sul fiume Matanikau e si preparano a lanciare un’offensiva il 1° novembre.
Nuova Guinea.I nipponici si ritirano combattendo sulle montagne Owen Stanley.
Isole Aleutine.I nipponici rioccupano l’Isola di Attu, che avevano sgombrato.
30 ottobre
Africa settentrionale.La 9à divisione australiana rinnova gli attacchi nel settore costiero, riesce a raggiungere il mare nella notte sul 31 e volge con rapidità in direzione ovest chiudendo in una sacca ingenti forze nemiche, che verranno liberate da una puntata di carri armati e potranno ritirarsi verso la Cirenaica.
Pacifico.Guadalcanal.Incrociatori e cacciatorpediniere americani bombardano le posizioni nipponiche a Punta Cruz. I Marines perfezionano i preparativi per l’offensiva e costruiscono altri ponti di fortuna sul fiume Matanikau.
31 ottobre
Africa settentrionale.Il gen. Alexander, comandante in capo delle forze armate inglesi nel Medio Oriente, telegrafa a Churchill in questi termini: “Il nemico si batte con la forza della disperazione, ma noi lo stiamo assalendo duramente e senza tregua infliggendogli, senza pietà, colpi gravissimi. Crediamo che cederà presto...”.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Novembre 1942
1° novembre
Fronte sovietico.Proseguono, sempre sanguinosissimi, i combattimenti a Stalingrado fra la 62à e la 64à armata sovietiche e la 6à armata e la 4à armata corazzata tedesche. Il sogno tedesco di conquistare integralmente la città incomincia a svanire di fronte all’incrollabile resistenza nemica. Nel Caucaso, l’Armata Rossa è riuscita a frustrare tutti i tentativi del Gruppo di armate A di impadronirsi di Groznyi. I tedeschi riescono tuttavia a conquistare Alagir, al centro del Caucaso, importante nodo stradale a sud-est di Nalcik.
Pacifico.Guadalcanal.La 1à divisione Marines lancia il previsto attacco in direzione ovest verso il fiume Poha, con valido appoggio di aerei e artiglierie terrestri e navali. Superato il fiume Matanikau sulle passerelle gettate nei giorni precedenti, il 5° reggimento Marines avanza fino a breve distanza da Punta Cruz, caposaldo nipponico. A est del perimetro difensivo, altri reparti avanzano verso il fiume Metapona per prevenire nuovi sbarchi nipponici previsti a Punta Koli.
2 novembre
Africa settentrionale.Alle ore 1, il XXX corpo dell’8à armata britannica si lancia all’attacco per attuare l’operazione “Supercharge”, come denominata in codice l’offensiva di sfondamento. Coperta da un imponente sbarramento di artiglieria, la 2à divisione neozelandese apre un nuovo corridoio nei campi minati nemici, liberando la strada alla IX brigata corazzata che stabilisce una testa di ponte oltre una pista che si diparte da Rahman in direzione sud.
All’alba le batterie anticarro italo- tedesche fanno strage dei carri della brigata inglese, distruggendone il 75%, ma non riescono a resplngerla oltre i campi minati. Il X corpo manda al soccorso i suoi carri, mentre la 1à divisione corazzata inglese viene impegnata in furiosi scontri presso Teli el-Aqqaqir, a ovest della Cresta Kidney. Verso sera, Rommel dispone in prima linea di soli 32 carri pienamente efficienti.
Pacifico.GuadalcanalIl 5° reggimento Marines circonda le forze nipponiche a Punta Cruz. Giungono sull’isola viveri, munizioni e due batterie da 155 mm, grazie alle quali gli americani saranno in grado di opporsi validamente all’artiglieria nipponica. A est del perimetro difensivo, un battaglione del 7° Marines supera la foce del fiume Metapona e si attesta presso il villaggio di Tetere.
Nella notte sul 3, la 17à armata nipponica sbarca rifornimenti e 1500 uomini a est di Punta Koli, dove è prevista la costruzione di un aeroporto.
Nuova Guinea.La XXV brigata australiana, dopo la lunga campagna sulla catena Owen Stanley, raggiunge Kokoda e il vicino aeroporto, che consentirà il rifornimento delle truppe nella zona. Gli Alleati prendono ovunque posizione. MacArthur propone la data del 15 novembre per l’inizio dell’attacco contro la testa di sbarco nipponica nella zona di Buna-Gona.
3 novembre
Africa settentrionale.I controcarro dell’Asse seguitano a contenere la spinta dei corazzati alleati. Durante la notte sul 4, la 51à divisione e una brigata della 4à divisione indiana raggiungono d’impeto la pista di Rahman a sud di Teli el-Aqqaqir e infrangono lo schieramento controcarro italo-tedesco. Rommel, d’altronde, la stessa notte dà l’ordine di ripiegamento. Alcune divisioni italiane, tra cui la Folgore, formata da paracadutisti, restano a sacrificarsi per consentire lo sganciamento del grosso. Attivissima la RAF.
Alle 10,30 Rommel aveva ricevuto un telegramma di Hitler, in cui gli si imponeva praticamente di mantenere le posizioni. Vi si leggeva, tra l’altro: “...Nella situazione nella quale vi trovate non ci può essere altro pensiero che quello di resistere, di non cedere di un passo e di impegnare nella battaglia ogni uomo e ogni arma ancora utilizzabili... Nonostante la sua superiorità, anche il nemico sarà allo stremo delle forze.
Non sarebbe la prima volta nella storia che la volontà più forte trionfa sui battaglioni nemici più forti. Alle sue truppe lei non può indicare nessun’altra via se non quella che porta alla vittoria o alla morte”.
Pacifico.Guadalcanal.Il 5° reggimento Marines elimina la sacca giapponese a Punta Cruz. A est del perimetro difensivo, gli americani sono invece costretti ad arretrare. Vengono loro inviati rinforzi quando al comando giunge notizia di imminenti sbarchi nipponici a Punta Koli.
Cina.Il Generalissimo Chiang Kaishek promette 15 divisioni cinesi, che saranno poste agli ordini del generale americano Stilwell, per la riconquista della Birmania, in vista della quale i britannici vanno ammassando forze in India.
4 novembre
Africa settentrionale.Inutile, disperata difesa delle truppe italiane: la divisione corazzata Ariete, la Littorio e la divisione motorizzata Trieste sono annientate. Di fronte a questo disastro Rommel dà di nuovo l’ordine di ripiegare, a dispetto degli ordini di Hitler. In giornata comunque, e grazie all’intervento di Kesselring, comandante del settore operativo Sud, Hitler concede a Rommel l’autorizzazione a ritirarsi.
Il gen. Alexander invia a Churchill un messaggio decisamente ottimistico in cui si dice sicuro di aver vinto la battaglia di El Alamein: “Dopo dodici giorni di aspri e violenti combattimenti, l’8à armata ha inflitto una dura disfatta alle truppe italo-tedesche di Rommel. Il fronte nemico è stato spezzato ed ora le forze corazzate britanniche stanno operando alle spalle dell’avversario. I reparti nemici che possono disimpegnarsi sono in piena ritirata e vengono attaccati incessantemente dalle nostre unità corazzate, da quelle motorizzate e dall’aviazione...”.
Fronte sovietico.Mentre proseguono i combattimenti a Stalingrado, i russi sferrano attacchi in tutti gli altri settori del fronte, per individuare i punti deboli.
Pacifico.Guadalcanal.A ovest del perimetro difensivo, gli americani si attestano a circa 2 km da Punta Cruz; a est devono contenere robusti attacchi nipponici. Incrociatori e cacciatorpediniere, nonché aerei USA, attaccano le posizioni nipponiche presso Punta Koli. Anche gli americani ricevono rinforzi: reparti dell’8° reggimento Marines sbarcano nella Baia di Aola.
Nuova Guinea.La XVI brigata australiana attacca le posizioni nipponiche presso Oivi.
MadagascarIl governatore generale francese rinnova la richiesta di armistizio ai britannici e accetta le condizioni che aveva respinto il 17 settembre.
5 novembre
Africa settentrionale.Prosegue la ritirata delle forze italiane e dell’Afrikakorps. I tedeschi salvano 70.000 dei 90.000 uomini che formavano il corpo di spedizione. In mano alleata restano 20.000 prigionieri italiani e 10.000 tedeschi. La divisione Folgore è ormai allo stremo delle possibilità di resistenza. Il XXX corpo britannico occupa Fuka, a metà strada fra El Alamein e Marsa Matruh.
Pacifico.Guadalcanal.Un reggimento di fanteria USA si spinge oltre 3 km all’interno a sud di Punta Koli nel tentativo di aggirare le forze giapponesi concentrate nella zona.
Madagascar.Alle ore 14 cessano ufficialmente le ostilità fra i britannici e le forze francesi del governo di Vichy.
Africa nord-occidentale.Mentre i convogli destinati all’operazione “Torch”, salpati dall’inghilterra e dagli Stati Uniti, si avvicinano ai loro obiettivi, il gen. Eisenhower giunge in volo a Gibilterra e vi costituisce il comando alleato. L’amm. inglese sir Andrew B. Cunningham dirigerà le operazioni delle forze navali; il generale americano James H. Doolittle e il maresciallo dell’aria inglese sir William L. Welsh comanderanno rispettivamente le forze aeree americane e britanniche; il gen. K.A.N. Anderson dirigerà le operazioni delle forze terrestri britanniche.
6 novembre
Africa seuentrionale.Sotto una forte pioggia, il X corpo britannico insegue da vicino gli italo-tedeschi in ritirata nella zona prossima a Marsa Matruh. Alle 14,35 alla divisione Folgore, di 5000 uomini con i quali è partita da Tarquinia, sua base in patria, restano “ufficiali 32, truppa 262”.
Italia.Durante la notte Genova viene investita dai bombardieri della RAF che devastano i quartieri centro-orientali della città causando molte vittime e feriti.
Fronte sovietico.I combattimenti a Stalingrado diminuiscono di intensità. Nel Caucaso, l’Armata Rossa respinge con energia il nemico.
Pacifico.Guadalcanal.Il 164° regg. fanteria USA raggiunge Punta Koli, senza scontrarsi col nemico. Prosegue lo sbarco di rinforzi americani nella Baia di Aola.
7 novembre
Africa settentrionale.Forti piogge rallentano l’inseguimento britannico nella zona di Marsa Matruh. Rommel ne approfitta per sottrarre il maggior numero possibile di divisioni alla minaccia di accerchiamento.
Africa nord-occidentale.Il gen. Henri Giraud, fuggito dal Sud della Francia a bordo di un sommergibile, conferisce a Gibilterra con il gen. Eisenhower. Giraud crede di essere stato chiamato per assumere il comando delle forze alleate che stanno per sbarcare in Africa, ma Eisenhower deve disilluderlo. Il francese si ritira sdegnato, ma l’indomani accetta di assumere l’amministrazione civile dei territori francesi dell’Africa settentrionale che saranno liberati.
Pacifico.Guadalcanal.Aerei di base allo Henderson Field attaccano e danneggiano 2 cacciatorpediniere nipponici davanti all’isola.
Cina.Si decide di far esaminare dal generale americano Wheeler la situazione dei rifornimenti in vista dell’offensiva che i cinesi intendono lanciare nella primavera del 1943.
8 novembre
Africa nord-occidentale.Nella notte sull’8, il Corpo di Spedizione Alleato partito dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti si presenta davanti ai porti di Algeri, Orano e Casablanca: l’operazione “Torch”, decisa il 25 luglio, è entrata nella sua fase esecutiva. Sono 500 navi da guerra e 350 trasporti suddivisi in tre raggruppamenti: Task Force navale occidentale (contramm. Hewitt, USA) che sbarca truppe (gen. Patton, USA) a Casablanca in Marocco; Task Force navale centrale (commodoro Troubridge della Royal Navy) che sbarca le sue truppe (comandate dal generale americano Fredendall) a Orano in Algeria; Task Force navale orientale (contramm. Burrough della Royal Navy) che sbarca le sue truppe (comandate dal generale americano Ryder) ad Algeri. Il comando generale delle forze navali è affidato all’ammiraglio inglese Cunningham, il comando supremo dell’operazione è detenuto dal gen. Dwight D. Eisenhower. L’accordo per l’operazione era stato raggiunto da Churchill e Roosevelt il 25 luglio.
Lo sbarco presso Algeri avviene alle ore 1; vi prendono parte 2 reggimenti USA, 2 brigate britanniche, 2 battaglioni di Commandos britannici, più 1 reggimento USA che alle 5,30 penetra nel porto di Algeri.
Il gruppo centrale sbarca alle 1,30, nei pressi di Orano,1 divisione, 1 battaglione corazzato, 1 battaglione di Rangers, e poi un battaglione di paracadutisti. Tutto il contingente è americano. Le unità inglesi Walney e Hartland sono affondate mentre tentano di prendere intatto il porto.
Il gruppo occidentale sbarca alle ore 5, presso Casablanca, truppe USA comprendenti 1 divisione e 2 reggimenti di fanteria, 3 battaglioni corazzati e unità speciali.
A seguito dell’invasione il governo di Vichy rompe le relazioni diplomatiche con Washington.
Francia. Ore 6,30: il Comando degli U-Boote a Parigi, rendendosi conto di ciò che sta accadendo sulle coste africane, ordina a 15 sommergibili di riunirsi al largo della costa del Marocco per intercettare le navi alleate dell’operazione “Torch”, ma quando le unità giungono nello specchio di mare previsto il convoglio nemico è già passato.
Ore 7: viene recapitata al presidente francese Pétain una lettera personale del presidente americano Roosevelt in cui si comunica la notizia dello sbarco alleato in Africa settentrionale. La risposta del vecchio maresciallo sembra non lasciare dubbi sulla volontà del governo di Vichy: Pétain scrive tra l’altro: “Ho sempre dichiarato che difenderemo il nostro impero, se attaccato... Siamo attaccati, ci difenderemo. E questo l’ordine che do”. Ufficialmente dunque Pétain vuole tenere buoni i tedeschi, dichiarando che si opporrà all’aggressione anglo-americana. In realtà, poche ore dopo invia all’Alto Commissario ad Algeri, ammiraglio Francois Darlan, un telegramma segreto in cui si lascia libero quest’ultimo di trattare con gli Alleati. Pétain comunque non intende schierarsi dalla Parte degli anglo-americani, nonostante le pressioni in questo senso del gen. Weygand convocato a Vichy dal presidente.
8-9 novembre
Francia.Il collaborazionista Pierre LavaI, presidente del consiglio dei ministri francese, acconsente alla richiesta tedesca di aprire gli aeroporti francesi in Tunisia agli aerei tedeschi.
9 novembre
Fronte sovietico.Il “Ramo Armate Straniere Est” del servizio informazioni tedesco segnala concentramenti di forze sovietiche nella zona di Stalingrado e di fronte alla 3à armata romena.
Africa settentrionale.Col miglioramento del tempo, l’8à armata britannica riprende I’inseguimento degli italo-tedeschi. La resistenza di questi è infranta a Sidi Barrani dalla 2à divisione neozelandese.
Tunisia.Truppe tedesche aviotrasportate atterrano all’aeroporto di El Aouìna, presso Tunisi, senza incontrare opposizione da parte francese.
Algeria.Il gen. K.A.N. Anderson assume il comando della 1à armata britannica e si affretta a inviare colonne motorizzate verso Tunisi e Biserta per prevenire l’occupazione dei due importanti obiettivi da parte delle truppe dell’Asse. Sommergibili, aerei in picchiata e aerosiluranti italo-tedeschi, lanciati all’attacco dei convogli alleati, affondano un trasporto americano davanti ad Algeri e danneggiano la corazzata Massachusetts, 2 incrociatori, 2 cacciatorpediniere e altro naviglio. Le forze francesi di Vichy oppongono ancora resistenza a Orano, mentre gli americani conquistano l’aeroporto di La Senia.
Marocco.Le truppe del gen. Patton attaccano Port-Liautey e l’aeroporto, scontrandosi con un’inattesa resistenza da parte francese. La 3à divisione USA ritarda l’avanzata su Casablanca in attesa dell’equipaggiamento pesante e dell’artiglieria che devono ancora essere sbarcati.
Pacifico.Guadalcanal.Il 7° reggimento Marines riesce ad accerchiare quasi completamente reparti nemici presso il torrente Gavaga e respinge i tentativi dei nipponici per rompere l’accerchiamento. Gli americani si preparano a un nuovo attacco contro Kokumbona.
10 novembre
Algeria.L’amm. Francois Darlan legge alla radio un proclama in cui ordina alle forze francesi in Algeria e Marocco di cessare ogni resistenza contro gli Alleati. Fanteria e corazzati americani convergono su Orano: la città capitola alle ore 12,30.
Marocco.Cessa la resistenza dei francesi nella zona di Port-Liautey. L’aeroporto è immediatamente rimesso in funzione e vi atterrano squadriglie di caccia americani decollati dalla portaerei Chenango. Colonne corazzate riprendono l’avanzata su Casablanca, mentre un battaglione della 2à divisione corazzata si dirige su Marrakech. Forze navali USA impegnano unità francesi a Casablanca.
Pacifico.Guadalcanal.Mentre il 7° Marines prosegue la liquidazione dei nipponici nella sacca (non completamente chiusa) nella zona del torrente Gavaga, il 2° Marines e un battaglione del 164° reggimento fanteria rinnovano l’attacco a ovest di Punta Cruz per la conquista di Kokumbona.
Nuova Guinea.La XVI brigata australiana costringe i nipponici a ripiegare da Oivi verso la foce del fiume Kumusi.
11 novembre
Di fronte all’invasione tedesca della Francia di Vichy, il presidente Pétain diffonde alla radio la sua dichiarazione di protesta; eccola: “Questa notte ho ricevuto una lettera del Fùhrer, il quale mi annuncia che, per necessità militari, è costretto a prendere alcune misure che avranno come effetto la soppressione degli accordi e dei fondamenti stessi dell’armistizio.Io protesto formalmente contro queste decisioni, incompatibili con le convenzioni dell’armistizio”.
Africa settentrionale.Il X corpo dell’8à armata, sempre all’inseguimento degli italo-tedeschi in ritirata, entra in Libia e occupa Bardia senza colpo ferire. La 1à e 7à divisione corazzata incalzano le retroguardie dell’Asse in Libia. La 2à divisione neozelandese si ferma al confine libico-egiziano allo scopo di riorganizzarsi.
Africa nord-occidentale francese.Le autorità francesi firmano l’armistizio con gli Alleati. Ogni resistenza delle truppe di Vichy cessa alle ore 7. Mezz’ora dopo la 3à divisione americana, che avrebbe dovuto prendere d’assalto Casablanca, vi entra fra l’entusiasmo della popolazione.
Le varie installazioni militari sono occupate dalle truppe alleate. In Algeria, reparti della XXXVI brigata della 1à armata britannica sbarcano senza incontrare resistenza a Bougie, 175 km a est di Algeri. Da questa città muove verso Bona l’XI brigata della 78à divisione.
Francia.Truppe tedesche penetrano nella parte non occupata della Francia.Truppe italiane sbarcano in Corsica, ed entrano da est e da sud nella Francia di Vichy.
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani interrompono l’offensiva in direzione di Kokumbona e iniziano a ritirarsi oltre il fiume Matanikau, poiché da molti segni si ritiene imminente un’offensiva giapponese in grande stile contro il perimetro di Lunga.
A est del perimetro gli americani proseguono l’annientamento dei nipponici rimasti nella sacca, ormai completamente chiusa, a cavallo del torrente Gavaga.
Un convoglio giunto dalle Nuove Ebridi inizia a scaricare viveri e munizioni, ma dopo che 3 trasporti sono stati danneggiati da aerei nipponici interrompe le operazioni e salpa verso il largo, in direzione di una squadra navale in arrivo dalla Nuova Caledonia.
12 novembre
Francia.Le truppe tedesche raggiungono il campo trincerato di Tolone.
Algeria.Reparti della 1à armata britannica occupano Bona, 240 km a est di Algeri; contingenti di Commandos sbarcano presso il porto e lo occupano. L’aviazione italo-tedesca interviene ripetute volte durante la giornata colpendo obiettivi militari e civili. 2 compagnie di paracadutisti americani sono lanciate sull’aeroporto di Duzerville, 10 km a sud- est di Bona, e lo occupano. I paracadutisti americani sono aggregati e posti sotto il controllo operativo della 1à armata britannica.
Tunisia.Unità tedesche della costituenda armata del gen. von Arnim sbarcano a Tunisi e a Biserta.
Marocco.Sommergibili dell’Asse affondano due trasporti americani al largo delle coste marocchine.
Pacifico.Guadalcanal.La sacca nemica sul torrente Gavaga è liquidata dagli americani. Un convoglio proveniente dalle Nuove Ebridi e dalla Nuova Caledonia sbarca davanti a Punta Lunga oltre 6000 uomini e cospicue quantità di rifornimenti, ma deve interrompere l’operazione e allontanarsi sotto la scorta di una squadriglia di cacciatorpediniere in quanto la ricognizione ha avvistato una forte squadra navale nipponica, comprendente 2 corazzate, che sta navigando da nord verso l’isola.
Battaglia di Guadalcanal.Nella notte sul 13, la squadra navale nipponica è segnalata dagli schermi radar fra l’Isola di Savo e Capo Esperance.Nell’Iron Bottom Sound, ossia nello Stretto dal fondo di ferro, cosi chiamato a causa delle tante navi che vi sono affondate, tra Savo e Guadalcanal, si accende una furiosa battaglia. Le forze USA comprendono la portaerei Enterprise, le corazzate Washington e South Dakota gli incrociatori San Francisco, Pensacola, Portland, Helena, Juneau, Atlanta, Northampton, San Diego, 22 cacciatorpediniere 7 trasporti, 79 aerei imbarcati sulla Enterprise e 194 di base a Guadalcanal e nelle Nuove Ebridi. Le forze nipponiche comprendono le portaerei Junyo e Hiyo (con 95 aerei), le corazzate Hiei, Kirishima, Kongo e Haruna, gli incrociatori Atago, Takao, Sendai, Nagara, Tone, Chokai, Kinugasa, Suzuya, Maya, Tenryu, 30 cacciatorpediniere, 14 sommergibili, 11 trasporti. La flotta è appoggiata da 215 aerei che hanno la loro base nella Nuova Britannia.
Il bilancio della battaglia, proseguita fino al 15 e combattuta sia dalle forze navali che da quelle aeree, è il seguente: gli americani perdono gli incrociatori leggeri Atlanta e Juneau e 7 cacciatorpediniere; gli incrociatori San Francisco, Portland, Helena, la corazzata South Dakota, 4 cacciatorpediniere sono danneggiati. I giapponesi registrano l’affondamento delle corazzate Hiei e Kirishima, dell’incrociatore pesante Kinugasa, di 2 cacciatorpediniere e di 7 degli 11 trasporti destinati a sbarcare rinforzi a Guadalcanal (circa 10.000 uomini). Solo 4000 uomini e poche tonnellate di rifornimenti potranno essere successivamente sbarcati a Tassafaronga.
Nuova Guinea.La XXV brigata australiana occupa Gorari, mentre i giapponesi riescono a ritirarsi oltre il fiume Kumusi in piena.
13 novembre
Africa settentrionale.Il X corpo dell’8à armata occupa Tobruk.
Tunisia.Anche reparti italiani entrano nel paese dalla Libia. Gli italo-tedeschi occupano la linea del Mareth, serie di fortificazioni pomposamente chiamate “la Maginot africana", costruite dai francesi a protezione della frontiera orientale della loro colonia. In pochi giorni la Tunisia sarà occupata dalle forze dell’Asse.
Italia.Ripetute incursioni della RAF su Genova causano numerose vittime e gravi danni al centro cittadino.
Algeria.Il gen. Eisenhower giunge in volo ad Algeri ove si incontra con l’amm. Darlan. Un convoglio alleato sbarca a Bona una brigata paracadutisti, 1 reggimento di fanteria e il comando avanzato della 1à armata britannica. La XXXVI brigata avanza fino a Djidjelli, 60 km a est di Bougie.
Pacifico.Isole Salomone.La corazzata nipponica Hiei, colpita la notte precedente, è attaccata ripetutamente da aerosiluranti e bombardieri in picchiata americani presso l’Isola di Savo. Ormai condannata, è affondata dagli stessi nipponici.
Nuova Guinea.Gli australiani distruggono le retroguardie nipponiche presso il fiume Kumusi.
14 novembre
Francia.Gli italo-tedeschi accerchiano la base di Tolone, dove è concentrata la flotta francese.Nonostante le smentite ufficiali, si sta preparando un colpo di mano.
Pacifico.Guadalcanal.I giapponesi sottopongono a un violento bombardamento navale il campo Henderson per neutralizzarlo in previsione dello sbarco dei loro rinforzi. Gli aerei dell’Enterprise e quelli con base a terra infliggono gravi perdite al nemico.E' il seguito della battaglia di Guadalcanal, iniziatasi il 12 e descritta a quella data.
Nuova Guinea.Gli Alleati si preparano ad attaccare la testa di sbarco nipponica nella zona di Buna-Gona.
Truppe americane consolidano le loro posizioni a Natunga, australiani e americani si organizzano nella zona di Embogu-Embi-Baia di Oro. Sulla pista di Kokoda, la XXV brigata australiana costruisce un ponte di fortuna a Wairopi.
15 novembre
Africa settentrionale.Il X corpo britannico occupa gli aeroporti di Martuba.
Algeria.La 1à armata britannica varca il confine tunisino e occupa Tabarka, sulla costa, a circa 120 km da Tunisi. Un battaglione di paracadutisti americani occupa Youk-les-Bains presso Tébessa in Algeria, circa 150 km a sud di Bona.
Italia.Nuova violenta incursione della RAF su Genova.
Pacifico.Guadalcanal.Gli ultimi 4 trasporti nipponici, degli 11 che dovevano sbarcare rinforzi e materiale a Guadalcanal, sono avvistati a Tassafaronga (a ovest del perimetro americano) e attaccati dagli aerei e dalle artiglierie terrestri e navali americane. Non più di 2000 uomini riescono a sbarcare, altri 2000 sono uccisi sulla spiaggia o mentre cercano di raggiungerla.I 4 trasporti sono affondati. E l’ultimo tentativo giapponese in grande stile di rifornire l’isola. Gli effettivi nipponici a Guadalcanal sono a questa data di circa 20.000 (ma molti sono profondamente debilitati dal ben-ben e da varie forme di dissenteria); gli americani sono circa 23.000.
16 novembre
Tunisia.Ormai tutto il paese è presidiato dalle forze dell’Asse. La 1à armata britannica compie lievi progressi sulla costa. Un altro battaglione di paracadutisti americani è lanciato a Souk-el-Arba, 50 km a sud di Tabarka. Si registrano i primi scontri tra reparti francesi e tedeschi a Oued Zarga, Mateur e sulla strada Bédja-Djebel Abiod.
Pacifico.Nuova Britannia.A Rabaul, i nipponici costituiscono il comando dell’8à armata, affidato al gen. Hitoshi Imamura, da cui dipendono la 17à armata che opera nelle Isole Salomone e la 18à, le cui forze sono dislocate in Nuova Guinea.
Nuova Guinea.Australiani e americani iniziano le operazioni contro la testa di sbarco nipponica di BunaGona. Reparti di fanteria americani sbarcano a sud di Buna. La 32à divisione americana avanza verso Buna, la 7à australiana verso Gona e Sanananda. I giapponesi, che gli Alleati ritenevano disorganizzati e scoraggiati, sono invece pronti a un’energica resistenza favorita dalla natura accidentata del terreno e da una serie di fortificazioni. Le truppe nipponiche sono comandate dal col. Yokoyama a ovest del fiume Girua (il gen. Horii è scomparso durante la ritirata dalla pista di Kokoda); il cap. Yasuda comanda quelle a est dello stesso fiume. L’aviazione nipponica ostacola lo sbarco degli americani a sud di Buna.
17 novembre
Tunisia.Gli inglesi entrano in contatto con i tedeschi a ovest di Djebel Abiod, circa 110 km a ovest di Tunisi. Più a sud, i paracadutisti americani occupano l’aeroporto di Gafsa.
Nuova Guinea.Australiani e americani pnoseguono l’avvicinamento alla testa di sbarco di Buna-Gona.I nipponici ricevono rinforzi trasportati da cacciatorpediniere che approdano a sera a Basabua.
18 novembre
Fronte sovietico.I sovietici stanno per lanciare una grande offensiva contro le forze tedesche a Stalingrado, dove si trovano la 6à armata e parte della 4à armata corazzata. A sud-ovest della città si trova il Gruppo di armate B (von Weichs) con parte della 4à armata corazzata e la 4à armata romena. Più a nord, nella grande ansa del Don, si trovano l’8à armata italiana e la 3à romena. Da parte sovietica a nord del Don e fino alla testa di ponte di Kleckaja, oltre questo fiume, sta il fronte sud-occidentale comandato da Vatutin e comprendente la 1à armata, la 5à armata carri e la 21à armata. Da Kleckaja a Stalingrado si stende il Fronte del Don, al comando di Rokossovskij, formato dalla 65à, 24à e 66à armata. Da Stalingrado verso sud è il Fronte di Stalingrado, diretto da Eremenko e comprendente la 62à armata del gen. Cujkov, la 57à armata del gen. Tolbuchin e la 51à armata del gen. Trufanov.
Tunisia.Una brigata della 78à divisione britannica respinge un attacco tedesco a Djebel Abiod, ma un’altra brigata resta isolata a est di questa posizione. I tedeschi attaccano inoltre il XIX corpo d’armata francese a Medjez-el-Bab, 55 km a sud-ovest di Tunisi e a sud di Mateur.
Italia.Bombardieri britannici attaccano nella notte Torino causando decine di morti e feriti e gravi danni.
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani avanzano a sud di Punta Cruz nel settore occidentale, in preparazione di una nuova offensiva.
Nuova Guinea.La XVI brigata australiana occupa Popondetta, dove viene subito dato l’avvio alla costruzione di una pista di atterraggio, e avanza verso Soputa senza prendere contatto col nemico.
19 novembre
Fronte sovietico.Dopo una micidiale preparazione di razzi multipli e di artiglieria, alle 8,50 prende inizio la grande controffensiva sovietica nel settore di Stalingrado, che porterà i tedeschi a un immane disastro. Sei corpi d’armata del Fronte del Don muovono all’assalto della testa di ponte di Kleckaja, 120 km a nord-ovest di Stalingrado. Più a nord, da Serafimovic sul Don, circa 150 km a nord-ovest di Stalingrado, attaccano le armate del Fronte sud-occidentale.
E' l’inizio di una grande manovra a tenaglia (l’altro braccio sarà formato, a sud, dal Fronte di Stalingrado).
Tedeschi e romeni reggono abbastanza bene ovunque salvo che nella zona di Kleckaja dove subito si registra una forte penetrazione sovietica.
Il comandante dello Heeresgruppe B, von Weichs, da cui dipendono la 6à armata, la 4à Panzerarmee e la 4à armata romena, ordina immediati contrattacchi. Ma ottiene solo un temporaneo contenimento del nemico.
Tunisia.Il XIX corpo d’armata francese respinge l’ultimatum posto dai tedeschi per lo sgombero di Medjez-el-Bab. Nel corso della giornata sopraggiungono reparti di fanteria inglesi e di artiglieria americani che costringono i carri e le fanterie tedeschi a ripiegare.
Pacifico.Guadalcanal.Nella notte sul 20, i nipponici, partendo da Kokumbona, sferrano un attacco contro le posizioni americane nel settore a ovest del fiume Matanikau.
20 novembre
Fronte sovietico.Mentre infuriano i combattimenti a Stalingrado e a nord della città, un nuovo grande attacco sovietico prende le mosse da Beketovka e Plodovitoje, a sud della città. Vi prendono parte tre armate, la 64à, la 57à e la 51à con vari corpi corazzati e meccanizzati.
I sovietici sono suddivisi nei gruppi “Don”, che attacca da nord, e “Volga”, che attacca da sud-est.
Africa settentrionale.In Libia, l’8à armata occupa Bengasi. Rommel prosegue la ritirata verso occidente. In Tunisia, la rinnovata pressione tedesca costringe i francesi del XIX corpo d’armata a ritirarsi di 15 km nella zona di Medjez-el-Bab.
21 novembre
Fronte sovietico.A nord-ovest di Kleckaja, la 3à armata romena dà chiari segni di cedimento di fronte agli assalti della 5à armata carri sovietica. Ovunque proseguono i combattimenti. A sud, i sovietici avanzano verso il Don; la 64à armata, con manovra avvolgente, minaccia di isolare i tedeschi a Stalingrado. I corazzati, che hanno iniziato l’offensiva di Serafimovic, avanzano verso Golubaja e Kalaè. Hitler respinge una proposta di ripiegamento sul Don avanzata da von Paulus: difesa a oltranza!
Africa settentrionale.In Libia, aerei inglesi e americani effettuano una pesante incursione sul porto di Tripoli. In Tunisia, nessuna operazione degna di nota; gli Alleati vanno schierandosi, e cosi gli italo-tedeschi.
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani riescono a sgombrare i nipponici da Punta Cruz, ma non vanno oltre.
Nuova Guinea.La XVI brigata australiana, rafforzata dal 126° reggimento fanteria americano, compie lievissimi e costosissimi progressi in direzione di Sanananda. Reparti della 32à divisione americana muovono da Dobodura verso Buna, ma sono bloccati dai nipponici, ben fortificati nella zona chiamata “il Triangolo” e favoriti dal terreno.
22 novembre
Fronte sovietico.Le due branche della tenaglia sovietica si richiudono a Kalac, sul Don a ovest di Stalingrado, chiudendo in una morsa la 6à armata tedesca e parte della 4à armata corazzata, oltre a contingenti minori: si tratta di 284.000 uomini scelti, 100 carri armati, 1800 cannoni e oltre 10.000 automezzi.
Africa settentrionale.Puntate di forti gruppi da combattimento inglesi nella zona di Agedabia, in Libia, sono temporaneamente contenute dagli italo-tedeschi. In Tunisia, la XXXVI brigata della 78à divisione britannica respinge un attacco a Djebel Abiod.
Pacifico.Guadalcanal.Vani attacchi americani contro le posizioni nipponiche a ovest di Lunga.
Nuova Guinea.Mentre la XXV brigata australiana seguita a premere in direzione di Gona, il 126° fanteria USA attacca nel settore di Sanananda. Altri reparti americani provenendo da Soputa passano su zattere sulla riva orientale del fiume Girua.
23 novembre
Fronte sovietico.5 divisioni romene della 3à armata, circondate da reparti della 5à armata carri e dalla 21à armata sovietiche a sud di Serafimovic, si arrendono. I tedeschi intrappolati a Stalingrado sono attaccati alle spalle dalla 65à e dalla 64à armata sovietiche. Il comandante del Gruppo di armate B, von Weichs, sprona von Paulus, comandante la 6à armata, a rompere l’accerchiamento prima che i sovietici possano ammassare altre forze attorno alla città assediata. Ma Hitler ha ormai assunto personalmente il comando dell’armata e, quando il feldmaresciallo Gòring gli assicura che la Luftwaffe sarà in grado di rifornire Stalingrado di viveri, munizioni e materiale per 700 tonnellate al giorno, ordina a von Paulus di resistere sul posto in attesa che il Gruppo di armate B possa riprendere l’offensiva per liberarlo.
Gli ordina di conseguenza di organizzare la “Fortezza Stalingrado” e di non cedere un metro di terreno. Frattanto,k'11 armata di von Manstein viene spostata dal fronte di Leningrado, ribattezzata Gruppo di armate del Don e incaricata di liberare Stalingrado e ristabilire il fronte originario. Von Manstein organizza le sue forze in due gruppi operativi: il Gruppo Hoth, a sud del Don, e il Gruppo Hollidt a nord.
Dal canto loro, i sovietici si trovano di fronte a un problema strategico di grande importanza: se concentrare le forze dei loro fronti meridionali nella liquidazione della sacca di StaIingrado, oppure isolare questa e lanciarle in massa per tagliare la strada della ritirata alle forze tedesche del Caucaso.
Prevale la prima tesi(immediata liquidazione di Stalingrado)nella convinzione che eliminare la 6à armata di von Paulus sarà un problema di pochi giorni: l’anello interno attorno alla città è stato saldato, ed è per buona parte guarnito anche un “anello esterno”, lungo 450 km, le cui forze dovranno impedire un prevedibile tentativo di liberazione degli assediati. Questa scelta strategica (che in definitiva consentirà ai tedeschi di ritirare le loro forze dal Caucaso) si basa su un quasi incredibile errore di valutazione delle forze tedesche chiuse nella sacca.
Africa settentrionale e occidentale. In Libia, essendo stati superati sul fianco sud dalla 7à div. corazzata del X corpo britannico, gli italo-tedeschi si ritirano da Agedabia (circa 150 km a sud di Bengasi) a EI Agheila, dove Rommel spera di poter arrestare l’avanzata nemica.
Algeria.Il Quartier Generale alleato si trasferisce da Gibilterra ad Algeri. In Tunisia, i comandi britannico e francese fissano le sfere delle rispettive competenze: tutte le truppe a nord della linea Le Kef-Zaghouan saranno agli ordini del comando britannico, quelle a sud di tale linea dipenderanno dal comando francese. Nel Senegal, Dakar è occupata senza spargimento di sangue dalle truppe alleate.
Pacifico.Guadalcanal.Dopo un’intensa preparazione di artiglieria, il 164° reggimento fanteria USA va all’assalto a ovest del perimetro, nella zona di Punta Cruz, ma non riesce a superare la resistenza nipponica.
Le perdite americane in questo settore sono state e sono gravi. L’offensiva è arrestata in attesa di rinforzi.
24 novembre
Fronte sovietico.Nel settore di Stalingrado, i sovietici sfruttano gli sfondamenti operati nelle linee nemiche. Nel settore centrale, lanciano offensive locali in prossimità di Velikije Luki e di Rzev.
Africa settentrionale.In Libia, Rommel è al El Agheila. Gli sono rimasti solo 35 carri armati e i resti di 2 divisioni. Montgomery però, che si trova ad Agedabia, a meno di 100 km, prende tempo, oltre tre settimane, per riorganizzare l’8à armata e riprendere l’offensiva.Il 13 dicembre, quando si deciderà ad attaccare, Rommel si sarà già brillantemente sganciato.
In Tunisia,la 1à armata britannica riceve l’ordine di avanzare su Tunisi, avendo come primi obiettivi Tebourba e Mateur.
Estremo Oriente.Il generale americano Stilwell è informato dal Dipartimento della Guerra USA che gli Stati Uniti non potranno fornire uomini e materiali, oltre quelli che già forniscono, per alimentare la progettata offensiva per la riconquista della Birmania.
Nuova Guinea.I nipponici respingono gli attacchi della XXV brigata australiana contro Gona. Reparti della 32à divisione USA seguitano a premere su Sanananda (presso Gona, a ovest). Un attacco coordinato viene lanciato nel pomeriggio contro il “Triangolo” dopo una breve preparazione aerea e di mortai, ma i nipponici lo respingono con facilità.
Pacifico.Isole Salomone.I giapponesi sbarcano alcuni reparti a Munda nella Nuova Georgia, a ovest di Guadalcanal, dove intendono costruire aeroporti. Nonostante il forte pattugliamento navale americano, i nipponici riescono ugualmente a far giungere via mare rifornimenti a Guadalcanal. Veloci cacciatorpediniere lasciano nottetempo bidoni galleggianti tenuti insieme da funi presso la costa, dove in barca o a nuoto i fanti vanno poi a prelevarli.
25 novembre
Africa settentrionale.In Tunisia, la XXXVI brigata della 1à armata britannica avanza a nord da Djebel Abiod verso Mateur. AI centro altre truppe britanniche penetrano nelle posizioni nemiche fra Mateur e Tebourba e un contingente della 1à div. corazzata americana compie un’incursione contro l’aeroporto di Djedeida, a 8 km da Tebourba, distruggendo 30 aerei tedeschi al suolo.
Nuova Guinea.Situazione di stallo in ogni settore del fronte. Attività di pattuglie e scambi di artiglieria.
Guadalcanal.Un cacciatorpediniere americano sorprende e bombarda un gruppo di 40 chiatte motorizzate giapponesi a Tassafaronga. Si segnalano movimenti nemici nell’Isola della Nuova Georgia e a Santa Isabel.
26 novembre
Tunisia.Scontri fra corazzati a sud di Mateur.
Nuova Guinea.A Gona, australiani e nipponici si fronteggiano senza prendere iniziative. La 32à divisione americana rinnova senza esito i tentativi di espugnare Sanananda con attacchi frontali e laterali; i progressi sono limitatissimi, dell’ordine di qualche centinaio di metri. Gli Alleati giungono fino a 700 metri dalla pista di Killerton e conquistano un deposito di viveri tenacemente difeso dai nipponici. Un robusto attacco, dopo una lunga preparazione aerea e di artiglieria, viene lanciato sul fianco occidentale del “Triangolo”, dove sono meno forti le difese nipponiche.
27 novembre
Francia.All’alba le SS invadono l’arsenale di Tolone. Per non cadere in mano tedesca la flotta francese si autoaffonda per ordine del suo comandante, l’ammiraglio Jean de Laborde: si tratta di 2 corazzate,1 incrociatore da battaglia, 7 incrociatori,1 nave-trasporto aerei, 29 cacciatorpediniere, 2 sommergibili (altri 4 riescono a raggiungere il largo e la libertà) e altro naviglio minore.
Viene sciolto l’esercito armistiziale del governo di Vichy.
Tunisia.La 78à divisione britannica occupa Tebourba, a 36 km da Tunisi, ma ne è scacciata dai tedeschi appoggiati da carri armati e da Stukas.Il grosso della 1à div. corazzata americana è trasferito dal settore di Orano alla 1à armata britannica.
28 novembre
Fronte sovietico.Continua la tragedia di Stalingrado. Von Manstein, all’insaputa e poi contro il parere di Hitler, studia l’operazione “Tempesta d’inverno” diretta a rompere l’accerchiamento della 6à armata.
Tunisia.L’XI brigata della 78à divisione britannica e reparti carristi della 1à div. corazzata americana raggiungono la periferia di Djedeìda, a 24 km da Tunisi. E il punto più vicino a Tunisi che gli Alleati raggiungono prima della fase conclusiva della campagna. A sud, i tedeschi evacuano Pont-du-Fahs.
Somalia francese.Un terzo della guarnigione di Gibuti, finora ligia al governo di Vichy, passa nella Somalia britannica e aderisce alla causa degli Alleati.
Italia.Altro bombardamento notturno della RAF su Torino: 15 vittime e gravi danni nel centro storico.
Pacifico.L’ex viceammiraglio William F. Halsey, promosso ammiraglio due giorni prima, sostituisce il contramm. Kinkaid con il contramm. C. H. Wright al comando della Task Force 67, incaricata di pattugliare l’Ironbottom Sound tra Savo e Guadalcanal per impedire l’arrivo di rifornimenti ai nipponici. La Task Force 67 comprende 5 incrociatori (Minneapolis, Honolulu, Northampton, Pensacola e New Orleans) e 4 cacciatorpediniere.
29 novembre
Fronte sovietico.I sovietici seguitano a guadagnare terreno nel settore di Stalingrado, e von Manstein incomincia ad avvertire il pericolo per le sue stesse armate.
Tunisia.L’XI brigata della 78à divisione britannica è bloccata a Djedeida dalla ferma resistenza tedesca. Due battaglioni della I brigata paracadutisti inglese sono lanciati a Depienne. 15 km a nord-est di Pontdu-Fahs, con il compito di conquistare l’aeroporto di Oudna, ma sono respinti e devono battere in ritirata.
Pacifico.Guadalcanal.Tre battaglioni di fanteria e di Marines incompleti e un nuovo contingente di Seabees vengono sbarcati nella zona di Punta Koli dove gli americani progettano la costruzione di un nuovo aeroporto. I comandi americani studiano l’eventualità di ritirare i Marines da Guadalcanal affidando la responsabilità delle operazioni all’esercito, di cui da oltre un mese sono giunti nell’isola sempre nuovi reparti. Al gen. Vandegrift, che finora ha diretto le operazioni, dovrebbe subentrare il gen. Alexander M. Patch.
Nuova Guinea.Bombardieri alleati intercettano 4 cacciatorpediniere nipponici nello Stretto di Vitiaz e li attaccano costringendoli a invertire la rotta. Le quattro unità trasportavano rinforzi da Rabaul.
30 novembre
Tunisia.Gli italo-tedeschi sono riusciti a far giungere in Tunisia, fino a questo momento, circa 15.500 combattenti, che contengono senza eccessivo sforzo le puntate offensive della 1à armata britannica, nonché delle divisioni americane e francesi.
Pacifico.Battaglia navale di Tassafaronga(Guadalcanal). La Task Force 67 del contramm. Wright intercetta e impegna una squadriglia di 8 cacciatorpediniere nipponici, comandati dal contramm. Tanaka, che trasporta truppe e materiali a GuadaIcanal. Nello scontro notturno 1 cacciatorpediniere nipponico è affondato e un altro danneggiato. La squadriglia deve ritirarsi senza effettuare lo sbarco, ma infligge gravi danni alle unità americane, silurando gli incrociatori pesanti Pensacola, New Orleans, Minneapolis e Northampton. Quest’ultimo affonderà alle ore 3,04 del giorno dopo a causa delle grandi falle aperte nello scafo.
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Re: Timeline della Seconda Guerra Mondiale!
Dicembre 1942
1-2 dicembre
Mediterraneo.Breve battaglia navale, al largo delle coste tunisine, tra una formazione italiana composta da 3 cacciatorpediniére e 2 torpediniere e un gruppo inglese formato da 2 incrociatori e 4 cacciatorpediniere: gli italiani perdono un cacciatorpediniere riuscendo comunque a colpire un incrociatore nemico.
1° dicembre
Tunisia.Prevenendo l’offensiva alleata prevista per l’indomani, i tedeschi del gen. von Arnim attaccano in forze in direzione di Tebourba, a breve distanza a ovest di Djedeida, con fanti e carri armati appoggiati dall’aviazione. I britannici sono costretti a ripiegare.
Pacifico. Guadalcanal.L’8° reggimento della 2° div. Marines viene ritirato dalle posizioni avanzate a ovest del fiume Matanikau, che sono affidate alla fanteria dell’esercito.
Nuova Guinea.La XXI brigata australiana prende d’assalto Gona. I nipponici si ritirano a Gona Mission per proseguire la resistenza. Altrove non mostrano segni di cedimento; anzi, premono con grande energia sul blocco stradale istituito sulla pista Soputa-Sanananda da reparti della 32à divisione americana.
Cina.La direzione del ponte aereo India-Cina passa dal gen. Stilwell all’Air Transport Command, di stanza in India.
2 dicembre
Tunisia.La 1à armata britannica respinge un nuovo attacco tedesco contro Tebourba.
Nuova Guinea.I nipponici, con 4 cacciatorpediniere, tentano all’alba di sbarcare 800 uomini a Basabua, ma sono costretti dagli aerei alleati a desistere. Riescono a effettuare l’operazione presso la foce del fiume Kumusi, una ventina di chilometri a nord di Gona. Reparti nipponici attaccano il blocco predisposto sulla pista Soputa-Sanananda e riescono a ridurne il perimetro, senza però riuscire a sfondano. Gli assalti alleati contro Buna falliscono a breve distanza dall’obiettivo. Il gen. Harding, comandante la 32à divisione americana, è rimosso dal comando e sostituito dal gen. Waldron.
3 dicembre
Tunisia.Dopo nuovi attacchi, i tedeschi di von Arnim riescono a occupare Tebourba nella notte sul 4.
La 78à divisione britannica, che ha subito gravi perdite, si ritira a nord di Medjez-el-Bab. A sud, francesi e americani conquistano il Passo Faid.
Nuova Guinea.Il blocco costituito dal 126° fanteria USA sulla pista Soputa-Sanananda è minacciato dai continui assalti nipponici. MacArthur ha ordinato alle truppe alleate di preparare un’offensiva.
4 dicembre
Tunisia.Nella zona di Tebourba, i tedeschi distruggono 25 carri armati, 7 autoblindo, 41 cannoni, 300 automezzi e grandi quantitativi di munizioni dei britannici.
Italia.Nel corso di un violentissimo attacco su Napoli di bombardieri Liberators decollati dall’Egitto viene affondato l’incrociatore leggero Muzio Attendolo: gravi danni subiscono altri due incrociatori (l’Eugenio di Savoia e il Raimondo Montecuccoli), ma ben più tragiche sono le conseguenze del bombardamento sull’abitato: 159 morti e 358 feriti.
5 dicembre
Tunisia.Attività delle opposte aviazioni. 14 aerei inglesi e 10 fra italiani e tedeschi sono abbattuti.
Eisenhower fissa al 9 la data d’inizio dell’offensiva generale, ma la 1à armata britannica è in difficoltà per la mancanza di aeroporti avanzati e per le troppo lunghe linee di rifornimento.
Nuova Guinea.La XXI brigata australiana è sempre impegnata nella zona di Gona. Un battaglione australiano rafforzato cerca di ostacolare le operazioni di sbarco dei rifornimenti nemici presso l’ancoraggio di Basabua, mentre un altro battaglione avanza verso ovest per contrastare il passo ai nipponici sbarcati alla foce del fiume Kumusi.
6 dicembre
Tunisia.Truppe tedesche penetrano nelle posizioni della 1à div. corazzata americana nel settore delle alture di EI Guessa. Il bilancio della battaglia di Tebourba, cui hanno preso parte anche reparti di bersaglieri italiani, si fa più pesante per i britannici, che hanno perso non 25, ma 72 carri armati e hanno avuto non 400, ma 1100 prigionieri.E' una correzione fornita dal bollettino italiano.
7 dicembre
Tunisia.Scontri locali. L’aviazione dell’Asse bombarda il porto di Philippeville.
La RAF bombarda Tripoli, in Libia.
Nuova Guinea.La XXX brigata australiana dà il cambio, sul fronte di Sanananda, alla XVI, da lungo tempo impegnata in combattimento e con molti effettivi indeboliti dalla malaria. Risultano vani gli sforzi dei reparti australiani per liberare gli americani circondati nel blocco stradale tra Soputa e Sanananda.
7-8 dicembre
Mediterraneo.Nella notte, un tentativo di tre “maiali” (Siluri a Lenta Corsa) della marina italiana di penetrare nel porto di Gibilterra non sortisce alcun effetto per la buona guardia delle sentinelle e per l’efficacia degli sbarramenti difensivi.
8 dicembre
Tunisia.Eisenhower consente al gen. Anderson di rettificare le linee della 1à armata britannica in preparazione dell’offensiva. L’attività bellica è ostacolata dalla pioggia.
Italia.Torino viene nuovamente bombardata da aerei della RAF: le vittime sono decine, più di cento i feriti, gravissimi i danni.
Nuova Guinea.Aerei alleati intercettano una formazione di 6 cacciatorpediniere nipponici che portarlo rinforzi e rifornimenti alla testa di sbarco di Buna e la costringono a invertire la rotta. Il posto di blocco fra Soputa e Sanananda è finalmente raggiunto da reparti australiani.
9 dicembre
Tunisia.Una puntata di mezzi blindati britannici nella zona di Tebourba è respinta dagli italo-tedeschi.
Algeria.Aerosiluranti italiani attaccano nella rada di Algeri il naviglio nemico alla fonda.
10 dicembre
Tunisia.Colonne di carri armati e fanterie tedesche effettuano una puntata da nord-est e da est contro Medjez-el-Bab, ma sono respinte dai 4 battaglioni francesi e dalla I brigata inglese delle Guardie che presidiano la posizione. L’XI brigata della 78à divisione britannica e i reparti della 1à div. corazzata USA ad essa aggregati si ritirano a Bédja.
Nuova Guinea.I nipponici rimasti nella zona a nord-ovest di Gona, sottoposti all’incessante martellamento dell’aviazione alleata, ricevono l’ordine di apprestare un perimetro difensivo nella zona di Napapo.
11 dicembre
Fronte sovietico.L’Armata Rossa mantiene ovunque l’iniziativa, compiendo progressi nel settore di Stalingrado e nella grande ansa del Don, cos' come nel Caucaso. La 4à armata di von Manstein è sotto forte pressione a est di Stalingrado.
Libia.Montgomery dirama le direttive per la ripresa dell’offensiva. I britannici attaccheranno El Agheila il 14. Si intensifica, in preparazione dell’attacco, l’attività della RAF sui centri logistici italo-tedeschi.
Tunisia.Britannici e francesi respingono un nuovo attacco tedesco a Medjez-el-Bab. Incominciano ad arrivare in prima linea i reparti della 6à divisione corazzata inglese.
12 dicembre
Fronte sovietico.Dalla zona di Kotelnikovo, prende le il via l’operazione “Tempesta d’inverno”, voluta dal comandante del Gruppo di armate del Don, von Manstein, contro il parere di Hitler. Il gruppo corazzato del gen. Hoth, comprendente la 17à, la 6à e la 23à divisione corazzate appoggiate dalla 4à armata romena e da parte della 3à sfondano le linee della 51à armata sovietica a sud del Don, mentre il resto delle forze di von Manstein, costituito dal gruppo operativo Hollidt, attacca a nord del fiume.
Libia.Montgomery lancia la 2à div. neozelandese da Agedabia verso Mensa Brega, a pochi chilometri dalle linee difensive tedesche di EI Agheila.
13 dicembre
Libia.La 2à divisione neozelandese occupa Mensa Brega, poco a est di El Agheila. Rommel dà inizio all’evacuazione di questa posizione, lasciando truppe di retroguardia e numerosi campi minati a rallentare l’avanzata nemica.
Tunisia.Il V corpo della 1à armata britannica riceve l’ordine di prepararsi a una nuova offensiva verso Tunisi. Segue un periodo di stasi.
Nuova Guinea.Aerei alleati attaccano senza risultati una squadriglia di 5 cacciatorpediniere nemici che portano materiale e 800 uomini (tra cui il gen. Kensaku Oda, successore del gen. Horii nel comando del “Distaccamento dei Mari del Sud”),
14 dicembre
Libia.La 7à div. corazzata britannica preme sugli italo-tedeschi tnincerati dietro i campi minati a El Agheila. La 2à divisione neozelandese inizia una diversione a sud-ovest, nel deserto, per aggirare la stessa EI Agheila.
Nuova Guinea.Il convoglio nipponico già segnalato approda in mattinata alla foce del fiume Mambare e compie le operazioni di sbarco senza essere avvistato dalla ricognizione alleata fino al pomeriggio. Allora caccia e cacciabombardieri attaccano i battelli che stanno ancora sbarcando uomini, viveri e munizioni arrecando danni.
15 dicembre
Libia.La 2à divisione neozelandese, dopo la diversione nel deserto, punta rapidamente verso la costa nella zona di Merduma per prendere in trappola i difensori di EI Agheila.
Tunisia.La 1à armata britannica sta lentamente preparando il proprio schieramento. La 9à divisione aerea USA inizia una serie di incursioni sui porti tunisini ove stanno sbarcando truppe e materiali italiani.
16 dicembre
Fronte sovietico.Mentre le forze di von Manstein si avvicinano, ma sempre più lentamente, a Stalingrado, i sovietici lanciano una violenta offensiva sul medio Don, travolgendo l’8à armata italiana e parte della 3à romena. Manstein è costretto a distogliere parte delle divisioni corazzate già impegnate nell’operazione “Tempesta d’inverno” per tappare la falla e ristabilire la linea del fronte.
17 dicembre
Fronte sovietico.Posto di fronte al fatto compiuto, Hitler ha avallato le decisioni di von Manstein per liberare la 6à armata di von Paulus da Stalingrado. Ma i progressi del gruppo corazzato di Hoth verso il fiume Miskova (un affluente del Don), dove i sovietici hanno predisposto una linea fortificata, si fanno sempre più lenti. Frattanto, la 6à armata di von Paulus con parte della 4à armata corazzata, circondata a Stalingrado, sostiene l’urto di ben sette armate sovietiche.
18 dicembre
Libia.Duri scontri fra le retroguardie italo-tedesche e la 2à divisione neozelandese a Nofilia, a metà strada fra EI Agheila e Sirte. Dopo questo episodio, Montgomery ordina di sospendere l’inseguimento del nemico, per non esporsi a eventuali sorprese da parte della "volpe del deserto" mentre le sue linee di rifornimento si sono cosi grandemente allungate.
19 dicembre
Fronte sovietico.I sovietici seguitano a guadagnare terreno nel settore meridionale. Gruppi d’assalto provenienti dal medio corso del Don conquistano Kantemirovka, tagliando la linea ferroviaria Voronez-Rostov a nord di Millerovo. La ritirata dell’8à armata italiana, equipaggiata in modo del tutto inadeguato contro i rigori dell’inverno russo, si trasforma in una rotta.
20 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.I nipponici molestano l’avanzata degli americani sul fianco nord-occidentale del Monte Austen, mentre i genieri americani iniziano la costruzione di una strada fra il perimetro di Lunga e le pendici del monte stesso.
Nuova Guinea.Scontri senza risultati in tutti i settori, salvo che nella regione a est del Simemi Creek.
21 dicembre
Libia.Le punte avanzate dell’8à armata britannica raggiungono Sirte.
22 dicembre
Fronte sovietico.Vedendo profilarsi la minaccia che il suo Gruppo di armate B sia tagliato fuori dal resto dell’esercito tedesco nei caso che i sovietici travolgano von Manstein sul fronte del Don, von Kleist incomincia a ritirare le sue punte più avanzate nel Caucaso. Qui i sovietici, forti di 6 armate e ben riorganizzati, attaccano con energia a sud-est di Nalcik. Sul fronte del Don, guadagnano terreno e potrebbero da un momento all’altro intrappolare davanti a Stalingrado, oltre alla 6à armata di von Paulus, l’intero Gruppo di armate del Don di von Manstein.
Tunisia.Il V corpo della 1à armata britannica riprende l’offensiva verso Tunisi nella notte sul 23.
23 dicembre
Fronte sovietico.Il Gruppo corazzato Hoth è giunto a meno di 50 km dagli assediati di Stalingrado. In questo momento von Paulus dovrebbe operare la sortita dalla “fortezza”, ma non ha carburante sufficiente per percorrere quei tragitto, pur cosi' breve. Inoltre è egli stesso incerto (benché il Fùhrer abbia dato il suo benestare al tentativo), e d’altra parte von Manstein, le cui forze sono in posizione critica, non essendo in grado di garantire la riuscita dell’operazione, lo consiglia a desistere dalla sortita. Verso sera von Paulus, tormentato dagli scrupoli, dichiara di non voler abbandonare Stalingrado senza un preciso ordine di Hitler. La costosa avanzata di Hoth fino al fiume Miskova è stata dunque un sacrificio inutile.
24 dicembre
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25 dicembre
Libia.Sirte, già superata all’interno dai blindati britannici, è occupata dagli inglesi. Gli italo-tedeschi, oltre alla linea difensiva di Buerat, ne stanno apprestando un’altra più a ovest, tra Homs e Tarhuna.
Tunisia.Per la seconda volta, i tedeschi riconquistano il Djebel el Ahmera, rilievo importante perché domina le strade che si dipartono da Medjezel-Bab.Nella zona è dislocata la I brigata delle Guardie britannica.
Nuova Guinea.Sommergibili nipponici niforniscono la testa di ponte di Buna. Australiani e americani insistono nei loro attacchi anche contro il “Triangolo” e in qualche punto respingono i nipponici sulle spiagge.
26 dicembre
Nuova Guinea.Aerei nipponici di base a Rabaul nella Nuova Britannia compiono un’incursione su Dobodura, ma sono presto messi in fuga dall’aviazione alleata. Nella notte sul 27, rinforzi e carri armati americani e australiani sono sbarcati nella Baia di Oro. Gli Alleati compiono limitatissimi progressi nel tentativo di spezzare in due lo schieramento predisposto dai nipponici nella zona di Buna.
27 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.Situazione di stallo sul Monte Austen, mentre nuovi reparti americani tentano di convergere sui fianchi del caposaldo nipponico Gifu.
Nuova Guinea.I nipponici stanziati a Napapo ricevono l’ordine di evacuare la zona via mare e di trasferirsi a Giruwa. 52 aerei nipponici effettuano un’incursione contro le posizioni alleate nella zona di Buna; 14 sono abbattuti dalla caccia alleata. Altri carri armati sono sbarcati nottetempo nella Baia di Oro.
Birmania.La 14à div. indiana prosegue indisturbata la sua avanzata verso Akyab superando il fiume Mayu e l’omonima catena di colline. Lungo la costa, la XLVII brigata indiana giunge a Indin e manda pattuglie fino a Punta Foul, all’estremità della penisola di Mayu. L’avanzata viene quindi sospesa per motivi logistici.
28 dicembre
Libia.Le avanguardie dell’8à armata britannica raggiungono, senza incontrare opposizione, lo Uadi el Chebir, non lontano da Buerat.
Tunisia.Puntate di elementi della 1à armata britannica sono respinte dagli italo-tedeschi.
Pacifico.Guadalcanal.Pattuglie americane cercano di individuare i punti deboli del caposaldo nipponico Gifu, sul Monte Austen.
Nuova Guinea.La guarnigione nipponica di Buna riceve l’ordine di ritirarsi a Giruwa sotto la protezione di reparti che attaccheranno di fianco le posizioni americane. Pattuglie di volontari penetrano a sera nel già imprendibile “Triangolo” e trovano i bunker giapponesi ormai deserti.
29 dicembre
Fronte sovietico.I sovietici niconquistano Kotelnikovo, a sud-ovest di Stalingrado, da dove è partito l’attacco tedesco per liberare la 6à armata e parte della 4à corazzata, circondate a Stalingrado.
Libia.Elementi avanzati dell’8à armata britannica (autoblindo della IV brigata corazzata leggera) giungono davanti a Buerat, che risulterà già sgomberata dalle truppe dell’Asse.
L’aviazione italiana attacca ripetutamente le colonne francesi che, provenendo dal Ciad, stanno avanzando su Tripoli attraverso il Sahara.
Pacifico.Nuova Georgia.Nonostante i continui attacchi aerei alleati, i nipponici completano l’aeroporto di Munda.
Guadalcanal.Prosegue l’attacco americano al Monte Austen.
Nuova Guinea.Il gen. Yamagata, cui è affidato il compito di dirigere la ritirata da Buna a Giruwa, giunge in quest’ultima località. Gli americani raggiungono il mare a sud-est di Buna Mission, tagliando la strada della ritirata per via di terra ai nipponici ancora rimasti nella zona.
30 dicembre
Tunisia.Un gruppo di combattimento reggimentale della 1à divisione americana raggiunge le posizioni di Medjez-el-Bab.
Pacifico.Nuova Guinea.Australiani e americani mantengono la pressione su Buna Mission.
31 dicembre
Pacifico.Guadalcanal.Gli americani si preparano a rinnovare con maggiori forze l’attacco contro il Caposaldo Gifu sul Monte Austen.
Nuova Guinea.Proseguono i combattimenti e il tentativo di accerchiamento dei nipponici che difendono Buna Mission.