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A cosa porta la gratuità?
Buondì.
Ieri un moi collega ha detto:
"Tutti i nostri prodotti a pagamento esistono già gratis".
Allora ho pensato: la professione del programmatore diventerà sempre meno una professione e sempre di più un hobby?
I programmatori dovranno sempre di più sottostare alle politiche imposte da dei ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori?
Riflettiamo, riflettiamo.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Ne dubito fortemente... E' probabile che (se il free software si diffonderà di più) la maggior parte delle aziende farà pagare per i servizi (manuali, assistenza, ecc.) anzichè per il programma in sè, come fanno già oggi timidamente società come Red Hat.
Però mi sembra molto più probabile che il free software rimanga un'alternativa, magari diffondendosi, ma senza mai superare in diffusione il software proprietario. Il software libero non è adatto per la maggior parte degli utenti e non lo sarà, finchè esisterà una opzione più comoda: Windows. E con free software non intendo solo Linux e tutta i suoi programmi, ma anche sistemi più user-friendly (lo spesso citato BeOS, ad esempio).
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Re: A cosa porta la gratuità?
"timidamente"... RedHat ha un fatturato della madonna http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Dream, io non so se te ne sei accorto, ma gli informatici sono gli schiavi del terzo millennio: scrivono del software che nessuno sa usare, assistono clueless users passo passo, rispondono al telefono ("ma il cavo e' collegato? Ecco, appunto..."), e il sempremitico NN VAAAAA!!!
La programmazione non e' piu' una disciplina esoterica come poteva essere 10 anni fa (non sto dicendo che qualunque minchione possa scrivere programmi, ma di sicuro le possibilita' sono aumentate), oggi ogni azienda puo' permettersi di assoldare (meglio, trattare a pane e acqua) un programmatore, spesso esperto in almeno 3 linguaggi diversi. I veri soldi oggi si possono fare solo e soltanto assistendo i clienti corporate: gli utenti casalinghi il software lo copiano o lo prendono gratis, punto.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Jack Malmostoso ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 09:40
"timidamente"... RedHat ha un fatturato della madonna
http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Dream, io non so se te ne sei accorto, ma gli informatici sono gli schiavi del terzo millennio: scrivono del software che nessuno sa usare, assistono clueless users passo passo, rispondono al telefono ("ma il cavo e' collegato? Ecco, appunto..."), e il sempremitico NN VAAAAA!!!
La programmazione non e' piu' una disciplina esoterica come poteva essere 10 anni fa (non sto dicendo che qualunque minchione possa scrivere programmi, ma di sicuro le possibilita' sono aumentate),
oggi ogni azienda puo' permettersi di assoldare (meglio, trattare a pane e acqua) un programmatore, spesso esperto in almeno 3 linguaggi diversi. I veri soldi oggi si possono fare solo e soltanto assistendo i clienti corporate: gli utenti casalinghi il software lo copiano o lo prendono gratis, punto.
Verissimo... Io lavoro in una banca, dove non paghiamo più i prodotti (o se li paghiamo, li paghiamo veramente poco), ma ci bastonano un bordello sulle consulenze e sull'assistenza...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
Secondo me non la uccide ma la evolve...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
Secondo me non la uccide ma la evolve...
beh, tenuto conto che evoluzione significa selezione e selezione significa morte di ciò che ha una bassa fitness col nuovo ambiente...allora uccidere o evolvere, siam sempre là...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
Secondo me non la uccide ma la evolve...
Cioè non più programmatori ma...
Boh, gente che lavora gratis?
Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.
Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?
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Re: A cosa porta la gratuità?
Ucciderla no, la sta trasformando.
Guardiamoci in faccia: sono passati i tempi del programmatore solitario che faceva un gioco da solo nella sua cantina. EA e altre compagnie sono forti alla stregua delle major di hollywood, e non e' semplice retorica.
Il modello economico in cui viviamo premia l'idea geniale e solitaria nel breve, ma per fare davvero qualcosa di duraturo serve un'organizzazione diversa.
E nel particolare caso del software, poiche' le esigenze e le macchine sono diventate sempre piu' complesse (mentre gli utonti sono sempre piu' utonti) c'e' bisogno che chi produce un software si metta a disposizione dell'acquirente (opensource o no non ci interessa) e fornisca il supporto necessario.
Che poi sia una tristezza infinita craccare uno shareware da 10$ vabbe', ma questo non e' certo colpa dei
Citazione:
Quote:
ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori
ma della semplice ingordigia e ignoranza della gente.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:50
Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?
Questo perchè Gimp in confronto a Photoshop è il Paint, e come ambiente desktop windows ha una penetrazione elevatissima.
Vogliamo parlare dei server web? Ti rendi conto che la barriera in ingresso in quell'ambiente è infinitamente elevata, a causa di Apache?
Quindi, o Apache o IIS o niente. Non vedremo molti server web professionali in futuro, e questo ci obbliga a dipendere da uno solo.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Questo capita a fagiuolo:
Politecnico di Milano
Lunedì 16 maggio, ore 17.00
“lezioni aperte”
Opensource: brevettabilità e libero accesso allo sviluppo tecnologico.
Relatori Avv. Riccardo De Ponti e Filippo Carone.
Io il 16 ho l'esame di "Formal methods in Concurrent and Real-time Systems", quindi direi che passo di brutto http://forumtgmonline.futuregamer.it...ns/sisi1xy.gif
Magari a qualcuno di voi può interessare, L'e-mail per prenotarsi agli eventi è: [email protected]
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Re: A cosa porta la gratuità?
Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.
Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
Secondo me non la uccide ma la evolve...
Cioè non più programmatori ma...
Boh, gente che lavora gratis?
Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.
Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:04
Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.
Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.
Lo so, però rimane comunque interessante e non volevo aprire un altro topic
Citazione:
terronoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 15:06
Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior
In genere questo è falso, te ne accorgi in maniera evidente quando lo sei un ragazzino che impara a programmare da solo, e poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura), ci sono limiti che l'autodidatta non oltrepassa mai del tutto, per quanto possa essere un coder della madonna...e che se vuole superare dovrà passare per la tipologia d'istruzione (anche se fatta in autonomia) del programmatore senior.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:06
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
Secondo me non la uccide ma la evolve...
Cioè non più programmatori ma...
Boh, gente che lavora gratis?
Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.
Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...
Hai due software, uno gratis ed uno no.
Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
Cosa scegli?
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Mithrandir81 ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:15
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:04
Non parliano di Opensource, ma di GRATIS.
Due ambienti che troppo spesso si sovrappongono.
Lo so, però rimane comunque interessante e non volevo aprire un altro topic
Citazione:
terronoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 15:06
Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior
In genere questo è falso, te ne accorgi in maniera evidente quando lo sei un ragazzino che impara a programmare da solo, e poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura), ci sono limiti che l'autodidatta non oltrepassa mai del tutto, per quanto possa essere un coder della madonna...e che se vuole superare dovrà passare per la tipologia d'istruzione (anche se fatta in autonomia) del programmatore senior.
Mith, è vero, ma il mio pensiero era rivolto al "talento" di un programmatore, non alla sua conoscenza...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:06
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:48
Citazione:
terrornoize ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:31
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:24
Quindi possiamo dire che il software gratuito o opensource
CHE RICORDO NON E' IN CORRISPONDENZA CON IL SOFTWARE FREE
Sta uccidendo la professione del programmatore?
Secondo me non la uccide ma la evolve...
Cioè non più programmatori ma...
Boh, gente che lavora gratis?
Quindi non l'ha evoluta, l'ha uccisa.
Fintanto che lo sviluppo videoludico non viene infettato da questa piaga, io sono a posto.
Mi piacerebbe tanto sapere da te in che cosa si evolve il programmatore. Forse in ragazzino mantenuto.
Forse quel ragazzino mantenuto, sa fare cose migliori di un programmatore senior... se uno è bravo, si adegua e cambia...
Se poi vedono che "tizio" pagato non rende come "tizio" gratis è un'altra cosa...
Hai due software, uno gratis ed uno no.
Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
Cosa scegli?
Se fanno la stessa cosa... cristo santo mica pagherò per aver la stessa cosa, anche se è più difficile!
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Mithrandir81 ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:15
poi decidi di passare al livello superiore (ricorda di alzare la classe armatura)
Come sei terza edizione.
Ho perso completamente il filo del discorso.
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Re: A cosa porta la gratuità?
scusami, DP, non voglio esprimere un giudizio personale su di te, ma queste parole mi fanno meditare...
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 09:16
Buondì.
Ieri un moi collega ha detto:
"Tutti i nostri prodotti a pagamento esistono già gratis".
questo, a mio parere, evidenzia un difetto nel modello di business della tua azienda...
Citazione:
Quote:
Allora ho pensato: la professione del programmatore diventerà sempre meno una professione e sempre di più un hobby?
mi spiego meglio. se dei programmatori dilettanti riescono a fare di meglio dei professionisti, beh,m scusami ma i professionisti son scarsi o stan sprecando il loro tempo, non impegnandosi abbastanza.
Citazione:
Quote:
I programmatori dovranno sempre di più sottostare alle politiche imposte da dei ragazzi che sviluppano gratis perchè mantenuti dai genitori?
io non so dove tu vivi, l'ambiente che tu frequenti ed altro, ma qua, in ambiente universitario, e parallelamente nella ricerca farmaceutica, vedo che i due modelli open e closed source co-operano egregiamente e con ottimi risultati. per cose di interesse fondamentale, e semplici, basta il programmatore/scienziato occasionale, che mette a disposizione della comunita' il suo lavoro. c'e' anche chi come Warren DeLano, autore di PyMol (visualizzazione molecolare), ne ha fatto un lavoro a tepo pieno, ed adotta un doppio modello di licensing, gratuito per l'accademia e a pagamento per le industrie, che possono se vogliono richiedergli aggiustamenti e funzionalita' pareticolari. il che ci posta al secondo aso:
per cose altrettanto fondamentali, ma di portata ben piu' ampia, c'e' il team di sviluppatori supportato da una fondazione o universita', che sviluppa e licenzia il software, sia gratuitamente che non...
per applicazioni piu' settoriali, e di difficolta' elevata (es Docking) ci sono una miriade di floride aziende di sviluppo che spuntano prezzi elevatissimi anche solo da una decina di licenziatarii world-wide.
immagino che altri campi siano simili...
adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39
Hai due software, uno gratis ed uno no.
Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
Cosa scegli?
stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.
se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.
se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:01
adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.
Non conosci l'ambito videoludico.
Un gioco non è solo codice (Se dio vuole), ma è anche grafica, musica ed effetti sonori.
Fare musica richiede strumentazione e tempo. La strumentazione per uno studio viene circa 100.000 euro.
LA grafica richiede tempo, software e dati. I dati servono per le texture, per le animazioni e quant'altro. Il motion capture si fa con apparecchiature che costano molto.
Tutti questi prerequisiti fanno si che lo sviluppo professionale e lo sviluppo amatoriale saranno sempre molto ben distinti.
A questo punto, mi preme dirti di non dare giudizi sulle aziende da una singola frase. Personalmente non mi pare esista un solo software open che faccia quello che fa il nostro Wege.
E Wege, per legge, è gratis, perchè è per gli enti statali. ci vengono pagati i prerequisiti (il software proprietario tipo ArcSDE e così via) ed il supporto, oltre ai corsi.
Il fatto che ti piaccia l'idea che gli sviluppatori amatoriali siano più bravi di quelli che vengono pagati non la rende subito una cosa vera.
Un esempio a caso? Linux. Bello il suo kernel monolitico.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:54
Citazione:
Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 14:50
Non è vero. Fai un pò i conti di quante aziende usino Gimp o Photoshop. Poi, di quante usino sui desktop, windows (o mac) o linux. E videogiochi opensource ne esistono?
Questo perchè Gimp in confronto a Photoshop è il Paint, e come ambiente desktop windows ha una penetrazione elevatissima.
Vogliamo parlare dei server web? Ti rendi conto che la barriera in ingresso in quell'ambiente è infinitamente elevata, a causa di Apache?
Quindi, o Apache o IIS o niente. Non vedremo molti server web professionali in futuro, e questo ci obbliga a dipendere da uno solo.
Beh, vedremo se Google rilascerà il suo webserver http://forumtgmonline.futuregamer.it...ns/sisi1xy.gif http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:08
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39
Hai due software, uno gratis ed uno no.
Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
Cosa scegli?
stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.
se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.
se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.
Quoto questo discorso in pieno. Se ti conviene un software a pagamento rispetto a uno gratuito, vai su quello a pagamento. Cito i get the facts, anche se non sono pienamente veri, però di sicuro ci sarà almeno un'esempio al mondo in cui il gratuito è più costosto di ciò che si paga..
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 17:57
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:08
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 15:39
Hai due software, uno gratis ed uno no.
Quello gratis è più difficile ma fa quello che ti serve.
Cosa scegli?
stai dimenticando di fatturare il mio tempo e quanto questo costa all'azienda.
se vengo pagato 20€ l'ora. e la licenza di IIS costa 100 €. e per imparare ad usare Apache mi bastano nemo di 5 ore, allora scelgo Apache. altrimenti, scelgo IIS. c'e' da tenere in conto un sovrapprezzo nel caso io abbia le competenze necessarie a metter mano al codice di Apache per fixare qualcosa nel caso. con IIS, questo non posso e basta, per cui, a parita' di costi, sceglierei Apache.
se son un ragazzino studentello, il cui tempo (libero) ha costo nullo, allora la scelta Apache e' ovvia.
Quoto questo discorso in pieno. Se ti conviene un software a pagamento rispetto a uno gratuito, vai su quello a pagamento. Cito i get the facts, anche se non sono pienamente veri, però di sicuro ci sarà almeno un'esempio al mondo in cui il gratuito è più costosto di ciò che si paga..
Beh, l'Opensource gratuito non è MAI gratis.
Consideriamo i tempi di apprendimento e la cronica carenza di documentazione. In più aggiungiamo i bug, che nel caso delle librerie non mancano mai.
E se qualcuno ha qualcosa da dire, lo dirotto di GeoTools.
L'opensource a pagamento (che per me è la normalità) è del tutto divero: il prodotto venduto è il sorgente. Niente di strano.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Il mio parere è che le alternative gratis si faranno sempre più sentire sui programmi diffusi e di uso comune (vedi tutta quella roba tipo media player, word processor etc etc) che ogni persona in casa usa mentre le aziende inizieranno a campare principalemte su applicazioni custom e non orientate al grande pubblico (come poi già praticamente è)
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
il_guru ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 18:30
Il mio parere è che le alternative gratis si faranno sempre più sentire sui programmi diffusi e di uso comune (vedi tutta quella roba tipo media player, word processor etc etc) che ogni persona in casa usa mentre le aziende inizieranno a campare principalemte su applicazioni custom e non orientate al grande pubblico (come poi già praticamente è)
Scusami, ma questo è uno schifo.
I software gratis e opensource mi ricordano un po' la Cina, non so perchè.
Imitano chi cerca di fare qualcosa e basta, non fanno altro.
Vi ricordate quando si facevano chitarre Fender e Les Paul, e dal Giappone arrivarono chitarre molto simili, ma ad un prezzo irrisorio?
Stesso schifo.
Cercherò di limitarmi nel loro uso.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:18
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:01
adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.
Non conosci l'ambito videoludico.
Un gioco non è solo codice (Se dio vuole), ma è anche grafica, musica ed effetti sonori.
Fare musica richiede strumentazione e tempo. La strumentazione per uno studio viene circa 100.000 euro.
LA grafica richiede tempo, software e dati. I dati servono per le texture, per le animazioni e quant'altro. Il motion capture si fa con apparecchiature che costano molto.
Tutti questi prerequisiti fanno si che lo sviluppo professionale e lo sviluppo amatoriale saranno sempre molto ben distinti.
A questo punto, mi preme dirti di non dare giudizi sulle aziende da una singola frase. Personalmente non mi pare esista un solo software open che faccia quello che fa il nostro Wege.
E Wege, per legge, è gratis, perchè è per gli enti statali. ci vengono pagati i prerequisiti (il software proprietario tipo ArcSDE e così via) ed il supporto, oltre ai corsi.
Il fatto che ti piaccia l'idea che gli sviluppatori amatoriali siano più bravi di quelli che vengono pagati non la rende subito una cosa vera.
Un esempio a caso? Linux. Bello il suo kernel monolitico.
copnosco l'ambito videoludico meno di quello in cui vivo, per forza di cose. ma alcune cose arrivo a capirle anche solo con l'uso della ragione. so bene che prima di ottenere risultati professionali in un vgames amatoriale c'e' ancora parecchio da fare... e che il grosso non e' la scrittura del motore grafico, che si puo' riciclare da quelli (obsoleti?) regalati al pubblico da aziende come ID. sono i dati. le texture, le musiche, la storyline... c'e' ancora tanta strada da fare, in quel campo. ma e' inevitabile che prima o poi, entro i prossimi cinquant'anni, azzardo, il livello del software amatoriale sia indistinguibile, agli occhi del consumatore occasionale, da quello professionale. cosi' come, oggi, la fotografia e' giunta ad un livello simile. e cosi' come, prima o dopo i vgames, giungera` allo stesso punto il cinema. nel cinema, ad oggi la differenza la fanno le apparecchiature, l'illuminazione, la post-produzione, ma gia' ora si vedon in giro film amatoriali (tipo il film apocrifo di guerre stellari) che come effettistica e altre caratteristiche qualche anno fa non avrebbero sfigurato in televisione. certo, la recitazione e' ben lungi dall'essere professionale, e quelle piccole cose come make-up e costumistica tradiscono l'amatorialita'. ma pian piano ci si arriva.
personalmente, non mi bagno all'idea di amatori che raggiungono o battono i professionali al loro stesso gioco, ma son contento della cosa in quanto consentira' a un sacco di idee nuove di entrare nel campo, qualunque esso sia, specie se svincolate dalla necessita' di pagare subito, come e' nel caso delle produzioni commerciali. se questo porta a un miglioramento, anche minimo, del campo, ben venga. indubbiamente ci saranno miriadi di cloni inutili, come oggi avviene nel campo dell'open source, dove esistono migliaia di client di posta/chat/video players ed altri... ma che possiamo farci? il 99% d qualunque cosa e' m3rd4. basta cercare il restante 1%, e valorizzarlo e portarlo ad esempio.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 22:49
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:18
Citazione:
sandman ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 16:01
adesso, dimmi tu in che campo lavori. nei videogiochi. anche qua, succedera' lo stesso, via via che gli strumenti evolvono, i giochi dilettanteschi diverranno sempre piu' 'professionali' nell'aspetto e nella giocabilita', e chi si accontenta di quello fara' a meno di pagare i programmatori professionisti. che si ridurranno di numero, inevitabilmente(o forse no) fino a che solo i migliori, quelli con idee e/o capacita' tecniche superiori resteranno. ti auguro di essere in uno di quei team.
Non conosci l'ambito videoludico.
Un gioco non è solo codice (Se dio vuole), ma è anche grafica, musica ed effetti sonori.
Fare musica richiede strumentazione e tempo. La strumentazione per uno studio viene circa 100.000 euro.
LA grafica richiede tempo, software e dati. I dati servono per le texture, per le animazioni e quant'altro. Il motion capture si fa con apparecchiature che costano molto.
Tutti questi prerequisiti fanno si che lo sviluppo professionale e lo sviluppo amatoriale saranno sempre molto ben distinti.
A questo punto, mi preme dirti di non dare giudizi sulle aziende da una singola frase. Personalmente non mi pare esista un solo software open che faccia quello che fa il nostro Wege.
E Wege, per legge, è gratis, perchè è per gli enti statali. ci vengono pagati i prerequisiti (il software proprietario tipo ArcSDE e così via) ed il supporto, oltre ai corsi.
Il fatto che ti piaccia l'idea che gli sviluppatori amatoriali siano più bravi di quelli che vengono pagati non la rende subito una cosa vera.
Un esempio a caso? Linux. Bello il suo kernel monolitico.
copnosco l'ambito videoludico meno di quello in cui vivo, per forza di cose. ma alcune cose arrivo a capirle anche solo con l'uso della ragione. so bene che prima di ottenere risultati professionali in un vgames amatoriale c'e' ancora parecchio da fare... e che il grosso non e' la scrittura del motore grafico, che si puo' riciclare da quelli (obsoleti?) regalati al pubblico da aziende come ID. sono i dati. le texture, le musiche, la storyline... c'e' ancora tanta strada da fare, in quel campo. ma e' inevitabile che prima o poi, entro i prossimi cinquant'anni, azzardo, il livello del software amatoriale sia indistinguibile, agli occhi del consumatore occasionale, da quello professionale. cosi' come, oggi, la fotografia e' giunta ad un livello simile. e cosi' come, prima o dopo i vgames, giungera` allo stesso punto il cinema. nel cinema, ad oggi la differenza la fanno le apparecchiature, l'illuminazione, la post-produzione, ma gia' ora si vedon in giro film amatoriali (tipo il film apocrifo di guerre stellari) che come effettistica e altre caratteristiche qualche anno fa non avrebbero sfigurato in televisione. certo, la recitazione e' ben lungi dall'essere professionale, e quelle piccole cose come make-up e costumistica tradiscono l'amatorialita'. ma pian piano ci si arriva.
Guarda che il mercato del cinema e dei videogiochi non rimane a guardare nemmeno per un millisecondo.
Quello della fotografia nemmeno, infatti le foto fatte da un professionista e quelle fatte da un amatore le cogli ALL'ISTANTE, nonostante quello che dici tu.
stessa cosa per i film ed i videogiochi: due industrie che corrono senza aspettare da molti, molti anni.
Mentre nel software "di tutti i giorni", le industrie hanno frenato molto, consentendo a chiunque di avvicinarli.
Temo che tu davvero non conosca ne' l'ambiente cinematografico ne' quello videoludico per poter commentare.
Non oso dire che non verrano mai a collimare in quegli ambienti il professionale e l'amatoriale, ma seguo entrambi gli ambienti da talmente tanti anni da poter dire che l'amatore e il professionista si distingueranno comunque, per motivi dovuti al fatto che c'è sempre ricerca in quei campi.
Quando la ricerca si interrompe, allora piano piano si viene raggiunti dall'amatoriale.
Ti faccio un esempio: Pixie. Pixie è un renderer Renderman compliant. Pixie non si avvicina nemmeno ad un chilometro dall'ultima release di Renderman server di Pixar.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:04
Mentre nel software "di tutti i giorni", le industrie hanno frenato molto, consentendo a chiunque di avvicinarli.
E la colpa sarebbe del software gratuito quindi? Cioè, è come l'invasione dei prodotti cinesi: tanti piangono per colpa di sti qua ma, invece di innovarsi, aprono le fabbriche in bulgaria per risparmiare. Che senso ha???? Non puoi attaccare la gratuità del software se poi ammetti anche tu che le industrie che il software lo vendono sono ferme e rigide!
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Vurdak ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:10
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:04
Mentre nel software "di tutti i giorni", le industrie hanno frenato molto, consentendo a chiunque di avvicinarli.
E la colpa sarebbe del software gratuito quindi? Cioè, è come l'invasione dei prodotti cinesi: tanti piangono per colpa di sti qua ma, invece di innovarsi, aprono le fabbriche in bulgaria per risparmiare. Che senso ha???? Non puoi attaccare la gratuità del software se poi ammetti anche tu che le industrie che il software lo vendono sono ferme e rigide!
Vediamo: sono fermi sui client di posta, anche se qualche software va sempre avanti. Peccato che nessuno lo compri perchè hanno quel virus gigante di thunderbird
Opera ha sempre innovato, e ancora oggi lo fa. Peccato che tanto ormai va bene Firefox, che copia da Opera e basta.
Office: le riviste su Linux dicono che Openoffice 2.0 è una figata, ma non notano che in pratica ha un ventesimo delle feature di Microsoft Office, senza contare lo scripting.
Che se ne fa un utente dello scripting, direte voi? E allora perchè innovare se tanto basta Openoffice, dico io?
Cos'altro abbiamo? Niente, tanto tutto quello che viene fatto dalle industrie viene copiato dagli sviluppatori opensource e presentato gratuitamente. Chi se ne frega se manca quello che innova.
Come fece ai suoi tempi la Ibanez: chi se ne frega se non ha i legni pregiati, se la gente è morta dipingendo le chitarre? Tanto costano meno e più o meno sono come quelle Fender che costano tanto.
disgusto.
Considera che io non attacco i software freeware, poichè questi non danno il sorgente. Essere gratis ma non dare i sorgenti significa comunque mantenere il controllo sul proprio lavoro, senza donarlo al pubblico dominio.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:16
Vediamo: sono fermi sui client di posta, anche se qualche software va sempre avanti. Peccato che nessuno lo compri perchè hanno quel virus gigante di thunderbird
Questa me la spieghi http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Citazione:
Quote:
Opera ha sempre innovato, e ancora oggi lo fa. Peccato che tanto ormai va bene Firefox, che copia da Opera e basta.
Office: le riviste su Linux dicono che Openoffice 2.0 è una figata, ma non notano che in pratica ha un ventesimo delle feature di Microsoft Office, senza contare lo scripting.
Che se ne fa un utente dello scripting, direte voi? E allora perchè innovare se tanto basta Openoffice, dico io?
Concordo, ma bisogna ammettere che firefox ha qualche problema in meno rispetto ad opera. Per openoffice, il bello non sono tanto le feauture, ma tanto i formati che introduce. Office sarà completo, ma ha dei formati pessimi.
Citazione:
Quote:
Cos'altro abbiamo? Niente, tanto tutto quello che viene fatto dalle industrie viene copiato dagli sviluppatori opensource e presentato gratuitamente. Chi se ne frega se manca quello che innova.
Come fece ai suoi tempi la Ibanez: chi se ne frega se non ha i legni pregiati, se la gente è morta dipingendo le chitarre? Tanto costano meno e più o meno sono come quelle Fender che costano tanto.
disgusto.
Ok, ma le aziende colpite, sarebbero le prime che devono innovare al punto tale da far notare alla gente il distacco dagli altri prodotti.
Citazione:
Quote:
Considera che io non attacco i software freeware, poichè questi non danno il sorgente. Essere gratis ma non dare i sorgenti significa comunque mantenere il controllo sul proprio lavoro, senza donarlo al pubblico dominio.
E allora che stai attancado? Il freeware? L'opensource a pagamento? L'opensource gratuito? Non capisco... http://forumtgmonline.futuregamer.it...ns/scratch.gif
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Re: A cosa porta la gratuità?
L'opensource gratis. Eppure mi sembra di averlo ben specificato. Se non l'ho fatto, l'ho fatto ora.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:16
Considera che io non attacco i software freeware, poichè questi non danno il sorgente. Essere gratis ma non dare i sorgenti significa comunque mantenere il controllo sul proprio lavoro, senza donarlo al pubblico dominio.
Domani un bambino mantenuto scrive la suite di office definitiva (o gliela portano gli alieni, non ci importa), la rilascia come freeware chiuso. E' un bene questo? Non affama forse tutti gli altri programmatori del mondo?
Scusa ma non ti seguo.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
Jack Malmostoso ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 10:10
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:16
Considera che io non attacco i software freeware, poichè questi non danno il sorgente. Essere gratis ma non dare i sorgenti significa comunque mantenere il controllo sul proprio lavoro, senza donarlo al pubblico dominio.
Domani un bambino mantenuto scrive la suite di office definitiva (o gliela portano gli alieni, non ci importa), la rilascia come freeware chiuso. E' un bene questo? Non affama forse tutti gli altri programmatori del mondo?
Scusa ma non ti seguo.
Secondo te il panorama da te illustrato può avvenire?
E comunque quantomeno non renderebbe la tua tecnologia di pubblico dominio.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 10:01
L'opensource gratis. Eppure mi sembra di averlo ben specificato. Se non l'ho fatto, l'ho fatto ora.
Mi permetto di fare osservare che se oggi abbiamo Firefox e Thunderbird è perché i signori Internet Explorer e Outlook Express sono stati distribuiti gratuitamente. Nel mercato browser e mail client, la gratuità è l'unica via.
Anche se ammetto che Eudora è un signor client di posta e Opera un signor browser. In un sistema windows-only ci farei un pensierino.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:04
Guarda che il mercato del cinema e dei videogiochi non rimane a guardare nemmeno per un millisecondo.
Quello della fotografia nemmeno, infatti le foto fatte da un professionista e quelle fatte da un amatore le cogli ALL'ISTANTE, nonostante quello che dici tu.
Citazione:
Quote:
e dagli. ti che ti interessi, le cogli all'istante. per un sacco di gente, le foto fatte da un amatore son piu' che sufficienti. soddisfano il suo senso estetico. certo che tu, da amatore, dunque esperto conoscitore del soggetto, sai bene cosa ti manca, per arrivare al livello dei grandi professionisti. e non e' tanto l'attrezzatura, che ormai e' a costi raggiungibili dagli amatori, ti manca il talento.
stessa cosa per i film ed i videogiochi: due industrie che corrono senza aspettare da molti, molti anni.
Mentre nel software "di tutti i giorni", le industrie hanno frenato molto, consentendo a chiunque di avvicinarli.
Citazione:
Quote:
ma questo e' un problema loro. hanno soddisfatto le esigenze dell'utente medio. e l'utente medio si e' accorto che, con un po' di impegno, ora puo' scriversi da se' i programmi che gli servono. pace. le industrie continueranno a guadagnare soddisfando speciali esigenze di clienti disposti a pagare.
Temo che tu davvero non conosca ne' l'ambiente cinematografico ne' quello videoludico per poter commentare.
Non oso dire che non verrano mai a collimare in quegli ambienti il professionale e l'amatoriale, ma seguo entrambi gli ambienti da talmente tanti anni da poter dire che l'amatore e il professionista si distingueranno comunque, per motivi dovuti al fatto che c'è sempre ricerca in quei campi.
Quando la ricerca si interrompe, allora piano piano si viene raggiunti dall'amatoriale.
Ti faccio un esempio: Pixie. Pixie è un renderer Renderman compliant. Pixie non si avvicina nemmeno ad un chilometro dall'ultima release di Renderman server di Pixar.
bene. pero' verra' un giorno in cui Pixie soddisfera' l'esigenza della gente, ed allora vedremo un fiorire di filmati amatoriali generati in computer grafica. e questo consentira' a tanti che non possono permettersi Renderman di esprimere la propria creativita'. se Pixar o DreamWorks riusciranno a mantenere l'edge fornendo prodotti migliori grazie a una migliore inventiva, bene. altrimenti, e' il caso che licenzino il loro personale ed assumano quegli amatori che gli stan facendo le scarpe.
ma davvero, non vedo come questo, nell'IT come nel Cinema, possa danneggiare la collettivita'.
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Re: A cosa porta la gratuità?
accidenti, avevo risposto punto per punto nel post precedente ma mozilla mi e' morto durante la sottomissione, ed e' tornato ad una versione incompleta del post... il succo era: non importa se amatoriale e professionistico son distinti, alla gente basta qualcosa che faccia quel che gli serve. se un sw amatoriale lo fa, prendon quello e alla buonora il sw professionale. i professionali son cosi' liberi dall'impaccio di sevire chiunque e posson concentrarsi su chi ha bisogno di soluzioni ad hoc, non sa scriversele e puo' permettersi di pagare per la cosa...
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:16
Considera che io non attacco i software freeware, poichè questi non danno il sorgente. Essere gratis ma non dare i sorgenti significa comunque mantenere il controllo sul proprio lavoro, senza donarlo al pubblico dominio.
a me sembra tanto il lamento di un 'bambino' che non vuole crescere.
e' semplice. qualcuno fa il lavoro che tu fai, ma lo fa meglio e/o a un prezzo piu' contenuto. la tua quota di mercato viene erosa. si chiama capitalismo. se sei in grado di fare di meglio, fallo, e vedrai che i guadagni torneranno. altrimenti, cambia mestiere.
riguardo i programmatori open-source mantenuti, mi spieghi chi sarebbero costoro, e da chi son mantenuti?
per come la vedo io, ci son alcune categorie di programmatori mantenuti:
- il programmatore che lavora per l'uni, e rilascia il suo codice come OpenSource. e' giusto che sia cosi', in quanto l'universita' riceve finanziamenti pubblici, e tutto cio' che produce dovrebbe andare, in linea di principio, nel pubblico dominio.
- il programmatore che lavora per una fondazione, pagato dunque attraverso donazioni da privati o aziende interessate a supportare la detta fondazione. la fondazione e' no-profit, per cui non ti puoi aspettare che venda il suo prodotto. potrebbe rilasciarlo senza sorgenti, ma questo la priverebbe della possibilita' di ricevere feedback e bugfix dalla comunita'.
- il programmatore che lavora per un industria, tipo IBM o SUN, che han fatto dell'Open Source un modello di Business che funziona. dimostrazione che si puo' campare con la cosa. IBM campa non piu' dall'acciaio che vende, ma dei brevetti che i suoi ricercatori producono. brevetti che vengon fuori anche da quel terreno di collaborazione che e' l'open source. maggiore circolazione di idee significa un piu' rapido avanzamento della conoscenza. se tu hai i migliori ricercatori, non hai difficolta'a tenerti all'avanguardia.
chi ha interesse a tenere il sorgente chiuso e' solo il mediocre che ha fatto una cosina e vuole camparci per sempre... senza nessun riferimento personale, beninteso...
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
sandman ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 11:23
chi ha interesse a tenere il sorgente chiuso e' solo il mediocre che ha fatto una cosina e vuole camparci per sempre... senza nessun riferimento personale, beninteso...
Microsoft pertanto è mediocre, così come Valve, Id e tutti coloro che non rilasciano i sorgenti.
Molte aziende rilasciano i sorgenti previo pagamento, oppure gratis se sanno che tanto quel prodotto non avrà più alcun valore.
Quindi chi rilascia software completamente opensource e gratuitamente, evidentemente sta facendo qualcosa che ha già fatto qualcun altro, senza aggiungere nulla.
Senza riferimenti personali, beninteso...
Invece non vedo come la tua insinuazione potrebbe riferirsi a me, visto che sono ormai tre anni che scrivo software solamente opensource.
Non esiste un nostro rilascio che non contenga anche i sorgenti.
Pertanto la tua mi sembra un'uscita che (come prima) non sa bene di cosa parla.
Ah, le Università tengono il codice open, ma internamente.
Non vedrai MAI il codice del generatore di musica tramite Reti di Petri sviluppato all'Università di Milano, a meno di non essere un'altra Università.
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Re: A cosa porta la gratuità?
Citazione:
sandman ha scritto ven, 06 maggio 2005 alle 11:10
Citazione:
DreamPainter ha scritto gio, 05 maggio 2005 alle 23:04
Guarda che il mercato del cinema e dei videogiochi non rimane a guardare nemmeno per un millisecondo.
Quello della fotografia nemmeno, infatti le foto fatte da un professionista e quelle fatte da un amatore le cogli ALL'ISTANTE, nonostante quello che dici tu.
Citazione:
Quote:
e dagli. ti che ti interessi, le cogli all'istante. per un sacco di gente, le foto fatte da un amatore son piu' che sufficienti. soddisfano il suo senso estetico. certo che tu, da amatore, dunque esperto conoscitore del soggetto, sai bene cosa ti manca, per arrivare al livello dei grandi professionisti. e non e' tanto l'attrezzatura, che ormai e' a costi raggiungibili dagli amatori, ti manca il talento.
stessa cosa per i film ed i videogiochi: due industrie che corrono senza aspettare da molti, molti anni.
Mentre nel software "di tutti i giorni", le industrie hanno frenato molto, consentendo a chiunque di avvicinarli.
Citazione:
Quote:
ma questo e' un problema loro. hanno soddisfatto le esigenze dell'utente medio. e l'utente medio si e' accorto che, con un po' di impegno, ora puo' scriversi da se' i programmi che gli servono. pace. le industrie continueranno a guadagnare soddisfando speciali esigenze di clienti disposti a pagare.
Temo che tu davvero non conosca ne' l'ambiente cinematografico ne' quello videoludico per poter commentare.
Non oso dire che non verrano mai a collimare in quegli ambienti il professionale e l'amatoriale, ma seguo entrambi gli ambienti da talmente tanti anni da poter dire che l'amatore e il professionista si distingueranno comunque, per motivi dovuti al fatto che c'è sempre ricerca in quei campi.
Quando la ricerca si interrompe, allora piano piano si viene raggiunti dall'amatoriale.
Ti faccio un esempio: Pixie. Pixie è un renderer Renderman compliant. Pixie non si avvicina nemmeno ad un chilometro dall'ultima release di Renderman server di Pixar.
bene. pero' verra' un giorno in cui Pixie soddisfera' l'esigenza della gente, ed allora vedremo un fiorire di filmati amatoriali generati in computer grafica. e questo consentira' a tanti che non possono permettersi Renderman di esprimere la propria creativita'. se Pixar o DreamWorks riusciranno a mantenere l'edge fornendo prodotti migliori grazie a una migliore inventiva, bene. altrimenti, e' il caso che licenzino il loro personale ed assumano quegli amatori che gli stan facendo le scarpe.
Temo che, di nuovo, tu non conosca l'ambiente del rendering per poter discutere.
Verrà un giorno in cui Pixie raggiungerà Renderman server (ne dubito: i ricercatori non lavorano gratis), e allora serviranno i grafici.
Non te ne fai nulla di un programma per il rendering se non hai nulla da metterci dentro.
In più consideriamo che Pixar si riserva il diritto di avere la possibilità di prender in gestione eventuali progetti Renderman compliant che ritiene interessanti.