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i confini orientali dell'Italia
Su invito di Scutum apro un bel post sulla questione orientale, argomento interessante ma poco conosciuto perchè è stat a lungo tempo "politicamente non corretto".
Per confini orientali dell'italia si intendono le zone dell'Istria, della Dalmazia, della Venezia Giulia e del Friuli.
queste zone furono governate a lungo dai Venziani, i quali lasciarono tracce evidentisime nelle città: per esempio la città di Zara, prima di essere rasa al suolo dai bombardamenti alleati, era una tipica città veneziana così come gran parte della città dell'Istria. La popolazione cittadina era composta in grande maggioranza da Italiani mentre le campagne erano prevalentemente abitate da slavi.
Dopo la caduta di Venezia, l'intera regione orientale passò all'impero austroingarico che mantenne alcune zone fino alla sua caduta definitiva. Il Friuli e parte della Venezia Giulia passarono sotto l'italia con la terza guerra d'indipendenza mentre l'Istria e Trieste vennero liberate soltanto con la fine prima guerra mondiale.
Ma come scoppiò la questione orientale?
Semplice, già nel risorgimento gli italiani delle città cominciarono a pensare di unirsi all'italia ma tal progetto non riuscì mai. il nazionalismo italiano accentuò ancora di più questa tendenza unitaria tanto da far preoccupare gli Austriaci che cerarono di slavizzare le città. Tuttavia però, nelle campagne, anche il nazionalismo croato e sloveno si faceva sentire e si scagliava sopratutto contro gli Italiani, padroni delle città. La Serbia invece covava segretamente il sogno di diventare il piemonte dei balcanio estendendo la sua zona di influenza fino al Tagliamento.
La prima guerra mondiale fu accolta con grande favore dalle città orienatali visto che finalmente si sarebbe potuto completare quel processo unitario cominciato nel risorgimento.
Lo stato italiano, inizialmente neutrale, fu convinto dalla triplice intesa ad entrare in guerra promettendogli il possesso dell'Istria, della Dalmazia fino all'Albania. Senza poi contare il via libera in africa per una eventuale invasione dell'Etiopia.
Lo stato italiano, già da tempo lacerato dalle tensioni sociali, vide nella guerra una possibilità di riscatto agli occhi della gente. quando però, alla fine della guerra, i nostri alleati decisero di non rispettare gli impegni presi nel 1915, D'Annunzio
coniò il termine di "vittoria mutilata". Quest'ultima non fece altro che aggravare la crisi dello stato liberale in Italia che era ormai destinato a morire ( si pensi solo al biennio rosso ed allla rivoluzione fascista).
Nel confine orientale scoppiò la questione di Fiume, città italiana, che non era stata consegnata all'Italia. Fu proprio in questa città che nel 1919 D'annunzio marciò con 2000 legionari. Fiume diventò il simbolo del pattriotismo italiano e il governo Nitti ignorò D'Annunzio poichè sapeva che i militari italiani, simpatizzando per questa impresa, non avrebbero mai marciato contro D'Annunzio.
Con la salita al governo di Giolitti si giunse al trattato di Rapallo che decretava Fiume città libera e Zara, più altre quattro isole, italine. D'annunzio non volle obbedire al trattato e così fiume fu presa a cannonate dalla Regia Marina.
La questione di Fiume fu risolta ma lo stato liberale aveva ormai dimostrato tutta la sua debolezza senza contare lo smacco subito a causa del bombardamento di altri fratelli italiani.
I nazionalisti Italiani, provocati da quelli salvi, cominciavano intanto a promuovere una politica di italianizzazione nei confronti degli slavi. Questo progetto fu portato avanti anche dai fascisti.
Ed è proprio in questo momento che nasce una cosa che, nel corso della seconda guerra mondiale, creerà uno dei più grandi equivoci di sempre: Lenin, nella sua dottrina internazionalista, faceva usbergo al nazionalismo slavo frustrato e QUINDI MOLTI SLAVI DIVENTARONO COMUNISTI PUR NON ESSENDOLO AFFATTO NELLA REALTA'.
Il governo fascista varò comunque le leggi di italianizzazione che non riconoscevano in alcun modo la lingua slava ed infine si procedette all'italianizazione dei cognomi.
La situazione rimase più o meno questa fino all'invasione della jugoslavia. E'innegabile che il tentativo di italianizzare gli slavi ma non si può assolutamente aprlare di pulizie etniche promosse degli italiani. Cose del genere non passarono mai nella testa dei nazionalisti e nemmeno in quella dei fascisti.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Topic interessante...aggiungo l'interesse degli austriaci alle suddette zone (definite litorale adriatico) sul finire della 2 gm e i numerosi sabotaggi del gauleiter di Trieste Reiner alla italianissima X MAS, e l'interesse dello stesso "maresciallo" (di una banda di tagliagole e rubagalline, altro che esercito) Tito, che all'agenzia inglese Reuters aveva dichiarato di considerare questa zona naturalmente "slava" (in nome di cosa non lo so).
Una evento sconosciuto ai più è la battaglia di Tarnova del Sella, località collinare vicino Gorizia.Qui 200 superstiti del btg. Freccia si scontrarono con i 2000 partigiani del IX corpus sloveno, che se fossero penetrati nelle valli del Natisone avrebbero avuto via libera fino al Tagliamento.Ebbene, questi eroici marò resistettero 3 giorni nelle fortificazioni, fino a quando alcuni reparti della div.X accorsero a spezzare l'accerchiamento.
Sul finire di gennaio, ogni anno reduci della X MAS si trovano a Gorizia per commemorare l'evento.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Prima dell'invasione della Jugoslavia, L'Italia bramava ad avere l'influenza su quella zona. Nel corso degli anni '30 infatti, il governo italiano strinse rapporti amichevoli con Ungheria, Romania e Bulgaria ma la Jugoslavia, nonostante i vari tentativi, non volle mai stringere buoni rapporti con l'Italia. Questo impediva alla nostra nazione di estendere l'influenza su tutti i balcani.
Gli Italiani aiutarono apertamente gli Ustascia, che erano dei croati filofascisti, che mal sopportavano l'egemonia serba all'interno dello stato.
Nel '40 e nel '41 Hitler voleva assicurarsi di non essere aggredito alle spalle e costrinse il re jugoslavo ad una alleanza. Questa alleanza però non funzionò: nel giro di pochi giorni la gente si rivoltò arrivando addirittura ad aperte manifestazioni antitedesche ed italiane. L'alleanza venne quindi ritirata. questa cosa fece infuriare Hitler che ordinò subito l'invasione della jugoslavia.
Belgrado fu bombardata e rasa al suolo dagli stuka per un giorno e l'esercito jugoslavo, nel giro di poco tempo fu disintegrato. Anche gli italiani non ebbero grosse difficoltà a piegare l'esercito jugoslavo.
La juogoslavia fu spartita nel seguente modo: la Germania si prese la parte settentrionale della Slovenia, la Vojvodina e la Serbia (che verrà governata dal Generale collaborazionista Milan Nedic.
L'Italia guadagnò Lubiana, Sebenico, Ragusa, Cataro, Spalato, la regione della carniola, il kossovo e una fetta della Macedonia più il montenegro.
La Romania guadagnò il banato, l'Ungheria la regione di baka mentre il resto della macedonia andò alla Bulgaria.
I Croati ebbero un trattamento privilegiato a causa degli ustascia, che erano chiaramente favorevoli all'asse. Così Ante Pavelic, capo degli ustascia, fu messo a capo del governo croato.
I territori di questo stato erano la croazia e la bosnia. La corona del paese fu affidata ad un principe di casa Savoia ma il potere era tutto nelle mani di Pavelic, che non esitò a farsi proteggere dai tedeschi quando le cose per il nostro paese andavano male.
Il regime degli ustascia si rese protagonista di efferati crimini in collaborazione con le SS scagliandosi contro serbi ed ebrei. spesso i perseguitati di queste zone ripiegavano nelle zone italiane proprio per sfuggire alla violenza croato-germanica.
I generali italiani, fascisti inclusi, si scandalizarono quando seppero quali tipi di efferatezze venivano commesse dagli ustascia. Tuttavia la Germania, con l'appoggio dei croati, protestò più volte contro l'Italia, accusata di proteggere gli ebrei ed altri perseguitate. gli Italiani però federo finta di non sentire questi richiami e continuarono a comportarsi nello stesso modo.
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Re: i confini orientali dell'Italia
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Re: i confini orientali dell'Italia
Sono storie che fanno ribollire il sangue.
E per questo, per quanto mi spiaccia ammetterlo, è bene che non si sappiano.
Idem per le nostre rivendicazioni sulla Libia.
Rifarsi militarmente non è + possibile e ripensarci non fa che logorare gli animi.
In questo periodo ho la forte impressione che l'Italia stia praticando un esteso colonialismo di tipo economico, personalmente mai prima d'ora ho visto il nostro paese presente ovunque ed in ogni situazione.
Probabilmente ci stiamo rifacendo così http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
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Re: i confini orientali dell'Italia
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Re: i confini orientali dell'Italia
Scipione mi permetto di farti un piccolissimo appunto: Ragusa non fu italiana durante la II GM, bensì croata, il confine dalmata fu molto contestato dagli stessi irredentisti italiani perché troppo "croato".
Il monarca croato avrebbe dovuto essere Aimone d'Aosta (Tomislav I) fratello del difensore dell'AOI Amedeo d'Aosta.
L'alleanza fu in effetti ritirata con un colpo di stato filoinglese da qui il castigo tedesco, e lo smembramento dell'ultima "creatura bella di Versaillese".
Per saperne di più su queste vicende ignorate dalla (mia) scuola c'è il monumentale DALMAZIA - UNA CRONACA PER LA STORIA, di ODDONE TALPO edito dallo Stato Maggiore dell'Esercito in 3 tomi, nel primo la è inserita la cartina della Dalmazia con i "nuovi" confini.
PS: mi sovviene forse anche Sebenico dovrei controllare!? http://forumtgmonline.futuregamer.it...ns/scratch.gif
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Re: i confini orientali dell'Italia
Citazione:
Von Right ha scritto dom, 16 gennaio 2005 alle 23:19
Sono storie che fanno ribollire il sangue.
E per questo, per quanto mi spiaccia ammetterlo, è bene che non si sappiano.
Idem per le nostre rivendicazioni sulla Libia.
Rifarsi militarmente non è + possibile e ripensarci non fa che logorare gli animi.
In questo periodo ho la forte impressione che l'Italia stia praticando un esteso colonialismo di tipo economico, personalmente mai prima d'ora ho visto il nostro paese presente ovunque ed in ogni situazione.
Probabilmente ci stiamo rifacendo così
http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Purtroppo dobbiamo ringrazire le mire di Stalin sul Mediterraneo, voleva infatti il "protettorato" sulla Libia, così gli altri Alleati preferirono renderla indipendente piuttosto che donarla ai sovietici.
Nessuno poi segnala il fatto che dal 1938: la Libia fino al 28 parallelo era territorio metropolitano a tutti gli effetti, la 19a regione italiana con Tripoli, Bengasi, Misurata e Derna come province.
Tutto perduto
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Re: i confini orientali dell'Italia
Citazione:
Von Right ha scritto dom, 16 gennaio 2005 alle 23:19
Sono storie che fanno ribollire il sangue.
E per questo, per quanto mi spiaccia ammetterlo, è bene che non si sappiano.
Idem per le nostre rivendicazioni sulla Libia.
Rifarsi militarmente non è + possibile e ripensarci non fa che logorare gli animi.
In questo periodo ho la forte impressione che l'Italia stia praticando un esteso colonialismo di tipo economico, personalmente mai prima d'ora ho visto il nostro paese presente ovunque ed in ogni situazione.
Probabilmente ci stiamo rifacendo così
http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Io invece ritengo che si debba sapere molte verità tenute vergognosamente nascoste.Quando sento certi imbecilli che parlano solo perchè hanno un buco che fa rumore (decidete voi con quale dei due) mi fa inca****e parecchio.Per esempio, negli anni 70 un giornalista del TG1, intervistando un partigiano e parlando di Roma, definì i marò del Barbarigo che si ritiravano da Nettuno un gruppo di guitti che fuggiva di fronte al nemico.Questo enorme imbecille forse non sapeva che il Barbarigo aveva fronteggiato gli alleati sprovvisto di tutto, e che tutto il btg. era stato quasi distrutto nella sua eroica resistenza.Come si fa a stare insensibili a cose del genere??
Poi ultimamente mi ha fatto inc. le proteste al saluto romano di Di Canio:Lucarelli o Zampagna posso alzare il pugno chiuso e nessunio dice niente, nonostante solo sotto il regime di Stalin siano morte più di 20 milioni di persone?Ma è ora di finirla con questa ipocrisia.E' il comunismo il vero male assoluto che predica una teoria irrealizzabile e poi si comporta nel modo opposto,non il fascismo.
E ancora:recentemente ho visto una rimessa in onda di un'intervista in b/n a un certo Amendola, capo dei partigiani comunisti a Roma.Questo personaggio sostentava tronfio come un tacchino che era stato lui a ordinare l'attenatato di via Rasella, e il cronista a adularlo!Che schifo!I responsabili dei morti delle fosse ardeatine sono i partigiani, che colpiscono e scappano ben sapendo che le rappresaglie avverranno sui civili.Un a persona coraggiosa che fa l'oppositore per sue convinzioni, dopo l'attentato sarebbe andato a costituirsi per salvare i civili!
(oh sia ben chiaro, non difendo i tedeschi:loro sono gli esecutori materiali, ma ad averli condannati sono stati i partigiani)
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Re: i confini orientali dell'Italia
Citazione:
Scipione ha scritto dom, 16 gennaio 2005 alle 22:20
I Croati ebbero un trattamento privilegiato a causa degli ustascia, che erano chiaramente favorevoli all'asse. Così Ante Pavelic, capo degli ustascia, fu messo a capo del governo croato.
Non so se qualcuno sa che il prode Ante Pavelic, quando capì da che parte tirava il vento,si alleò con Tito e i comunisti ed organizzò una dura repressione anti-italiana insieme allo stesso Tito.
Citazione:
Scipione ha scritto dom, 16 gennaio 2005 alle 22:20
I generali italiani, fascisti inclusi, si scandalizarono quando seppero quali tipi di efferatezze venivano commesse dagli ustascia. Tuttavia la Germania, con l'appoggio dei croati, protestò più volte contro l'Italia, accusata di proteggere gli ebrei ed altri perseguitate. gli Italiani però federo finta di non sentire questi richiami e continuarono a comportarsi nello stesso modo.
Altra verità molto scomoda per i politici del dopoguerra:per quanto tentassero di far includere i fascisti nelle efferatezze contro gli ebrei (usando ostentatamente la locuzione nazi-fascisti, a voler includere i due movimenti in uno solo), fu chiaro e lampante fin da subito che lo stato fascista italiano prima e la repubblica di Salò dopo (nel suo piccolo) tentarono di coprire gli ebrei ai tedeschi, i quali ebbero molto da protestare con Hitler riguardo la "lealtà" italiana.
Evidentemente serve qualcosa per screditare il ventennio, e la pochezza delle accuse è ridicola.Le bugie raccontate per 60 anni stanno lentamente cadendo come castelli di carte...
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Re: i confini orientali dell'Italia
Prima di continuare la mia narrazione, che si rifà direttamente ad un libro di Petacco, vorrei chiarire alcune cose:
1) Er Matusa il friuli è quelli è una parte dell'attuale regione friuli venezia giulia. confina con il veneto a ovest, con la slovenia ad est, e con l'austria a nord.
2) Se mi permetti von Right io non credo che una persona, dopo aver letto questo post, nutrirà sentimenti di rivincita militare nei confronti degli slavi anche perchè, se proprio dobbiamo dirla tutta, è anche colpa del nostro governo che, con l'esclusione del presidente del cosiglio Pella, non si mobilitò mai veramente per proteggere questi territori che, nel 1946 nonostante le stragi della guerra, erano ancora a maggioranza Italiana (Pola in primis). Le varie incertezze del nostro governo unite alle richieste russo-jugoslava fecero scegliere agli alleati la soluzione francese di cui parleremo in seguito. Inoltre sono dell'opinione che, per una questione di correttezza, vadano ricordati anche questi Italiani che, come se non bastasse, vennere visti negativamente da tutti poichè il PCI, per mezzo di una ampia propaganda, li presentò agli occhi di tutti come fascisti borghesi nemici del proletariato.
Io sono dell'opinione che la giustizia non vegna mai tardi e questi nostri connazionali non hanno ancora mai avuto giustizia.
3) Ringrazio der kaiser per le precisazioni http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
4) Non è mia intenzione usufruire di questo post per fare della politica comunque non si può negare che alcune vicende del nostro passato siano state in qualche modo non valutate nella maniera giusta. Se fino a mezzo secolo fa questa cosa era comprensibile, ora non lo è più e tocca proprio a noi, mettendo da parte le ideologie, guardare la storia con occhio limpido ed indagatore.
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Re: i confini orientali dell'Italia
é sempre un piacere parlare (o scrivere) con un altro appassionato di storia http://forumtgmonline.futuregamer.it...cons/allah.gif , anche se è quella dolorosa del nostro confine orientale.
Tra l'altro non so se conoscete i giochi Paradox, ma quello che secondo me è il migliore per la zona del nord-est italiano, Dalmazia, è senza dubbio VICTORIA AN EMPIRE UNDER THE SUN, peccato che per HEARTS OF IRON 2 (screenshot) non abbiano mantenuto la stessa mappa, considerando proprio gli eventi della II GM, peccato sarà per HOI III http://forumtgmonline.futuregamer.it...n_rolleyes.gif
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Re: i confini orientali dell'Italia
si la mappa di victoria è fantastica per rappresentare la situazione di queste regioni purtroppo non si può dire la stessa cosa per herts of iron...
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Re: i confini orientali dell'Italia
Citazione:
Scipione ha scritto lun, 17 gennaio 2005 alle 16:42
si la mappa di victoria è fantastica per rappresentare la situazione di queste regioni purtroppo non si può dire la stessa cosa per herts of iron...
Veneto e Istria insieme http://forumtgmonline.futuregamer.it...y_icons/sm.gif
Comunque in Victoria mi lasciava un po' perplesso la liberazione dei satelliti, ma... ti prego continua!!!
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Re: i confini orientali dell'Italia
Attenzione, io non mi riferivo a questo topic bensì guardavo ad una diffusione nazionale di questi fatti http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
Or ora mi sorge il sospetto che possiate avermi confuso come difensore di chi attuò questa copertura.
Attenzione, io sono profondamente avverso al comunismo, da quello estremo a quello moderato di oggi, per me di peggio non c'è mai stato!
Semplicemente visto che ormai "il dado è tratto" il riaprire vecchie ferite può non essere cosa saggia, il riferimento è "al volgo" non a noi http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
P.S.: non mi piace utilizzare il termine "volgo" ma daltronde ancora esiste rifondazione comunista...
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Re: i confini orientali dell'Italia
non non ti preoccupare Von Right. avevo intuito le tue intenzioni e non voglio assolutamente accusarti di essere quello che non sei. Io volevo solo dire che sarebbe giusto pian pianino inserire anche queste cose nei libri di storia (non dico nei particolari ma almeno far presente che c'è staqto questo problema).
La cosa che mi secca di più inoltre è il fatto che ci siano i morti di serie A e quelli di serie B: è giusto ricordare le vittime della risiera di San Saba ma chiudere un occhio su quelli delle foibe mi pare molto scorretto!
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Re: i confini orientali dell'Italia
In jugoslavia la situazione si fece pesante: infatti molti uomini dell'esercito jugoslavo erano andati ad ingrossare le fila dei partigiani di Mihajlovic (monarchico) che, in questo primo periodo, furono in netta maggioranza rispetto ai partigiani comunisti di Tito. Questi ultimi erano duramente perseguitati dai Tedeschi, dali Ustascia e dagli stessi partigiani di Mihajlovic. in questo clima la jugoslavia divenne un mattatoio dove, da ambo le parti, si commettevano terribili crimini (torture, eccidi e via di seguito). In questo clima giunsero in Serbia degli agenti delle SS (tutti rigorosamente addestrati a Treblinka)esperti nell'identificazione degli ariani. Capitava così che semplici uomini si ritrovavano la nazionalità tedesca poichè rispondevano ai canoni della razza ariana. Questi uomini saranno preseguitati dopo che i tedeschi abbandoneranno questi territori.
Gli inglesi, dal canto loro, strinsero accordi con i partigiani di Mihajlovic in modo da rendere la loro resistenza più efficace salvo poi abbandonarlo per aiutare Tito quando sarà lui ad essere il più forte.
Nella zona italiana, nonostante non ci fosse questo mattatoio, le cose non andavano molto bene: le zone dalmate erano colpite da una feroce guerriglia, che esasperava sia i nostri soldati che i nostri comandanti. E' in questo clima che cominciarono le fucilazioni di tutti coloro che erano sospettati di essere, o di collaborare, con i partigiani slavi. Furono istituiti anche dei campi di prigionia in cui rinchiudere i partigiani catturati. In questi campi furono registrati dei casi di violenza ma non si tratto più che altro di casi isolati che, di solito, non costituivano un'abitudine.
In Montenegro intanto scoppiò una rivoltà poichè i Savoia non avevano ancora deciso chi dovesse essere il sovrano di quel paese. Tutto ciò esasperò i montenegrini che si rivoltarono occupando le piazzeforti italiane. Da questo momento anche i Montenegrini si possono considerare in guerra con gli Italiani. I capisaldi italiani furono riconquistati ma ormai la popolazione montenegrina non aveva più fiducia nel nostro governo.
Questa fu la situazione dei territori sotto il nostro governo alla vigilia del 8 settembre.
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Re: i confini orientali dell'Italia
scusate il triplo post ma ora continuo la storia http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
L'8 setttembre 1943 il maresciallo badoglio si arrende alle forze alleate. L'armisitizio è annunciato in anticipo alla radio e i Tedeschi non ne sanno niente. Ma cosa successe alle nostre forze armate? semplicemente molte di loro non avevano ordini: alcuni ufficiali congedarono i soldati, altri rimasero in attesa di ordini, altri invece decisero di continuare la guerra a fianco dei Tedeschi per questioni di lealtà.
Ma cosa successe nei territori occupati dagli Italiani? semplicemente i nostri soldati sbandati furono travolti dalle armate partigiane di Tito e dall'esercito degli Ustascia, che inglobò tutta la Dalmazia. Tito saccheggiò invece i depositi prendendosi tutte le armi ed i mezzi militari oltre ad occupare l'Istria e la Slovenia.
Per dire la verità ci fu fato un progetto per difendere Pola, Zara, Trieste e Fiume ma il precipitare degli eventi fece andare tutto in fumo.
In questi giorni di occupazione slava cominciò subito la strage degli Italiani. non ci fu colore politico che regesse: chiunque era Italiano veniva torturato (le donne anche stuprate), picchiato e poi fucilato o infoibato.
Sopra le masse di cadaveri che si accumulavano nelle foibe veniva gettato un cane nero che, secondo gli slavi, toglieva la pace nell'aldilà.
Questi atti degli slavi andarono ben oltre la vendetta sfociando in una vera e propria pulizia etnica programmata che esasperò la popolazione italiana. Dopo un mese di stragi arrivarono finalmente i tedeschi, che furono accolti come dei liberatori anche se tutti sapevano benissimo che non erano più degli alleati.
Giunti i Tedeschi fu creato l'adriatiches kustenland con capitale a Trieste. Fu nominato capo della provincia il Gauleiter Rainer.
il nome di questa provincia era lo stesso nome che questa provincia portò sotto l'impero austroungarico ma le similitudini non finiscono qui: Rainer era infatti intenzionato a far ritornare austriaca la zona affidando addirittura incarichi agli ex funzionari dell'impero austroungarico, la lingua tedesca e salva furono rese ufficiali mentre si cercò pian piano di cancellare ogni presenza di italianità. pensate che, quando i marò della ecima giungeranno sul territorio per difenderlo, dovranno puntare le armi contro i tedeschi per poter far sventolare il tricolore.
Non è finita qui comunque: nei progetti di Hitler c'era anche l'idea di annettere il Veneto, sotto forma autonoma, al reich ma quaeto avrebbe dovuto succedere soltanto a guerra conclusa.
In questa situazione generale i Triestini che avevano combattuto per l'esercito austriaco tirarono fuori le loro medaglie mentre gli esponenti dell'alta finanza accettavano la situazione poichè treiste avrebbe potuto essere il porto principale dell'Austria.
I patrioti italiani invece videro con enorme preoccupazione questo tentativo di germanizzazione della zona che non potè essere fermata nemmeno dall'avvento della RSI, che dovrà inghiottire il rospo di non poter governare questi territori italiani. Pavolini, quando si recherà in visita in questi luoghi, venne maltrattato dalle autorità tedesche e, dopo un provocante discorso accompagnato dai "viva l'iItalia ed abbasso il litorale adriatico" della folla, sarà addirittura cacciato via.
La GNR di questa zona vivrà solo per poco tempo poichè verrà presto incorporata nella polizia tedesca.
el prossimo post narrerò la vicenda di Norma Cossetto e parlerò di come si suddividevano i partigiani di questa regione!
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Re: i confini orientali dell'Italia
Confermi ogni mia parola...hai mica letto la biografia di Borghese redatta da Mario Bordogna? http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Cmq complimenti per la preparazione...
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Re: i confini orientali dell'Italia
Sempre molto interessanti e ben scritti i tuoi post Scipione http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/applauso.gif. Mi è piaciuta molto la frase "Badoglio si arrende alle forze Alleate" Si possiamo proprio dire che solo lui e la famiglia reale si arresero, avrebbero potuto degnarsi di dirlo anche alle centinaia di migliaia di soldati sparsi per tutti gli scacchieri europei...
In effetti i piani dei Tedeschi erano quelli di ricreare la FELIX AUSTRIA e oltre la Adriatische Kustenland (stessa denominazione del periodo austroungarico, non a caso) crearono anche la Alpendenvorland con le province di Bolzano, Trento e Belluno.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Citazione:
Quote:
Confermi ogni mia parola...hai mica letto la biografia di Borghese redatta da Mario Bordogna? molto felice
Cmq complimenti per la preparazione...
non ho letto quel libro però, sullaquestione orientale, una validissima fonte è un libro di Arrigo Petacco.
Comunque mi informerò su questo libro perchè la figura di borghese e la Decima MAS sono cose che mi attirano molto!
Citazione:
Quote:
Sempre molto interessanti e ben scritti i tuoi post Scipione applauso. Mi è piaciuta molto la frase "Badoglio si arrende alle forze Alleate" Si possiamo proprio dire che solo lui e la famiglia reale si arresero, avrebbero potuto degnarsi di dirlo anche alle centinaia di migliaia di soldati sparsi per tutti gli scacchieri europei...
In effetti i piani dei Tedeschi erano quelli di ricreare la FELIX AUSTRIA e oltre la Adriatische Kustenland (stessa denominazione del periodo austroungarico, non a caso) crearono anche la Alpendenvorland con le province di Bolzano, Trento e Belluno.
Eh si pare proprio che si siano dimenticati di avvisare tutti gli altri! http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Vera anche la storia di Bolzano anche se non erano una novità le mira espansionistiche tedesche sull'alto adige.
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Re: i confini orientali dell'Italia
LA TRAGEDIA DI NORMA COSSETTO.
Norma era una ragazza italiana di 23 anni, suo padre era un possidente, che aveva ricoperto degli incarichi nella locale sezione del PNF.
Nel corso dell'estate del 1943, Norma, che frequentava l'università di Padova, stava preparando la sua tesi di laurea dedicata alla storia dell'Istria; il nome della ricerca era "Istria Rossa" poichè, in quelle zone, il colore è rossiccio a causa della presenza della bauxite. La ricerca, di carattere storico e culturale, sosteneva, mediante parecchie prove, la grossa influenza della civiltà latina e veneziana e quindi la sua italianità.
Norma dedicò tutta se stessa a questa ricerca: faceva lunghi viaggi in bici nei posti più remoti per frugare negli archivi e sfogliare vecchie carte. Il suo studiò però non potè essere terminato...
Il 26 settembre Norma fu prelevata da una volante rossa composta da comunisti italiani e croati e venne rinchiusa nella ex caserma dei carabinieri di Visignano. Qui i suoi carcerieri volevano costringerla ad aderire al loro movimento ma la ragazza, sdegata, rifiutò con decisione.
A questo punto, insieme al altri 26 sventurati, norma fu portata in un carcere ad Antignana, dove cominciò la sua via crucis: Norma fu legata ad un tavolo e violentata più volte, una donna che abitava nei paraggi, attirata dagli urli, si avvinò alle imposte di sera e vide norma legata al tavolo che invocava i genitori, chiedeva aiuto, pietà ed acqua.
Dopo giorni di atroci sofferenze la ragazza fu condotta a Santa Domenica, dove il tribunale del popolo la condannò a morte. Insieme a lei furono condannati altri 26 sventurati, molti dei quali erano parenti di Norma: tutti era destinati ad una foiba di Villa Surani. Norma, che non si reggeva più in piedi, fu portata di da 16 partigiani titini che non esitrono ad approffittarsi ancora di lei, prima di darle l'atroce colpo di grazia: gli furono recisi i seni e conficcato un legno nei genitali.
Di lei non si sarebbe saputo più niente se tempo dopo i Tedeschi non avessero saputo di quell'episodio tramite dei partigiani catturati. La salma di Norma venne recuperata dalla foiba ed i suoi aguzzini, presi da Tedeschi, furono costretti a vegliare sulla sua salma , posta nella cappella si San Domenica, al lume dei ceri: L'indomani mattina, quando i partigiani furono fucilati, tre di loro erano impazziti durante la notte.
Nel corso del dopoguerra lo stato non ricordò in alcun modo questa vicenda se non per l'eccezione dell'università di padova che le assegnò la laurea ad honorem. Qualcuno protesto poichè Norma non era "caduta per la libertà" ma il suo professore, Concetto Marchesi, rispose che Norma meritava quel riconoscimento più di chiunque altro poichè era caduta per l'italianità dell'Istria.
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Re: i confini orientali dell'Italia
mmmhhhh
Stiamo entrando in una discussione abb pericolosa mi aspetto casini, premesso che mi intendo parecchio dell'argomento, ma stiamo uscendo dalla strategia e dalla storia e stiamo entrando nel terreno della politica, cosa che secondo me, anche se personalmente sono piu che favorevole al revisionismo storico, portera' a polemiche e casini a non finire, dato che siamo sempre su un sito di videogiochi, non so che dire ma inviterei a calcolare bene i post, sopratutti se entriamo in tema massacri e atrocita', ci sono un sacco di ragazzini che frequentano questo sito e parlare di foibe e atrocita' non lo giudico appropriato.
Lo so che prima o poi si finira' al solito scontro destra-sinistra, fascisti-comunisti, neo fascisti-fascisti, etc.. evitiamo almeno non in questa sede.
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Re: i confini orientali dell'Italia
non è mia intenzione avviare una discussione politica e nemmeno cominciare a dire chi sono i "buoni" e chi sono i "cattivi". io presento i fatti così come sono avvenuti poi ognuno fa PERSONALMENTE le proprie opinioni.
Ritengo quindi che solo un malintenzionato potrebbe avviare una discussione politica riguardo questo argomento che al momento è PRETTAMENTE STORICO.
Teon capisco cosa vuoi dire ma non credi che i documentari alla televisione possano sconvolgere allo stesso modo un ragazzino?
Comunque voglio ben mettere in chiaro una cosa: se ritenete che questa discussioni rechi solo disagio in questo ambiente sono disposto a smettere di scrivere la storia della Venezia Giulia. Ovviamente chi vorrà saperne di più può sempre contattarmi via messaggio privato e, se proprio si vuole continuare questa discussione, potrei indicare (ovviamente via mess pvt http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif ) un luogo migliore per farlo.
Dunque, cari lettori e moderatori, ora lancio a voi la palla sul destino di questa discussione!
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Re: i confini orientali dell'Italia
Scipione continua...questa è storia non politica tacere su questi fatti sarebbe come tacere sul massacro degli ebrei.Non mi sembra che nessuno si sia mai lamentato delle crude immagini dei lager che un qualsiasi ragazzino può vedere al tg o che vengono mostrate nelle scuole.
Però mi rendo conto che i temi affrontati sono piuttosto crudi:scipione potresti aggiungere nel titolo del topic ATTENZIONE I TEMI TRATTATI POTREBBERO OFFENDERE LA SENSIBILTA'
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Re: i confini orientali dell'Italia
va bene continuerò comunque la prossima parte tratta il tema dei partigiani e di come funzionavano gli schieramenti in questa zona.
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Re: i confini orientali dell'Italia
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Re: i confini orientali dell'Italia
Promosso e toppato...quando avro' un po' di tempo, scrivero qualcosina su Trieste...tra l'altro sono da poco passati i 50 anni della sua liberazione....
Per quanto riguarda scontro...destra...sinistra...sono sicuro che su questo forum non succedera', c'e' gente matura e molto piu' civile che su backstage http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
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Re: i confini orientali dell'Italia
Mi riferivo, piu che altro a evitare i report delle torture inflitte, limitiamo i dettagli dato che ripeto, far pesare le atrocita' commesse penso sia piu adatto per altri luoghi virtuali ( vedi torture a Norma )
Poi se vogliamo possiamo prendere e partire quando volete, ritiro fuori tutta la letteratura di Mattogno e revisionisti vari e facciamo un bel quadro, solo che dato che so per esperienza cosa succede quando si tocca questi argomenti ( revionista=nazifascista assassino ) metto mani avanti perche' all'Alba di 32 anni di queste situazioni ne ho viste tante e sono finite sempre tutte allo stesso modo.
Per me piu si parla di storia "vera" meglio e'.
Detto questo posso postare ( lavoro, famiglia, sport permettendo ) un po di documenti sul periodo post bellico.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Ci pensavo giusto l'altro giorno.
Il revisionismo storico ormai viene spesso frainteso, a volte invece ha davvero altri scopi.
Pertanto mi sono trovato a identificare i due percorsi:
1) revisionismo storico, ovvero rivedere la storia dall'altro punto di vista
2) aggiornamento storico, non si cancella ciò che si sa ma vi si aggiungono le nuove nozioni
Nel primo caso (semplificando) se prima i cattivi erano i crucchi poi lo sono i russi, nel secondo non ci si dimentica delle atrocità dei primi ma si riconoscono anche quelle dei secondi per la pace spirituale di tutte le vittime e di quella emotiva dei viventi.
A mio parere stiamo nel secondo campo, che ne dite? http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
@Teon: concordo con te sul problema delle descrizioni ma a volte il semplice termine "violenze" non rende idea e giustizia di ciò che è stato.
Direi di lasciare alla sensibilità di chi scrive decidere cosa e come raccontare, l'importante è cercare una via di mezzo e di non eccedere in un senso o nell'altro (la vicenda di Norma, ad esempio e secondo me, è stata descritta in modo preciso ma non eccessivo, quasi asettico e quindi non troppo pesante considerando di cosa si parla).
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Re: i confini orientali dell'Italia
Esatto Von Right, hai risposto per me! http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_wink.gif
I PARTIGIANI NEI CONFINI ORIENTALI
tutto cominciò nel corso di una riunione clandestina del CNL: in quella riunione infatti il PCI triestino chiedeva che venissie ammesso al comitato nazionale anche un rappresentate comunista sloveno e che fosse dichiarato che la popolazione giuliana desiderasse unirsi alla jugoslavia di Tito. La risposta del CNL fu negativa e quindi i comunisti triestini abbandonarono il CNL per entrare a far parte del CLJ. Il PCI non volle sconfessare i compagni triestini e arrivò addirittura ad affermare che tutte le formazioni partigiane della zona avrebbero dovuto combattere per Tito e che l'annesione della Venezia Giulia era un inevitabile fatto storico.
Ma veniamo alle zone occupate dagli Italiani, cosa successe? Qui molti Italiani decisero di schierarsi con Tito più che altro perchè si sentivano minacciati dai tedeschi, che non esitavano a deportarli. Nonostante questo però gli jugoslavi cercarono sempre di dividere gli Italiani poichè essi volevano che la guerra di liberazione avesse una connotazione solamente slava. Lasciare dei reparti italiani avrebbe voluto dire contrarre un debito che, prima o poi, avrebbe dovuto essere restituito.
La situazione in Istria e nella Venezia Giulia era invece molto più complicata: nessuna persona che provasse sentimenti italiani poteva schierarsi a favore degli jugoslavi e, a parte i pochi ingenui che credevano nella fratellanza fra i popoli, nessuno si arruolò dalla parte slava. Anche i tedeschi, all'inizio accolti come liberatori, dimostrarono la loro vera faccia cercando di far diventare austriaca la zona. Visti questi problemi, nella zona risorse timidamente il fascismo repubblicano che, agli occhi degli Istriani, sembrava l'unico movimento politico a sostenere l'italianità della zona. Tuttavia essi sapevano benissimo che una vittorio dal Reich avrebbe significato l'addio all'Italia. Tutte le posizioni dunque finivano per essere sfavorevoli a queste popolazioni italiane: l'unica eccezzione è costiuita dalla decima MAS, che era l'unica forza armata a difendere l'italianità dlla zona da slavi e tedeschi.
La brigata proletaria triestina, primo gruppo di parigiani comunisti italiani fu costretto, anche dalla direttive del PCI, ad entrare nel IX korpus sloveno. Chi voleva rimanere sotto gli ordini del CNL veniva automaticamente accusato di insubordinazione e fucilato come successe al battaglione comunista italiano "Giovanni Zol".
Il capitano dei carabinieri Filippo Casini, passato ingenuamente dalla parte degli jugoslavi con tutti i suoi uomini, fu alla fine fucilato perchè si oppose agli intenti di annessione degli jugoslavi; al capitano fu comunque assegnata la medagli d'oro al valor militare.
Ma tutti i partigiani della Venezia Giulia d del Friuli passaono sotto il comando di Tito? la risposta è no anche se va ricordato che quasi tutti i parigiani di sinistra di questa zona aderirono alla causa slava.
Ci fu però l'eccezione dei partigiani della "Osoppo" che non vollero mai aderire alla causa slava. Essi erano quasi tutti ex alpini e combattevano con un fazzoletto tricolore al collo; alla proposta dei comunisti di passare sotto gli ordini di Tito essi opposero un netto rifiuto poichè non credevano assolutamente che i confini della jugoslavia dovesero arrivare sul Tegliamento. E' necessario ricordare che quasta formazione partigiana cercò un accordo di difesa comune dei confini con la X MAS ma questo non avenne a causa dell strage di Porzus. Cosa accadde a Porzus?
A Porzus era presente il comando dei partigiani della Ospoppo: un giorno un gruppo di partigiani coministi arrivò li apparentemente con l'intenzione di trattare. I comunisti furono accolti ma essi all'improvviso colpirono a tradimento tutti i partigiani della Osoppo presenti falciandoli quasi tutti; in molti pochi riuscirono a fuggire da quella strage!
Questo evento fece saltare l'alleanza fra Decima e partigiani della Osoppo.
Va ricordato che a Trieste c'era anche il CNL ma era praticamente era solo un circolo fantoggio privo di alcun potere poichè tute le armate partigiane combattevano per Tito.
Nel prossimo post parlerò della Decima MAS e dei tentativi di collaborazione col governo del Sud e con la Decima del sud.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Anzitutto ripropongo i complimenti per il bel tema trattato che è, almeno per me, assolutamente poco conosciuto (comprerò, quanto prima, un bel testo sull’argomento) e per i diversi interessantissimi (bravo Scipio) contributi di tutti.
Volevo, poi, invitare tutti a non fare, delle rispettive opinioni politiche, un tabù…
Oltre alla pur fondamentale osservazione in merito alle “qualità personali” di chi ha scritto, sino ad oggi, su tale forum, secondo me non sarebbe cosa da temere se qualcuno esprimesse, seppur in un contesto necessariamente “oggettivo” (altrimenti se ne fa una questione di “fede politica” cosa diversa e senz’altro nefasta), giudizi.
Anzi, è proprio l’attività critica e lo scambio d’opinioni (condivisibili o meno), quello che secondo l’attuale “slang” politico si definirebbe “pluralismo”, il vero fine ultimo di un “dibattito” storico, ciò che vi da senso; viceversa, ci si limiterebbe ad una mera elencazione di fatti appresi e scopiazzati da qualche testo (io in primis)…
Tutto (o quasi) si può sostenere, l’importante è che sia ben supportato da argomentazioni e non da assiomi o dogmi politici e, soprattutto, sia espresso sempre con il massimo rispetto per coloro che sono in disaccordo.
Per quanto riguarda, infine, la violenza… Bhè, credo che si sia, più o meno, tutti grandicelli… E poi non mi è sembrato di leggere descrizioni particolarmente “morbose”…
Saluti!
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Re: i confini orientali dell'Italia
Come gia' detto , a me va bene e interessa la cosa, solo eviterei i particolari, mi limiterei a dire fu barbaramente torurata. fu violentata e uccisa. non direi come.
Chiudo qui il discorso, pero' per amor di storia, mi citate le fonti quando postate e/o pigliate pezzi da brani libri o autori, mi interessano moltissimo e danno un altro talgio di valore se vengono riportate
Saluti
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Re: i confini orientali dell'Italia
Sicuramente avrete sentito più volte parlare della X MAS, ma chi fuorono i soldati della X MAS (marò)?
I marò erano degli "assaltatori" che agivano su piccoli mezzi marini attorno alle basi navali per affondarvi le navi nella più totale sorpresa. Infatti essi erano difficilmente rilevabili dai radar e dalle sentinelle e quindi i loro attacchi, spesso molto efficaci, avvenivano di sorpresa. (scusata la definizione piuttosto spartana ma credo faccia capire bene chi erano questi uomini).
Solitamente questi uomini lanciavano dei siluri ed, in casi più rari, attaccavano delle mine sulle navi.
Questi uomini da soli (erano in tutto 300 ma le missioni erano composte da una decina di uomini se non sbaglio) seppero fare più danni di tutta la Regia Marina messa insieme. Quando il nostro paese ebbe il controllo del mediteranneo nel corso del conflitto fu proprio grazie alle brillanti azioni dai marò.
L'8 settembre i MAS, che erano circa 300, decisero quasi ad unanimità di rimanere a combattere a fianco dei Tedesco ma in maniera TOTALMENTE AUTONOMA. Il corpo venne chiamato ufficialmente Decima MAS il 9 settembre del 1943 a La Spezia ed il suo comandante era il principe Junio Valerio Borghese (di cui parlerò nel prossimo post).
Da questo momento in poi la Decima MAS diventò anche un corpo di terra oltre che di mare. Tutto questo accadeva PRIMA della fondazione della RSI ed è essenziale ricordare che la Decima MAS non fu un'organizzazione di fascisti ma, come l'ha definita lo storico Renzo De Felice, "il punto di riferimento per coloro che all'idea fascista anteponevano la difesa dell'onore nazionale e dei confini, contro tutti i nemici dell'Italia interni ed esterni".
Fu dunque questa impostaziona nazional-pattriotica conferito al corpo da Borghese che determinò l'alto numero di volontari e l'alto consenso sopratutto nella Venezia Giulia.
appena Borghese venne a conoscenza delle pretese jugoslave sui territori italiani, decise subito di mandare una forza di 6000 uomini a difendere la zona. Per gli italiani della zona, schiacciati prima dagli slavi e poi dai tedeschi, questo evento fu una vera benedizioni poichè i marò erano gli unici a difendere l'italianità della zona da tutti quelli che la minacciavano.
Da subito Rainer ed i Tedeschi si misero ad intralciare le azioni dei marò provocando anche degli incidenti come quando a Gorizia, i marò della Barbarigo disarmarono i Tedeschi intervenuti in armi per evitare l'esposizione del tricolore.
I reparti furono distribuiti per tutto il litorale ed a ciascuno di essi fu assegnato un nome significativo (Gabriele D'Annunzio, Nazario Sauro, San Giusto); furono inoltre costruite basi navali e basi d'addestramento in tutta la regione.
Quando borghese giunse a Trieste per un'ispezione di tutta la zona, le autorità gemrniche gli ordinarono di rimanere in città ma lui, ovviamente, non obbedì ed andò a Pola e Fiume. Rainer allora volle arrestarlo ma dovette desistere altrimenti sarebbe scaturito uno scontro a fuoco. Borghese comunque dovette tornare in Italia.
Da segnalare l'esistenza di una Decima Mas anche al sud: si trattava sempre di Marò che però si erano schierati dalla parte del Regno del Sud poichè non volevano che in quello che sarebbe diventato lo stato italiano del futuro nascesse un sentimento antipatriottico.
il Regno del Sud non riuscì mai ad aiutare concretamente i marò: l'ipotesi di mandare truppe regie del sud a difendere l'Istria venne scartata a causa dell'opposizione degli allaeti (perchè non lo ritenevano necessario in quanto credevano di arrivare in quelle zone prima di Tito sia a cuasa dell'opposizione interna del PCI.
Nonostante questi ebenti, Bonomi riuscì a far arrivare in Istria un marò del della Decima del Sud che però fu subito catturato dai Tedeschi; la Decima del nord riuscì però ad ottenere la liberazione di questa persona.
Faccio notare che, nel bel mezzo di una guerra civile fratricida, i marò del nord e del sud furono praticamente GLI UNICI a non spararsi fra di loro: quando infatti veniva catturato un marò del sud si faceva festa per l'avvenuto ricongiungimento. Si tratta, a mio avviso, di un fatto onorevole, visto lo scenario italiano del tempo. Purtoppo, causa la strage di porzus, non si arrivò a creare una efficace difesa comune fra Decima del su, del Nord e partigiani della Osoppo.
Giò che siamo in tema sottolineo che la X MAs non prese posizioni ufficiali nella guerra civile e si riservava il diritto di attaccare i patigiani soltanto per difendersi.
I marò combatterono valorosamente fino alla fine del conflitto spesso in inferiorità numerica e di mezzi ma il loro sacrificio, insieme all'azione dei partigiani della Osoppo, evitò che gli jugoslavi ed i loro alleati dilagassero fino al Tagliamento.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Teon,
per quanto riguarda le fonti, oltre alle testimonianze non difficili da trovare in Friuli, mi baso su un libro di Arrigo Petacco. Come hai poi visto ho ritenuto necessario citare una frase di Renzo De Felice. Se userò altre fonti farò sapere!
ciao!
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Re: i confini orientali dell'Italia
IL PRINCIPE JUNIO VALERIO BORGHESE
il nobile principe romano era nato nel 1906 a Roma da una famigli di origini senesi(ultimo ramo Borghese-Torlonia), che vantava fra i suoi parenti tre cardinali un papa e la sorella di Napoleone (Paolina).
Sin da giovane fu avviato alla carriera militare e divenne ufficiale della Regia Marina.
Fu capitano di corvetta, specialista in armi subaquee, palombaro brevettato per grandi profondità, comandante di sommergibili nella guerra civile spagnola e successivamente comandante dei Mas con i quali prese tre medaglie.
Quando prese le medaglie, gli fu offerta la tessera del PNF ma lui la rifiuto dicendo "sono un soldato io, non un politico".
Dopo questa breve introduzione, passò direttamente al succo della questione evidenziando i due avvenimenti che fanno inquadrare bene la personalita di Borghese.
Il primo avvenne l'8 settembre quando decise di rimanere a finaco dei Tedeschi: il suo non fu un ordine poichè lasciò che ogni soldato decidesse con la propria coscienza. Moltissimi rimasero ed a quei pochi che se ne andarono gli firmò il congedo e li lasciò andare a casa.
Ma come visse Borghese quelle ore? ecco la reazione presa direttamente dalle sue memorie: "l'8 settembre, al comunicato di Badoglio, io piansi. Piansi e non ho mai più pianto. Ed adesso, oggi, domani, potranno esserci i comunisti, potranno madarmi in siberia,potranno fucilare metà degli Italiani, io non piangerò più. Perchè ciò che c'era da soffrire per ciò che l'Italia avrebbe vissuto come suo avvenire, io l'ho sofferto allora.
Quel giorno io ho visto il dramma che cominciava per questa nostra disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l'onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa. non ci si batte solo quando tutto va bene!.
Borghese fu sempre molto autonomo sia dalla RSI che dai Tedeschi ma molti erano invidiosi di lui: invidiosi perchè i suoi bsoldati lo rispettavano ed anche i nemici lo rispettavano (Cunningham per primo) perchè le sue imprese erano entrate nell'immaginario collettivo di tutti i mariani. godette anche della protezione dell'ammiraglio Doenitz, che lo ammirava molto.
Salto tutte le imprese del periodo bellico successivo al '43 (contro gli alleati e gli jugoslaci) e passo direttamente al 25 aprile.
A differenza di tutti i gerarchi fascisti che si dettero alla grande fuga, borghese invece non abbandonò i suoi uomini benchè avesse i mezzi per farlo. Disse "Io non scappo, io mi arrendo, ma alla mia maniera". Ai suoi uomini riuniti lui disse: " la Decima non si arrende, non scappa, smobilita solo". Consegnò gli ultimi sei mesi di paga, sciolse gli uomini dal giuramento e diede il rompete le righe. Gli alleati ed il CNL garantirono ai suoi uomini la libertà e l'immunità (c'è però da ricordare che i marò furono perseguitati lo stesso dai partigiani comunisti nonostante l'accordo).
A questo punto Borghese si consegna ai comandanti partigiani Fantini e Bonfaini, che lo nascosero a Milano per un po' ma poi, vista la presenza di troppi esaltati che facevano giustizia sommaria, lo trasferirono a Roma.
Qui fu degradato, imprigionato e subì un processo per collaborazionismo; venne condanato a dodici anni di carcere ma, essendogli stato riconosciuto il suo glorioso passato ed essendogli stato riconosciuto il merito della difesa dell'istria e delle infrastrutture del nord, scontò solo tre anni.
Soltanto dopo la scarcerazione borghese si unì per la prima volta ad un partito (MSI), del quale diventò anche presidente onorario ma finì per abbandonarlo. Nel 1968 fondò il Fronte Nazionale con l'aspirazione di creare uno stato forte e disciplinato ma fallì il colpo di stato del 1970 e fu costretto a scappare in Spagna.
Morì a Cadice il 26 agosto del 1974. Venne sepolto nella cappella di famiglia nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Dopo la guerra borghese fu intervistato dallo storico Ruggero Zangrandi al quale disse "Unaguerra si può perdere ma con dignità e lealtà; ed allora l'evento storico non incide che materialmente , seppure per decenni. La resa ed il tradimento hanno invece incidenze morali incalcolabili, che possono gravare per secoli sul prestigio di un popolo, per il disprezzo degli alleati traditi e per l'equale disprezzo dei vincitori con cui si cerca vilmente di accordarsi. non mi sembra che tali ideali e convincimenti abbiano un'impronta fascista. Appartengono al patrimonio morale di chiunque
Dopo questa parentesi su Borghese e la Decima MAS, ritornò alle vicende della guerra nell'Istri e nella Venezia Giulia cominciando a narrare le prime occupazioni jugoslave.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Ce ne srebbero di cose da dire su Borghese e la Decima, come il fatto che hanno difeso il porto di Genova dai tedeschi, o gli stabilimenti Mirafiori della FIAT, o la protezione e copertura agli ebrei...ma il topic è un altro purtoppo... http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/icon_sad.gif
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Re: i confini orientali dell'Italia
LA CORSA PER TRIESTE
Gli americani desideravano assecondare il deisderio di ripristinare i confini italiani del '39, anche perchè, oltre ad indebolire una nazione comunista, avrebbero potuto rifornire molto facilmente le loro truppe in europa centrale. li inglesi invece, sopratutto nella persona del generale Alexander, erano più propensi ad accontentare Tito poichè, anni prima, avevano già accennato ad accontentare le sue mire espansionistiche. Alla fine si giunse ad un accordo secondo quale l'intera zona, con l'esclusione di Zara, sarebbe stata posta sotto un governo militare alleato. Gli americani accetarono convinti che alla fine sarebbero arrivati prima degli Jugoslavi ma non andò così per due motivi: innanzitutto l'armata americana procedeva verso l'Italia occidentale mentre ad est stava procendendo l'armate di alexander che mai si sarebbe scontrata contro Tito in caso di imprevisti. In secondo gli Jugoslavi stavano avanzando rapidamente verso Trieste.
L'OCCUPAZIONE DI ZARA
Nel novembre del 1944 le truppe titine fecero ingresso a Zara, città completamente distrutta dai bombardamenti alleati. Ma perchè fu distrutta? Semplice, questa città aveva influenze veneziane talmente forti, che sarebbe stato impossibile, anche al l'osservatore più di parte, non riconoscere quella città come città italiana. Gli slavi dellle campagne di quella zona inoltre avevano perfettamente sposato la cultura veneziana diventando italiani in tuo e per tutto. Tito, desideroso di possederla, pensò bene di indicarla agli alleati come una fortezza e qundi gli alleati, abilmente ingannati da Tito, rasero al suolo la città.
La città era difesa da poche centianaia di tedeschi, volontari del posto e carabinieri. Questi ultimi, capito che ormai non c'erano più speranze, chiesero agli slavi di mantenere un comportamento civile all'ingresso nella città.
Gli slavi invece, appena entrati in città , finirono di distruggere quel poco di italiano che era rimasto, distruggendo qualsiasi costruzione e bruciando tutti i documenti comunali. Dopo se la presero con i civili e con i militari coinciando con le fucilazioni, le impiccagioni gli annegamenti e tutte le varie torture che si erano già fatte l'anno precedente in Istria.
Molti Italiani morirono sotto le bombe , tutti gli altri furono sterminati dagli slavi: ben pochi riuscirono a fuggire ed a riparare in Italia.
Così muore Zara, città Italiana, che ora non esiste più: oggi al posto di Zara c'è Zadar, città completamente slava. tutti gli Italiani infatti o sono morti o sono scappati!
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Re: i confini orientali dell'Italia
L'OCCUPAZIONE DI TRIESTE
Il 1 maggio del 1945 le truppe titine facevano il loro ingresso a Treiste trascurando volontariamente l'occupazione di Fiume (3 maggio), Pola (4 maggio) ed addirittura la città croata di Zagabria 8 maggio). Tito infatti aveva molta fretta perchè sapeva che, se non avesse raggiunto Trieste, non ci sarebbe stata la minima speranza di annettere la città.
Entrando a Trieste, i titini cantavano "la zar nicola ha affisso un manifeso: ai morti la libertà ai vivi arresto". In poche parole si riassume un intero programma: mentre nella maggior parte dell'europa cessavano i combattimenti, per i popoli della venezia giulia il peggio doveva ancora cominciare.
Tito, prima della presa di Trieste, aveva fatto trasferire i parigiani italiani, quasi tutti inglobati nel suo esercito, verso Lubiana in modo che l'occupazione potesse essere attribuita soltanto alle truppe jugoslava; soltanto venti giorni più tardi, dopo varie proteste, tito fece entrare i partigiani in Trieste.
Se vogliamo essere più precisi però è necessario ricordare che Trieste già il 28 aprile si era liberata da sola per mezzo dei giovani che scesero in strada svelntolando il tricolore mentre i tedeschi, già arresi, erano in rotta. Il prefetto fascista Bruno Coceani aveva passato di sua iniziativa i poteri al CNL proponendo una minaccia contro l'imminente invasione slava ma la cosa non riuscì perchè i segni lasciati dalla guerra civile erano troppo profondi, inoltre i comunisti erano di gran lunga i più combattivi nella città. Venne a crearsi molto caos: carabinieri e parigiani italiani giravano per la città con coccarde tricolori mentre i comunisti con una stella rossa: i rapporti erano tutt'altro che buoni e spesso scaturirono degli scontri a fuoco.
Il CNL triestino aveva totalmente perso il controllo di una situazione che mai aveva controllato completamente: alla fine dovette scegliere da solo se allearsi con i fascisti nell'interesse supremo della nazione oppure se passare dalla parte degli slavi. Scelsero la seconda strada nella convinzione che gli Inglesi sarebbero arrivati prima ma si sbagliavan perchè i neozelandesi arrivarono a Trieste, fra mille difficoltà, il 2 maggio. Se il CNL avesse fatto rivoltare la città, come era possibile fare, molto probabilmente i titini, impegnati in combattimento, avrebbero dovuto assistire impotenti all'arrivo dei neozelandesi ma il destino della città fu diverso.
Tito dimostro ai triestini subito la sua vera natura: sin dai primi giorni cominciarono le persecuzioni nei confronti di chi era considerato ostile all'annesione: cominciarono così le fucilazioni, i massacri, gli infoibamenti e le deportazioni tutte ad opera dell'OZNA e di bande paramilitari anche italiane.
Gli Italiani comnciavano già a fuggire da Trieste...
Fu dichiarato la legge marziale ed il croprifuoco, fu sciolto il CNL e perseguitati i suoi membri, nonostante le decisioni prese da essi, fu anche cambiate l'ora legale ed impostata su quella di Belgrado. Il neosindaco italiano fu incarcerato mentre i partigiani italiani ripararono in all'interno della regione. La libertà di stampa fu, ovviamente, soppressa. I tricolori furono mitrgliati ed ogni simbolo di italinità distrutto. chiunque si considerava italiano veniva fatto passare per fascista ed ucciso.
soltanto i comunisti gridavano alla liberazione ed erano contenti mentre tutti gli altri, già dopo 5 giorni, erano stanchi di Tito.
Il 5 maggio migliaia di Triestini sfilarono pacificamente per la città cantando inni nazionali e sventolando il tricolore: gli slavi aprirono il fuoco ad altezza d'uomo uccidendo 5 persone e ferendone decine. tutto questo accadde sotto l'occhio impotente degli Inglesi che scattarono fotografie ma non reagirono.
Viene istituita la Guardia del Popolo formata da Italiani che collaboravano con Tito (quasi tutti comunisti). Questa guardia operò stragi a tutto andare spargendo il terrore ovunque: l'obiettivo era cancellare ogni simbolo di italianità sia a livello di costruzione che di uomini!
Se si era "fortunati" si veniva processati e poi infoibati altrimenti si veniva deportati nei lager slavi, che non avevano niente da invidiare a quelli nazisti e sovietici.
Morirono anche soldati italiani reduci dai campi di concentramento tedeschi, che vennero prelevati dagli slavi senza motivo.
Un marinaio racconta che una notte vide dei finanzieri scortati dai partigiani italiani di Tito diretti verso un campo di concentramento: durante la notte senti i colpi di mitragliatrice e l'indomani vide passarre dei carri carichi di cadaveri seminudi; le uniformi dei finanzieri erano indossate dai titini.
Villa Segrè divene tristemente famosa per essere un luogo di torture dove i prigionieri venivano costretti a combattere fra loro e poi torturati in vari modi. Una signora delle pulizie fu costretta a pulire il pavimento con il tricolore mentre una collaboratrice del CNL viene torturata a lungo e poi infoibata. Questi orrori compiuti dalla guardia del popolo, composta interamente da italiani comunisti, suscitano scandlo in città tanto che tito dovette ucciderli tutti per evitare rivolte oppure che gli Inglesi intervenissero apertamente.
Le foibe intanto venivano riempite da enormi mucchi dicadaver legati insieme (spesso prima dell'infoibamento si veniva picchiati o torturati) e buttati giù fra le risa e le burle degli slavi. I giornali slavi scrivono intanto che mai avrà
Anche nel resto della venezia giulia, monfalcone e Gorizia, si assiste a moltissimi orrori: gli slavi scrivono ovunque sui gionrali che si procuderà ancora nella punizione dei fascisti-italiani, che automaticamente diventano la stessa cosa. questo "alibi" servirà a giustificare tutti i loro orrori compiuti verso i nostri fratelli sia in passato che ai nostri giorni.
Gli orrori non finiscono nemmeno nella altre città: a Gorizia e Monflacone, le deportazioni e le torture procendono a tuto spiano mentre a Pola si assiste a scene orribili: gli uomini, partigiani inclusi, vengono costretti a stare a piedi nudi su legni appuntiti e fra le dita gli vengono infilati dei pezzi di ferro; così devono rimanere anche per tre giorni senza cibo ed acqua. chi si piega esausto viene rimesso in piedi a colpi di calcio di fucile.
Ormai, sia a Trieste che in tutta la zona, si era ben capito quali fossero le intenzioni degli jugoslavi e nessuno credette più alla storia della franternità fra i popoli tanto decantata da Tito. Intanto cominciavano a spargeri le voci in tutta Italia; il
PCI, imbarazzato, disse che si stavano sterminando i fascisti e tutti i nemici del comunismo ma sapevano benissimo che non era così. Tutti gli altri partiti rimasero a guardare in silezio.
Il 12 giugno del 1945 veniva costituito il territorio libero di Trieste sotto il governo militare alleato.
Le posizioni degli alleati si erano capovolte: Truman, per mantenere i buoni rapporti con Stalin, chiudeva un occhio sulle stragi jugoslave, mentre Churchill, che dopo aver sconfitto il nazismo non voleva certo cedere di fronte al comunismo, vedeva nella jugoslavia il principale pericolo per l'europa. Tito però non aveva alcuna intenzione di restituire all'Italia i suoi territori in virtù degli accordi presi con alexander, ma alla fine dovette cedere.
Fu fatta una linea di demarcazione detta linea Morgan: essa era provvisoria e divideva il territorio in zona A, controllata dagli alleati, partiva dal confine ustriaco seguendo l'isonzo, includendo trieste e Gorizia per finire poco a sud di Muggia. anche Pola venne inclusa nella zona A.
La zona B costiuiva il resto della regione e venne controllata dagli jugoslavi che procedettero ad una progressiva slavizzazione del territorio.
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Re: i confini orientali dell'Italia
Complimenti anche per questi post. Veramente esemplari, nonostante l'argomento mi riempia sempre di amarezza e disprezzo.
Ricordiamo i morti delle foibe il 10.02.2005.