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Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Ciao a tutti,
apro questo thread dal titolo abbastanza inequivocabile per poter parlare della mia personale esperienza e fare qualche confronto...
Esattamente un anno fa sono arrivato a prendermi una laurea magistrale in Economia con il massimo dei voti. Devo dire che potendo fare altro non avrei scelto questo indirizzo di studi, si è trattato di una seconda scelta dettata dal fatto che alle spalle non avevo una famiglia che mi sostenesse non solo in termini economici ma anche motivazionali ed orientativi (insomma, l'importante per loro era studiare, laurearsi e andare a lavorare... per il resto era indifferente in che cosa, chiaramente una visione molto miope del futuro dei figli ma vabbè... chiudo questo breve preambolo sulla mia vita personale, serviva solo da antefatto per spiegare come sono arrivato alla scelta del percorso di studio).
Insomma, ho dovuto arrangiarmi con "quel che passava il convento" e farmi andare bene una soluzione di "second best"... io poi sono un "onnivoro", mi interesso di tutto, sono curioso e aperto alla conoscenza, quindi non posso dire che mi abbia fatto schifo, ma non era nemmeno nelle mie corde fino in fondo, ecco.
Per farla breve, nel giro di qualche mese dalla laurea mi è arrivata una proposta da una nota società di revisione, che mi proponeva uno stage pagato... poichè non ne avevo ricevute altre di realmente interessanti, e anche perchè in ambito economico questo genere di società sono presentate come il non plus ultra come primo impiego (chiedono un voto minimo di 105 solo per fare i colloqui), ho accettato dopo aver superato diversi test e colloqui.
Ad oggi sono assunto con contratto di apprendistato per due anni, circa 24mila euro di RAL (non so in quanto si traduca poi in netto).
Cos'ho da lamentarmi, direte voi.
Sostanzialmente questo lavoro, che sulla carta prevede otto ore d'ufficio, è in realtà pesantissimo. Spostamenti presso i clienti anche molto ampi, con sveglie praticamente all'alba, orari impossibili la sera e straordinari spesso non pagati.
Sia chiaro, c'è anche a chi piace un lavoro impegnativo come questo e dove si imparano moltissime cose in termini pratici, molti lo vedono come una spinta iniziale per la carriera ed infatti dopo qualche anno se ne vanno in posti più tranquilli e meglio remunerati, per i quali sono disposti a sopportare la fatica passata (sono aziende che hanno spesso un ricambio del personale molto alto e assumono moltissimi giovani). Bisogna anche dire che il lavoro sarebbe anche stimolante proprio per la quantità di cose che si apprendono, ma è davvero distruttivo.
Più che altro non lo sento adatto a me, che alla fine ho dovuto fare la scelta di Economia per i fattori che ho citato... insomma ho dovuto scegliere una facoltà che mi desse un minimo di sbocchi lavorativi, sperando poi di coltivare i miei interessi personali al di fuori dell'ambiente di lavoro; ma mi ritrovo a non avere più una vita privata.
Mi interrogo quindi sul da farsi: di lavorare ho bisogno come tutti, e purtroppo accetto il fatto che nella vita non si possa sempre soddisfare tutti i desideri e ogni tanto si debba mandare giù qualche rospo.
Vorrei contemporaneamente provare a cambiare lavoro ma non ho idea di come fare. Vorrei iniziare a mandare in giro i CV ma mi chiedo chi potrebbe prendermi: ad un laureato in economia con il massimo dei voti, per di più nel nord Italia, è arrivata solo questa come proposta sensata e realmente appetibile. Non ho particolari capacità pratiche, problema piuttosto diffuso nella realtà universitaria italiana. Non ho fatto l'Erasmus (sempre per i citati problemi familiari), cosa che ho notato viene spesso richiesta nelle posizioni aperte più interessanti (anche se ho una buona conoscenza dell'inglese - per il test fatto durante i colloqui mi sono stati fatti pure i complimenti - e una conoscenza passabile del tedesco).
(Oltretutto è demoralizzante scoprire che magari presso i clienti che si visitano lavorano tuoi ex colleghi dell'università non particolarmente brillanti se non assolutamente inetti, con posti di lavoro più tranquilli e stipendi migliori dei tuoi, e ti chiedi come cazzo abbiano fatto ad entrare).
Insomma, mi sento in una posizione di stallo. Vorrei provare a cambiare, ma non ho idea di come fare. Mi spaventa un po' l'idea di mollare un posto che non mi soddisfa appieno ma è quantomeno sicuro per dover passare per altri, stage, tirocini, e vivere così nell'incertezza.
Ok, in realtà non scrivo qui perchè mi venga data una soluzione specifica tagliata sul problema; più che altro sono interessato a dei consigli su come cercare realmente un lavoro, cosa che evidentemente non so fare.
Qualcuno ha avuto esperienze simili, e come ne è uscito?
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
certo che la premessa non è molto rassicurante: mi pare di capire che hai intrapreso un percorso di studi che non ti convince di tutto. Non conosco benissimo il mondo delle società di consulenza che fanno revisione, ma ti posso dire che andare in grandi società simili avrai sempre problemi del genere: tante tante ore di lavoro (che non si traducono sempre in lavoro vero e proprio) e generalmente un trattamento di merda (dipende dai casi eh, non è sempre così). Fatti un po' di esperienza, tieni botta un anno e poi cerca di andare dal cliente finale. Di sicuro impari e vedi davvero tante cose, l'esperienza te la fai.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ceccazzo
certo che la premessa non è molto rassicurante: mi pare di capire che hai intrapreso un percorso di studi che non ti convince di tutto. Non conosco benissimo il mondo delle società di consulenza che fanno revisione, ma ti posso dire che andare in grandi società simili avrai sempre problemi del genere: tante tante ore di lavoro (che non si traducono sempre in lavoro vero e proprio) e generalmente un trattamento di merda (dipende dai casi eh, non è sempre così). Fatti un po' di esperienza, tieni botta un anno e poi cerca di andare dal cliente finale. Di sicuro impari e vedi davvero tante cose, l'esperienza te la fai.
Il discorso percorso di studi è senz'altro vero anche se come ho detto si tratta di una seconda scelta e non di un fiasco totale... Il problema se mai è conciliare la vita lavorativa ed interessi extra, sinceramente non mi capacito della cosa. Non vivo certo su un altro pianeta e dei problemi lavorativi dei miei coetanei sono ben conscio, mi domandavo piuttosto quali sono le alternative a quella attuale. Del resto come suggerisci anche tu resterò fintanto che resisto e poi tenterò di fare il salto.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Mettiamola così: io ho fatto l'università a ca@#o, ci ho messo una vita, nel frattempo mi sono divertito, videogiochi a panciate, ragazze, serate fuori e dall'età di 24 anni, qualche lavoro da qualche parte per alzare i soldini neccessari a divertirmi per altri anni. Adesso, anni (diversi sigh) dopo, faccio un lavoro che non è male ma che non era mai stato nei miei pensieri prima, semplicemente perchè ad un certo punto mi sono ritrovato a non sapere che fare. Ho fatto un corso della regione, che mi ha dato una piccola possibilità, che ho dovuto prendere, che mi ha regalato anni di stipendi ridicoli e mal di stomaco.
Credo tu sia ancora parecchio giovane (per me sotto i 30 siete tutti PARECCHIO giovani) e sacrificare parte del tuo tempo libero e sociale ora per costruirti uno spessore che ti ritroverai dopo è un sacrificio necessario.
Solo ricordati che sacrificio viene da sacro, ossia rinunciare a qualcosa per ottenere in cambio qualcosa di più elevato, ma devi sentire che questo che stai percorrendo è il TUO percorso, non una copia carbone di quello dei tuoi.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Queste cose però le capisco, la mia domanda è un pelo diversa (forse l'ho mal posta, mettendoci dentro troppe cose in un colpo solo): quello che faccio è un lavoro associato a prospettive di carriera "alta", tuttavia non sono sicuro che la cosa mi interessi... In tutta onestà devo anche dire che fino ad ora, "grazie" al fatto che ero in stage, orari particolarmente assurdi non ne ho fatti e non ho reali motivi per lamentarmi, perciò sicuramente resterò qui ancora del tempo. Allo stesso tempo ho visto che tutti i colleghi (indistintamente dal dirigente all'ultimo dei sottoposti immediatamente prima di me) si fanno un mazzo assurdo, parliamo di tornare a casa oltre le 21.30 - 22 tutti i giorni nei periodi più "caldi" (e no, non esagero), quindi so che prima o dopo toccherà anche a me. Insomma, da un lato mi dico "ho un lavoro e farei bene a tenermelo stretto"; dall'altro mi chiedo anche "possibile che per me, a cui non interessa fare chissà quale carriera, non esista una posizione intermedia tra la disoccupazione e la semi-schiavitù?". La risposta la so, ed è "si, esiste", eppure non ho idea di come si faccia ad accedervi. Mha.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Io ti posso solo consigliare di lavorare tanto e capire se fa per te poi. Ma dopo che hai messo via abbastanza soldi da darti abbastanza respiro da permetterti di avere il tempo di cercare una strada diversa da questa, se continuerà a non piacerti poi.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Necronomicon
Io ti posso solo consigliare di lavorare tanto e capire se fa per te poi. Ma dopo che hai messo via abbastanza soldi da darti abbastanza respiro da permetterti di avere il tempo di cercare una strada diversa da questa, se continuerà a non piacerti poi.
condivido questo pensiero: lavora tanto e allo stesso tempo non smettere di cercare, puoi fare tranquillamente entrambe le cose! quando troverai qualcosa che ti ispira di più metterai tutto sul piatto della bilancia e capirai dove continuare a farti il mazzo (perché quello dovrai fartelo sempre e comunque)
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Se ora non stai facendo orari assurdi e' inutile preoccuparsi della cosa, quando capitera valuterai come comportarti...
Poi se per il momento il lavoro non ti fa schifo, (ok magari non e' il lavoro della tua vita ma 24k di RAL in apprendistato non sono male, dovrebbero essere 1300~/mese netti), lavora, fai esperienza, in modo che, quando cercherai un altra occupazione avrai una buona base di partenza come studio/esperienza/conoscenze...
Inoltre lavorando puo' capitare di "avvicinarsi" ai clienti e magari qualcuno di loro di prende sotto la sua ala :asd:
Per quello che ho visto io (campo informatico), la laurea e' utile ma non indispendabile, (io ad esempio non mi sono mai laureato, dovrei finire mancano pochi esami) e lavoro da quando avevo 20 anni (8 anni).
Alcune societa' per fare il colloquio la richiedono, ma sono piu che altro le grandi societa' dove, nella maggior parte dei casi, ci sono orari assurdi, persone sottopagate e trattate di merda :asd:
Il trucco e' anche sapersi "vendere" bene al colloquio, che non vuol dire mentire spudoratamente :asd:, ma far capire al tuo interlocutore quanto vali :)
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Bello io sono laureando in economia e da settembre/ottobre in poi volevo cercare di entrare proprio in una di queste società :asd:
Anche a me le presentano sempre come il non plus ultra tra le prospettive di lavoro,anche se hanno sempre specificato che si trattava di orari stressanti,farsi il culo e guadagnare poco i primi tempi.
Ti dirò,sono comunque in parte d'accordo con gli altri: tieni botta giusto un altro po'.
Comunque alla fine stiamo parlando di farsi il culo in una società di revisione,mica al mcdonald...
Pensa che molti vorrebbero stare al tuo posto e che molti il lavoro manco ce l'hanno :asd:
Io all'università il primo anno mi sono trovato malissimo,è stato traumatico. Lo scrivo qui perché serve da esempio,credo. Mi sono trovato male ed è stato il primo anno + estate successiva uno dei periodi più stressanti della mia vita, ma non ho mollato e ho resistito. L'università non l'ho cambiata e sai perché? Perché passato il primo anno iniziale di difficoltà,man mano col passare del tempo mi sono ambientato alla perfezione e tutte le routine varie (come sveglia alle 5:30/6:00, prepararsi in tot tempo per non perdere treni e pullman, treni pieni e farsi il viaggio in piedi,colazione al bar,etc.)(sono fuori sede) diventavano non solo una passeggiata per me,ma mi alzavo anche con una certa soddisfazione(vabbè qua sono io che sono malato e mi piace essere produttivo :asd: )
Tutto questo per dirti che magari questo sfogo è frutto di un inizio traumatico del mondo del lavoro,ma credo che sia abbastanza normale/fisiologico. Resisti,e magari tra qualche mese ti inizieranno pure a darti incarichi più interessanti, o legherai meglio con i colleghi.
Il segreto per un'ottima vita in futuro IMHO è proprio questo: non cedere e continuare ad andare avanti.
Se passi poi un altro anno pieno di insoddisfazioni allora molla tutto,fanculo tutti,fanculizza pure i tuoi e vai a fare il vagabondo in giro per il mondo :asd:
Magari tra un annetto crollo anche io e vengo a farti compagnia :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Sono nella tua stessa identica situazione, ma io ho avuto un po' di sfiga con gli esami (uno in particolare) e non mi fregio del massimo dei voti, ma banalmente dei "pieni voti".
Per lo meno siamo in due, io dovrei riprendere ad ottobre.
E getto benzina sul fuoco.
L'esperienza in revisione oggi come oggi è spazzatura.
Innanzitutto sanno tutti che entro i primi due anni non hai incarichi importanti, ma sei poco più di un passacarte, il lavoro è da ragioniere.
Sanno tutti che si rimane in revisione in mancanza d'altro, i più fortunati andranno a fare consulenza creandosi un bel po' di skills.
D'altronde come ben sai c'è questa sciocchezza del "ti formiamo noi da zero, quello che sai non è importante".
Il risultato è che entro due anni di non vita diventi una macchinetta senza cervello e disimpari quello che hai imparato alla università.
Inoltre l'accountant-auditor l'economist lo da in cima alle professioni che spariranno nei prossimi 20 anni (con una probabilità dello 0,99) per via di prevedibile automazione del processo.
Detto questo se rimani li dentro per anni il risultato sarà che finirai per forza in amministrazione, lavoro, come ben sai, piuttosto ignobile. SE rimani devi puntare a far carriera, se per malaugurata ipotesi non arrivi ad essere manager o almeno supervisor (a quel punto potrai puntare ad essere un cfo di una PMI, con buon trattamento economico 60-70 k anno) hai buttato anni di vita nel cesso e come ben sai sei in balia di valutazioni ben poco oggettive.
Quello che voglio dirti è che la revisione devi evitarla come la peste, comincia a chiedere internamente un trasferimento in Consulenza, altrimenti manda curriculum a manetta. Meglio consulenza in una piccoal società che revisione in una big four.
Per gli orari di lavoro non c'è niente da fare. O vai a fare il ciclo passivo in una società ed esci alle 18, bruciandoti ogni tipo di possibilità di carriera e con una superiroe che sarà una pazza inacidita (ne avrai conosciute), oppure la gente è disposta ad ammazzarsi per un briciolo di speranza di carriera e dovrai adeguarti.
Ultima cosa: Revisione con economia c'entra poco, è pura amministrazione-ragioneria, una branca ristretta dell'economia aziendale (che con economai e commercio c'entra poco). Ci sono lavori molto più interessanti, dalla consulenza alle startup alla consulenza corporate finance, etc. ma come potete ben immaginare in italia, con la domanda ridotta ai minimi termini i psoti sono pochi rispetto alal disponibilità di neolaureati.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
ma per fare consulenza non bisogna farsi prima le ossa in lavori di diverso tipo? cioè: che consulenza può mai dare un neolaureato? :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
ma per fare consulenza non bisogna farsi prima le ossa in lavori di diverso tipo? cioè: che consulenza può mai dare un neolaureato? :asd:
Alcuni miei amici ingegneri fanno consulenza nel senso che sono assunti da una azienda satellite di una società più grande che li tratta come dipendenti.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
ma per fare consulenza non bisogna farsi prima le ossa in lavori di diverso tipo? cioè: che consulenza può mai dare un neolaureato? :asd:
So che ormai si da per socntato che un laureato non sappia una mazza, ma così non dovrebbe essere.
Detto questo, lavori in dei team in cui ci sono individui con esperienza variabile, di certo non sarai il project manager.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Così NON dovrebbe essere,ma purtroppo è così :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Parla per te.
Io di contabilità ho dato un esame nella mia vita, nella relazione finale di stage c'era scritto "si distingue per le ottime conoscenze accademiche". Poi ci sono i 110 e lode che non sanno neanche cos'è la partita doppia...
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Parla per te.
Io di contabilità ho dato un esame nella mia vita, nella relazione finale di stage c'era scritto "si distingue per le ottime conoscenze accademiche". Poi ci sono i 110 e lode che non sanno neanche cos'è la partita doppia...
se ha te hanno insegnato qualcosa di buono buon per te.
Quello che mi hanno insegnato invece nella mia università è stato utile per apprendere le BASI,ma in 5 anni tra triennale e magistrale si potevano imparare quelle cose tranquillamente in 3 anni : dunque o invece di insegnare solo le basi quei due anni in più insegnavano magari qualcosa di veramente pratico e utile nel mondo del lavoro,qualcosa più "specializzato" in un campo (del tipo essendo "commercialista" dal punto di vista didattico è inutile farmi fare esami management/marketing e magari al loro posto potevano metterci un esame di contabilità applicata/dichiarazioni/etc.) o mi potevano risparmiare di perdere due anni senza lavoro per completare gli studi...
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Parla per te.
Io di contabilità ho dato un esame nella mia vita, nella relazione finale di stage c'era scritto "si distingue per le ottime conoscenze accademiche". Poi ci sono i 110 e lode che non sanno neanche cos'è la partita doppia...
Che non equivale al voler dire "sa fare bene il lavoro" :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
PinHead81
Che non equivale al voler dire "sa fare bene il lavoro" :asd:
esattamente :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Beninteso non era un attacco personale a dinofly. Era per dire che, come mi capita di vedere tutti i giorni in azienda, abbiamo il plurilaureato brillante con n-mila nozioni e preparato in maniera eccezionale che però poi si impappina o comunque impiega anni a ingranare e il non laureato molto più greve che però, smaliziato e talvolta anche più umile, rende meglio.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Sono nella tua stessa identica situazione, ma io ho avuto un po' di sfiga con gli esami (uno in particolare) e non mi fregio del massimo dei voti, ma banalmente dei "pieni voti".
Per lo meno siamo in due, io dovrei riprendere ad ottobre.
E getto benzina sul fuoco.
L'esperienza in revisione oggi come oggi è spazzatura.
Innanzitutto sanno tutti che entro i primi due anni non hai incarichi importanti, ma sei poco più di un passacarte, il lavoro è da ragioniere.
Sanno tutti che si rimane in revisione in mancanza d'altro, i più fortunati andranno a fare consulenza creandosi un bel po' di skills.
D'altronde come ben sai c'è questa sciocchezza del "ti formiamo noi da zero, quello che sai non è importante".
Il risultato è che entro due anni di non vita diventi una macchinetta senza cervello e disimpari quello che hai imparato alla università.
Inoltre l'accountant-auditor l'economist lo da in cima alle professioni che spariranno nei prossimi 20 anni (con una probabilità dello 0,99) per via di prevedibile automazione del processo.
Detto questo se rimani li dentro per anni il risultato sarà che finirai per forza in amministrazione, lavoro, come ben sai, piuttosto ignobile. SE rimani devi puntare a far carriera, se per malaugurata ipotesi non arrivi ad essere manager o almeno supervisor (a quel punto potrai puntare ad essere un cfo di una PMI, con buon trattamento economico 60-70 k anno) hai buttato anni di vita nel cesso e come ben sai sei in balia di valutazioni ben poco oggettive.
Quello che voglio dirti è che la revisione devi evitarla come la peste, comincia a chiedere internamente un trasferimento in Consulenza, altrimenti manda curriculum a manetta. Meglio consulenza in una piccoal società che revisione in una big four.
Per gli orari di lavoro non c'è niente da fare. O vai a fare il ciclo passivo in una società ed esci alle 18, bruciandoti ogni tipo di possibilità di carriera e con una superiroe che sarà una pazza inacidita (ne avrai conosciute), oppure la gente è disposta ad ammazzarsi per un briciolo di speranza di carriera e dovrai adeguarti.
Ultima cosa: Revisione con economia c'entra poco, è pura amministrazione-ragioneria, una branca ristretta dell'economia aziendale (che con economai e commercio c'entra poco). Ci sono lavori molto più interessanti, dalla consulenza alle startup alla consulenza corporate finance, etc. ma come potete ben immaginare in italia, con la domanda ridotta ai minimi termini i psoti sono pochi rispetto alal disponibilità di neolaureati.
Prendo spunto dal tuo intervento perchè mi sembra interessante.
Innanzitutto ringrazio tutti per i pareri e gli incoraggiamenti.
Ora, diciamo che quello che mi sta tormentando in questi primi mesi di lavoro sono i pareri come il tuo. Quindi sono li che tentenno, cambiare subito o aspettare?
Ad esempio dici: "sono nella tua stessa situazione"... quindi stai facendo revisione pure tu? E se si, su che basi fai queste affermazioni? Sia chiaro, le mie domande non sono polemiche, anzi! Semplicemente sono affermazioni molto perentorie e sto cercando di capire se dietro a queste ci sia un fondo di verità o si tratti piuttosto di qualcuno che sta vivendo male l'esperienza della revisione e quindi, come tu stesso hai detto, butta di conseguenza benzina sul fuoco.
Un'altra cosa che mi lascia dubbioso è questa: "dimentica quello che sai, ti formiamo noi" io onestamente non la vivo come una balla. Sono uscito dalla mia università senza avere in mano praticamente nulla di pratico. A malapena sapevo usare Excel, al di là delle funzioni terra-terra.
Ora ho la possibilità di stare su clienti piuttosto grossi, qualcuno da 1000+ dipendenti, e in un Paese dove il 95% ha meno di 50 dipendenti non è cosa da poco, capire come funzioni la contabilità di una grandissima azienda.
Il discorso del "si resta in revisione in mancanza d'altro" lo capisco già di più. Per me, da un certo punto di vista, è senz'altro così; e credo anche per molti altri. Il fatto è che questo "altro" diventa accessibile, a quanto si dice, proprio in virtù del lavoro in una Big Four. Si mangia merda prima per poter star meglio poi, almeno in apparenza.
Ora, non ho molte prove per sapere se questo sia vero, se non il fatto che dopo 2-3-4 anni molti (la maggioranza) se ne va perchè effettivamente trova di meglio, ma proprio grazie al lavoro svolto in revisione. Non so quanto sia vero, ma un fondo di verità deve esserci: recentemente ho provato a buttare un occhio in giro sulle posizioni aperte, ho visto ad esempio un offerta (in consulenza, tra l'altro) con un RAL di 50k euro/anno e un requisito preferenziale di "almeno 2 anni in una società di revisione"... almeno, quindi di più sarebbero senz'altro meglio, ma potenzialmente con 2 "soli" anni in revisione si è candidabili; ho visto anche offerte da 100k+ euro/anno di RAL con 5-7 anni sempre in revisione.
In sintesi, da quello che so la situazione è questa: entro 1 anno una certa quota di gente molla perchè non regge; una quota di altri resta dai 2 ai 4 anni, tempo di fare esperienza e poi effettivamente scappare altrove (ma sfruttando proprio l'esperienza fatta.... dicono!); un altra quota (piccola) resta oltre, fino ai 10 circa, ambendo a livelli dirigenziali altrove; infine una quota minima ci resta a vita raggiungendo i vertici delle società stesse, diventando socia ecc.
Io senz'altro al momento mi colloco nella prima posizione: sto meditando sul futuro, onestamente non guadagno molto ma neppure una miseria (il RAL medio annuo italiano è senz'altro inferiore a quello che sto guadagnando io a carriera appena iniziata...), l'elemento più determinante al momento è lo stress, più che la qualità del lavoro o la componente economica.
Aggiungo un'altra cosa: ora come ora sto lavorando con gente della mia età e alcuni di loro sono davvero, davvero in gamba (non tutti eh, i fessi ci sono anche nelle Big Four...), possibile che siano tutti così stupidi da lasciarsi intortare così facilmente?
Altre offerte purtroppo non ne sono proprio arrivate, per cui ora questo lavoro almeno economicamente mi serve; forse sbaglierò io che non so come approcciarmi, forse dovrei mettermi a buttar fuori curriculum a valanga ma anche lì, a chi? la maggior parte delle posizioni aperte interessanti richiedono almeno un paio d'anni di esperienza. Poi guardo i miei coetanei e anche loro passano di stage in stage, o sostituzioni di maternità e via discorrendo. A quel punto mi chiedo: perchè cambiare? Sarebbe davvero meglio di dove sto ora?
Altra cosa, tutti nella vista aspiriamo a posizioni rilevanti e ben pagate, purtroppo ai 3/4 della gente tocca la mediocrità. Sarà una mia visione iper-realistica delle cose, ma credo sia un fatto che in alto ci arriva solo chi è iperdotato e iperpreparato o gli arrampicatori sociali professionisti. Anche perchè i posti sono per forza di cose limitati. Ciò non toglie che ci si debba provare, ma bisogna anche saperle, certe cose.
Inoltre credo tu stia sopravvalutando la consulenza, io in genere ne ho sentito parlare persino peggio.
Sul discorso dell'auditor come professione a rischio di estinzione non saprei, dovrei leggere gli articoli dell'Economist che ne parlano... in linea di principio potrebbe anche essere vero, ma a quel punto lo è qualunque professione di natura contabile, dal momento che tutta la contabilità è potenzialmente automatizzabile.
In conclusione: gli spunti me li avete dati e la sintesi è che ognuno la vede in maniera diversa, una risposta univoca non l'ho ricevuta e ora come ora non so darmela.
Senz'altro ho capito alcune cose: che devo far tesoro dell'esperienza che faccio a prescindere dalla sua utilità pratica, credo che sul lavoro una cosa fondamentale sia saper affrontare i problemi della quotidianità lavorativa qualunque essa sia, e se uno non lavora questa cosa non la impara; che cercherò di risparmiarmi i quattrini che guadagno, per avere casomai una valvola di sicurezza in caso di fuga precipitosa; che, proprio non sapendomi dare la risposta che cerco, se me ne andrò sarà perchè non ne potrò più o avrò effettivamente trovato di meglio.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
insomma: chi si aspetta davvero al giorno d'oggi di non "mangiare merda" i primi anni di lavoro post laurea?
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
insomma: chi si aspetta davvero al giorno d'oggi di non "mangiare merda" i primi anni di lavoro post laurea?
Penso che nessuno si aspetti il lavoro che finisca alle 18 spaccate, se vuole fare un minimo di carriera. Questo sicuramente.
Però c'è un confine tra il faticare in modo sano e il mangiar merda vero e proprio.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Sì ma nel caso tuo quel lavoro in più che fai è tanto di guadagnato: alla fine stai in una delle big4 se ho capito bene,se resisti due anni potrai venderti sul mercato del lavoro molto meglio di chi finisce i primi anni di lavoro alle 18 spaccate ogni giorno...
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
Sì ma nel caso tuo quel lavoro in più che fai è tanto di guadagnato: alla fine stai in una delle big4 se ho capito bene,se resisti due anni potrai venderti sul mercato del lavoro molto meglio di chi finisce i primi anni di lavoro alle 18 spaccate ogni giorno...
Ma il senso della mia domanda è proprio questo, a me non spaventa la fatica, ma che sia una fatica inutile. Cioè se questo delle big4 non sia più un mito che altro.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Raynor
Ma il senso della mia domanda è proprio questo, a me non spaventa la fatica, ma che sia una fatica inutile. Cioè se questo delle big4 non sia più un mito che altro.
Stando a molte fonti non è un mito,ma non ci metterei la mano sul fuoco non avendo vissuto quest'esperienza in prima persona...
Però di certo nella vita c'è solo la morte :asd: , quindi nessuno potrebbe prometterti senza riserve una prospettiva di carriera migliore...
Se ti interessano però avere orari fissi e guadagni di rispetto ti conviene farti assumere da qualche futuro cliente della tua società di revisione: fare cose tipo "wau mi piacerebbe un sacco lavorare con voi peccato che finito questo periodo di controlli me ne debbo andare :( " e quando li saluti te ne vai a mo' di rallenty salutandoli con tanta tristezza :asd: ...magari si commuovo e ti offrono un bel posto con buone condizioni :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Raynor
Ma il senso della mia domanda è proprio questo, a me non spaventa la fatica, ma che sia una fatica inutile. Cioè se questo delle big4 non sia più un mito che altro.
Posto che non ho ben capito il tuo post, di cosa ti lamenti se ti piace così tanto?
Detto questo le big four offrono almeno 5 aree di servizi: revisione, legal, tax, corporate finance, consulenza di processo.
Di queste l'esperienza meno professionalizzante è la revisione, in cui possono entrare più o meno tutti.
Ed è quella che vale meno.
Se fai anni di tax poi sei un commercialista con i controcazzi, se fai consulenza finirai a lavorare nel settore in cui ti sei specializzato, nel transaction services diventi cfo di grandi società (100k+). In revisione puoi ambire, se ti va DI LUSSO, a essere cfo di una piccola società (50k-60k), se ti va mediamente bene un ruolo di responsabile amministrativo in grosse società (40k-50k), se ti va male finirai a sostituire qualche ragioniere con uno stipendio da metalmeccanico (30k annui). Quindi le big four valgono se vale la divisione in cui lavoravi, per capirci se fai 5 anni di corporate finance (transaction services, financial analyst services o come si chiama in quella in cui lavori) ha un certo valore, se fai 5 di revisione un altro completamente.
Consulenza nelle big four NON è la consulenza di bain o mckinsey, ma ha senza dubbio è un esperienza con valore economico maggiore rispetto alla revisione ed è anche qualcosa meglio di quella che potresti fare in accenture.
Poi sta a te. Io vedo gente che ha la carriera bloccata da 3-4 anni e rimane lì a marcire per uno stipendio da fame in mancanza di alternative.
Fare carriera dentro dipende da soft skills (ie quanto sei simpatico a superiori e clienti), da manager in su devi portare clienti grossi, se hai una rete di relazioni efficace (genitori, amici importanti, relazioni in università importanti) è fattibile altrimenti rimanere dentro sperando di diventar partner fa ridere.
Saluti.
Ps. La mia esperienza non è negativa, anzi come ho detto ho avuto valutazioni eccellenti, (aiutato dal fatto che le conoscenze medie dei miei colleghi sono uno zero spaccato). Mi sono reso conto che la maggior parte delle persone in università si limitava a passare gli esami senza imparare una mazza. E che il voto non conta davvero nulla.
Per me di negativo c'è che questo lavoro non mi insegna nulla, ed è enormemente sottodimensionato rispetto alle competenze di un laureato con la specialistica che ha imparato qualcosa.
Se dici di non saper nulla e di aver studiato roba che non ti interessa va benissimo. Impara a leccare il culo e almeno fino a supervisor ci arriverai. Poi dovrai imparare a calpestare gli altri per passare i livelli successivi.
Gl.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Posto che non ho ben capito il tuo post, di cosa ti lamenti se ti piace così tanto?
Detto questo le big four offrono almeno 5 aree di servizi: revisione, legal, tax, corporate finance, consulenza di processo.
Di queste l'esperienza meno professionalizzante è la revisione, in cui possono entrare più o meno tutti.
Ed è quella che vale meno.
Se fai anni di tax poi sei un commercialista con i controcazzi, se fai consulenza finirai a lavorare nel settore in cui ti sei specializzato, nel transaction services diventi cfo di grandi società (100k+). In revisione puoi ambire, se ti va DI LUSSO, a essere cfo di una piccola società (50k-60k), se ti va mediamente bene un ruolo di responsabile amministrativo in grosse società (40k-50k), se ti va male finirai a sostituire qualche ragioniere con uno stipendio da metalmeccanico (30k annui). Quindi le big four valgono se vale la divisione in cui lavoravi, per capirci se fai 5 anni di corporate finance (transaction services, financial analyst services o come si chiama in quella in cui lavori) ha un certo valore, se fai 5 di revisione un altro completamente.
Consulenza nelle big four NON è la consulenza di bain o mckinsey, ma ha senza dubbio è un esperienza con valore economico maggiore rispetto alla revisione ed è anche qualcosa meglio di quella che potresti fare in accenture.
Poi sta a te. Io vedo gente che ha la carriera bloccata da 3-4 anni e rimane lì a marcire per uno stipendio da fame in mancanza di alternative.
Fare carriera dentro dipende da soft skills (ie quanto sei simpatico a superiori e clienti), da manager in su devi portare clienti grossi, se hai una rete di relazioni efficace (genitori, amici importanti, relazioni in università importanti) è fattibile altrimenti rimanere dentro sperando di diventar partner fa ridere.
Saluti.
Ps. La mia esperienza non è negativa, anzi come ho detto ho avuto valutazioni eccellenti, (aiutato dal fatto che le conoscenze medie dei miei colleghi sono uno zero spaccato). Mi sono reso conto che la maggior parte delle persone in università si limitava a passare gli esami senza imparare una mazza. E che il voto non conta davvero nulla.
Per me di negativo c'è che questo lavoro non mi insegna nulla, ed è enormemente sottodimensionato rispetto alle competenze di un laureato con la specialistica che ha imparato qualcosa.
Se dici di non saper nulla e di aver studiato roba che non ti interessa va benissimo. Impara a leccare il culo e almeno fino a supervisor ci arriverai. Poi dovrai imparare a calpestare gli altri per passare i livelli successivi.
Gl.
Guarda, io non ho detto che mi piaccia (anche se - al netto del mio caso particolare, vedi motivazioni in post d'apertura - se uno ha studiato contabilità e finisce a fare contabilità dovrebbe piacergli no?), io so già che non voglio fare questo lavoro a vita.
Il senso del mio post e delle mie domande è appunto: ha senso farsi 2-3-4 anni di fatica pesa o ha senso cambiare già ora?
Ok, se interpreto correttamente le tue parole mi stai suggerendo di darmela a gambe (trasferimenti interni in consulenza non posso farne, per motivi che non posso pubblicare su un forum, prendilo per vero... al limite dovrei provare a entrare in consulenza di un'altra big4).
Altri, tra cui anche alcuni colleghi, parlando dell'esperienza in una società di questo tipo la vedono come l'esperienza della vita.
A me interessa capire cosa ci sia di vero nelle affermazioni di un tipo quanto dell'altro tipo.
Tu stai praticamente descrivendo questa esperienza come il peggio immaginabile (poi magari mi sbaglio a interpretare, ma ti assicuro che il tuo tono esprime proprio questo, cioè QUALUNQUE COSA è meglio della revisione, da come la metti giù). Poi però descrivi come una posizione mediocre fare il cfo a 50k euro di RAL, cioè praticamente il doppio o più del RAL medio italiano. Mi chiedo quanti altri lavori ti permettano di arrivare a simili cifre in 5-7 anni di lavoro. Oh, sicuramente ce ne saranno, non credo moltissimi però (quantomeno in campo economico).
Pertanto, mai detto che mi piaccia, ho aperto il thread proprio perchè ho delle grosse perplessità; se mai lo ritengo accettabile in termini di contenuti (senz'altro ci sono lavori più interessanti, la consulenza immagino sia molto più stimolante per la varietà di situazioni che ci si può trovare ad affrontare), meno accettabile per lo sforzo che richiede.
Mi chiedo se ne valga la pena e sto cercando di trovare un minimo di fondo di verità in quello che si sente in giro. Abbi pazienza ma al momento le tue opinioni non risultano essere più fondate di quelle di chi presente l'esperienza di questo tipo come il non plus ultra.
Ps. Con esperienza negativa non mi riferivo alle valutazioni ma ai carichi di lavoro e alle relazioni con i superiori. Unitamente magari a qualche smacco per non essere riuscito ad entrare altrove. Naturalmente non ti sto giudicando ne mi voglio fare i cavoli tuoi, perciò non pretendo che mi riveli dettagli della tua vita personale (come del resto non faccio neanche io, entro certi limiti). Senza polemica, come detto.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
se ti va DI LUSSO, a essere cfo di una piccola società (50k-60k), se ti va mediamente bene un ruolo di responsabile amministrativo in grosse società (40k-50k)
DI LUSSO e "mediamente bene".
Beh poi è ovvio che dipende anche dalle aspettative che avevi, 28k è lo stipendio di un metalmeccanico, che entra nel mercato del lavoro a 19 anni.
I carichi dei lavoro sono mediamente abbastanza più bassi della consulenza. In questi mesi starai facendo poco/niente ad esempio. Inoltre l'ambiente è molto meno competitivo.
Se la tua ambizione è lavorare poco e avere superiori che ti rompono poco le balle, cerca di entrare nell'amminsitrazione pubblica, o in qualche piccola società poco strutturata.
Non è che qualunque cosa sia meglio, come ho detto dipende dalle tue aspettative. Se ti sei laureato per trovare un lavoro, l'hai trovato, congratulazioni! E potrai anche fare un po' di carriera, ma detta tra noi hai perso tempo: in questi anni avresti potuto costruirti una certa esperienza o trasferirti in un paese e sapere l'inglese madrelingua, in entrambi i casi ora guadagneresti di più.
Nel ventaglio che ti apre una laurea specialistica in economia, se hai studiato qualcosa che ti interessava e hai la sicurezza di affrontare un colloquio di lavoro con l'idea di sapere qualcosa, la revisione è il "bare minimum".
Se sei specializzato nelle questioni contabili sicuramente al TAX avresti migliori possibilità di carriera e una crescita di competenze maggiore a quella in revisione.
IE.: dopo 5 anni di tax sai fare tutto quello che sa fare un revisore, dopo 5 anni di revisione non sai neanche la metà di quello che sa uno che girava nel tax.
Sulle altre possibilità, per avere una prospettiva: se fai due anni di consulenza in MBB (best-case scenario) 40-50k li prendi da primo impiego e qundo esci hai un biglietto diretto per un MBA e prenderti già 100k+ da secondo impiego.
Detto questo giovedì ho un colloquio per consulenza strategica, sperem.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Che minchia è un TAX? Scusate l'ignoranza :asd:
Ho sempre capito che avesse a che fare con la "gestione delle tasse",tipo commercialista interno,così come esistono i revisori interni...
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Detto questo giovedì ho un colloquio per consulenza strategica, sperem.
Non dirgli che scrivi su TGM
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
Che minchia è un TAX? Scusate l'ignoranza :asd:
Ho sempre capito che avesse a che fare con la "gestione delle tasse",tipo commercialista interno,così come esistono i revisori interni...
http://www.ey.com/GL/en/Services/Tax
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
rispondimi tu non mi mandare le supercazzole,perfavore :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Brix
rispondimi tu non mi mandare le supercazzole,perfavore :asd:
Fondamentalmente è lo studio tributario, fa servizi sia esterni che interni.
@DinoFly : ho capito... Chiaramente la mia intenzione non era affatto difendere un lavoro che, come dicevo già in partenza, mi lascia già ora insoddisfatto.
Terrò conto della tua opinione che però al momento continua a restare tale (non mi hai dato nulla di più concreto di un "secondo me"). Le mie perplessità nascono anche dal fatto che, se si trattasse di un lavoro così poco formativo e di fatto da passacarte, non mi torna perché cerchino l'eccellenza (finora non ho ancora incontrato nessuno con voto di laurea inferiore al 105, compresi bocconiani che potenzialmente potrebbero ambire ad altre posizioni, visto il nome dell'Università, che almeno in Italia da quel che so tira ancora parecchio), e perché il processo di selezione sia così stringente.
Tutto qui, per il resto so già che non resterò dove sono a vita (anche solo banalmente perché al momento ho un contratto a termine), l'unica è capire se sia meglio cambiare già ora o no.
La questione economica la capisco poco, è ovvio che posizioni di gente che guadagna più di me ce ne sono senz'altro, se però da neoassunto il mio Ral supera di alcune migliaia di euro quello medio italiano vuol dire che tanto schifo non deve fare (e se lo fa, allora c'è anche chi ce l'ha più schifoso e purtroppo è pure la maggior parte della gente).
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Raynor
non mi torna perché cerchino l'eccellenza (finora non ho ancora incontrato nessuno con voto di laurea inferiore al 105, compresi bocconiani che potenzialmente potrebbero ambire ad altre posizioni, visto il nome dell'Università, che almeno in Italia da quel che so tira ancora parecchio),
L'eccellenza non serve da nessuna parte, avrai notato che l'autonomia operativa che hai è quella di un computer.
In realtà molto probabilmente non ci sarebbe alcuna differenza operativa tangibile se prendessero SOLO i <100.
Il voto è una scrematura necessaria davanti al 42,7% di disoccupazione giovanile.
I lavori più prestigiosi (MBB) richiedono 110 e lode, esperienza importante all'estero (ovviamente inglese perfetto), laurea nei tempi.
Si tratta di deliri ovviamente, davanti allo sfascio totale dell'economia italiana.
Negli anni passati a far revisione prendevan tutti. 7 anni fa mio cugino è entrato con 90-95 a EY, una 15ina c/a di anni fa so che un partner (oggi) di kpmg entrò con meno di 90, ce lo disse ad una presentazione.
Oggi deloitte richiede >100 per Bocconi.
PS.: i voti in bocconi sono più bassi perchè sono normalizzati sul 100.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Tra l'altro,quando cazzo capisco quando fanno le selezioni ad EY? Quello stramaledettissimo sito mi impalla sempre :asd:
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Uh, vuoi entrare in EY? Ruolo/sede?
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
PinHead81
Uh, vuoi entrare in EY? Ruolo/sede?
Ruolo: mi va bene tutto,che sia tax o advisory (mai lavorato,sto chiudendo con la magistrale)
Sede: sarebbe preferibile Milano o Roma,ma vanno bene anche altre lontane dalla Campania
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Voto, età, corso di laurea, esperienza all'estero?
Così ti dico dove e a cosa puoi ambire.
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Re: Lavoro, prime esperienze: deve essere per forza mangiar m***a?
Citazione:
Originariamente Scritto da
Dinofly
Voto, età, corso di laurea, esperienza all'estero?
Così ti dico dove e a cosa puoi ambire.
laureando in Economia Aziendale,esami finiti (olè :asd:) e tesi in corso (olè :bua:), voto da 104 in su (probabilmente sarà tra 108 e 110),24 anni compiuti da poco,all'estero solamente un'esperienza di un mese e mezzo di volontariato in Turchia(tramite Aiesec)
Insomma,non ho un cazzo su cui puntare :asd: