Raagzzi non ci ho capito molto...aiuto!!!!!!!! http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/icon_sad.gif http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
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Raagzzi non ci ho capito molto...aiuto!!!!!!!! http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/icon_sad.gif http://forumtgmonline.futuregamer.it...on_biggrin.gif
Bhè diciamo che è un finale aperto perchè non viene spiegato http://forumtgmonline.futuregamer.it..._icons/asd.gif Si basa tutto sul "gioco" che viene portato avanti sin dall'inizio su cosa è reale e su cosa non lo è, cosa è immaginato e cosa è accaduto veramente. Cmq è un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O
n.b.: citazione in signature http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/contract.gif
Della citazione me ne ero accorto http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/icon_lol.gif
Tu che idea ti sei fatto del finale???
Alla fine, Victor viene sostituito da un altro Victor???
Forse il mio problema è che cerco un finale "reale", da poter toccare...mentre invece non esiste un vero finale (come ti dici)! http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_razz.gif
Ciao!
Mah, la prima volta che l'ho letto ero convinot che ce ne fosse davvero un'altro, poi rileggendolo più e più volte (http://forumtgmonline.futuregamer.it..._icons/asd.gif) mi sono convinto che non ci sia una vera spiegazione, e tutto basato sul gioco di realtà/finzione (come per le telecamere che vede lui etc.)...Alla fine è una critica al conformismo, tutti belli, tutti vestiti uguali etc (cosa che era presente già in American Psycho, con i frequenti scambi di persona...)
se il topic non è chiaro è colpa del troppo vino bevuto durante il pranzo di Natale http://forumtgmonline.futuregamer.it..._icons/asd.gif http://forumtgmonline.futuregamer.it...bbo natale.gif
Up pro CERCA in TBM
Appena terminato :D
Varamente molto ma molto bello :sisi:
Direi che la prima parte è la migliore del libro; tutto viene descritto in maniera perfetta: l'ambiente, i dialoghi, le feste i personaggi. Una profusione di luoghi comuni e di dialoghi surreali che incollano al libro e strappano più di una risata.
Poi il tocco di classe, con una storia che cambia completamente e si rivela torbida come un classico giallo a tinte splatter dietro la solita patina di feste,
sesso e lustrini.
Il tutto poi descritto come in un film, con numerazione dei capitoli a decrescere e registi e copioni che, alle volte sembrano reali, mentre altre sembrano immaginari.
Il finale è aperto ma, secondo me, dà l'impressione che ci sia effettivamente un doppio di Victor Ward e che tutti i personaggi incontrati siano solamentte delle sbiadite caricature delle loro controparti reali.
Mi sono rimasti tre dubbi.
Come mai:
- gli ambienti sono sempre ghiacciati?
- ci sono coriandoli dappertutto?
- sto odore di m.erda, che mi rappresenta? :asd:
Comunque un gran bel libro :sisi:
Consigliatissimo.
Mi auto quto per l'ennsima volta riportando stralci di interviste su Glamorama
Quote:
[...]Farebbe lo stesso discorso per quanto riguarda l’onnipresenza di troupes televisive e cinematografiche nella seconda parte del romanzo?
No, quest’aspetto del libro era previsto fin dall’inizio. L’idea mi è venuta pensando al modo in cui così tante persone vivono, convinte in un certo senso che la loro vita sia un film. Viviamo oggi in una realtà strana, alterata. La gente pensa semplicemente di trovarsi...in un film! Il cinema e la televisione hanno condizionato la vita delle persone in tutti i sensi, nel modo di ricevere le informazioni, nel modo di comportarsi davanti agli altri...Ognuno di noi porta diverse maschere nella vita quotidiana, per ottenere dagli altri quel che desidera. Tutto ciò mi è venuto in mente quando ho avuto l’idea di un aspetto "da film", inserendo troupes cinematografiche nel libro.
Quote:
[...]Davvero non so perché finisce a Milano… Ma mentre scrivevo, sono sicuro che lo sapevo ([IMG]http://www.***************.it/forum/../forum/images/smiley_icons/asd.gif[/IMG] è un pazzo NdD)
È curiosa anche la numerazione dei capitoli: una specie di conto alla rovescia…
Pensavo che il tempo per Victor stesse per finire. È come il timer sulle bombe dei telefilm. Ma nel finale il tempo ricomincia a crescere, forse perché Victor inizia a capire la propria vita. Anche se probabilmente morirà, anche se verrà ucciso, può finalmente iniziare un’ascesa.
No, io amo lo stile di Ellis, ma la prima parte è oggettivamente TROPPO LUNGA!
250 pagine per descrivere le giornate tutte uguali di Victor sono troppe!
Anche alla luce del fatto che al quarto (o quinto?) libro la cosa inizia a rivelarsi ripetitiva...
Cavolo se quoto, sono le stesse domande che mi sono posto anch'io :sisi:Citazione:
Mi sono rimasti tre dubbi.
Come mai:
- gli ambienti sono sempre ghiacciati?
- ci sono coriandoli dappertutto?
- sto odore di m.erda, che mi rappresenta? :asd:
e perchè continuano ad addormentarglisi le gambe? :mah:
Forse per i troppi ansiolitici/antidepressivi? Effetti collaterali? Mah...
Trovato ;)
Perché fa sempre freddo in Glamorama?
Mi creda, non ne ho davvero la più pallida idea e non lo capisco neanch’io. Tutto quel che so, è che mentre scrivevo il romanzo, mi si è presentata come una scelta giusta. Non posso fornire nessun motivo.Perché ci sono tante cose in Glamorama che la gente nota, sulle quali si sofferma tentando di interpretarle? Perché, ad esempio, il freddo o i coriandoli, o altri motivi o simboli? Non lo so perché si trovano lì! Sebbene il mio lavoro di scrittore sia estremamente pianificato, una parte di esso proviene malgrado tutto dall’inconscio. Ci sono dei momenti, mentre scrivo, in cui un’idea o un’immagine appaiono, e non so perché si trovino improvvisamente lì, ma suonano bene, sono misteriosamente significanti, mi evocano qualcosa. Il freddo si trova nel libro per un buon motivo, che non conosco, ma che si confà perfettamente al romanzo. Mi sembra che il freddo abbia un significato indefinibile, ma il lettore lo afferra, lo sente e dice a se stesso che capisce perché fa freddo in Glamorama.
E' un genio :sisi:
Interessante :sisi:
Effettivamente queste immagini contribuiscono a creare atmosfera ed evocano ricordi dall'inconscio. Spesso, mentre stavo leggendo, mi trovavo a pensare al contrasto tra i coriandoli (simbolo di festa e divertimento) e le scene crude e tese che stavo leggendo. Penso che sia anche questo ciò che vuole provocare Ellis; idee ed immagini che si sovrappongono e che provocano ricordi e sensazioni (un pò come fa Lynch con il cinema).
Sicuramente Ellis non è banale nel duo modo di scrivere.
più passa il tempo più mi rendo conto diquanto sia incredibile questo libro :shock:
american psycho scompare per me al confronto.
incredibile quando victor non sa che fare e cerca la sceneggiatura :lol:
o anche tutti che non sono loro stessi :shock:
Ripesco questo topic dall'oltretomba per dare un parere sul libro.
Prima di questo, American Psycho, e già mi ero fatto domande sulla sanità mentale di Ellis, ed ora posso confermare che è un genio :sisi:
Assolutamente fantastico come riesca a descrivere con un'ironia affilatissima e tagliente il mondo patinato e totalmente superficiale che permea il mondo dello spettacolo, e di riflesso tutto il nostro vivere quotidiano.
Mi ha fatto morire quando, nella prima parte, c'è Victor al servizio fotografico con altri modelli, che posano per una pubblicità di costumi da bagno, hanno dei sigari in bocca e devono piangere, ed il fotografo lo motiva dicendo "siete sulla spiaggia, e vi siete appena accorti di essere stupendi" :rotfl: geniale.
Ed il come la troupe e la cinepresa all'inizio possano sembrare plausibili (tra interviste e servizi sulla sua vita e sul suo impegno per il nuovo locale), e come il tutto diventi assurdo con il procedere della storia.
Personalmente, per il puzzo di mer*a ed i coriandoli mi son fatto la mia personalissima idea, che potrebbe trovare riscontro appunto "nell'inconscio" di Ellis: la puzza (ed anche le mosche) potrebbe significare proprio ciò che sta dietro la maschera di perfezione che cela la putrida realtà dei fatti, delle persone morte dentro, vuote, "di mer*a" appunto :asd:
Per i coriandoli invece, mi son rifatto ad una frase che dice sempre Victor: "Se sei bello, il mondo ti sembra più bello", ed appunto, la sua illusione di finta verità viene abbellita con coriandoli ed ornamenti, piuttosto che da oggetti scenici (finte braccia o gambe e manichini).
Il finale mi ha confuso completamente, ancora di più di quello di American Psycho, ma segue perfettamente il filo conduttore del libro, del rapporto finto/reale, della crescita interiore del protagonista e del suo futuro che può essere vissuto secondo una nuova mentalità.
Ed ora, Lunar Park :sisi:
Gran libro :sisi:
ma il genere è lo stesso di american psycho?
no lunar park è totalmente diverso, ha tutto un altro stile, ma è comunque un libro meraviglioso: e finalmente ellis è riuscito a scrivere un finale memorabile.
Ah ma forse dicevi di glamorama?
Si e no.
Questa volta è una storia "completa" (per quanto il finale sia apertissimo ed interpretabilissimo), mentre American Psycho è come una serie di fotogrammi della vita di Bateman (difatti la storia si dipana per un lungo periodo di tempo).
Come American Psycho però, vengono trattati i temi classici di Ellis, e cioè i valori distorti della società (se in AP c'erano gli yuppie in carriera, in Glamorama ci sono i modelli), la finta patina di perbenismo e la superficialità che permea la massa.
Anche se meno truculento di AP, ha una certa violenza psicologica per la piega che prende e per scene decisamente forti (che non raggiungono la "creatività" del nostro caro Patrick :asd: ).
Consigliatissimo cmq, veramente un gran libro.
txs
beh, come sesso e violenza non ha nulla da invidiare ad AP.
Vi ricordate come muore
Spoiler:
? O_o
Spoiler:
Finito stanotte alle 4.30 :chebotta:
il finale mi ha tenuto incollato.
Premessa: non uso gli spoiler perché tanto nel titolo si parla esplicitamente di "finale", ma se non l'avete letto non andate avanti.
Dalle ultime fasi in stile action (la morte di Chloe, l'uccisione di Bobby, la fuga sul furgoncino) alla lunga fase di scioglimento (l'esilio a milano del "vero" Victor e la vita a new york del "nuovo" Victor), me lo sono bevuto d'un fiato.
Per come l'ho vista, la storia pura e semplice è che il protagonista viene sostituito a New York da un sosia voluto dal padre, un sosia che rinuncia alla vita mondana, alle love story con modelle e attricette, che ricomincia ad andare all'università invece che farsi fotografare in mutande per le copertine dei rotocalchi. Il figlio giusto per un candidato presidente, insomma.
Non vorrei però cercare di trovare a tutti i costi una razionalità in un finale in cui si mescolano elementi reali e immaginari, in cui la finzione e la verità si confondono e si fondono fino a non riuscire a distinguerle(ma questo già lo si intuiva quando Bentley - mi pare fosse lui - dice a Victor "la verità non esiste. esistono versioni alternative").
la sostituzione del fittizio al reale è talmente perfetta da giungere addirittura al cambio dell'io narrante nella penultima parte.
Il lettore si confonde, il conto alla rovescia dei capitoli finisce, e di Victor Ward resta solo un simulacro fasullo.
Gran libro. :sisi:
Grande, grandissimo :sisi: il miglior Ellis per me :sisi:
Certe parti (soprattutto quelle di sesso) sono molto spinte :sisi:
Ma Ellis non scrive più nulla? :sad:
DOvrebbe uscire a breve imperial bedrooms, seguito di meno di zero.
Esce a maggio in America.
Io il finale l'ho interpretato invece come un reale cambiamento di Victor, in cui lui è veramente intenzionato a cambiare, e la speranza per un futuro migliore esiste sul serio. A prova di questo, è il numero progressivo e non più regressivo dei capitoli, come a dire che qualcosa sta iniziando.
Cmq, libro ovviamente magnifico.
Quando ci arrivo (presumibilmente tra cinque giorni) te lo dico :D
Ad essere sincera mi ha ricordato il "fu Mattia Pascal" quando Mattia si rende conto che non c'è più posto per lui nella vita "ufficiale", allo stesso modo Victor non può più essere il Victor dei rotocalchi e dalla vita sregolata ma anziché sparire come il Pascal, si trasforma in un altro uomo come il giovane Holden :asd:
Non sono sicura che mi piaccia questo finale :sisi: