Diritto Tributario, IRPEF,IRES,ecc

Studiando diritto tributario, mi sono accorto di avere alcuni dubbi riguardo al funzionamento delle imposte sui redditi e del reddito d'impresa. Sono sicuro che i miei dubbi, possono essere facilmente risolti da qualcuno che ha già dato l'esame o che studia economia o altre materie del ramo economico.

L'Irpef è l'imposta sul reddito complessivo delle persone fisiche, alla formazione della base imponibile concorrono tutti i tipi di reddito imputabili al soggetto passivo, quindi anche i redditi d'impresa, che derivano da imprese o attività commerciali.
Nel caso di un'imprenditore individuale che svolge attività commerciale, quest'ultimo è considerato persona fisica o giuridica? Il suo reddito viene tassato sia ai fini IRES, e poi di nuovo ai fini IRPEF? Ma non è contro il divieto della doppia imposizione?

E nel caso di una società di capitali? I redditi vengono tassati ai fini IRES, ma poi i singoli soci pagano nuovamente nella dichiarazione IRPEF per i redditi percepiti dalla partecipazione?

Come vedete ho un po' di confusione in testa su quest'aspetto. Se qualcuno mi può rimettere sulla retta via. Grazie.

se l'impresa è individuale viene tassata con l'irpef, e non con l'ires.

nel caso della società invece è come dici, prima l'impresa paga l'ires sull'utile, poi i dividendi erogati ai soci vengono sottoposti all'irpef (infatti tutti i soci di piccole società si attribuiscono uno stipendio come presidente o amministratore delegato, in modo che ci pagano solo l'irpef, perchè lo stipendio per la società diventa un costo che va in deduzione sul fatturato).

questo spiega perchè il 90+% delle società abbia un bilancio in pareggio o leggera perdita, e continui comunque ad operare (non perchè i soci sono benefattori, ma perchè la perdita è dovuta allo stipendio erogato ai soci, per pagare meno tasse)

Grazie mille Ronin, preciso come sempre. Solo che avevo già risolto, ma grazie lo stesso. Grazie a Dio quest'esame l'ho archiviato stamane. :sisi:

uppo il topic, lo sto preparando anch' io per giugno, dal manuale di istituzione del Tinelli, solo che non ci capisco granchè :asd: tu da dove hai studiato?

Io l'ho studiato sul manuale di Enrico De Mita. Il libro è sulle 600 pagine mi pare, ed è scritto a caratteri molto piccoli, è pure troppo discorsivo, specie su alcuni argomenti. All'inizio l'ho odiato veramente, poi, verso la fine della preparazione riuscivo ad orientarmici meglio, anche se non me la sento di consigliarlo, ci dovrebbero essere testi sicuramente più sintetici e chiari.

Citazione:

---

Originariamente Scritto da Dark_Devil

Io l'ho studiato sul manuale di Enrico De Mita. Il libro è sulle 600 pagine mi pare, ed è scritto a caratteri molto piccoli, è pure troppo discorsivo, specie su alcuni argomenti. All'inizio l'ho odiato veramente, poi, verso la fine della preparazione riuscivo ad orientarmici meglio, anche se non me la sento di consigliarlo, ci dovrebbero essere testi sicuramente più sintetici e chiari.

---

capisco, vedrò cosa offre la biblioteca allora, grazie =)

Ma il prof vi lascia la scelta del testo?

No, io sono stato obbligato a studiarlo lì. In più avevo anche un libriccino scritto dal mio prof, molto sintetico sull'accertamento e tutte le fasi del processo. Ideale per il ripasso.
E' questo qui. http://www.ciao.it/La_giustizia_trib...olesi__2194140

idem come sopra, c' è il manuale consigliato + il libro del prof (perchè se altrimenti non mangiano abbastanza :s), ma nulla vieta vieta poi di studiare da altre parte, tanto non è che stanno lì a chiedere "mi spieghi quello che c' è scritto a pag X"

Dipende, da me i professori lasciano si liberi di studiare in altri testi, ma vogliono prima essere avvertiti. A me è capito spesso che in sede di esame mi venisse chiesto il punto di vista dell'autore del manuale, oppure alcune parti trattate in modo peculiare dal manuale consigliato, quindi attenzione.