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Elfi Silvani
"Gli elfi sono gente meravigliosa. Vivono nelle profondità delle foreste del vecchio mondo e solo raramente hanno contatti con la societa' umana."
Quindi cos'èè un avventurriero elfico? Innanzitutto un esiliato, abbandonato dal suo popolo, anche se tale esilio può essere autoinflitto. Sempre che si sia lasciato dietro i suoi rozzi amici non-elfi, questo "figliol prodigo" può essere di nuovo accolto nelle verdi profondità delle foreste, ma per tutto il tempo che trascorre nella società umana, non ha famiglia, nessun amico d'infanzia (a meno che uno di questi non divida con lui l'esilio) e nessun contatto con la gente con cui è cresciuto. Per un umano questa potrebbe sembrare una perdita non troppo grave, ma pochi immaginano cosa significhi tutto ciò per un elfo.
Il fattore piu' importante nella psicologia degli elfi è la longevità della propria razza. Con la durata media della vita di circa 200 anni, hanno il tempo di fare moltissime esperienze. Questo fatto li porta ad una visione della vita intrinsecamente diversa dalla maggior parte delle altre razze. Un "giovane" elfo che inizia a conoscere il mondo, equivalente ad un umano nella fase adolescenziale, ha un età di circa 65 anni.
Non sono un popolo dall'intelligenza limitata. In realtà, per molti versi, sono il popolo più intelligente del mondo. Sicuramente usano tale abilità per imparare qualcosa, ma cosa?
Riguardo all'educazione degli elfi, è importante notare che questa non e' rivolta principalmente al semplice apprendimento dei fatti, quanto a come usare la mente per ottenere i migliori risultati. questo accurato addestramento fornisce loro un intelligenza ed una freddezza fuori del comune che le razze "inferiori" spesso interpretano come una mancanza di emozioni.
Dopo che le loro menti sono state accuratamente addestrate, gli elfi possono imparare a parlare con proprietà la loro lingua. La lingua degli elfi è tutta una questione estremamente complessa di tonalità. Pochi umani la parlano fluentmente, e coloro che ci riescono sono studiosiche hanno dedicato al problema tutta la vita. La lingua che molte razze pensano essere Elfico e' in realtà una versione corrotta, un linguaggio per bambini usato dalle razze che vivono poco e dai giovani elfi.
Le arti elfiche sono ugualmente gusti acquisiti: pochi non elfi possono comprenderle, e nessuno che non sia un elfo può apprezzarle appieno. Immaginate gli effetti prodotti da un arco di vita di due secoli sulle forme d'arte sviluppate: potrebbero sembrare simili agli stilizzatissimi, intricati lavori delle società cinesi e giapponesi, con livelli di significati nascosti da scoprire tramite la contemplazione dell'opera d'arte e la sua rappresentazione.
Entrare a far parte della civiltà umana sarebbe come rinunciare al tuo palco alla Scala per emigrare in una terra dove l'unica forma di intrattenimento è un idiota quiz televisivo.
Parte integrante del loro addestramento consiste nell'ìmparare a controllare i propi sogni. Gli elfi dopo che hanno appreso tale disciplina, non dormono più nel vero senso della parola, ma devono naturalmente dare riposo al loro corpo come chiunque altro. Poichè cioe' richiede solo che siano comodamente seduti, questo fa di loro delle ottime sentinelle. Tuttavia una notte su tre (se non piu' spesso) devono "sognare" per otto ore. Si tratta di un ri-esame subconscio del tempo trascorso dall'ultima volta che anno "sognato". E' uno stato talmente simile alla trance profonda che non si destano nemmeno se l'accampamento viene attaccato o se vengono aggrediti fisicamente.
In questo stato loro esaminano la loro memoria a breve termine, piu' o meno come fanno gli esseri umani durante il sonno, e rimuovono tutto quello che non desiderano ricordare. I ricordi così rimassi vengono totalmente dimenticati. Un elfo non riesce realmente a ricordare cosa ha preso con il te' mercoledì scorso, e nemmeno se stava piovendo.
Usano tale opportunità per riesaminare le memorie a lungo termine e, allo stesso modo, per cancellare il disordine dalle loro menti. Gli elfi dimenticano quello che, al tempo, sembrava importante, ma che poi si è rivelato di scarsa utilità. La data di un appuntamento viene ricordata fino a che questo non si è verificato, la cognizione di una persona conosciuta viene mantenuta solo finchè sembra probabile che l'elfo abbia la possibilità di incantrarla di nuovo, e così via. Solo le cose veramente importanti vengono ricordate permanentemente. Il genere di evento per cui l'elfo ha lasciato la sua casa (grandi avventure contro le forze del Caos) sono mantenute con cura accanto a una magistrale narrazione di un poema epico o del nome della madre. Questa "pulizia" della memoria è necessaria a causa della struttura eidetica della memoria degli Elfi. Lo "spazio" disponibile nel cervello di un elfo e' sufficente a stivare solo la memoria eidetica di qualche decennio, percui bisogna evitare assolutamente inutili imgombri. Un effetto collaterale di questo è il caratteristico carattere "frivolo" degli elfi. Poiche sanno che gli avvenimenti del giorno verranno dimenticati subito dopo, non temono ne l'imbarazzo ne i cattivi ricordi, percui vivono la loro vita in pieno, cogliendo ogni opportunità di divertirsi. Se il risultato non e' tutto quel divertimento che avvano sperato, può essere dimenticato. Se lo è possono rifarlo il giorno seguente! Lontani dalla loro gente, poichè tradizionali (e più ristretti) piaceri dell'arte non sono disponibili, gli elfi tendono a diventare leggermente fanatici nella loro ricerca del piacere.
Un altro elemento di questa selezione dei ricordi e' meno desiderabile: rinforza le fobie degli elfi. Ricordi importanti di casa vengono costantemente rivisti e rafforzati. Gli elfi, a parte gli elfi di mare, sono nati e cresciuti nelle foreste, vivendo in stupende case aeree sulle cime degli alberi. Ciò significa che a dispetto delle loro menti finemente addestrate, sono spesso soggetti sia a un lieve claustrofobia, non essendo mai vissuti in luoghi piccoli e oscuri, che ad una leggera agorafobia, non avendo ai visto spazi aperti piu' grandi di una radura. Rimuginando continuamente con le memorie del loro passato, costodendole gelosamente, gli elfi non fanno che rafforzare i loro schemi di comportamento. Quando una situazione può rilevare tale debolezza gli elfi si sentono un po' a disagio. Gli elfi hanno anche altre fobie, propio come gli umani, grazie alla natura introspettiva della analisi della memoria e alla tendenza a dimenticare esperienze spiacevoli.
Di solito una persona può superare le propie paure ritrovandosi ripetutamente davanti alle propie paure in piccole dosi, ma per gli elfi di solito questo non accade. Ogni piccola esposizione alle loro fobie è una spiacevole esperienza che viene di solito rimassa dalla propia memoria. In questo modo ogni volta che un elfo si trova davanti alla propia paura deve ricominciare tutto da capo.
Queste fobie hanno origine in alcune brutte esperienze giovanili, quando gli elfi non ancora addestrati a questa pratica non hanno saputo immagazinare in modo corretto e percui sono estremamente difficili da rimuovere o manipolare durante la meditazione. La combinazione di baldorie volte alla ricerca del piacere e le fobie dà agli elfi la reputazione di scarsa affidabilità. Accade spesso che un elfo accetti un compito e poi non riesca a portarlo a termine. Duecento anni di vita garantiscono una prospettiva differente e le priorità secondo gli umani possono essere viste come facezie per un elfo, una missione (per missione non si intende necessariamente le palesi "quest" di gdr) può essere rimandata a beneficio di una opportunità di divertimento, o addirittura rimossa dalla memoria se l'elfo si trova davanti a un evento a suo giudizio piu' "serio". Gli avventurrieri elfici possono avere, quindi, un problema di credibilità. Puo' benissimo succedere che persone che stanno aspettando di assoldare deglia vventurrieri per un compito importante si rifiutino di farlo con gruppi comprendenti elfi, preferendo aspettare che si faccia avanti un altro gruppo e rischiando cosi' di "arrivare in ritardo" piuttosto che rischiare di buttare via i soldi dando fiducia ad un gruppo non affidabile.
Generalmente gli elfi non danno valora alla ricchezza. Tale popolo, nella loro società. non fa uso del denaro, ne ammassa proprietà. Se un elfo ha un bell'oggetto chiunque e' libero di guardarlo o addirittura di beneficiarne. Gli elfi non hanno bisogno della privacy: un altro elfo che scopre qualche cosa di un compagno, piccole indiscrezioni o amenità del genere, probabilmente se ne dimenticherà subito. Inoltre tra gli elfi le cose proibite, e che quindi hanno bisogno di essere realmente nascoste, sono ben poche. Gli elfi amano fare regali. Se un elfo va da un altro per ammirare un bellissimo oggetto, non e' cosa sorprendente che quest'ultimo glielo doni. Puo' darsi che lo abbia gia da qualche mese e che i suoi amici lo abbiano visto già parecchie volte quanto basta per apprezzarne le sottigliezze. Se desiderano vederlo di nuovo possono sempre richiamarlo alla propia memoria. Se scelgono di non ricordarlo, può darsi che ai loro occhi non era un gran che, e che, probabilmente, non avrebbe perso tempo ad andare ad ammirarlo di muovo.
Agli elfi avventurrieri non vengono fatti regali veramente splendidi. L'oggetto potrebbe essere a rischio di furto per via di un non-elfo. Oltretutto, spesso si suppone che questi avventurrieri, stiano passando il loro "stadio della volgarità" e che di conseguenza nonsiano dotati della raffinatezza necessaria per apprezzare in pieno il dono. Spesso vengono spese dettimane o mesi di lavoro per un regalo che dura solo lo spazio di poche ore o minuti. Un frutto fatto crescere in modo particolare, accuratamente sagomato (mettendogli delle fasciature durante la crescita) e colorato (tramite intricate variazioni di schemi di luce mentre sta maturando) in modo da farlo assoligliare al destinatario. Tale frutto può stare al centro della tavola di una festa a sorpresa dove verrà manciato in pochi minuti. Le lunghe settimane di lavoro vengono ricompensate agli occhi dell'elfo donatore, dall'espressione del ricevente alla vista del regalo.
Incidentalmente questa e' l'unica ragione per cui un elfo possa richiedere un po' di privacy. Agli altri elfi per esempio può essere chiesto di evitare un certo angolo del frutteto mentre la sorpresa viene preparata. Costoro rispettano tali richieste, aumentando così l'impatto quando la sorpresa verrà rivelata.
Poichè non danno valore alle ricchezze personali, ci sono pochi elfi ladri. La maggior parte degli elfi che intraprendono questa professione di solito lo fanno semplicemente perchè è divertente.
Nessun avventurriero elfo è mai veramente felice nella società umana, dove si sente incompreso. Sono anche dei reietti della società elfica perchè mentre vivono con le razze volgari, tendono ad acquisire il loro frettoloso stile di vita. Benchè siano molti gli elfi che attraversano una breve fase (pochi anni) da avventurriero, andando a visitare il resto del mondo, se ne stancano subito e ritornano nel loro ambiente culturale. Gli elfi tendono a riconoscere le caratteristiche dei loro simili "allo stadio della volgarità" ed evitano di frequentarli più di quanto non sia necessario, cosa che rende ancora più acuta la sofferenza per il loro esilio autoimposto.
Gli elfi quindi sono personaggi generosi, frivoli, spesso inaffidabili, con la tendenza a soffrire di leggere fobie che spesso si manifestano nei momenti meno indicati. Sono anche soggetti a depressioni maniacali di una certa entità, derivate dal vivere esiliati dalla propria razza.