Manifesto traduttivo amatoriale
Che cosa è la traduzione amatoriale? Cosa la contraddistingue, quali aspetti la rendono per certi versi unica e differente da altre realtà traduttive? Esiste un'anima comune a chi vi si dedica, pur essendo quest'ultimi suddivisi in gruppi o singole realtà?
Ormai sono alcuni anni che mi dedico alle traduzioni, e in questo periodo ho avuto modo di chiedermi più volte cosa fosse la traduzione amatoriale... cosa stessi facendo e se sia chiaro questo particolare anche a chi ci osserva dal di fuori. Forse vittima di eccessivi voli pindarici, recentemente mi è capitato di riflettere maggiormente sulla questione: durante alcuni discorsi intrattenuti con Tsam (di Old Games Italia), e grazie all'ispirazione che lui ha saputo darmi, ho iniziato a stendere qualche aggettivo, affiancato da semplici frasi, giusto per dare una definizione. Il tutto assomigliava più a un "esercizio mentale" che a qualcosa di definito, e di fatto nemmeno io avevo ben chiaro se tutto ciò sarebbe servito a qualcosa, ma al peggio avrei "perso" qualche minuto.
Quegli aggettivi però sono forse diventati in seguito qualcosa di più... un esperimento che sto cercando solo ora di capire se davvero può essere interessante anche per altri traduttori amatoriali, nonché per utenti che di queste opere hanno fatto uso. Il "manifesto", così è stato chiamato, non è solo opera mia: pur non avendo tutti esplicitamente aderito, alcune persone hanno già espresso critiche o consigli tali da modificare sensibilmente i punti lì elencati (le quattro versioni che dal 18 di questo mese ad oggi si sono venute a costituire sono state piuttosto differenti). E molto altro si potrebbe, ne sono certo, ancora dire a proposito.
Il manifesto non deve infatti ritenersi come qualcosa che è da accettare "così come", né vuole essere un insieme di regole da rispettare (questo proprio no). Al più può rappresentare una sorta di traguardo ideale al cui ispirarsi pur sapendo di non poterlo davvero raggiungere, oppure anche solo un elenco di punti alcuni dei quali (non tutti) condivisi tra più traduttori e utenti. Chiunque può contribuirvi, semplicemente esprimendo un'idea propria o persino consigliando una modifica puntuale: non c'è limite e lo scopo è appunto quello di delineare dei punti comuni tra chi fa traduzioni per "sola" passione, punti che sono certo esistono pur nella differente natura di ciascuno di noi (passione per i videogiochi, per la nostra lingua, per la natura stessa delle traduzioni, ...).
Il link è questo:
-> http://www.diariotraduttore.com/manifesto/
Ogni parere, critica o considerazione è davvero la benvenuta... anche la domanda forse più lecita di tutte, ovvero "a cosa serve?". In parte la risposta è contenuta in quanto ho scritto sinora: a livello pratico certamente non ci sarebbe nessun giovamento, ma forse (forse) servirebbe a far capire meglio cosa fanno i traduttori amatoriale... e perché.
Saluti,
Marco/Cav
P.S. Aderire al manifesto significa o riconoscersi (pur solo parzialmente) in esso, o condividerne lo scopo di dare un'immagine a questa comune passione (anche riconoscendone dei limiti... come detto, non deve ritenersi come qualcosa di finito). Per aderirvi, cliccate qui.