Rough & Raw

Ho questo problema: in qualsiasi cosa faccio, qualsiasi, non ambisco mai alla perfezione - anzi, la escludo totalmente come possibilità. Chi un po' mi conosce forse l'avrà notato: a volte produco qualcosa che come gemma grezza può anche andar bene, può avere il suo valore, ma non è proprio spacciabile come una pietra preziosa da gioielleria.

Il problema è che a me piacciono le cose grezze, sia a farle che a "consumarle". Forse perché lasciano di più all'immaginazione, forse perché lasciano intravedere più facilmente quale sia stato il lavoro dell'uomo su di loro, ci permettono uno sguardo indiscreto più diretto nella sua mente.

Il punto è: secondo voi è solo una questione di tempo e dedizione, o potrei non riuscire mai ad avvicinarmi alla valorizzazione della struttura cristallina potenziale dei miei prodotti?

Definisci struttura cristallina.

Citazione:

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Originariamente Scritto da gangio

Definisci struttura cristallina.

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Sinonimo di perfezione ^_^'

Credo proprio di si.

Quando ancora utilizzavo uno stile davvero molto semplice e caricaturale nei miei disegnini sul diario del liceo, guardavo un sacco di disegni e mi dicevo "se, certo, non ce la farò mai, son troppo bravi quelli".

Però poi ho sentito dentro il bisogno di rinnovarmi. Sentivo che ciò che volevo esprimere, quello che provavo, aveva bisogno di nuovi mezzi. E così piano piano mi sono evoluto. E sento che, mettendoci il cuore, posso evolvermi ancora. O almeno spero :asd:

Per quanto riguarda le opere grezze...bèh, spesso mi succede di finire un disegno a matita, e di trovarlo bello anche così, con le linee di costruzione ancora visibili, i segni di matita in eccesso. Ha il suo fascino, non c'è che dire.

Tempo e dedizione.
tempo e dedizione.
tempo e dedizione.
La via verso la perfezione é lunga e irta di difficoltà.
Che palle! Non so te ma io mi sento già stanca :sisi: eheh e poi così non va proprio. Sai perché? Perché il concetto di perfezione é effimero,soggettivo e cambia con il tempo... cambia con te.
Forse é meglio vedere la questione da un altro punto di vista.
Pensa al giro d'Italia.. ci sono tante tappe. Tu inizia a correre la prima.. Dopo il primo traguardo ce ne sarà un'altra e così via. E non importa se una corsa non va come dovrebbe, c'é sempre la possibilità di rifarsi con la successiva. Se nonstante l'impegno profuso alla fine non indosserai la maglia rosa poco male, esistono tante altre maglie variopinte. Una maglia verde o ciclamino non si rifiuta mai.. chi lo sa, con gli anni potresti scoprire di essere portato per una determinata specialità.
L'importante é non demoralizzarsi e dare sempre una possibilità a nuove tecniche e strumenti.. del resto tu già lo fai.. suoni, disegni vignette, usi la tavoletta grafica.. meglio di così :) .
Alla fine non importa se sei Coppi o Bartali, l'importante é pedalare. Anatema su chi si fossilizza una volta ottenuta quella che considera la sua "perfezione".
Bon, a quando un altro disegnuccio fatto con la tavoletta grafica? :o

Eh, forse è proprio il fatto che voglio fare tante cose che poi finisco per non eccellere in nessuna... ma finché si tratta di cose che faccio per passione, tanto quanto, chissene :D

Basta che mi diverta :D

E che non mi monti la testa :ehm:


Ora non tocco la tavoletta da diverso tempo perché sono stato dietro all'ibook e al venturo sito di Ars Ludica :cattivo: , ma ho una lista di cose da provare (hashish, crack, lsd, pasta con la nutella, cose così :sisi: )... forse tra un paio di settimane :P

Secondo me, nessun artista dovrebbe mai pensare di aver raggiunto la perfezione. Ognuno dovrebbe continuare ad operare cercando di migliorare sempre di più, cercando di soddisfare le proprie idee.

Quoto tutto ciò che dice il giovane Dunkan, e in parte pure quello che dicono tutti gli altri...
Insomma, io quoto!

Poi aggiungo...
Un disegno non perfettamente rifinito ha il suo fascino. Alla scuola del fumetto mi è capitato di vedere una marea di tavole originali a matita non ancora inchiostrate o colorate... Non finite sono millemila volte più belle! Il segno della matita è più "caldo" e trasmette quel non so in più...

Poi mi è capitato di vedere grandi maestri e le loro opere finite, ed erano bellissime, più di un loro disegno non finito.

Allora ho capito che dei primi mi piacevano più le tavole a matita perché non erano tanto bravi a colorare o a inchiostrare quanto erano bravi a disegnare.
Mentre i secondi, i maestri, erano così bravi da arrivare quasi alla perfezione e una loro opera finita era meglio di una non finita, perché loro non erano maestri solo nel disegno, ma anche nel colore, nell'inchiostro e in tutto il resto.

Stm, sinceramente credo che tu (tu generico "artista") possa lasciare un disegno grezzo solo se sei capace anche di finirlo, altrimenti non sarà altro che una scusa per le tue lacune... Cioé, dire che a me piace fare disegni abbozzati perché non li so rifinire mi sembra una scusa che uno dà a se stesso.

Personalmente credo che si debba sempre provare a fare il meglio possibile in qualunque cosa si faccia, anche in una semplice passione. Poi, quando diventi abbastanza bravo, puoi trovare giusti compromessi verso il basso tra qualità e tempo di realizzazione, per esempio.
Altrimenti un tuo disegno abbozzato non sarà mai bello come il disegno abbozzato di uno capace anche di rifinirlo.

Non so se mi sono spiegato, ma condivido ciò che ho detto e quindi mi quoto :sisi:

Citazione:

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Originariamente Scritto da StM

Sinonimo di perfezione ^_^'

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a riguardo mi permetto di consigliare uno splendido racconto di italo calvino (contenuto se non vado errato in "T con zero"), dove lui e lei discutono della perfezione dei cristalli, poichè lui sostiene appunto la perfezione della struttura cristallina, e lei gli ricorda che, senza le impurità che qua e là sostituiscono elementi del reticolo, e quindi senza imperfezioni, non sarebbero più cristalli preziosi, ma banale quarzo...

la perfezione è un concetto assai pericoloso, soprattutto in tempi come questo, dove tutto è contaminato

Citazione:

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Originariamente Scritto da Ronin

a riguardo mi permetto di consigliare uno splendido racconto di italo calvino (contenuto se non vado errato in "T con zero"), dove lui e lei discutono della perfezione dei cristalli, poichè lui sostiene appunto la perfezione della struttura cristallina, e lei gli ricorda che, senza le impurità che qua e là sostituiscono elementi del reticolo, e quindi senza imperfezioni, non sarebbero più cristalli preziosi, ma banale quarzo...

la perfezione è un concetto assai pericoloso, soprattutto in tempi come questo, dove tutto è contaminato

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Quali minerali preziosi a struttura cristallina sono basati sul silicio? :mah:

Comunque devo procurarmelo, T con zero... anche se ho timore dei letterati che parlano di scienze :asd:

(a parte che Calvino ha un background scientifico familiare e personale non nullo, mi pare...)