[05/11/2005] Meglio male accompagnati che soli?

Ieri sera ho provato il demo dell'avventura grafica Scratches, produzione argentina della Nucleosys; durante le lunghe esplorazioni all'interno della magione in cui si svolge il gioco mi sono sentito terribilmente solo, quasi frustrato. E non perchè non ci fosse nessuno in casa mia (quella vera): era una sensazione di solitudine derivante dalla totale assenza di qualsivoglia interazione con altri personaggi giocanti; probabilmente questa percezione è stata accentuata dalla musica placida e ripetitiva, dalla mancanza della voce narrante, ma ho avuto netta la sensazione che nel gioco mancasse qualcosa, qualcosa di fondamentale.
Chissà, a giocare spesso in rete uno si abitua a dover interagire con altre persone; oppure sarà che non manca gioco nel quale prima o poi si incontrano personaggi non giocanti che in qualche modo collaborano con noi, ci assegnano missioni, ci supportano nei combattimenti o semplicemente ci mandano a quel paese quando cerchiamo di "cliccarci" sopra. In ogni caso, rendono più popolato il mondo che ci circonda.
In questo senso, tornando all'editoriale di un paio di giorni fa, forse quello che manca a F.E.A.R. rispetto a Quake 4 è proprio questa minima componente di socialità nella campagna single player, dove si va in giro sempre da soli, e le voci che ogni tanto si sentono nella radio non bastano certo a compensare la mancanza di qualcuno con cui interagire.
Avete mai pensato a questo aspetto?

pensa che a me è piaciuto proprio questo stile, che non respiravo da chissà quanti anni...
questa sensazione di "alone in the dark" (no, il gioco non c'entra nulla), di essere soli in una melanconica desolazione...

giuro, mi ha dato sensazioni che unite al clima nebbioso autunnale di questi giorni, mi ricorderò per tutta la vita...
nemmeno il primo Silent Hill mi colpì così tanto.

per inciso: io ODIO le avventure grafiche, le ritengo stupide e insensate (a parte Sam & Max e i primi 3 Monkey Island, ma quelli li adoro per stile e trama, non per tipo di gioco)... ma questa mi ha davvero sbalordito.
penso che quando uscirà me la procurerò! http://forumtgmonline.futuregamer.it...icon_smile.gif
magari me la giocherò con una guidda passo-passo come un n00b, ma ci giocherò.

no dai... fear non mi dava l'impressione di essere solo (nel senso unico essere umano senziente) in quanto la IA mi ha lasciato di stucco. ascoltavo i loro dialoghi e per il 99% delle volte erano sensati, perciò li ritenevo dei nemici veri e propri, e in quanto tali non ero solo.

in quake 4 avevo sì tantissimi compagni di giUoco ma purtroppo erano tutti "IMPEGNATI" per cui mi rodeva leggermente, di conseguenza non li "cliccavo" se non per riparare l'armatura o medicarmi.

non possiamo paragonare l'esperienza in singolo di qualsivoglia giUoco a quella di titoli imperniati sul MULTIPLAYER in quanto la IA o gli script daranno solamente una parvenza di cortesia o intelligenza, in realtà sei solo.

poi tengo a sottolineare che io sono uno di quelli che si lascia trascinare dai giochi (fin troppo...) e quindi mi immedesimo talmente tanto con il personaggio e l'ambiente che non noto questi difetti... ma vivo una vera e propria esperienza ricca di emozioni.

solo a freddo riesco a fare il sapientone sparando le cavolate di due paragrafi sopra sopra. http://forumtgmonline.futuregamer.it.../icon_cool.gif

Penso che l'assenza di socialità in un gioco come F.E.A.R., possa solo accentuare la paura, che d'altra parte è una componente fondamentale del gioco.
perchè se stò camminando in una fabbrica abbandonata assieme a quattro amici, e spunta dal terreno uno zombie, vado per dargli un calcio, se stò da solo magari ci penso due volte.. ovvio però che se questa mancanza di socialità, viene a crearsi in un rpg, allora le cose cambiano.

Bah, io so solo che da quando ho giocato ad UltimaOnLine non mi diverto più nei singleplayer come prima.

Ho provato il demo di quest'avventura e non ho sentito per nulla la mancanza di qualcuno che mi accompagni lungo l'esplorazione, anzi, ringrazio gli sviluppatori che hanno creato una simile atmosfera che non sentivo dai tempi di Silent hill 1, Dark Fall o di Phantasmagoria - tralasciando il fatto che quest'ultimo possa piacere o no, essere soli in una grande casa delle "presenze" ignote è stata per me una bellissima esperienza di gioco.
Un applauso dunque alle sensazioni di solitudine, malinconia e desolazione! Non vedo l'ora che esca Scratches!

Beh secondo me in alcuni giochi questa tipo di situazione può essere un punto a favore.

Giocai a System Shock 2 con una certa angoscia di essere rimasto l'unico sopravvissuto in una nave infestata.
Poi non vedevo l'ora di trovare un nuovo log da ascoltare, con la speranza di trovare qualcuno.

Insomma la solitudine più totale può essere molto d'atmosfera (ovviamente se si tratta di una scelta voluta per dovere di narrazione)

Citazione:

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Noelga ha scritto sab, 05 novembre 2005 alle 14:49
Beh secondo me in alcuni giochi questa tipo di situazione può essere un punto a favore.

Giocai a System Shock 2 con una certa angoscia di essere rimasto l'unico sopravvissuto in una nave infestata.
Poi non vedevo l'ora di trovare un nuovo log da ascoltare, con la speranza di trovare qualcuno.

Insomma la solitudine più totale può essere molto d'atmosfera (ovviamente se si tratta di una scelta voluta per dovere di narrazione)

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ecco! questo è un bel post! http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/applauso.gif

Citazione:

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antodena ha scritto sab, 05 novembre 2005 alle 16:48

Citazione:

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Noelga ha scritto sab, 05 novembre 2005 alle 14:49
Beh secondo me in alcuni giochi questa tipo di situazione può essere un punto a favore.

Giocai a System Shock 2 con una certa angoscia di essere rimasto l'unico sopravvissuto in una nave infestata.
Poi non vedevo l'ora di trovare un nuovo log da ascoltare, con la speranza di trovare qualcuno.

Insomma la solitudine più totale può essere molto d'atmosfera (ovviamente se si tratta di una scelta voluta per dovere di narrazione)

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ecco! questo è un bel post! http://forumtgmonline.futuregamer.it...s/applauso.gif

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concordo e aggiungo
se la solitudine aggiunge quel tocco di tensione tipo alla "alone in the dark" perchè no
cmq odio le avventure grafiche scritte in inglese
quindi odio questo demo

e per concludere il discorso FEAR
FEAR FA PAURA APPUNTO PERCHE SI é SOLI
infatti se ve ne accorgete quando si accompagna la dottoressa
nn c'è piu quella tensione che c'era prima
si uccide punto e basta
senza stare sulle spine
appena poi invece sparisce
torna la tensione di prima
a me e capitato questo nn so a voi

Devo dire che la demo mi e piaciuta molto, ambientazione fatta benissimo, musiche anche, e uno stile perfetto, da soli in una casa vecchia da uno stile di "suspence" e anche di tranqullita.
Devo dire che se l'intero gioco e ambientato cosi' bene e l'atmosfera rimane in questo modo lo comprero' sicuramente.

se ho capito bene e l'editoriale si riferiva al senso di solitudine nella parte single dei giochi, il fatto di essere soli o meno, dipende solo dal tipo di gioco che si è voluto sviluppare, i recenti esempi di fear e quake 4 sono in tal senso lampanti:
- nel primo devi principalmente svelare il mistero, seccando nel frattempo i nemici e quindi la solitudine è d'atmosfera;
- nel secondo non c'è nessun mistero, è una guerra e come tale va condotta. in tal caso i commilitoni servono per dare maggiormente un senso di "trinceramento".
del resto un tantino di senso di solitudine si può provare anche in NOLF2 nella parte iniziale del livello in antartide, dove era lampante che fosse successo qualcosa, ma non si riusciva a capire cosa finchè non si investigava a fondo.

Quoto quanto detto sopra, aggiungendo che prefrisco l'atmosfera di solitudine a quella di compagnia, forse perchè di compagnia ne ho fin troppa nella vita reale (famiglia, ufficio, fidanzata).

Per me... il Keiser si sente solo... volgia di "mugliera"?