Egregi,
difficile che intervenga in questo angolo di forum, sebbene ne sia un lurkatore abbastanza frequente. Stamattina però è accaduta una cosa che vorrei sottoporre alla vostra attenzione.
Come alcuni di voi forse sapranno, il sottoscritto è stato titolare fino allo scorso aprile di un negozio di videogiochi, caduto purtroppo in disgrazia a conseguenza di un ricarico insignificante del materiale di vendita, oltre che di una concorrenza spietata della grande distribuzione.
Nel 2005 quanto incassato è andato a coprire le spese di gestione, non consentendomi alcun guadagno.
Nel 2006 ho dovuto prosciugare il fondo di riserva di famiglia, spostando 12.000 euro in cassa per coprire la situazione debitoria che nel frattempo si era andata a creare.
Nel 2007 ho aggiunto altri 4.500 euro per restare aperto quei mesi che mi hanno consentito di gestire al meglio la chiusura dell’attività.
In otto anni di esercizio ho sempre battuto gli scontrini che dovevo emettere e pagato le tasse che lo Stato mi ha chiesto in misura del mio guadagno, seppure le ritenessi troppo alte per giustificare lo sforzo profuso a produrle.
Stamattina il mio commercialista mi ha presentato il conto del ministro Visco per la mia dichiarazione dei redditi 2006 che, ricordo, avere chiuso con un bilancio negativo. Secondo le nuove tabelle degli studi di settore approntati da questo governo, dovrei versare nelle casse dello Stato 7.000 euro, perché la mia dichiarazione non risulta congrua con quanto le tabelle del ministero suppongono io abbia guadagnato.
In vena di confidenze, il mio commercialista (che è anche un mio carissimo amico) mi ha confessato di non saper come spiegare a una sua cliente negoziante che dovrà prepararsi a scucire 17.000 euro di tasse a fronte dei 4.000/5.000 che ha sempre pagato ogni anno. E che comunque nella stessa situazione ci sono quasi tutti i titolari di partita IVA, in particolar modo quelli dediti al commercio.
Una telefonata a un mio altro amico negoziante (di videogiochi anch’egli) ha sortito i medesimi effetti. Il poverello, a fronte di una richiesta dello Stato di 11.000 euro di tasse calcolati su un presunto guadagno non dichiarato, ha deciso di chiudere a fine anno, lasciando in mezzo alla strada un dipendente e dovendo cercarsi un altro lavoro di fretta e furia, avendo tre figli a carico.
Si vergognino quelli che siedono sugli scranni e decidono queste porcherie!
La presunzione di evasione, spacciata per lotta all’evasione fiscale, è una cosa indecente!
Viene applicata la presunzione di colpevolezza invece di quella d’innocenza che dovrebbe invece essere garantita dalla legge e dalla Costituzione.
Il risultato di queste manovre sarà che tutti quelli che hanno sempre onestamente fatto il loro lavoro saranno costretti a chiudere, mentre quelli che hanno sempre evaso la faranno franca anche questa volta.
Scusate le sfogo un po’ prolisso, ma ce l’avevo in gola e dovevo vomitarlo fuori a qualcuno!