Riferimento: "Money Never Sleeps" aka "Wall Street 2"
Imbarazzante. Lavoro di regia orrendo, apparizioni alla Obi wan, sceneggiatura e recitazione piattissime (non mi aspettavo un capolavoro, ma confrontate i dialoghi con quelli del primo e piangete). Stone non è mai stato sottile, ma più didascalici di cosi si muore.
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Stai parlando del primo immagino. Non si spiegherebbe altrimenti quali siano le citazioni da urlo.Originariamente Scritto da Minus habens
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Il primo devo ancora vederlo.
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Sono morto dentro.
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Non sei il solo
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Vogliamo ricordarlo così, altro che queste produzioni grottesche da nuovo millennio.
http://www.youtube.com/watch?v=5hBKpWnNCO4
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Noi stiamo ancora sperando che lui muoia pure fuori
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Per altro, doppiaggio spaventoso. Ma la qualità è in declino negli ultimi anni.
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Mi sembra il classico film che tutte le carte in regola per il bypass del grande schermo aspettando il dvd da amazon.
Mica che non si merita il cinema, ma se Inception sopperiva con l'impatto visivo necessario perdersi i dialoghi in questo la vedo una mancanza più grave.
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Questo è quasi tutto parlato. Inoltre Stone è diventato rozzissimo nello spingere il proprio messaggio politico. Dialoghi pessimi, sceneggiatura dai tempi altalenanti e con poco tutto. Floppissimo.
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Solo per le mie opinioni su un film? E la libertà di pensiero?
Tutte le batture di Gordon Gekko/Michael Douglas sono meravigliose.
Chi?Noi stiamo ancora sperando che lui muoia pure fuori
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No Minus, tu non hai proprio idea, mi spiace. Gekko in questo film è una figura sbiadita con battute squallide. Ma guardati il primo e fatti il piacere, è lì che c'è il vero Gekko entrato nell'immaginario collettivo. Questo era una caricatura buonista e poco brillante, anni 2000.
E considerato che ovviamente Gekko è il perno del film... il resto è venuto da sè.
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Ok recupererò il primo ma non credo che rivaluterò questo, è ovvio che il tempo intercorso tra le due pellicole cambi molte cose. Io ho letto un giudizio critico esattamente opposto, ossia che il primo ora può apparire piuttosto banale e limitato.
Al di là di questo mi tengo la mia opinione sul film visto che non hai presentato elementi sufficienti a farmi cambiare idea.
Per quanto riguarda il finale, è un innocuo finale tipo hollywodiano, se ne sono visti a decine. E' tutto il resto del film che viaggia alla grande.
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Ah beh, non mi voglio certo mettere a far cambiare gusti alla gente per carità. Chi ha scritto il giudizio critico di cui parli in cui considerano il secondo migliore?
Devono smetterla di mettere Shia ovunque, banale ma sempre vero.
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http://www.comingsoon.it/News_Articoli/Recensioni/Page/?Key=3640
Wall Street: il denaro non dorme mai - la recensione
Che mondo è quello al quale ritorna Gordon Gekko dopo otto anni di prigione per insider trading? È il mondo di sempre, solo "gonfiato" all’eccesso: il mondo di una finanza sotto steroidi e prossima al crollo di Wall Street dell’estate 2008. E in un mondo del genere Gekko cosa fa? Il profeta che cerca di avvisare del crollo imminente, il padre che tenta di recuperare il rapporto con la figlia, il mentore con il futuro genero. Un genero ambizioso che pare avere la sua stessa passione per il denaro, ma che sogna anche uno sviluppo “etico” di una finanza corrotta ieri come oggi.
In qualche modo, gli eventi realmente accaduti un paio di anni fa non potevano non essere per Oliver Stone un canto di sirena al quale era impossibile sottrarsi: e, indubbiamente, così come il film originale del 1987 riusciva nella fotografia di quegli anni e di certe loro ideologie (risultato oggi assai datato non solo dal punto di vista estetico), ora Wall Street : il denaro non dorme mai riesce in un’operazione assai simile. Dimostrando, sostanzialmente, come certe attitudini da parte di di chi detiene e gestisce denaro (e potere) siano sempre le stesse.
Certe attitudini rimangono le stesse anche per Oliver Stone, d’altronde: in Wall Street 2 l’assenza di misura che il regista ha sempre (e negli ultimi anni in particolare) dimostrato si manifesta in tutta la sua sfacciataggine: e l’eccesso formale va di pari passo con gli eccessi della finanza raccontati. Scene dalla computer graphic zoppicante, product placement spudorati, bizzarre forme di split-screen, di tendine e di rallenties, a supportare rappresentazioni di archietture urbane, umane e finanziarie alternate da spiegoni che fanno molto “La Borsa for Dummies”.
Ma in questo grottesca rappresentazione visiva come nel resto, non mancano dosi massiccie di autoironia, strizzate d’occhio e battute autoreferenziali: chiaro segno da parte di Stone e di Michael Douglas della volontà giocare con la mitologia che avevano creato con il primo film. Giocare, ma non delegittimare: perpetrare su nuove basi, con nuove forme.
Ed è su questo versante che il film assume le sue tonalità più ambigue. Perché ancora una volta le posizioni politiche e ideologiche dell’autore sono tanto elementari quanto sfuggenti. Stone non va oltre un messaggio che esplicita chiaramente la necessità di un rapporto etico tra uomo e denaro: etica che possa salvare un capitalismo che non solo non è già irrimediabilmente compromesso ma che anche anzi – attraverso molle come l’ambientalismo e le più basilari pulsioni empatiche umane e familiari – possa essere parte irrinunciabile dell’evoluzione, le sue bolle speculative (se controllate) addirittura viste come momenti propulsivi. Cambiamenti valutabili a piacere, ma raccontati senza quella strutturalità che li farebbe divenire stabilmente sistemici.
E allo stesso modo, prima del suo "comeback" finale, Gekko nel film continua a fare il comodo suo come ai bei tempi, e non sorprende che i ripensamenti etici arrivino a posteriori, opportunisti e furbetti. Forse, per Stone, tutto fa brodo: ma ecco allora che il Jake di Shia LaBeouf pare solo una forma nuova di un contenuto vecchio. Con buona pace della povera ma ingenua Winnie interpretata dalla brava Carey Mulligan.
Pubblicato il 18/10/2010
Federico Gironi
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Anche se non fosse mai esistito il primo wall street, questo sarebbe un film mediocre.
Sapendo che c'è stato un "prequel", c'è ancora di più da essere amareggiati.
Gekko inizialmente buonista/moralista, LeBluff che è un pesce fuor d'acqua in quel ruolo, sia quando è un giovane ingenuo, sia quando vuole fare "il duro" e la tipa che non lascia segni di vita nè ricordi.Spoiler:
Banale. Banale. Banale.
Il finale è da prendere a cazzotti il vicino di sedia
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Si, il finale, anche sui titoli di coda, è da non credere. Il mondo rappresentato dal primo era un mondo più semplice Minus, questo è vero, ma è anche la base del mondo in cui viviamo oggi. E se la "fotografia" di questo è quella moderna, beh, preferisco vivere negli anni 80 per sempre.
Ho come l'impressione inoltre, che ai meno informati riguardo ai mercati finanziari, possa pure risultare piuttosto confusionario e poco chiaro (la FED e i tassi, l'azzardo morale, i derivati, la leva). Mi sembra trattato piuttosto rapidamente, ma forse mi sbaglio io.
L'autoironia va bene sino a un certo punto poi, ma vi è pure una certa pedissequa ripresa di alcune situazioni dell'originale, prive però della stessa resa.
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Per la verità è tutto molto comprensibile, ed è questa la vera scommessa vinta.
Guarda che non sono cieco ai (pochi) difetti del film tuttavia lo trovo riuscito. Tutto ruota intorno alla crisi e a quel senso di apocalisse che ha creato in chi vive solo per soldi e materialismo. Stone gira il tutto in maniera particolare, curiosa, riuscendo a far sembrare che il mondo di Gekko e della finanza sia un mondo "normale". Questo fino alla bolla che riporta tutti alla realtà. Bolle necessarie nella storia dell'uomo e della società, per evolvere, per maturare (vedi l'esempio della "bolla verde"), per uscire tutti dalla follia della reiterazione. Credo che l'uso dei personaggi del primo sia solo contingente all'ambientazione, per il resto è un film evidentemente a se, evidentemente attualissimo. Non è perfetto cinematograficamente ma è il difetto di tutti i film idealistici, impegnati, sacrificano molto all'arte in favore del messaggio (vedi "Leoni per Agnelli" di Redford). Wall Street 2 lo trovo un ottimo compromesso tra arte e idealismo.
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Posso concordare sul fatto che del primo prenda solo i personaggi per poi prendere la sua strada (per quanto i richiami siano parecchi). Il film è attualissimo e i riferimenti alla realtà (la banca fallita e la banca malvuagia sono chiarissimi riferimenti a Lehman e Goldman ovviamente, come pure il piano da 800 miliardi etc.).
Non sono per niente convinto che ad un film con un messaggio debba corrispondere una sceneggiatura così debole comunque. Il senso di apocalisse sarebbe arrivato anche per gli altri se avessero capito cosa stava (sta) accadendo in ogni caso.
Comunque l'abbiamo visto in 3 gatti mi sa.
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Ma no, è che è un film talmente insignificante che non vale manco la pena parlarne.
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Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito ultimamente.
Ah, ho capito.
Una specie di tentativo di rifondazione nucleare del tessuto umano connettivo.
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Essendo che sono più pratici di me, su Spietati.it rendono benissimo l'idea con la loro recensione:
Volendo anche soprassedere su alcune brutture estetiche poco ricevibili ma secondarie (sovrimpressioni inguardabili, punteggiatura filmica demenziale, benché - probabilmente - "ironica"), quello che manca davvero all’ultimo Stone è una sceneggiatura degna e una fluida gestione del racconto. Il “messaggio” del film è chiaro prima che il film stesso inizi, e chiarito dalla viva voce di Gekko: il mondo della finanza è marcio fino al midollo e ci porterà all’armageddon, altro che insider trading e altre bazzecole. Fin qui ci siamo. Ma l’intreccio vero e proprio è decentrato, farraginoso e singhiozzante, pieno di sentimentalismi famigliari stucchevoli (e fuori contesto), salti logici e con un finale quasi incredibile per sciatteria e approssimazione. 127’ che girano a vuoto e finiscono peggio.
Certo non aiuta il comparto attori, col grande enigma del nostro tempo Shia LaBeouf, la (qui) inconsistente Carey Mulligan, il tassidermico Josh Brolin e i soli Langella e Wallach a riempire i personaggi di “qualcosa”. Discorso a parte per la penosa particina della Sarandon, l’imbarazzante cameo di Charlie Sheen e la prova di Douglas, tutto sommato convincente, benché la sceneggiatura faccia di Gordon Gekko un OGM, rispetto al Gekko che fu.
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Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito ultimamente.
Ah, ho capito.
Una specie di tentativo di rifondazione nucleare del tessuto umano connettivo.
E ultimamente sono anche pochi i film che mi piacciono veramente.
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Attenzione che però Gironi uno stupido non è, se ha scritto determinate cose significa che non ci si può permettere di stroncare il film con troppa superficialità, ma bisogna ingaggiare il confronto. Poi che non sia un profeta è ovvio e anzi credo di aver trovato non poche volte punti di totale disaccordo con le sue visioni. Purtroppo nel caso non posso esprimermi visto che il film non l'ho ancora visto (forse questo weekend, ma ci sono anche Eastwood e Allen in sala...). Viceversa ci andrei con le pinze su Spietati che sono in genere un po' sopravvalutati, anche se assolutamente non sempre.
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Si, ok tutto, ma io il film l'ho visto, e fidati che senza troppi sfide o confronti, hanno ragione quelli di Spietati (che in questo caso non sono neanche stati troppo cerebrali, constatando semplicemente il livello dell'opera).
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