Sono rimasto colpito, un paio di giorni fa, dalla copertina di un magazine di tecnologia e costume, sulla quale troneggiava Liv Tyler (il che non dispiace mai) e accanto a lei la scritta CLONARE I DVD? TROPPO FACILE. Più sotto, un paio di righe di strillo che annunciavano la "scoperta", sul web, di un programma che con "un solo clic" permette di replicare i propri film. Un software "contestato ma legale". Queste tre parole chiudevano il titolo, e sono le uniche che rispondono a verità. Il resto è un esempio fulgido e lampante di disinformazione volta ad accapparrare lettori occasionali e curiosi, nè più nè meno.
La prima cosa che infastidisce è il subdolo richiamo del proibito, del quale più volte abbiamo parlato nei mesi scorsi: sebbene sia illegale, il rip di dvd è cosa di cui si parla spesso, fa tendenza, e dedicargli la copertina attira sicuramente l'attenzione.
Mi fa sorridere ma al tempo stesso irritare la frase "scoperto sul web un programma...", come se la rete fosse un immenso calderone pieno di schifezze dalla quale, in maniera casuale e fortuita, è possibile scovare qualcosa, e il software si autogenerasse per magia, in attesa di qualcuno che lo scopre. La cosa triste è che probabilmente è proprio questa la percezione che la maggior parte delle persone ha di Internet...
Ma la vera perla sta tutta nel titolo, "Clonare i DVD". Il processo di clonazione (quanto fa tendenza parlarne ovunque sia possibile!) prevede la replica ESATTA, in ogni dettaglio, dell'oggetto clonato, senza che sia possibile distinguere la copia dall'originale. Cosa che è ben lungi dall'essere vera quando si parla di rip dei dvd, processo nel quale la perdita di qualità di immagine e suono è netta ed evidente. E tanti saluti alla correttezza dell'informazione. Vabbè, scusate lo sfogo, oggi proprio mi è venuto così!