Brandon Routh è Dylan Dog!

[King Elessar]

Appunto.
Funzionava finché avevi dai 12 ai 18 anni, poi ti sembra la filosofia di un fallito che siccome a lui è andata male, è colpa dei "mostri".
Però insomma, un po' me lo merito, perché sono mostro anche io. Bah.

Ho la vaga sensazione che se la morale di dylan dog fosse stata 'viva la figa, le macchine lussuose e la bella vita' avrebbe avuto meno successo.

E' invece vero che c'è stata una sterzata verso l'autocensura dello splatter, e questa è una cosa che non perdonerò mai alla Bonelli.

Soprattutto dopo Caccia alle streghe, lo considero un tradimento.
E io non sono nemmeno un cultore dello splatter, ma tutti quegli omicidi fuori campo che si vedono oggi fanno ribrezzo.

[Seblon]

proprio a Zed, ispirato al film di Tarkovsky a sua volta ispirato a un romanzo breve dei fratelli Strugatzki

Zed è osceno. Insalvabile. Pessima sceneggiatura di Sclavi giunto alla frutta e già disposto al breve termine. Una brutta storia rimane tale anche (soprattutto!) se rielaborata nel bel presupposto o ispirazione massimale su cui disporre le proprie basi. Dyd ha da sempre attinto all'immaginario letterario/pittorico/figurativo/cinematografico ma spesso ha prodotto storie originali che hanno trovato nuovo sbocco linguistico attraverso la contaminazione. Attuando autentiche mode o nuove forme del dire, i primi 70/80 numeri hanno presentato racconti disposti attraverso metafore semplici eppure difficilmente inquadrabili secondo consueti significati del "banale". Fra la fine degli '80 e l'inizio dei '90, Dylan Dog ha saputo cogliere e distinguere un'epoca non solo fumettistica ma anche sociale. I due mitologici Dylan Dog Horror Fest sono testimonianza vivente di un'epoca irripetibile, traino dei vari Zio Tibia e iniziative correlate che fungevano da estensione pioneristica. Paragonare Zed agli Strugatzki è un po' come paragonare Bonelli a Sclavi. Vince Bonelli, ma all'epoca sembrava evidente quanto Doctor Terror segnasse un punto di non ritorno per la serie. Si respirava altra atmosfera; certa ridondanza votata alla metafora politica ultradidascalica, robetta sempliciotta che negava l'orrore esplicito (eppure funzionale.. come dimenticare il petto squarciato in Goblin?) in favore dell'orrore implicito all'uomo. Booring! Il tutto, sia chiaro, messo in atto dopo il boom di vendite della nuova johnnyfreakiana generazione di lettori.

[King Elessar]

ancora, devo ripetere che zed è una delle storie più apprezzate della serie.
Se ne facessero ancora così con una certa regolarità non parleremmo di crisi del personaggio

[Seblon]

ancora, devo ripetere che zed è una delle storie più apprezzate della serie.
Se ne facessero ancora così con una certa regolarità non parleremmo di crisi del personaggio

Spero che tu sia ben propenso nei confronti del prossimo Natale nello Spazio (cit.); rappresenta la cinematografia maggiormente apprezzata nonchè parzialmente salvifica degli introiti interni all'industria cinematografica italiana. Bonelli, forte del suo monopolio, ragiona dentro simili termini. I tempi d'oro di Zagor sono finiti da un pezzo; la crisi dei primi novanta ha richiesto misure commerciali specifiche e adeguate alla minore creatività votata verso la maggiore incidenza economica. Ribadisci quanto Zed sia piaciuto ma sostieni una cosa ovvia su cui ancora oggi pesa, in negativo, l'intera serialità. Sembri quasi farne vanto.

[King Elessar]

Non puoi paragonare il gradimento un prodotto per un pubblico vasto quanto quello dei cinepanettoni natalizi con quello fumettistico che è più selezionato, e restringendolo ancora agli aficionados che commentano gli albi sui forum si continua a vedere una maggioranza di pollici in su per zed.

[Hellvis 2006]

Zed è un albo eccellente di uno Sclavi in formissima, altro che alla frutta. Siamo al numero 84 d'altronde. Un'ottima avventura con ambientazioni suggestive e un comprimario affascinante, oltre che un piccolo carico della mai noiosa retorica sclaviana: come dimenticare l'omino che rischia la morte per raggiungere un luogo ignoto pur di fuggire da una vita squallida? O il soldato che difende l'inglesso a Zed senza neppure sapere di cosa si tratti?

[Orologio]

No dai...è indubbio che i primi 100 numeri siano qualitativamente migliori rispetto ai successivi 100 nel complesso.

Poi non saprei visto che ho smesso di acquistarlo.

Certamente il fattore età conta moltissimo...come anche il fattore noia e il senso di tematiche prese e riprese...

Ma sicuramente i primi 100 numeri come già detto si inseriscono in un contesto sociale nuovo...inoltre non c'era quella dannata censura, che non mina la qualità di una trama ma certamente bene non fa...

[DolceDecadenza©]

Zed è un albo eccellente di uno Sclavi in formissima, altro che alla frutta. Siamo al numero 84 d'altronde. Un'ottima avventura con ambientazioni suggestive e un comprimario affascinante, oltre che un piccolo carico della mai noiosa retorica sclaviana: come dimenticare l'omino che rischia la morte per raggiungere un luogo ignoto pur di fuggire da una vita squallida? O il soldato che difende l'inglesso a Zed senza neppure sapere di cosa si tratti?

Quoto, rimane affascinante tutt'oggi. Di Dyd brutti ce ne sono ma pescarne uno tra i primi 100 è veramente dura...

[Coma White]

La Iena

A mio parere il più brutto DyD della serie pre-100.

[Siro125]

La Iena

A mio parere il più brutto DyD della serie pre-100.

Quotone.
E' stato il mio primissimo albo per altro

[Chiwaz]

proprio a Zed, ispirato al film di Tarkovsky a sua volta ispirato a un romanzo breve dei fratelli Strugatzki

Boh, magari mi ricordo male, ma Zed non è quell'albo dove

Spoiler:

c'è Cristopher Lambert che porta gente in un mondo parallelo attraverso una porta sorvegliata dall'esercito inglese?
Mi pareva che poi la citazione fosse di "Viaggio al centro della terra" con i ricchi ebeti e i mostri schiavizzati. O magari era solo la citazione più lampante.

L'ultimo albo

[Chiwaz]

Ho la vaga sensazione che se la morale di dylan dog fosse stata 'viva la figa, le macchine lussuose e la bella vita' avrebbe avuto meno successo.

Si può rendere la stessa morale senza essere pesanti come un bilico di ghiaia (cit.) :asd.
Vedi monologo agghiacciante in "Ti ho visto morire" (mi sono svegliato dove le notizie dei massacri sono interrotti dai risultati delle partite di calcio... mi sono svegliato IN UN MONDO CHE DORME!! ), o anche pipponi animalisti assurdi in "Goblin", che peraltro è uno degli albi più belli.

Il problema è che trattando i temi "impegnati" superficialmente (perché alla fine è un fumetto di intrattenimento), è inevitabile dire banalità.

L'apice di tutto, però, è il malefico sciancato Johnny Freak

Soprattutto dopo Caccia alle streghe, lo considero un tradimento.
E io non sono nemmeno un cultore dello splatter, ma tutti quegli omicidi fuori campo che si vedono oggi fanno ribrezzo.

Qui ti appoggio talmente forte che chi riuscirà ad estrarmi diverrà Re di Inghilterra (cit.)

[Hellvis 2006]

Boh, magari mi ricordo male, ma Zed non è quell'albo dove

Spoiler:

c'è Cristopher Lambert che porta gente in un mondo parallelo attraverso una porta sorvegliata dall'esercito inglese?
Mi pareva che poi la citazione fosse di "Viaggio al centro della terra" con i ricchi ebeti e i mostri schiavizzati. O magari era solo la citazione più lampante.

Sì è proprio quello, oltre a Stalker (nel film una guida, uno stalker, accompagna visitatori paganti all'interno della pericolosissima "zona") cita anche non viaggio al centro della terra ma la macchina del tempo, con gli umani rincoglioniti e i mostri.
Anche in Zed c'è un monologo retoricissimo, molto più che in ti ho visto morire. Lo fa la tipa di dylan verso la fine, vai a rleggertelo

[Chiwaz]

Ah è vero, ho confuso i romanzi di Verne

Anche in Zed c'è un monologo retoricissimo, molto più che in ti ho visto morire. Lo fa la tipa di dylan verso la fine, vai a rleggertelo

preferisco vivere

[Hellvis 2006]

Appena arrivo a casa te lo posto

[Mikk]

Per carità! Fino a quel punto tra citazioni e un po' di ingenuità, la storia ancora stava in piedi su tre gambe, ma dopo quelle due pagine hai presente la classica incudine da 1000 tonnellate del coyote?

[x3n0n]

ma sticazzi mignola ha rifatto tutte le copertine di dyd ????? need ora. so cosa cercare oggi in rete

[x3n0n]

oddio è bellissima le voglio tutte

grazie della rivelazione

[Seblon]

De gustibus non disputandum est, etc etc, non ho voglia di mettermi a difenere quelle storie, ti dico solo che se presenti un'opinione così personale, dovresti evitare di presentarla come un'ovvietà risaputa, visto che quelle storie sono fra le più amate di sempre, e che il 'siamo tutti mostri' è un pilastro della poetica di sclavi nei tempi d'oro.

Il fatto che siano fra le più amate di sempre ha indotto alla rovina della serie. Il numero 19 era bello perchè unico, innovativo. Tant'è che il medesimo mood non è stato ripetuto per mesi. Ma il potere di Sclavi sussisteva all'interno delle vendite, controllate dal Bonelli Group. Vedilo come sorta di Brian Keene fumettofilo con briglie ben più strette; ha ideato il personaggio vincente e elevato al potere l'immaginario horrorifico di fine ottanta/inizio novanta, per poi schifarlo e abbandonarlo quando oramai saturo di imposizioni. In futuro ci è tornato sopra, mantenendo lo stesso tono prosaico del suo massimo apice didascalico e tanta esplicita dichiarazione d'intenti (ci ha ricavato tanti soldini, ha scritto da qualche parte.. era il novantasei/novantasette o giù di lì). Si è svincolato dal fumetto quando Bonelli figlio ha iniziato a imporre direttive più strette di quanto non fossero le volontà dell'epoca. Non è affatto vero che il "siamo tutti mostri" è pilastro dell'epoca d'oro, semmai è deriva pessima di determinati numeri che hanno condotto la serie a quanto conosciamo oggi. Parli di poetica quando citi l'industria.

[Coma White]

Bellissima la frase della firma di Doom, l'ho notata solo ora.

Il problema è che trattando i temi "impegnati" superficialmente (perché alla fine è un fumetto di intrattenimento), è inevitabile dire banalità.

Molto vera questa considerazione, è il motivo per cui sono certo che, rileggendo oggi i vecchi numeri di Dyd, non riuscirei ad apprezzarli come un tempo.

[King Elessar]

Si può rendere la stessa morale senza essere pesanti come un bilico di ghiaia (cit.) :asd.
Vedi monologo agghiacciante in "Ti ho visto morire" (mi sono svegliato dove le notizie dei massacri sono interrotti dai risultati delle partite di calcio... mi sono svegliato IN UN MONDO CHE DORME!! ), o anche pipponi animalisti assurdi in "Goblin", che peraltro è uno degli albi più belli.

Il problema è che trattando i temi "impegnati" superficialmente (perché alla fine è un fumetto di intrattenimento), è inevitabile dire banalità.

L'apice di tutto, però, è il malefico sciancato Johnny Freak

Certe volte Sclavi era eccessivamente retorico (ricordo il ippotto contro i presentatori televisivi de 'Il gigante'), però nel complesso non ho mai trovato tutta questa pesantezza insopportabile, se c'era qualche monologo tropporetorico lo si passava tapandosi il naso, e ci si poteva comunque godere bellissimi albi.
Immagino dipenda dalla sensibilità personale, io in questo non ho mai avuto troppi fastidi.
Però ti segnalo che con ti ho visto morire hai scelto un esempio sbagliato, visto che alla fine è proprio Dylan a ridicolizzare il veggente prendendolo in giro per la sua seriosità e mancanza d'ironia.

Qui ti appoggio talmente forte che chi riuscirà ad estrarmi diverrà Re di Inghilterra (cit.)

Bella citazione, ma inizierò a camminare rasente i muri d'ora in poi

Il fatto che siano fra le più amate di sempre ha indotto alla rovina della serie. Il numero 19 era bello perchè unico, innovativo. Tant'è che il medesimo mood non è stato ripetuto per mesi. Ma il potere di Sclavi sussisteva all'interno delle vendite, controllate dal Bonelli Group. Vedilo come sorta di Brian Keene fumettofilo con briglie ben più strette; ha ideato il personaggio vincente e elevato al potere l'immaginario horrorifico di fine ottanta/inizio novanta, per poi schifarlo e abbandonarlo quando oramai saturo di imposizioni. In futuro ci è tornato sopra, mantenendo lo stesso tono prosaico del suo massimo apice didascalico e tanta esplicita dichiarazione d'intenti (ci ha ricavato tanti soldini, ha scritto da qualche parte.. era il novantasei/novantasette o giù di lì). Si è svincolato dal fumetto quando Bonelli figlio ha iniziato a imporre direttive più strette di quanto non fossero le volontà dell'epoca. Non è affatto vero che il "siamo tutti mostri" è pilastro dell'epoca d'oro, semmai è deriva pessima di determinati numeri che hanno condotto la serie a quanto conosciamo oggi. Parli di poetica quando citi l'industria.

Guarda, posso pure concordare sul fatto che certi elementi, poi degenerati per via di censure e perdita d'ispirazione da parte degli epigoni di Sclavi abbiano portato al disastro attuale, ma questi elementi, quando ancora erano sani hanno sempre fatto parte di Dylan Dog.
Il ritorno del mostro è il numero 8 della serie, per dirne uno.

[Seblon]

Molto vera questa considerazione, è il motivo per cui sono certo che, rileggendo oggi i vecchi numeri di Dyd, non riuscirei ad apprezzarli come un tempo.

Lo credevo anch'io. Invece sono efficaci e leggibili oggi come all'epoca di uscita: punto alla rilettura a caso dei numeri 11-21-26-27, per attenersi nella scelta random dei primi trenta e svincolando dai soliti banalissimi. Escludo tanti altri indimenticabili, citanti quanto bastava allo sviluppo di storie coerenti con degna conclusione.

[Seraph888]

Forse saranno efficaci per i sedicenni di oggi, ma non per i trentenni. Mesi fa aprendo uno scatolone ho volutamente riletto una bella manciata dei primissimi numeri. Li ho trovati spesso banali, con meraviglia, stupore e un po' di tenerezza. Stupore perché ovviamente li ricordavo molto più pregni e "importanti".

Invece già dal 70 al 100 il tono cambia decisamente.

Fino ad arrivare a sempre meno Dyd belli ma sempre più attuali (dal 100 al 200) con qualche perla isolata (e tu stesso hai citato la Barbato che a volte centra il bersaglio e a volte si perde in un bicchiere d'acqua).

Anch'io non lo compro più in maniera fissa anche possedendo un buon 70% dei numeri totali, però non me la sento di dire che i primissimi numeri sono efficaci come allora. Leggibili si, ma solo per ricordare un bel periodo e qualche vecchia sensazione/emozione, qualche ricordo. Almeno a me così accade.

[Chiwaz]

Certe volte Sclavi era eccessivamente retorico (ricordo il ippotto contro i presentatori televisivi de 'Il gigante'), però nel complesso non ho mai trovato tutta questa pesantezza insopportabile, se c'era qualche monologo tropporetorico lo si passava tapandosi il naso, e ci si poteva comunque godere bellissimi albi.
Immagino dipenda dalla sensibilità personale, io in questo non ho mai avuto troppi fastidi.
Però ti segnalo che con ti ho visto morire hai scelto un esempio sbagliato, visto che alla fine è proprio Dylan a ridicolizzare il veggente prendendolo in giro per la sua seriosità e mancanza d'ironia.

Vabbè, ero in terza media quando ho letto "ti ho visto morire", porta pazienza se non me lo ricordo a menadito

Comunque si, alla fine i vari pipponi venivano liquidati in due e due quattro perché poi si tornava agli sventramenti entusiasti, alle incudini intesta, ai tizi investiti dalla metropolitana, ad ombrelli fatti ingoiare e poi aperti.

Ma adesso che tutte queste cose mancano, diventa inevitabile fare più caso al pippone.

Per quanto devo dire che ultimamente albi come Mater Morbi o anche "nel segno del dolore" mi sono pure piaciuti.

[King Elessar]

perdonato, ovviamente, lo dicevo per la cronaca