l MINISTRO DEGLI INTERNI RIFERISCE ALLA CAMERA SULL'UCCISIONE DI SANDRI
Amato: «Ha sparato con le braccia tese»
«Il Viminale non ha occultato la verità. Semplicemente non avevamo una versione dei fatti accertata»
ROMA - Giuliano Amato lo dà ormai per accertato, anche se premette che sarà poi il magistrato a fare piena luce sui due colpi che hanno ucciso Gabriele Sandri: «L'agente ha esploso il secondo con le braccia tese». Nell'Aula della Camera è iniziata così l'informativa urgente del ministro dell'Interno sull'uccisione del tifoso della Lazio e sugli incidenti successivamente verificatisi in varie città d'Italia.
INFORMAZIONI TARDIVE - «Il Viminale non ha occultato nulla che sapesse - ha detto il ministro dell'Interno -. In realtà non sapevamo le notizie. La questura di Arezzo solo alle 14 ci ha comunicato che c'era stato un tragico errore. E ancora ora abbiamo bisogno di verificare».
I TIFOSI HANNO REAGITO CON RABBIA EVERSIVA - L'uccisione del tifoso laziale è stata per i tifosi violenti «l'occasione cercata e trovata per rialzare le bandiere ammainate dopo la morte di Raciti. C'è stata rabbia cieca ed eversiva - ha proseguito Amato nella sua informativa alla Camera. E se anche l'informazione fosse stata erogata entro la mattinata, assai difficilmente questo avrebbe impedito ai violenti di compostrarsi diversamente. Lo dico non astrattamente, ma abbiamo raccolto che i movimenti contro la polizia sono iniziati alle 13. I tam tam funzionano velocemente. E sono disinteressati al circuito dei media». Dopo gli incidenti gli inquirenti si sono mossi in modo efficace, ha poi spiegato Amato, che ha riferito di una
nuova serie di arresti avvenuti all'alba.
«SENZA LA RISSA SAREBBE VIVO» - Uno dei passaggi dell'informativa di Amato più contestati nell'aula della Camera, peraltro semivuota, è stato quello dove il ministro ha detto che «quel ragazzo, che oggi non c'è più, di sicuro non sarebbe morto se quel poliziotto non avesse sparato, e questo è comunque imperdonabile.
Ma non sarebbe morto neppure se i tifosi di due squadre diverse incontrando in un autogrill non si cimentassero in risse ma bevessero un caffè insieme", ha detto Amato nella sua informativa di questa mattina alla Camera dei deputati. Nella relazione, Amato ha confermato che Sandri è stato colpito mentre si trovava in auto, sul sedile posteriore, da uno "sparo che veniva dall'altro lato della autostrada".
LA POLIZIA HA EVITATO UNA MATTANZA - Secondo Amato le forze dell'ordine hanno reagito come potevano ai disordini di domenica sera a Roma, hanno deciso di «controllare» i violenti e così «è stata evitata una mattanza».
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CASINI: «PAROLE DI RESA» - Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha repilcato in aula di essere «profondamente deluso» e «scorato» per quanto detto dal ministro dell'Interno Giuliano Amato. «Da parte sua - ha osservato Casini rivolgendosi al numero uno del Viminale - abbiamo ascoltato parole di resa. Quello che lei ci ha detto dimostra che c'è stata una vera e propria resa dello Stato» davanti alle violenze di tifosi e ultrà. Casini in particolare ha criticato la parte dell'intervento di Amato nella quale si è detto che le forze dell'ordine non hanno reagito agli episodi di violenza «per limitare i danni». Per il leader dell'Udc, infatti, la "caccia all'uomo" che c'è stata domenica nei confronti della Polizia dimostra che ci sono delle «forze terroristiche» che hanno una regia da parte dei capi delle tifoserie, che ormai «ricattano le società sportive» apertamente. Che meritavano una reazione da parte dello Stato. Casini invita quindi il ministro dell'Interno a chiedere con forza al governo di stanziare più fondi, in questa finanziaria, per le forze dell'ordine.
13 novembre 2007