OOOOOH, già... é vero... È UN GOMBLOTTO!
Colpa mia se é Nintendo che ha preso il brutto voto, manco M$ é messa bene, se era per Sony non avreste rotto il caxxo, ecco la verità.
Allora, per poter sistemare un impianto eolico devono essere impiantati decine di torri eoliche con pale lunghe più di trenta metri e alte centinaia di metri.[Off Topic]
Scusa ma dici sul serio? Impatto ambientale "mostruoso"? e sarebbe meglio l'aria irrespirabile di una centrale a carbone o a gas? Una collina e un bosco in meno per l'installazione di una torre che occupa al massimo un diametro di 4 metri?(per non parlare del fatto che nessuno installerebbe una turbina eolica in un bosco per ovvi motivi di rugosità del terreno e conseguente turbolenza del flusso del vento).Rumore dei "mulini"? una turbina da 1650 Kw emette un rumore che praticamente si annulla nel raggio di qualche centinaia di metri.Il gas inquina,il carbone di più,i termovalorizzatori puzzano,il solare elettrico è inutile,le biomasse non ne parliamo proprio,l'idroelettrico non vi piace,l'eolico deturpa l'ambiente,il nucleare è pericoloso...All'età della pietra vi manderei!!!!
[/Off Topic]
Spianare una collina per mettere una trentina di ste torri, disboscando ettari di boschi, è un danno ambientale ENORME.
Senza contare che oramai in un regime industriale controllato, le emissioni tossiche sono ben poca cosa (a meno che non abiti a Priolo ).
Ah, "un bosco in meno" è un ragionamento che può portarmi al ban con insulti vari, se non hai idea della perdita che tale fatto rappresenta non dirlo neanche per scherzo. Ci vogliono millenni per ridare vita ad un bosco, e no, non basta un rimboschimento.
Il mondo diveterà un deserto dove le sole foreste che resteranno saranno i vasti campi di coltivazione di soia o altri prodotti destinati ai umani.
Scusate se continuo l'OT, ma converrete che 'sta roba è più interessante di una classifica del piffero.
Il problema del nucleare non è tanto il pericolo di incidenti (anche se una centrale costruita in Italia, magari con lo zampino della mafia...). Il vero problema è che non è economica.
Se si considerano tutti i costi relativi al processo di arricchimento dell'uranio, alla bonifica della zona quando la centrale va dismessa, allo stoccaggio delle scorie (anche solo lo stipendio di un guardiano notturno, per 25.000 anni, non è cosa da poco) conviene ancora importare petrolio.
Per non parlare dei rischi ambientali relativi alle scorie (non siamo neanche capaci di gestire i rifiuti urbani, figurarsi materiale radiattivo).
L'unico motivo per cui sono state fatte in passato era perchè consetivano la produzione di plutonio (da usare per altri scopi...).
Per decenni non ne hanno più costruite di nuove e adesso hanno ricominciato negli USA solo perchè hanno promesso finanziamenti pubblici per miliardi di dollari.
Chi dice che il nucleare è più economico non capisce un piffero e da ascolto ai primi politici ignoranti che sparano la panzana. Tra gli enormi costi di costruzione delle centrali, arricchimento dell'uranio, gestione delle scorie (per cui è necessario un centro di stoccaggio nazionale, oggi in italia ancora inesistente, e gestione dello stesso per almeno tre secoli per far passare il picco di radiazioni)... vabbè, lasciamo perdere...
edit. Letto ora il post di redrum
Non vorrei dire putt-anate ma se non sbaglio in qualche posto del sud stocchiamo i rifiuti delle centrali francesi. Abbiamo le centrali a 2 passi....gli stocchiamo le scorie.....e gli paghiamo pure la corrente. Secondo me solo un paese di autolesionisti fa' certe cose.Chi dice che il nucleare è più economico non capisce un piffero e da ascolto ai primi politici ignoranti che sparano la panzana. Tra gli enormi costi di costruzione delle centrali, arricchimento dell'uranio, gestione delle scorie (per cui è necessario un centro di stoccaggio nazionale, oggi in italia ancora inesistente, e gestione dello stesso per almeno tre secoli per far passare il picco di radiazioni)... vabbè, lasciamo perdere...
edit. Letto ora il post di redrum
Anzi....ricercando....tutto in basilicata...vicino Scanzano....e oltre alla francia stocchiamo pure le scorie statunitensi.
Ultima modifica di Kaiman76; 29-11-07 alle 09:01:40
Non mi sono spiegato bene. In italia è ancora inesistente il centro nazionale unico per lo stoccaggio delle scorie, ciò vuol dire che le nostre scorie sono sparse un pò ovunque, in più magazzini, in condizioni di sicurezza tutte da verificare. Il fatto che stocchiamo le scorie francesi (notizia peraltro assai dubbia visto che, non essendo stati in grado di costruire il suddetto centro, inviamo in germania parte delle nostre scorie per cui paghiamo, e pagheremo, un salatissimo "affitto" per circa 300 anni, scaduti i quali ci verranno rinviate) non c'entra con la presunta economicità del nucleare.
In Italia vi stanno già le centrali
Sono belle e funzionati. E tutte all'avanguardia nel loro campo
1)Le torri NON si impiantano dove ci sono boschi,non esiste che si disbosca una zona per un parco eolico,MAI.Allora, per poter sistemare un impianto eolico devono essere impiantati decine di torri eoliche con pale lunghe più di trenta metri e alte centinaia di metri.
Spianare una collina per mettere una trentina di ste torri, disboscando ettari di boschi, è un danno ambientale ENORME.
Senza contare che oramai in un regime industriale controllato, le emissioni tossiche sono ben poca cosa (a meno che non abiti a Priolo ).
Ah, "un bosco in meno" è un ragionamento che può portarmi al ban con insulti vari, se non hai idea della perdita che tale fatto rappresenta non dirlo neanche per scherzo. Ci vogliono millenni per ridare vita ad un bosco, e no, non basta un rimboschimento.
2)Spianare una collina (se mai ciò fosse possibile) per installare delle torri significherebbe diminuire l'intensità del vento dato che questo è più intenso proprio sui crinali delle colline perchè in corrispondenza di esse si ha una diminuzione della sezione di passaggio dell'aria e conseguente aumento della velocità del flusso.
3)So benissimo quali sono le dimensioni delle macchine.
4)Non hai idea di quanta CO2 immette nell'atmosfera una centrale a carbone,il "regime industriale controllato" non ho idea di cosa sia...e il sistema di sequestro della CO2 in uscita con i gas di scarico delle centrali per un successivo stoccaggio non lo adotta praticamente nessuno.
bene voi sapete quanto del fabisogno energetico importiamo? no ma va bene che un ramo cada su una rete svizzera per lasciarci al buio per un bel po'.Chi dice che il nucleare è più economico non capisce un piffero e da ascolto ai primi politici ignoranti che sparano la panzana. Tra gli enormi costi di costruzione delle centrali, arricchimento dell'uranio, gestione delle scorie (per cui è necessario un centro di stoccaggio nazionale, oggi in italia ancora inesistente, e gestione dello stesso per almeno tre secoli per far passare il picco di radiazioni)... vabbè, lasciamo perdere...
edit. Letto ora il post di redrum
ok il nucleare non sarà a buon prezzo ma almeno possiamo farci la luce in casa senza dipendere da francia, svizzera, austria e altri o dal petrolio. Poi il primo mafioso russo che si sveglia e decide di non darci il gas noi passiamo l'inverno al freddo. Il beduino che decide che il prezzo del barile deve essere 200$ e noi non accendiamo più la ps3.
In germania non usano neanche il gas per cucinare!
sapete quanto è distante il Superphoenix francese da torino? ah ma va bene noi siamo zona denuclearizzata
Il blackout dovuto al ramo sulla rete svizzera era un problema di pura connettività ed una maggiore produzione di energia non avrebbe risolto il problema; Questo non lo dico io ma Rubbia. Per pararsi il sedere bisogna migliorare la connettività interna ed esterna, non aumentare la produzione (il blackout avvenne di notte, quindi lascio immaginare quanto fossero alti i consumi). Che bisogni ridurre la dipendenza da gas e petrolio è chiaro e sono pienamente d'accordo, ma non con la fonte di energia più costosa che esista. Piani regolatori mirati e la distribuzione del solare a livello domestico più che concentrato in centrali (che dovrebbero essere troppo estese) possono fare miracoli in pochi anni e ridurre significativamente il fabbisogno di idrocarburi.
non per fare il solito sborone ma riguardo all'incidente se vuoi ti faccio parlare col babbo che lavorava giusto al "centro di comando dell'Enel" del nord ovest che ti racconta come è andata quella sera e il perchè si è arrivati a quella situazione (centrali spente et altre amenità).Il blackout dovuto al ramo sulla rete svizzera era un problema di pura connettività ed una maggiore produzione di energia non avrebbe risolto il problema; Questo non lo dico io ma Rubbia. Per pararsi il sedere bisogna migliorare la connettività interna ed esterna, non aumentare la produzione (il blackout avvenne di notte, quindi lascio immaginare quanto fossero alti i consumi). Che bisogni ridurre la dipendenza da gas e petrolio è chiaro e sono pienamente d'accordo, ma non con la fonte di energia più costosa che esista. Piani regolatori mirati e la distribuzione del solare a livello domestico più che concentrato in centrali (che dovrebbero essere troppo estese) possono fare miracoli in pochi anni e ridurre significativamente il fabbisogno di idrocarburi.
idem per la storia dei pannelli solari.
La rete elettrica europea è interconnessa e grandi quantita di energia si spostano continuamente da uno stato all'altro in presenza di picchi (tanto per fare un esempio in genere nel tardo pomeriggio l'europa cede molta energia alla Spagna).
La "libera" e programmata circolazione di elettricità mette al sicuro i singoli paese dai picchi pericolosi.
Quella notte, a causa di una connessione con l'europa basata su troppe poche linee, l'italia in seguito all'incidente non ha saputo far fronte ad un picco ed il sistema è collassato con una sorta di effetto domino. Era notte e la produzione italiana è ben in grado di far fronte autonomamente a tali bassi consumi, ergo, il problema non l'ha causato la produzione, ma una connettività molto lacunosa. Per quanta energia possiamo produrre dovremo sempre "condividerla" con la rete europea, quindi cederla in determinate ore del giorno, ed una crisi di connettività ci esporrebbe agli stessi identici rischi.
Ripeto, non sono io ad affermarlo, ma Carlo Rubbia, con tutto il rispetto per il babbo.
Ultima modifica di Hoffmann; 29-11-07 alle 16:13:51
presto attivate l'AJ segnale!!!!!
In linea di massima sono d'accordo con Andro. L'argomento mi interessa molto e ho trovato questa pagina di wikipedia molto esauriente a mio avviso, con tutti i pro e i contro dell'energia nucleare.
http://it.wikipedia.org/wiki/Abbando...ergia_nucleare
Spero sia utile alla discussione, qualsiasi mio intervento a questo punto sarebbe una mera citazione.
l'esimio dott. rubbia (di cui al cern di ginevra conservano ancora un "meraviglioso" ricordo ) non è nella stanza dei bottoni e non può saperne un fico secco di cosa è successo quella sera. Un conto è fare il bel teorico come fa lui, un altro è trovarsi davanti al mega schermo che visualizza tutta la rete e la situazione delle varie centrali, vedere come sta crollando tutto ed essere impossibilitati ad effettuare manovre che fino a pochi anni prima sarebbero state tranquillamente possibili senza finire col c.ulo per terra per ore.La rete elettrica europea è interconnessa e grandi quantita di energia si spostano continuamente da uno stato all'altro in presenza di picchi (tanto per fare un esempio in genere nel tardo pomeriggio l'europa cede molta energia alla Spagna).
La "libera" e programmata circolazione di elettricità mette al sicuro i singoli paese dai picchi pericolosi.
Quella notte, a causa di una connessione con l'europa basata su troppe poche linee, l'italia in seguito all'incidente non ha saputo far fronte ad un picco ed il sistema è collassato con una sorta di effetto domino. Era notte e la produzione italiana è ben in grado di far fronte autonomamente a tali bassi consumi, ergo, il problema non l'ha causato la produzione, ma una connettività molto lacunosa. Per quanta energia possiamo produrre dovremo sempre "condividerla" con la rete europea, quindi cederla in determinate ore del giorno, ed una crisi di connettività ci esporrebbe agli stessi identici rischi.
Ripeto, non sono io ad affermarlo, ma Carlo Rubbia, con tutto il rispetto per il babbo.
Ora la situazione dell'Enel negli ultimi anni ha del tragico e tutto dovuto ai cari politici, schiavi di 4 idee del razzo di 4 eco-terroristi.
Ultima modifica di andro; 30-11-07 alle 07:13:12
Io dico la mia così a buffo:
sono molto pessimista nei riguardi della situazione del pianeta Terra... aldilà di tutte le soluzioni che si possono discutere, inventare, applicare o rifiutare, io ritengo sia molto giusto che ognuno di noi almeno una volta nella vita si fermi a pensare a come il genere umano abbia violentato questo pianeta.
Poi si torna a prendere la macchina, a viaggiare per il mondo, ad accendere la luce e soprattutto a giocare ai videogiochi, ma perlomeno lo si fa senza questa aura di imbecillità ignorante che ci avvolgeva prima.
Credevo di non doverlo spiegare proprio a te che hai il babbo nella stanza dei bottoni ma a quanto pare è necessario.l'esimio dott. rubbia (di cui al cern di ginevra conservano ancora un "meraviglioso" ricordo ) non è nella stanza dei bottoni e non può saperne un fico secco di cosa è successo quella sera. Un conto è fare il bel teorico come fa lui, un altro è trovarsi davanti al mega schermo che visualizza tutta la rete e la situazione delle varie centrali, vedere come sta crollando tutto ed essere impossibilitati ad effettuare manovre che fino a pochi anni prima sarebbero state tranquillamente possibili senza finire col c.ulo per terra per ore.
Ora la situazione dell'Enel negli ultimi anni ha del tragico e tutto dovuto ai cari politici, schiavi di 4 idee del razzo di 4 eco-terroristi.
L'ENEL, di notte, pur potendo tranquillamente produrre la poca energia richiesta, ha deciso di non farlo perchè la francia gli ha fatto una buona offerta, dato il loro surplus in quell'ora del giorno. In altri termini all'ENEL di notte l'energia costa meno comprarla da fuori che produrla. Non c'entra niente aumentare la produzione, l'energia sarebbe già ora in grado ora di prodursela, ma di notte ha deciso di tenere tutto al minimo e prenderla dalla francia. Il blackout è' stato un problema di pura connettiità.
Puoi aumentare la produzione quanto vuoi ma di notte continuerà a prenderla da fuori ed un problema sulle linee ci lascerà di nuovo con il c.ulo per terra. E' più chiaro?
Ultima modifica di Hoffmann; 30-11-07 alle 09:57:35
continui a non capire e stai dicendo un mare di inesattezze di grosso calibro, lascia perdere, non parlare di cose che non sai o che hai letto sui giornaliCredevo di non doverlo spiegare proprio a te che hai il babbo nella stanza dei bottoni ma a quanto pare è necessario.
L'ENEL, di notte, pur potendo tranquillamente produrre la poca energia richiesta, ha deciso di non farlo perchè la francia gli ha fatto una buona offerta, dato il loro surplus in quell'ora del giorno. In altri termini all'ENEL di notte l'energia costa meno comprarla da fuori che produrla. Non c'entra niente aumentare la produzione, l'energia sarebbe già ora in grado ora di prodursela, ma di notte ha deciso di tenere tutto al minimo e prenderla dalla francia. Il blackout è' stato un problema di pura connettiità.
Puoi aumentare la produzione quanto vuoi ma di notte continuerà a prenderla da fuori ed un problema sulle linee ci lascerà di nuovo con il c.ulo per terra. E' più chiaro?
ma tanto finirà come al solito quindi la chiudo qui che è meglio
Come preferisci, non volevo certo polemizzare.
Topic esaurito.