Originariamente Scritto da
Ronin
no, dolcezza, pura e distillata esperienza personale. aggiungo che ogni tanto potresti coglierla, qualche occasione di dimostrare che sai anche articolare un ragionamento, invece che uscirtene proprio sempre con affermazioni tanto spocchiose quanto ingiustificate.
no, no, la questione dell'apertura mentale non è solamente dovuta al metodo che il latino ti obbliga ad apprendere (e che DERIVA appunto dal fatto che è un lavoro che si fa scritto, e non parlato), questa è soltanto parte della verità.
il fatto è che per raggiungere l'eccellenza nella traduzione dal latino, occorre comprendere la cultura latina: occorre comprendere i modi di pensare dell'epoca, l'uso delle parole, il modo in cui la sintassi (e la prosodia) concorreva alla formazione del discorso, le regole dell'oratoria.
è questo esercizio di immedesimazione che "apre la mente", letteralmente, perchè insegna a comprendere una cultura ALTRA da noi, ed è PROPRIO perchè il latino è una lingua morta, appartenente a una cultura che non c'è più ( eppure così importante, per la nostra), che questo accade; se fosse l'inglese, con la massificazione massmediatica odierna, questo meccanismo non scatterebbe.
vale anche per il greco antico, naturalmente, solo che l'italiano è talmente affine (per certi aspetti) che gli effetti benefici del latino si fanno sentire anche sulla proprietà di linguaggio, in modo molto più massiccio (inoltre non c'è l'handicap del perder tempo nella comprensione di un altro alfabeto, che invece non aggiunge proprio nulla).
poi magari, che ne so, può darsi che potremmo studiare anche l'armeno, o il cinese mandarino (ve lo raccomando...), con gli stessi risultati dal punto di vista dell'apertura mentale, epperò di fatto il latino è l'unica lingua in cui tutti questi effetti sono massimizzati, per tacere di quelli storici che non sono affatto trascurabili.
apprezzo l'onestà, ma ti sbagli, e pure di grosso.
1- ho già spiegato con abbondanza che quello che per te è un handicap, in realtà è un merito (ed è il principale responsabile degli effetti positivi); devi inquadrare le cose nella giusta prospettiva: si studia il latino per imparare a capire, non a parlare.
2-vedi sopra; la cosa dell'aprire la mente ti sembra sciocca perchè, se lo prendi come esercizio meccanico, naturalmente l'effetto non si manifesta: è evidente però che si parla dell'affrontare la materia per raggiungere l'eccellenza, anche la matematica imparata solo per fare le addizioni al supermercato non porta a nessun tipo di cultura scientifica. non puoi valutare mediocre una cosa basandoti sulla mediocrità del modo in cui ti approcci ad essa (o di chi te la insegna).
3-come sopra: se riduci una cosa a un'interpretazione macchiettistica, poi è ovvio che appare mediocre: ma è la tua visione che è tale, non l'oggetto in sè. ora, se tu non riesci ad apprezzare i vantaggi della formazione classica, ne sono dispiaciuto, ma c'è anche chi li apprezza, e coglie perfino "piacere" (non nel senso erotico del termine, si capisce), quando si rende conto autonomamente della ragnatela di significati che si incrociano tra le parole, il linguaggio e i concetti del pensiero (ragnatela che normalmente chiamiamo cultura). poi vabbè, sapere il latino non è d'aiuto, se lavori in un call center o in catena di montaggio; è d'aiuto se vuoi comprendere meglio la tua cultura e il tuo mondo. se non ti frega niente, non serve a niente, ma il problema sei tu, non la cultura classica.
4-giusto, giustissimo concetto. pensa quante volte 1+1 sono già stati sommati per ottenere 2. che senso ha imparare a svolgere operazioni matematiche autonomamente, con tutti i calcolatori che ci sono? che senso ha imparare a scrivere, quando c'è un Voice Type Dictation che può farlo per te? Ancora una volta tu trascuri totalmente l'arricchimento (culturale appunto) che può venire dall'essere in grado di leggere e comprendere in modo autonomo. Allora è ovvio che in questo modo il latino non ti dà alcun arricchimento: ma è perchè neghi ogni possibilità di arricchimento; è una tautologia, che deriva dal tuo modo di vedere: non è un ragionamento logico.
5-altro discorso brillante. impara meglio a giocare a calcio uno che si esercita SOLO facendo dribbling, o uno che si esercita SOLO facendo cross? Non sarà che per una formazione corretta e completa sono utili entrambe le cose? E' così terribilmente avanzato, questo concetto?
6-non ho molto da rispondere. se quello che è migliore, più utile, più importante, si decide sulla possibilità di penetrazione percentuale nella platea dei "compratori", come se si trattasse di una merce da vendere al supermercato, allora hai certamente ragione.
con lo stesso concetto, però, i film italiani da insegnare nelle scuole di cinema sarebbero quelli di boldi e neri parenti, invece che di mastroianni e fellini. Sei sicuro?
alla fin fine, se posso permettermi di chiudere con un discorso generale, la domanda "a cosa serve il latino?" non è altro che la localizzazione, per dir così, della domanda generale "a cosa servono le materie propedeutiche?" (un altro esempio di localizzazione è " a che serve studiare gli integrali multipli all'università, visto che solo lo 0,1% degli ingegneri ne farà uso?").
La risposta è ovvia, le materie propedeutiche servono ad aprire la strada a studi di altro tipo, cioè servono ad essere propedeutiche a qualcos'altro (de lapalice sarebbe fiero di me).
ora, se uno non ha bisogno di fare dei passi avanti nel suo percorso culturale (detto senza spocchia: è una scelta da fare), le materie propedeutiche non servono a niente.
è che noi (intendo noi società civile), si ha la segreta speranza che questo non avvenga.