Continua l'odissea di BMX XXX, il contestato titolo della Acclaim che vede protagonista improbabili modelle in abiti discinti destreggiarsi in acrobazie a bordo delle famose biciclettine. Dopo le censure e le polemiche legate al gioco in questione (che, per inciso, oltre a essere stato stroncato in maniera pressoché unanime dalla stampa specializzata, non ha venduto poi 'sto granchè, a riprova che gli acquirenti non sono poi così stupidi da comprare qualunque cosa sulla cui scatola siano messe delle chiappe in bella vista), ci si mette anche il buon Dave Mirra, ciclista professionista di BMX il cui nome era legato alla serie della Acclaim prima della conversione a luci rosse.
Pare che Mirra abbia fatto causa alla Acclaim per l'uso non autorizzato del suo nome e della sua immagine per pubblicizzare suddetto gioco, oltre ad altre "cosucce" come insulto alla reputazione personale, pubblicità ingannevole e invasione della privacy. La richiesta di risarcimento è di "soli" 21 milioni di dollari per i danni morali subiti. Dovete sapere che inizialmente il gioco avrebbe dovuto chiamarsi Dave Mirra BMX XXX; il campione riteneva infatti che si trattasse di un titolo con trovate umoristiche (adulte) sullo stile di film come Scary Movie; quando ha capito dove andava a parare la denominazione XXX, Mirra ha chiesto e ottenuto che il suo nome e la sua immagine non venissero più associati al prodotto; così è stato, e dal gioco (scatola compresa) sono spariti tutti i riferimenti al ciclista; in compenso, la pubblicità cartacea, gli spot e i cartelloni pubblicitari hanno invece -secondo l'accusa- continuato a sfruttare il nome di Mirra per reclamizzare il prodotto della Acclaim. Certo, c'è di che offendersi, e se è vero Mirra ha fatto più che bene a far causa alla Acclaim, ma... 21 MILIONI DI DOLLARI? Ma siamo fuori?