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Risultati da 101 a 125 di 519
  1. #101
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Bhè, per quanto concordi che il cine USA è "industriale", bisogna dire che qualche capolavoro c'è... Ad es. Full Metal Jacket.
    Saluti

  2. #102
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    non volevo denigrare il cinema usa (ho scritto usa solo perchè sam peckimpah lo è, in realtà la croce di ferro è una cooperazione anglo-tedesca; fosse stato girato da un regista armeno, avrei scritto cinema armeno...); FMJ è certamente un capolavoro (girato in inghilterra da un regista naturalizzato inglese...).

    ma secondo te è "più profondo" de "la croce di ferro"? Io non credo proprio, anzi la croce di ferro mi sembra uno dei film di guerra più ostici, complessi e visionari (la sequenza "onirica" nella casa di cura).

  3. #103
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    La Croce di Ferro l'ho visto molto, ma molto tempo fa e lo ricordo malissimo (senz'altro da rivedere).
    Ad ogni modo, non mi riferivo al film in questione; ho frettolosamente letto e capito che intendevi criticare il cinema USA e mi sono associato pur considerando qualche eccezione (non ci vuole un grande intenditore per dire quello che ho detto del cine USA).
    FMJ, se non erro, è prodotto da una casa USA, questo intendo per film USA.
    Saluti
    Ultima modifica di scutum 2; 20-12-07 alle 19:10:15

  4. #104
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    coproduzione angloamericana (i cari vecchi allies...)

  5. #105
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Approfitto del "calderone" per fare, a tutti, i miei migliori auguri di un felicissimo e sereno natale!
    Colgo, anche, l'occasione, nel nefasto caso che non riesca a farmi vivo sul forum prima del nuovo anno, per rivolgere i medesimi auguri per il nuovo anno!
    Trombate tutti, mi raccomando!
    Saluti

  6. #106

    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Auguri a tutti belli e brutti

  7. #107
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Auguri a tutti!

  8. #108

    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Automatic Jack so chi sei!!! Ti chiami per caso Alberto? Sono nettamente convinto che tu sia il mio prof di tdp
    Gli ho chiesto se per la tesina potevo fare un radar e mi ha risposto dicendomi le tecniche costruttive oggi utilizzate e sapendo già di suo tutti i componenti necessari. SEcondo me è aj

  9. #109
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Ho avuto qualche perpelssità su dove inserire l'articolo, inizialmente volevo farlo nell'apposito topic in materia di notizie militari ma atteso che l'argomento non è propriamente tecnico (e che potrebbe nascerne una discussione altrettanto poco tecnica) ho preferito, alla fine, inserirlo qui.
    Io mi sono scompisciato dal ridere, voi... Bhè vedete un pò...
    Saluti

    "ANSA) - ROMA, 31 GEN - Il simbolo dell'Afrika Korps, i reparti di Rommel che portarono la bandiera hitleriana alle porte del Cairo, su una jeep delle forze speciali italiane in Afghanistan. Lo rivela L'Espresso, che pubblica foto 'postate' nel forum del sito specializzato paginedidifesa.it. Subito scoppia la polemica, con diversi esponenti del centrosinistra che esprimono "sconcerto", mentre il ministro Parisi dispone accertamenti. La risposta dello Stato maggiore и tempestiva e arriva in serata: la palma и solo uno degli "elementi figurativi" che usano i militari italiani in quell'area di operazioni; tutto il resto и "assolutamente casuale".

    L'Espresso dedica a questa vicenda un articolo dal titolo "Battaglione Rommel", corredato da foto. "Le immagini - si legge - riguardano una jeep corazzata italiana e un blindato spagnolo colpiti da mine nel deserto afgano verso il confine iraniano. La buona notizia и che il veicolo blindato dell'Esercito, una delle nuove jeep speciali Iveco Vtlm, ha funzionato, salvando la vita dell'equipaggio. La cattiva notizia й quella palma dipinta sulla fiancata, che riproduce esattamente il simbolo dell'Afrika Korps: и stata omessa solo la svastica". L'Espresso ricorda anche che nell'autunno 2006 i soldati tedeschi in servizio in Afghanistan vennero fotografati "con un simbolo praticamente identico dipinto sulle loro jeep": le immagini pubblicate sul settimanale Stern spinsero la Difesa ad aprire un'inchiesta e a sospendere dal servizio sei militari.
    Le reazioni sono immediate. Il senatore dei verdi Natale Ripamonti chiede a Parisi di adottare provvedimenti. Di "immagini sconcertanti" parlano i senatori di Rifondazione Comunista Martone e Del Roio, che hanno presentato un'interpellanza urgente sul caso, mentre Elettra Deiana, sempre di Rc-Se, chiede al governo "un chiarimento rapido della vicenda". Ad avviso dell'on. Severino Galante (Pdci) "l'utilizzo del simbolo hitleriano la dice lunga sullo spirito colonialista e aggressivo che caratterizza almeno una parte della nostra missione".
    A sollecitare il Governo a fare indagini sull'episodio sono anche i deputati Fabio Evangelisti, di Idv, Carlo Leoni, della Sinistra democratica e Francesco Ferrante, del Pd, che chiede per i responsabili una "sanzione esemplare". Secondo Isabella Bertolini (FI), invece, "la sinistra getta fango sulle truppe italiane in Afghanistan prima ancora di conoscere cosa sia realmente accaduto. Nessuna strumentalizzazione и accettabile".
    Intanto, il ministro Parisi ha giа "impartito disposizioni allo Stato Maggiore della Difesa affinchй vengano effettuati gli opportuni accertamenti sul caso". In serata arriva la risposta di Smd. Lo Stato maggiore in particolare precisa che "quello della palma й solo uno dei tre simboli utilizzati dalla stessa unitа al quale si affiancano anche il cammello e la lampada di Aladino (in tema desertico)", come и possibile constatare anche da alcune foto che sono state fornite. Si fa inoltre presente che "la presenza di elementi figurativi sugli automezzi militari impiegati in operazioni rientra tra le normali procedure adotatte dai militari in missioni, per identificare a vista anche in ambiente nottorno tramite appositi visori, le unitа operanti". "Si evidenzia dunque - conclude lo Stato maggiore della Difesa - la assoluta casualitа con qualsiasi altro simbolo". In particolare, va da sй, con quello dell'Afrika Korps, di cui viene richiamato uno degli elementi grafici: la famigerata palma, appunto. (ANSA). "

  10. #110
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    anch'io mi sono scompisciato dal ridere, al pensiero di quanti imbecilli vorrebbero farsi chiamare eroi di pace...

  11. #111
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Mmm, credo di essermi scompisciato per motivi diversi...
    Anche se condivido la sostanza (credo) della tua affermazione relativa alle missioni di "pace"...
    Onestamente ho riso perchè quella sopra è l'ennesima dimostrazione di quanto in Italia si "cazzeggi"...
    Siamo in balia di problemi macroscopici e preoccupantissimi e "qui" ci sono appartenenti alla classe politica (e che classe!) che spendono il loro tempo (profumatametne pagato) nel discutere di una palma dipinta su uno sportello... Da ridere (o da pianger, a seconda delle opinioni).
    Saluti

  12. #112
    Il Nonno L'avatar di max_86
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    Ma alla fine, sta palma è quella dell'Afrikakorps o no?

  13. #113
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    sì è lei, ma senza la svastica

  14. #114
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    E' la silouette di una palma, punto...
    Vogliamo vedere se ci sono più foglie o meno foglie di quella dell'Afrika, se ha la stessa inclinazione, se ha lo stesso numero di "anelli della crescita", ecc.? Perpiacere... Non ha la svastica e tanto deve bastare (senza contare che l'Afrika Korps furono le unità militari tedesche meno nazistizzate del conflitto), a mio avviso.
    Saluti

  15. #115
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Citazione Originariamente Scritto da scutum 2 Visualizza Messaggio
    Vogliamo vedere se ci sono più foglie o meno foglie
    lo stesso numero.

    Citazione Originariamente Scritto da scutum 2 Visualizza Messaggio
    , se ha la stessa inclinazione,


    Citazione Originariamente Scritto da scutum 2 Visualizza Messaggio
    se ha lo stesso numero di "anelli della crescita",


    Citazione Originariamente Scritto da scutum 2 Visualizza Messaggio
    Perpiacere...
    ecco appunto.
    sul fatto che i simboli, una volta esibiti in un certo modo, non possano più essere trattati in modo neutrale, abbiamo già discusso all'epoca dei gagliardetti del terzo reich in edicola.

    già è abbastanza ridicolo che qualcuno sia così imbecille da richiamarsi a un simbolo del genere nel 21° secolo.
    almeno non facciamo la gara a superarlo, nel negare quel che è tanto evidente da essere innegabile...

  16. #116
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Perpiacere... Siamo seri...
    Occupiamoci di cose, non dico serie, ma almeno non palesemente ridicole... Ne ho scritto fintroppo... Stendiamo un velo pietoso...
    Saluti

  17. #117
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    non l'ho mica tirato fuori io l'argomento

  18. #118
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Mi riferivo al commento non all'argomento in se... Cmq hai ragione era meglio tacere...
    Saluti

  19. #119

    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Qualuno sa spiegarmi l'utilità dei vari disegni di denti\bocche aggressive sui musi di aerei e elicotteri militari? Quale sarebbe lo scopo?

  20. #120
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    galvanizzazione del morale dei piloti?

  21. #121
    Il Nonno L'avatar di max_86
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Citazione Originariamente Scritto da Ronin Visualizza Messaggio
    galvanizzazione del morale dei piloti?
    Concordo, e poi un caccia con la bocca di squalo fa troppo cattivo basta pensare ai bellissimi P-40...

  22. #122
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Sono "personalizzazioni".
    Tutto nacque durante il primo conflitto mondiale, che ne sappia (all'epoca, e in particolare all'inizio del conflitto, si arrivava anche a dipingere l'intero aereo con colori o "temi" personali, successivamente la standardizzazione "d'ordinanza" limitò la cosa).
    Successivamente da "personalizzazione" individuale, divenne anche "di reparto" (le citate bocche di squalo, ma gli esempi sono tanti), relegando spesso le "personali" a simboli più "specifici" (scritte, piccoli disegni, ecc.).
    Quindi le "esigenze" alla base del fenomeno più che alla "galvanizzazione" del pilota sono da ricondurre anzitutto alla volontà di non rimanere "nell'anonimato" (pilota o reparto che sia, insomma una sorta di: "tu sai chi sono io/noi"), pur se non è estranea anche l'intenzione di "impressionare".
    Saluti

  23. #123
    La Borga
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    mitico red baron flying circus.
    le esigenze cmq erano quelle che dici, più che sono, giacchè coi mezzi di oggi è impossibile riuscire a vederle dall'esterno, giacchè l'impressionare non impressiona affatto.
    resta appunto, il morale.

  24. #124
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Bhè, oggi direi che è quasi "folklore", ad appannaggio degli Air Show e simili (mera immagine, insomma).
    Rimane una discreta "esigenza" di personalizzazione, tuttavia, "interna", cioè tra commilitoni, credo...
    Chiaro che il discorso rivolto al nemico non è più fattibile atteso che ci si butta giù a decine di km di distanza o a velocità (e cmq distanze notevoli anche con gli atuali cannoni) esagerate...
    Saluti

  25. #125
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: Lettere dal fronte [ tutto l'off topic ]

    Non so dove piazzarlo, quindi...
    Di Giovanni Ercolani, sempre su Pagine di Difesa.

    Dopo sette anni dall’inizio di quella che gli Stati Uniti d’America continuano a definire come la Guerra al Terrore, le forze armate americane, pubblicando il loro ultimo Operations Manual FM 3-0, rivelano di fatto le strategie e i piani per il prossimo futuro.
    Come ha affermato in una recente intervista il Liutenent General William Caldwell IV, comandante del Army’s Combined Arms Center di Fort Leavenworth in Kansas, la nuova versione del FM 3-0 rappresenta “the blue print to operate over the next 10 to 15 years”. Con questo manuale, lo storico che si interessa di relazioni internazionali puт affermare che “il cerchio si chiude”.
    Il processo di adattamento delle forze armate e della intelligence statunitensi trova in questa stesura del FM 3-0 (2008 ) la conferma dell’attuazione del percorso iniziato nel 2001 e la ripianificazione delle operazioni americane a breve e medio termine. Costituisce altresм l’unitа di misura nei confronti degli alleati della piщ grande potenza occidentale.
    Secondo il manuale, gli Stati Uniti nel corso dei prossimi tre lustri dovranno: affrontare una Complex era of persistent conflict; sostenere conflitti fuori del territorio nazionale in Paesi dove le istituzioni locali sono fragili e l’ambiente difficilissimo e ostile; con le loro forze armate operare in presenza di popolazioni civili; elevare il livello di importanza delle stesse Stability Operations al punto da doverle parificare alla vittoria sull’avversario-nemico.
    La necessitа di affrontare minacce decentralizzate (Unconventional Wars) conferma quanto giа preannunciato dal segretario della Difesa Robert Gates nell’ottobre del 2007: “Uncoventional wars are the most likely to be fought in the years ahead”. Tali minacce future - in parte simili a quelle attuali presenti in talune aree - verranno affrontate facendo uso della dottrina definita Full-Spectrum operations - Fso, peraltro giа contemplata nel precedente FM 3-0 del 2001.
    La versione del 2008 amplia la dottrina, che nel suo insieme dа vita a una Mind Map che vede al centro le Fso con una combinazione di Offense, Defense, Stability operations, Civil-support operations, da condurre tutte simultaneamente superando cosм l’approccio del tipo questo-o-quello. L’accento viene messo sulle Stability operations e Civil-support operations, nelle quali viene ora individuata la chiave del successo del conflitto: “Shaping the civil situation is just important to success”. Il Pentagono, giа in una sua direttiva del 2005, aveva definito le Stability operations come il ‘core mission’ ai fini della difesa degli interessi americani all’estero.
    Le Stability operations consistono in cinque Lines of Effort che includono: Civil security; Civil control; Support to governance; provision of essential services; Support to infrastructure and economic development. Come и facile arguire, queste linee operative implicano una serie di questioni di tipo organizzativo che potranno essere affrontate e risolte solo in un’ottica di effettivo coordinamento della componente militare e di quella civile, coordinamento che gli Stati Uniti hanno provveduto a realizzare - benchй lentamente - nell’ultimo decennio.
    Con gli attentati del 11 settembre 2001, la risposta americana ha visto le proprie truppe - e talora quelle di alcuni suoi alleati - impegnate nella Guerra al terrore in Afghanistan e poi in Iraq. Nel 2006, in occasione della 42^ Conferenza sulla sicurezza tenutasi a Monaco di Baviera, il concetto di Guerra al Terrore venne rimpiazzato dal Long war. In quella stessa circostanza, Rumsfeld, presentando il Quadrenial defence review, indicт i quattro pilastri della difesa americana (Uncoventional approach; Building partnerships; Priorities; Lawrence’s legacy), che, pur senza far riferimento ad alcuna specifica area geografica, individuavano molti dei punti poi presenti nel FM 3-0 (2008 ). In particolare, i Defeating terrorist networks e “shaping the choises of countries at strategic crossroads”.
    Il Qdr fa riferimento alla necessitа di disporre anche di personale militare altamente professionale al punto da prevedere il possesso di conoscenze linguistiche arabe, cinesi e Farsi e specializzazioni quali, ad esempio, l’antropologia e la perfetta conoscenza di culture locali, piattaforma del tutto nuova e ritenuta indispensabile per poter attuare la dottrina piщ recente. Sul versante civile, proprio in vista delle Stability operations, il dipartimento di Stato americano, a partire dal 2006, ha iniziato a dotare di borse di studio gli studenti di ‘critical languages’ (quali l’arabo, bengali, hindi, punjabi, turco e urdu), vale a dire gli idiomi propri di quelle aree da stabilizzare e dove, per proteggere gli interessi Usa, i soldati e i civili americani verranno chiamati per far fronte al Persistent conflict.
    Nel corso dello stesso anno, un ulteriore impulso venne impresso al processo di adattamento alle nuove strategie con l’adozione del New field manual for counterinsurgency (15.12.2006, FM 3-24/MCWP 3-33.5) per affrontare le New wars. Quello che и interessante notare nel Field manual и la definizione di controinsurgenza: “Counterinsurgencies are called learning process, the side that learns faster and adapts more rapidly – the better learning organization – usually win”. L’organizzazione che piщ velocemente apprende e si adatta, vince.
    In tale processo di apprendimento-adattamento, la controinsurgenza viene definita come Armed social science. Con il FM 3-0 (2008 ) le forze armate americane devono dunque essere preparate “to deal with changing coalitions and complex cultural factors”, proprio per fronteggiare le guerre non convenzionali. Il percorso, quindi, di rinnovamento e di diverso approccio culturale и stato lento ma costante.
    Mancano, perт, ancora tre importanti punti da sottolineare: il primo, che considera il manuale come un vademecum di ‘how to think’; il secondo, che attribuisce una piщ forte valenza alle informazioni e dunque alle attivitа d’intelligence connesse; per ultimo, la previsione della capacitа di adattamento in zona di conflitto al punto da riconoscere al singolo combattente l’iniziativa personale, pur nel quadro di un piano operazionale complesso. Si tratta dunque di un processo che dovrebbe consentire l’adeguamento e la formazione di forze armate integrate e coordinate con tutti gli attori presenti in Teatro e sugli scenari di nuovi conflitti: personale civile, societа private di sicurezza, Ong, think tanks, media, universitа, ecc.
    Questo nuovo modello fornirа i parametri con i quali dovranno confrontarsi i diversi Paesi partecipanti al prossimo summit Nato di Bucarest (2-4 aprile 2008 ), che sicuramente: valuterа l’apporto nel frattempo dato da ciascun alleato; vedrа l’ingresso di nuovi paesi nell’Alleanza (Albania, Croazia, Macedonia); esaminerа le richieste d’ingresso di altri pretendenti (Ucraina e Georgia); vaglierа probabilmente le voci che danno ormai per scontata l’adesione del Giappone e dell’Australia.
    Dati questi presupposti e tenuto conto del contesto in cui la geopolitica, le posizioni strategiche, la crescente domanda di risorse energetiche, gli effetti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza internazionale si stanno affermando, si rende necessario un rapido adattamento del sistema europeo e italiano di difesa e sicurezza, anche alla luce delle conseguenze e degli effetti che potrа avere il recente parziale riconoscimento del Kosovo (gli Usa si stanno preparando a operazioni di nation-building e non di state-building).
    Si tratta di un Learning process in cui le minacce da affrontare saranno verosimilmente fluide e portate avanti da strutture cellulari, cosicchй l’ossatura vertebrale comunitaria in generale e nazionale in particolare dovrа per forza di cose ridisegnare le Conflict maps adattandovisi e prevedendo l’azione di coordinamento tra strutture di difesa e/o militari, societа private di sicurezza, open sources analysts, esperti regionali, Ong e quant’altro possa essere importante per la protezione degli interessi europei e italiani, tenendo sempre ben presente che la Complex era of persistent conflict non и solo un astratto concetto yankee!
    Mentre nell’attuale contesto pre-elettorale si discute e si polemizza di problematiche tutte interne, il mondo globalizzato va avanti, talchй le nuove minacce costituiscono una costante e non una variabile. In materia di politica internazionale non basta, infatti, guardare semplicemente alle prossime scadenze elettorali nordamericane e parteggiare per l’uno o per l’atro candidato: necessita prendere posizioni ferme e decise dotandosi di una politica credibile e autorevole anche e soprattutto in seno all’Unione Europea, a sua volta divisa e ancora attestata su due blocchi. L’autore ringrazia Gennaro Scala per l’aiuto datogli nella stesura dell’articolo.

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