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  1. #1
    *eddie*
    ospite

    Predefinito "Le farò un'offerta..."

    Mafia, condannato a 5 anni
    il governatore della Sicilia Cuffaro


    PALERMO - Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato condannato a 5 nel processo per le 'talpe' alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, ha escluso l'aggravante di aver favorito la mafia. A Cuffaro è stata applicata anche la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici. I pm avevano chiesto la pena di 8 anni.
    Nel processo per le 'talpe' alla Direzione distrettuale antimafia, il presidente della Regione era imputato di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto. Cuffaro, contrariamente a quanto egli stesso aveva annunciato, ha assistito alla lettura della sentenza nell'aula bunker di Pagliarelli.
    -------------------

    e ora?
    si dimetterà come aveva preannunciato in caso di condanna?

    seeee, come no

  2. #2
    Il Nonno L'avatar di Isola
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    ma sei fuori?dimisisoni?ma quando mai .

    "Sono confortato, non sono colluso con la mafia", queste le prime parole dell'esponente dell'Udc.


    dimissioni......***** se avessi letto l'articolo al contrario avrei potuto pensare che lo avessero assolto

  3. #3
    frappo
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    ma infatti, canta vittoria come se avessero dimostrato che è innocente

    «Grazie a tutti i siciliani che mi hanno sostenuto. Sapevo di non aver fatto nulla per favorire la mafia. Vorrei ringraziare innanzitutto i miei avvocati che sono stati per me fratelli, senza di loro non ce l'avrei fatta»

    boh, evidentemente non ho capito un razzo io

  4. #4
    Shogun Assoluto L'avatar di н¢ε
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Ha addirittura esultato per i 5 anni ma "senza l'aggravante di Cosa Nostra". Un esempio da seguire, di questi tempi è più facile dire che è stato giudicato da incompetenti

  5. #5
    La Borga L'avatar di Lewyn
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Il presidente della regione Sicilia dopo la sentenza ha aggiunto: «Resto presidente della regione: non ho mai favorito la mafia. Quello che farò lo sapete già. Domani alle 8 sarò al mio tavolo da lavoro. Grazie a tutti i siciliani che mi hanno sostenuto. Sapevo di non aver fatto nulla per favorire la mafia. Vorrei ringraziare innanzitutto i miei avvocati che sono stati per me fratelli, senza di loro non ce l'avrei fatta»
    http://www.corriere.it/cronache/08_g...ba99c667.shtml

    cvd

  6. #6
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Primo grado o ultimo?

  7. #7
    *eddie*
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    devo essermi perso qualche passaggio...


  8. #8
    Banned L'avatar di *Vazkor*
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Che roba.

  9. #9
    Il Nonno L'avatar di Isola
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da Jaqen Visualizza Messaggio
    Primo grado o ultimo?
    stessa cosa che mi chiedevo io.

    Ciò non toglie che Cuffarò si "sente" Assolto.

  10. #10

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    La mafia non esiste. Cuffaro è uomo d'onore.

  11. #11

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Io non vi capisco, siamo al primo grado e non potete nemmeno eccitarvi dandogli del mafioso.
    Cosa volete di più per apprezzare l'esercizio dell'arte del silenzio?

  12. #12
    *eddie*
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    [...]La corte però, pur riconoscendo una condotta colpevole di favoreggiamento a favore degli altri imputati (alcuni dei quali condannati per associazione di tipo mafioso), non ha ritenuto dimostrata l'aggravante di aver favorito l'organizzazione criminale e quindi ha abbassato la pena.
    Cioè, ha favorito dei mafiosi ma non ha favorito LA mafia...e per questo lui rimane al suo posto

  13. #13
    L'Onesto L'avatar di Etrigan
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Certo che è contento sCuffaro, tanto se tutto procederà per il meglio possibile, si farà ben una settimana di domiciliari in un bel residance al mare...


    Edit: Anzichè cancellarlo l'ho postato...il mes completo e corretto è un po' più giu...scusate
    Ultima modifica di Etrigan; 18-01-08 alle 17:42:25

  14. #14
    *eddie*
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da Tsunami Tuesday Visualizza Messaggio
    Io non vi capisco, siamo al primo grado e non potete nemmeno eccitarvi dandogli del mafioso.
    Cosa volete di più per apprezzare l'esercizio dell'arte del silenzio?
    Quindi a te tutto questo va bene?
    D'accordo essere partigiani ma qui si supera ogni limite...

    Oltretutto il sig. Cuffaro dovrebbe aver anche ricevuto il l'interdizione dai pubblici uffici...

  15. #15
    Shogun Assoluto L'avatar di н¢ε
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da Tsunami Tuesday Visualizza Messaggio
    Io non vi capisco, siamo al primo grado e non potete nemmeno eccitarvi dandogli del mafioso.
    Cosa volete di più per apprezzare l'esercizio dell'arte del silenzio?
    Già, gran bella cosa la giustizia italiana. Giustamente Cuffaro sa già come andrà a finire il processo...

  16. #16
    L'Onesto L'avatar di Etrigan
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Certo che è contento. Se tutto procede nel migliore dei modi possibili in Italia, si farà un'intera settimana di domiciliari. Magari in un bel albergo 4stelle sul mare, pagato dai contribuenti!
    So io cosa ci vorrebbe...


  17. #17

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da *eddie* Visualizza Messaggio
    Quindi a te tutto questo va bene?
    D'accordo essere partigiani ma qui si supera ogni limite...

    Oltretutto il sig. Cuffaro dovrebbe aver anche ricevuto il l'interdizione dai pubblici uffici...

    Non mi ricordo quand'è che è stata emendata la costituzione e si è eliminata la presunzione di non colpevolezza fino al giudizio definitivo.

  18. #18
    Banned L'avatar di *Vazkor*
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    L'aveva detto lui che si sarebbe dimesso, mica io.
    Qui comunque non si può pretendere di cavare sangue dalle pietre : devono essere gli elettori, se non sono delinquenti a loro volta, a punire questi personaggi ammesso che già non sapessero chi andavano a votare.

  19. #19
    Shogun Assoluto L'avatar di н¢ε
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da *Vazkor* Visualizza Messaggio
    L'aveva detto lui che si sarebbe dimesso, mica io.
    Qui comunque non si può pretendere di cavare sangue dalle pietre : devono essere gli elettori, se non sono delinquenti a loro volta, a punire questi personaggi ammesso che già non sapessero chi andavano a votare.
    non offendere l'intelligenza dei siciliani

  20. #20
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Non potete metterlo su una barca per la Tunisia ?

  21. #21

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    A proposito.


    Povera Repubblica. Fa la stessa fine di Mastella, inculata da quelli stessi che ha tanto leccato.

    Due giornalisti di "Repubblica" indagati per favoreggiamento alla mafia
    Secondo il pm Del Bene la pubblicazione avrebbe aiutato Cosa nostra


    Scoop dei pizzini
    cronisti sotto accusa


    Ma il gip ha bocciato la richiesta dei pm per intercettare le loro telefonate

    PALERMO - Indagati per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per aver pubblicato una serie di articoli sui "pizzini" e sull'archivio sequestrato ai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo voleva intercettare le utenze telefoniche dei giornalisti di "Repubblica" Francesco Viviano ed Alessandra Ziniti e, per questo, dopo aver notificato loro un avviso di garanzia per violazione di segreto d'ufficio e aver perquisito la redazione di Palermo e le loro abitazioni, e disposto il sequestro dei loro computer e di quello del capo della redazione Enzo D'Antona, ha deciso di aprire un altro fascicolo riservato, con l'ipotesi di reato aggravata dall'agevolazione "oggettiva" e "soggettiva", cioè intenzionale, di favorire Cosa Nostra. Ma il gip Maria Pino ha rigettato la richiesta, ritenendo insussistenti tanto l'ipotesi di reato quanto gli estremi per eseguire l'intercettazione.

    La tesi secondo la quale la pubblicazione dei "pizzini" avrebbe favorito Cosa nostra, è stata sostenuta ieri dal pm Francesco Del Bene anche davanti al tribunale del riesame, dove si discuteva il ricorso presentato dai difensori di "Repubblica" contro il sequestro e la clonazione degli hard disk dei computer dei giornalisti. Il pm ha attribuito a "Repubblica" la responsabilità della latitanza dei tre sfuggiti alla cattura nel corso del blitz che la notte scorsa ha portato in carcere 29 esponenti del clan Lo Piccolo, trovati tutti nelle loro abitazioni, così come gli altri arrestati nei giorni scorsi.

    L'iniziativa della Procura diretta da Francesco Messineo ha destato preoccupazione e indignazione negli organismi di categoria. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca ha immediatamente chiesto un incontro urgente al vicepresidente del Csm Nicola Mancino. "È davvero urgente un provvedimento che faccia chiarezza su quali sono i limiti non già dei giornalisti, ma dei magistrati. Non basta più richiamare genericamente la legge e fantasiose ipotesi di reato dimenticando i doveri che dalla Costituzione derivano ai giornalisti.
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    Di questi doveri si è mostrato consapevole il vice presidente del Csm Nicola Mancino, quando ha chiarito che un giornalista ha il dovere di pubblicare le notizie delle quali entra in possesso. A Palermo c'è chi non la pensa così e si spinge fino a ipotizzare per due giornalisti di Repubblica l'ipotesi di favoreggiamento. È una ipotesi insultante per la storia professionale e personale di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti; un'ipotesi insultante per tutti i giornalisti siciliani i quali hanno duramente pagato il loro impegno di civiltà contro la mafia; è una ipotesi insultante per l'intero Ordine dei giornalisti".

    Di un "incredibile corto circuito tra informazione e magistratura" parla la Federazione nazionale della Stampa che ha chiesto un incontro a Csm e Associazione magistrati. "È inaccettabile - dice il sindacato dei giornalisti - che colleghi già sottoposti alle minacce della criminalità mafiosa debbano guardarsi le spalle persino da alcuni magistrati". Il segretario dell'Assostampa di Palermo Enrico Bellavia ha richiamato "l'intera categoria a una mobilitazione forte contro ogni tentativo di intimidirla e ridurla a un silenzio acquiescente o, peggio, vincolarla a visti di censura preventivi". Solidarietà a Francesco Viviano e Alessandra Ziniti dall'Unione cronisti che ha sottolineato la "carica di potenziale intimidazione" del capo di imputazione e dai comitati di redazione del "Giornale di Sicilia" e de "La Sicilia".

    Comunicato del Cdr
    Il Comitato di redazione di Repubblica chiede al Consiglio superiore della magistratura di pronunciarsi sull'ultima, sconcertante, paradossale aggressione alla libertà di stampa. Magistrati che ipotizzano la volontà di favorire Cosa nostra da parte di due nostri colleghi, Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, che hanno, semplicemente e come sempre, fatto il loro mestiere. E cioè pubblicato una notizia vera, dunque fatto un servizio all'opinione pubblica. Per questo servizio, i giornalisti hanno subito una vera e propria ritorsione senza precedenti, ossia un'accusa di favoreggiamento volontario della mafia, che il buon senso di un giudice ha ovviamente fermato. Fino a quando, ci dica ora il Csm, dare notizie comporterà il rischio di passare per pericolosi criminali?

    (17 gennaio 2008)

    IL COMMENTO

    Se si calpesta la libertà di stampa


    E' PROPRIO un brutto pasticcio quello che è nato a Palermo con l'inchiesta giudiziaria avviata per gli articoli, pubblicati da Repubblica sulle attività del racket, a firma di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti.

    All'inizio di questa vicenda avevamo avuto la sensazione che non si trattasse soltanto di una limitazione al diritto di cronaca e al lavoro dei giornalisti (precedenti e ripetute violazioni non sanzionate ma addirittura "autorizzate", il capo della redazione siciliana Enzo D'Antona anche lui indagato in quanto rappresentante del giornale pur non essendone giuridicamente responsabile), ora però abbiamo conferma che qualcuno, alla Procura di Palermo, ha una concezione stravagante della libertà di stampa e anche un'imprudente tendenza a far prendere forme bizzarre agli articoli del codice. Ci sono due nuovi elementi che raccontano cosa è accaduto.

    Il primo. E' di ieri la notizia che un gip ha respinto la stupefacente richiesta dei pm di intercettare i telefoni di Viviano e Ziniti iscrivendoli in un fascicolo riservato per favoreggiamento a Cosa Nostra, un favoreggiamento "oggettivo" e "soggettivo", cioè intenzionale a favorire i mafiosi. E' praticamente la stessa contestazione mossa a Cuffaro, il governatore della Sicilia.

    Il secondo. E' sempre di ieri la notizia che quelle carte diffuse da Repubblica - e che hanno provocato l'ira dei pm e la conseguente apertura dell'inchiesta - nel giorno della loro pubblicazione non erano più coperte dal segreto investigativo. Dal 6 novembre 2007, infatti, erano state depositate alla cancelleria della Procura dandone regolarmente avviso ai difensori e agli indagati. Carte che i pm - gli stessi dell'inchiesta sulla fuga di notizie - non hanno mai secretato.
    E' probabilmente per questa ragione che il gip ha respinto la loro richiesta, ritenendo insussistenti non soltanto gli estremi per eseguire l'intercettazione ma anche gli stessi presupposti.
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    Quale è stato dunque il "favoreggiamento alla mafia" realizzato da Viviano e Ziniti? La storia di Repubblica e dei suoi giornalisti in una città come Palermo avrebbe consigliato maggiore prudenza e più responsabilità da parte di quei pm, prima di avventurarsi in così spericolate costruzioni giudiziarie. Un atto - quello di accostare Repubblica in qualche modo alla mafia - che rivela tutto il malessere di una Procura che sembra tornata a respirare il clima degli anni più odiosi di Palermo.

    (17 gennaio 2008)

  22. #22
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Ma guarda un po', per repubblica quando indagano i PROPRI giornalisti si calpesta la libertà di stampa, quando succede agli altri o ai non giornalisti, allora è finalmente arrivata l'ora di far pulizia

  23. #23
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Si pensa che sia per le fughe di notizie su Mastellone ?

  24. #24
    Veterano del Backstage L'avatar di Karat45
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    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Cioé, questo lo condannano a cinque anni e ringrazia? Ma è deficiente lui o siamo deficienti noi?

  25. #25
    *eddie*
    ospite

    Predefinito Re: "Le farò un'offerta..."

    Citazione Originariamente Scritto da Karat45 Visualizza Messaggio
    Cioé, questo lo condannano a cinque anni e ringrazia? Ma è deficiente lui o siamo deficienti noi?
    ed esulta anche Casini

    CUFFARO: CASINI, SAPEVAMO CHE CON MAFIA NULLA A CHE FARE

    'Abbiamo sempre saputo che Cuffaro con la mafia non ha nulla a che fare, sono certo che in appello cadranno anche queste altre accuse che in primo grado si sono manifestate'. Lo ha detto Pierferdinando Casini, leader dell'UDC, poco fa a Terni, dove e' in corso l'incontro pubblico 'Per una buona politica' organizzato dall'UDC e legato alla spinosa questione dei rifiuti in Umbria. Alla notizia che Salvatore Cuffaro, condannato a 5 anni ed interdetto perpetuamente dai pubblici uffici, ha gia' dichiarato che non si dimettera', Casini ha aggiunto che 'Cuffaro aveva espresso con chiarezza l'intenzione di dimettersi se fosse stato condannato per mafia, ed avrebbe fatto bene, ma noi eravamo certi che non avesse nulla a ch fare con la mafia ed io sono certo che in appello cadranno anche le altre accuse'.
    forza UDC!

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