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Discussione: Le opere di Belegurt

  1. #1
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Le opere di Belegurt

    Fino ad ora non ho mai sentito il parere di persone, come posso dire, valide? adatte? mha, non sò.
    Quelle che posto qui di seguito sono poesie che ho scritto di getto in preda a quella che io chiamo "depressione amorosa" (uno stato da cuo attualmente stò riuscendo a rimanere fuori), le persone che le hanno lette le hanno accolte positivamente ma...... sarà, non mi fido.
    Che ne dite, me li date dei pareri sinceri?
    Per favore, siate cattivi che non voglio essere preso in giro

    ultima premessa, ora come ora queste poesie le cancellerei tutte.......
    L’uomo? Un idiota!



    A che punto l’ipocrisia d’una ragazza,
    a che punto l’ipocrisia d’una ragazza può arrivare?
    Desidera la dolcezza, o almeno lo dice;
    Desidera il romanticismo, o almeno lo dice;
    desidera la comprensione, o almeno lo dice.
    C’è forse nelle parole d’una ragazza qualcosa
    Ch’essa pensi veramente?
    È dunque così? L’uomo è destinato a vivere nella menzogna?
    Vogliono chi le tratti dolcemente,
    Ma scelgono chi le tratta male;
    Vogliono chi le comprenda,
    ma scelgono chi il mondo femminile ignora;
    vogliono romanticismo,
    ma poi scelgono chi pensa solo al sesso.
    Che tristezza, perché credere ad una ragazza?
    Perché credere a chi della menzogna fa il suo stile di vita?
    Vogliono e vogliono, desiderano e desiderano……..
    Non sanno nemmeno loro cosa.
    Allora mi chiedo, a che scopo innamorarsi di loro?
    Perché un uomo dev’essrere così stupido?
    Che sia l’ipocrisia quello che cerchiamo?
    È forse la menzogna ciò che cerchiamo?
    È la falsità ciò di cui c’innamoriamo?
    Allora, bè gli stupidi siamo solo noi,
    inutile piangersi addosso.




    Domenica 10 marzo ‘02


    Domenica.
    Maledetta domenica!
    Per oggi, l’ho stabilito, è la dichiarazione.
    Devo farmi forza, devo trovare il coraggio, devo essere solo
    Solo come sempre, per non far vedere ad altri le mie emozioni
    O forse per nascondermi dalle mie paure.

    Trovo una scusa per non farmi trovare,
    fuggo da quella casa con troppe orecchie affamate
    e vado in posti a me familiari, nascosti, isolati
    ma soprattutto deserti.

    Parlo da solo, parlo con Dio, probabilmente parlo e basta.
    Mentre nella mente mia scorron veloci i pensieri
    Al di fuori di me gli alberi passan rapidi e le nuvole oscurano il cielo.
    Mi rassicuro, placo i miei timori, più semplicemente m’illudo.

    È passata mezz’ora, in fine mi sono convinto,
    un tuo si non è impossibile, ch’errore.
    Prendo il telefono, ti cerco in rubrica
    Un ultimo respiro e chiamo.

    Squilli su squilli ma è il silenzio,
    mi faccio coraggio, ritento,
    sta volta rispondi, ma riattacchi all’istante, non mi fai parlare.
    Ultimo tentativo, quattro infiniti squilli e poi la tua candida voce.

    Un secondo di silenzio, il coraggio m’abbandona
    Ma io lo tengo stretto e parlo.
    Due dozzine di parole in tre minuti o poco più,
    non ho stretto abbastanza.

    Un tuo “no”, un mio “va bene,no niente, ciao”
    E le gambe smettono di reggermi,
    peso almeno 100 chili di più, m’accascio al suolo.
    Minuti sembrano attimi, troppo lento è il tempo da quella telefonata.

    Non piango, non riesco tant’è il dolore ch’io provo.
    Torno a casa, il letto pare così dolce ora
    Mi ci lascio cadere, mi lascio sprofondare nel limbo dei dannati.
    È domenica, giorno di festa, per tutti ma non per me.





  2. #2
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    Quelle labbra:

    Quelle labbra,
    quelle labbra rosa.
    Così desiderabile quel candido rosa,
    dolce, leggero, puro.
    Il rosa di quelle labbra.

    Quelle labbra,
    Quanto le ho desiderate quelle labbra?
    Quanto, tutt’ora, sono costretto a sognarle?
    A sperare in un secondo, un attimo,
    una piccolissima frazione di tempo
    per morire,
    per morire su quelle labbra.
    Per morire felice, almeno una volta,
    su quelle labbra.






    Ti chiedo scusa:



    Ti chiedo scusa, anzi no, perdono, ti chiedo perdono.
    Le scuse sono tante e gli errori di più.
    Lo so che l’ho già fatto,
    ho già strisciato ai tuoi piedi
    ma che ci posso fare se sono stupido, ti amo.
    Non cerco di difendermi, ammetto di non averne fatta una buona,
    ma quando è il cuore a pensare se ne commettono di errori!
    L’idea di vedere quel bel viso rovinato dalla rabbia…
    …..mi da tristezza.
    Il pensiero che siano le mie azioni,
    le mie ca...te la causa di quest’odio che prima non c’era,
    a creare questo rancore…….non dormo la notte per te.
    Lo so, si, lo so devo lasciarti in pace, è solo che…..non ci riesco.
    Non riesco a dimenticare, i tuoi occhi, i tuoi fianchi….
    ….e sento la mancanza delle tue scenate,
    scatti d’ira e insulti vari sono comunque bei ricordi
    perché mi ricordano te, amore.
    Si lo so, scusa, non ho il diritto di chiamarti così
    ma angelo mio perdonami, mi è spontaneo.
    Sono monotono ma scusami, no! Perdonami.
    Perdonami l’insistenza con cui ti chiedo scusa,
    perdona il mio amore ma esso è una malattia,
    e tu sei l’unico medico che mi possa curare,
    ma tu stessa sei malata ed hai un altro dottore.
    Ci dovrà essere un’altra ragazza al mondo…..si, sicuramente….
    …ma non m’importa, il mio cuore vuole te ed ora,
    io non so addomesticarlo ai miei voleri
    e quindi chiedo scusa, no! Perdono, anche per lui.
    Non riesco a fare come nei film,
    dove:“si spera che tu sia felice con un altro, ed a me basta questo” ,
    non ci riesco,non voglio che siano altri a farti felice voglio essere io.
    Scu…Perdonami, striscio ai tuoi piedi come il verme che sono però scusami,
    sono stupido, deficiente, idiota e tutto quello che ti viene in mente, però perdonami.
    Non posso vivere con il rimorso del tuo odio,
    chiedo la grazia e poi mi non ti disturberò mai più,
    che mi prendesse l’anima il diavolo non ti disturberò più,
    ma ti chiedo un perdono sincero, sentito e poi,
    a meno di una tua decisione in senso contrario
    non ti darò mai più fastidio.
    Ti chiedo scusa, ed anche perdono
    Perché i miei errori sono tanti, ed anche questa poesia lo è,
    ma tu non farci caso perché sono così,
    passionale e stupido, un vero scemo, ma innamorato.
    Ti chiedo scusa e se vorrai mi riconoscerai,
    sono quello solo che guarda fuori dalla finestra
    e fa l’unica cosa che gli riesce, sogna.





  3. #3
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    Voglio gridarti ti amo



    quando mi sdraio sul letto e fisso il soffitto,
    e ti rivedo più bella che mai, un sogno nel sogno,
    vorrei gridare ti amo.
    si vorrei gridarlo al cielo, sperando che lassù qualcuno mi senta
    e poi vorrei gridarlo alla luna che risplende
    della tua luce riflessa.

    quando spero di vederti passare di qua,
    guardando bene ogni ragazza per vedere se sei tu
    e mentre sogno ad occhi aperti guardando il mondo,
    fissando il vuoto del mondo oltre la finestra
    vorrei gridarti ti amo con tutto il fiato che ho in corpo,
    sperando di essere sentito da tutti
    urlarlo come fosse una promessa
    fatta alle stelle di cui sei sorella.

    ora mentre mi stai parlando vorrei gridarti ti amo
    e stupirti con dei regali pazzeschi, vorrei affogarti nel mio amore.
    adesso che ne ho l'opportunità vorrei gridarti ti amo
    ma purtroppo non ci riesco, sto zitto
    e fingo di ascoltarti mentre sogno di noi due.




    Pub a Copenaghen



    Una serata in Danimarca,
    una serata a Copenaghen,
    quanti pezzi d’anima che ho lasciato
    in quella fredda città.
    Ogni giorno mi rendo sempre più conto
    Di quanto sia attaccato a quel luogo lontano,
    di sicuro sono attaccato alla gente ch’era con me.
    Chi sa, forse me ne innamoro ora
    Perché ora niente è più com’era prima,
    perché io sono diverso
    e non ho più accanto le persone che amavo.
    È strano che nonostante tutto io speri ancora
    che ritorni tutto come in quei giorni,
    come in quel pub a Copenaghen,
    quando sembrava tutto possibile,
    quando si scherzava tra amici,
    quando tra me e lei sembrava tornata la pace,
    quando avevo ancora il mio migliore amico,
    quando una band suonava “English man in New York”.
    In quel pub eravamo un branco di matti
    Senza camicia di forza, quante figure di cacca.
    Era un altro mondo, un’altra vita,
    un altro me stesso che però adesso è morto,
    morto come il finire di una canzone
    cedendo giorno per giorno ad un’altra identità.
    Chi sa se quel pub esiste ancora,
    in fondo sono solo due anni
    e forse posso tornare a raccogliere la mia anima,
    a dissotterrare i ricordi e a piangere sugli amori perduti,
    ma nel frattempo ho scaricato una canzone di Sting,
    così, solo per ricordare,
    in onore di un passato che non c’è più
    e di un io che non è più lui,
    così la sera posso chiudere gli occhi e canticchiare
    “...im an English man in New York…”.




    Celtica

    Ti ricordi di quel giorno?
    Eravamo in classe ed ascoltavamo la musica assieme,
    parlavamo in un angolo, da soli ,
    da amici o quantomeno , da compagni.
    Si parlava di generi musicali, ricordi?
    Uscì fuori che ci piaceva la celtica,
    caso strano, ma nessuno di noi ne aveva un cd.
    Passa un anno, ci siamo allontanati,
    e in un negozio di dischi trovo il tuo ricordo.
    Acquisto il cd e penso a te,
    a quella ragazza con cui,
    seduto sul banco, ho parlato di musica.




  4. #4
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    non sono finite, ma per ora è meglio se mi fermo qui
    sono una settantina, e di queste me ne piacciono ancora si e nò cinque, allora..........
    grazie in anticipo per i pareri/consigli

  5. #5
    Il Fantasma L'avatar di Stella
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    quelle labbra mi piace molto.
    LOa ripetizione quasi ossessiva del termine labbra dovrebbe risultare stucchevole e invece incanta e lascia come ipnotizzati, come ipnotizzato dovevi sentirti tu dinnanzi alle sue labbra.
    Per certi versi richiama certe poesie di Neruda, leggi questo poeta? Se no prova aleggerlo, credo che potrebbe piacerti visto come scrivi

  6. #6
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    Oltre alla già citata "Quelle labbra", mi piace anche Celtica.
    A tal proposito, ti consiglierei di lavorare su questo verso verso

    Quote:
    Acquisto il cd e penso a te,
    che riecheggia troppo da vicino la musica leggera.
    In particolar modo la disposizione di "penso".

    Le altre sono molto adolescenziali e discorsive, mi attraggono poco. Per meri gusti personali, però.

  7. #7
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    Neruda non l'ho mai letto, lo proverò dunque
    Mi piacciono molto Giuseppe Conte e Carlo Michelstaedter, oltre a Vladmir Holan.........

  8. #8
    Il Fantasma L'avatar di Stella
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    e io non ho mai letto di questi signori che mi nomini Vorrà dire che questa estate mentre tu leggerai di Neruda io leggerò di loro

  9. #9
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    ci siamo serviti a vicenda

  10. #10

    Predefinito Re: Le mie poesie

    Carlo Michelstaedter era di qua! Nella biblioteca civica abbiamo molti suoi manoscritti!

  11. #11
    Il Puppies L'avatar di Belegurt
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    Predefinito Re: Le mie poesie

    leggilo, scrive molto bene

  12. #12
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    Predefinito compagnia di una bottiglia - poesia

    Belegurt ha scritto gio, 10 giugno 2004 alle 03:25
    La mia è un'idea semplicissima e scontata, ma perchè non c'ha pensato nessuno ad aprire un bel post in cui tutti mettono le loro poesie? così, per confrontarsi con gli altri, per ricevere i giudizi e le critiche (costruttive e necessarie per migliorare)?!
    Va bbè, lo faccio io allora !!!

    CHIUNQUE VOGLIA metta alcune delle sue poesie (pure tutte se vuole, che più sono è meglio è), k?

    comincio io con.........


    Compagnia di una bottiglia


    Un’ora e venti a mezzanotte,
    amici al bar, lasciati li alla loro compagnia reciproca,
    lasciati più in fretta del solito.
    La malinconia mi spinge verso casa,
    guardo la luna e penso a te.
    Penso a titoli, versi di poesie appena concepite
    ma che si avvicinano velocemente al parto.
    Arrivo, la porta è lì, un metro e poco più,
    la luna è li, un’infinità o poco più,
    e tu sei lì, pochi chilometri ma infinitamente di più!
    Cerco la chiave, apro la porta,
    non quella del tuo cuore,
    quella mi è ben nascosta.
    Vado in cucina, cerco nel frigo
    una bottiglia di vino, la poggio sul tavolo
    e la guardo, e penso.
    Lei è lì, sola, ed io son qui, solo.
    Allora ci facciamo compagnia a vicenda,
    lei mi scalda, mi ascolta, mi consola.
    Non mi condanna, non mi giudica,
    ascolta i mie problemi e basta.
    Senza criticarmi, senza dire “stupido”,
    senza biasimarmi né compiangermi.
    Ma poi si stufa anche lei,
    allora salgo in camera, apro la finestra,
    le stelle mi faranno compagnia stanotte, ne ho bisogno.
    Cado sul letto, la luna si affaccia sulla mia stanza,
    è timida e non entra,
    spengo la luce, tanto le stelle mi capiscono
    e fino a domani non mi lasceranno.
    Chiudo gli occhi, passano i minuti
    Ma non penso ad altro,
    la compagnia di quella bottiglia
    ed il candore delle tue labbra


  13. #13
    Lo Zio L'avatar di Nightlight
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    Predefinito senza titolo - frammento haiku

    Belegurt ha scritto lun, 28 giugno 2004 alle 16:48
    Camminando col vento
    ho colto il volo di una farfalla.
    sono felice.

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