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  1. #1
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Ed ovviamente intendo forma mentale dell'esecutore e forma musicale.
    Quello che mi\vi chiedo è: secondo voi il modo in cui uno strumento musicale funziona si riflette poi (in una cerca misura) nel repertorio che verrà composto su di esso? Alcuni esempi per capirci: il didgeridoo (la lunga asta bucata africana o giù di lì) produce un suono piuttosto basso, una nota singola. Poichè è naturale tenerla lunga, ha generato soprattutto musica drone? Una fisarmonica, con la sua peculiare disposizione dei bassi (che in sostanza seguono il circolo delle quinte) è stata perciò naturalmente alla base di tanta musica popolare basata sul classico giro do sol fa do (oltre che tanti simili, comunque basati sulle note vicine)? La letteratura per chitarra segue anch'essa queste leggi? Su una drum machine che quantizza malamente la cosa più fica da programmare era l'unz unz?

    Oppure è il contrario, e gli strumenti vengono costruiti secondo le esigenze del genere? O le due cose assieme?
    In tutto ciò ovviamente il pianoforte vince come al solito: tutto è difficile uguale, al massimo ci sono delle tonalità più comode

    Sentitevi liberi di fare anche altri esempi - se concordate con me.

  2. #2
    alternat
    ospite

    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    le due cose insieme.
    gli strumenti musicali nascono come estensione della voce umana, per ottenere effetti che con la voce risulterebbero faticosi o difficili, se non impossibili.
    Più uno strumento è primitivo, e minori saranno le sue capacità sonore: tamburi, crotali (li metto nel forno), il già citato didjeridoo (che è australiano, ma fa lo stesso) sono semplici supporti alla voce umana, in grado di fare poco più del semplice rumore.
    con il progredire della civiltà si sono affinate le tecniche costruttive e il concetto stesso di arte è mutato, raffinandosi. Nascono le corde pizzicate, gli ottoni e i legni più rudimentali, e le capacità musicali si ampliano. Con l'avvento delle corde sfregate e delle ance si è giunti ad un livello rimasto immutato per quasi mille anni, e valido ancora oggi con poche modifiche.
    All'interno di queste categorie, ci sono strumenti diversissimi, ciascuno con le sue sonorità e estensioni, e ciascuno di essi ha dato origine alla sua letteratura specifica, in funzione delle sue potenzialità: suonare un saltarello con il pianoforte è possibile, ma non avrà lo stesso sapore di uno suonato con la ghironda, e allo stesso modo una fuga a cinque voci suonata su di un organo non avrà la stessa resa se riprodotta da un quartetto d'archi.
    Alla fine, sta al musicista trovare la musica "giusta" per il suo strumento, con l'esperienza e la conoscenza profonda di ciò che può fare e come.

    p.s.: cos'è la "musica drone"?

  3. #3
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Musica drone è quella musica basata su lunghissimi suoni, che non sempre si evolvono. E' roba molto lenta, spesso elettronica ma sicuramente molto effettata.

    Sono d'accordissimo con quel che dici, ma hai travisato un pochino quel che dicevo. Sicuramente per quanto riguarda il suono hai ragione, ma io mi riferivo più che altro, diciamo, alle forme proprio muscolari che viene naturale applicare ad uno strumento: non conosco abbastanza la chitarra per dirlo, ma direi che il blues è piuttosto naturale suonarcelo, in tonalità di mi o sol (in accordatura standard). Di sicuro la fisarmonica chiama certi giri d'accordi per i motivi di cui sopra.

  4. #4
    Banned L'avatar di Jimi
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    in realtà quella che proponi è una riflessione che si risponde da sola:

    sì, la struttura dello strumento influisce sulle possibili composizioni "naturali" create su di esso, sia per possibilità armoniche (la chitarra con la sua accordatura schifosamente limitante) sia per meccaniche di interazione uomo-strumento (il pianoforte ha i tasti e alla cosa non si può ovviare )

    certo, il mio synthesista insegna (e io imparo) che il blocco è anche mentale, frutto di un impostazione e un approccio che ormai è "abitudine" e dal quale è difficile sfuggire ... perchè usare il plettro? perchè limitarsi ad un suono analogico? perchè dover per forza fornire un apporto armonico/melodico?

    Questo non basta a trascendere i limiti fisici dello strumento, ma è un buon passo avanti.

  5. #5
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Senza dubbio.
    Diciamo che è ovvio che i limiti dello strumento vengono immediatamente trascesi (a costo di una certa fatica, talvolta non ripagata dai risultati) quando la mente illuminata decide di farci quel che ha voglia. Il pianoforte non è uno strumento percussivo: prepariamolo e lo diventa.
    In generale, una regola buona se il desiderio è questo (andare oltre ed offrire cose nuove) è abbandonare la ricerca dell'efficacia immediata - ci vuole coraggio -, conoscere il modo più ovvio di fare qualcosa e fare diversamente. Sembra una pirlata, ma è proprio così. Tuttavia i risultati non sono garantiti
    Torno a suonare la mia fisarmonica.

  6. #6
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Io credo che ogni strumento sia stato concepito e progettato per
    ottenere un certo tipo di risultato.

    Detto questo c'è anche da dire che il primo approccio con uno
    strumento è spesso molto istintivo, pertanto si può anche dire
    che è naturale trovarsi a fare un giro di blues sulla chitarra,
    piuttosto che con l'armonica a bocca, dato che a meno di eccezioni,
    son le cose più raggiungibili e naturali nell'immediato.

    A questo sommiamo anche lo studio sullo strumento, il quale porta
    a suonare lo strumento rispettando alcuni canoni.Se la musica fosse
    pura meccanica si arriverebbe a dire che tutti, alla fine, si convergerebbe
    a suonare uno strumento in maniera simile.

    Fortunatamente la musica non è solo questo e la si studia anche
    in maniera dissociata dallo strumento, si percepiscono altri input:
    armonici, melodici e sonori. Tutte queste informazioni quindi vengono
    elaborate e riversate sul proprio strumento permettendo di allontanarsi
    dai suoi canoni fisici e progettuali.

    In questo i synthetisti sono fortunati dato che il loro stesso strumento
    si predispone per questa sorta di stupro. Purtroppo noi tizi con la chitarra
    facciamo una fatica boia, forse perchè abbiamo una certo tipo di
    impostazione sullo strumento, un certo modo di pensare il quale non ci fa
    ammettere che potremmo fare, come si dice spesso, molto di più facendo
    molto meno.

  7. #7
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Qualcuno lo impara. E' la definitiva liberazione dai bisogni fisici, il Malkut.

  8. #8

    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Senza dubbio.
    Diciamo che è ovvio che i limiti dello strumento vengono immediatamente trascesi (a costo di una certa fatica, talvolta non ripagata dai risultati) quando la mente illuminata decide di farci quel che ha voglia. Il pianoforte non è uno strumento percussivo: prepariamolo e lo diventa.
    In generale, una regola buona se il desiderio è questo (andare oltre ed offrire cose nuove) è abbandonare la ricerca dell'efficacia immediata - ci vuole coraggio -, conoscere il modo più ovvio di fare qualcosa e fare diversamente. Sembra una pirlata, ma è proprio così. Tuttavia i risultati non sono garantiti
    Torno a suonare la mia fisarmonica.


    La fisarmonica è un bordello da suonare..sforzo fisico a manetta

  9. #9
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Lascia stare, infatti faccio sessioni brevissime perchè se mi fotto i tendini i miei compari mi ammazzano.

  10. #10
    Lo Zio L'avatar di SKAio
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    c'è una tecnica per nn stancarsi alla fisarmonica... Ma nn la so
    dovrei chiedere al mio amicone, che si sta diplomando in fisarmonica.
    E c'è un sacco di letteratura non popolare, e bellissimi concerti per fisarmonica e orchestra Cmq nn mi ha mai distrutto eccessivamente le spalle

    cmq gli strumenti, almeno quelli moderni, nascono per precise esigenze...
    alla fisa ci han messo un circolo delle quinte, perchè era naturale mettercelo, visto che la parte dei bassi suona naturalmente accordi, e stando in ambito tonale, le modulazioni sono cmq sempre a tonalità vicine. Per cui si ha tutto vicino senza doversi sbattere molto...e cosi per i vari strumenti

    gli strumenti più tribali invece è probabile che , per loro natura, abbiano portato un "genere" di musica. un tronco trovato nel bosco, più che farci bassi, al massimo allungati, nn si può, e allora via di musica degli aborigeni.

    l'altro discorso è sulla facilità. Sulla chitarra è noto che sia più comodo suonare su mi, ecc almeno a chi nn è bravissimo, per cui visto che il blues nasceva dai poveracci, bending "blue" sono più comodi da fare.
    è come per gli organisti, dove alla fine se vuoi suonare blues, ti trovi mille volte meglio su una tonalità di fa

    e sui synth basta dire le solite robe. Non c'è niente di nuovo, è 30 anni che ci sono gli stessi mondi sonori, ma aspettate la mia tesi sulle reti neurali applicate alla sintesi sonora e vedrete (in realtà esiste già il Neuron, che è l'ultima vera sintesi esistente, ma io spero di andare un pelo oltre... )

  11. #11
    Il Nonno L'avatar di Morandar
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Citazione Originariamente Scritto da SKAio Visualizza Messaggio

    l'altro discorso è sulla facilità. Sulla chitarra è noto che sia più comodo suonare su mi, ecc almeno a chi nn è bravissimo, per cui visto che il blues nasceva dai poveracci, bending "blue" sono più comodi da fare.
    è come per gli organisti, dove alla fine se vuoi suonare blues, ti trovi mille volte meglio su una tonalità di fa
    Si disegna un mondo di chitarristi e tastieristi che per comodità suonano ad un semitono di distanza che tanto è uguale. Sarebbe fantastico.

  12. #12

    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Lascia stare, infatti faccio sessioni brevissime perchè se mi fotto i tendini i miei compari mi ammazzano.
    Ma più che i tendini è il dare aria che è massacrante

  13. #13
    Suprema Borga Imperiale
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Eh appunto, da quello che ho capito si fa forza con le braccia.
    Solo che la postura applica pressione sui posli, è proprio l'avanti/indietro
    che massacra

  14. #14
    Lo Zio L'avatar di voorhees
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Citazione Originariamente Scritto da Morandar Visualizza Messaggio
    Diciamo che è ovvio che i limiti dello strumento vengono immediatamente trascesi (a costo di una certa fatica, talvolta non ripagata dai risultati) quando la mente illuminata decide di farci quel che ha voglia. Il pianoforte non è uno strumento percussivo: prepariamolo e lo diventa.
    In generale, una regola buona se il desiderio è questo (andare oltre ed offrire cose nuove) è abbandonare la ricerca dell'efficacia immediata - ci vuole coraggio -, conoscere il modo più ovvio di fare qualcosa e fare diversamente. Sembra una pirlata, ma è proprio così. Tuttavia i risultati non sono garantiti
    Torno a suonare la mia fisarmonica.
    Purché la scelta non venga fatta a priori.
    Il fondamento è (o dovrebbe restare) fare "bella" musica (che poi è la cosa più soggettiva che ci si possa immaginare, ok). Trascendere i limiti di uno strumento è una cosa che in sé non significa nulla se non porta qualcosa di buono in campo della fruizione.
    Che poi in fondo penso sia quello che stai dicendo tu.

  15. #15
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Citazione Originariamente Scritto da voorhees Visualizza Messaggio
    Purché la scelta non venga fatta a priori.
    Il fondamento è (o dovrebbe restare) fare "bella" musica (che poi è la cosa più soggettiva che ci si possa immaginare, ok). Trascendere i limiti di uno strumento è una cosa che in sé non significa nulla se non porta qualcosa di buono in campo della fruizione.
    Che poi in fondo penso sia quello che stai dicendo tu.
    Guarda posso azzardare l'ipotesi che non sia per niente quello che intende lui, lo dico quasi con sicurezza scientifica

  16. #16
    Lo Zio L'avatar di voorhees
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Lui sottolineava più volte che "i risultati non sono garantiti", 'ho interpretato come "Trascendere puoi trascendere, ma magari fai comunque cagare."

    Quello che intendo io in ogni caso è "Che si trascenda pure, ma se trascendendo fai roba inutile, non me ne faccio niente."

    Se poi lui intendeva altro, ah be', allora

  17. #17
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    guarda, l'ascolto vale più di mille parole ... clicca la signa di Morandar in prossimità di "RedRumor" e poi torna a da noi
    io ho il disco intero, il pezzo più rappresentativo è sicuramente "L'ossessione per le grandi distanze" ... ma non è ancora lo specchio del Morandar che tutti amiamo

    Quello è ancora più oltre
    Ultima modifica di JimiBeck; 02-04-08 alle 13:09:41

  18. #18
    Lo Zio L'avatar di voorhees
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    Predefinito Re: La forma di uno strumento si riflette nelle forme che genera?

    Che c'entra? Si parlava di concetto, in generale.
    O perlomeno, io parlavo eccetera.

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