Doppio Ibra, è scudetto
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L'Inter conquista il titolo con una giornata di anticipo battendo 2-1 il Siena. L'eroe del tricolore è il prossimo Pallone d’Oro che apre le marcature e chiude su rigore dopo il pareggio di Maccarone
E sono 16. Delias.
MILANO, 1 aprile 2008 - L’Inter è campione d’Italia. Per la 16a volta nella sua storia. Il tricolore, un capolavoro, si perfeziona come l’anno precedente, contro il Siena. Arriva con una giornata di anticipo, al termine di un campionato dominato su una Roma che ha pagato, alla fine, la batosta di Barcellona. Ma al termine di un pomeriggio di passione per i tifosi nerazzurri, che hanno dovuto soffrire fino al 90’, perché il Siena non ha regalato niente e perché l’ufficialità doveva arrivare dall’Olimpico, dove era impegnata la Roma, seconda della classe sconfitta, proprio come l’anno scorso, dall’Atalanta. Forse era destino che l’epilogo dovesse essere sofferto come nel dna nerazzurro, persino al termine di un torneo condizionato da decisioni arbitrali discutibili nei confronti dei nerazzurri di Roberto Mancini.
Così l’Inter ha frenato contro Genoa, Lazio e soprattutto Juventus, si è scoperta umana e non soprannaturale, qui con il Siena ha patito più la pressione che gli avversari. Finendo in 10 uomini, con Maicon infortunato. Ma, alla fine, vincendo 2-1. È campione d’Italia. I tifosi a San Siro possono urlare tutta la loro gioia, Moratti e Mancini possono sorridere. Così come Zlatan Ibrahimovic, simbolo e braccio armato, decisivo con una doppietta. Come tutti i giocatori. Come un popolo che aspettava di riconfermarsi. Inter prima, davanti a tutti, la migliore.
BOTTA E RISPOSTA - Il primo tempo è combattuto. L’Inter fa la partita, c’è uno scudetto da vincere. I ragazzi di Mancini, che iniziano con il 4-3-1-2, ma poi allargano Chivu sulla sinistra in un più classico 4-4-2, non incantano, ma costruiscono comunque palle gol a raffica. Giocano frenetici, senza grande lucidità, la tensione si fa sentire, ma quando accelerano mettono alle corde la difesa del Siena, senza tre titolari, squalificati. I bianconeri non demeritano, dinamici a centrocampo con Vergassola e pericolosi in avanti grazie ai piedi buoni di Maccarone. Meno vellutati sono quelli di Codrea, che spreca in avvio con un destro debole da buona posizione: facile la presa di Julio Cesar. La reazione dell’Inter è firmata dal capitano: Zanetti spedisce di poco a lato un interno destro. Ibrahimovic non è al meglio, accende e spegne, un suo pallonetto abortito è parato a terra Manninger. Poi arriva il vantaggio. Il preambolo è l’angolo da sinistra di Stankovic, colpo di testa di Cordoba, ottimo riflesso di Manninger. Ancora angolo. Sul "replay" arriva il gol. Altro corner di Stankovic da sinistra, stavolta irrompe Maicon, Vergassola salva sulla linea, Ibra segna di sinistro anticipando Jimenez. È il diciottesimo gol in campionato dello svedese, a segno anche la scorsa domenica nel derby nettamente vinto sul Milan (3-1) . Immediata la risposta del Siena. Di carattere. Cross da sinistra di De Ceglie, sponda aerea di Locatelli, gol di testa di Maccarone, a secco dal 22 Marzo contro il Parma dove segnò una doppietta. Tutto da rifare per gli uomini del Mancio. Che però dall’Olimpico ricevono buone notizie: l’Atalanta va prima in vantaggio con un'autorete di Ferrari, poi raddoppia con Floccari. L’Inter prova a cucirsi sul petto lo scudetto già in chiusura di tempo, ma Cambiasso è impreciso sottomisura e Manninger miracoloso su un colpo di testa di Burdisso. All’intervallo è 1-1.
GOL SCUDETTO - Il Siena sfiora il vantaggio con un colpo di tacco di Locatelli, strepitosa parata di piede di Julio Cesar. Esce Maxwell, infortunato, dentro Rivas, recuperato dell’ultimora. Poi Loria combina il patatrac. Sbaglia il retropassaggio, Cruz si inserisce e ruba palla. Manninger lo stende. Dentro o fuori area? Per Brighi in area. Rigore. Ibra segna. Brighi fa ripetere. Ibra segna ancora. È il gol scudetto. Il Siena ha il merito di non arrendersi ad un destino che pare segnato. Si butta in avanti, alla ricerca di un punto salvezza. Beretta inserisce Riganò, gioca a tre punte. Si fa male Cruz, dentro Suazo. Il Siena si fa pericoloso prima proprio con l'ex levantino, poi ancora con Locatelli, questo pomeriggio l’attaccante più pericoloso dei bianconeri. I nerazzurri hanno spazi in contropiede, il Siena si sbilancia, Galloppa fa gridare al gol. Ma finisce 1-2. San Siro esplode di gioia. L’Inter è sul tetto d’Italia.
dal nostro inviatoRiccardo Pratesi
http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2008/01_Aprile/37/IntSie.shtml
Complimenti alla squadra, la più forte senz'alcun dubbio, ho sempre detto che la Roma non avesse possibilità reali...