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  1. #51
    La Borga L'avatar di Tyreal
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    alfio86 ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 10:31
    anch'io avrei una domanda: un problema di fisica mi chiede di calcolare la distanza minima in cui si può fermare un'auto di massa m che viaggia con velovità v0, sapendo il coeff d'attrito statico con l'asfalto. ora, il risultato viene in funzione del coeff e di vo, e la massa non compare. mi stavo chiedendo perchè accade questo, visto che nella realtà mi pare che la massa dell'auto incida molto sugli spazi di frenata...

    La massa non compare !?! Hai in un gioco una decelerazione dovuta alla frenata e all'attrito, dunque dovrai fare un bilancio di forze... Dato che F=ma la massa compare per forza...
    Oh, intendiamoci, la questione l'ho messa giù semplice... Adesso aspetto che Dinofly arrivi a dirmi che ho una gran confusione in testa (il che è vero).

  2. #52
    L'Onesto L'avatar di alfio86
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Tyreal ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 23:53
    alfio86 ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 10:31
    anch'io avrei una domanda: un problema di fisica mi chiede di calcolare la distanza minima in cui si può fermare un'auto di massa m che viaggia con velovità v0, sapendo il coeff d'attrito statico con l'asfalto. ora, il risultato viene in funzione del coeff e di vo, e la massa non compare. mi stavo chiedendo perchè accade questo, visto che nella realtà mi pare che la massa dell'auto incida molto sugli spazi di frenata...

    La massa non compare !?! Hai in un gioco una decelerazione dovuta alla frenata e all'attrito, dunque dovrai fare un bilancio di forze... Dato che F=ma la massa compare per forza...
    Oh, intendiamoci, la questione l'ho messa giù semplice... Adesso aspetto che Dinofly arrivi a dirmi che ho una gran confusione in testa (il che è vero).
    compare, ma si semplifica. è un esercizio risolto sul libro, quindi il risultato è sicuramente giusto...in breve dici che sapendo che fs=-ma ---> a=-fs/m , quindi amax=-fsmax/m=-(us*N)/m=-(us*mg)/m=-us*g , quindi poi anche nello spazio percorso non compare la massa. questo, a quanto mi è stato detto, perchè si considera solo l'attrito statico con l'asfalto,con perfetto rotolamento.

  3. #53
    Shogun Assoluto L'avatar di Scott
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    alfio86 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 00:06
    Tyreal ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 23:53
    alfio86 ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 10:31
    anch'io avrei una domanda: un problema di fisica mi chiede di calcolare la distanza minima in cui si può fermare un'auto di massa m che viaggia con velovità v0, sapendo il coeff d'attrito statico con l'asfalto. ora, il risultato viene in funzione del coeff e di vo, e la massa non compare. mi stavo chiedendo perchè accade questo, visto che nella realtà mi pare che la massa dell'auto incida molto sugli spazi di frenata...

    La massa non compare !?! Hai in un gioco una decelerazione dovuta alla frenata e all'attrito, dunque dovrai fare un bilancio di forze... Dato che F=ma la massa compare per forza...
    Oh, intendiamoci, la questione l'ho messa giù semplice... Adesso aspetto che Dinofly arrivi a dirmi che ho una gran confusione in testa (il che è vero).
    compare, ma si semplifica. è un esercizio risolto sul libro, quindi il risultato è sicuramente giusto...in breve dici che sapendo che fs=-ma ---> a=-fs/m , quindi amax=-fsmax/m=-(us*N)/m=-(us*mg)/m=-us*g , quindi poi anche nello spazio percorso non compare la massa. questo, a quanto mi è stato detto, perchè si considera solo l'attrito statico con l'asfalto,con perfetto rotolamento.
    magari mi sbaglio (e qui mi gioco la mia reputazione ), ma dato che è un problema molto semplificato, non si può risolvere con un semplice bilancio di energie?
    Energia cinetica = Energia dissipata
    Ec=1/2*m*v0^2 (energia posseduta dal veicolo all'istante iniziale)
    Ed=m*f*s (lavoro dissipativo compiuto dalle forze d'attrito)
    (con m= massa, f= coeff. d'attrito, s= spazio percorso)
    da cui risulterebbe s= (v0^2)/(2*f)
    e la massa scompare

  4. #54
    L'Onesto L'avatar di alfio86
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Scott ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 00:35
    alfio86 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 00:06
    Tyreal ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 23:53
    alfio86 ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 10:31
    anch'io avrei una domanda: un problema di fisica mi chiede di calcolare la distanza minima in cui si può fermare un'auto di massa m che viaggia con velovità v0, sapendo il coeff d'attrito statico con l'asfalto. ora, il risultato viene in funzione del coeff e di vo, e la massa non compare. mi stavo chiedendo perchè accade questo, visto che nella realtà mi pare che la massa dell'auto incida molto sugli spazi di frenata...

    La massa non compare !?! Hai in un gioco una decelerazione dovuta alla frenata e all'attrito, dunque dovrai fare un bilancio di forze... Dato che F=ma la massa compare per forza...
    Oh, intendiamoci, la questione l'ho messa giù semplice... Adesso aspetto che Dinofly arrivi a dirmi che ho una gran confusione in testa (il che è vero).
    compare, ma si semplifica. è un esercizio risolto sul libro, quindi il risultato è sicuramente giusto...in breve dici che sapendo che fs=-ma ---> a=-fs/m , quindi amax=-fsmax/m=-(us*N)/m=-(us*mg)/m=-us*g , quindi poi anche nello spazio percorso non compare la massa. questo, a quanto mi è stato detto, perchè si considera solo l'attrito statico con l'asfalto,con perfetto rotolamento.
    magari mi sbaglio (e qui mi gioco la mia reputazione ), ma dato che è un problema molto semplificato, non si può risolvere con un semplice bilancio di energie?
    Energia cinetica = Energia dissipata
    Ec=1/2*m*v0^2 (energia posseduta dal veicolo all'istante iniziale)
    Ed=m*f*s (lavoro dissipativo compiuto dalle forze d'attrito)
    (con m= massa, f= coeff. d'attrito, s= spazio percorso)
    da cui risulterebbe s= (v0^2)/(2*f)
    e la massa scompare
    si, si può fare anche così credo(nel libro è svolto nel capitolo prima di parlare di energie potenziali, cinetiche ecc). solo che Ed sarebbe uguale a F di attrito moltiplicate per s, e F è il coeff d'attrito moltiplicato per mg. il risultato è s=(vo^2)/2*g*coff

  5. #55
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    alfio86 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 01:01
    Scott ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 00:35
    alfio86 ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 00:06
    Tyreal ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 23:53
    alfio86 ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 10:31
    anch'io avrei una domanda: un problema di fisica mi chiede di calcolare la distanza minima in cui si può fermare un'auto di massa m che viaggia con velovità v0, sapendo il coeff d'attrito statico con l'asfalto. ora, il risultato viene in funzione del coeff e di vo, e la massa non compare. mi stavo chiedendo perchè accade questo, visto che nella realtà mi pare che la massa dell'auto incida molto sugli spazi di frenata...

    La massa non compare !?! Hai in un gioco una decelerazione dovuta alla frenata e all'attrito, dunque dovrai fare un bilancio di forze... Dato che F=ma la massa compare per forza...
    Oh, intendiamoci, la questione l'ho messa giù semplice... Adesso aspetto che Dinofly arrivi a dirmi che ho una gran confusione in testa (il che è vero).
    compare, ma si semplifica. è un esercizio risolto sul libro, quindi il risultato è sicuramente giusto...in breve dici che sapendo che fs=-ma ---> a=-fs/m , quindi amax=-fsmax/m=-(us*N)/m=-(us*mg)/m=-us*g , quindi poi anche nello spazio percorso non compare la massa. questo, a quanto mi è stato detto, perchè si considera solo l'attrito statico con l'asfalto,con perfetto rotolamento.
    magari mi sbaglio (e qui mi gioco la mia reputazione ), ma dato che è un problema molto semplificato, non si può risolvere con un semplice bilancio di energie?
    Energia cinetica = Energia dissipata
    Ec=1/2*m*v0^2 (energia posseduta dal veicolo all'istante iniziale)
    Ed=m*f*s (lavoro dissipativo compiuto dalle forze d'attrito)
    (con m= massa, f= coeff. d'attrito, s= spazio percorso)
    da cui risulterebbe s= (v0^2)/(2*f)
    e la massa scompare
    si, si può fare anche così credo(nel libro è svolto nel capitolo prima di parlare di energie potenziali, cinetiche ecc). solo che Ed sarebbe uguale a F di attrito moltiplicate per s, e F è il coeff d'attrito moltiplicato per mg. il risultato è s=(vo^2)/2*g*coff
    si giusto, avevo dimenticato una g

  6. #56
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Mi sfugge una parte: dici che l'auto frena, quindi oltre all'energia cinetica dell'auto stessa e a quella dell'attrito volvente, va considerata anche l'azione della forza frenante applicata fisicamente alla ruota. Questa solitamente è data, dunque è espressa come forza e in essa la massa del veicolo non c'è. Nel momento in cui si va a fare il bilancio sommando ai vari termini il contributo di qeusta frorza, la massa non può essere semplificata. Questo se c'è un'azione frenante applicata. Se è solo questione di attrito volvente sulle ruote libere è un altro paio di maniche.

  7. #57
    Shogun Assoluto L'avatar di Scott
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Tyreal ha scritto mar, 02 maggio 2006 alle 16:10
    Mi sfugge una parte: dici che l'auto frena, quindi oltre all'energia cinetica dell'auto stessa e a quella dell'attrito volvente, va considerata anche l'azione della forza frenante applicata fisicamente alla ruota. Questa solitamente è data, dunque è espressa come forza e in essa la massa del veicolo non c'è. Nel momento in cui si va a fare il bilancio sommando ai vari termini il contributo di qeusta frorza, la massa non può essere semplificata. Questo se c'è un'azione frenante applicata. Se è solo questione di attrito volvente sulle ruote libere è un altro paio di maniche.
    infatti penso sia una frenata dovuta solo all'attrito radente pneumatici-asfalto... in pratica a ruote bloccate

  8. #58
    L'Onesto L'avatar di alfio86
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    in pratica secondo il problema la frenata dovrebbe essere dovuta all'attrito pneumatici-suolo, ma attrito statico, non radente, considerando il moto dei pneumatici come puro rotolamento...il risultato, se si considera invece una frenata a ruote bloccate (e lo dice anche il libro, a fine esercizio) è lo stesso, con il coeff di attrito radente al posto di quello statico.
    (tra l'altro, adesso che ci penso, siccome le forze di attrito statico non compiono lavoro, teoricamente non si poteva risolvere utilizzando il principio di conservazione dell'energia...mah )

  9. #59
    Il Nonno L'avatar di aga04
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Quote:
    E comq, sulle scuole, anche l'ITI è molto più teorico degli istituti professionali, quelli da 3 anni. I miei amici che hanno fatto meccanica all'ITI, così come me che ho fatto elettronica sempre all'ITI, col cacchio che sanno le cose pratiche che insegnano a chi fa i corsi per diventare meccanico, tecnico elettronico ecc. sisi ad ingegneria uguale. Puoi laurerarti col 110 e lode in ing. elettronica senza aver mai, MAI, visto dal vero un condensatore, per dire, così come qualsiasi altro componente vero. Però, per dire, puoi progettare a livello teorico un microchip boh asd
    Potrei forse darti ragione riguardo gli insegnamenti universitari (più che altro perchè, almeno qui a Pavia non sono molti i corsi che prevedono laboratori), ma quando frequentavo l'ITI avevo a che fare con esercitazioni di laboratorio almeno 3-4 giorni alla settimana.

    Se penso agli insulti che ho lanciato al progetto per la maturità mi viene ancora la pelle d'oca...

    Fine OT

  10. #60
    Automatic Jack
    ospite

    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Para Noir ha scritto lun, 01 maggio 2006 alle 13:09
    E comq, sulle scuole, anche l'ITI è molto più teorico degli istituti professionali, quelli da 3 anni. I miei amici che hanno fatto meccanica all'ITI, così come me che ho fatto elettronica sempre all'ITI, col cacchio che sanno le cose pratiche che insegnano a chi fa i corsi per diventare meccanico, tecnico elettronico ecc. ad ingegneria uguale. Puoi laurerarti col 110 e lode in ing. elettronica senza aver mai, MAI, visto dal vero un condensatore, per dire, così come qualsiasi altro componente vero. Però, per dire, puoi progettare a livello teorico un microchip
    Guarda che un Perito Meccanico non è un tizio specializzato nel riparare le automobili, forse t'è sfuggito il piccolo particolare

    La meccanica è un tantino più vasta e quella legata alle automobili ne è un aspetto piccolo piccolo, per quanto meraviglioso

    Se tu hai fatto elettronica all'ITI (come me) e non sai realizzare una scheda elettronica dalla più stupida a quella controllata da microprocessore (cosa che a me hanno insegnato, sia a costruire schede a MP sia a programmarle, sia a interfacciarle), vuol dire, scusa se sono rude nel dirlo, che hai studiato poco.

    i "tecnici elettronici" degli istituti professionali sanno al limite le basi dell'elettronica, e immagino, l'elettronica digitale di base. Ma chiedigli di progettarti un filtro attivo passa-banda del quarto ordine. Non saranno capaci perchè dubito molto che negli istituti professionali ci siano corsi di matematica che includano lo studio di funzioni con tanto di integrali e derivate.
    Sapranno riparare un televisore, un videoregistratore, costruire qualche circuito, magari anche programmare qualche MP ( tipo i PIC di Microchip o gli Z80 e 8086 di ST). L'elettronica digitale è una stronzata, ma quella analogica e di potenza uhhhh, te le raccomando

  11. #61
    Il Nonno L'avatar di aga04
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Quote:
    i "tecnici elettronici" degli istituti professionali sanno al limite le basi dell'elettronica, e immagino, l'elettronica digitale di base. Ma chiedigli di progettarti un filtro attivo passa-banda del quarto ordine. Non saranno capaci perchè dubito molto che negli istituti professionali ci siano corsi di matematica che includano lo studio di funzioni con tanto di integrali e derivate.
    Sapranno riparare un televisore, un videoregistratore, costruire qualche circuito, magari anche programmare qualche MP ( tipo i PIC di Microchip o gli Z80 e 8086 di ST). L'elettronica digitale è una sceméttata, ma quella analogica e di potenza uhhhh, te le raccomando molto felice
    Oddio, non è tanto che all'ITI non insegnino derivate ed integrali, tutt'altro, è che, a mio modestissimo avviso la progettazione di un BP attivo del 4° ordine inizia già ad essere pesantina (sorvolando sulle specifiche che dovrebbe avere avere tale filtro) per uno che esce dall'ITI (se non vado errato solo sui filtri ci sono interi libri sull'argomento), che conosce al più quelli del primo ordine. Poi sul fatto che all'ITI si insegni l'elettonica di base (anche analogica, non solo digitale) sono d'accordo, ma personalmente ritengo anche che i programmi di studio siano perlomeno da aggiornare (non per altro ma la prima introduzione al MOS l'abbiamo fatta al secondo anno della laurea triennale)

    Passo e chiudo

  12. #62
    Automatic Jack
    ospite

    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Beh, chiaro che non sono facilissimi

    Però un mio (ormai ex ) compagno dell'ITI ha portato come tesina (mica tanto ina, con quasi 100 pagine scritte e almeno altrettante di schemi) una dissertazione con progetti e calcoli di filtri attivi per l'ambito audio professionale ( che è la sua passione, non per nulla ora fa il tecnico del suono), mentre io ho portato una tesina sui Radar, con il progetto di massima di un sistema dimostrativo.

    Insomma, non è che l'iti sia per le merde eh, per certi aspetti è più duro di un liceo

  13. #63
    Shogun Assoluto L'avatar di Scott
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    Automatic Jack ha scritto gio, 11 maggio 2006 alle 11:42
    Beh, chiaro che non sono facilissimi

    Però un mio (ormai ex ) compagno dell'ITI ha portato come tesina (mica tanto ina, con quasi 100 pagine scritte e almeno altrettante di schemi) una dissertazione con progetti e calcoli di filtri attivi per l'ambito audio professionale ( che è la sua passione, non per nulla ora fa il tecnico del suono), mentre io ho portato una tesina sui Radar, con il progetto di massima di un sistema dimostrativo.

    Insomma, non è che l'iti sia per le merde eh, per certi aspetti è più duro di un liceo
    liceo e iti sono due scuole diverse, ognuna "dura" nel suo ambito

    36 ore settimanali di lezione (all'Iti) non sono certo una passeggiata

  14. #64
    Shogun Assoluto L'avatar di GREZZ
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    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    il liceo duro?

  15. #65

    Predefinito Re: le domande esistenziali di GREZZ

    ego te absolvo! (dall'apocalisse )

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