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Discussione: [Poesia]Immagini

  1. #1
    Il Nonno L'avatar di DeadStar
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    Predefinito [Poesia]Immagini

    ciao, una poesia dopo tanto tempo, ansioso di commenti et similia, grazie.


    Ho consumato le immagini
    Di poesia
    In vacui bianchi campi
    Talvolta, mi sorpresi
    Ad amar la vita
    Ai gennai della mia giovinezza
    Dolci quelle immagini
    Ho donato, come a propria
    Imago, prodiga una madre
    Amore Non Confina

    Cieco gennaio, il fine
    Mi velasti
    Come all'abile allievo
    Limando l'impeto va
    Un maestro e a frutto
    Acerbo, si tace splendore

    Ora lo scorgo
    Sui tuoi occhi sopito
    Il seme delle mie primavere
    Più cupe
    E dolci quelle immagini
    Raccolte in poesia, colgo
    Per te, ora

    Saprò, tanto che le parole
    Vivano con me
    D'amare

  2. #2
    La Nebbia L'avatar di Paola-Rei
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    Predefinito Re: [Poesia]Immagini

    Non sono un'esperta di poesie, anche se mi piacciono molto, ma io seguo l'istinto non tanto la forma e le belle parole. HO dovuto rileggerla varie volte per riuscire a coglierne il senso,e scusa se lo dico, ma non mi ha dato nessuna sensazione, oltre che la faticare a capirla non ho provato altro. MI sembra un'insieme di belle e complicate parole.

  3. #3
    Il Nonno L'avatar di DeadStar
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    Predefinito Re: [Poesia]Immagini

    no no, nn ti devi affato scusare. Ognuno esprime la propria opinione senza alcun vincolo. Però permettimi di dissentire quando dici che è un insieme di parole complicate, insomma, io di parole complicate nn ne vedo proprio, anzi, mi sembra di forma piuttosto lineare. Che poi i concetti possano essere più oscuri e difficili da capire ok, ma per quanto riguarda le parole nn mi sembra

    ciao.


    ne aggiungo una fatta ieri va


    Sospeso a mezz'aria
    Incarno il mare
    Alla riva ho portato
    Granuli e carezze

  4. #4
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito Re: [Poesia]Immagini

    Ce le spieghi?
    Cioé, hai presente quando nei libri scolastici ci sono prefazioni e note? Ecco, io mi leggo sempre tutto...
    Certo, se non leggi nulla ti colpiscono più le sensazioni, ma leggendo tutto comprendi meglio senso, messaggio e riferimenti...

    Quindi chiedo, ce la spieghi?

  5. #5
    Il Nonno L'avatar di DeadStar
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    Predefinito Re: [Poesia]Immagini

    certamente, con estremo piacere

    innanzitutto premetto che è "dedicata" a una persona per me molto speciale e anche che non sono un granché come "esplicatore" delle mie poesie...ma ci provo

    allora, la poesia è principalmente incentrata proprio sulla poesia e, particolarmente sul fatto che io scriva poesie da diverso tempo. La prima parte tratta per l'appunto nello specifico questo. Per immagini di poesia, intendo, precisamente, quelle forme espressive che ognuno di noi utilizza nello scrivere una poesia, quelle "situazioni poetiche", ora nn so come spiegarlo con esattezza, ma sicuramente definirle metafore è limitativo e non rende il concetto. Il verbo consumato l'ho utilizzato proprio per indicare questa mia continua attività poetica (se mi passate l'espressione) sfociata poi quasi in una vera e propria dispersione di queste poesie, di queste immagini poetiche. In un abuso se volete. Tuttavia, in vacui bianchi campi (classica metafora del foglio) riuscivo, in qualche modo, a trovare un piacere. Ovvero, lo scrivere queste poesie, oltre a inorgoglirmi, mi faceva apprezzare di più la vita, che di per sé non era poi così straordinaria (quindi talvolta mi SORPRESI, ad amar la vita).
    Queste immagini si sono perse (io qui dico donato) ovvero, la mia poesia si formava in particolare nei gennai della mia giovinezza (nei periodi cupi del mio passato) e questo mio donare (questo mio scrivere) aveva la stessa intensità dell'amore donato da una madre (generosa, affettuosa) a propria imago (alla propria immagine, alla propria creatura, ovvero a un figlio).
    Anche se è scritto molto confusamente, spero sia chiaro
    vado avanti.

    Nella seconda parte vi è come una presa di coscienza. Ovvero questa mia "attività poetica" in fin dei conti, risulta quasi fine a sé stessa. Non capisco il perché di tutto ciò. Quindi "cieco gennaio" (ovvero incurante della mia voglia di sapere) mi aveva nascosto il perché di questo mio agire (mai avevo quindi compreso il fine di questo scrivere, il fine ultimo diciamo) e qui un'altra metafora aiuta a capire meglio. Porto due esempi. Il primo dell'allievo, il secondo del frutto. Un maestro capace, accortosi delle grandi potenzialità di un allievo, dovrà fare di tutto per placarne la foga o l'allievo stesso, rischierà di bruciare il proprio talento perché ancora nn pronto. Il frutto acerbo, nel secondo esempio, ancora nn sa ciò che è destinato a diventare, quale è il suo fine ultimo, ma tuttavia esso c'è. Ancora non sa che diventerà uno splendido frutto maturo, ma ciò non implica che non lo diverrà. Questa va a significare come se io ora mi fossi reso conto che in realtà non sapevo il fine di quest'attività, semplicemente perché non era ancora giunto il momento opportuno, perché non ero pronto, se vogliamo dirla così.
    La terza parte è la presa di coscienza vera e propria, dovuta per l'appunto a questo "TU" al quale mi rivolgo, ovvero la persona speciale che citavo precedentemente. Sui suoi occhi ora riesco a vedere "il seme delle mie primavere più cupe" (il perché, l'origine, di tutti i dolori del mio passato, sfociate in poesia, trasferite in poesia) e quelle stesse immagini, così dolci, che io ho raccolto negli anni in poesia ora, solo per questa persona, le colgo, come se finora nn avessi fatto altro che seminarle in attesa di raccoglierle per la persona giusta.
    Saprò, tanto che le parole vivano con me, d'amare. Mi rendo conto che le mie emozioni, i miei sentimenti, vanno di pari passo con la mia capacità di scrivere, quindi, finché riuscirò a trasferire in poesia le mie emozioni, saprò di provare qualcosa per questa persona, qualcosa di grande. FINITO

    Scusate la totale confusione e la forma impresentabile, ma andavo molto di fretta e ormai volevo scriverlo

    altri dubbi o domande chiedete pure.

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