non cambiano idea solo gli stupidi, va bene. ma a tutto c'è un limite. si può non essere stupidi ma al contempo non essere degli orrendi paraculi. vedete voi a quale categoria appartiene questo signore
20.1.1987
«L’alternativa al sistema resta la nostra strategia: un’alternativa politica che mira a restituire l’Italia agli italiani».
11.6.1989
«L’Europa deve portare, nei paesi del terzo e del quarto mondo, la sua tecnica, la sua opera di civilizzazione, la sua esperienza, la sua potenza economica, per insegnare ai popoli del terzo e del quarto mondo a vivere e progredire rimanendo nei territori in cui sono nati».
12.1.1990
«La presenza massiccia degli immigrati ha fatto prevalere la loro cultura e tradizione su quelle locali, o ne ha comunque snaturato gli aspetti in un ibrido meticciato culturale oltre che etnico. La nostra iniziativa non può tuttavia ridursi alla banale, errata e miope richiesta di chiudere ermeticamente le frontiere europee… Da un movimento come il nostro, memore della grande opera di civilizzazione esercitata dall’Italia nella sua pur breve esperienza coloniale (che brilla per umanità e lungimiranza se raffrontata alle esperienze francesi, belghe e inglesi) devono venire ben altre risposte».
9.7.1991
«Il Msi è contro la società multirazziale».
11.7.1991
«Io contesto che per l’Italia e per l’Europa la prospettiva di una società multirazziale sia ineluttabile. L’Occidente ha il dover di aiutare i popoli del terzo mondo, ma a casa loro. È demagogico lasciare che l’Italia venga invasa da migliaia di immigrati extracomunitari».
1.8.1991
«L’immigrazione sta diventando in molti casi un fardello per gli italiani onesti. Il Msi non ha alcuna intenzione di abbracciare tesi di tipo razzistico, ma, essendo erede del fascismo, può serenamente dire che non siamo noi italiani a doverci difendere dall’accusa di razzismo, perché l’Italia portò in Africa il lavoro, il sacrificio, la civiltà, facendo rifiorire le sabbie desertiche per dare vita ai giardini… Con la stessa lungimiranza di allora diciamo che oggi l’Italia non può assistere impotente a queste ondate migratorie che sommergono il nostro Continente senza porre in essere quegli strumenti di difesa indispensabili per evitare ai nostri figli di vivere in una società multirazziale».
8.8.1991
«Non si tratta di fare la caccia allo straniero, ma di chiudere le frontiere più aperte del mondo».
9.8.1991
«L’immigrato regolarizzato non è un cittadino ma un ospite, e un ospite ha dei doveri elementari. Per essere più chiaro: l’extracomunitario che delinque non può aspettare i tre gradi di giudizio, va immediatamente espulso».
9.8.1991
«Davvero è ineluttabile la trasformazione delle nostre città in metropoli della violenza multirazziale? Noi diciamo di no».
3.3.1992
«Non siamo razzisti, ma non ci scandalizziamo se qualcuno va in giro con la testa rasata. I naziskin sono un fenomeno che dimostra i guai morali di questa società…».
27.3.1992
«Le Pen ha dimostrato il grande consenso che certi temi hanno nella società francese… e la situazione italiana, di qui a qualche anno, rischia di essere simile».
4.4.1992
«La società multirazziale è un ibrido meticciato che scatena solo guerre tra poveri».
20.9.1992
«Ci accusano di razzismo? Rispondo con una frase di Mussolini: “Il razzismo è la sovrana imbecillità, roba per popoli biondi”. La verità è che noi ci batteremo fino in fondo contro la nascita di una società multirazziale. Si illude chi la immagina pacifica. La massicce immigrazioni che incombono sull’Italia provocherebbero fenomeni di acuta tensione sociale. Più che aprire le frontiere, occorre aiutare i popoli del terzo mondo intervenendo con investimenti economici e produttivi. Vorrei solo ricordare che in Somalia ci rimpiangono ancora».
4.12.1993
«Sono contrario a concedere il voto amministrativo ai cittadini stranieri residenti in Italia… Non credo che l’ospite straniero possa avere gli stessi diritti dei cittadini italiani».
Le dichiarazioni sono tratte da “Il fascista del 2000”, di Corrado De Cesare, e da “Settanta interviste a Fini”, a cura di Francesco Storace.