Il Cactus in questione è il nick di Jonatan Saderstrom, autore di giochi realizzati in Game Maker, emerso un paio di anni fa e diventato rapidamente una "star" della scena indie, per la sua capacità di sfornare giochi con grande frequenza, programmati in pochi giorni (se non poche ore); e se per questo non sono sempre perfettamente riusciti, e si tratta perlopiu' di giochi brevi e semplici, presentano una grande varietà di stili grafici e di gameplay, in una continua sperimentazione. Chiunque segua anche un minimo la scena indie, avrà quindi incrociato almeno qualcuna delle sue produzioni.
Tenere traccia di tutte è difficile: la maggior parte sono reperibili dal sito ufficiale di Cactus, ma alcune sono state rilasciate al di fuori di esso.
Il titolo piu' noto, andato anche all'ultimo Independent Games Festival, è Clean Asia, uno sparatutto il cui stile grafico mostra un certo debito con Warning Forever, senza per questo rinunciare a una sua personalità. Le meccaniche di gioco sono abbastanza particolari e vedono il giocatore, al comando della sua mini-nave, costretto a usare un attacco simil-kamikaze per poter eliminare qualche pezzo del nemico, poer poterne poi recuperare i frammenti e riutilizzarli come arma. Volendo, si puo' giocare in una diversa modalità relativamente piu' facile, con sparo classico (ma i frammenti possono essere assorbiti per poter lanciare colpi speciali). Bello e impegnativo nonostante i soli tre livelli, e al lavoro di Cactus bisogna aggiungere anche quello dell'autore delle musiche, John Marwin: la musica del livello thailandese è... Ipnotica!
Uno sparatutto ancora piu' ispirato a Warning Forever è Fractal Fighter, per cui Cactus ha optato per una grafica realizzata interamente in bianco e nero. I boss vanno distrutti pezzo per pezzo, partendo dalle armi piu' deboli via via fino alle parti principali. Non raffinato come il gioco ispiratore, ma si tratta pur sempre di qualcosa messo su in 36 ore.
Mondo Medicals e Mondo Agency si avventurano nel 3D. Il primo è praticamente un puzzle game in soggettiva, solo che i puzzle non sono per niente chiari e spesso dovrete pensare a mente contorta per superarli - non per niente ogni livello è chiamato "Disorientation". Folle e inquietante (guardatevi gli stacchetti d'intermezzo). Pur non essendo altrettanto malato, anche Agency è piuttosto inquietante e costringe il giocatore a missioni bizzarre.
Uno dei giochi piu' recenti, Psychosomnium, è un platorm/puzzle non meno folle delle produzioni precedenti, che fa uso di uno stile cartoonesco. Purtroppo lo screenshot mostra il titolo...
Terminiamo gli esempi con l'ultima uscita finora, il platform Shotgun Ninja. Oltre a una spassosa intro in Engrish ("You! This struggle is philosophical!"), presenta una veste grafica ispirata alla primissima generazione di giochi
per C64. Divertentissima la capacità di attaccarsi al soffitto puntando il fucile verso il basso, unico modo per distruggere le pericolose torrette senza sprecare una granata. Peccato invece per i controlli "scivolosi", che sulle piattaforme piu' strette fanno correre il rischio di cadere di sotto senza grosse colpe.
A giorni, per un contest di TIGSource che termina il 24, dovrebbe uscire Brain-Damaged Toon Underworld, che sembra recuperare lo stile di Psychosomnium.
E c'è un ulteriore gioco in lavorazione, chiamato Secret Agent Hotel! Interessante la notizia che ne verrà realizzato un prototipo in Game Maker, ma il gioco vero e proprio sarà realizzato in qualche altro linguaggio di programmazione. Sembra anche che Cactus stia cercando di mettere su un vero e proprio studio per lo sviluppo di videogiochi indepedenti. Con il talento che ha mostrato finora, potrebbe funzionare, ma mi sento di esprimere anche qualche dubbio, perché cio' che ha funzionato finora per giochi piccoli e semplici, potrebbe non farlo altrettanto per un progetto di ampio respiro. Non c'è motivo, comunque, di non augurare buona fortuna a questo vulcanico sviluppatore!
Eccomi finalmente a parlare del demo di BDTU mentre nel frattempo Cactus ha rilasciati altri due giochi, fra cui Ad Nauseam 2 che sembra essere tanto ben fatto quanto da trip.
In realtà di quanto è stato mostrato di BDTU c’è davvero poco da dire, un demo brevissimo che però mostra sia la qualità grafica del titolo, con uno stile squadrato e malato, sia il gameplay, con l’originale trovata del personaggio che può stabilire il suo stesso checkpoint, che porta però al ragionevole dubbio che l’intero titolo diventi facilissimo. Pur ribadendo il mio apprezzamento per Cactus, sono anche contro l’hype eccessivo che la scena indie sembra tributargli, evidente dai tanti voti presi da questo mini-demo di BDTU nella VGNG Compo, a favore di molti altri giochi arrivati completi alla deadline. Senza togliere che il gioco promette bene (guardate questo nuovo trailer), contando poi che per la prima volta Cactus si sta dedicando a un progetto più a lungo termine.
Giorni fa ho finito anche Shotgun Ninja, e confermo la mia impressione: gioco davvero molto carino che soffre però per i controlli scivolosi, che vanno a contrastare con uno stile che vorrebbe premiare la precisione. Mi hanno mandato particolarmente in bestia DOPO avere eliminato il boss finale, bisogna usare il wall jumping per raggiungere l’uscita e i controlli sembrano fare di tutto per impedirlo. Paradossalmente, però, ho avuto nel complesso meno difficoltà con gli ultimi livelli (quelli potenzialmente più snervanti, visto che sono molto vasti e morire significa ricominciare un livello da capo) che con i primi.
Interessante iniziativa il Cactus Arcade, che potete trovare in cima alla lista dei giochi sul sito dell’autore: una compilation di 17 giochi (non include ovviamente le uscite più recenti come Ad Nauseam 2 e Kryzta), con tanto di simpatico launcher. Una ottima occasione per chi non ha ancora provato nessuna produzione di Cactus, ma lo è stato anche per me, visto che così ho recuperato alcuni titoli che mi erano sfuggiti o che avevo provato solo superficialmente. Minubeat, per esempio, è un mini-sparatutto con una idea davvero carina: oltre allo sparo normale si può lanciare dei missili o cancellare i proiettili nemici su schermo, ma per effettuare queste azioni bisogna premere i tasti X e C al momento giusto, seguendo il ritmo della musica di sottofondo. Fuck Space (sì, si chiama proprio così) si segnala per il suo stile grafico, realizzato tutto usando mega-pixel colorati circondati da linee nere; il gameplay non mi è sembrato nulla di che, anzi piuttosto basilare e sofferente di uno spazio di manovra ristretto. Seizuredome è forse quello che mi è piaciuto di più: descritto come “il Sumo, solo con un fucile”, è un Arena Shooter dove lo spazio di manovra più limitato è compensato dal fatto che il tocco dei nemici non è letale, ma bisogna evitare di essere spinti ai bordi. Ogni arma, compresa quella base, ha due modalità di fuoco a seconda del pulsante del mouse premuto. Non è a livello di NAAC ma resta divertente, e fedelmente al titolo presenta effetti grafici e musichetta da trip che farebbero felice Jeff Minter. Infine, ho provato con più cura Psychosomnium: è brevissimo, ma ho apprezzato come la sua risoluzione dipenda dal contravvenire alle usuali regole di un videogioco, un pò come accadeva in Karoshi.
Minubeat
Seizuredome
Quanto a Kryzta, creato per un mini-contest su The Poppenkast che prevedeva la creazione di un gioco in Game Maker in poche ore, si tratta di un’altra interessante sovversione delle meccaniche di un Arena Shooter. Il giocatore controlla un minuscolo puntino, normalmente del tutto inoffensivo. È quindi necessario muoversi in modo che i nemici si colpiscano fra loro, recuperando poi le armi che si lasciano dietro, sono tre e tutte curiose e interessanti: una barriera di proiettili sparati a raggiera (col tasto Z), che fanno anche da scudo per il punto; delle sfere agganciate tramite un cavo, che possono essere quindi direzionate per andare a colpire i bersagli fissi; e dei quadrati che restano sul campo per un pò e, quando toccati, rilasciano fulmini che colpiscono tutti i nemici nelle vicinanze. Mi piacerebbe una revisione che aggiunga qualche arma e nemico in più, ma il gioco resta ottimo considerando quanto velocemente è stato realizzato, in più la sua veste grafica vettoriale, per cui sembra uscito da una sala giochi agli inizi degli anni ’80, è bellissima.
Giochi del Cactus
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Re: Giochi del Cactus
