Originariamente Scritto da
Ronin
gli esami "ingegneristici" di ing. elettrica non sono elettrotecnica I e II, sono impianti elettrici, macchine elettriche, misure elettriche, sistemi elettrici per l'energia, azionamenti elettrici.
quelli sono gli esami che fanno di un ing. elettrico quello che è, e dove cioè le nozioni di base acquisite con gli esami di quello che era il biennio, e cioè analisi, fisica, etc, mediate con la conoscenza dei fenomeni fisici che deriva da elettrotecnica, scienza dei materiali, etc, combinate con le conoscenze complementari degli altri corsi, scienza delle costruzioni, meccanica applicata alle macchine, controlli automatici, finalmente si combinano in un ambito applicativo effettivamente produttivo e realmente utilizzato nel mondo del lavoro.
esami che portano (e chi li ha fatti lo sa) a un livello di comprensione superiore: facendo impianti e macchine si capisce finalmente cos'è l'elettrotecnica, facendo misure si capiscono davvero le macchine, facendo sistemi si capiscono davvero gli impianti, facendo azionamenti (l'esame più bestiale e terrificante, dove ho avuto il voto più basso in assoluto, eppure il più appassionante) si diventa finalmente ingegnere elettrico completo e formato.
per tutte le ing. classiche (vecchie? elettrica, meccanica, civile, edile, perfino elettronica, lo devo ammettere a denti stretti) si può fare questo percorso, ordinare gli esami in base a questo albero: esami di base nelle radici, esami propedeutici nel tronco, esami complementari degli altri corsi sui rami, e finalmente esami fondanti e decisivi nei frutti (e corsi a scelta nelle foglie).