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Ricercato da Venezulela, Cuba e El Salvador è protetto dagli Usa
Posada Carriles, un terrorista al sole di Miami
La storia del 'Bin Laden dell'America Latina' in un reportage di Damiano Ficoneri a 'Effetto reale' su La7
Nella foto, Luis Faustino Clemente Posada Carriles, detto il 'Bin Laden dell'America Latina'Roma, 27 mag. (Ign) - Nome ufficiale: Luis Faustino Clemente Posada Carriles. E’ nato a Cienfuegos in Calle Tacón (provincia di Matanzas), il 15 Febbraio 1928. Nazionalità: cubana-salvadoreña. Razza: Bianca. Statura: 1,90. Costituzione: Robusta. Professione: Terrorista. Laureato in chimica, addestrato dalla Cia come esperto in esplosivi e in lotta contro-guerrigliera dall'esercito degli Stati Uniti. Tra i suoi ‘intimi’ è conosciuto soprattutto col soprannome di ‘Bambi’ e in passato anche come ‘Johnny Bambusio’.
Ora questo vecchio signore con gli occhi verdi e alcune cicatrici sul viso, si gode il sole di Miami, come milioni di altri pensionati americani. Il ‘Bin Laden dell’America latina’, altro soprannome ‘d’arte’ del terrorista, è tranquillo e dipinge quadri. Dal 17 marzo del 2005, gli Stati Uniti lo hanno arrestato con l'unica accusa di essere un immigrato senza documenti, nonostante le carte segrete di Cia ed Fbi leghino Posada Carriles a una lunga serie di atti criminali contro civili innocenti: dall'abbattimento del volo Cubana 455, nel '76 (la più grave azione contro un aereo civile nelle americhe prima dell'11 settembre), al tentativo di fare saltare in aria un auditorium di Panama pieno di studenti, dove era atteso Fidel Castro.
Fino a una serie di attentati in ristoranti ed alberghi di Cuba, in uno dei quali viene assassinato anche un turista italiano, Fabio Dicelmo. Per quella morte, Posada è reo confesso. In un’intervista al ‘New York Times’, ha ‘spiegato’ che il nostro connazionale ‘’era al momento sbagliato nel posto sbagliato’’. E ha aggiunto: ‘’Non provo alcun rimorso, dormo tutte le notti come un bambino’’.
Carriles, dopo essere stato rilasciato da un carcere di Panama grazie ad una amnistia, aveva presentato domanda di asilo alle autorità d'immigrazione di Miami, facendo affidamento sulle leggi in vigore negli Stati Uniti che garantiscono a tutti coloro che scappano dalla Cuba di Castro - a prescindere dai loro precedenti penali - l'ospitalità nella libera terra americana.
Ricercato a Cuba, latitante a El Salvador, Posada parla come un pugile suonato, pronuncia articolando in maniera molto gutturale e disarticolata. "E’ un Frankestein creato dai servizi segreti’’ dicono di lui molti giornalisti americani, scandalizzati da tanto plateale cinismo. Il Venezuela ne ha chiesto l’estradizione per la bomba sul volo 445, ma gli States nicchiano sulla vicenda, nonostante l’art. 7 della convenzione di Montreal sugli atti di terrorismo e la Convenzione sull’uso di esplosivi negli atti di terrorismo. Entrambe, infatti, obbligano il governo o a concedere l’estradizione oppure a mettere sotto processo l’imputato. Nulla di tutto questo.
E così il suo avvocato, Eduardo Soto, ha chiesto per il terrorista addirittura la cittadinanza americana. ‘’Basta dimostrare che sei una persona di buona moralità per un solo anno, quello precedente alla presentazione della domanda’’, ha detto candidamente il legale.
Di ‘Bambi’ e della sua ‘esplosiva storia’ si parlerà lunedì sera, 29 maggio, a ‘Effetto Reale’ l'approfondimento de LA7 curato da Paola Palombaro. La puntata 'Il buon terrorista' presenta indatti una puntuale inchiesta di Damiano Ficoneri sull'uomo che l'America protegge nonostante le promesse della Casa Bianca, che ha posto la lotta globale al terrore al centro della politica estera americana.
Eppure Bush, nel primo discorso alla nazione dopo l’11 settembre, con le macerie delle Torri Gemelle ancora fumanti, aveva detto: ‘Non faremo distinzione tra chi commette un atto terroristico e chi dà riparo a un terrorista’’. Nel frattempo il sole della Florida riscalda le ossa del pericoloso terrorista.