Uppo solo per segnalarvi questo:
L'AQUILA E IL POLLO FRITTO
Libro preso in prestito in biblioteca (ma che ho comunque intenzione di accattare), letto in un fine settimana o poco più.Titolo: L' aquila e il pollo fritto. Perchè amiamo e odiamo l'America
Autore: Zucconi Vittorio
Dati: 2008, 309 p., rilegato
Editore: Mondadori (collana Frecce)
Vittorio Zucconi, italiano naturalizzato americano un mese prima dell'11 Settembre, sviluppa un reportage alla scoperta del continente e della cultura americana.
Lo fa attraverso un percorso a spirale, che parte dai motivi per cui la gente, lui compreso, a volta odia l'America (unilateralismo politico, puritanesimo bigotto e ipocrita, militarismo, obesità dilagante, ecc), per approdare ai motivi per cui delle volte l'America la si ama (capacità di cambiare, di essere imprevedibile, di dar spazio alle forze nuove, di condannare in modo rigoroso con chi sbaglia, a prescindere -normalmente- da ceto, razza o religione, ecc ecc)...
Si continua quindi con un carrellata più intermedia, a volte critica ma non esasperata, a volte elogiativa ma non accondiscendente, che investe le nuove realtà sociali degli USA di oggi (corse Nascar, poker professionistico, Obama, Crisi, Google, ecc), e di ieri (Al Capone, Lincoln, Kennedy, Marshal, Lindbergh).
Punti di forza dello stile di Zucconi sono un pregievole humor quasi british, e una grande capacità nelle metafore. Punto debole, IMHO, una insana passione per i periodi chilometrici, che portano spessissimo il lettore a smarrirsi nel nugolo di incisi.
I temi trattati sono normalmente interessanti, anche se a volte, specie quelli di carattere storico, un po' banali.
Riassumendo:
PRO:
+Un anilisi pregevole, interna ed esterna, di un nuovo americano ancora italiano dentro
+Buona struttura interna
+Buona quantità di temi sociali, politici, religiosi, ecc trattati
+Stile abbastanza buffo e ironico
+Metafore mai banali
CONTRO:
+Risente molto spesso delle evidenti opinioni politiche dello scrittore, che molto spesso lo portano a giudizi assoluti (Bush cacca, Obama santo subito)
+Lettura spesso martoriata da funambolici periodi chilometrici.
+Figure storiche un po' abusate.
grafica ( copertina ): *** ( un po' scialba, semplicemente esprime il titolo )
giocabilità ( stile di scrittura ): *** ( comè già detto, buona, anche se afflitta da numerosi problemi )
longevità ( storia vera e propria ): **** ( molta varietà )
globale: ***/5
Configurazione minima ( cosa ci somiglia ): Il sempreverde "Un Italiano in America", di Severgnini, anche se ormai un po' (troppo?) datato.
Oppure, il più formale "Dio, Patria, Ricchezza", di Gaggi, analisi sociologica della stessa realtà americana, comunque sempre molto scorrevole.
Configurazione consigliata ( dello stesso autore ): Nada.
Buona lettura