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Discussione: DCC: è il futuro?

  1. #1

    Predefinito DCC: è il futuro?

    L'altro giorno domandai a me stesso quale fosse il comune denominatore dei miei videogame preferiti; domanda all'apparenza assurda.
    E scrissi una lista:
    1] Warcraft 3
    2] Trackmania
    3] Spore
    4] Operation Flashpoint
    5] Armed Assault
    6] Audiosurf
    7] Poker (alla texana coi soldi del monopoli )
    8] Scacchi (a livello ultra noob )

    Da questa lista tolsi il poker e gli scacchi, che sono in realtà giochi e non videogiochi, e restarono Warcfat 3, Trackmania, Spore, Operation Flashpoint, Armed Assault e Audiosurf.

    E allora mi chiesi: “Come mai mi piace Spore? Il cuore di Spore è l'editor, senza editor non varrebbe nulla. Creo facilmente e velocemente le mie belle creature, peccato per il suo essere troppo sandbox”.
    E poi: “Ma come fa a piacermi Armed Assault? Per la facilità e la velocità nel crearmi le missioni”.
    E via via per tutti gli altri videogame da me preferiti.

    Pensando e ripensando finii nell'imbattermi in un concetto già incontrato in un sito.

    Il concetto era DCC. DCC è l'acronimo di Dynamically Created Content ovvero contenuti creati dinamicamente o meglio contenuti creati al volo dagli utenti. Al volo cioè facilmente e velocemente.

    Mi sono quindi accorto che mi diverto non costruendo, non giocando, ma bensì costruendo in una prima fase e giocando nella seconda.

    DCC è quindi il comune denominatore dei miei gusti videoludici.

    Continuando la mia ricerca in internet ho scoperto che questa non è solo una fissazione mia, ma ormai è come una moda. Ad esempio c'è chi ha fatto espressa richiesta alla Infinity Ward per aggiungere un editor di mappe semplice e veloce nei loro futuri Call of Duty.

    E questa voglia di DCC cresce di giorno in giorno, i videogiocatori non vogliono più semplicemente giocare, ma anche un po' creare.

    Per concludere parlo di Warcraft III. E' uno strategico mediocre ma perché è ancora attualmente l'RTS più giocato al mondo? (fonte Xfire). Questa cosa me la spiego perché ha l'editor di mappe più potente, semplice e veloce che si sia mai visto in un RTS.

    Coi DCC siamo tutti giocatori e siamo tutti creatori.

    DCC: è il futuro?
    Ultima modifica di David Cortese; 09-04-09 alle 17:55:31

  2. #2
    La Borga L'avatar di recs
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    Napoli
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    14,439

    Predefinito Re: DCC: è il futuro?

    non più che in passato, e forse anche meno visto che le case che puntano ai DLC hanno interesse a limitare il modding fattibile dagli utenti per avere il monopolio dei contenuti aggiuntivi.

  3. #3
    Shogun Assoluto L'avatar di Bicio
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    Predefinito Re: DCC: è il futuro?

    Se non il futuro dei videogiochi, sicuramente è il futuro del videogioco singolo venduto. Se un gioco esce con l'editor di mappe/possibilità di creare mod, allora quel gioco ha un seria possibilità di diventare un qualcosa di veramente diffuso in rete (soprattutto se si tratta di uno strategico) se no è destinato a morire.

    Ad esempio di ciò mi viene in mente un Red Alert 2 che ha fatto dell'editor e dei mod la sua ragione di vita fino a qualche mese/anno fa, cosa che invece sta portando alla morte Red Alert 3 visto che non c'è un editor di mappe.

    Altro esempio è Dawn Of War. Ci ho giocato per anni in schermaglia scaricando mappe fatte da altri giocatori e mod. Ora è uscito il 2 e spero che rilasceranno presto un editor di mappe e di mod se no ho paura che possa fare una brutta fine se non viene sostenuto dalla community.

    Altro esempio lo posso fare su Unreal Tournament 2004e tutte le mappe amatoriali che ho scaricato e al momento non mi risulta un editor per UT3 o se c'è è troppo complicato e forse anche questo è uno dei motivi per cui non sta avendo il successo di quello precedente.

    Per concludere, rispondendo alla tua domanda, si, i mod e le mappe amatoriali sono la linfa vitale dei giochi. La Software House che non pubblica con il gioco un programma per modificarlo/espanderlo in maniera autonoma fa, a mio avviso, una scelta molto ignorante.

    Mia opinione come al solito

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