[20/08/2004] Quando un gioco vale più di mille parole
Nel mare magnum di videogiochi militari ambientati in "aree calde" del globo, tra conflitti reali e fittizi, nei quali siamo costretti ad imbracciare il fucile da soldatino di qualche esercito più o meno conosciuto (titoli dei quali personalmente ho le tasche abbondantemente ricolme), ogni tanto si fa notare qualche gioco che offre - una volta tanto - una prospettiva diversa del problema. A farlo non è una software house di primo piano, costretta a barcamenarsi come può tra le assurde leggi del mercato (come dicevamo qualche giorno fa), ma le Nazioni Unite, che tramite il suo World Food Programme ha commissionato un interessante videogame intitolato Food Force, una sorta di strategico in tempo reale sviluppato dalla Deepend di Roma e dalla PlayerThree di Londra, il cui principale scopo è mostrare ai giocatori come si svolge il programma di assistenza alle popolazioni affamate del mondo. Nelle diverse missioni che compongono il gioco sarà necessario raggiungere obiettivi come la consegna di casse di cibo via aria, l'oltrepassare checkpoint pattugliati da truppe ribelli e cose del genere, il tutto ambientato in un paese fittizio (ma neppure troppo) devastato da siccità e guerra civile. Alla fine di ogni livello, indipendentemente dai risultati ottenuti, verrà illustrata la modalità con cui il WFP avrebbe portato a termine la missione. Il gioco verrà distribuito gratuitamente negli Stati Uniti, ma non si esclude la possibilità di rilasciarlo anche sulla rete.
Per la cronaca, ho provato a contattare gli uffici romani della Deepend di Roma per avere qualche informazione in più, magari la possibilità di provare il gioco, ma tutto tace, evidentemente per le inevitabili ferie augustine. Riproverò a settembre, vi farò sapere.