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Discussione: John Doe

  1. #1
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito John Doe

    Ok ok, qui siete tutti mangofili e comixiani (), però apro sto topic lo stesso

    Siccome ho deciso di fare le prove per John Doe volevo chiedervi che pensate di sto fumetto.

    Io lo compro dal primo numero e devo dire che all'inizio mi faceva realmente schifo: schifo le storie, schifo le sceneggiature e schifo i disegni (Burchielli e Gianfelice a parte). Però il personaggio era fico e l'idea di fondo originale, perciò ho continuato a comprarlo lo stesso (anche perché le copertine sono qualcosa di eccezionale).

    Col tempo poi devo dire che le storie sono migliorate, così come le sceneggiature e anche i disegnatori hanno fatto grandi passi avanti. Insomma, ora secondo me è proprio un bel fumetto, anche perché ha una storyline di fondo piuttosto importante, cosa insolita nel fumetto italiano.

    Per chi non lo conoscesse, vi riassumo in breve la trama...
    Sulla terra la Morte svolge un lavoro quasi burocratico: deve assicurarsi che le persone destinate a morire effettivamente muoiano. Per fare ciò mette sù un bell'ufficio insieme agli altri cavalieri dell'Apocalisse (oltre a se stessa, Morte) che sono Guerra, Fame e Pestilenza...
    Ovviamente nell'ufficio lavorano anche umani come John Doe, che ricopre il ruolo di Direttore della società.
    Un bel giorno però John si imbatte in una specie di "forde fiscale" combinata da Morte e soci: per cacchi che non sto qui a spiegare Morte nel corso dei millenni ha risparmiato la vita a un po' di gente e ora si trova con un buco nei bilanci (dei morti) da dover riempire prima che le "alte sfere" se ne accorgano. Per fare ciò organizza un piccolo olocausto, preparandosi a colmare la mancanza di morti con gente innocente che, secondo il suo destino, ancora non dovrebbe morire.
    Siccome John Doe però è un tipo dalla forte etica lavorativa (ma non un buono) non digerisce sta cosa e ruba a Morte la sua falce...
    Così Morte insegue John, John scappa fino al 24esimo numero dove succedono un sacco di casini che non sto qui a dirvi, fosse mai voleste leggere il fumetto...

    E' un fumetto ricco di roba: azione, donne, motori, sangue, sentimenti, citazioni, duelli, katane, zombie, samurai, divinità, killer, cowboy, mezzi miracoli e protagonisti dalle camicie alla Brad Pitt...
    Insomma, ce n'è per tutti i gusti

  2. #2
    Lo Zio L'avatar di Ben Grimm82
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    Predefinito Re: John Doe

    Ne ho preso qualche numero tra fine 2005 ed inizio 2006.

    E' decisamente sopra le righe,senza troppa puzza sotto il naso, all a lunga risulta anche un pò originale...

    SE però non ti piace che io disegnatori cambino ad ogni numero, c'è poco da fare.

    L'ultimo numero credo si chiami "l'arte della spada", o via della spada, ambientato nel medioevo giapponese: i disegni possono piacere o meno, ma sono in perfetta sintonia con l'atmosfera!

    Spoiler:
    grandiosi poi i personaggi con le facce del papà di happy days e di bruce willis... ah già, anche johnn stesso è una caricatura....Tom cruise????


  3. #3
    Shogun Assoluto L'avatar di hansolo
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    Predefinito Re: John Doe

    Ben Grimm82 ha scritto gio, 08 giugno 2006 alle 09:18
    SE però non ti piace che io disegnatori cambino ad ogni numero, c'è poco da fare.
    In un fumetto mensile in cui ogni storia è di 96 pagine, è molto difficile che il disegnatore non cambi ogni mese.
    Diciamo 'impossible', che è meglio.......

    Pensa che in Johnathan Steele ogni numero è disegnato da (almeno) 2 disegnatori........

  4. #4
    Moderatore scostumato L'avatar di Dunkan
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    Predefinito Re: John Doe

    Io devo comprarlo...in fumetteria dici che trovo tutti i numeri?

  5. #5
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito Re: John Doe

    Sì, in fumetteria trovi tutto... oppure a qualche fiera del fumetto

    Ben Grimm: non c'è il sosia di Bruce Willis... Tu dici Guerra? Quello sarebbe ripreso da Full Metal Jacket

    John Doe dovrebbe essere somigliante a Tom Cruise ma vestito come Brad Pitt in Ocean's Eleven...

    Anche io ho apprezzato molto che "La via della spada" fosse disegnato in stile più mangoso (affermazione da prendere con le pinze) essendo ambientato nel Giappone medievale...

  6. #6
    Shogun Assoluto L'avatar di Mdk001
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    Predefinito Re: John Doe

    E io che pensavo fosse un manga basato sull'omonimo telefilm (di cui perlatro avrò visto un solo episodio,ma sembrava interessante)

    Peccato,sembra interessante,ma per il disegno è la parte più importante..beh,diciamo un 60%..ad esempio ho comprato someday's dreamer solo per la copertina

    Comunque se lo vedo in fumetteria una sbirciata ce la do,quanti volumi sono?prezzo?

  7. #7
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: John Doe

    Io ovviamente lo leggo, compro tutto quello che passa in edicola e non capisco perchè fargli un torto.
    Allora trovo che sia un'ottima cosa il fatto che le storie siano organizzate in cicli da 24 numeri, 12 di introduzione e 12 per concludere, per essere un fumetto italiano "alla bonelli" è una bellissima cosa, perchè permette sia storie alla dyd un po' slegate sia una trama alla dampyr, senza però che ci siano filler totalmente slegati.
    Gli scrittori Bartoli e Recchioni sono due nerds nel senso buono, leggono un casino sia libri sia fumetti e vanno al cinema, quindi infarciscono le storie di citazioni e rimandi. Questo però è anche un difetto perchè a volte ci si perdono dietro.
    Sotto il profilo disegnatori vanno segnalate le magnifiche copertine di Carnevale.
    Attualemente è finito il primo ciclo e siamo quasi a metà del secondo.
    Se qualcuno è interessato faccio un mezzo riassunto.
    Per concludere se comprate un qualsiasi fumetto bonelli provatelo sono comunque 2 euri e 70 spesi bene e vale molto di più di una qualsiasi schifezza scritta da Ruju.

  8. #8
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito Re: John Doe

    camus83 ha scritto ven, 09 giugno 2006 alle 11:46

    Per concludere se comprate un qualsiasi fumetto bonelli provatelo sono comunque 2 euri e 70 spesi bene e vale molto di più di una qualsiasi schifezza scritta da Ruju.



  9. #9
    Moderatore scostumato L'avatar di Dunkan
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    Predefinito Re: John Doe

    Restando più o meno in tema Bonelli, dite che si "slegheranno" mai dalla tradizione? Cioè, so che la Bonelli è praticamente ormai una scuola a sè, il tipico fumetto di stampo italiano, ma ogni tanto non ci vorrebbe un po' d'aria fresca?

    Non dico che DyD debba ritrovarsi tutto d'un tratto con dei pupilloni alla Sailor Moon, o con dei poteri magici, ma un po' di "contaminazione" non ha mai fatto male a nessuno, no?

    Che ne pensate.

  10. #10
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Predefinito Re: John Doe

    Dunkan ha scritto ven, 09 giugno 2006 alle 14:31
    Restando più o meno in tema Bonelli, dite che si "slegheranno" mai dalla tradizione? Cioè, so che la Bonelli è praticamente ormai una scuola a sè, il tipico fumetto di stampo italiano, ma ogni tanto non ci vorrebbe un po' d'aria fresca?

    Non dico che DyD debba ritrovarsi tutto d'un tratto con dei pupilloni alla Sailor Moon, o con dei poteri magici, ma un po' di "contaminazione" non ha mai fatto male a nessuno, no?

    Che ne pensate.
    Ni, la bonelli se ne è accorta e infatti sta facendo uscire brad barron e Demian che strizzano l'occhio a queste impostazioni.
    Sperare però che possa succedere anche per Dyd è pura utopia, hanno un loro zoccolo duro di affezionati che gli garantisce un tot di vendite, se devono fare esperimenti fanno una nuova serie.

  11. #11
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    Predefinito Re: John Doe

    A parte il numero di uscite stabilito (speciali a parte), Brad Barron e Demian devono averli rubati al passato con la macchina del tempo... mi pare difficile trovarvi delle strizzate d'occhio a modelli narrativi più recenti.

  12. #12
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    Predefinito Re: John Doe

    Brad Barron e Demian sono fumetti vecchi come il cucco, almeno come concezione, a parte il fatto che finiscono in 18 numeri.

    La Bonelli è inutile che ringiovanisca, quando morirà il signor editore credo che anche la casa editrice sprofonderà nella tomba. Almeno questo è quello che sostengono i disegnatori e gli sceneggiatori della Bonelli che io conosco
    I figli di BOnelli della casa editrice se ne fregano e a meno che la compri l'eura o la coniglio non conosco altre case italiane importanti che fanno questo mestiere con passione.

    Forse la panini potrebbe farci un pensierino, ma comqune le cose cambierebbero di molto comunque

  13. #13
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    Predefinito Re: John Doe

    Ovviamente pensare che queste contaminazioni vengano sperimentate sui "classici" bonelliani è pura utopia, però io un po' sono fiducioso.

    Il fatto è, da quel che mi è sembrato di capire, che moltissimi disegnatori (ed addetti ai lavori in generale) italiani, snobbino e denigrino fortemente i prodotti nipponici, visto che sono anni che li marchiano come moda.

    Evidentemente non lo sono, altrimenti sarebbe già passata da tempo.

    La rigidezza di moltissime produzioni italiane è tra i maggiori fattori che mi ha portato verso altri lidi fumettistici, come penso succeda ad altri.

  14. #14
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    Predefinito Re: John Doe

    Beh, Gea è un bel po' diverso dalla "tradizione" bonelliana...(per inciso, dovrebbe essere appena uscito il nuovo numero...)

    >Il fatto è, da quel che mi è sembrato di capire, che moltissimi disegnatori (ed addetti ai lavori in generale) italiani, snobbino e denigrino fortemente i prodotti nipponici, visto che sono anni che li marchiano come moda.

    Qualche tempo fa su Radio 2 ho sentito un programma in cui Sergio Bonelli e Luca Raffaelli discutevano del fumetto italiano in rapporto ai manga: il secondo andava ad elencare Tezuka ed altri gradi autori, ma il primo diceva di non essere minimamente interessato...

  15. #15
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    Predefinito Re: John Doe

    Beh, Bonelli è un signore di una certa età e dei manga non gliene può fregà di meno.

    I disegnatori e gli sceneggiatori italiani in linea di massima snobbano il manga come possibilità professionale..
    Mi spiego: a parte rarissimi casi, un mangaka in italia non lavorerà mai, quindi a sceneggiatori e disegnatori non frega nulla di accostarsi a quello stile (a un editore costa meno importare una serie giapponese che farne una ex-novo).

    Perquanto riguarda stile... beh... sono due cose diverse. Di sicuro nessun disegnatore professionista può apprezzare più di tanto un manga (per favore, non lapidatemi per ciò che sto dicendo), perché è un fumetto più "semplicistico" come tratto.
    Ma non per incompetenza di chi lo fa, piuttosto per una scelta ben precisa.
    Tanighuchi e Otomo a parte, non mi vengono in mente disegnatori di fumetti giapponesi che amano riprodurre anatomie perfette e fondali super particolareggiati.

    Qualche anno fa, tramite la scuola che fequentavo, feci una lezione con i giapponesi che disegnavano Kimba il leone bianco (un famoso cartone animato degli anni '60 o '70).
    Loro stessi dissero che il disegno giapponese, come concezione accademica, è peggiore dell'europeo.

    Cosa accade però? Che al pubblico giapponese (e anche a molti italiani ) lo stile sintetico e leggero dei manga piace: in giappone un fumetto italiano romperebbe le balle dopo 4 pagine (come probabilmente a molti di voi ).
    D'altra parte però c'è a chi piace il fumetto italiano o, ancora peggio in quanto a ritmo (sono lentiiiiiiissimi), quello francese.

    Quindi la Bonelli continuerà a fare fumetto italiano e lascerà i manga ai giapponesi. Insomma, per caso o per scelta nessuno invade il mercato altrui.

    Ciò non toglie che il fumetto italiano potrebbe anche provare a innovarsi, proprio come ha fatto con Gea per esempio: è rimasto un fumetto italiano, ma molto influenzato dai manga!

    Idem per John Doe. A vederlo sembra un Bonelli, ma a leggerlo è molto, ma molto più fresco e moderno

  16. #16
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    Predefinito Re: John Doe

    In un fumetto italiano però, non troverò mai certe inquadrature (tipo One Piece) o altre scelte molto più coreografiche ed azzardate, rispetto al fumetto giapponese. Sembra che si debba per forza restare ancorati a rigidi canoni, anche solo "espositivi".

    Per quanto riguarda l'aspetto dei particolari, nulla vieta di fondere le due cose: ti posso citare moltissimi manga particolareggiatissimi (Berserk, Naruto, One Piece, Real, Vagabond), che ben si discostano a produzioni più "tradizionali".

    Secondo me c'è una sorta di paura di fondo.

    Gli stessi autori di Witch ammettono di esser riusciti a portare all'interno addirittura della Disney, il tratto manga. Forse non tutto è perduto

  17. #17
    The Keka
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    Predefinito Re: John Doe

    Beh, si può portare innovazione anche senza rifarsi per forza ai manga (vedi Ortolani, e anche Enoch si ispira ai manga solo fino a un certo punto).

  18. #18
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    Predefinito Re: John Doe

    The Keka ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 07:59
    Beh, si può portare innovazione anche senza rifarsi per forza ai manga (vedi Ortolani, e anche Enoch si ispira ai manga solo fino a un certo punto).
    Infatti io pensavo ad una cosa più come Enoch, mentre Ortolani è già un altro "campo".

  19. #19
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    Predefinito Re: John Doe

    Beh, a me Ortolani piace molto (non come disegnatore, per carità), ma in effetti non ha innovato un bel niente!
    Enoch sì

    Dunk, lo so che mi odierai, ma secondo me quelli che citi tu non sono manga particolareggiati . Prendi Jiro Taniguchi (o come cacchio si scrive) e capirai ciò che intendo.

    E comunque il fatto che nel jappo trovi cose che non trovi qui è proprio quello che dicevo, nessuno influenza troopo l'altro e alla fine nessuno invade il mercato dell'altro!

  20. #20
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    Predefinito Re: John Doe

    Talenz ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 16:50
    Beh, a me Ortolani piace molto (non come disegnatore, per carità), ma in effetti non ha innovato un bel niente!
    Enoch sì

    Dunk, lo so che mi odierai, ma secondo me quelli che citi tu non sono manga particolareggiati . Prendi Jiro Taniguchi (o come cacchio si scrive) e capirai ciò che intendo.

    E comunque il fatto che nel jappo trovi cose che non trovi qui è proprio quello che dicevo, nessuno influenza troopo l'altro e alla fine nessuno invade il mercato dell'altro!
    Ho guardato qualche tavola di Taniguchi, ed Inoue ha la sua stessa caratterizzazione

  21. #21
    Lo Zio L'avatar di Chapel
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    Predefinito Re: John Doe

    ma non si parlava di jhon doe??
    Il disegno giapponese può nascere forse più semplicistico e veloce.....ma ci sono delle eccezzioni e lo stile si è evoluto molto dal leone bianco.
    Berserck e vagabond hanno delle tavole che sono autentici capolavori (infatti i tempi di produzione sono lunghissimi ) che non sfigurano neanchè nel formato gigante, anche otomo regge bene il confronto anche se per me se ne passsa con le linee cinetiche.
    Il disegno italiano resta legato all'impostazione delle pagina ma non è che sono tutti così attenti ai particolari: accardi e pontrelli che hanno lavorato su jhon doe hanno un tratto piuttosto grezzotto.
    Tornando a J. D. finora ho letto i primi 10 numeri e mi sembra altalenante: alcune storie mi sono piaciute moltissimo per la loro originalità e innovazione mentre altre mi sono sembrate molto più deboli a livello di sceneggiatura.
    Comunque resta una buona lettura e una valida alternativa italiana (come anche detective dante) ai classici bonelli

  22. #22
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    Predefinito Re: John Doe

    Chapel ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 19:03
    ma non si parlava di jhon doe??
    Il disegno giapponese può nascere forse più semplicistico e veloce.....ma ci sono delle eccezzioni e lo stile si è evoluto molto dal leone bianco.
    Berserck e vagabond hanno delle tavole che sono autentici capolavori (infatti i tempi di produzione sono lunghissimi ) che non sfigurano neanchè nel formato gigante, anche otomo regge bene il confronto anche se per me se ne passsa con le linee cinetiche.
    Il disegno italiano resta legato all'impostazione delle pagina ma non è che sono tutti così attenti ai particolari: accardi e pontrelli che hanno lavorato su jhon doe hanno un tratto piuttosto grezzotto.
    Tornando a J. D. finora ho letto i primi 10 numeri e mi sembra altalenante: alcune storie mi sono piaciute moltissimo per la loro originalità e innovazione mentre altre mi sono sembrate molto più deboli a livello di sceneggiatura.
    Comunque resta una buona lettura e una valida alternativa italiana (come anche detective dante) ai classici bonelli
    Tornando a JD, mi ispira moltissimo, ed in questi giorni farò un salto in fumetteria per recuperare i primi numeri, così piano piano mi faccio la prima serie.

    Cmq, come dice Chapel, il fumetto italiano è molto legato ad alcuni schemi, è questo che intendevo.

  23. #23
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito Re: John Doe

    John Doe diventa bello dal 24 in poi... salvo qualche numero a caso tra i primi 24...

    Comunque non potete leggere gli ultimi se non avete letto i primi.

    Insomma, comprateli tutti

  24. #24
    Moderatore rosikone L'avatar di Ciuco
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    Predefinito Re: John Doe

    Talenz ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 21:55
    John Doe diventa bello dal 24 in poi... salvo qualche numero a caso tra i primi 24...

    Comunque non potete leggere gli ultimi se non avete letto i primi.

    Insomma, comprateli tutti
    Beh, per me è esattamente il contrario
    Trovo la storia molto più bella nella prima stagione e ritengo anche la sceneggiatura e lo stile molto migliori rispetto alla seconda - con le dovute eccezioni, come "Tempo fuori sesto", una storia molto ambiziosa, ma che alla fine è dipanata semplicisticamente e troppo confusamentee

  25. #25
    Il Nonno L'avatar di Talenz
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    Predefinito Re: John Doe

    Ciuco ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 22:00
    Talenz ha scritto dom, 11 giugno 2006 alle 21:55
    John Doe diventa bello dal 24 in poi... salvo qualche numero a caso tra i primi 24...

    Comunque non potete leggere gli ultimi se non avete letto i primi.

    Insomma, comprateli tutti
    Beh, per me è esattamente il contrario
    Trovo la storia molto più bella nella prima stagione e ritengo anche la sceneggiatura e lo stile molto migliori rispetto alla seconda - con le dovute eccezioni, come "Tempo fuori sesto", una storia molto ambiziosa, ma che alla fine è dipanata semplicisticamente e troppo confusamentee
    Mah... il dover mettere per forza Dago non l'ho proprio retto e mi ha rovinato tutto il resto fatto precedentemente

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