ilgrillo ha scritto gio, 09 settembre 2004 alle 10:49
Mi permetto di non essere d'accordo con quanto da te affermato. Così come lo hai scritto sembra che i giochi debbano mollare il due d solo perché esistono schede da 300 euro. D'accordo invece se quei giochi fossero orribili. Ma se un platform a due dimensioni riuscisse a divertirmi e a strapparmi ore di gioco nonostante la mia Geffo 5950 Ultra, io mi alzerei dalla sedia e applaudirei ai programmatori per i classici e fantozziani 92 minuti!!!
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Ma riuscerebbe un platform a 2d a farlo? Che cosa dovrebbe fare per riuscirci? Io devo dire che sto giocando a Prince of Persia Sands of Time, e mi piace molto. Ed è in effetti un platform, ma anche molto, molto bello dal punto di vista grafico e dei colori, etc etc...
Io dico che
secondo me (per cui è la mia opinione, che non deve essere per forza una verità affermata, eh?) un gioco in 2d non ha, e mai avrà il fascino che puo' suscitare uno in 3d, ma, come dicevo, questa è la mia opinione, di uno che fino al 96 non ha avuto a che fare nè con i computer, nè con le console.
E mi spiace dirlo, ma non mi piacciono proprio. Credo che l'unico gioco in 2D che abbia giocato sia stato Sonic su Sega Mega Drive, e ci ho perso sopra un pomeriggio e mi sono ammalato perchè non ero abituato a stare tanto davanti ad un televisore. Ma se ci penso adesso, mi vien quasi da ridere...
Ritengo la componente visiva fondamentale per definire la qualità di un videogioco. Un engine ben fatto dimostra una grande attenzione dei programmatori, e mi mette nell'ordine di idee che se l'engine è fatto bene, forse anche sulla storia sono riusciti a fare qualcosa di buono. una buona colonna sonora, poi, è fondamentale...
Non riuscirei mai a tornare al 2d e alle musichette mono-toniche.
Mi sembrerebbe di fare 4 passi indietro, piuttosto che uno avanti.
Quindi evviva DoomIII, e la nuova era dei giochi iper realistici.