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  1. #201
    Banned L'avatar di Ben_Weasel
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    l'uovo sottointende che sarà una fiera fatta col culo?
    E l'altro sottende che l'unica maniera per farselo piacere sarà essere in acido...

  2. #202
    Lo Zio
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    credo che solo il logo delle Dolomiti per l'Unesco riesca a battere in bruttezza questi due

  3. #203
    Shogun Assoluto L'avatar di Gnappo_gheyz
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    il secondo non è male.

  4. #204
    Suprema Borga Imperiale
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    Predefinito Riferimento: Expo Milano... que fail :V

    Il secondo è illeggibile
    Il primo è carino ma non da "expo"

    il logo delle dolomiti

  5. #205
    Banned L'avatar di Ben_Weasel
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    Per la cronaca, ha vinto il logo psichedelico

  6. #206
    Chiwaz
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    Magari distribuiranno degli occhialini appositi

  7. #207

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    Se la scelta è solo fra quei due meglio psichedelia...

    Comunque il 'vecchio' logo decisamente meglio:




    Se non altro con Pisapia spero che si faccia meno scrupoli a fare qualche esproprio invece di perdere tempo come la Moratti.

  8. #208
    Lo Zio L'avatar di ruttoliberoaipopoliliberi
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    Zhgzhzghzg se aspettiamo Pisapia per fare gli espropri "annamo bbene".

  9. #209

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    Ah comunque i loghi li ha selezionati una giuria con a capo Giorgio Armani... Sta perdendo colpi il ragazzo... C'erano altre 700 proposte, UNA meglio di queste due non esisteva?

  10. #210
    Banned L'avatar di Ben_Weasel
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    mapporc, sapete chi ha progettato quel logo?

    Spoiler:
    Andrea PUPPA


    http://milano.corriere.it/milano/not...09976705.shtml

  11. #211
    Chiwaz
    ospite

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    Della famosa via?

  12. #212
    Banned L'avatar di Ben_Weasel
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    Predefinito Riferimento: Expo Milano... que fail :V

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Della famosa via?
    E mi sa di si

  13. #213
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    piccola guida de il post http://www.ilpost.it/2012/03/12/dieci-cose-expo-2015/
    Mancano soli tre anni all’Expo italiana o mancano ancora tre anni all’Expo italiana? Da una parte sembra una scadenza assai distante – maggio 2015 – per un paese e per i suoi cittadini abituati a vivere con un’agenda brevissima e in difficoltà a immaginare il suo futuro oltre il prossimo equinozio. Dall’altra, ne parliamo da così tanto tempo di questa benedetta esposizione universale che ormai sembra di esserci davvero vicini: e invece mancano ancora tre anni.
    Ma si tratta di un progetto così esteso e complesso, soprattutto nell’intrico della partecipazione pubblica in tempi di crisi, che questi tre anni serviranno tutti fino all’ultimo giorno. Poi vedremo come andrà e se davvero lascerà benefici più solidi alle economie nazionali e a tutti quanti, oltre che alla colossale impresa che la organizza. Ma intanto, a fronte di una strategia di comunicazione che finora è sembrata piuttosto povera (lasciando spazio solo a polemiche, accuse, litigi e contestazioni) può essere interessante farsi un’idea migliore di ciò di cui si parla. A cominciare dalle cose elementari.

    1. Expo 2015 aprirà il 15 maggio 2015 e chiuderà il 31 ottobre.
    2. Sarà una grande esposizione distribuita su spazi e allestimenti diversi e dedicata al cibo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Si terrà in un’area a nordovest di Milano (quella rossa nella mappa), contigua all’area della nuova Fiera di Rho.

    3. Hanno confermato finora la loro partecipazione 73 paesi, l’organizzazione conta che arrivino a essere 140.
    4. Accanto agli stati con i loro padiglioni nazionali (60) saranno presenti con loro spazi altri espositori, come aziende, organizzazioni internazionali, organizzazioni no profit. Altri paesi saranno presenti in “cluster” tematici (sul riso, sul caffè, sul cacao…) senza un proprio spazio espositivo indipendente.

    5. L’obiettivo di pareggio previsto è di 20 milioni di visitatori. I biglietti avranno prezzi variabili a seconda di offerte, abbonamenti e pacchetti, ma il costo dovrebbe essere in media di 25 euro.
    6. Eventi paralleli a quelli in calendario nel programma ufficiale all’interno dell’area Expo si svolgeranno a Milano e in altre località e città, organizzati indipendentemente ma coordinati con Expo.
    7. Gli investimenti pubblici sono di 1,3 miliardi di euro (833 milioni del governo, 477 degli enti locali: finora ne sono stati versati circa un decimo). Quelli delle aziende private 400 milioni di euro. Quelli dei partecipanti ufficiali 1 miliardo di euro. I lavori veri e propri di costruzione cominceranno dopo ottobre 2012 e per la gran parte dovranno essere ultimati a fine 2014.
    8. Il coordinatore e direttore dei lavori dell’Expo è il Commissario Generale Roberto Formigoni. Ma c’è anche un Commissario Straordinario, il sindaco di Milano Pisapia, e l’amministratore delegato di “Expo 2015 Spa” Giuseppe Sala, a rendere complicata una governance del progetto che ha già avuto diversi attriti. Tenendo anche conto che è un caso inedito che il Commissario Generale sia una figura con un altro ruolo tanto importante e ingombrante come il Governatore della Lombardia.
    9. L’area dell’Expo, una volta chiusa l’esposizione, diverrà di proprietà di una società con quote delle amministrazioni pubbliche e della Fiera di Milano: che però non ha ancora completato le operazioni di acquisto, per mancanza dei soldi necessari.
    10. Il sito web di Expo è qui. L’account di Twitter è questo. La pagina di Facebook è questa.

  14. #214
    Shogun Assoluto L'avatar di Lo Zio
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    hanno posato almeno un sasso in quella zona?

  15. #215
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    7. Gli investimenti pubblici sono di 1,3 miliardi di euro (833 milioni del governo, 477 degli enti locali: finora ne sono stati versati circa un decimo). Quelli delle aziende private 400 milioni di euro. Quelli dei partecipanti ufficiali 1 miliardo di euro. I lavori veri e propri di costruzione cominceranno dopo ottobre 2012 e per la gran parte dovranno essere ultimati a fine 2014.
    magari qualche milanese ha più info o testimonianza diretta

    EDIT Località: Milano diccelo tu

  16. #216
    Shogun Assoluto L'avatar di Lo Zio
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    due anni? non combineremo un cazzo.

  17. #217
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    qui va a finire che allestiscono una bella sagra da un miliardo di euro


  18. #218
    Shogun Assoluto L'avatar di Lo Zio
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    con segatura per terra e tovaglie bianche a quadretti rossi.

  19. #219

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    ma parlando seriamente, io non ci capisco nulla ma il tempo per costruire tutta quella roba c'è?
    tipo a quanti mesi dall'inizio diventa impensabile?

  20. #220
    Vitor
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    Expo, le mani della mafia

    di Fabrizio Gatti
    L'appalto principale (e più pagato) per la fiera del 2015 a Milano è andato a imprenditori che erano in affari con una delle cosche più sanguinarie della Sicilia. L'inchiesta esclusiva su 'L'Espresso'in edicola domani

    L'appalto principale e più pagato per l'Expo 2015 a Milano è andato a imprenditori già in affari con la mafia.

    E' quanto ha scoperto 'l'Espresso' nell'inchiesta esclusiva di copertina pubblicata nel numero in edicola da venerdì 30 novembre. Nella stessa cordata vincitrice, le imprese di sostenitori e collaboratori di due ex ministri, Altero Matteoli e Giancarlo Galan.

    L'impresa in contatto con i boss di Cosa Nostra è la Ventura spa, società appartenente alla Compagnia delle opere, il braccio economico di Comunione e liberazione. La ditta, con sede in provincia di Messina, è specializzata nella progettazione e costruzione di strade, parchi e strutture di ingegneria civile.

    Il nome della Ventura spa appare in un'indagine conclusa la scorsa estate dalla Procura sulla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, una delle cosche più sanguinarie della Sicilia, lo stesso clan che ha ordinato l'omicidio del giornalista Beppe Alfano. Secondo i verbali di un collaboratore e di un imprenditore, che 'l'Espresso' pubblica in esclusiva, i proprietari della Ventura spa erano in contatto con il presunto boss dei lavori pubblici, Sam Di Salvo, 47 anni, nel tentativo di pilotare le gare d'appalto in provincia di Messina.

    Con la Ventura, nella stessa cordata: la Mantovani spa di Mestre, il cui presidente Piergiorgio Baita, 64 anni, è socio e amministratore in altre aziende del gruppo con l'ex segretaria di Galan; la Socostramo srl, del costruttore romano Erasmo Cinque, 72 anni, sponsor, consigliere e tra i fondatori del movimento politico dell'ex ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli; un consorzio di cooperative rosse e un'impresa specializzata in impiantistica.

    L'appalto per l'Esposizione universale da loro vinto è quello da 272 milioni assegnato la scorsa estate con un ribasso record di 106 milioni. La cordata dovrà costruire la "piastra", la base di cemento, strade, servizi su cui verranno innalzati i padiglioni.

    Nell'inchiesta, anche i legami tra le imprese concorrenti all'Expo di Milano e il loro ruolo di alleate nella gestione del progetto Mose a Venezia. La società organizzatrice dell'Esposizione ha negato l'accesso ai documenti della gara vinta da Ventura, Mantovani, Cinque e le coop rosse.

    Il rischio di un ulteriore aumento dei costi, per un evento che costerà oltre due miliardi e mezzo, e altre rivelazioni su 'l'Espresso' in edicola da venerdì.

  21. #221
    La Borga L'avatar di Tyreal
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    Citazione Originariamente Scritto da alberace Visualizza Messaggio
    magari qualche milanese ha più info o testimonianza diretta

    EDIT Località: Milano diccelo tu
    Io sono proprio a Rho e di sassi ne han posati ben più di uno... solo che non so se oltre a bloccare strade e creare ulteriori rotonde serviranno a qualcos'altro. Comunque sì, il numero di cantieri in zona è quasi (quasi) paragonabile a quelli che c'erano quando è stata tirata su la fiera.

  22. #222
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    Expo, le mani della mafia

    di Fabrizio Gatti
    L'appalto principale (e più pagato) per la fiera del 2015 a Milano è andato a imprenditori che erano in affari con una delle cosche più sanguinarie della Sicilia. L'inchiesta esclusiva su 'L'Espresso'in edicola domani

    L'appalto principale e più pagato per l'Expo 2015 a Milano è andato a imprenditori già in affari con la mafia.

    E' quanto ha scoperto 'l'Espresso' nell'inchiesta esclusiva di copertina pubblicata nel numero in edicola da venerdì 30 novembre. Nella stessa cordata vincitrice, le imprese di sostenitori e collaboratori di due ex ministri, Altero Matteoli e Giancarlo Galan.

    L'impresa in contatto con i boss di Cosa Nostra è la Ventura spa, società appartenente alla Compagnia delle opere, il braccio economico di Comunione e liberazione. La ditta, con sede in provincia di Messina, è specializzata nella progettazione e costruzione di strade, parchi e strutture di ingegneria civile.

    Il nome della Ventura spa appare in un'indagine conclusa la scorsa estate dalla Procura sulla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, una delle cosche più sanguinarie della Sicilia, lo stesso clan che ha ordinato l'omicidio del giornalista Beppe Alfano. Secondo i verbali di un collaboratore e di un imprenditore, che 'l'Espresso' pubblica in esclusiva, i proprietari della Ventura spa erano in contatto con il presunto boss dei lavori pubblici, Sam Di Salvo, 47 anni, nel tentativo di pilotare le gare d'appalto in provincia di Messina.

    Con la Ventura, nella stessa cordata: la Mantovani spa di Mestre, il cui presidente Piergiorgio Baita, 64 anni, è socio e amministratore in altre aziende del gruppo con l'ex segretaria di Galan; la Socostramo srl, del costruttore romano Erasmo Cinque, 72 anni, sponsor, consigliere e tra i fondatori del movimento politico dell'ex ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli; un consorzio di cooperative rosse e un'impresa specializzata in impiantistica.

    L'appalto per l'Esposizione universale da loro vinto è quello da 272 milioni assegnato la scorsa estate con un ribasso record di 106 milioni. La cordata dovrà costruire la "piastra", la base di cemento, strade, servizi su cui verranno innalzati i padiglioni.

    Nell'inchiesta, anche i legami tra le imprese concorrenti all'Expo di Milano e il loro ruolo di alleate nella gestione del progetto Mose a Venezia. La società organizzatrice dell'Esposizione ha negato l'accesso ai documenti della gara vinta da Ventura, Mantovani, Cinque e le coop rosse.

    Il rischio di un ulteriore aumento dei costi, per un evento che costerà oltre due miliardi e mezzo, e altre rivelazioni su 'l'Espresso' in edicola da venerdì.
    Niente di strano, finché l'unico criterio per scegliere le imprese è il ribasso.

    Piuttosto, perché le CCIAA siciliane hanno rilasciato i certificati antimafia necessari ed obbligatori per partecipare agli appalti?

  23. #223
    La Borga L'avatar di Tyreal
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    Parole sante.

  24. #224
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    oh a proposito della permeazione al nord...

    Inchiesta camorra e politica: spunta 'tariffario': 30 euro a voto 43 indagati, ex assessore arrestato

    Monza, 4 marzo 2013 - Nelle prime ore del mattino, nelle province di Monza, Milano, Lecco, Padova, Napoli, Avellino, e Salerno, i carabinieri del Gruppo di Monza hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dall'Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, nei confronti di 43 persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di gravi delitti quali rapine, estorsioni, usura, furti, ricettazione, riciclaggio, spendita di banconote false, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e di armi e di reati contro la pubblica amministrazione, nonché ad un decreto di perquisizione locale a carico di ulteriori 16 persone.

    L'INDAGINE "BRIANTENOPEA" - L'indagine, denominata "Briantenopea", ha avuto inizio nel 2010, da una rapina ad un punto Snai a Gorgonzola nel mese di maggio, a cui sono seguiti altri due simili episodi a Brugherio ed Arcore, che hanno permesso, con intercettazioni e pedinamenti, di mettere in evidenza l'operatività di una "radicata associazione per delinquere composta, prevalentemente, da soggetti italiani di origine campana di elevato spessore criminale, in contatto con esponenti di clan camorristici del napoletano come Gionta e Mariano, attivo nei quartieri spagnoli. Il nome piu' in evidenza e' quello di Giuseppe Esposito, detto "Beppe occulto".

    ARRESTATO EX ASSESSORE ALL'AMBIENTE MONZA ANTONICELLI - Tra i destinatari del misura restrittiva in carcere figura Giovanni Antonicelli (Pdl), già assessore all'Ambiente e Acque, con delega all'ecologia, smaltimento rifiuti, manutenzione cimiteriale, patrimonio, demanio e alloggi comunali, dell'Amministrazione comunale di Monza in carica dal 2007 al 2012. Il politico, che faceva parte della giunta del centrodestra guidata dal sindaco Mariani, era stato costretto alle dimissioni da un'inchiesta della Procura di Monza per corruzione. Per lui anche l'accusa di voto di scambio con alcuni esponenti dei clan camorristici Gionta e Mariano.

    COINVOLTO EX CONSIGLIERE COMUNALE MILANO DE BIASE - Nell'inchiesta è coinvolto anche un ex consigliere comunale di Milano, Renzo De Biase (Pdl) in carica tra il 2009 e il 2011. De Biase non si è ricandidato alle ultime elezioni. L 'ex consigliere ''venne favorito nelle penultime elezioni comunali di Milano''. Lo ha detto il sostituto procuratore di Monza, Salvatore Bellomo. E ancora:''Sappiamo che ha ottenuto voti di favore - ha detto il magistrato a margine di una conferenza stampa al Comando provinciale di Milano - ma non sappiamo, al momento, se ne fosse consapevole''.

    'TARIFFARIO', 30 EURO A VOTO - Nell'operazione dei Carabinieri di Monza spunta anche un 'tariffario per la compravendita dei voti. Di Biase si ipotizza possa essere stato favorito nelle elezioni comunali del 2011 dall'associazione criminale con a capo Giuseppe Esposito. Al momento Di Biase non risulta indagato e gli inquirenti stanno cercando di capire se fosse consapevole dell'appoggio fornitogli dall'organizzazione criminale. In una intercettazione invece Esposito parlava anche di un tariffario per la compravendita dei voti su Milano: 30 euro per il voto singolo e 50 euro per quello di una famiglia.

    PM: "CITTA' BRIANZOLA ENCLAVE DELLA CAMORRA" - ''Monza, da quanto emerso dai lunghi accertamenti dell'indagine, era, sotto il profilo criminale, un'enclave campana, ed emerge in maniera molto chiara''. Lo ha detto il sostituto procuratore salvatore Bellomo. ''Nelle intercettazioni - ha precisato Bellomo - il capo si vantava di preservare Monza 'dall'invasione della 'ndrangheta'''. Le indagini hanno stabilito che vi furono dei tavoli tra criminali per la spartizione e il controllo del territorio brianteo. Il personaggio di spicco dell'operazione, Giuseppe Esposito, si vantava, in particolare ''di aver rintuzzato piu' volte i tentativi di qualche calabrese di allargarsi nella zona'' con le proprie attivita' criminali.

  25. #225
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    Predefinito Re: Expo Milano... que fail :V

    Expo, Milano teme la fine di un sogno
    adesso invoca un supercommissario





    Mancano 700 giorni all'inaugurazione della Fiera espositiva. Una grande occasione per il rilancio del capoluogo lombardo e di tutta l'Italia. Ma nei primi cinque dei sette anni a disposizione non si è fatto abbastanza. Una cifra racconta tutto: su 1,3 miliardi dovuti dagli Enti pubblici restano ancora da versare 963 milioni. Patto tra il sindaco Pisapia e il governatore Maroni che chiedono al governo una legge speciale

    MILANO - Vista da lì, dal cuore del cantiere, Expo è ancora una scommessa. E ce ne vuole di immaginazione per sovrapporre quella distesa di terra e scavi, ruspe e fango, con le immagini scintillanti delle simulazioni al computer che dipingono una cittadella tecnologica nel verde. Poco più di sette anni, 2.585 giorni: è il tempo che Milano aveva a disposizione per organizzare la sua occasione. Il suo grande evento. E adesso che all'inaugurazione del 1° maggio 2015 di anni ne mancano solo due, di tempo da perdere non ce n'è più. Quei 700 giorni sono diventati pochissimi. Ormai bastano 13 giorni di neve e pioggia a far partire l'allarme: 13 giorni di lavoro perduti dall'inizio del 2013, che hanno fatto scattare i doppi turni. Può dare l'idea di quanto l'Esposizione sia diventata una corsa a ostacoli. Per farcela, bisognerà tagliare tutte "le curve", raccontano gli uomini di Expo. Ogni intoppo, ogni possibile ricorso al Tar rischia di far saltare una tabella di marcia già stretta. È necessario imboccare la corsia veloce, hanno concordato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. E, di fronte al pericolo di non rispettare l'appuntamento con il mondo, è partito l'appello al governo: serve una legge speciale che replichi le deroghe concesse in passato al Giubileo o alle Olimpiadi di Torino. E serve un super-commissario con super poteri che possa accelerare i cantieri. Sarà possibile recuperare i ritardi? E soprattutto: cosa è destinata a diventare Expo?

    GUARDA RADIOGRAFIA DELL'EXPO

    IL GIOCO DELL'OCA.
    Lavorare a Expo è come stare sulle montagne russe, spiegano gli uomini del 2015. Un grande gioco dell'oca dove a ogni nuovo passo si rischia di bloccarsi. Ma Expo è anche un simbolo. Quel milione di metri quadrati distesi tra Milano e la Fiera di Rho-Pero sono un laboratorio per capire il capoluogo e, forse, anche un po' l'Italia: lì, per i primi tre anni, si sono agitate le forze contrapposte della città e si sono consumate liti e risse in casa centrodestra. Per più di tre anni, il Grande Evento non aveva neppure la proprietà dei terreni dove montare i padiglioni. Per avere la percezione di quanto ci sia ancora da fare, forse, basterebbe un altro numero, 963: sono i milioni che, su un totale di 1,3 miliardi, gli enti pubblici devono ancora versare nelle casse della società che gestisce Expo per realizzare la smart city dedicata al cibo e alla sostenibilità, più annessi e connessi. Il governo, in particolare, deve ancora staccare un maxiassegno da 640 milioni (su 833). È la dimostrazione di quanto la maggior parte dell'attività, ormai, sia concentrata da qui al 2015. E anche di come il budget debba essere difeso dai tagli sempre possibili in piena crisi economica.

    LA GRANDE CORSA. Pisapia e Maroni hanno stretto un patto d'acciaio per allontanare il rischio di un flop: ci vuole una legge speciale. La proposta è stata spedita a Roma e si aspetta il verdetto dal Consiglio dei ministri, martedì prossimo. Ci vuole anche un commissario unico, dicono, un "Mister Expo" "con pieni poteri di deroga che lavori 24 ore su 24". Anche se la Cgil di Milano chiede cautela. Comune e Regione vorrebbero affidare il timone all'attuale amministratore delegato della spa di gestione, Giuseppe Sala. Che concorda: "Expo ha una deadline precisa: per questo ci servono poteri speciali, anche solo in via precauzionale". Non può fare la fine delle tante opere pubbliche italiane impantanate tra burocrazia e traguardi mancati. Le ruspe sono al lavoro su quell'irregolare triangolone di terra: siamo alle fondamenta. Finora sono stati realizzati lavori per circa 35 milioni. Alla fine del 2013, l'obiettivo è di arrivare a 160 milioni, il 30 per cento del percorso: allora inizieranno anche a spuntare i primi edifici. Il gioco diventerà ancora più duro nel 2014, quando il cantiere dovrà produrre opere per 340 milioni, il resto (circa 50 milioni) nei primi mesi del 2015. È questo, però, il momento della verità: il prossimo dicembre, dovranno essere consegnati ai Paesi i lotti di terra completamente attrezzati per permettere agli ospiti di costruire i loro padiglioni. È allora che i cantieri si intrecceranno e l'area si trasformerà in un gigantesco cantiere a cielo aperto. Ma cosa è avvenuto delle promesse fatte alla città?

    LE SPERANZE DELUSE. Era il 31 marzo del 2008, quando la città festeggiò la conquista internazionale. Milano, prometteva la protagonista - nel bene e nel male - di quella partita, l'ex sindaco Letizia Moratti, sarebbe stata rilanciata grazie all'Esposizione: 4,1 miliardi di investimenti diretti per il sito espositivo, altri 11 per autostrade, strade e metropolitane da troppo tempo al palo, turismo (29 milioni di biglietti staccati), verde (500mila nuovi alberi), posti di lavoro (70mila), vie d'acqua (oggi ridimensionate) per collegare i padiglioni alla vecchia Darsena di Milano, vie di terra (cancellate). Molte di quelle promesse sono già cadute sotto l'urto della crisi e del tempo che se n'è andato. È ancora un'occasione, ripetono le istituzioni. "Il primo grande evento del dopo crisi", dice Pisapia. Una ricerca della Bocconi ha appena riconfermato le possibilità: in tutta Italia, 199mila posti di lavoro e una produzione aggiuntiva di 24,7 miliardi. Ma siamo ancora alle proiezioni e, ora, bisogna dare forma alle ambizioni. I visitatori attesi sono diventati 20 milioni, 24 milioni i ticket da vendere: per centrare l'obiettivo servirà una campagna globale. Il budget è stato tagliato e, delle tre linee di metrò annunciate solo una, la 5, si presenterà all'appuntamento; la linea 6 è stata cancellata, per la 4, attesa da anni, sarà un miracolo riuscire a inaugurare 2 fermate (su 21). Anche tutto il corposo elenco di strade, autostrade e collegamenti ferroviari, che era stato agganciato al convoglio del 2015, langue. Molte opere sono finite sotto un capitolo dal titolo inequivocabile: "Oltre l'orizzonte di Expo". Le altre, quelle essenziali, viaggiano tutte con uno se non due anni di ritardo e hanno date di consegna da brivido: aprile 2015, dicembre 2014 nel migliore dei casi. Ma che città sarà quella di Expo?

    MILANO CHIAMA MONDO. Il segno tangibile dovrebbe essere la Darsena, l'antico porto di Milano riportato a nuova vita. Ma a due anni dall'inaugurazione c'è soprattutto una città da attrezzare per accogliere i turisti. Il Comune ha preparato un dossier con tutti i lavori che serviranno: dalla segnaletica stradale all'arredo, da un palinsesto di eventi diffuso ai volontari da cercare. Da fare ce n'è, anche se le casse sono vuote: per questo Pisapia invoca da tempo una deroga al patto di stabilità, finora mai accolta dal governo. Sala non nasconde le difficoltà, anche se ripete: "Dobbiamo crederci. È l'unica occasione di sviluppo che abbiamo". Come è cambiato il progetto? E soprattutto, si riuscirà a evitare il rischio di organizzare solo una fiera commerciale? Il disegno originario del gigantesco Orto planetario con tutte le vegetazioni e i cibi del mondo è stato cancellato da tempo. Adesso, tra Milano e Rho sorgerà una smart city dove la tecnologia spruzzerà un po' tutto e i padiglioni tematici dove vedere il supermercato del futuro o il rapporto tra arte e cibo si alterneranno a quelli comuni in cui i Paesi si riuniranno attorno a temi come il riso o il caffè. Il nuovo corso piace alle aziende e piace ai Paesi. Lo dimostra il contatore delle adesioni internazionali, che è arrivato a 126. Il traguardo dei 130 ospiti probabilmente verrà superato: Expo è già vicino al tutto esaurito. Quello che si metterà in mostra sarà soprattutto un nuovo mondo: la lista degli Stati in via di sviluppo è lunga, così come a fare da padrone sono i colossi emergenti. Non solo la Cina, che ha prenotato quasi 4mila metri quadrati e promette investimenti superiori a 50 milioni, ma anche gli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita, molti giganti asiatici.

    L'EREDITÀ DEL 2015. E poi c'è il post Expo. L'Esposizione dura sei mesi. E poi? Cosa ne sarà di quei terreni e degli investimenti pubblici fatti per trasformarli? È allora che si dovrà lavorare per costruire l'eredità da lasciare a Milano. Finora si sono rincorse le idee più diverse: da una cittadella della giustizia alla sede della Rai fino al nuovo stadio dell'Inter. Gli enti locali hanno promesso un grande parco e case low cost, nel Padiglione italiano la Camera di Commercio vorrebbe creare un polo dell'innovazione. Per il resto, nulla. È arrivata l'ora di iniziare a progettare il futuro. Comune e Regione sono soci alla pari di una società (ne fanno parte anche Fondazione Fiera, Provincia e Comune di Rho) creata per acquistare le aree. Perché Expo, in fondo, è nata attorno a un peccato originale: quella terra, agricola sulla carta, non era pubblica. Domani, raccontano i piani finanziari, sarà al centro di un'operazione immobiliare da almeno 320 milioni. Cosa sorgerà al posto dei padiglioni?
    http://inchieste.repubblica.it/it/re.../&ref=HREC1-10


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