ROMA (18 dicembre) - Una partita a scacchi dove ogni mossa deve essere vincente. Le elezioni regionali sono a meno di 100 giorni (si voterà a fine marzo) e solo il Pdl ha già schierato il candidato. Renata Polverini aspira ora ufficialmente a guidare la Regione Lazio mentre il Pd è ancora alla ricerca di un candidato.
Polverini: primo giorno da candidata. Renata Polverini, dopo aver salutato l’Ugl (il sindacato del quale è ormai l’ex segretario nazionale) oggi non è entrata nel vivo della campagna elettorale. L’organizzazione sarà affidata a Andrea Augello, che si occupò anche di quella Alemanno, e che è stato tra i primi a proporre la sindacalista. Convinti della scelta anche i componenti del Pdl ex Forza Italia. Tra questi anche il sottosegretario Francesco Maria Giro che aveva raffreddato gli entusiasmi quando il governo stava trattando la rappresentanza italiana nella Commissione europea, per riprendere ora il sostegno convinto alla Polverini. Sostegno pieno anche dai socialisti di Donato Robilotta.
Pd in ritardo. Per il Centrosinistra il ritardo non è di poca cosa perché il dibattito è ancora molto lontano dal traguardo. La Federazione di sinistra (formata da Prc, Pdci, Socialismo 2000, Lavoro e Solidarietà, Gruppo Federato Regione Lazio) chiede una accelerazione mentre il consigliere regionale del Pd Giovanni Carapella insiste per le primarie: «Il nome adatto per vincere è quello di Nicola Zingaretti ma solo con una piena legittimazione dal basso sarà possibile schierare un candidato autorevole, competente e forte di un gradimento popolare che gli permetterà di sostenere e superare a pieni voti la sfida».
Zingaretti innervosito dal totocandidato. Sul nome di Zingaretti c’è una grossa pressione che vede in prima linea il segretario regionale Mazzoli ma anche il vice presidente della giunta regionale Esterino Montino. Ormai il cerchio è quasi chiuso ma manca l’ufficialità e senza una decisione definitiva e rapida Zingaretti sembra innervosirsi. «Non è vero che sono l’unico possibile candidato, ci sono tante ottime personalità che possono vincere, c’è una classe dirigente che ha ben governato in questi anni - dice Zingaretti da Palazzo Valentini dove è il presidente della Provincia -. In ogni caso bisogna spostare il dibattito dai giornali alle sedi di partito e dico basta a questo stillicidio di comunicati sul totocandidato».
Una scelta di coalizione. «Come ha detto il segretario regionale del Pd Alessandro Mazzoli nei prossimi giorni sarà convocata una riunione di tutti perchè non è una scelta nè di una persona nè di un partito ma di una coalizione che ha governato e che tra qualche mese tornerà a vincere». Lo ha detto il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti a margine di un dibattito sull'Europa a Palazzo Valentini, alla domanda di un giornalista sulla sua possibile candidatura alle Regionali e in particolare se ne avesse parlato con il segretario nazionale Pierluigi Bersani.
Idv chiede accelerazione e prende distanze da Udc. Stefano Pedica chiede a Zingaretti di decidere e punzecchia l’Udc e il Pd. «Faccia presto Zingaretti a decidersi. Quanto all’Udc, non siamo noi a decidere il loro futuro, ma saranno loro ad aderire al nostro programma e a partecipare ai referendum contro il nucleare e l’acqua privata se vorranno aderire al Centrosinistra». Insomma l’Udc è ben accetto ma l’Idv non gli consente l’ingresso dalla porta principale e almeno per ora la convivenza sembra difficile.
Zingaretti e la questione Provincia. Zingaretti possibile, anzi probabile candidato alle regionali pone un problema politico tra il Pd e i suoi elettori. Chi spiegherà il motivo per il quale bisogna rivotare per Palazzo Valentini? E chi giustificherà la spesa di denaro pubblico per le votazioni provinciali?
Sinistra e Libertà Zingaretti resti in Provincia. «Zingaretti resti al suo posto ed esprimiamo tutte le nostre perplessità sulla possibilità che il candidato sia Nicola Zingaretti e che con questo egli venga meno al mandato conferitogli dagli elettori, in particolare se questo porta ad uno scambio con altre forze politiche deciso a tavolino», si legge in una nota di Sinistra e Libertà..
La Provincia e l’Udc. Mentre il Pd discute sul candidato, l’Udc aspetta. Luciano Ciocchetti (parlamentare e segretario regionale del partito centrista) ha sempre sostenuto che lì’Udc potrebbe correre da solo ma anche che potrebbe scegliere uno schieramento o l’altro in base ai programmi. Pdl e Pd non hanno ancora scritto i programmi ma i maligni dicono che se i centristi si spostassero verso la sinistra potrebbero avere in cambio come ticket (parola che ormai è entrata nel lessico politico) la candidatura alla Provincia. Inutile cercare conferme perché tutti gli interessati hanno smentito questa ipotesi che però fa “parlare” la politica di Roma.
Prove di avvicinamento tra Pd e Udc. C'era stato un primo tentativo alle elezioni provinciali di Frosinone e alle comunali di Guidonia ma l'esperimento naufragò e in entrambi i casi l'unione tra Pd e Udc fallì. Ora c'è un'altra prova di avvicinamento e alla Provincia la giunta Zingaretti acocglie sul bilancio tre emendamenti dell'Udc.
Rutelli sempre più distante dal Pd. Rutelli annuncia che l’Api si presenterà alle regionali ma se per il resto d’Italia per ora non da indicazioni, nel Lazio si schiera apertamente con Linda Lanzillotta, ex ministro. «Vogliamo porre condizioni incisive per i cittadini. La candidatura di servizio di Linda Lanzillotta alla guida della Regione Lazio va in questo senso». Se Rutelli sceglie la Lanzillotta va contro Zingaretti e quindi il Pd perde i voti di un possibile alleato.
La Lega Nord assente nel Lazio. «La Lega Nord non è presente sul territorio della regione Lazio, nè con proprie sedi nè con propri rappresentanti e non è intenzionata a presentare proprie liste per le prossime elezioni Amministrative e Regionali», e con queste parole Roberto Calderoli, cancella ogni polemica dallo scacchiere laziale.
Riferimento: [Regionali 2010] volevo capire da vitor...
Originariamente Scritto da Necronomicon
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sempre meglio
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