"In Italia comandano gli ultrà"
Polemica Capello-Petrucci
Duro intervento del ct dell'Inghilterra a Coverciano: "Fanno quello che vogliono, allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna e Inghilterra non è così". Gli risponde il presidente del Coni: "Non è assolutamente vero, troppo facile parlare dall'alto"
MILANO, 26 ottobre 2009 - "In Italia comandano gli ultrà". La pesante dichiarazione arriva da Fabio Capello, intervenuto questa mattina a Coverciano in occasione del seminario "Il calcio e chi lo racconta".
Il commissario tecnico dell'Inghilterra ha fatto un paragone fra l'Italia e gli altri paesi nei quali ha allenato, Spagna e Inghilterra: "Purtroppo gli ultrà fanno tutto quello che vogliono. Allo stadio si può insultare tutto e tutti. In Spagna invece c'è grande rispetto e le famiglie vanno allo stadio con i propri bambini: è un altro mondo". Capello ha ricordato anche un episodio personale: "Una volta uno spettatore mi tirò una pallina di carta e fu subito buttato fuori. Gli stadi in Spagna sono di proprietà e quindi possono essere strutturati come si vogliono. In Inghilterra gli stadi sono pieni, c'è voglia di andarci, non succede mai niente e gli steward svolgono un ruolo perfetto. Mi rammarico molto di quanto sta succedendo in Italia, il declino sarà sempre più evidente, basterebbe solo applicare la legge. Bisogna prendere una decisione da parte delle autorità e dei club affinchè la gente torni negli stadi e questi siano più accoglienti".
A Capello ha prontamente risposto il presidente del Coni Gianni Petrucci: "Comandano gli ultrà? Assolutamente no. Capello ha allenato in Italia, sono un suo amico, e non mi va che quando si è all'estero si danno dei giudizi sul proprio paese. Sono dichiarazioni che non mi intusiasmano e che lasciano il tempo che trovano. È facile parlare dall'alto". Nella polemica a distanza è intervenuto anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italia Gioco Calcio: "Alcune volte l'immagine che si trasferisce del nostro tifo può essere tale da confondere il comportamento di pochi, col comportamento di tanti. I risultati dimostrano che gli episodi di violenza sono diminuiti. La tessera del tifoso è un'opportunità importante per le stesse società. Se coloro i quali hanno problemi con la giustizia non sono d'accordo non è un problema".