11.20 - L’avvocato di Pairetto, Tornincasa, presenta una aggiunta documentale: porta le tracce audio su cd di alcune telefonate trascritte. La Procura si oppone. La Casoria fa presente al pm: «Non ci sono i dischi dei brogliacci. In ogni caso il collegio ritiene di non acquisire i cd». La Casoria dà la parola alla Morescanti, ma Bergamo fa una dichiarazione spontanea.
007 BERGAMO «Mi accingo a dire cose con molta umiltà, ma devo ricordare alcuni avvenimenti con prove in mio possesso. IL dottor Narducci ha parlato dicendo che nel calcio sono cominciate a trasparire cose negative dall’80 col calcioscommesse. Mi fa piacere: gli arbitri non furono colpiti da niente. Io sono figlio di contadini, ero un calciatore e il calcio mi ha consentito di studiare l’università. Esordii in A a 30 anni, dopo aver fatto il calciatore in C. In A 15 anni perchè i club mi davano fiducia: decidevo sulle sorti dei campionati. Ricordo un particolare: nel 1985 ci fu un tentativo di illecito, caso Vautrot, il presidente Viola fu contattato da due personaggio e gli furono estorti 200 milioni per la gara Roma-Dundee. Lo seppi, indagai perchè si parlava di un arbitro internazionale tramite per quella storia. Convocai i due imbrogli, mi cucii un registratore nella giacca e li denunciai al tribunale di Roma. Nell’enciclopedia del calcio mondiale è ricordato questo episodio. Mi presi una squalifica per questa mia indagine: nove mesi, ridotti a cinque. E mi costò il Mondiale. Nel 1999, finalmente, arriva la nomina con Pairetto a designatore: mi toccò farlo con le modalità di cui vi parlò Carraro; eravamo in due perché la situazione era difficile, c’era il mio progetto nuovo. Gli ultimi otto campionati vinti 5 Milan e 3 volte Juve: situazione incandescente! Ma Narducci ci dice che - malgrado una vita da persona perbene e malgrado le conferme anno per anno - divento subito un imbroglione per favorire la Juventus... Noi imbrogliamo per la Juve? Ma a 8 turni dalla fine la Juve batte il Toro, la Lazio perde a Verona: Juve a +9 sulla Lazio nel 2000, dopo tre giornate va a casa della Juve. La Juve poteva vincere in carrozza: la Lazio vince, arbitro Farina, si avvicina, all’ultima giornata con la pioggia a Perugia, la Juve perde a Perugia e perde lo scudetto. Noi eravamo un gruppo DI IMBROGLIONI SGANGHERATI... ERA UN’ARMATA LA LAZIO: MARCHEGIANI, NESTA, STANKOVIC, VERON, MANCINI, MIHAJLOVIC! Dopo otto campionati: VINCE UNA ROMANA. Ed ecco il 2001: noi bariamo per fare carriera? Io vengo nominato all’Uefa: designavo in Champions e Uefa. E il CAMPIONATO LO VINCE LA ROMA: PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL CALCIO DUE SCUDETTI NON AL NORD COSECUTIVAMENTE. Un altro tentativo da imbroglioni falliti... Anzi: a Natale la polpetta avvelenata, su una rivista chiamata “Rigore” ci rompeva le ossa e Casarin per gelosia ci dava addosso. Scrissero che noi avremmo taroccato il sorteggio per Roma-Juve: abbiamo querelato e vinto anche in appello, diffamazione. Anche allora si verificò che il sorteggio non era truccato: da allora, però, la Figc mise il notaio».
IO, MORATTI, TELECOM «Nel 2001-2002 lo scudetto se lo giocano Lazio, Inter e Roma, la Juve era sempre lì: l’Inter fece un disastro a Roma contro la Lazio e lo perde da sola. LA JUVE PRENDE E MORATTI MI TELEFONO’ DISPERATO, MI DISSE CHE AVEVA PIACERE DI INCONTRARMI PER PARLARE DI COSE SPORTIVE: ACCETTAI E DISSI DI ESTENDERE A MIA MOGLIE. A LUGLIO A FORTE DEI MARMI FECI QUELLA CENA A FORTE DEI MARMI: L’INTER NON ERA VINCENTE E NON VINCEVA. NON FUI CONVINCENTE: PROPRIO QUELL’ANNO MORATTI E FACCHETTI INCARICARONO TELECOM DI FARE CONTROLLI BANCARI, PER ME MIA MOGLIE, MIO FRATELLO, LE MIE FIGLIE. L’anno dopo Milan e Juve si giocano il campionato, nel 2003, ma è la prima volta nella storia del calcio che due squadre italiane giocano la finale di CHAMPIONS LEAGUE. La Juve non aveva bisogno del mio aiuto. Nel 2003 vengo promosso alla FIFA: designo alle Olimpiadi, al Mondiale 2006. ERO UN IMBROGLIONE CHE LA SAPEVA FARE FRANCA, VISTO CHE MI PROMUOVEVANO OGNI ANNO.
IO E CAPELLO «L’anno dopo venivamo da incontri sfortunati con la Roma: per me dipendeva da Fabio Capello, che indispettiva gli arbitri. Era sempre polemica, erano i primi anni in cui le panchine parlavano con i bordocampisti: UN CAOS, CHIAMAI CAPELLO “FACCIAMO UN PATTO, CI SENTIAMO TUTTE LE SETTIMANE DELL’ARBITRO CHE TI ARBITRA E DEGLI ALTRI, MA TU MI DEVI GARANTIRE CHE NON PROTESTI, NON ALIMENTI IL CLIMA DI TENSIONE IN TRIBUNA. E SE CI SONO ERRORI, TU ME NE PARLI E MIGLIORERAI. QUEL CAMPIONATO FU BELLISSIMO, LA ROMA ARRIVO’ SECONDA: MI DIEDE ATTO CHE LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI FU POSITIVO».
SORTEGGIO IN CARCERE «Nel 2004 facemmo tante attività di beneficienza, facemmo anche il sorteggio in carcere. Andammo a Carramba, andammo a Telethon, stipulammo contratti di sponsorizzazione che valsero alla Figc oltre 2 milioni di euro. Ci stavamo guadagnando la fiducia. Venimmo ricevuti anche da Sua Santità, Giovanni Paolo II».
2004-2005 «Era la stagione in cui io volevo lasciare: andai a trovare Collina perché lui prendesse l’incarico di designatore al mio posto. Lui aveva ancora troppa passione per l’arbitraggio: “Ci penso l’anno prossimo”. Rimasi, non partecipai al raduno estivo, ero all’Olimpiadi.
Sulla stampa si parlava solo di errori arbitrali decisivi: una teoria volutamente non veritiera, si volevano coprire altri problemi. Milan dichiarava i suoi debiti con contributi della Fmiglia Berlusconi. L’Inter va in Borsa e il titolo viene sopravvalutato di 1,5 euro, “perché servono alla famiglia Moratti per i debiti fatti nel calcio”, così scrivono nelle carte del processo; la Lazio fu abbandonata da Cragnotti, la Roma con la famiglia Sensi s’è dissanguata, la Fiornetina di Cecchi Gori fallisce, il Parma di Tanzi non fallisce, ma serve la Legge Marzano, il Napoli fallisce, il Bologna fallisce, il Perugia fallisce e scompare, l’Ancona lo stesso: il negativo nei nostri confronti copriva quello che veramente accadeva. E anche la stampa ha il suo bacino d’utenza, difendere le squadre proprie. Io posso parlarne tranquillo: io rinunciavo all’incarico a fine anno. E mica sapevo che sarebb scoppiata Calciopoli, io ero uscito ormai.
SERVI INFEDELI «E allora perché scoppia questo PANDEMONIO? Ho letto il libro di Moncalvo e leggo cosa è capitato in casa Fiat dopo la morte di Umberto Agnelli, si legge di Giraudo che vuole andare avanti nel guidare la Juve con Andrea Agnelli, l’ultimo Agnelli. Il gruppo di Elkann, Montezemolo costruiscono le condizioni per puntare l’obiettivo che è Giraudo, non Moggi: e viene disintegrato. A Torino parte un’indagine: vivisezionati per 26 giornate, poi Maddalena, Guariniello.Tatangelo e Caselli decidono di archiviare. Ma la strategia del sospetto aveva avuto effetto: Tavaroli che è a già sentenza ha detto che le fatture nei suoi archivi sono state pagati perché Moratti e Facchetti avevano commissionato indagini riservate su me e altri. E il 3 novembre a Firenze discuterò per il danno fattomi con questa intelligence. Ma anche Tavaroli archivia tutto: non emerge niente. A Napoli contemporaneamente la Procura delega il colonnello Arcangioli che affida l’indagine Auricchio: interviene il signor Franco Baldini, che dà le dimissioni dalla Roma, dopo che la Juve aveva portato via l’ossatura della Roma, Capello e Emerson. A marzo si dimette, ma nel frattempo aiuta chi fa le indagini. Eppure dopo 170 mila telefonate, boh ci saranno state tante raccomandazioni, però un fatto non si può negare: SI COSTRUISCE UN FATTO VOLUTAMENTE DEVASTANTE, UN PROCESSO MEDIATICO CHE MI HA DISTRUTTO, IO ERO UN AGENTE PRIMARIO ASSICURATIVO CON 60 DIPENDENTI E HO PERSO TUTTO IN UNA SETTIMANA, CONSCI CHE LE INTERCETTAZIONI NON PRODUCONO NIENTE, DAL COMPUTER DEL SIGNOR AURICCHIO, DICE IL GIUDICE SILVESTRI, UN SERVO INFEDELE DELLO STATO CHE VA INDIVIDUATO IN UNO DEGLI INVESTIGATORI HA VEICOLATO LE INFORMATIVE ALLA STAMPA. CON QUESTO ARTIFICIO SI OTTIENE QUELLO CHE SI VOLEVA OTTENERE: UNO SCANDALO. QUESTA E’ LA VERITA’: LO DICE IL TRIBUNALE DI ROMA, NON IO. «PARLAVO CON TUTTI, CERTO» «IO PARLAVO CON TUTTI, AVEVO LA MATURITA’ PER FARLO: A LIVELLO INTERNAZIONALE E’ PROCEDURA CHE ABBIA UN MEETING COI DIRIGENTI DELLE SQUADRE. Io parlavo con gente che conoscevo da 20-30 anni: non mi facevo condizionare per illeciti. E la Federazione, ce l’ha fatto capire Carraro, voleva che ci fossero i rapporti coi dirigenti: voleva che le polemica restasse in un faccia a faccia.
C’E’ UN INDIRIZZO questo è l’elenco di 22 incontri per far uscire gli arbitri da una campana di vetro. A me mi manda a scuola da Costanzo per andare in tv: studiare la postura e il modo di comunicare giusto. La Figc ci obbliga a tenere una rubrica sulla Gazzetta dello Sport, «per non sottrarsi ai giudizi sugli episodi». Uscivamo allo scoperto sugli errori: cercavamo di fare tutto alla luce del sole. Carraro era il responsabile della politica federale: quel che diceva, si faceva. E Auricchio ha risposto: ha sentito le telefonate senza sentire che io ho detto qualcosa di sconveniente ad arbitro.
LE SCHEDE «Quando venni ricevuto da Narducci e Beatrice dissi e spiegai: non tradisco la fiducia di Pairetto. Magari in Svizzera, vi vado ogni settimana. Maresciallo Dilaroni mi ha aiutato: durò due settimane, e il telefono lo diedi a mia moglie che esaurì il credito velocemente. Ma
FALSI STORICI «Qui si sono sentiti falsi storici. Nucini ha detto che nel 2003 è andato da Moggi a Torino e allora doveva diventare l’arbitro della Juve. Nel 2002 lo proviamo in Juventus-Bologna, vince la Juve, poi fa l’Inter e vince l’Inter, contro la Reggina la Juve vince ancora. Per noi non è un arbitro all’altezza... La relazione di questo arbitro di Moggi firmata da me e Pairetto? Il sognor Nucini l’anno dopo fa 0 gare in A. Se si era distinto, non faceva 0 gare. Poi Tombolini, dice Narducci, gli faccio una lavata di testa: giusto, ma a Carraro dopo gli errori veri fatti da Tombolini in Lazio-Brescia. Prende un voto ottimo, il Tombo, per quella gara ma continua ad arbitrare: poi capita per Siena-Lazio, vince il Siena e continua. Poi gli capita Lazio-Udinese, hgara delicatissima: dopo quella lavata di testa... La Lazio perde in casa, prende un bel voto Tombolini e continua. Di Mauro che piange al telefono con me dopo Reggina-Juve? Ero duro, già, dovevo esserlo: Di Mauro piange, poi si riprende e noi per punirlo lo mandiamo a fare UN BIG MATCH IN TUNISIA E A FINE ANNO MI BATTO PER AVERE UN ANNO DI DEROGA E LA OTTIENE. Copelli? Io l’HO PORTATO AI MONDIALI. E Racalbuto? Era una pietra dello scandalo, giusto? 8 giornate fuori dopo Roma-Juve, resta fuori 8 turni. Io ho chiamato Gabriele, vero: nell’sms c’era scritto che li criticavo per aver dato un gol non buono alla Juve, mica alla Roma. PAPARESTA E’ IL BUGIARDO: dopo Reggina-Juve, si ferma perché si gioca dopo 72 ore, torna in griglia per Torino-Venezia e alla ripresa di A fa Fiorentina-Messina. Ha avuto anche un premio: ha sbagliato a Reggio, ma lo premiamo perché era il più bravo. Lui non lo scrisse delle parole grosse con i dirigenti della Juve, ma se avesse scritto usciva dalla prima fascia: LA SUA AMBIZIONE LO INDUCE A NON SCRIVERE.
LE CENE «Veda, io avevo costanti rapporit anche a cena. A visitare per parlare Sensi, con Governato, Spinelli veniva in agenzia, Aliberti, con Ghirelli, con Spalletti mi sono incontrato perché, con Lucchesi della Roma, con Tanzi e Sacchi. Quell’anno nel girone di ritorno Juve, Milan e Inter venivano a Livorno: ci tenevo a che venissero a conoscere casa mia. Io chiamo Facchetti, lo vado a prendere all’aeroporto, si chiama Moratti, si chiama l’ex addetto stampa dell’Inter e le telefonate spariscono. Mi metto d’accordo con Galliani, poi lui non viene: anche queste telefonate scompaiono. All’ultima con la Juve già scudettata, invito Giraudo, viene anche Moggi, viene anche Mazzini: volevo far presente che mi sarei dimesso. Quando vengono quelli della Juve: foto, intercettazioni, i carabinieri circondano la casa. NON MI TORNA PER NIENTE. HO SCRITTO UN LIBRO, PERCHE’ NESSUNO MI ASCOLTAVA NEL 2006. NEMMENO UNA DENUNCIA PER QUELLO CHE HO SCRITTO IN QUEL LIBRO. QUESTO SISTEMA HA PRODOTTO DEI DANNI IRREPARABILI MA A QUALCUNO E’ ANDATA BENE: IL MAGGIORE AURICCHIO HA FATTO CARRIERA, CON LUI NARDUCCI ASSESSORE... DICO SOLO CHE FORSE E’ UNO SFOGO INOPPORTUNO, MA IO CREDO CHE ARRIVERA’ UN GIUDIZIO FINALE PER TUTTI: IO SONO SERENO ALTRI LO SARANNO UN PO’ MENO».
E la Casoria lo stoppa: «Ora la parola all’avvocato Morescanti».
9.45 - L'udienza non è ancora cominciata. Il Pm Capuano ha fatto sapere che farà delle brevi repliche al termine delle arringhe che vedranno protagonisti Silvia Morescanti, che difende Paolo Bergamo (già in aula e pronto a fare diciarazioni spontanee), Mariagrazia Fazi, l'ex segretaria della Can (anche lei oggi in aula) e Mariano Fabiani, ex ds del Messina. A seguire concluderà l'arringa per Luciano Moggi l'avvocato Paolo Trofino che, anche grazie alle ultime intercettazioni tra cui quella oggi pubblicata su Tuttosport Bergamo-Fazi, lavorerà per smontare definitivamente il teorema della cupola moggiana. A seconda dei tempi, l'udienza di oggi potrebbe essere anche l'ultima prima della sentenza: vorranno gli avvocati difensori controreplicare alla procura prima che la giudice Casoria e le sue colleghe Gualtieri e Pandolfi si chiudano in Camera di Consiglio? Il più grande interrogativo che si pone oggi, anche se l'orario d'inizio dell'udienza sta slittando, è se i giudici potranno oggi stesso entrare in Camera di Consiglio ed eventualmente emettere la sentenza o se sarà necessario un breve aggiornamento l'8 novembre (al momento la tesi più probabile). In aula sono arrivati anche Luciano Moggi e Massimo De Santis.