Originariamente Scritto da
anonimogiocator
Intendevo dire che il "tono" della rivista, che poi è stato storicamente il suo "marchio di fabbrica" che l'ha sempre contraddistinta fra i concorrenti è rimasto piuttosto costante durante gli anni, ed è quello dei "diciassettenni" della metà degli anni '80.
E' come, per renderti la mia idea, se avessero preso in blocco la redazione 25 anni fa e la avessero teletrasportata ai giorni nostri.
Oggi, (ahimè) i 17enni hanno decisamente un altro spessore (sic)
.[Prima che qualche diciassettenne mi tiri un Duomo di Milano (tm) in faccia, dichiaro qui il mio massimo rispetto per tutti i diciassettenni ed i loro idoli, eh]
Ora, non è che io superati i 40 sia diventato palloso per regio decreto (spero), ma, indubbiamente, trovo decisamente meno godimento spirituale, rispetto a 25 anni fa, nel leggere cose tipo [pag 34] (esempio a caso neh, sia ben chiaro che idolatro il Raffo e i suoi derivati) ".. mi è toccato schiodare il mio regal didietro dalla sedia ..... .. Arrivato negli allegri uffici .... sono stato accolto dalla cara e dolce Paola e dal caro e dolce lUca....).
Ribadisco: leggo e continuerò a leggere TGM, il Raffo mi piace una cifra (professionalmente, come redattore), ma quando avevo 17 anni era un'altra cosa [bella scoperta].
Ora, il punto è questo: se il target di TGM sono i 17enni di oggi, allora il linguaggio è sbagliato, perchè non sono sintonizzati su queste frequenze.
Se il target di TGM sono i 17enni cresciuti, che oggi sono 30(+)->40 enni, questo linguaggio è "passato".
IMHO of course.